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Nuove news

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2012 20:32
10/07/2006 11:54
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Capannoni di cemento sulla Valle dei dinosauri


Una colata di cemento sta per seppellire la Valle dei dinosauri scoperta a maggio del '99 in Puglia, sull'altopiano della Murgia. La Valle, che è quella dell'iguanodonte Aladar, il protagonista del film Dinosauri della Walt Disney, si trova a quattro chilometri da Altamura, in provincia di Bari. Un tesoro unico, che è minacciato dalla costruzione di sei capannoni industriali su un'area di circa 30 mila metri quadrati, a non più di cento metri dalla Valle (due capannoni, per 15 mila metri quadrati, sono stati già realizzati).

Nella Valle, una cava di pietre abbandonata che stava per diventare una discarica di rifiuti, ci sono trentamila orme lasciate da un branco di duemila iguanodonti (dinosauri di 3 tonnellate, alti dieci metri), vissuti 65 milioni di anni fa, nel Cretacico superiore. Una scoperta straordinaria, che rimette in discussione gli studi di Paleogeografia, in base ai quali 65 milioni di anni fa l'altopiano della Murgia non era tra le terre emerse.

Ma ora, in attuazione degli "accordi di programma" (intese tra Comune e Regione per favorire lo sviluppo e l'occupazione), è arrivato il cemento. Gli "accordi di programma", dice la legge, si possono fare soltanto se i Comuni sono sprovvisti di piani regolatori e altri strumenti urbanistici per insediare altrove le attività industriali. In ogni caso, non possono compromettere beni culturali e ambientali.
Sembra incredibile, ma ad Altamura sono riusciti a ignorare il piano regolatore esistente e ad approvare la costruzione di ben 73 capannoni (ma sono pronti altri 84 progetti) che stanno sorgendo come funghi, disseminati qua e là, senza alcun ordine, né logica.

In pericolo, insieme alla Valle dei dinosauri, è anche il sito archeologico dell'Homo Arcaicus (lo scheletro intatto e completo del più "vecchio" -250 mila anni- esemplare di essere umano mai rinvenuto), che riposa in una grotta a pochi chilometri dalla Valle: proprio sulla dimora dell'Homo Arcaicus sono previsti 17 opifici.
Ma non è finita. Il 90 per cento dei capannoni ricadono all'interno del Parco nazionale dell'Alta Murgia.

A denunciare lo scempio, poche associazioni e singoli cittadini. L'opposizione in consiglio comunale (di centrosinistra) si è limitata a votare contro i provvedimenti, ma non ha osato aprire il confronto e la discussione che il disastro in atto meritava. Così adesso della vicenda si sta occupando la magistratura, che ha ipotizzato il reato di abuso di ufficio, anche se l'inchiesta è ancora agli inizi e potrebbe riservare sorprese. La costruzione dei capannoni intorno alla Valle dei dinosauri, intanto, procede.


Approfondimenti qui: www.corriere.it/speciali/bruttaitalia/altamura/altamura.shtml
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Sono un cartone animato. E il cucchiaio non esiste. Almeno, così mi dicono.
10/07/2006 12:00
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(scusate sto avendo problemi col forum, avevo postato la news ma non compariva, ripostata compariva doppia, cancellato il secondo post mi ha tolto pure il primo...... abbiate pazienza)



Capannoni di cemento sulla Valle dei dinosauri

www.corriere.it/speciali/bruttaitalia/altamura/altamura.shtml




Una colata di cemento sta per seppellire la Valle dei dinosauri scoperta a maggio del '99 in Puglia, sull'altopiano della Murgia. La Valle, che è quella dell'iguanodonte Aladar, il protagonista del film Dinosauri della Walt Disney, si trova a quattro chilometri da Altamura, in provincia di Bari. Un tesoro unico, che è minacciato dalla costruzione di sei capannoni industriali su un'area di circa 30 mila metri quadrati, a non più di cento metri dalla Valle (due capannoni, per 15 mila metri quadrati, sono stati già realizzati).

Nella Valle, una cava di pietre abbandonata che stava per diventare una discarica di rifiuti, ci sono trentamila orme lasciate da un branco di duemila iguanodonti (dinosauri di 3 tonnellate, alti dieci metri), vissuti 65 milioni di anni fa, nel Cretacico superiore. Una scoperta straordinaria, che rimette in discussione gli studi di Paleogeografia, in base ai quali 65 milioni di anni fa l'altopiano della Murgia non era tra le terre emerse.

Ma ora, in attuazione degli "accordi di programma" (intese tra Comune e Regione per favorire lo sviluppo e l'occupazione), è arrivato il cemento. Gli "accordi di programma", dice la legge, si possono fare soltanto se i Comuni sono sprovvisti di piani regolatori e altri strumenti urbanistici per insediare altrove le attività industriali. In ogni caso, non possono compromettere beni culturali e ambientali.
Sembra incredibile, ma ad Altamura sono riusciti a ignorare il piano regolatore esistente e ad approvare la costruzione di ben 73 capannoni (ma sono pronti altri 84 progetti) che stanno sorgendo come funghi, disseminati qua e là, senza alcun ordine, né logica.

