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11 settembre: il grido delle coscienze che non si sono vendute

Ultimo Aggiornamento: 01/11/2006 11:45
12/09/2006 12:58
 
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di Gabriella Vitali D'Andrea

“Identità nella memoria. Ovvero ricordare per essere. E per lottare – scrivevo qualche mese fa su questa stessa rubrica -. Ricordare per poterci guardare allo specchio ogni mattina, senza il disgusto di noi stessi”. Ecco, appunto: ricordare. Eppure sembra che al mondo, nel nostro mondo occidentale, siano in molti, in troppi, a non volerlo più fare. A giocare con la sventatezza e la superficialità degli incoscienti: o degli immorali, fagocitando e digerendo tutto allo stesso modo, come “ ruminanti “. Dall’olocausto, ai moderni attentati terroristi, ai nobili modelli di chi ha testimoniato con la vita il proprio impegno per una società più giusta e la propria coerente dignità di essere umano. Sventatezza immorale, dicevo, perché di agghiacciante assenza di ogni senso morale sembra stia soffrendo oggi la nostra società. Morale, etica, termini troppo scomodi e inquietanti per una civiltà che affonda le radici nell’edonismo, nel compromesso e nel tornaconto. A tutti i livelli, dai vertici alla base: in tutti gli strati sociali, senza ormai più distinzione di razza, lingua, sesso o religione. Sembra che siano troppi ormai a non provare più ribrezzo, guardandosi allo specchio, indifferenti al fatto d’avere soffocato ogni voce della coscienza. E allora è un’escalation di frastuono, quella che oggi i “ ruminanti “ pretendono, per prestare orecchio alle sempre nuove drammatiche vicende che c’incalzano ogni giorno; è sempre più clamoroso e assordante il botto che pretendono per prestare una parvenza d’attenzione, peraltro momentanea e pronta a ricadere immediatamente nell’oblio, a quanto avviene nel pianeta, sconvolgendolo. Cinque anni fa, una delle più drammatiche sciagure squassava il mondo: l’attacco proditorio alle Torri Gemelle era un formale atto di guerra contro l’umanità e contro l’Occidente, perpetrato da belve islamiche. Per qualche settimana siamo rimasti attoniti, accusando il colpo, come un pugile colpito in pieno, cui si pieghino le ginocchia. Per qualche settimana sembrava avessimo reagito. Sembrava! Eppure oggi l’Occidente ha quasi del tutto rimosso la memoria di quel dramma. O per lo meno lo percepisce ormai come qualcosa che è stato e non può più toccarci nuovamente da vicino. Buona parte dell’opinione pubblica anzi indulge volentieri alle lusinghe di una sottocultura ispirata al colpevole oblio, che ha persino tentato di dare giustificazioni in chiave sociologica e politica alla strage, alleggerendo le responsabilità dei terroristi, quando non assolvendoli tout court. Abbiamo dunque dovuto assistere al vile asservimento , al trionfo dell’accomodante buonismo a senso unico, attraverso cui sono stati contrabbandati i più vergognosi compromessi e il torbido disfacimento sociale. Non sono dunque bastate neppure le reiterate forti scosse successive a quell’11 settembre – Londra, Madrid, le località turistiche egiziane, Kabul, Nassiriya - perché si uscisse dal letargo e perché il risveglio non fosse più soltanto di una minoranza sparuta, ma di tutti i cittadini tornati ad avvertire quell’imperativo morale, che sottende ogni civile convivenza. E allora, se altri non hanno voluto e non vogliono farlo, lo faremo ancora una volta noi; leveremo alto il nostro grido di sdegno: il grido delle coscienze che non si sono vendute, il grido di cittadini democratici, liberi, fieri delle convinzioni etiche, su cui intendono reggere ancora il loro Paese. A lungo. Per i nostri figli, sull’esempio nobile di altri, più coraggiosi e più generosi, che sono stati stimolo al nostro cambiamento, alla nostra moralità, alla convivenza democrazia, alla coscienza civile.


p.s. A causa di problemi tecnici in via di risoluzione non é stato possibile pubblicare il presente articolo nella homepage del sito. Ce ne scusiamo con Gabriella e con tutti voi.
12/09/2006 21:30
 
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Ineccepibile, condivido parola per parola e virgola per virgola. Ieri sera guardavo su La7-tv lo speciale e nell'insieme mi é parso interessante; e a proposito di memoria corta degli occidentali (di cui si discuteva anche nella trasmissione), mi pare che le tv siano state molto deficitarie.
Il perché me lo sono spiegato ascoltando alcuni ospiti, quelli che sono convinti (e vorrebbero convincere altri) che é una questione tra gli USA e gli imbecilli fanatici jihadisti che a noi non ci sfiora nemmeno da lontano. [SM=x165065] [SM=x165067]
"La regionalizzazione della Polizia di Stato è una cosa che si decide in Parlamento ed anche se non piace ai più di centomila lavoratori della Ps deve essere comunque accettato". F. Speroni, Lega Nord (Aripijate !!! - Bluewall)
13/09/2006 22:29
 
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Della serie "la saggezza é anche istinto e non solo ragione". Grazie e complimenti, Gabriella. Sottoscrivo in pieno. [SM=g27761] [SM=x165034]
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Come non essere d'accordo [SM=x165074]
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Grande Gabriella! [SM=x165053] [SM=x165053] [SM=x165053] il Pensiero di una Persona Libera! [SM=x165074]

( comunque è un peccato, quasi una settimana e solo quattro interventi [SM=g27759] )
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"We few, we happy few, we band of brothers;/ for he today that sheds his blood with me /shall be my brother" (Shakespeare- Henry V)

"Bisogna che il popolo si avvezzi a riconoscere negli agenti della sicurezza pubblica non più i ministri di una esosa tirannide; ma coloro che vegliano alla sicurezza dellordine e della proprietà e che si ricordi come in libero e ben ordinato stato il rispetto della legge non è solo la forza del governo ma anche della nazione. " ( giornale " La Lombardia" di Milano. 17 Luglio 1860)

"Una grande Civiltà viene conquistata dall'esterno solo quando si è distrutta dall'interno" (William James Durant)
18/09/2006 23:02
 
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Scritto da: dago113 18/09/2006 22.31

Oltretutto, é quanto mai attuale.


[Modificato da webcop 18/09/2006 23.21]

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ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!! [SM=g27765] [SM=g27765] [SM=g27765] [SM=g27765] [SM=g27765] [SM=g27765] [SM=g27765] [SM=g27765]

ODDIO!!!!!! HO EDITATO IL CAPO! ABBI PIETA'!!!!!!!! [SM=x165055] [SM=g27767] [SM=g27767] [SM=g27767]

[Modificato da dago113 18/09/2006 23.16]

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"Una grande Civiltà viene conquistata dall'esterno solo quando si è distrutta dall'interno" (William James Durant)
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Re:

Scritto da: dago113 18/09/2006 23.15
ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!! [SM=g27765] [SM=g27765] [SM=g27765] [SM=g27765] [SM=g27765] [SM=g27765] [SM=g27765] [SM=g27765]
ODDIO!!!!!! HO EDITATO IL CAPO! ABBI PIETA'!!!!!!!! [SM=x165055] [SM=g27767] [SM=g27767] [SM=g27767]

[Modificato da dago113 18/09/2006 23.16]



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115 menzogne sugli attentati dell'11 settembre
Tratto dal sito www.pressante.com – Pubblicato su “Rinascita” del 10 ottobre 2006

Non esiste ancora una versione ufficiale degli attentati dell'11 settembre 2001. Nessuna indagine giudiziaria aperta sugli attentati stessi, né inchieste parlamentari. Al massimo si dispone d’una versione governativa chiarita da un rapporto reso da una commissione presidenziale. Il professore David Ray Griffin, che ha dedicato un lavoro di riferimento allo studio di questa relazione, vi ha rilevato 115 menzogne di cui elabora qui l'elenco.
Per ogni menzogna, ci si riferirà alle analisi del professore David Ray Griffin nel proprio lavoro "Omissioni e distorsioni della Commissione d'indagine sull'11/9". Le cifre tra parentesi rinviano alle pagine del libro nella sua edizione originale americana.

