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carabinieri a guatanamo

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2006 20:22
18/10/2006 21:31
 
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Terrorismo: Milano, carabinieri a Guantanamo senza autorizzazione

MILANO - Un maresciallo dei Ros di Torino ha rivelato davanti ai giudici della prima corte di assise di Milano di essersi recato a Guantanamo con altri tre carabinieri, nel 2002, per interrogare sei presunti terroristi, detenuti nella prigione, senza una preventiva autorizzazione dell'autorita' giudiziaria. Il maresciallo ha deposto come testimone nel processo a carico di tre algerini, tra i quali l'ex imam di Varese, accusati di associazione eversiva finalizzata al terrorismo internazionale.
18/10/2006 21:37
 
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Dunque ?
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Esos cueros llevan sueños al otro lado del mar... y un viento de arrabal
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18/10/2006 22:48
 
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.....una preventiva autorizzazione dell'autorità giudiziaria? e perchè? dove sta scritto? se gli americani lo permettono non vedo cosa centra l'A.G........e comunque sottoscrivo il .."Dunque?".....se ti interessa io sono stato anche a Cuba.....ah! ero con un collega.....ma non abbiamo interrogato nessuna...oppsss volevo dire nessuno...... [SM=x165035] [SM=x165035]
Ciao!
Cleanhead
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19/10/2006 00:11
 
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antonbru'..ogni tanto lassa perde, damme retta..
[SM=x165033]
19/10/2006 00:15
 
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Aò, ma qua stamo sur forum de Poliziotti.it, si voi sapé quarche cosa da loro vajelo a chiéde su Carabinieri.it. E vedi un pò si te risponnono. [SM=x165041] [SM=x165057] [SM=x165059]
"La regionalizzazione della Polizia di Stato è una cosa che si decide in Parlamento ed anche se non piace ai più di centomila lavoratori della Ps deve essere comunque accettato". F. Speroni, Lega Nord (Aripijate !!! - Bluewall)
19/10/2006 14:59
 
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Re:

Scritto da: bluewall 19/10/2006 0.15
Aò, ma qua stamo sur forum de Poliziotti.it, si voi sapé quarche cosa da loro vajelo a chiéde su Carabinieri.it. E vedi un pò si te risponnono. [SM=x165041] [SM=x165057] [SM=x165059]



Questa è stupenda
[SM=x165053] [SM=x165053] [SM=x165053]
19/10/2006 15:28
 
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Re:

Scritto da: bluewall 19/10/2006 0.15
Aò, ma qua stamo sur forum de Poliziotti.it, si voi sapé quarche cosa da loro vajelo a chiéde su Carabinieri.it. E vedi un pò si te risponnono. [SM=x165041] [SM=x165057] [SM=x165059]



ahahahhah

[SM=g27766] [SM=g27766] [SM=g27766]
19/10/2006 19:17
 
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e vabbuò , pensavo che vi facesse piacere.
cmq il succo della storia è che utilizzato informazioni raccolte con la tortura, e comunque violando tutte le leggi europee , infatti a guantanamo c'è gente che non ha nemmeno diritto all'avvocato, e altre menate del genere.
é INTOLLERABILE!
LE INFORMAZIONI OTTENUTE TRAMITE QUESI METODI NON POSSONO ESSERE USATE!
19/10/2006 19:39
 
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...si! prima pero fai un salto in iraq dai rapitori di Quattrocchi e vai a chiedere come mai non hanno chiamato l'avvocato di ufficio, vai li a chiedere come mai gli hanno sparato dopo avergli legato le mani, vai li a protestare e quando lì avranno tutti l'avvocato difensore, e potrai camminare con un crocifisso al collo senza che ti taglino la testa allora e solo allora torna qui e io vengo con te a protestare a Guantanamo e mi incateno pure ai cancelli.....
Ciao!
Cleanhead
- - - - - - - - -
19/10/2006 20:06
 
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Re:

