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Rapimenti e Ibridi alieni

Ultimo Aggiornamento: 09/08/2003 22:45
17/05/2003 14:29
 
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Ciao,

Voglio qui fare alcune osservazioni sui rapimenti e sulle pretese ibridazioni umano-aliene.
Vediamo oggi qui da noi come solo le clonazioni siano pericolose e non scevre da effetti collaterali, sia sugli animali che sugli uomini.
Allora quando sentiamo racconti di donne che avrebbero avuto contatti di tipo sessuale con alieni e conseguenti feti ibridi ci viene da pensare.
Come può un essere umano ibridarsi con uno alieno che ha senz' altro caratteristiche genetiche totalmente dissimili da lui?

Il fatto che sia umanoide o umano apparentemente non dovrebbe incidere sul fatto che abbia delle differenze notevoli dal punto di vista genetico. Diversa evoluzione, diverso pianeta, diversa storia filogenetica, diversa ecologia ecc...

Venendo da un'altro pianeta l'alieno ha un codice genetico diverso dal nostro come pure dagli animali e dalle piante del nostro mondo, e allora?

Se superare le difficoltà e le barriere genetiche qui da noi fra specie diverse è difficilissimo, per non dire impossibile, come ci riescono gli alieni?

Possiamo fare delle ipotesi:

1) Tutto ciò che ci viene riferito dalle testimonianze sugli incontri umani e alieni, ingravidamento compreso e ibridazione, è solo una memoria falsa e posta dagli E.T come schermo.

2) L' ibridazione è solo una "clonazione", con opportune varianti, fatta allo scopo di conseguire un qualche risultato che solo gli alieni conoscono. In pratica essi clonano uomini ma attuano opportuni cambiamenti nel DNA con risultati particolari.

3) L' ibridazione è reale, e in tal caso gli alieni debbono avere una capacità ed una tecnologia genetica avanzatissime che li mettono in grado di superare ogni difficoltà e ogni problema nel campo genetico. Essi supererebbero i limiti che dividono le specie e le razze, e in tal caso si spiegherebbe la fecondazione di donne umane da parte di seme alieno, e il conseguente ibrido che ne nascerà.

4) Forse gli umani sono, come qualcuno dice, in parte alieni e questo potrebbe spiegare perché hanno compatibilità e possono incrociarsi con seme alieno, e da qui gli esperimenti fatti alle persone rapite.

Non essendo uno scienziato genetista non so rispondere a questi problemi, e credo che anche uno studioso del campo avrebbe soverchie difficoltà.
Ma le domande le pongo a scopo interlocutorio e di argomentazione.

Qualcuno si sente di rispondere e di portare magari altre ipotesi
al riguardo?

Saluti
Claudio Guglieri[SM=g27972]
ClaudioG
18/05/2003 11:01
 
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Ciao Claudio
Stiamo trattando un argomento molto comune del fenomeno abductions, che pare manchi di prove serie mediche evidenti (leggi: difficile da documentare).

DNA e clonazione: generalmente due specie diverse non possono incrociarsi, poiché le cellule nell'uovo fecondato smettono di moltiplicarsi presto. Unica eccezione, asino e mulo. Per cui mi domando se una ibridazione Grigi-Homo sapiens sia possibile... [SM=g27983] Magari i Grigi hanno trovato un modo per aggirare questo limite, un modo che noi non abbiamo ancora scoperto, oppure, come tu dicevi, esiste una parte di DNA comune per cui la ibridazione è meno improbabile (vedi teorie su Annunaki/Nephilim, Angeli Caduti, caso Villas-Boas). :Sm27:

Certo, se davvero disponessimo di referti medici comprovanti una avvenuta ibridazione, come verrebbe accolta la scoperta nella Comunità Scientifica??? [SM=g27964] [SM=g27978]
18/05/2003 22:29
 