In pericolo, insieme alla Valle dei dinosauri, è anche il sito archeologico dell'Homo Arcaicus (lo scheletro intatto e completo del più "vecchio" -250 mila anni- esemplare di essere umano mai rinvenuto), che riposa in una grotta a pochi chilometri dalla Valle: proprio sulla dimora dell'Homo Arcaicus sono previsti 17 opifici.
Ma non è finita. Il 90 per cento dei capannoni ricadono all'interno del Parco nazionale dell'Alta Murgia.

A denunciare lo scempio, poche associazioni e singoli cittadini. L'opposizione in consiglio comunale (di centrosinistra) si è limitata a votare contro i provvedimenti, ma non ha osato aprire il confronto e la discussione che il disastro in atto meritava. Così adesso della vicenda si sta occupando la magistratura, che ha ipotizzato il reato di abuso di ufficio, anche se l'inchiesta è ancora agli inizi e potrebbe riservare sorprese. La costruzione dei capannoni intorno alla Valle dei dinosauri, intanto, procede.


Approfondimenti qui: www.corriere.it/speciali/bruttaitalia/altamura/altamura.shtml
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16/07/2006 18:45
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Ricordato a Milano il fisico Tesla

Contese a Marconi invenzione della radio, rifiuto' il Nobel

(ANSA) - MILANO, 16 LUG - A 150 anni dalla nascita e' stato ricordato a Milano il fisico Nikola Tesla, scienziato di origine serba emigrato negli Usa. A Tesla si devono importanti scoperte nel settore della corrente alternata, del campo magnetico rotatorio e delle correnti ad alta frequenza e ad altissima tensione. Figura controversa di inventore e di ingegnere (giunse a rifiutare il premio Nobel), contese a Guglielmo Marconi l'invenzione della radio.

Fonte: ANSA


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Svizzera: resti uomo di 5000 anni fa

Si spera di trovare un concorrente dell'altoatesino Oetzi

(ANSA) - BOLZANO, 16 LUG - Il ritrovamento di capi d'abbigliamento di 5 mila anni fa fanno sperare i paleontologi svizzeri di poter trovare una mummia. Gli esperti contano di scoprire una salma simile a quella di Oetzi, trovata sul ghiacciaio del Similaun, vicino al confine tra l'Alto Adige e l'Austria. I resti (tra cui un paio di pantaloni di cuoio) sono stati trovati su un nevaio sul Schnidejoch, una montagna vicino Berna da una coppia di escursionisti svizzeri.

Fonte: ANSA
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17/07/2006 06:59

Nuovo Galles del Sud - Riversleigh

Il Prof. Mike Archer, preside della Facoltà di Scienze dell'Università del Nuovo Galls del Sud, insieme ai suoi ricercatori e paleontologi ha ritrovato nei pressi di Riversleig - Queensland reperti di fossili animali risalenti al circa 24 milioni d'anni fa (ed uno pare di almeno 500 milioni) che fanno parte di razze mai conosciute: leone marsupiale, anatre aggressive e carnivore, canguro carnivoro e varie specie di coccodrilli arrampicatori, insomma dei mostri da incubo.
Insomma, l'Australia si rileva certamente il più fecondo continente per ritrovamenti preistorici, spesso ancora del uttto sconosicuti.
17/07/2006 19:31
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21/07/2006 11:09
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Neanderthal genome project launches
ci riprovano...



Neanderthal genome project launches

U.S. and German scientists on Thursday launched a two-year project to decipher the genetic code of the Neanderthal, a feat they hope will help deepen understanding of how modern humans' brains evolved.

Neanderthals were a species that lived in Europe and western Asia from more than 200,000 years ago to about 30,000 years ago. Scientists from Germany's Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology are teaming up a company in Connecticut to map the genome, or DNA code.

>>> prosegue qui:
http://news.yahoo.com/s/ap/20060721/ap_on_sc/neanderthal_genome
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02/08/2006 14:45
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Ritrovata portaerei di Hitler
Ritrovata la portaerei di Adolf Hitler
Nel Baltico il relitto della Graf Zeppelin


Affondata dai russi in un'esercitazione, non se ne avevano notizie dal 1947
L'ha identificata la Marina polacca a 80 metri di profondità




BERLINO - Era uno dei più grandi progetti di Adolf Hitler ma dal 1947 se ne erano perse le tracce. Ora il mistero della Graf Zeppelin, l'unica portaerei della Germania nazista, è stato risolto. Il suo relitto è stato identificato dalla Marina polacca nel mar Baltico, a 80 metri di profondità.

