Il forum di Altra Irlanda
Benvenuti sullo spazio web frequentato da Italiani che amano l'Irlanda e dai connazionali che vivono sull'Isola ! Oltre 120 mila messaggi, suddivisi in diverse aree tematiche, per conoscere meglio l'Irlanda e coloro che la abitano. Se siete alla ricerca di informazioni sul "Vivere e Lavorare in Irlanda" vi consigliamo vivamente di iniziare dalla lettura dei testi contenuti nell'apposita sezione del forum o di consultare il sito www.altrairlanda.it, dove abbiamo sintetizzato i consigli dei nostri forumisti Irlandiani
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L'irlandiano rimpatriato

Ultimo Aggiornamento: 29/01/2008 20:54
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28/05/2007 00:26
 
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Re:
leggendo questo post noto che il sentirsi dimidiato e' una situazione molto piu' diffusa di quanto credessi.
Io mi sento Italiano quando sono in Irlanda e Irlandese quando sono in Italia, non sono piu' capace di essere quello giusto al posto giusto.
Voglio farvi delle domande e capire cosa pensate:
quanti amici irish avete qui (escludendo i colleghi di lavoro e gli amici del vostro eventualepartner irlandese)?
e se avete un partner, quanti dei suoi amici/amiche vi trattano come un amico o vi invitano fuori non semplicemnte perche' siete "il fidanzato/la fidanzata di..."?
quanti irish in ufficio/pub/feste chiedono la vostra opionione o cercano di coinvolgervi in un discorso? quante volte invece dovete trovare voi lo spunto per buttarvi in mezzo ad una chiaccherata per non evitare la scena muta? quanti sono interessati al vostro passato, a cosa pensate nel vostro paese, a cosa vi piace nella vita?
se avete avuto amici stranieri in Italia (tramite Erasmus,lavoro o altro) vi siete comportati nello stesso modo o diversamente?

Io ho le mie opinioni e forse ve le diro' in futuro, prima voglio sapere la vostra.

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28/05/2007 00:47
 
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oddio...tristezza.... [SM=g27813]
quest'ultimo post mi fa riflettere ancora di piu...su cose che purtroppo sapevo gia'....
ti dico solo una cosa,che ho capito in questi 3 anni...
gli irlandesi sono davvero FRIENDLY...cio' non significa che sappiano essere FRIENDS...

e lo dico con in cuore tanto dispiacere,ma so che e' la verita'.
me lo dicono loro stessi,che i valori che abbiamo noi,famiglia,gli amici,lo stare insieme anche solo per chiacchierare...loro non li hanno.

e aggiungo una cosa,quanti irlandesi vi hanno invitati a casa loro?non e' strano,che quando tu li inviti a casa tua x cena,rimangano stupiti?e che poi non facciano altrettanto?
e con quanti irlandesi siete usciti per una pizza,o un gelato,piuttosto che il classico friday night pub?

mi spiace...ma questo post mi fa sentire ancora di piu il profumo del Mediterraneo....e per dirlo io,che da anni ho tatuato un simbolo irlandese vicino a dove scorre il sangue...
e' dura.. [SM=g27819]
**SHAM**

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28/05/2007 09:58
 
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Re: Re:

Scritto da: Antongiu 28/05/2007 0.26
leggendo questo post noto che il sentirsi dimidiato e' una situazione molto piu' diffusa di quanto credessi.
Io mi sento Italiano quando sono in Irlanda e Irlandese quando sono in Italia, non sono piu' capace di essere quello giusto al posto giusto.
Voglio farvi delle domande e capire cosa pensate:
quanti amici irish avete qui (escludendo i colleghi di lavoro e gli amici del vostro eventualepartner irlandese)?
e se avete un partner, quanti dei suoi amici/amiche vi trattano come un amico o vi invitano fuori non semplicemnte perche' siete "il fidanzato/la fidanzata di..."?
quanti irish in ufficio/pub/feste chiedono la vostra opionione o cercano di coinvolgervi in un discorso? quante volte invece dovete trovare voi lo spunto per buttarvi in mezzo ad una chiaccherata per non evitare la scena muta? quanti sono interessati al vostro passato, a cosa pensate nel vostro paese, a cosa vi piace nella vita?
se avete avuto amici stranieri in Italia (tramite Erasmus,lavoro o altro) vi siete comportati nello stesso modo o diversamente?
9*Io ho le mie opinioni e forse ve le diro' in futuro, prima voglio sapere la vostra.



e' diffusa e come sta cosa!
dal vivo cerco di non parlarne perche' mi deprimo io e poi ho l'impressione di affossare anche gli altri.
a dire il vero e' da sempre che non mi sento mai quella giusta al posto giusto quindi di questo non incolperei l'irlanda ma per il resto confermo che ho solo conoscenze irish e tutte legate al lavoro.
il partner ce l'ho ancora italico e questo non puo' che rendermi piu' difficile "l'integrazione".
nelle discussioni diciamo che sono pro-active ossia appena si passa vicino a qualcosa con cui io abbia un briciolo in comune mi butto in mezzo per poi rendermi conto di generare una serie di facce a punto interrogativo con le mie considerazioni (se sull'irlanda) e totale indifferenza se si parla dell'italia.
per quanto riguarda amici in erasmus o amici stranieri in italia, ne ho quanti una cittadina di provincia lo renda possibile. curiosita' verso gli altri (che piu' vengono da lontano e piu' aumenta!) ne dimostro sempre, e non c'e bisogno che non siano italiani.