Scritto da: antobrun 19/10/2006 19.17
e vabbuò , pensavo che vi facesse piacere.
cmq il succo della storia è che utilizzato informazioni raccolte con la tortura, e comunque violando tutte le leggi europee , infatti a guantanamo c'è gente che non ha nemmeno diritto all'avvocato, e altre menate del genere.
é INTOLLERABILE!
LE INFORMAZIONI OTTENUTE TRAMITE QUESI METODI NON POSSONO ESSERE USATE!



stasera non sei in forma...
[SM=x165058]
19/10/2006 20:21
 
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se è per questo c'e' stata anche la Polizia, a detta dei giornali, per indagini delegate, ma la cosa che mi ha stupito, non piu' di tanto [SM=x165041] , è che il Sen. Cossiga ha subito rimarcato quest'ultimo fatto, sappiamo che lui non ci ama, non ci ha mai Amato(scusate il doppio senso)... ed è subito sceso in difesa dell'Arma, qualcuno dice che si è particolarmente incarognito dopo i fatti di Milano...
20/10/2006 10:34
 
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Re:

Scritto da: Cleanhead 19/10/2006 19.39
...si! prima pero fai un salto in iraq dai rapitori di Quattrocchi e vai a chiedere come mai non hanno chiamato l'avvocato di ufficio, vai li a chiedere come mai gli hanno sparato dopo avergli legato le mani, vai li a protestare e quando lì avranno tutti l'avvocato difensore, e potrai camminare con un crocifisso al collo senza che ti taglino la testa allora e solo allora torna qui e io vengo con te a protestare a Guantanamo e mi incateno pure ai cancelli.....



LEI DEVE RISPETTARE LA LEGGE!
MI DICA POI QUALE VALORE PUO AVERE UNA CONFESSIONE REDATTA DIETRO TORTURA?
quindi lei se dovesse mai arrestare un sospetto terrorista lo torturerebbe?
Perchè dobbiamo gettare nel cesso le nostre sacorsante leggi e sciropparci tutto cio che ci passano gli USA?


[Modificato da antobrun 20/10/2006 10.35]

[Modificato da antobrun 20/10/2006 10.36]

[Modificato da antobrun 20/10/2006 10.42]

20/10/2006 20:14
 
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Re:

Scritto da: antobrun 19/10/2006 19.17

é INTOLLERABILE!
LE INFORMAZIONI OTTENUTE TRAMITE QUESI METODI NON POSSONO ESSERE USATE!



La tortura è qualcosa di disgustoso, che fa scendere colui che la applica a livelli immorali e indegni. L'abolizione della tortura legale è stata una conquista storica dell'Occidente ( eh, sì...i fetenti bianchi sono stati i primi ad abolirla) e non ci possiamo permettere di restaurarla, mandando a gambe all'aria 2.000 anni di conquiste di libertà e di porci allo stesso livello di coloro che stiamo combattendo...ma questo ragionamento di civiltà ha anche una controindicazione: se attraverso una confessione ottenuta con questi mezzi infami si riesce ad impedire un massacro di innocenti in qualsiasi parte del mondo, queste informazioni possono essere usate?

E' questa la domanda che bisogna porsi

[Modificato da dago113 20/10/2006 20.22]

---------------------------------------------------------


"We few, we happy few, we band of brothers;/ for he today that sheds his blood with me /shall be my brother" (Shakespeare- Henry V)

"Bisogna che il popolo si avvezzi a riconoscere negli agenti della sicurezza pubblica non più i ministri di una esosa tirannide; ma coloro che vegliano alla sicurezza dellordine e della proprietà e che si ricordi come in libero e ben ordinato stato il rispetto della legge non è solo la forza del governo ma anche della nazione. " ( giornale " La Lombardia" di Milano. 17 Luglio 1860)

"Una grande Civiltà viene conquistata dall'esterno solo quando si è distrutta dall'interno" (William James Durant)
21/10/2006 12:21
 
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la tortura non deve propio essere applicata, qundi il problema no si pone.
Se cominciamo a comportarci come i tagliagole cadiamo in un vortice senza fondo, e la guerra non finirà mai
21/10/2006 13:00
 
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Re: Re:

Scritto da: dago113 20/10/2006 20.14
se attraverso una confessione ottenuta con questi mezzi infami si riesce ad impedire un massacro di innocenti in qualsiasi parte del mondo, queste informazioni possono essere usate?