La costruzione della Graf Zeppelin iniziò nei cantieri navali di Kiel nel 1936, tre anni prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Varata simbolicamente nel dicembre 1938 alla presenza del Führer, in realtà non fu mai completata. Gli strateghi del regime hitleriano ritennero più utile dare la precedenza alla costruzione di sommergibili, lasciando momentaneamente da parte altri progetti costosi e di più largo respiro. Di conseguenza la sola portaerei nazista, che misurava ben 262 metri di
lunghezza e 36 di larghezza ed era in grado di portare a bordo fino a 42 aerei, non prese parte ad alcun combattimento.

Con l'avvicinarsi della fine del conflitto, la storia della Graf Zeppelin si mescola alla leggenda. Con i sovietici sempre più vicini a Berlino, i nazisti la fecero affondare con cariche esplosive. I russi la ripararono e per diverso tempo la utilizzarono per trasportare il materiale trafugato nelle industrie tedesche. Ma il 18 giugno 1947, la nave fu usata come bersaglio in una esercitazione della Marina sovietica e nuovamente affondata. Da allora non se ne era avuta più alcuna notizia: "E' difficile spiegare perchè i russi siano stati sempre così caparbiamente riluttanti a rivelare dove fosse il relitto - ha detto al Times Lukasz Orlicki, storico polacco specializzato in questioni marittime - Forse per la consueta ossessione di segretezza o forse perchè a bordo c'era qualche carico sospetto...".

Nei giorni scorsi, però, la nave è stata ritrovata sul fondale a 55 km circa dalla località baltica di
Wladyslawowo. Il relitto è stato scoperto il 12 luglio da una società polacca specializzata in ricerche petrolifere. "Le immagini che abbiamo ottenuto mostrano che si tratta effettivamente della Graf Zeppelin - ha detto il portavoce della Marina polacca Bartosz Zajda - I risultati sono inequivocabili. Anche se alcune parti, come l'iscrizione con il nome, non sono state rinvenute, abbiamo identificato degli elementi precisi come l'ascensore che saliva fino al ponte superiore".

La mitica portaerei di Hitler continuerà a riposare nel Baltico. "La tradizione vuole che i relitti siano lasciati sul fondo del mare - ha spiegato Zajda - In ogni caso, date le sue dimensioni, il recupero sarebbe tecnicamente difficilissimo".

(28 luglio 2006)

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10/08/2006 23:20
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Misterioso cratere in Siberia
Ufologi, scienziati ed esperti indagano

Un'aura di mistero avvolge la taiga siberiana. Una spedizione scientifica ha infatti scoperto che sotto il cratere di pietra calcarea con cupola al centro che svetta in un angolo remoto della zona si nasconde "una sostanza o un oggetto" di metallo con 35-40 metri di diametro. E così la prossima estate gli esperti ritorneranno al cratere Potomski e lo trivelleranno nel tentativo di svelarne una volta per tutte l'imperscrutabile segreto. Naturalmente gli ufologi sono convinti si tratti di un disco volante caduto ma gli esperti sono più concreti: là sotto c'è un frammento di "stella di neutroni" dall'enorme densità.

Per sapere cosa effettivamente sia quel metallo segnalato da una "anomalia magnetica" a 100-150 metri di profondità ci vorrà dunque ancora un anno. Al momento la spedizione di esperti (composta da 9 scienziati e tre giornalisti del tabloid 'Komsomolskaia Pravda' e del primo canale televisivo) ha accertato che cosa il cratere - alto 75 metri mentre la cupola ha un diametro di 15 - senz'altro non è.

Malgrado l'apparenza il Potomski non è un vulcano (da quelle parti non c'è la minima traccia di attività vulcanica) e contrariamente a quanto finora ipotizzato non ha nulla da spartire con il "mistero della Tunguska" e cioè con l'esplosione a otto chilometri dal suolo (provocata da una cometa, da un asteroide roccioso o magari da un'astronave aliena?) che la mattina del 30 giugno 1908 sconquassò la Siberia orientale devastando 2.150 chilometri quadrati di foresta nelle vicinanze del fiume Tunguska.

>>> continua qui:
[URL]http://www.tgcom.mediaset.it/tgtech/articoli/articolo321947.shtml
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11/08/2006 16:10
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Nuove mappe
Ciao.Ho letto che un ricercatore berlinese,Arno Peters (1916-2002),aveva stilato una mappa del mondo terracqueo diversa da quella che conosciamo,che riteneva infatti "falsa e basata su teorie deformanti".La carta di Peters,sostenuta da alcuni organismi delle Nazioni Unite,toglie l'Europa dal centro del mondo,rimpicciolisce gli USA e allunga l'Africa e il Sudamerica.Il suo obiettivo era contribuire al perseguimento dell'uguaglianza dei popoli nell'era della globalizzazione,dando un'immagine più 'realistica'del pianeta.I modi classici di riportare su una mappa le sagome dei continenti sono:conica;cilindrica,sinusoidale.Tutto per cercare di arginare il problema di 'mappare'su un piano una sfera,quale è la Terra.