1. L’omissione delle testimonianze che almeno sei dei presunti pirati dell’aria (tra cui Waleed Al-Shehri, che la Commissione accusa d’aver pugnalato un'hostess del volo UA11 prima che quest'ultimo centrasse la torre Nord del World Trade Center) sono ancora vivi (19-20).

2. L’omissione delle prove che riguardano Mohamed Atta (come la sua passione per l’alcool, il maiale e le danze erotiche private - lap dances) in contraddizione con le dichiarazioni della Commissione secondo le quali era diventato un fanatico religioso (20-21).

3. La confusione volontariamente creata attorno alle prove che Hani Hanjour era un pilota troppo incompetente per portare un aereo di linea a schiantarsi sul Pentagono (21-22).

4. L’omissione del fatto che gli elenchi dei passeggeri resi pubblici non contenevano alcun nome arabo (23).

5. L’omissione del fatto che nessun incendio ha mai causato il crollo totale d’un edificio a struttura d’acciaio, né prima né dopo l'11 settembre (25).

6. L’omissione del fatto che gli incendi delle Torri non sono stati né estremamente ampi, né particolarmente intensi, né molto lunghi in raffronto con altri incendi in grattacieli (di strutture) simili, i quali non sono mai crollati (25-26).

7. L’omissione del fatto che, stando all'ipotesi che i crolli sarebbero stati causati da incendi, la Torre Sud , colpita più tardi della Nord ed in preda a fiamme d'intensità inferiore, non sarebbe dovuta crollare per prima (26).

8. L’omissione del fatto che l'edificio n°7 del WTC (non toccato da alcun aereo e che non fu il teatro che di piccoli incendi locali) è completamente crollato, un evento che l’Agenzia Federale per il trattamento delle situazioni d’Emergenza (FEMA) ha riconosciuto di non potere spiegare (26).

9. L’omissione del fatto che il crollo delle Torri Gemelle (e dell'edificio n°7) presenta almeno 10 caratteristiche d’una demolizione controllata (26-27).

10. L’asserzione che il cuore della struttura delle Torri Gemelle era "un pozzo d’acciaio vuoto", una dichiarazione che nega la presenza di 47 colonne massicce d’acciaio che costituivano effettivamente il cuore di ogni torre e che, secondo la teoria del pancake, esplicativa dei crolli, avrebbero dovuto rimanere alzate verso il cielo su numerose decine di metri (27-2[SM=g27762].

11. L’omissione della dichiarazione di Larry Silverstein (il proprietario del WTC, affittuario per 99 anni) secondo il quale decise, in accordo con i vigili del fuoco, "di demolire " (to "pull", gergo tecnico) l'edificio n°7 (2[SM=g27762].

12. L’omissione del fatto che l’acciaio degli edifici del WTC fu rapidamente rimosso della scena del crimine ed imbarcato su navi a destinazione ignote PRIMA che potesse essere analizzato per individuare tracce d’esplosivo (30).

13. L’omissione del fatto che essendo l'edificio n°7 stato evacuato prima del suo crollo, la ragione ufficiale invocata per la rimozione immediata dell'acciaio (e cioè che alcune persone potessero essere ancora vive sotto i resti) non aveva alcun senso in questo caso preciso (30).

14. L’omissione della dichiarazione del sindaco R. Giuliani secondo la quale era stato previsto che il WTC sarebbe crollato (30-31).

15. L’omissione del fatto che Marvin Bush, il fratello del Presidente, ed il suo cugino Wirt Walker III erano due direttori della società incaricata della sicurezza del WTC (31-32).

16. L’omissione del fatto che l’ala Ovest del Pentagono (quella effettivamente colpita) era la meno suscettibile d'essere obiettivo da parte di terroristi di al-Qaeda, per molte ragioni (33- 34).

17. L’omissione di qualsiasi discussione per stabilire se i danni sul Pentagono fossero compatibili con l’impatto d’un boeing 757 che si muove a molte centinaia di chilometri/ora (34).

18. L’omissione del fatto che la facciata dell'ala Ovest è crollata soltanto 30 minuti dopo l'impatto, ed anche che il foro appare ben troppo piccolo per un boeing 757 (34).

19. L’omissione di ogni prova contraddittoria sulla presenza o sull’assenza di resti visibili di un boeing 757 sia all'interno che all'esterno del Pentagono (34-36).

20. L’assenza di qualsiasi discussione per stabilire se il Pentagono disponesse di un sistema di difesa anti-missile capace d’abbattere un aereo di linea commerciale, benché la Commissione suggerisca che i terroristi di al-Qaeda non attaccarono una centrale nucleare sapendo che era difesa in quel modo (36).

21. L’omissione del fatto che le immagini di varie videocamere di sorveglianza (anche quelle della stazione di servizio di fronte al Pentagono, la cui pellicola fu confiscata dall'FBI immediatamente dopo l'impatto) potrebbero certamente dare una risposta a ciò che ha realmente colpito il Pentagono (37-3[SM=g27762].

22. L’omissione del riferimento del ministro della difesa D. Rumsfeld ad "un missile (utilizzato) per danneggiare (il Pentagono)" (39).

23. L’approvazione della risposta completamente insoddisfacente alla domanda sul perché gli agenti dei servizi segreti permisero al Presidente Bush di restare nella scuola di Sarasota nel momento in cui, secondo la versione ufficiale, avrebbero dovuto presumere che un aereo deviato avrebbe potuto prendere la scuola come obiettivo (41-44).

24. La mancata risposta sul perché i servizi segreti non hanno poi chiesto la protezione di caccia per l’aereo presidenziale Air Force One (43-46).

25. Le dichiarazioni secondo le quali quando il corteo presidenziale arrivò alla scuola (di Sarasota), nessuno dell'assistenza sapeva che vari aerei erano stati deviati (47-4[SM=g27762].

26. L’omissione della relazione secondo la quale il ministro della giustizia John Ashcroft fu informato d’evitare di prendere linee aeree commerciali l'11 settembre (50).

27. L’omissione della dichiarazione di David Schippers che, sulla base d’informazioni fornite da agenti dell'FBI a proposito di attacchi previsti nel Sud di Manhattan, aveva tentato invano di trasmettere quest'informazione al ministro della giustizia John Ashcroft durante le 6 settimane che precedettero l'11 settembre (51).

28. L’omissione di qualsiasi menzione del fatto che agenti dell'FBI avrebbero affermato avere avuto conoscenza degli obiettivi e delle date degli attacchi (terroristici) da molto tempo (51-52).

29. L’affermazione, che suppone la questione risolta, che il volume insolito degli acquisti d’options al ribasso entro l'11 settembre non implicano che gli acquirenti sapessero prima che gli attacchi si sarebbero prodotti. (52-57)

30. L’omissione delle relazioni secondo le quali il sindaco (di San Francisco) Willie Brown ed alcuni responsabili del Pentagono furono messi in guardia dal prendere aerei l'11 settembre (57).

31. L’omissione della relazione secondo la quale Osama bin Laden, che era già il criminale più ricercato degli Stati Uniti, fu trattato nel luglio 2001 da un medico americano all'ospedale americano di Dubai ed ha ricevuto la visita dell'agente locale della CIA (59).

32. L’omissione degli articoli che suggeriscono che dopo l'11 settembre, Osama bin Laden fu lasciato deliberatamente scappare (60).

33. L’omissione di relazioni, che includono quella sulla visita da parte del direttore dei servizi di intelligence sauditi a Osama bin Laden all'ospedale di Dubai, che sono in contraddizione con la versione ufficiale secondo la quale Osama fu disconosciuto dalla sua famiglia e dal suo paese (60-61).