E' questa la domanda che bisogna porsi

[Modificato da dago113 20/10/2006 20.22]




Personalmente io su questo non ho nessun dubbio: non solo possono ma anche devono essere usate. Mi rendo conto che questa posizione non sia il massimo della popolarità, ma è inutile secondo me nascondersi dietro il politically correct: non faccio saltare in aria cento, dieci o anche solo due bambini, tanto per dire, per riguardo a chi ha messo la bomba o sa dove la bomba è stata messa.

Capisco che ci debbano essere garanzie eccetera, ma qui si sta parlando di condannare a morte Abele per salvare Caino e mi pare che, per lo meno da parte di chi dovrebbe tutelare (anche) Abele, sia un puro delirio.

Non ritengo che Caino vada trattato come una bestia, ci mancherebbe. Anzi, sono del tutto a favore del tentare di redimerlo con incoraggiamento e carità cristiana... dopo che ha dato le informazioni necessarie a salvare delle vite e dopo che l'ha fatto il prima possibile, altrimenti chi cavolo ci crede alla sua intenzione di cambiare? Alle volte per arrivare a questo punto bisogna forzare un po' la mano. Ma qual è l'alternativa, fregarsene di tutto? Dire: lasciamolo in quella cella e se la bomba scoppia chi se ne frega? In fondo, questo non è persino meno umano verso di lui?

Non sto dicendo che approvo l'uso della tortura come tecnica di interrogatorio, ma anche lì, come in tutte le cose dipende da cosa stiamo parlando. Ok, le botte oltre un certo limite sono tortura, le bruciature di sigaretta sul petto sono tortura, la sodomizzazione con alari per il caminetto è tortura. Questi atti, soprattutto se corredati di foto, scandalizzano le coscienze. Ma, mi chiedo, che bisogno c'è?

Ci sono metodi meno folkloristici e meno cretini per raggiungere esattamente lo stesso risultato. Questo è un discorso delicato e non vorrei farmi bannare, quindi ci metto un disclaimer: le opinioni di seguito sono esclusivamente mie personali e non impegnano affatto il forum, i suoi amministratori, i suoi frequentatori, la Polizia di Stato, eccetera (ovvviamente, aggiungerei).

Comunque, andiamo avanti. Ammettiamo che sia importante - e sfido a darmi torto - ottenere informazioni su un attentato imminente, o sull'organizzazione di una rete terroristica. Abbiamo per le mani qualcuno che sa e non vuole parlare. Ci sono quattro cretini, riservisti per giunta, che vogliono procedere a idiozie del tipo far spogliare i detenuti e farli ammonticchiare uno sull'altro, o legare loro i genitali con il cavo di alimentazione del GameBoy. A questi soggetti, più che minacciare un deferimento alla Corte dell'Aia, bisognerebbe dire di farsi furbi e di curare i loro ovvi disturbi della personalità. Primo, non mi sembra un modo particolarmente strutturato ed efficace di ottenere informazioni. Secondo, se poi sei così deficiente da fare pure fotografie che ti devo dire se non "Vai a casa nella tua fattoria del Kentucky e restaci per sempre?".