Mario
15/08/2006 09:32
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Ciao Mario! E' molto interessante la mappa che hai proposto: è l'unica a quanto mi risulta che permette di disegnare tutti i continenti con lo stesso grado di deformazione.
Avete presente quelle mappe dove si vedono i due poli allargati a dismisura? L'Ameica per es. a livello del Canada del nord si deforma in una maniera impressionante, e così la zona nord di Europa e Russia.
Peter ha cercato di porre rimedio in un modo un po' "originale": "spalmando" la deformazione in modo equo (..e solidale? :D ) su tutte le terre emerse.

Questa mappa a dir la verità non è tra le mie preferite: infatti l'Africa per es. nella realtà non è così "bislunga", così come tutti gli altri continenti, ma lui lo ha fatto proprio per evitare che solo alcune zone venissero deformate.

Io continuo a preferire le mappe che tengono la zona centrale del mondo non deformata, perché almeno per buona parte della Terra mi danno un'immagine simile alla reale (come guardare un mappamondo).

Ma si sa... oggi nell'era del politically correct, dove lo spazzino si chiama "operatore ecologico" e pure le prostitute si fregiano della nomea di "libere professioniste" :o :D , non mi stupisco che tra qualche tempo l'ONU o qualcun'altro stabilisca che la "equità" di trattamento della carta Peters sia preferibile!

;)



Carta Peters:

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17/08/2006 01:20
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Re:mappa Peters
Ciao,Elenix.Ho visto che c'è anche un libro che illustra quanto abbiamo detto.A chi interessa:
DESCRIZIONE DETTAGLIATA


CODICE: 3422
TITOLO: La Carta del Mondo di Peters - Con la proiezione corretta del globo terrestre
EDITORE: ASAL
TIPO: mappa
IL NOSTRO PREZZO: Euro 25,00

EDIZIONE: 2006
FORMATO: dimensioni carta stesa 132 x 90 cm; fornita piegata con busta cartonata.
ISBN: 8886700512


SPEDITO NORMALMENTE IN 2 - 3 GIORNI LAVORATIVI.




DESCRIZIONE:

Da quando fu riconosciuto che la terra è sferica, la sua più fedele rappresentazione è stata il mappamondo che tuttavia non permette di vedere tutta la superficie terrestre con un solo sguardo e di fare confronti tra zone distanti. Per fare questo è necessario riportare la superficie del mappamondo su un piano. Questa rappresentazione si chiama proiezione. Alcune caratteristiche del mappamondo si perdono necessariamente nella rappresentazione piana. E' però possibile scegliere che cosa verrà rispettato e che cosa verrà deformato. Le carte geografiche oggi più diffuse sono state costruite su una proiezione disegnata da un cartografo fiammingo che, a partire dalle linee delle rotte sul mappamondo, nel 1959 riusci a disegnare un planisfero: la Carta di Mercatore. Questa proiezione ha avuto grande diffusione anche in quanto strumento insostituibile nella navigazione.
Nella carta di Mercatore la posizione dell' Europa è esattamente al centro del mondo. La linea dell' equatore non taglia a metà la carta, essa è, invece, spostata più in basso, con l' inevitabile conseguenza che tutte le aree dell' emisfero nord risultano ingrandite e tutte le aree dell' emisfero sud rimpicciolite.
Lo storico tedesco Arno Peters supera la tradizionale immagine eurocentrica del mondo e propone un planisfero ad aree equivalenti che restituisce a tutte le superfici della Terra la loro corretta proporzione.


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Non è pubblicità occulta,l'ho soltanto trovato qui a questo indirizzo: www.maps-store.it/artdesc.asp?id=3422

Ignoro se sia nelle normali librerie,in caso avvisatemi.
Un saluto.
Mario
18/08/2006 14:45
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Grazie Mario per le info sul libro. Se capito in libreria provo a chiedere e se ce l'hanno ti faccio sapere.
ciaociao!
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14/09/2006 16:44
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CAPO DI PONTE (Bs). Incarico internazionale al Direttore del Centro Camuno di Studi Preistorici. Articolo inserito il: 12/09/2006


La ricerca dello spirito primordiale dell’umanità, compete una commissione scientifica dell’Unione Internazionale delle Scienze Preistoriche e Protostoriche (UISPP) dal titolo “Le espressioni intellettuali e spirituali dei popoli senza scrittura”.

Nel corso dell’XV Congresso quinquennale dell’UISPP, che si è svolto dal 4 al 9 Settembre a Lisbona, in Portogallo, la presidenza di questa importante commissione è stata affidata all’Italia, nella persona del prof. Emmanuel Anati, Direttore del Centro Camuno di Studi Preistorici (CCSP). La Vice-Presidenza è andata al francese Dott. Jean-Pierre Mohen, Direttore del Museo Nazionale del Quai Branly, Parigi. Mentre a Segretario è stato nominato il Prof. Christian Züchner, dell’Università tedesca di Erlangen.

