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sator

Ultimo Aggiornamento: 13/03/2023 17:08
17/12/2006 15:02
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Il SATOR di Trisulti - Descrizione dettagliata

Scritto da: M. di Caraba 04/12/2006 13.59

Ehy Giulio, ci sei?
Io sono ancora in "dolce attesa"... spero di non dover attendere nove mesi :S

Scherzo, quando vuoi amico e se puoi. ;)

[Modificato da M. di Caraba
04/12/2006 14.00
]




Rispondo finalmente all’appello del Marchese di Carabà (meglio tardi che mai)…

Ecco la descrizione di ciò che io vedo nell'affresco del Balbi presente nella Certosa di Trisulti.

Si raffigura il busto di un personaggio barbuto, posto al di sopra di un piedistallo parallelepipedo. L'uomo presenta una fronte ampia, capelli rossicci e capo cinto da tralci di vite con grappoli d'uva. Le sue orecchie sono allungate ed appuntite, come quelle di un asino. La folta barba bianca gli ricade sul petto, che appare glabro nella parte superiore, ma coperto di pelliccia in quella inferiore. Al centro del petto è poggiato un ramarro, o salamandra, di colore verde. Sulla coda, la scritta "Abante". Ad essa si oppone una seconda coda, di colore marrone, ma il suo proprietario s'intravede appena sotto la barba, perché vi è nascosto dentro. Un topo? Sulla spalla sinistra appare stranamente appoggiata una zampa caprina, dallo zoccolo fesso, che non ha ragione di esserci. Oppure, non si tratta di una zampa ma di una coda, e quindi sarebbe un tutt'uno con la pelliccia che appare alla base del petto ma non lo ricopre tutto. Il piedistallo contiene la famosa rappresentazione del Quadrato, insieme ad un verso anch'esso ormai noto: "Ma il cambiar di natura / è impresa troppo dura". Tra il SATOR e la rima si frappongono parzialmente delle piante di almeno tre tipi differenti. Il blocco di pietra appare attraversato da una fenditura obliqua, una spaccatura che interessa anche parte della rima. La fenditura è tangente alle due "D" del verso, ma mentre nella metà superiore attraversa esattamente lo spazio tra le parole "DI" e "NATURA", nella metà inferiore spacca la parola "DURA" tra la "D" e la "U".

Resta da capire: chi è il misterioso personaggio? Si tratta di un fauno? Del dio Pan? Oppure di una rappresentazione di Re Mida (cfr. ad es. le rappresentazioni simili all'incrocio delle volte in Castel del Monte), che potrebbero alludere ad un'allegoria della Pietra Filosofale ("trasforma in oro tutto ciò che tocca")? Che cosa rappresenta la salamandra (il Fuoco?) e perché l'altro animaletto è nascosto? Che cosa significa "Abante"? Queste ed altre domande suscita l'affresco se osservato in dettaglio con occhio critico.

Resta da aggiungere che il dipinto non è a sé stante, ma fa parte di un ciclo di affreschi che orna la sala d'attesa dell'antica farmacia dell'abbazia, e che un recente restauro ha restituito alla sua brillantezza originale. Tutt'intorno vi sono altre scene di contenuto allegorico sui vizi e sulle virtù umane. Stranamente, quando qualche gentil frate Cistercense si trova ad accompagnare i visitatori, spiega in gran dettaglio ogni allegoria, tranne quella del SATOR, su cui sorvola a meno che qualcuno (come me) non si mette lì a pungolarlo. Ed allora lasciano sempre intendere di sapere più di quello che dicono...

Commenti in proposito, sono bene accetti.
Buona Ricerca a tutti.
Giulio
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