34. L’omissione del resoconto di Gerald Posner sulla testimonianza di Abu Zubaydah, secondo la quale tre membri della famiglia reale saudita (che perirono tutti misteriosamente ad otto giorni di distanza) finanziavano al-Qaida ed erano al corrente anticipatamente degli attacchi dell'11 settembre (61-65).

35. La smentita da parte della Commissione d’aver trovato una prova del finanziamento di al-Qaida da parte dei Sauditi (65-6[SM=g27762].

36. La smentita da parte della Commissione d’aver trovato una prova che del denaro della donna del principe Bandar, la principessa Haifa, andò ad agenti di al-Qaeda (69-70).

37. La smentita, ignorando semplicemente la distinzione tra voli privati e voli commerciali, che il volo privato che trasportava dei Sauditi da Tampa a Lexington il 13 settembre violava i regolamenti sullo spazio aereo in vigore in quella data (71-76).

38. La smentita che dei Sauditi furono autorizzati a lasciare il territorio degli Stati Uniti poco tempo dopo l'11 settembre senza essere stati oggetto d’una indagine adeguata (76-82).

39. L’omissione della prova che il principe Bandar ottenne un'autorizzazione speciale della Casa Bianca per i voli dei Sauditi (82-86).

40. L’omissione dell’affermazione di Coleen Rowley che responsabili al Quartier Generale dell'FBI avevano visto l'appunto di Phoenix dell’agente Kenneth Williams (89-90).

41. L’omissione del fatto che l’agente dell'FBI a Chicago Robert Wright afferma che il Quartier Generale dell'FBI chiuse la sua indagine su una cellula terroristica, quindi tentò di intimidirlo per impedirgli di pubblicare un libro su tale esperienza (91).

42. L’omissione della prova che l'FBI sabotò il tentativo di Coleen Rowley e di altri agenti (dell'FBI) di Minneapolis per ottenere un mandato per ricercare il mandante di Zacarias Moussaoui (91-94).

43. L’omissione delle tre ore e trenta di deposizione dinanzi alla Commissione da parte di Sibel Edmonds, ex traduttore alla FBI, deposizione che secondo una lettera resa pubblica da egli stesso ed indirizzata al Presidente (della Commissione) Kean, rivelava dissimulazioni serie da parte di responsabili dell'FBI, in relazione con l'11 settembre (94-101).

44. L’omissione del fatto che il generale Mahmoud Ahmad, il capo dell’ISI (i servizi di intelligence pakistani), si trovava a Washington una settimana prima dell'11 settembre, ed incontrò il direttore della CIA George Tenet ed alti responsabili statunitensi (103-04).

45. L’omissione della prova che Ahmad, il capo dell’ISI (i servizi di intelligence pakistani) aveva ordinato l’invio di $100,000 a Mohamed Atta prima dell'11 settembre (104- 07).

46. L’affermazione della Commissione che non trovò alcuna prova che un solo governo straniero, compreso il Pakistan, aveva finanziato agenti di al-Qaeda (106).

47. L’omissione della relazione secondo la quale l’Amministrazione Bush fece pressione sul Pakistan per allontanare Ahmad del suo posto di capo dell’ISI dopo la divulgazione dell’informazione secondo la quale aveva ordinato l’invio di denaro dell’ISI a Mohamed Atta (107-09).

48. L’omissione della prova che l’ISI (e non soltanto al-Qaida) era dietro l’assassinio di Ahmad Shah Massoud (il comandante dell’Alleanza del Nord in Afghanistan), che si produsse appena dopo una riunione che durò una settimana tra responsabili della CIA e dell’ISI (110-112).

49. L’omissione della prova che l’ISI è implicato nel sequestro e nell'omicidio di Daniel Pearl, giornalista al Wall Street Journal (113).

50. L’omissione della relazione di Gerald Posner secondo la quale Abu Zubaydah affermò che un ufficiale militare pakistano, Mushaf Ali Mir, avente legami stretti con l’ISI ed al-Qaeda era al corrente anticipatamente degli attacchi dell'11 settembre (114).

51. L’omissione della previsione fatta nel 1999 da Rajaa Gulum Abbas, un agente dell’ISI, che le Torri Gemelle "crolleranno" (114).

52. L’omissione del fatto che il Presidente Bush e membri della sua amministrazione evocarono varie volte gli attacchi dell'11 settembre come "opportunità" (116-17).

53. L’omissione del fatto che il progetto per il Nuovo Secolo Americano (PNAC, "Project for the New American Century"), i cui numerosi membri diventarono figure chiave dell’Amministrazione Bush, pubblicò un documento nel 2000 che dice che una "nuova Pearl Harbour" avrebbe facilitato l’obiettivo di fondo per una trasformazione tecnologica rapida dell’apparato militare americano (117-1[SM=g27762].

54. L’omissione del fatto che Donald Rumsfeld, che era il presidente della commissione dell’US Space Command ed aveva raccomandato l’accrescimento del bilancio assegnato, utilizzò gli attacchi dell'11 settembre la sera stessa per ottenere tali crediti (119-22).

55. Il fatto non di citare che i tre uomini responsabili del compito di prevenire gli attacchi dell'11 settembre (il ministro Rumsfeld, il generale Richard Myers, ed il generale Ralph Eberhart) erano anche i tre principali promotori dell’US Space Command (122).

56. L’omissione del fatto che Unocal aveva dichiarato che i taliban non potevano garantire con sicurezza adeguata di cominciare la costruzione delle sue condutture (di petrolio e di gas) dal bacino del Caspio attraverso l’Afghanistan e il Pakistan (122-25).

57. L’omissione della relazione secondo la quale rappresentanti degli Stati Uniti dicessero in occasione di un incontro nel luglio 2001 che, poiché i taliban rifiutavano la loro proposta di sviluppare la costruzione d’un conduttura, una guerra contro loro sarebbe cominciata in ottobre (125-26).

58. L’omissione del fatto che nel suo libro pubblicato nel 1997 Zbigniew Brzezinski aveva scritto che per mantenere il loro primato globale, gli Stati Uniti avevano bisogno del controllo dell’Asia Centrale, con le sue vaste riserve di petrolio, e che una nuova Pearl Harbour sarebbe stata utile per ottenere l’adesione dell’opinione pubblica americana a questi scopi imperiali (127-2[SM=g27762].

59. L’omissione del fatto che membri chiave dell’Amministrazione Bush, tra cui Donald Rumsfeld ed il suo delegato Paul Wolfowitz, spingevano a favore d’una nuova guerra contro l’Irak da numerosi anni (129-33).

60. L’omissione delle note delle conversazioni di Donald Rumsfeld l'11 settembre che mostravano come egli era determinato ad utilizzare gli attacchi come un pretesto per una guerra contro l’Irak (131-32).

61. L’omissione della dichiarazione contenuta nel Progetto per un Nuovo Secolo Americano che "la necessità di una presenza americana forte nel golfo va oltre l'argomento del regime di Saddam Hussein" (133-34).

62. L’affermazione che il protocollo del FAA (Federal aviation Agency) sull'11 settembre richiedeva un lungo processo per passare molte tappe nella catena di ordini, anche se la relazione ufficiale (della Commissione) cita prove contrarie (15[SM=g27762].

63. L’affermazione che in quei giorni, solo due basi dell'aviazione militare nel settore del nord - Est del NORAD (centro di difesa aereospaziale del Nord America) avevano dei caccia in allerta e che in particolare non avevano aerei da combattimento in allerta a McGuire o a Andrews (159-162).

64. L’omissione del fatto che la base Andrews dell'aviazione militare USA aveva molti caccia in allarme in modo permanente (162-64).

65. L’accettazione della doppia dichiarazione che il Colonnello Marr del NEADS (North East air Defense Sector) doveva telefonare ad un superiore per ottenere il permesso d’inviare dei caccia da (la base) d’Otis e che questo richiese otto minuti (165-66).

66. L’approvazione dell’affermazione che la perdita del segnale del trasponder d’un aereo rende praticamente impossibile la sua localizzazione punto per punto con i radar dell'esercito americano (166- 67).