Compito della commissione è quello di promuovere la cooperazione internazionale di questo vitale settore, stimolando convegni, attività didattiche e pubblicazioni, dando vita ad un forum internazionale e ad una banca dati sugli aspetti intellettuali e spirituali dell’umanità, dalle origini fino allo sviluppo delle civiltà urbane e letterate. Particolare attenzione è rivolta alle espressioni dell’ Homo sapiens degli ultimi 50.000 anni.

La carica comporta sviluppo di relazioni con ricercatori ed anche con gruppi etnici e tribali del mondo intero. La prospettiva è di grande respiro per una migliore comprensione del diverso, per un dialogo con culture e realtà tradizionali, per una vasta e incisiva presenza culturale a livello internazionale.

Il Centro Camuno di Studi Preistorici sta portando avanti il progetto WARA, per un archivio mondiale dell’arte rupestre, che costituisce un eccezionale contributo al tema della commissione. D’altro canto, il nuovo incarico di Anati permetterà al Progetto WARA e alla Valcamonica di sviluppare più ampi rapporti internazionale e di operare quale punto focale per i numerosi studiosi dedicati a ricerche e scoperte che competono lo spirito e l’ingegno della nostra Specie.

Info:
CENTRO CAMUNO DI STUDI PREISTORICI, Via Marconi, 7 - 25044 Capo di Ponte (Bs), Italy - Tel +39-0364.42091 – Fax +39-0364.42572

info@ccsp.it

http://www.ccsp.it

[Modificato da Marisa2003 14/09/2006 16.45]

Marisa
15/09/2006 21:36
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BELLA LI'! ;)
TROVATA STATUETTA FEMMINILE NEOLITICA VICINO PARMA


Gli archeologi hanno dissotterrato la più grande figurina femminile neolitica mai trovata in Italia.

La statuetta di pietra risalente a 7,000 anni or sono, scoperta durante gli scavi di un sito sepolcrale presso Parma, è alta oltre 20 centimetri e rappresenta una donna con viso ovale, una fessura per gli occhi, naso prominente e capelli lunghi. Le braccia sono piegate all'altezza dei gomiti, sporgenti perpendicolarmente all’esterno del corpo.

Anche se simili statuette sono relativamente comuni, è raro trovarne di tanto antiche in Europa, e di solito rappresentano la divinità della madre terra con pancia prominente a simboleggiare la fertilità.
Gli archeologi tendono invece a collegare questa figura femminile alla dea della morte e della rinascita, rappresentata solitamente come snella, con un grande naso aquilino e postura rigida.
Oltre a queste caratteristiche, la statuetta reca un piccolo triangolo simile ad un'incisione fra i seni. La metà inferiore del corpo è molto più grande, senza distinzione fra piedi e gambe.
La schiena è perfettamente verticale, il che ha portato gli esperti a ritenere che originariamente fosse stata intagliata per essere seduta su una specie di trono prodotto in un materiale che si è deteriorato durante i secoli, come il legno.

La figura è stata dissotterrata da una tomba che fa parte del grande sito sepolcrale neolitico di Vicofertile, una città circa 10 km a sud ovest di Parma.

La tomba, appartenuta ad una donna di mezza età, conteneva un certo numero di ciotole di terracotta oltre alla statuetta, che era stata collocata davanti alla testa del defunto, accanto al suo braccio di sinistra alzato.

Il sito sepolcrale si data ad un periodo della storia dell’Italia settentrionale conosciuto come “l'era delle ceramiche a bocca quadrata", fra il 5.000 ed il 4.300 a.C.

Né i contenitori della tomba né la statuetta sono stati cotti correttamente, a suggerire che gli articoli non fossero di uso quotidiano prima della sepoltura.

La statuetta si unisce ad una serie di figure femminili recuperate in tutta Europa, recanti i tratti embrionali del concetto di divinità.

Le prime di tali figure risalgono al IX millennio a.C. e sono state trovate in Medio Oriente. Da allora in avanti, si diffusero attraverso la zona che ora è la Turchia orientale e gradualmente attraverso il Mediterraneo, a Creta, le Cicladi, Malta e la Sardegna, prima di raggiungere il continente Europa.

Fonte: www.ansa.it

Data: 11.09.06



PS
ho reperito questa news su un blog:
www.archeostoria.splinder.com
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17/09/2006 08:41
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Oldest writing in the New World discovered in Veracruz, Mexico

New research published this week in Science details the discovery of a stone (serpentine) block in Veracruz, Mexico, containing a previously unknown system of writing, thought to be the earliest in the New World.

An international team of archaeologists, including Brown University's Stephen D. Houston, de-termined that the slab – named the "Cascajal block" – dates to the early first millennium BC and has features that indicate it comes from the Olmec civilization of Mesoamerica. They say the block and its ancient script "link the Olmec civilization to literacy, document an unsuspected writing system, and reveal a new complexity to this civilization."

(...)
Because of its distinct elements, patterns of sequencing, and consistent reading order, the team says the text "conforms to all expectations of writing."

"As products of a writing system, the sequences would, by definition, reflect patterns of language, with the probable presence of syntax and language-dependent word order," the article states.