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Giulia d'Ambrosio
[Non Registrato]
ibridi
Caro Claudio,
tu fai il punto su una questione piuttosto spinosa e sulla quale varrebbe la pena di soffermarsi con maggiore serietà.
E’ evidente che una “semplice” clonazione o ibridazione è del tutto fuori luogo. Non soltanto per la diversità del patrimonio genetico (teniamo presente che l’essere umano e le scimmie condividono il 98% del patrimonio genetico, eppure ci sono delle differenze tra le due specie che ben si possono definire insormontabili), ma anche perché questi “alieni” hanno delle proprietà “dimensionali” – diciamo così – apparentemente diverse dalle nostre: la nostra realtà materiale non sembra essere un luogo in cui amano soffermarsi. Un mix di geni perciò non può essere così lineare da ottenere – non si tratta di mischiare due liquidi – e che guaio se poi si
tratta anche di scegliere in quale … dimensione vivere!
E’ possibile perciò ipotizzare che ciò che queste “forze” vanno cercando non abbia veramente a che fare solo con i cromosomi. Di questo avrei alcune tracce.
Per quanto riguarda i racconti di rapporti intimi con esseri di altre specie, personalmente non ho avuto contatti con persone che raccontino simili accadimenti. Tuttavia sono incline a non credere a una “reale realtà” di questo, così come alla “reale realtà” degli ibridi e dei cloni che pure alcuni “repeater” affermano di aver visto. Vale a questo proposito la lettura di “Rapite dagli Ufo” di Karla Turner. Si tratta di un libro assai più che interessante, direi istruttivo. Personalmente ho l’impressione che certe visioni siano nulla più che ologrammi, che hanno però una “presa” emotiva molto forte sui soggetti, e catturano la loro mente distraendoli. Del resto, la stessa Karla era arrivata ad affermare che le questioni che implicano la sessualità, soprattutto se si tratta di forzature, hanno il potere di sottomettere l’essere umano. Non c’è nulla più di una violenza sessuale che convinca l’individuo di non avere potere. Posso senz’altro assicurare la verità di questa affermazione.
Perciò è giusto dare un limite a queste informazioni, non prenderle per assolute e lavorarle diversamente.
Inoltre, se è vero che il fenomeno data almeno da 40 anni, ci si deve chiedere cosa se ne faranno mai di tanti individui clonati (?). Sono scenari sui quali si è scritta tanta fantascienza (invasione del mondo e affini), ma non ha nessun senso. Tutta ‘sta fatica solo per toglierci dai piedi? Basta molto meno.
D’altro canto ho anche notizie inquietanti, come l’esistenza di esperimenti tendenti a cambiare il genere dell’essere umano prelevato, e l’esistenza effettivamente di almeno una persona che porterebbe anche innesti di DNA non umano. Ma ahimé queste notizie – non tutte – hanno spesso l’aspetto di quegli echi che continuano a rimbalzare. Documentazione scientifica piena non ne esiste.
Ciò però non significa che il fenomeno in generale non sia degno di nota. Ma finché ci accontentiamo di prendere per buone le notizie o le ipotesi più improbabili, o che ricalcano gli schemi della nostra specie o le nostre ricerche, non è pensabile che ne arriveremo a capo. Per scoprire cose sconosciute è necessario percorrere sentieri sconosciuti, e le abitudini mentali, gli automatismi del pensiero, non ci sono di aiuto.
A presto, saluti a tutti. Giulia