67. L’affermazione che l’intercettazione di Stewart Payne non mostrò che il tempo di risposta del NORAD al volo AA11 fu straordinariamente lento (167-69).

68. L’affermazione che i caccia della base d’Otis restarono inchiodati al suolo sette minuti dopo che avevano ricevuto l’ordine perchè non sapevano dove andare (174-75).

69. L’affermazione che l'esercito americano non era informato del dirottamento del volo UA175 prima delle 9:03, momento esatto in cui colpiva la Torre Sud del WTC (181-82).

70. L’omissione di qualsiasi spiegazione su (a) la ragione per la quale una relazione precedente del NORAD, secondo la quale la FAA aveva notificato ai militari il dirottamento del volo UA175 alle 8:43, era ora considerata come falso e (b) come questa relazione, se era falsa, ha potuto essere pubblicata ed in seguito essere lasciata non corretta per quasi tre anni (182).

71. L’affermazione che la FAA ha installato una teleconferenza solo a partire dalle 9:20 quella mattina (183).

72. L’omissione del fatto che un appunto di Laura Brown della FAA afferma che la teleconferenza fu stabilita circa alle 8:50 e riguardò in particolare il dirottamento del volo UA175 (183-84, 186).

73. L’affermazione che la teleconferenza della NMCC, (National Military Command Center) non cominciò prima delle 9:29 (186-8[SM=g27762].

74. L’omissione, nell’affermazione della Commissione che il volo AA77 non fu deviato dalla sua rotta prima delle 8:54, del fatto che relazioni precedenti avevano annunciato 8:46 (189-90).

75. La mancanza di citazione che l’annuncio dello schianto d’un jet nel Kentucky, quasi nel momento in cui il volo AA77 scompariva del radar della FAA, fu preso sufficientemente seriamente dai responsabili del FAA e dell'unità del'anti-terrorismo dell'FBI da essere trasmesso alla Casa Bianca (190).

76. L’affermazione che il volo AA77 volò quasi 40 minuti nello spazio aereo americano in direzione di Washington senza essere individuato dai radar militari (191-92).

77. L’errore da spiegare, se la relazione precedente del NORAD secondo la quale fu notificato del volo AA77 alle 9:24 era "sbagliata", come questa relazione erronea sia potuta nascere, e quindi sapere se i responsabili del NORAD hanno mentito o "furono confusi" per quasi tre anni (192-93).

78. L’affermazione che gli aerei da combattimento di Langley, di cui il NORAD aveva detto che furono spediti per intercettare il volo AA77, furono realmente dispiegati in risposta ad una relazione erronea della parte d’un dispositivo di controllo (non identificato) della FAA alle 9:21 che il volo AA11 era sempre in volo e si dirigeva verso Washington (193-99).

79. L’affermazione che i militari non furono contattati dalla FAA a proposito della deviazione probabile del volo AA77 prima che il Pentagono fosse colpito (204-12).

80. L’affermazione che Jane Garvey non si sia unita alla videoconferenza di Richard Clarke prima delle 9:40, vale a dire dopo che il Pentagono fosse colpito (210).

81. L’affermazione che nessuna delle teleconferenze riuscì a coordinare la FAA e le risposte dei soldati ai dirottamenti perchè "nessuna (teleconferenza) includeva i responsabili nell'ambito della FAA e del ministero della difesa", benché Richard Clarke dica che la sua videoconferenza includeva il direttore del FAA Jane Garvey, il ministro della difesa Rumsfeld ed il generale Richard Myers, il capo delle forze militari provvisorie (211).

82. L’affermazione della Commissione che non sapeva chi, nell'ambito del ministero della difesa, partecipò alla videoconferenza con Richard Clarke mentre Clarke afferma nel suo libro che si trattava di Donald Rumsfeld e del generale Myers (211-212).

83. L’approvazione dell’affermazione del generale Myers che si trovava su Capitol Hill durante gli attacchi, senza citare il resoconto contraddittorio di Richard Clarke, secondo il quale Myers era al Pentagono e partecipava alla videoconferenza con Clarke (213-17).

84. La mancanza di citazione della contraddizione tra la testimonianza di Clarke sulla cronologia di Rumsfeld quella mattina e le dichiarazioni stesse di Rumsfeld (217-19).

85. L’omissione della testimonianza del ministro dei trasporti Norman Mineta, data alla Commissione stessa, che il vicepresidente Cheney e gli altri (persone presenti) nel sotterraneo erano informati alle 9:26 che un aereo si avvicinava al Pentagono (220).

86. L’affermazione che i responsabili del Pentagono non sapevano nulla d’un aereo in arrivo prima delle 9:32, 9:34, o 9:36, ed in tutti i casi soltanto alcuni minuti prima che l'edificio venisse colpito (223).

87. L’accettazione di due versioni contraddittorie sull'oggetto che colpì il Pentagono: una che riferisce una manovra a spirale a 330 gradi verso il basso (una "picchiata ad alta velocità") ed un'altra nella quale non si fa menzione di questa manovra (222-23).

88. L’affermazione che gli aerei di caccia di Langley, che ricevettero l’ordine di decollare rapidamente per proteggere Washington contro il "volo fantasma AA11" non erano da nessuna parte nei pressi di Washington poichè furono inviati verso l’oceano per errore (223-24).

89. L’omissione di tutte le prove che suggeriscono che ciò che colpì il Pentagono non è stato il volo AA77 (224-25).

90. L’affermazione che i militari non furono informati dalla FAA del dirottamento del volo UA93 prima dello schianto (227-29, 232, 253).

91. La doppia dichiarazione che la NMCC non ha controllato la conferenza iniziata dalla FAA e dunque fu incapace di collegare la FAA alla teleconferenza iniziata dalla NMCC (230-31).

92. L’omissione del fatto che i servizi segreti sono capaci di sapere tutto ciò che sa la FAA (233).

93. L’omissione di qualsiasi indagine sulle ragioni per le quali la NMCC lanciò la sua teleconferenza, se, come Laura Brown della FAA ha detto, ciò non è previsto nel protocollo standard (234).

94. L’omissione di qualsiasi indagine sulle ragioni per le quali il generale Montague Winfield fu non soltanto sostituito da un "blu" (un esordiente), il capitano Leidig, come direttore delle operazioni del NMCC ma ancora costui è rimasto all'ordine quando fu chiaro che il Pentagono era davanti ad una crisi senza precedenti (235-36).

95. L’affermazione che la FAA notificò (in modo erroneo) i servizi segreti tra le 10:10 e 10:15 che il volo UA93 era ancora nel cielo e si dirigeva verso Washington (237).

96. L’affermazione che il vicepresidente Cheney non diede l’autorizzazione all'abbattimento se non dopo le 10:10 (molti minuti dopo che il volo UA93 si era schiantato) e che quest'autorizzazione non fu trasmessa prima delle 10:31 (237-41).

97. L’omissione di tutte le prove che segnalano che il volo UA93 fu abbattuto da un aereo militare (238-39, 252-53).

98. L’affermazione che Richard Clarke non ricevette la domanda d’autorizzazione al fuoco prima delle 10:25 (240).

99. L’omissione della testimonianza stessa di Clarke, che afferma che ricevette la domanda d’autorizzazione al fuoco verso le 9:50 (240).

100. L’affermazione che Cheney non guadagnò il sotterraneo del CPOU (Centro Presidenziale Operativo d’Urgenza) prima delle 9:58 (241-44).

101. L’omissione di testimonianze multiple, tra cui quella di Norman Mineta (il ministro dei trasporti) alla Commissione stessa, che (il vicepresidente) Cheney si trovava nel CPOU prima delle 9:20 (241-44).

102. L’affermazione che l’autorizzazione ad abbattere un aereo civile doveva essere data dal Presidente (245).

103. L’omissione di relazioni secondo cui il Colonnello Marr diede l’ordine d’abbattere il volo UA93 e che il generale Winfield segnalò che lui e gli altri (ufficiali) alla NMCC s’aspettavano che un caccia raggiungesse il volo UA93 (252).