Questo non significa che poi si chiede per favore al detenuto di dare, quando gli viene più comodo e con le modalità che preferisce, le preziose informazioni che possiede. Ma allora per convincerlo che vogliamo fare, se la cortesia non basta? Lo so che questo non passa per la mente a certi soggetti. Non pensano mai a come risolvere i problemi, di regola. Non pensano mai a quale sia l'alternativa. Per fortuna di alternative, oltre ai comuni interrogatori, alle comuni minacce, alle comuni promesse di ricompense ce ne sono, e non sono trash come alcuni dei metodi di Guantanamo. La deprivazione dal sonno e il disorientamento/dislocazione sono tortura? La somministrazione di Pentothal e affini è tortura? L'induzione non violenta della sindrome di Stoccolma, ammesso che uno sia così bravo da riuscirci, è tortura? Eccetera, eccetera, eccetera.

Qualsiasi avvocato un pochino sveglio proverebbe che sì, questi e atti simili ricadono sotto questo turpe cappello. Però cominciamo con il dire che non è altrettanto facile da dimostrare e non darebbe certo altrettanto scandalo anche se fosse dimostrato, perchè poi alla fine le masse bovine si scandalizzano per il sangue, le ustioni, e queste schifezze ad alto impatto grafico, che fanno impressione perchè sono brutali e basta. E poi è oggettivamente più facile riprendersi, almeno nel breve periodo, da tre settimane di dislocazione "morbida" (ti faccio dormire a orari qualsiasi per periodi di tempo qualsiasi, in stanze tutte uguali, ti do l'impressione di viaggiare, ti scombino tutti i ritmi, ti faccio mangiare a ore a caso, non vedi mai nessuno... e assolutamente niente botte) che da una settimana di calci al basso ventre, ma incredibilmente la prima ha più probabilità di funzionare della seconda. Infine, credo che alcune cose debbano anche essere lasciate al rapporto individuale tra interrogante e interrogato, come in tutte le cose dipende molto dalla persona che hai davanti, no?

Penso che i riservisti USA a Guantanamo fossero dei ragazzetti con qualche squilibrio di troppo, e questo non dice niente di molto bello sui loro reclutatori. Vanno puniti e messi in condizione di non nuocere più. Però vorrei anche che una buona volta certi personaggi si levassero gli occhiali rosa dal naso e capissero che i loro celebrati guerriglieri iracheni li considerano o come nemici o, se va bene, come l'utile idiota di Lenin. Ah, e se potessero stuprerebbero vostra madre, vostra sorella e anche vostra figlia di 6 anni, tanto siete solo cani infedeli. Vogliamo fare uno sforzo per evitare che lo facciano? Attendo qui l'intera brigata della delicatezza e del rispetto, gioiosamente armata di piani funzionanti.

[Modificato da |hyena| 21/10/2006 13.02]

*****

Like fools we trust the delivery
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21/10/2006 15:42
 
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Eccolo qui il primo, per la serie "poca brigata vita beata" ( scusate la battuta [SM=g27758] )

Allora, per principio sono contrario alla tortura fisica, che farebbe scendere colui che la applica al livello di colui che la subisce e sinceramente avere un militare o un poliziotto occidentale che si pone al livello di un Zarqawi qualunque è qualcosa di osceno [SM=x165047] detto questo, però sono stato io stesso a porre però il dubbio : "cosa faremmo se..."vuoi una risposta? non ne ho, perchè mi fa paura quello che potrei rispondere...che cosa devo scegliere tra massacrare un uomo in uno stanzone per gli interrogatori e salvare centinaia, forse migliaia di altri da un attentato? è una domanda terribile e non so se ho risposte...le questioni di principio sono splendide e onorevoli, ma quanto contano se l'alternativa è quella di salvare i passeggeri di un aereo o i pendolari di una metropolitana minacciati di strage?

Resta il fatto che come dimostrato, durante la tortura la vittima, per fare cessare le sevizie, può dire di tutto, anche le cose più false ed insensate come inventare scenari inesistenti e/o depistanti o accusare innocenti...quindi che senso ha abdicare alla nostra umanità per porsi al livello dei tagliatori di teste?