21/05/2003 12:31
 
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Duccio
[Non Registrato]
Dna
Come biotecnologo, volevo dire solo una semplicissima cosa.
Contrariamente a quello che viene da pensare, il DNA è una molecola molto malleabile, estremamente aperta a interventi(fragile e resistente insieme), capace ,insomma, di essere stabile ma anche di cambiare....e di accrescersi di nuove sequenze...ricordate ,anche, che moltissime parti del DNA rimangono inespresse, in natura esistono molti ibridi, cercate notizie sulle cosìdette chimere genetiche (roba costruita in laboratorio, utilizzando batteri o lieviti), certi tipi di virus si inseriscono semplcemente nel DNA dell' ospite, e in questo cosa si tratta, se volete, di ibridazione,molte malattie funzionali dipendenti da geni possono e saranno curate da trapianto di geni (ibridazione).Inoltre, sulla terra, la tecnica di ibridazione è usata da diversi decenni a livello sperimentale (ovviamente su organismi semplici, ma non così semplici come si pensa e adesso anche su animali complessi). Una conoscienza più evoluta della nostra, potrebbe essere capacissima di cambiare a volontà una serie di informazioni genetiche(noi lo faremo (in un futuro non troppo vicino)...ve lo posso assicurare). Dalla Genomica si passa alla proteomica, e le due disciplime sono frutto di una concezione diversa della vita che sta nascendo anche in noi.
Una razza (aliena)potrebbe avere conoscenze adatte a modificare o creare, da altra vita, nuove differenti specie, è il concetto di vita che è differente, non è così fisso e stabile come pensiamo,ma una complessa dinamica di equilibri momentanei, le forme si modificano nel tempo, niente mai(anche a livello genetico)rimane la stessa cosa, ma per agire così ci vuole anche uno stato di coscienza ben diverso dal nostro se vogliamo che le cose siano riposizionate in un equilibrio vitale.
Le tecniche non sono niente,talvolta.
07/06/2003 23:43
 
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Duccio
Ottimo commento, davvero! [SM=g27959]
10/06/2003 14:45
 
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Duccio
[Non Registrato]
punto di vista
Vorrei dire un'altra cosa...per quello che si può dedurre, da un cero tipo di cultura mediatica e scientifica,è che in generale chi si occupa di scienza (in questo caso si tratterebbe di biologia) sia restio ad aderire a certe ipotesi extraterrestri.
Bene, vi posso assicurare, che molti miei colleghi, sono abbastanza increduli quando si parla di evoluzione casuale...formalmente nussuno di questi dirà che non crede all' attuale teoria evoluzionista, ma quando si arriva a parlane personalmente, molti di questi, alla fine, tendono per un discorso di evoluzione guidata (non che quella caotica non esista, in questo caso sarebbe una componente).La vita potrebbe avere metodi di propagazione intelligente da fonti di vita già esistenti, capaci di modificare e diffondere altra vita...[SM=g27979]
10/06/2003 17:06
 
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Giulia d'Ambrosio
[Non Registrato]
In effetti Stephen Jay Gould è fra gli assertori di "nuove" teorie evoluzionistiche, secondo le quali le specie si evolvono a scatti. Però è necessario ricordare che i meccanismi che coinvolgono i singoli individui non sembrano avere a che fare con i meccanismi che operano a livello di specie. Riporto:
"Casualità e discontinuità sono le parole tipiche dell'evoluzione. Di conseguenza la biologia non potrà mai chiarire completamente ogni aspetto dell'evoluzione e si trasformerà in una scienza storica. Nella biologia le leggi, a differenza di quanto avviene in fisica, non hanno un grande potere esplicativo, perché ancora più importanti sono i fatti contingenti e casuali, che probabilmente non conosceremo mai in tutti i loro particolari, ad aver prodotto questa particolare evoluzione fra le tante possibili".

Vi sono alcune testimonianze interessanti di questa provenienza "esterna" in autori che non hanno nulla a che vedere con l'ufologia.
L'aspetto biologico, comunque, è solo uno dei possibili livelli di discussione. Quali sono veramente i luoghi di evoluzione a cui tendere? E perché? Abbiamo scelta? E in che ambiti?
A voi, signori. Giulia
24/06/2003 22:11
 
