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Non il perchè, ma il come.

Ultimo Aggiornamento: 17/01/2005 13:02
13/01/2005 11:31
 
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CINQUE TENDENZE COGNITIVE A PARTIRE DALLA DISPOSIZIONE DELLE SCRITTURE



1 ASSE: LE SCRITTURE FONOLOGICHE E L'ORIZZONTALITÀ

1. La lettura delle strutture iconiche è facilitata dall'allineamento verticale dei segni (la complessità del dettaglio privilegia la visione foveale).
2. La lettura delle strutture lineari è facilitata dall'allineamento orizzontale dei segni (la combinatoria degli elementi invita lo scaglionamento sull'asse degli occhi stessi).
3. La conversione della pittografia (iconica) in fonografia (lineare) rende orizzontali le scritture verticali.
COROLLARIO: la mente allenata alla lettura delle scritture orizzontali privilegia l'orizzonte e le modalità orizzontali di spazializzazione nelle immagini mentali e le sue rappresentazioni pittoriche o architettoniche (per esempio, gusto pronunciato per la simmetria nelle culture alfabetízzate).

II LINEARITÀ: LE SCRITTURE VOCALIZZATE E LA TEMPORALIZZAZIONE

1. Le relazioni contestuali tra i segni individuali sono trattate di preferenza dagli emicampi visivi sinistri di ciascun occhio (che favoriscono una lettura globale).
2. Le relazioni lineari o contigue tra i segni individuali sono trattate di preferenza dagli emicampi visivi destri di ciascun occhio (che favoriscono una lettura sequenziale).
3. La conversione degli alfabeti consonantici (letti contestualmente) mediante vocalizzazione (da allora letti linearmente) ingenera la ridirezione delle scritture verso destra e la loro sottomissione al primato della linearità.
COROLLARIO: la mente allenata alla lettura delle scritture lineari privilegia l'analisi sequenziale delle immagini reali, delle immagini mentali e delle sue rappresentazioni (questo introduce un fattore temporale nell'analisi spaziale, per esempio la prospettiva).

III ANALISI: LE SCRITTURE FONEMICHE E L'ATOMIZZAZIONE

1. I segni sillabici sono composti (sono segni che rinviano direttamente a suoni concreti, sia nel caso di suoni vocalici isolati, sia in composti con dei suoni consonantici; ne sono necessari tanti quanta è la varietà delle sillabe nella lingua rappresentata).
2. I segni fonemici sono semplici (sono elementi che è sufficiente combinare per rinviare a dei suoni concreti).
3. I sistemi fonemici riproducono la complessità della catena parlata mediante un numero minimo di elementi modulari (ciò che permette loro di rappresentare qualunque struttura linguistica par¬tendo dagli stessi elementi primi).
COROLLARIO: la mente allenata a partire da elementi primi a ricostituire dei significati privilegia l'atomizzazione sistematica degli insiemi per arrivare ai loro elementi primi (per esempio la frammentazione, la ricerca delle identità, dei concetti, degli universali e delle categorie).

IV SINTESI: GLI ALFABETI FONEMICI E LA CAUSALITA CONTIGUA

0. Ogni lettura esige una doppia operazione, di analisi e di sintesi, tuttavia...
1. La decifrazione dei segni contestualizzati privilegia l'indivi¬duazione delle forme (queste scritture coltivano le distinzioni formali nella separazione delle parole e nelle variazioni calligrafiche).
2. La decifrazione dei segni contigui privilegia la combinatoria per la ricostruzione delle parole o dei suoni (queste scritture tendono, al contrario, all'uniformità e hanno a lungo affermato la continuità nella scriptio continua e nello stile bustrofedico).
3. Gli alfabeti fonemici privilegiano la combinatoria nella pratica della sintesi sillabica.
COROLLARIO: una mente allenata a combinare e ricombinare degli elementi primari per arrivare a dei significati privilegia le con¬nessioni logiche e le relazioni da causa a effetto a detrimento dei rapporti di analogia (l'autenticità del contenuto della scrittura cessa di dipendere esclusivamente dal suo contesto sociale e comincia a risultare dall'argomentazione logica e interna del testo).

V ASTRAZIONE: LE SCRITTURE FONEMICHE E LA DECONTESTUALIZZAZIONE DEL CODICE

0. Ogni scrittura procede partendo da un grado di astrazione in rapporto al linguaggio orale.
1. I sillabari mantengono un rapporto analogico visivo-uditivo diretto con il linguaggio orale (queste scritture, come gli alfabeti consonantici, rinviano all'oralità che serve loro da garanzia).
2. Gli alfabeti fonemici mantengono un rapporto visivo-uditivo indiretto con il linguaggio orale (l'analisi fonemica vi è spinta al di là dell'unità sillabica).
3. Gli alfabeti fonemici sono sottomessi a un regime di doppia articolazione (l'articolazione fonemica dà alle possibilità di combinazione e ricombinazione un'autonomia propria dei codici matematici).
COROLLARIO: una mente allenata a distinguere assolutamente il codice dal suo contesto privilegia le modalità di rappresentazione, di differenza, di esperimento, di simulazione (la flessibilità della combinatoria porta le culture alfabetizzate a favorire l'innovazione, ma il centro di gravità delle comunicazioni passa inevitabilmente dall'orale allo scritto, cioè dall'interpersonale al silenzio del pensiero privato).

Tratto da: La civilizzazione Video-Cristiana - Introduzione
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