anche quello che diceva shamrock, ho invitato diversi ex colleghi ai barbecue a casa mia (cioe' sto parlando di barbecue!!! non di una spaghettata di mezzanotte) ma niente, o tirano fuori la scusa o neanche mi rispondono.
in ufficio vivo anche il gap generazionale di essere l'unica prossima agli enta. gli altri so tutti anta andanti....

a parte quanto detto, che comunque talvolta si trasforma in un bel nodo in gola, mi sento in generale abbastanza bene. fondamentalmente serena. certo se come i double trouble avessi l'altra meta' del cielo qui con me anche dublino mi sembrerebbe verde come il resto d'irlanda.

[Modificato da ollivander 28/05/2007 10.00]

..................................................
Thoughts, like fleas, jump from man to man, but they don't bite everybody.
Stanislaw J. Lec
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28/05/2007 22:48
 
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secondo me ce la fai...
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e soprattutto non mollare mai! MAI! [SM=x145438] [SM=x145438] [SM=x145438]
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28/05/2007 23:39
 
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Mmmm è brutto leggere queste cose però....sopratutto a 10 giorni dalla partenza... !!!

Per come sono fatto voglio provare sulla mia pelle le cose, perche' essendo del tutto personali appunto potrei non ritrovarmici...ma una domanda vorrei farvela, se è il calore di un amico vero quello che vi manca perche' non cercarlo in altri stranieri come che so spagnoli, francesi, italiani stessi ?

Oppure più semplicemente perche' non mollare Dublino che essendo una citta' non ti permette di integrarti facilmente quanto una cittadina più piccola ?

Martina ( mi permetto di chiamarti per nome ma non ci si conosce è che corgaigh non mi riesce [SM=x145427] ) mi sembra si sia integrata molto bene, nonostante lei stessa se non ricordo male provò Dublino e non ne fu entusiasta.

Spero di non avere detto troppe ovvieta' tenendo conto del fatto che io non ci sono stato per ora [SM=x145427] !!!

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29/05/2007 00:01
 
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Re:

Scritto da: Dinaer 28/05/2007 23.39
Mmmm è brutto leggere queste cose però....sopratutto a 10 giorni dalla partenza... !!!

Per come sono fatto voglio provare sulla mia pelle le cose, perche' essendo del tutto personali appunto potrei non ritrovarmici...ma una domanda vorrei farvela, se è il calore di un amico vero quello che vi manca perche' non cercarlo in altri stranieri come che so spagnoli, francesi, italiani stessi ?




ma guarda che tutti i miei amici (aldila' dei colleghi d'ufficio) sono spagnoli, francesi e italiani, e con loro mi diverto un casino e farai lo stesso anche tu (cominciando da qualche pinta sul forum).
Peccato che non siamo ne' in francia ne' in spagna ne' in italia , siamo in terra d'Irlanda e dopo anni ti chiedi come mai non riesci a mettere radici.
Quello che capirai una volta che sarai qui e' che in Irlanda si sta bene, ci si diverte e si fanno belle esperienze, ma non riesci a vederla come meta definitiva della tua vita. Questo e' per molti (almeno 9 italiani su 10 ed io tra questi) un paese da "mordi e fuggi", perche' ti da quel che ti vuole dare, ma fino ad un certo punto, oltre il quale non sei piu' tanto "welcome" e cosi' ti scatta la sindrome di cui parlava O' connor.
Pertanto prendo quel che mi offre e poi passero' oltre e non perche' sono un egoista, ma semplicemente perche' siamo diversi e nessuno ti apre davvero la porta per farti sentire a casa. La nazione dei ceud mile failte' (centomila volte benvenuto) fa parte del passato, e' cambiata e forse ha fatto anche bene.
Non sto affermando che e' un paese razzista, e' semplicemente un Paese nord-europeo, forse il piu' "meridionale" dei paesi mitteleuropei ma pur sempre nordico. [SM=x145427]

[Modificato da Antongiu 29/05/2007 0.03]

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29/05/2007 11:54
 
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Capisco...beh vi ringrazio ancora una volta delle esperienze vissute che sono senza dubbio delle perle che impreziosiscono questo forum, che dire essendo così diffuso questo pensiero è senza dubbio vero.

Che poi non e' necessariamente un male se uno ha intenzione di farsi le ossa e l'esperienza , che in Italia pagheresti a suon di euro per master e cose simili, per poi tornare nel Belpaese...capisco invece la frustrazione di chi vorrebbe trovare il famoso nido.

Però a questo punto mi viene il dubbio che al giorno d'oggi non ci sia un posto o un luogo dove stare in maniera stabile a meno che uno si metta in proprio, mi viene da pensare che il mondo è un grande mercato dove si vende ogni tipo di bene, comprese le vite di milioni di persone.

