MILANO - I giudici della Corte europea dei Diritti dell' uomo hanno sospeso l'ordine di espulsione per "motivo di grave turbativa per l'ordine pubblico e di pericolo della sicurezza nazionale" emesso nei mesi scorsi dal ministro dell'Interno italiano nei confronti di tre tunisini indagati per terrorismo internazionale. Uno di questi è stato assolto da questo reato a Milano, mentre gli altri due sono indagati a Bologna nell'ambito dell'operazione 'Vento di guerra'.
I giudici di Strasburgo, ai quali si è rivolto il legale dei tre, Sandro Clementi, hanno stabilito che i tre non possano essere espulsi "fino a nuovo ordine". La Corte chiede, nel caso dell'indagato Ben Zid, che il governo italiano fornisca informazioni se l'indagato abbia usufruito delle necessarie garanzie e che, in Tunisia, non sia sottoposto a trattamenti incompatibili con l'articolo 3 della Convenzione dei diritti dell'uomo.
E non è questo il primo caso di questo tipo, dal momento che già due tunisini coinvolti nelle indagini erano stati espulsi, ma era intervenuto lo stop di Strasburgo, nello scorso ottobre. Sono sospettati di aver fornito supporto al terrorismo islamico in vario modo (ad esempio fornendo denaro e documenti falsi) in un'indagine della Procura bolognese condotta da Pm Luca Tampieri. In quell'inchiesta la Procura chiese l'emissione di 18 ordinanze di custodia cautelare, rifiutate però dal Gip. Il pm fece ricorso al Riesame, ma questo, respinse l'appello non ravvisando un sufficiente quadro probatorio.
I tunisini, dopo il decreto di espulsione del ministro, erano stati portati in centri di permanenza temporanea, in attesa di una loro identificazione completa. I loro legali hanno fatto ricorso alla Corte di Strasburgo e dalla Tunisia non è mai arrivato il nulla osta al loro rimpatrio con la loro identificazione certa. Il ricorso era quindi stato accolto.
da repubblica.it