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lucesolida
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opinione...
Mi unisco a questa discussione anche se non ho conoscenze scientifiche tali da entrare nel merito delle vostre brillanti osservazioni. Vorrei solo esporre il mio pensiero in proposito.
Non sappiamo di quanto e in che direzione l'uomo potrà evolversi e neanche se questa evoluzione dipenderà in qualche modo da noi. Quando penso a ciò che sono, a dove sono e a quel che faccio, l'unica cosa di cui mi sento certa è che non posso trovare risposte a cose che sono troppo "avanti" a me. Posso accettarle, ma non come si accetta una fede, piuttosto come una bambina che crescendo scopre la vita e ha solo da imparare dalle esperienze.
Come possiamo dire che il DNA non si può modificare se fino a qualche decennio fa non sapevamo neanche della sua esistenza. O come dire che non si può viaggiare oltre la velocità della luce se è solo poco più di un secolo che l'uomo ha iniziato a volare. Quante cose dobbiamo ancora scoprire, di quante cose dobbiamo ancora prendere coscienza... è limitato pretendere di dare soluzioni a qualcosa più "grande" di noi utilizzando le nostre conoscenze... se chiedi ad un bambino come funziona un'automobile lui, se è attento, ti risponderà girando una chiave e muovendo il volante, niente di più... ed io penso che noi siamo ancora dei bambini che guardano alle novità con entusiasmo e curiosità, ma che hanno ancora molto da imparare prima di comprendere che cosa ci sta succedendo...
Tutto qui..
Scusate, spero di essere stata chiara, non è il mio forte scrivere...
lucesolida
25/06/2003 10:18
 
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Giulia d'Ambrosio
[Non Registrato]
Re: opinione...

Scritto da: lucesolida 24/06/2003 22.11
Non sappiamo di quanto e in che direzione l'uomo potrà evolversi e neanche se questa evoluzione dipenderà in qualche modo da noi. lucesolida



Ciò non toglie che dobbiamo metterci del nostro, ricordando che conteniamo, in forma criptata, il senso della creazione, non è vero?
La mia opinione è che siamo in buona parte responsabili della direzione che prendiamo. Anche se ci sono tanti avvenimenti (dal banale all'immenso) che sfuggono alla nostra portata. Giulia
26/06/2003 14:13
 
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duccio
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In effeti sono d' accordo, siamo responsabili in buona parte delle nostre scelte...se la realtà fa velo a se stessa, ciò non deve essere accettato come un qualche cosa di incompresibile e magico. Il nostro mondo (il nostro livello energetico(energia solida)), se pur grande, è limitato e che lo si voglia o no, segue le sue regole talvolta ferree. Il nostro mondo è strutturato e non necessita necessariamente di un architetto che interviene di tanto in tanto con ristrutturazioni.
La nostra stessa mente è strettamente legata a questo mondo, la nostra mente ha i suoi limiti, le sue strutture.Le potenzialità del cervello e della vita non sono infinite. Per tutto questo siamo responsabili della nostra vita e delle nostre scelte...anche in caso di ibridazione.No, non sono dell' opinione che si migliori l' uomo inserendo solamente pezzi di dna alieno nel suo genoma. Per quanto riguarda tale faccenda, credo che i motivi di tali attività vadano cercati in altro ambito, escludendo, eventualmente, una loro superiorità spirituale.

26/06/2003 20:58
 
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Giulia d'Ambrosio
[Non Registrato]
Re:

Scritto da: duccio 26/06/2003 14.13
No, non sono dell' opinione che si migliori l' uomo inserendo solamente pezzi di dna alieno nel suo genoma.



D'accordo su tutto l'intervento e in particolare con questa affermazione.[SM=g27959] Giulia
26/06/2003 23:30
 
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osservatore
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uomo... cambiarlo ? perchè ?
L'uomo, sin dalla sua comparsa sul pianeta, ha dimostrato pienamente di essere un fallimento evoluzionistico...
Non riesce a vivere NELLA natura ma deve modificarla.
E' indifeso, debole, lento...
Sa essere gratuitamente cattivo...
Regolazione termica... disastrosa !
Che dire del letargo ? Non produce le apposite proteine...

Ha solo un gran dono:

Il Cervello.

E' intelligente e apprende molto dall'esperienza...

Insomma ha il motore giusto nella carrozzeria sbagliata.

Chi vi dice che presunti rapitori alieni (ripeto: presunti) vogliano migliorare l'uomo ?
Probabilmente effettuano solo dei "controlli" all'unico punto degno di nota... il cervello appunto...
Perchè credetemi... il resto è da buttare o quasi...