Immagino la tua considerazione, Hyena "Ma allora qual'è la tua risposta?", beh, non ne ho, perchè da qualsiasi parte la si veda non ci possono essere certezze.

[Modificato da dago113 21/10/2006 15.43]

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Re:

Scritto da: dago113 21/10/2006 15.42
Eccolo qui il primo, per la serie "poca brigata vita beata" ( scusate la battuta [SM=g27758] )

Allora, per principio sono contrario alla tortura fisica, che farebbe scendere colui che la applica al livello di colui che la subisce e sinceramente avere un militare o un poliziotto occidentale che si pone al livello di un Zarqawi qualunque è qualcosa di osceno [SM=x165047] detto questo, però sono stato io stesso a porre però il dubbio : "cosa faremmo se..."vuoi una risposta? non ne ho, perchè mi fa paura quello che potrei rispondere...che cosa devo scegliere tra massacrare un uomo in uno stanzone per gli interrogatori e salvare centinaia, forse migliaia di altri da un attentato? è una domanda terribile e non so se ho risposte...le questioni di principio sono splendide e onorevoli, ma quanto contano se l'alternativa è quella di salvare i passeggeri di un aereo o i pendolari di una metropolitana minacciati di strage?

Resta il fatto che come dimostrato, durante la tortura la vittima, per fare cessare le sevizie, può dire di tutto, anche le cose più false ed insensate come inventare scenari inesistenti e/o depistanti o accusare innocenti...quindi che senso ha abdicare alla nostra umanità per porsi al livello dei tagliatori di teste?

Immagino la tua considerazione, Hyena "Ma allora qual'è la tua risposta?", beh, non ne ho, perchè da qualsiasi parte la si veda non ci possono essere certezze.

[Modificato da dago113 21/10/2006 15.43]




Ma io non ce l'avevo con te, casomai con i pacifondai, come giustamente li chiami. [SM=g27758]

E poi sul rifiuto della brutalità fisica, come scrivevo, sono d'accordo... Dicevo semplicemente che ci sono mezzi più indolori (fisicamente) e più sottili che permettono comunque di arrivare al risultato.
*****

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21/10/2006 18:25
 
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..io direi che come in tutte le cose, il giusto sta nel mezzo, nessuno del mondo civie approva la tortura, ma sarebbe assurdo arroccarsi su regole eccessivamente garantiste con chi è notoriamente pronto a distruggere la società in cui vivi. Le regole garantiste sono per coloro che del mondo civile fanno parte e che ne approvano e condividono anche se in maniera diversa gli ideali e i valori anche solo negativi.....sarebbe come decidere di morire di tumore perchè non possiamo usare il bisturi altrimenti rovineremmo la pelle........
Ciao!
Cleanhead
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21/10/2006 20:35
 
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secondo e le confessioni dietro tortura sono da considerarsi inattendibili, del resto chiunque confesserebbe qualsiasi crmine se sotoposto a tortura , pur di fare smettere gli aguzzini.
Per prevenire attacchi i metodi da usare sono altri, a partire dall'intelligence.


I rapporti sulle autopsie eseguite dall’esercito forniscono la prova indiscutibile che i detenuti vengono torturati a morte mentre sono nelle prigioni dell’esercito Usa. Nonostante ciò i mass media USA riportano la vicenda con la stessa importanza che avrebbe la vendita di oggetti usati a favore di una Chiesa Battista di paese.
In una recente pubblicazione dell’Unione per le Libertà Civili (ACLU) di uno dei 44 rapporti sulle autopsie eseguite dall’esercito si legge quanto segue:
“Rapporto Finale dell’Autopsia: DOD 003164, (detenuto) morto per asfissia (mancanza di ossigeno al cervello) dovuta a strangolamento, come evidenziato dall’osso ioide fratturato di recente sul collo e dalla leggera emorragia che si estende verso il basso al livello della cartilagine tiroidea. L’autopsia ha rivelato frattura dell’osso, frattura alla costola, contusioni a metà addome, alla schiena e natiche che si estendono sul fianco sinistro. Contusioni dietro le gambe e sulle ginocchia; abrasioni sulle ginocchia, sulle dita sinistre ed intorno al polso sinistro. Lacerazioni e tagli superficiali, sul quarto e quinto dito destro.