104. L’omissione di relazioni che indicano che vi erano due aerei caccia nel cielo ad alcuni chilometri da New York e tre soltanto a 320 chilometri di Washington (251).

105. L’omissione del fatto che esistevano almeno sei basi militari con caccia in stato d’allerta nella regione del nord-est degli Stati Uniti (257-5[SM=g27762].

106. L’approvazione dell’affermazione del generale Myers che il NORAD aveva definito la sua missione in termini di difesa soltanto contro minacce dirette (verso gli Stati Uniti) dall'estero (258-62).

107. L’approvazione dell’affermazione del generale Myers che il NORAD non aveva previsto la possibilità che terroristi avrebbero potuto utilizzare aerei di linea deviati come missili (262-63).

108. Non aver messo in prospettiva il significato del fatto, presentato nella relazione stessa, o citato da altri fatti che provano che il NORAD aveva effettivamente previsto la minaccia posta da aerei di linea deviati d’essere utilizzati come missili (264- 67).

109. Non aver sondato le implicazioni della questione intesa ad accertare come le esercitazioni militari ("war games") programmate quel giorno poterono influire sull’assenza di militari da intercettare gli aerei di linea deviati (268-69).

110. La mancata discussione sulla pertinenza possibile dell’Operazione Northwoods con gli attacchi dell'11 settembre (269-71).

111. L’affermazione (presentata per spiegare perché i soldati non ebbero l’informazione sugli aerei deviati tempestivamente per intercettarli) che il personale della FAA inspiegabilmente fallì a seguire le procedure standard circa 16 volte (155-56, 157, 179, 180, 181, 190, 191, 193, 194, 200, 202-03, 227, 237, 272-75).

112. La non citazione del fatto che l’indipendenza proclamata della Commissione di Indagine fu inevitabilmente compromessa dal fatto che Philip Zelikow, il suo direttore esecutivo, era praticamente un membro dell’Amministrazione Bush (7-9, 11-12, 282-84). (ndt: uno stretto collaboratore di Condoleeza Rice)

113. L’omissione del fatto che la Casa Bianca cercò di impedire la creazione della Commissione ufficiale d’Inchiesta sugli attacchi terroristici dell'11 settembre, quindi mise numerosi ostacoli sulla sua strada, come il fatto di concedergli un bilancio estremamente ristretto (283-85). (ndt: stimato circa a 15 milioni di dollari, quando il film "UA 93" di Paul Greengrass ne è costati 18, e "World Trade center" di Oliver Stone 4 VOLTE TANTO ossia 60 milioni di dollari; per quanto riguarda il primo punto, è stato necessario attendere 441 giorni perché questa Commissione fosse creata e Bush propose soltanto Kissinger come presidente... prima di ritirarsi sotto le critiche virulente dell’opinione pubblica)

114. La non citazione del fatto che il Presidente della Commissione, la maggior parte degli altri membri, e circa la metà del personale aveva seri conflitti d’interesse (285-90, 292-95).

115. La mancanza della Commissione, che si vantava che la presentazione della sua relazione finale fosse stata fatta "senza dissenso", di citare che ciò non era possibile poichè Max Cleland, il membro più critico verso la Casa Bianca che affermò che non sarebbe stato "un complice del trattamento parziale delle informazioni" dovette dimettersi per accettare un posto alla banca Export-Import, e che la Casa Bianca trasmise la sua nomina dopo che era diventato molto diretto nelle sue critiche (290-291).

Terminerò precisando che ho concluso il mio studio di ciò che sono giunto a chiamare "la relazione di Kean-Zelikow" scrivendo questo: In conclusione, la relazione della Commissione d’inchiesta sull'11 settembre, lungi da cacciare i miei sospetti su una complicità ufficiale non servì che a confermarli. Perché i responsabili incaricati della redazione di questa relazione finale s’impegnano in tale impresa di frode, se non per tentare di coprire crimini molto grandi? (291).
10/10/2006 21:44
 
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Guarda, tutto é possibile, solo mi chiedo perché i Taliban e Al Qaeda nella persona del suo (vivo o morto ?) leader abbiano sentito il bisogno/dovere di rivendicare la paternità dell'azione.
Sai, a volte ho l'impressione che come accadde (e ancora succede) per il sequestro Moro e in particolare l'azione di via Fani si debbano ricercare scenari dietrologici di immani dimensioni.
In 21 anni di Polizia ho avuto modo di imparare (poi, ripeto, tutto é sempre possibile, per carità) che spesso le cose sono molto più semplici e "banali" di come dall'esterno vengono lette e interpretate.
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Re:

Scritto da: webcop 10/10/2006 21.44
Guarda, tutto é possibile, solo mi chiedo perché i Taliban e Al Qaeda nella persona del suo (vivo o morto ?) leader abbiano sentito il bisogno/dovere di rivendicare la paternità dell'azione.
Sai, a volte ho l'impressione che come accadde (e ancora succede) per il sequestro Moro e in particolare l'azione di via Fani si debbano ricercare scenari dietrologici di immani dimensioni.
In 21 anni di Polizia ho avuto modo di imparare (poi, ripeto, tutto é sempre possibile, per carità) che spesso le cose sono molto più semplici e "banali" di come dall'esterno vengono lette e interpretate.




e lo sò, però vista la gravità dell'avvenimento, e viste le conseguenze a livello mondiale che ha portato, credo sia opportuno indagarlo fino in fondo, cosa che bush non vuole.
Stiamo parlando di un avvenimento che ha cambiato la storia, anche la nostra.
11/10/2006 12:21
 
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un evento di tale portata suscita, ovviamente, la fantasia e spinge chiunque a costruire scenari anche ben argomentabili.
Io credo che qualcosa di molto grosso sia mosso per compiere un attentato di questo genere, lungi da me credere, però, a questo o a quello, credo solo a quello che ho visto: centinaia di morti innocenti per cui non pagherà mai nessuno!
Lo schifo dell'uomo e del mondo che si ripete nella storia e che, temo, si ripeterò anconra in altri scenari lontani e diversi nello spazio e nel tempo.
Sull'11 settembre si può dire tanto, si può studiare tanto ma la verità la sapranno, forse, i nostri nipoti, purtroppo.
12/10/2006 01:31
 
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Mmmm... se volessi applicare lo stesso ragionamento di Antonbrun sull'11 Settembre dovrei pensare che gli attentati dell'11 Marzo 2004 a Madrid sono di netta marca pacifista. Riflettiamo bene. Aznar nel 2003 invia le truppe spagnole in Iraq, nonostante una marcata ostilità interna all'intervento USA. Comunque i Populares spagnoli stanno per vincere le elezioni come si può vedere da questa nota dell'AGR del 24 Gennaio 2004

MADRID - Mancano meno di due mesi alle elezioni legislative del 14 marzo in Spagna e un sondaggio pubblicato oggi dal quotidiano spagnolo El Pais indica come favorito il Partito popolare, che supera di 5,5 punti il Partito socialista. Secondo il sondaggio, realizzato dall'istituto Opina con 3.000 colloqui telefonici, il Pp otterrebbe il 42,5% dei voti e potrebbe quindi continuare a governare la Spagna per la terza legislatura consecutiva. (Agr)


secondo il sondaggio GALLUP di pochi giorni dopo il distacco tra i Popolari e i i Socialisti è addirittura dell'8,8 per cento. Evidentemente a parte la questione Iraq Aznar ha governato bene. Poi avvengono le stragi sui treni. Il governo viene scoperto a mentire, forse a causa di informazioni "infette" e crolla di fronte all'indignazione popolare, consegnando il governo al perdente annunciato Zapatero che riporta in Patria le truppe in Iraq e trasforma la Spagna in una oppositrice della politica USA

Benissimo. A questo punto, se applico lo stesso tipo di ragionamento complottista fatto da altri sull'11 Settembre 2001 , chi mi vieta di pensare che la strage sia stata organizzata dai pacifisti spagnoli secondo la logica del fine che giustifica i mezzi, con la complicità dei perdenti annunciati del PSOE desiderosi di riallacciare la storica amicizia con l'anti americana Francia e con il mondo arabo e con la connivenza di settori deviati dei servizi segreti spagnoli da sempre legati ai Paesi Arabi?