Saluti

Osservatore
27/06/2003 11:07
 
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Duccio
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uomo
Non sono d'accordo con quanto dici, scusami.
Definire l'uomo un fallimento evoluzionistico mi sembra un contro senso, anzi l' uomo è estremamente adattabile, robusto (un buon sistema immunitario), longevo, ha un'ampia capacità correlativa (non che sia tutta questa intelligenza),una notevole capacità di coordinazione in gruppo, e una manualità eccezionale se paragonata ad altre specie, tutto questo garantisce all'uomo una capacita di adattamento enorme, ha popolato gran parte degli ecosistemi (danneggiandoli in parte, (uomo bianco)). Direi che abbia, invece, una fitness eccessiva (ovvero troppo capace di affrontare l'ambiente(capacità di procurasi energia), che lo sta portando a esaurire le risorse del suo ambiente. Inoltre la cattiveria apparentemente immotivata fa parte del suo bagaglio culturale, un bambino non è più aggressivo di un altro cucciolo di animale. Voglio dire, è come ammettere che la balena è inutile perchè è troppo grossa...
Inoltre che vi dice che i così detti grigi siano più intelligenti? e se fossero solo dei lavoranti stupidi con atteggiamenti rituali?
28/06/2003 08:58
 
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Osservatore
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L'uomo
Caro Duccio...

Rispetto le tue opinioni. Tutte...

Posso però non condividerle...

A parte la buona manualità (io direi decisamente Grandiosa !) dovuta, pensa, ad un pollice opponibile e a più di cento gradi di libertà delle articolazioni della mano, la "discreta" (mia opinione) adattabilità dell'organismo (il suo sistema immunitario non è tutto questo granchè credimi: riporta qualche migliaio di uomini civilizzati di oggi indietro, negli stessi luoghi ma nelle condizioni di soli trecento anni e vediamo quanti ne sopravvivono adattandosi), per tutto il resto direi che ha esclusivamente fatto uso della sua intelligenza...

Longevo ? Direi che soli 40-50 anni di vita media sul pianeta non siano questo gran risultato.
Se in "giardini controllati" riesce a vivere anche oltre i cento anni, purtroppo NELLA natura le sue possibilità medie non vanno oltre i trenta-trentacinque.

Come ti dicevo, l'uomo riesce ad "adattarsi" (occhio alle virgolette) alla Natura semplicemente MODIFICANDO (ADATTANDO) la Natura a se stesso.

Non è proprio la stessa cosa che dire "l'uomo è estremamente adattabile"... non trovi ?

Ah, puoi citarmi un essere vivente della terra che non uccide per sopravvivenza ?

Puoi citarmenene anche qualcuno che riesce, non ad esaurire ma a distruggere fonti di energia per uccidere suoi simili ?

Cordiali saluti

Osservatore


p.s.: dimenticavo una cosa...

I grigi ??????????????

E chi sarebbero costoro ?

Un immagine nella mente di soggetti IR4 ?

Parlate così disinvoltamente di qualcosa che ... ehm.... beh, riflettete !

p.s.2: esiste un animale sulla terra che inconsciamente spaventa tutti... pensateci ! (tra l'altro anche se non ha somiglianza con un "grigio" (come li definite voi), ne evoca stranamente il concetto).

buon lavoro
28/06/2003 13:53
 
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Duccio
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I grigi fanno parte di testimonianze, quindi hanno il loro valore, simbolico o no....

Ciao
29/06/2003 14:53
 
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Giulia d'Ambrosio
[Non Registrato]
Re: L'uomo

Scritto da: Osservatore 28/06/2003 8.58
p.s.: dimenticavo una cosa...
I grigi ??????????????
E chi sarebbero costoro ?
Un immagine nella mente di soggetti IR4 ?
Parlate così disinvoltamente di qualcosa che ... ehm.... beh, riflettete !
buon lavoro



Graaaaande! Hai scoperto tutto! Eddài, ci lasci così?????


p.s.2: esiste un animale sulla terra che inconsciamente spaventa tutti... pensateci ! (tra l'altro anche se non ha somiglianza con un "grigio" (come li definite voi), ne evoca stranamente il concetto).