(...)
Several paired sequences of signs also lead the researchers to believe the text contains poetic couplets which would be the earliest known examples of this expression in Mesoamerica.


Notizia completa qui:
EurekAlert.org

Cliccare sulle immagini dell'articolo per ingrandirle.


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Neanderthal e homo sapiens
una convivenza di 4000 anni


Un nuovo studio dimostra che i due gruppi hanno coesistito almeno fino a 28-24 mila anni fa a Gibilterra, nel sud dell'Europa.

ROMA - L'uomo di Neanderthal e l'homo sapiens hanno 'coabitato' in Europa per oltre 4000 anni. Finora si riteneva che l'arrivo dell'uomo moderno, circa 30 mila anni fa, avesse soppiantato l'altra specie. Ma le cose potrebbero essere andate diversamente. Nuove scoperte del professor Clive Finlayson del museo di Gibilterra, riportate on line da 'Nature', hanno dimostrato che i due gruppi hanno coesistito nel sud Europa almeno fino a 28 mila, forse 24 mila, anni fa, molto più a lungo di quanto si pensasse: "Sembra un periodo molto piccolo - dice il professor Finlayson - ma se lo proiettiamo alle generazioni umane, 4000 anni è dai tempi di Cristo ad oggi e viceversa".


Articolo intero su
Repubblica.it

[Modificato da elenix 17/09/2006 8.44]

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27/09/2006 15:29
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Re: Capannoni di cemento sulla Valle dei dinosauri

Scritto da: elenix 10/07/2006 11.54


Una colata di cemento sta per seppellire la Valle dei dinosauri scoperta a maggio del '99 in Puglia, sull'altopiano della Murgia. La Valle, che è quella dell'iguanodonte Aladar, il protagonista del film Dinosauri della Walt Disney, si trova a quattro chilometri da Altamura, in provincia di Bari. Un tesoro unico, che è minacciato dalla costruzione di sei capannoni industriali su un'area di circa 30 mila metri quadrati, a non più di cento metri dalla Valle (due capannoni, per 15 mila metri quadrati, sono stati già realizzati).

Nella Valle, una cava di pietre abbandonata che stava per diventare una discarica di rifiuti, ci sono trentamila orme lasciate da un branco di duemila iguanodonti (dinosauri di 3 tonnellate, alti dieci metri), vissuti 65 milioni di anni fa, nel Cretacico superiore. Una scoperta straordinaria, che rimette in discussione gli studi di Paleogeografia, in base ai quali 65 milioni di anni fa l'altopiano della Murgia non era tra le terre emerse.

Ma ora, in attuazione degli "accordi di programma" (intese tra Comune e Regione per favorire lo sviluppo e l'occupazione), è arrivato il cemento. Gli "accordi di programma", dice la legge, si possono fare soltanto se i Comuni sono sprovvisti di piani regolatori e altri strumenti urbanistici per insediare altrove le attività industriali. In ogni caso, non possono compromettere beni culturali e ambientali.
Sembra incredibile, ma ad Altamura sono riusciti a ignorare il piano regolatore esistente e ad approvare la costruzione di ben 73 capannoni (ma sono pronti altri 84 progetti) che stanno sorgendo come funghi, disseminati qua e là, senza alcun ordine, né logica.

In pericolo, insieme alla Valle dei dinosauri, è anche il sito archeologico dell'Homo Arcaicus (lo scheletro intatto e completo del più "vecchio" -250 mila anni- esemplare di essere umano mai rinvenuto), che riposa in una grotta a pochi chilometri dalla Valle: proprio sulla dimora dell'Homo Arcaicus sono previsti 17 opifici.
Ma non è finita. Il 90 per cento dei capannoni ricadono all'interno del Parco nazionale dell'Alta Murgia.

A denunciare lo scempio, poche associazioni e singoli cittadini. L'opposizione in consiglio comunale (di centrosinistra) si è limitata a votare contro i provvedimenti, ma non ha osato aprire il confronto e la discussione che il disastro in atto meritava. Così adesso della vicenda si sta occupando la magistratura, che ha ipotizzato il reato di abuso di ufficio, anche se l'inchiesta è ancora agli inizi e potrebbe riservare sorprese. La costruzione dei capannoni intorno alla Valle dei dinosauri, intanto, procede.


Approfondimenti qui: www.corriere.it/speciali/bruttaitalia/altamura/altamura.shtml



News su

http://archivio.corriere.it/archiveDocumentServlet.jsp?url=/documenti_globnet/corsera/2006/09/co_9_060926105.xml

ciao, rob
28/09/2006 00:41
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Dal "Corriere della sera" 27/9/2006
L'enigmatico sorriso appartiene a una donna che aveva appena partorito Monna Lisa aveva avuto un bambino da poco.