Come dite? un'ipotesi paranoica? può darsi. Ma a questo punto di fronte se c'è gente disposta a credere all' assurdità che vede l'11 Settembre come un autoattentato perchè non credere la stessa cosa per l'11 Marzo spagnolo?

Ovviamente io non credo a nessuna delle ipotesi che vede i due attentati come atti interni, ma è solo per dimostrare a che cosa può portare il complottismo, cioè a nascondere la verità.

[Modificato da dago113 12/10/2006 1.34]

[Modificato da dago113 12/10/2006 2.05]

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"We few, we happy few, we band of brothers;/ for he today that sheds his blood with me /shall be my brother" (Shakespeare- Henry V)

"Bisogna che il popolo si avvezzi a riconoscere negli agenti della sicurezza pubblica non più i ministri di una esosa tirannide; ma coloro che vegliano alla sicurezza dellordine e della proprietà e che si ricordi come in libero e ben ordinato stato il rispetto della legge non è solo la forza del governo ma anche della nazione. " ( giornale " La Lombardia" di Milano. 17 Luglio 1860)

"Una grande Civiltà viene conquistata dall'esterno solo quando si è distrutta dall'interno" (William James Durant)
12/10/2006 13:55
 
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Scritto da: dago113 12/10/2006 1.31
Mmmm... se volessi applicare lo stesso ragionamento di Antonbrun sull'11 Settembre dovrei pensare che gli attentati dell'11 Marzo 2004 a Madrid sono di netta marca pacifista. Riflettiamo bene. Aznar nel 2003 invia le truppe spagnole in Iraq, nonostante una marcata ostilità interna all'intervento USA. Comunque i Populares spagnoli stanno per vincere le elezioni come si può vedere da questa nota dell'AGR del 24 Gennaio 2004

MADRID - Mancano meno di due mesi alle elezioni legislative del 14 marzo in Spagna e un sondaggio pubblicato oggi dal quotidiano spagnolo El Pais indica come favorito il Partito popolare, che supera di 5,5 punti il Partito socialista. Secondo il sondaggio, realizzato dall'istituto Opina con 3.000 colloqui telefonici, il Pp otterrebbe il 42,5% dei voti e potrebbe quindi continuare a governare la Spagna per la terza legislatura consecutiva. (Agr)


secondo il sondaggio GALLUP di pochi giorni dopo il distacco tra i Popolari e i i Socialisti è addirittura dell'8,8 per cento. Evidentemente a parte la questione Iraq Aznar ha governato bene. Poi avvengono le stragi sui treni. Il governo viene scoperto a mentire, forse a causa di informazioni "infette" e crolla di fronte all'indignazione popolare, consegnando il governo al perdente annunciato Zapatero che riporta in Patria le truppe in Iraq e trasforma la Spagna in una oppositrice della politica USA

Benissimo. A questo punto, se applico lo stesso tipo di ragionamento complottista fatto da altri sull'11 Settembre 2001 , chi mi vieta di pensare che la strage sia stata organizzata dai pacifisti spagnoli secondo la logica del fine che giustifica i mezzi, con la complicità dei perdenti annunciati del PSOE desiderosi di riallacciare la storica amicizia con l'anti americana Francia e con il mondo arabo e con la connivenza di settori deviati dei servizi segreti spagnoli da sempre legati ai Paesi Arabi?

Come dite? un'ipotesi paranoica? può darsi. Ma a questo punto di fronte se c'è gente disposta a credere all' assurdità che vede l'11 Settembre come un autoattentato perchè non credere la stessa cosa per l'11 Marzo spagnolo?

Ovviamente io non credo a nessuna delle ipotesi che vede i due attentati come atti interni, ma è solo per dimostrare a che cosa può portare il complottismo, cioè a nascondere la verità.

[Modificato da dago113 12/10/2006 1.34]

[Modificato da dago113 12/10/2006 2.05]





la tua è solo una ipotesi supportata dal'analisi delle contingenze politiche di quel momento.
Invece sull'11 settembre vi sono centinaia di cose strane, risposte non date, tentativi di copertura, ecc. quindi qualche cosa di piu .
Eppoi bush ha scatenato la guerrain iraq basandosi su bugie, quindi non mi stupirei che vi siano altre bugie altrettanto abnormi da scoprire.

Cmq visto che la butti sui " pacifisti" , guarda che le teorie del complotto sull1 11/9 non sono un esclusiva dei pacifisti della sinistra in generale, ma le trovi su qualsiasi sito di controinformazione , compresi quelli di destra estrema, gli unici luoghi dove non le troverai sono la tv nazionale, anche se ultimamente qualche cosa sta filtrando anche qui, vedi ad esempio lo speciale 11/9 di Report "confronting the evidence".

[Modificato da antobrun 12/10/2006 16.23]

13/10/2006 02:01
 
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Re: Re:

Scritto da: antobrun 11/10/2006 9.11
e lo sò, però vista la gravità dell'avvenimento, e viste le conseguenze a livello mondiale che ha portato, credo sia opportuno indagarlo fino in fondo, cosa che bush non vuole.
Stiamo parlando di un avvenimento che ha cambiato la storia, anche la nostra.


E sono d'accordo con te, andrebbe indagato fino in fondo. Certo é che se non mi fido a priori di chi lo indaga rimarrà sempre e comunque un "mistero" sul quale si può speculare all'infinito e a proprio piacimento.
Mr. Bush ? Guarda, non lo so. Non ci ho ancora parlato da quel giorno e non so se sia disposto a permetterlo. E io non sarei certo la persona adatta perché non capisco una mazXa di investigazioni. Abdico tale ruolo a favore di chi si sente di poterlo svolgere con maggiore competenza. [SM=g27760] [SM=g27761]
Hai visto mai che i dati oggettivi a disposizione rivelano che tutto é dovuto allo schianto degli aerei contro le Twin Towers ? Vorrai mica che mi prenda una responsabilità del genere davanti a tutto il mondo che aspetta di conoscere quale mistero (buffo ?) si cela dietro questo scempio schifoso ? [SM=g27759]

[Modificato da webcop 13/10/2006 2.03]

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Re: Re:

Scritto da: antobrun 12/10/2006 13.55



la tua è solo una ipotesi supportata dal'analisi delle contingenze politiche di quel momento.

[Modificato da antobrun 12/10/2006 16.23]




Errore. E' convalidata da diversi fattori che sono stati rilevati da giornali spagnoli molto autorevoli come El Mundo ( giornale che considero molto più affidabile di certi complottisti nostrani e d'oltralpe) e la Razon i quali hanno svolto una contro indagine molto accurata sugli attentati ( ti invito, ad esempio, a leggerti in rete gli articoli sul sito di libertad digital e gli articoli dell'inchiesta di "El Mundo" o anche soltanto su wikipedia edizione italiana digitando sempre 11M). Pur non essendo un complottista ci sono più elementi in queste contro indagini spagnole che nelle cosiddette contro inchieste sull'11 Settembre che ( ma tu guarda che strano [SM=x165041] ) per una buona parte provengono da Oltralpe.

Poi non capisco perchè dovrei dare retta a dei siti di destra piuttosto perchè di sinistra [SM=x165071] ...solo perchè per le anime semplici esiste l'equazione di sbirro= fascista? [SM=g27766]

[Modificato da dago113 14/10/2006 15.32]

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15/10/2006 15:02
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: dago113 14/10/2006 15.31


Errore. E' convalidata da diversi fattori che sono stati rilevati da giornali spagnoli molto autorevoli come El Mundo ( giornale che considero molto più affidabile di certi complottisti nostrani e d'oltralpe) e la Razon i quali hanno svolto una contro indagine molto accurata sugli attentati ( ti invito, ad esempio, a leggerti in rete gli articoli sul sito di libertad digital e gli articoli dell'inchiesta di "El Mundo" o anche soltanto su wikipedia edizione italiana digitando sempre 11M). Pur non essendo un complottista ci sono più elementi in queste contro indagini spagnole che nelle cosiddette contro inchieste sull'11 Settembre che ( ma tu guarda che strano [SM=x165041] ) per una buona parte provengono da Oltralpe.