Il serpente!
Mi viene in mente che il grande etologo Desmond Morris aveva osservato che le scimmie cucciole avevano paura dei serpenti, anche se non ne avevano mai visti. Avevano paura anche di serpenti finti, o di ciò che si muoveva come i serpenti.
Che diavolo vorrà dire?
Uh. Ho detto diavolo.[SM=g27978] [SM=g27982] Giulia

29/06/2003 18:36
 
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Duccio
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Infatti...si parlerebbe di simbologia scritta nell' incoscio di simboli arcaici (archetipi) (retaggio comune della specie) che esistono già alla nascita, lo stesso discorso varrebbe per le forme geometriche.
La codificazione letterale di tali simboli non ha significato, è la reazione emotiva ciò che conta, i simboli sono solo indizi, attivati dalla propria energia inconscia. la funzione trascendente, riporta a coscienza un contenuto precedentemente inconscio. il fatto di essere morso da un serpente in molte società "arcaiche", comportava l'essere messo a contatto con il divino per essere curato, ovvero si creava un vincolo consapevole con l' archetipo e questo era considerato curativo.
e si potrebbe andare avanti ancora.
ma ritorno, scusa osservatore, sul concetto di evoluzione, la stessa intelligenza che tu consideri come solo fatto positivo umano, non può essere svincolata dall' animale uomo nel suo ambiente, e cioè è un elemento adatto a propagare la specie.
Una specie è forte (in termini evoluzionistici) quando riesce a trasmettere il proprio patrimonio gentico alla discendenza, quando questa cioè riesce a propagarsi. ripeto l' uomo è essenzialmente un aminale che possiede tutti i suoi archetipi...non un qualche cosa di mostruoso e di diverso, che può essere solamente letto in termini innaturali.
03/08/2003 12:59
 
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Alieni e umani
Ciao,
Sono stato un po' assente per vari motivi ma rieccomi qui.
Riassumendo i vostri discors: avete parlato di Grigi e di serpenti e DNA e adattamento dell' uomo in rapporto all' ambiente e alla sua intelligenza.
Ora vorrei dire qualcosa circa la "presunta" superiorità dell' uomo. Come asseriva Osservatore l' uomo è uno fra i più deboli animali sulla Terra. Non corre veloce, non ha forza notevole, non ha sanne o artigli né pelliccia o corazza. Però, però ha il suo cervello e la manualità che lo hanno portato a prevalere su tutti gli animali e a dominare l' ambiente. Inoltre la forma umanoide gli permette di camminare, arrampicarsi, maneggiare attrezzi e costruire cose sempre più sofisticate.
E questo è ciò che lo rende l' essere più "forte" del pianeta.
E gli Alieni che c' entrano? Gli Alieni sono la corrispondente figura dominante rispetto ad altri pianeti o luoghi dove esiste la vita, animale e vegetale ecc...
Certo, se prendiamo i cosiddetti Grigi e li paragoniamo a noi fisicamente, beh! non ci fanno una bella figura lasciatemelo dire.
Piccoli, senza capelli, pelle simile a cuoio, occhi nascosti da lenti nere e spropositati, testa enorme e arti che sembrano rachitici, per non dire del naso e delle orecchie; insomma una fetecchia;o)
Però, però sono più evoluti tecnologicamente di noi e qui sta la loro "forza", anche se poi fisicamente sono deboli.
Sicuramente esistono altri esseri più forti sia fisicamente che tecnologicamente, e questi potrebbero essere i mandanti dei Grigi.
Se l' uomo è un prodotto di qualche intervento alieno su una specie preesistente ecco che si spiegano alcune cose ( forma umanoide e intelligenza ) mentre altre restano ancora oscure.
Ma pure se la vita intera nel cosmo (per non restare ancorati alla Terra )fosse stata sparsa da esseri alieni, ecco che lo scopo raggiunto è lo stesso. E quindi dire che la vita viene dallo Spazio, e fu sparsa anche sulla Terra, e dire che qualcuno la sparse intenzionalmente sono facce della stessa medaglia.
Se l' Universo ha avuto un inizio dobbiamo credere che nel tempo remotissimo dei suoi primi milioni di anni di vita si creò una forma vitale che poi evolvette e cominciò a spargersi nello Spazio, e questo fino ai giorni nostri.
Allora la domanda è: quando iniziò la vita?
Qualcuno si sente di rispondere?[SM=g27972]