Un critico ha riesaminato il dipinto con raggi infrarossi: «c'è un velo di garza sull'abito. Lo portavano le neomamme»

NEW YORK - L'enigmatico sorriso della Gioconda è quello di una donna che aveva da poco partorito: è quanto ha sostenuto uno storico dell'arte francese dopo che scienziati canadesi gli hanno consentito di esaminare il famoso dipinto di Leonardo con una tecnologia speciale a raggi infrarossi e a tre dimensioni. Bruo Mottin, del Centro per la ricerca e il restauro dei Musei di Francia, ha dichiarato che un attento esame del quadro ha rivelato che Monna Lisa indossa sull'abito un leggerissimo velo di garza. «Questo tipo di vestito di garza era tipico, nell'Italia del sedicesimo secolo, della donna incinta o che aveva appena partorito».

LA NASCITA DEL SECONDO FIGLIO - In una conferenza stampa a Ottawa, Mottin ha osservato che finora non era stato possibile vedere il velo perchè il quadro era stato giudicato «troppo scuro» e difficile da esaminare. «Possiamo però ora affermare che il dipinto di Leonardo fu commissionato per celebrare la nascita del secondo figlio della Gioconda, il che ci aiuta a datarlo con più precisione a circa il 1503», ha detto lo studioso. La giovane donna al centro di secoli di illazioni è identificata come Monna Lisa Gherardini, la moglie del mercante fiorentino Francesco del Giocondo, da cui ebbe cinque figli. Mottin ha anche rivelato che, contrariamente a quanto appare a occhio nudo, la Gioconda non aveva i capelli sciolti sulle spalle ma portava un berrettino in testa da cui uscivano solo alcuni riccioli: «Finora i capelli sciolti di Monna Lisa avevano sorpreso gli esperti - ha spiegato - perché li portavano così solo le ragazze molto giovani o le donne di malaffare».

IL QUADRO E' IN BUONE CONDIZIONI - Gli esperti canadesi hanno trovato il capolavoro di Leonardo sostanzialmente in buona forma malgrado i suoi 500 anni. Su richiesta del Centro di ricerca e restauro dei musei di Francia, più di un anno fa gli esperti del Consiglio nazionale delle ricerche del Canada (Cnrc) si erano recati al Louvre di Parigi per studiare il quadro utilizzando una tecnica di digitalizzazione dell'immagine in formato tridimensionale sulla base dei dati raccolti in 16 ore di scannerizzazione dell'opera.


:compleanno:
Marisa
19/10/2006 16:57
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MILANO. Dagli scavi in centro sbuca l'antica città romana.
Sotto gli Ottovolanti delle Varesine, in una zona da anni abbandonata e negletta, i lavori di movimento terra disposti per la

riqualificazione urbana del quartiere stanno portando alla luce un ampio sito archeologico.
Il campo di scavo, grande come un isolato urbano, parte da via Vespucci, percorre in parte via Melchiorre Gioia, corre lungo viale della

Liberazione per girare in via Galilei. Oggi, chi guarda con occhio attento al di là della nuova palizzata alta quasi due metri che difende i

reperti dalla vista, nota spuntare fra le erbacce e sullo sfondo dei grattacieli una lunga serie di archi in parte ancora sotto terra, alcune

mura e le tracce, forse, di costruzioni successive.
Datare il materiale è difficile per un profano ma la struttura rivelata dagli scavi ed emersa da secoli di oblio sembra molto ma molto antica.

C'è chi azzarda, addirittura che si possa trattare di resti tardo-romani ancora semisepolti dalla terra e dalla polvere e quindi destinati, dopo

gli opportuni lavori di recupero, ad apparire molto più alti di come sembrino adesso.
Lo spazio archeologico è, indubbiamente, di grandissime dimensioni, uno dei maggiori ritrovati a cielo aperto nella nostra città negli

ultimi anni (probabilmente dai tempi degli scavi della metropolitana) e in mano agli esperti saprà raccontare molto delle pagine storielle

che Milano ha vissuto da quando era insediamento dei Galli Insubri e poi dei romani che la chiamarono «Mediolanum» cioè «terra di

mezzo» data la sua posizione strategica nella pianura e il suo essere racchiusa fra l'Adda e il Ticino come fiumi maggiori e fra il Lambro e

l'Olona come corsi d'acqua di dimensioni inferiori.
Pagine di cui ancora non è fatta la ricostruzione completa dato che la maggior parte della città romana è ancora nascosta nel sottosuolo o

visitabile sotto varie costruzioni ottocentesche o moderne.
L'insediamento venuto fuori, oltre alla sequenza di archi regolarmente distanziati e fatti di mattoni di terracotta (poi riempiti di laterizi a

riprova di un uso diverso e successivo alla costruzione) mostra alcune mura anch'esse di mattoni ma di largo spessore che fanno pensare

ad una cinta difensiva però non di natura militare. Ci sono anche un muretto più basso di epoca probabilmente precedente ed una serie

archi ciechi che vanno a finire nella prima successione. Una novità assoluta per questa zona della città da sempre pensata come quartiere

da bonificare e che, invece, sta lentamente dischiudendo i suoi tesori.
Ma analizzando bene le carte d'epoca che mostrano il decumano romano (si estendeva attorno a via Circo, all'Anfiteatro e all'attuale

corso Magenta su un'asse che raggiungeva Porta Romana), si viene a scoprire che dal centro attraverso l'attuale via Manzoni (dove le

vestigia imperiali sono attualmente in mostra) partiva una strada che doveva collegare Milano proprio con le zone esterne attraversando

gli attuali Giardini Pubblici di via Manin e salendo verso la pianura, quindi più o meno lungo l'insediamento che è apparso in questi mesi.