Poi non capisco perchè dovrei dare retta a dei siti di destra piuttosto perchè di sinistra [SM=x165071] ...solo perchè per le anime semplici esiste l'equazione di sbirro= fascista? [SM=g27766]

[Modificato da dago113 14/10/2006 15.32]




mi sono letto tutta la storia su wikipedia, e non è afatto come dici tu, ci sono semplici ipotesi e nessna prova certa.
15/10/2006 15:43
 
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Come per l'11 Settembre. E' questa la fregatura del complottismo. La paranoia riesce a coprire sempre la verità.

[Modificato da dago113 15/10/2006 15.48]

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Re: Re:

Scritto da: antobrun 12/10/2006 13.55
Cmq visto che la butti sui " pacifisti" , guarda che le teorie del complotto sull1 11/9 non sono un esclusiva dei pacifisti della sinistra in generale, ma le trovi su qualsiasi sito di controinformazione , compresi quelli di destra estrema



Guarda che questo aumenta solo la probabilità che si tratti di sciocchezze. [SM=g27766] [SM=g27766]
*****

Like fools we trust the delivery
But it's all just drunk sincerity
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Re: Re: Re:

Scritto da: |hyena| 15/10/2006 16.08


Guarda che questo aumenta solo la probabilità che si tratti di sciocchezze. [SM=g27766] [SM=g27766]



antombrun finta a destra ma |hyena| non si fa ingannare e stoppa la palla.... [SM=g27766]
18/10/2006 15:37
 
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DI ROBERT HARRIS
The Truth Seeker

Kintbury, Inghilterra

Nell’autunno del 69 a.C. l’unica superpotenza mondiale di allora subì un profondo trauma psicologico a causa di un audace attacco terroristico sferrato contro il suo cuore.

Il porto romano di Ostia fu incendiato, la flotta da guerra consolare fu distrutta e due importanti senatori, insieme alle loro guardie del corpo e al loro seguito, furono rapiti.

L’incidente, per quanto drammatico sia stato, non ha però attirato l’attenzione degli storici moderni. Ma l’interesse storico è mutevole. Un evento che fino a cinque anni fa era una mera nota a piè di pagina ora, nel nostro mondo post-11 settembre, assume un nuovo e nefasto significato. Nell’angoscia conseguente all’attacco subito, il popolo romano prese decisioni tali che lo condussero alla distruzione della sua stessa costituzione, della sua democrazia e libertà. La storia forse si ripete?

Consideriamo i parallelismi. I colpevoli di questo spettacolare assalto non erano stati assoldati da nessun potere politico straniero: nessuna nazione avrebbe osato attaccare Roma in un modo così provocatorio. Essi erano, piuttosto, gli alienati della terra: “Uomini in rovina di tutte le nazioni” secondo le parole del grande storico tedesco Theodor Mommsen, “dei pirati con un peculiare spirito di corpo”.

Come Al Qaeda, questi pirati non erano bene organizzati, ma erano lo stesso capaci di diffondere una esagerata paura tra i cittadini, che si erano creduti immuni dagli attacchi. Citiamo ancora Mommsen: “gli agricoltori latini, i viaggiatori della via Appia, i nobili visitatori del paradiso terrestre di Baiae non furono più sicuri né delle loro proprietà né delle loro vite”.

Cosa andava fatto ?

Nei secoli precedenti la costituzione dell’antica Roma aveva sviluppato una serie intricata di controlli e di bilanciamenti che impediva la concentrazione del potere nelle mani di un singolo uomo. Il consolato, eletto annualmente, era strettamente associato a due uomini. Le cariche militari erano di durata limitata e soggette ad un regolare rinnovo. I cittadini ordinari erano abituati a un notevole grado di libertà: il grido “Civis Romanus sum” –“Sono un cittadino romano”- era una garanzia di salvezza in ogni luogo del mondo.

Ma tale fu il panico diffusosi dopo Ostia che il popolo volle compromettere questi diritti. Il più grande soldato di Roma, il 38enne Gnaeo Pompeo Magno, fece si che un suo tenente, il tribuno Aulo Gabinio, si alzasse nell’assemblea romana e proponesse una sorprendente nuova legge.

Lo storico greco Plutarco ha scritto: “a Pompeo fu dato non solo il supremo comando navale, ma anche ciò che equivaleva nei fatti all’assoluta autorità e all’incontrollato potere su ognuno”. E ancora “c’erano pochi luoghi del mondo romano che non erano stati inclusi entro questi limiti”.

Infine Pompeo ricevette quasi l’intero contenuto del Tesoro Romano –144 milioni di sesterzi- per finanziare la sua “guerra al terrore”, che includeva l’allestimento di una flotta di 500 navi e di un esercito con 120.000 fanti e 5000 cavalieri. Una tale accumulazione di potere era senza precedenti, e, quando la legge fu dibattuta al Senato, scoppiò una vera e propria ribellione.

Tuttavia, in una tumultuosa manifestazione di massa nel centro di Roma, gli oppositori di Pompeo furono costretti a sottomettersi, la Lex Gabinia passò (illegalmente) e a Pompeo fu dato il suo potere. Alla fine, una volta preso il mare, in meno di tre mesi Pompeo spazzò via i pirati dall’intero Mediterraneo. Anche riconoscendo la genialità di Pompeo come stratega militare, possiamo sospettare che se i pirati poterono essere sconfitti così facilmente, essi non rappresentavano in realtà una così grave minaccia.
Ma era troppo tardi per avanzare una tale questione. Con il più vecchio dei trucchi politici –montare il panico, nel quale ogni voce dissenziente poteva essere congedata o in quanto “sciocca” o in quanto “traditrice”- il popolo cedette dei poteri che non sarebbero più tornati. Pompeo rimase nel Medio Oriente per sei mesi, favorendo l’instaurazione di regimi-fantocci nella regione, e divenne l’uomo più ricco dell’impero.

Quelli di noi che non sono americani possono solo guardare con meraviglia il modo simile in cui gli antichi diritti e libertà dell’individuo sono stati sospesi negli Stati Uniti dopo l’11 settembre. Il voto del senato di giovedì ha sospeso il diritto di habeas corpus per i detenuti per terrorismo, negando così il loro diritto di contestare la loro detenzione davanti alla corte; la menzione pericolosa della tortura, che proibisce solo di provocare delle “serie” sofferenze fisiche e psicologiche per ottenere informazioni; l’ammissibilità di prove ottenute negli Stati Uniti senza un mandato di perquisizione; il diritto del presidente di dichiarare un legale residente degli Usa nemico combattente – tutto questo rappresenta uno storico cambiamento nei rapporti d’equilibrio del potere tra i cittadini e l’esecutivo.

Un intelligente e scettico americano non avrebbe dubbi che quello che è accaduto dall’11 settembre è un presagio della distruzione di una costituzione centenaria; ma allora, credo, che un intelligente e scettico romano del 68 a.C. avrebbe potuto pensarla allo stesso modo.

In verità la Lex Gabinia fu l’inizio della fine della Repubblica romana. Stabilì un precedente. Meno di dieci anni dopo Giulio Cesare –l’unico uomo, secondo la testimonianza di Plutarco, che durante il dibattito al Senato parlò in favore dello speciale potere di Pompeo- si appropriò dello stesso potere, estendendo la sovranità militare sulla Gallia. Precedentemente lo stato, attraverso il Senato, dirigeva in larga misura le sue forze armate; ora le forze armate cominciarono ad assumere il controllo sullo stato.