Inoltre, evidenti ferite provocate, principalmente contusioni recenti (lividi ) sul torso e sulle estremità inferiori. Le abrasioni sul polso sinistro sono state provocate dall’uso di catene. Nessuna evidenza di malattie naturali o del sistema immunitario. La causa della morte è omicidio. Istituto di detenzione di Whitehorse, Nassiriya, Iraq.”

Il sito web dell’ ACLU rivela inoltre che: “un iracheno di 27 anni è morto mentre veniva interrogato dai Navy Seals il 5 Aprile del 2004, a Mosul, Iraq. Durante la prigionia egli è stato incappucciato, incatenato, privato del sonno e soggetto a condizioni ambientali di caldo e freddo, incluso l’uso di acqua fredda sul corpo e sul cappuccio.

Un altro detenuto iracheno è morto il 9 gennaio 2004, a Al Asad, Iraq, mentre veniva interrogato. Era in piedi, incatenato alla cornice della porta con un bavaglio alla bocca, nel momento in cui è morto. La causa della morte è per asfissia e per le evidenti ferite provocate.

Così si legge in alcuni dei 44 rapporti di autopsia dell’esercito USA sul sito web dell’ACLU – evidenza degli ampi abusi sui detenuti USA in Iraq e Afghanistan dal 2002 fino a tutto il 2004. Anthony Romero, Direttore Esecutivo dell’ACLU ha dichiarato che “Non c’è dubbio che gli interrogatori degli USA abbiano avuto come risultato alcuni decessi.” L’avvocato dell’ACLU Amrit Sing aggiunge “Questi documenti presentano la prova inconfutabile che alcuni rappresentanti degli Stati Uniti hanno torturato a morte i detenuti durante gli interrogatori.” Inoltre l’ ACLU riporta che ad Aprile 2003, il segretario Rumsfeld autorizzò l’uso della “manipolazione ambientale” come tecnica di interrogatorio a Guantánamo Bay. Anche il generale Sanchez autorizzò questo tipo di tecnica in Iraq a settembre 2003. Così la responsabilità per queste atrocità umane va imputata direttamente ai più alti livelli di potere.

Un’edizione a stampa di queste morti per tortura è stata pubblicata dall’ ACLU il 25 Ottobre 2005 ed è stata immediatamente ripresa dai servizi via cavo dell’Associated Press (AP) e dell’United Press International (UPI) per rendere la storia disponibile alle corporation dei mass media USA sul territorio nazionale.
Un controllo attento di Nexus-Lexus [motore di ricerca] e del database di Proquest electronic, usando come chiavi di ricerca le parole ACLU ed autopsia, ha mostrato che ad almeno il 95% dei giornali quotidiani negli Stati Uniti non è importato niente di riprendere la storia. Il Los Angeles Times ha riportato la storia su una pagina formato A4 con un articolo di 635 parole intitolato “Le Autopsie avvalorano le Accuse di Abusi“. Meno di una dozzina di altri quotidiani incluso: Bangor Daily News nel Maine, pagina 8, Telegraph-Herald, Dubuque Iowa, pagina 6; Charleston Gazette, pagina 5; Advocate, Baton Rouge, pagina 11; ed un’altra mezza dozzina ha di fatto riportato la storia. Il Pittsburgh Post-Gazette ed il Seattle Times hanno sepolto la storia all’interno di articoli su generali notizie dall’Iraq. USA Today ha pubblicato la storia sul proprio sito web. Anche MSNBC ha pubblicato la storia sul proprio sito web, ma sembra non averla considerata abbastanza interessante da trasmetterla in Tv.