E' chiaro, in ogni caso, che solo l'analisi degli addetti ai lavori potrà dirci davanti a cosa ci troviamo, al di là della bellezza di quanto apparso sotto le rovine di quel vecchio e brutto parco dei divertimenti fermo da anni e da sempre rifugio di sbandati o di insediamenti volanti. Che ne sarà? Per adesso, nonostante le rovine stiano venendo alla luce alla velocità dei funghi in autunno dopo la pioggia (del primo arco emerso si parlava già in giugno ed è già stata disscpolta una struttura di almeno altri venti in pochi mesi) e mentre si lavora non si sa ancora quale sarà la destinazione di quanto emerge.
Quello che è certo che una grande palizzata ne nasconde la vista ma che da via Marco Polo, nella parte a lato dell'hotel Principe di Savoia, le vestigia sono ugualmente visibili così come basta affacciarsi ad un balcone di via Melchiorre Gioia o di via Galilei per osservarle.



Fonte: Il Giorno Autore: Luisa Ciuni
Marisa
24/10/2006 23:16
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Vergognosa iniziativa dell'Amministrazione Comunale a L'Aquila
L'Aquila, 19 ott. - L’ombra dell’occultamento e la certezza di un deturpamento orribile piombano su Collemaggio. Quelle che a prima vista sembrano parole eccessive diventano una triste realtà dopo che una segnalazione telefonica di alcuni turisti toscani ci ha mosso verso la basilica di Celestino V, e ciò che abbiamo visto lascia attoniti, stordisce, apre la mente a mille domande e poi scatena reazioni di sdegno, le stesse reazioni che avrete voi nel vedere queste foto scattate oggi, in pieno Terzo Millennio, non nel Medioevo quando, a tanta imperizia, quasi non giunsero neppure le armate di Braccio da Montone, degli Aragonesi o dell’esercito napoleonico…
“Andate a Collemaggio e guardate cosa stanno facendo” – ci dicono al telefono un gruppo di turisti toscani in visita alla basilica – “noi siamo sbigottiti…” Giunti sul posto stentiamo a credere ai nostri occhi! All’interno sono in esecuzione dei lavori per dotare la basilica di un impianto di riscaldamento, ma nessuno poteva immaginare che ciò avrebbe previsto la copertura della parte più importante della navata centrale. Come si può ben vedere dalle foto, dopo aver scavato nel pavimento si è provveduto a realizzare due lunghi massetti alti una decina di centimetri, dentro i quali passeranno i tubi del riscaldamento, il tutto sarà coperto da parquet, avete letto bene… dei “bellissimi” listelli di parquet andranno a coprire per sempre quell’antica opera d’arte che è il pavimento di Collemaggio. Immaginate se ciò accadesse a Chartres o a Siena o in qualsiasi altro posto al mondo. Ma a L'Aquila può accadere di tutto.



Opere d'arte copertePuò accadere che i piedi di sparuti fedeli saranno poggiati su un caldo pavimento in parquet, con buona pace degli appassionati di arte e di “misteri”. Chi pensava di poter attrarre, finalmente, dei turisti a Collemaggio si metta l’anima in pace, e così addio “graal”, addio labirinto, addio solstizio, addio decori, intarsi e segni impenetrabili, tutto cancellato ancora una volta.

Un deturpamento inconcepibile compiuto nel silenzio a cui, certamente inconsapevolmente, hanno contribuito le donazioni elargite da personaggi come Giulio Andreotti per il raggiungimento della somma necessaria all'opera (60mila euro). Questo ennesimo insulto a Celestino e alla città va fermato finché si è in tempo, uno scempio da segnalare al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Francesco Rutelli, che dovrebbe intervenire e dire la propria, e a cui la città e le istituzioni non possono restare inerti, soprattutto dopo aver assistito, solo alcuni mesi fa, alla copertura con gettate di cemento di alcuni ritrovamenti archeologici all’esterno della basilica, cose di cui non sono mai state fornite spiegazioni dettagliate, così come nulla si sa degli scavi compiuti sotto l’altare.

Leggi il resto della notizia su:
www.ilcapoluogo.it/comment.php?comment.news.3824

Intrepidi si sono già mossi ricorrendo alla segnalazione a Striscia la Notizia...
Marisa
30/10/2006 20:23
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Sono un cartone animato. E il cucchiaio non esiste. Almeno, così mi dicono.
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