Saluti
Claudio
ClaudioG
03/08/2003 14:36
 
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sono d'accordo con te.... è pura presunzione ritenere che siamo soli nell'universo perchè (come ho sentito dire da Margherita Hac, famosa astrofisica italiana)la vita sulla terra è frutto di una combinazione di fattori quasi impossibile che si ripetano nell'universo stesso....
03/08/2003 16:43
 
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Re: Quando iniziò la vita?


Scritto da: claudioguglieri 03/08/2003 12.59

....

Se l' Universo ha avuto un inizio dobbiamo credere che nel tempo remotissimo dei suoi primi milioni di anni di vita si creò una forma vitale che poi evolvette e cominciò a spargersi nello Spazio, e questo fino ai giorni nostri.
Allora la domanda è: quando iniziò la vita?
Qualcuno si sente di rispondere?[SM=g27972]

Saluti
Claudio




Ciao Claudio

forse mi allontano un po' dalla tesi 'alieni' o forse no....

ma c'è qualcosa che 'non quadra' già nella domanda in sé.... Se è vero che l'univero ha più di tre dimensioni, e per i fisici è davvero così, allora si dovrebbe porre una 'domanda' che sia adeguata al livello multidimensionale. Il concetto di tempo esiste nella terza dimensione per es. in fisica - per dirla molto riduttivamente - sembra che il tempo nasca dalla materia. Se vai nella quarta il tempo non è più così come lo intendiamo ordinariamente. La parola 'quando' non ha senso, così come la parola 'dove'.

Se pratichi meditazione puoi avvertire uno stato di non tempo così come di non-località, nel quale ti senti vicino all'Universo più che nello stato ordinario, e assolutamente non sorgono in te domande del tipo 'dove' e 'quando' perché sai che 'sei'. Questa è l'esperienza del mistico, che, in un certo senso, si avvicina alle intuizioni e deduzioni dei fisici quantistici.

Può sembrare riduttivo ma un cambiamento di coscienza o di punto di vista è l'unica vera risposta ad una domanda che, paradossalmente, non ha motivo di esistere, almeno in questa forma, se non nella mente ordinaria che vive nella terza dimensione e si rifà ai 5 sensi percettivi.
La parola 'quando' appartiene al linguaggio della mente, ad una realtà tridimensionale.

Quindi è una domanda 'falsa' in partenza ... come chiedere ad un piano (due dimensioni) il perché di una figura che in realtà è l'ombra di un oggetto (tre dimensioni) . Dal punto di vista del piano non ci sarà mai comprensione dell'oggetto tridimensionale, che 'ragiona' sulla base di solo due dimensioni.


Sopra la scrivania ho trascritto le seguenti parole di Osho che commentano un certo sutra:
***
"Se ti interroghi sull'assoluto con i postulati dei tanti e dell'uno, l'unità non ti è svelata...."

Se ti interroghi fallisci. La realtà non può diventare una domanda. Certo, può diventare una ricerca, ma non una domanda.

E nessuno può rispondere, solo tu puoi sperimentare. Ecco perché dico che può essere una ricerca, ma non può mai essere trasformata in una domanda. Una domanda è ciò a cui si può rispondere. Una ricerca è ciò che può essere solo sperimentata.
Solo quando tu arrivi, arrivi - non c'è altro modo. Non esiste nessuna via presa a prestito. Ogni sapere è preso a prestito...

***

Questo ahimé significa che le parole - che le domande - ci possono portare fino ad una certa soglia, la quale poi va attraversata usando altri mezzi, forse più 'veritieri'.


Buona 'ricerca' a tutti!

LightMatrix



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