Ciò portò anche una notevole quantità di soldi in un sistema elettorale che era stato progettato per una epoca semplice, non-imperiale. Cesare, come Pompeo, con tutte le risorse della Gallia a sua disposizione, divenne immensamente ricco ed usò il suo tesoro per fondare il suo partito politico. D’ora innanzi il risultato delle elezioni fu determinato in larga misura dalla possibilità del candidato di corrompere l’elettore. Nel 49 a.C. il sistema collassò, Cesare attraversò il Rubicone – e il resto, come si dice, è storia vecchia.

Può essere che la Repubblica romana sarebbe caduta lo stesso. Ma la reazione sproporzionata al saccheggio di Ostia senza dubbio affrettò il processo, indebolendo le restrizioni sull’avventurismo militare e corrompendo il processo politico. Passarono 1800 anni prima che qualcosa di comparabile alla democrazia di Roma – per quanto fosse imperfetta- sorgesse di nuovo.

La Lex Gabinia è un classico esempio di una legge le cui conseguenze furono involontarie: essa fatalmente sovvertì la costituzione che intendeva proteggere.

Speriamo che il voto del Senato degli Stati Uniti non abbia lo stesso risultato.
18/10/2006 16:08
 
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Di Harris mi piacciono molto i libri (anche se Enigma è francamente molto pesante da digerire ed i Diari di Hitler, dopo un brillante avvio termina in una noia mortale) e apprezzo il suo antinazismo e il suo fervente anticomunismo (consiglio in proposito la lettura di Archangel) .

Probabilmente dal parallelismo storico con la Lex Gabinia ricaverà un altro romanzo che mi auguro sia piacevole e appassionante.
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"We few, we happy few, we band of brothers;/ for he today that sheds his blood with me /shall be my brother" (Shakespeare- Henry V)

"Bisogna che il popolo si avvezzi a riconoscere negli agenti della sicurezza pubblica non più i ministri di una esosa tirannide; ma coloro che vegliano alla sicurezza dellordine e della proprietà e che si ricordi come in libero e ben ordinato stato il rispetto della legge non è solo la forza del governo ma anche della nazione. " ( giornale " La Lombardia" di Milano. 17 Luglio 1860)

"Una grande Civiltà viene conquistata dall'esterno solo quando si è distrutta dall'interno" (William James Durant)
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terrorismo di stato
L’11 settembre è “un complotto USA”, dice un ex alto ufficiale dell’intelligence della CIA e della Marina
Si ringrazia per la traduzione Renato T.

Washington DC, 17 ottobre (PRWEB)
Amazon ha pubblicato un’affermazione senza precedenti da parte di una figura della comunità dell’intelligence USA che attribuisce le colpe dell’11/9 a Dick Cheney e ad alti membri dell’esecutivo della CIA. Robert Steele, repubblicano da una vita, fondatore del Marine Corps Intelligence Center e il primo fra i recensori della non-fiction di Amazon, ha scritto questa conclusione "con grande rammarico" dopo aver letto 9/11 “Synthetic Terror: Made in USA”, di Webster Tarpley, che egli loda come "senza dubbio, il più importante punto di riferimento moderno sul terrorismo di Stato."

L’autore e il recensore sono esperti di intelligence provenienti da due sponde differenti ma con vedute convergenti (le loro biografie sono sulla Wikipedia). Una caratteristica unica di 9/11 Stnthetic Terror è che Tarpley non imputa le operazioni sotto falsa bandiera, come quelle dell’11/9, a un intero governo o agenzia governativa. Il suo modello della “rete canaglia” mette in evidenza piccole quantità di talpe che infestano nodi cruciali in istituzioni come la CIA e i mass media.
Secondo Robert Steele la missione di intelligence della CIA è stata sovvertita dalle follie delle sezioni dedite alle operazioni segrete, per esempio, le false prove a supporto di una guerra in Iraq. Egli rappresenta la maggioranza degli ufficiali onesti della CIA che sostengono la Costituzione partecipando al movimento per l’intelligence open source.

Quando Steele non è impegnato nella lettura di centinaia di libri di saggistica, si occupa di riportare l’intelligence nella comunità degli esperti di intelligence. Il suo sito web, OSS.net, una Rete di partnership sull’intelligence globale, è un concetto rivoluzionario per l’intelligence del futuro: un’intelligence globale, open source, che si avvale del potere della rete e dei contributi dei cittadini in tutto il mondo.
Webster Tarpley è stato designato come relatore di primo piano alla conferenza di gennaio organizzata da OSS.net nella Virginia del nord. Tarpley è stato borsista Fullbright in Italia, dove fu il primo a presentare le Brigate Rosse come un controgruppo di terroristi organizzato dalla cricca neofascista italiana per tenere gli eurocomunisti fuori del governo (nel suo libro Chi ha ucciso Aldo Moro, pubblicato in italiano nel 197[SM=g27762]. Nel 1991 irruppe nell’opinione pubblica con la storia del profondo coinvolgimento della dinastia Bush nel finanziamento del nazismo, in George Bush: The Unauthorized Biography.

Steele, nella sua recensione al libro di Tarpley, intitolata “Fra centinaia di libri, l’approccio più forte alla verità”, scrive:
“E, con grande tristezza, concludo che 9/11 Synthetic Terror di Tarpley è il più forte fra gli oltre 770 libri da me recensiti qui su Amazon, quasi tutti di saggistica. Devo concludere che l’11/9 è stato come minimo lasciato accadere come un pretesto per la guerra […]. Molto affascinante è la connessione, tracciata dall’autore, fra Samuel Huntington, l’autore de Lo scontro delle civiltà, e Leo Strass, l’anello che lega i nazifascisti e i neocon.
Questo, senza dubbio, è il più importante testo di riferimento moderno sul terrorismo di Stato, e anche il testo dove si suggerisce nel modo più puntuale che gli elementi canaglia nel governo USA, guidati verosimilmente da Dick Cheney con l’assistenza di George Tenet, Buzzy Krongard e altri vicini alle gang di Wall Street, sono i più colpevoli di terrorismo di stato […].

Tristemente, l’Esecutivo è ora al servizio di corporation che beneficiano di gravi delitti e nefandezze, anziché al servizio del popolo americano, il quale soffre gravemente per questi terribili misfatti.”
Vi invito a leggere e votare sulla recensione completa in Amazon.com

Qui la biografia e la bibliografia del recensore en.wikipedia.org/wiki/Robert_D._Steele]
27/10/2006 16:56
 
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Re: Re: Re: Re:

Scritto da: bumper73 15/10/2006 16.36
antombrun finta a destra ma |hyena| non si fa ingannare e stoppa la palla.... [SM=g27766]


Hyena potrebbe essere un ottimo centrale difensivo (dicevasi "Stopper" una volta) con i piedi buoni, cioé con grandi capacità tecniche quindi in grado di rilanciare l'azione.
Io, però, dovendola paragonare a qualcuno avrei tre nomi: Carolina Morace (non era un difensore quando giocava, ma una punta d'eccezione che all'occorrenza sapeva rientrare e coprire).
Il secondo é Garrincha, mitico, fosse stato un intellettuale avrebbe rivoluzionato il mondo.
Ma soprattutto, direi che idealmente incarna, nel mio personalissimo immaginario, il mitico GiGGiRRIVA RomboDiTuono !!! Dagli un assist e poi vedi se lo spreca. Anzi, meglio che ti sposti perché se cerchi di contrastarlo ne paghi le conseguenze e ci fai una pessima figura. [SM=g27766] [SM=g27766] [SM=g27766]

[Modificato da webcop 27/10/2006 16.57]

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Esos cueros llevan sueños al otro lado del mar... y un viento de arrabal
(Gotan Project)
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27/10/2006 21:07
 
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e non avete ancora visto il gol...
Ma su, su, che mi imbarazzate... [SM=g27761] [SM=g27760]

[Modificato da |hyena| 27/10/2006 21.08]

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