Archetipi

Mi sono scoperta con mia grande perplessità, completamente ignorante riguardo l'argomento degli archetipi. Dopo due mesi di attesa finalmente mi è arrivato il libro di un certo Pincherle dal titolo 'Archetipi: le Chiavi dell'Universo'.

Ho appena cominciato a leggere e vi sto trovando la stessa 'qualità di pensiero' propria dei maestri illuminati (...).

Ancora non ho capito affatto come muovermi in questo mondo 'oltre-materia', né so rispondere a mia madre quando mi chiede 'Cosa sono questi archetipi?' ma con piacere voglio riportare alcune frasi dal libro citato sopra:

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'Finché non capirà il significato degli Archetipi, l'uomo sarà dualista, in perenne lotta fra il bene e il male. "Col pensiero dialettico non si è risolto nessun problema, ma, uscendo dalle forme e osservando il proprio pensiero e i suoi Archetipi, l'uomo sta per scoprire di avere la stessa matrice universale da cui sono nati tutti gli esseri viventi e da cui è uscito l'intero cosmo. Il piccolo uomo comincia a scoprire il Grande Uomo, quello che non ha confini. E ne sente la voce". La stessa che hanno sentito e trasmesso tutti i pionieri degli Archetipi.'
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LightMatrix

PS. Non è affatto mia intenzione fare pubblicità e spero di non dare fastidio con questo messaggio, casomai Giulia cancella / modifica pure il post.

Archetipi come "dimensioni", "livelli di esistenza"? o livelli di coscienza dell'uomo? L'uomo può accorgersi di far parte di quacosa di grande quando lascia la sua forma (corpo materiale)ed osserva il creato in un'altra forma. Quando si trova "fuori dall'involucro" l'uomo esiste a più livelli e in più posti contemporaneamente; in questo stato sa riconoscere il bene e il male e sa di cosa è composto l'universo, senza aver bisogno di parole.
lucesolida

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Scritto da: LightMatrix 29/11/2003 15.31
Mi sono scoperta con mia grande perplessità, completamente ignorante riguardo l'argomento degli archetipi. Dopo due mesi di attesa finalmente mi è arrivato il libro di un certo Pincherle dal titolo 'Archetipi: le Chiavi dell'Universo'.
che non ha confini. E ne sente la voce". La stessa che hanno sentito e trasmesso tutti i pionieri degli Archetipi.'

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Be', com'è andata poi? Hai avuto il tempo di finire il libro?

A proposito di archetipi, consiglio a tutti il libro di Charles Williams, IL POSTO DEL LEONE, edito in Italia dalla Jaca Book. Nel libro Williams ipotizza cosa succederebbe sulla terra se gli archetipi (Williams usa le Idee platoniche) inizassero a comparire nella nostra dimensione...bellissimo ed entusiasmante!

Mi sembra che quello descritto finora in qualche modo si rifà, in parte, alla descrizione della dott.ssa Giulia riguardo il significato di un cropcircle uscito ultimamente in Inghilterra, forse scavando scavando qualcosa comincia a delinearsi?
Lucia

Il termine archetipo fu introdotto dai Neoplatonici dell'età imperiale per indicare le idee(idea platonica)in quanto modelli eterni delle cose,matrici originali da cui come copie derivano tutte le cose sensibili.
Furono Plotino e Ploco a sviluppareuna teoria organica a sviluppare una teoria organica degli archetipi,chiamando con questo nome i materiali di cui è formato l'intelletto divino,la seconda "ipostasi" che precede per emanazione dal dio-uno.
Un caso esemplare riguarda la matematica e la geometria:la figura di un triangolo tracciata in modo concreto su una lavagna è solo un richiamo visivo a uno schema reale perfetto e oggettivo,eterno e immateriale(l'archetipo del triangolo).
Questa immagine astratta di triangolo esiste in ugual modo sia in dio sia nella mente dell'uomo:elevandosi a uno stadio archetipale,il pensiero umano raggiunge il livello della divinità.
Questa dottrina diede a Plotino un modo di introdurre due importanti novità rispetto a platone.
1)La teoria delle idee poteva essere interpretata in senso fortemente religioso,tanto che gli studiosi di teologia del medioevo(i quali conobbero Platone solo nella versione plotiniana)pensarono di poter conciliare il cristianesimo con la dottrina del filosofo greco.
Lo stesso concetto di archetipo,fu accettato da Sant'Agostino come "il pensiero di dio",e le idee platoniche finirono per essere considerate gli infiniti modi con cui dio ha pensato il mondo(creando,per effetto di quest'azione tutte le cose,nella genesi dio crea il mondo in 7 giorni o 7 idee archetipali chiamate anche principi primi).
2)Lìimpostazione plotiniana consentiva una revisione della condanna platonica dell'arte.
Secondo Plotino la pittura non si risolve necessariamente in una copia delle cose sensibili secondo il principio della mimesi(il dualismo tra mondo sensibile e mondo delle idee)essa può usare le forme naturali per esprimere un significato spirituale,divenendo così un mezzo per accedere al mondo archetipale.
Se l'anima(come aveva ammesso lo stesso Platone)è spinta verso il trascendente dall'amore per la bellezza.allora bisogna ammettere la necessità spirituale dell'arte,unica attività umana capace di smuovere l'anima dell'individuo e imprimergli quell'ENTUSIASMO per la bellezza che sono condizioni necessarie alla sua ascesa.
Durante il rinascimento le osservazioni plotiniane furono approfondite da Marsilio Ficino e dai neoplatonici sino a divenire lo strumento teorico di una rivoluzione artistica.
Le opere di Sandro Botticelli,pittore con forti convinzioni filosofiche in stretta familiarità con l'accademia neoplatonica(con Ficino in particolare)sono tentativi di dimostrare delle verità superiori,veri archetipi concettuali che rappresentano visivamente nozioni filosofiche molto profonde,da ciò derivano la stranezza delle composizioni,l'ambiguità delle figure e,la possibilità di letture diverse.
Per esmpio nella" nascita di VENERE",proggettata con la consulenza del FICINO,è possibile leggere un preciso significato filosofico:L'anima(ovvero l'uomo,secondo la terminologia ficiniana)è natura media e coincidenza di opposti,fra corpo e spirito,fra passione e pudicizia.
VOGLIATE SCUSARMI DELLA LUNGHEZZA DEL POST,SPERO NE SIA VALSA LA PENA!!CIAO

A proposito!!Dio creò il mondo secondo la "TABULA SMERAGDINA" del grande "ERMES TRIMEGISTUS".
"TUTTO CIò CHE è IN BASSO è UGUALE A TUTTO CIò CHE è IN ALTO;E TUTTO CIò CHE è IN ALTO è UGUALE A TUTTO CIò CHE é IN BASSO,PER COMPIERE LE MERAVIGLIOSE OPERE DELL'UNICA COSA,E TUTTE LE COSE SONO UGUALI IN QUANTO CREATE DALL'UNICO DIO;NEL PENSIERO DELL'UNICA COSA;QUINDI TUTTE LE COSE SONO NATE DA QUEST'UNICA COSA PER IMITAZIONE" CIAO PROMETEO

Gli archetipi dovrebbero essere le chiavi e funzioni attraverso le quali quella cosa che noi chiamiamo Dio ha creato tutto...

Pincherle li riconduce simbolicamente all'alfabeto, alla kabala e ai tarocchi...

Malanga in suo articolo spiega anche le corrispondenze con il DNA (forma degli amminoacidi??? scusate nn ricordo ora...dannazione!!! ).

Cmq consiglio a tutti i libri di Mario Pincherle...