Il “The Randi Rhodes Show,” su Air America Radio, ha rivelato la storia. Le edizioni dell’Associated Press e di United Press International e dirette citazioni dal sito dell’ACLU sono ampiamente apparse sui siti Internet sparsi nel mondo, tra cui Common Dreams, Truthout, New Standard, Science Daily, e numerosi altri.

Quella piccola attenzione che hanno ricevuto le notizie sui prigionieri Usa torturati a morte è completamente scomparsa, così come la circostanza delle storie di tortura che oggi appaiono sui corporate mass media. Una ricerca su Nexus-Lexus del 30 Novembre 2005 dei principali giornali negli USA che usano la parola tortura ha dato come risultato oltre 1000 storie negli ultimi 30 giorni. Nessuna di queste includeva il rapporto dell’ACLU a supporto della documentazione pubblicata. Come può il pubblico americano capire la gravità della tortura che attualmente viene praticata in nostro nome quando la questione è riportata senza alcun riferimento al grado con il quale sono commessi questi crimini contro l’umanità? È possibile che Internet sia diventato la sola fonte di notizie vere per la maggioranza degli americani mentre i corporate mass media ci dicono solo quello che vogliono che noi sappiamo?

Peter Phillips è professore di Sociologia alla Sonoma State University e Direttore di Project Censored, organizzazione di ricerca sui mass media. www.project.censored.org

[Modificato da antobrun 21/10/2006 20.42]

21/10/2006 21:15
 
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Scritto da: antobrun 21/10/2006 20.35
secondo e le confessioni dietro tortura sono da considerarsi inattendibili, del resto chiunque confesserebbe qualsiasi crmine se sotoposto a tortura , pur di fare smettere gli aguzzini.



No, non chiunque. Non mi stupisce che nella tua testa non abbiano posto le motivazioni per cui una persona non farebbe questo, ma ti ricordo che - tanto per dire - ci sono molti uomini ancora vivi oggi che pur di non servire i tedeschi tra il 1943 e il 1945 si sono volontariamente fatti mandare in campo di concentramento o uccidere. Sicuramente intorno a te ce n'è qualcuno. E quella non è gente che sotto tortura avrebbe parlato. Mi auguro che il nemico non sia della stessa fibra, altrimenti siamo nei guai.
*****

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But it's all just drunk sincerity
21/10/2006 22:02
 
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Re: Re:

Scritto da: |hyena| 21/10/2006 21.15


No, non chiunque. Non mi stupisce che nella tua testa non abbiano posto le motivazioni per cui una persona non farebbe questo, ma ti ricordo che - tanto per dire - ci sono molti uomini ancora vivi oggi che pur di non servire i tedeschi tra il 1943 e il 1945 si sono volontariamente fatti mandare in campo di concentramento o uccidere. Sicuramente intorno a te ce n'è qualcuno. E quella non è gente che sotto tortura avrebbe parlato. Mi auguro che il nemico non sia della stessa fibra, altrimenti siamo nei guai.



So benissimo che ci sono persone che pur di non parlare si farebbero
30 anni di galera, vedi ad esempio Toni Negri, ma infatti io ho detto che tutti sono disposti a dire COSE FALSE se torturati.
Nemmeno io mi stupisco che nella tua testa tu abbia le motivazioni percui una persona direbbe il falso.
La prossima volta leggiti meglio i miei post , forse eviterai figure del genere.

[Modificato da antobrun 21/10/2006 22.03]

24/10/2006 20:22
 
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Guantanamo: abusi su terrorista di al Qaeda, forse salta il processo

WASHINGTON - L'emittente televisiva americana ha compiuto un'inchiesta su Al Qahtani, un detenuto saudita nel carcere di Guantanamo sospettato da anni di essere il 20esimo dirottatore dell'11 settembre 2001, rivelando che l'uomo e' stato sottoposto a una tale serie di abusi che il suo processo rischia ora di non celebrarsi.
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