Ricadiamo sempre nello stesso pensiero...purtroppo spesso bisogna andare dove il lavoro esige, oppure appunto iniziare un lungo procedimento di astrazione dalla società così come ci viene imposta, oppure accontentarsi e mandare giu' bocconi molto amari.

Btw ci ingozzeremo di pinte anche se io starò a Cork, ma promesso che se passo per Dublin un abbraccio caloroso dall'Italia ve lo porto [SM=x145500] !!!
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29/05/2007 15:45
 
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Re:

Scritto da: Dinaer 29/05/2007 11.54
Btw ci ingozzeremo di pinte anche se io starò a Cork, ma promesso che se passo per Dublin un abbraccio caloroso dall'Italia ve lo porto [SM=x145500] !!!



Ecco questa cosa del pub e delle pinte,e' un'altra cosa che non sopporto di Dublino e alla quale non mi abituero' mai,ne mi voglio abituare...Preferisco un gelato con gli amici in riva al Lago...

Btw,siamo in tanti ad esserci integrati bene (il mio ragazzo e' irlandese,e cosi tutti i miei conoscenti - non frequento italiani,spagnoli e francesi) [SM=g27824]
parlo inglese 24 ore al giorno,niente giornali o TV Italiana,non frequento comunita' italiane a parte questa,e non mangio pasta a volte per settimane....
Essere integrati non vuol dire che ti senti come a casa tua.Significa sentirti a tuo agio a casa di qualcun altro! [SM=g27824]
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29/05/2007 15:54
 
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Il concetto di 'comunità' e il concetto di 'radici' sono molto sottovalutati nella società di oggi, soprattutto in quella occidentale.

A spese di chi migra, e che scopre sulla propria pelle che sono principi basilari di cui nessuno gli ha mai insegnato nulla.

E si ritrova a non avere le parole per parlarne. In nessuna delle due lingue tra cui si trova preso in mezzo.

Comunità

Radici

Connessione

Condivisione

Sono estremamente importanti per l'equilibrio di una persona. Chiunque vi dica il contrario, e vi dice che più essenziali sono le exciting challenges del mercato globale, non è che una radiolina che ripete ciò che il ripetitore più potente di turno gli trasmette. Niente più che una moda.

Questo non significa andare contro corrente. Non più di tanto. Le società umane, su microscala, si sono sempre basate su questi principi. E se qualcuno vi dice che la vita più fica è quella in cui fai carriera in una metropoli scintillante, in una capitale straniera, potrete sorridere e condiscendere un "Been there, done that..." [SM=x145469]

Non credo che nessuno che abbia fatto l'esperienza di vivere all'estero, pur nel suo sradicamento, la rimpianga. Anzi!!! È il primo dei momenti essenziali. Ricordate Hegel? Occorre una fase finale di ripiegamento, di sintesi. Questa crisi di cui tutti parliamo prelude solo alla fase finale, in cui sintetizzi la nuova esperienza con la vecchia.
Lì è il vero progresso, non solo andarsene da un'altra parte, no?
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29/05/2007 16:00
 
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Re:

Scritto da: sarabiga 29/05/2007 15.54
Questa crisi di cui tutti parliamo prelude solo alla fase finale, in cui sintetizzi la nuova esperienza con la vecchia.
Lì è il vero progresso, non solo andarsene da un'altra parte, no?



perfettamente d'accordo, ma quando penso a dove un giorno mi fermero' per "sintetizzare" non so piu' cosa voglio, cosa penso, cosa sento e cosa cerco...insomma ho un bel casino nel mio cervello in questi mesi [SM=x145509]
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29/05/2007 16:07
 
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P.S.

In quanti hanno il livello di integrazione di Sham senza avere un partner irlandese?

(piccolo sondaggio)
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29/05/2007 17:33
 
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Per quanto riguarda me, non ho il livello di integrazione di Sham *nonostante* il partner irlandese. E non e' che non ci abbia provato in tutti i modi...
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29/05/2007 17:43
 
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Occhio...integrata si,ma cio' non toglie che,lo ripeto,i miei VERI amici sono tuttora in Italia... [SM=g27824]
frequento solo Irlandesi,si,ma solo un paio di veri amici,thats all

no place like home,they say....
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29/05/2007 18:32
 
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Per me e' leggermente diverso, dato che io di "home" vera e propria non ne ho, ne' nel senso di casa di proprieta' (tua o dei parents) ne' nel senso di appartenenza precisa nel senso geografico del termine.

Quando si vive tutta la vita in un posto e' naturale intrecciare delle relazioni con la comunita' in cui ti trovi, poi ci sono le scuole e l'universita', insomma gente con la quale ti trovi a crescere insieme.

Personalmente, ho fatto le medie in un posto, le superiori in un altro (tra l'altro 25km lontano da dove vivevo), l'universita' non l'ho manco cominciata e mi sono spostato a 19 anni a Torino. Ci ho vissuto un po' di anni ma con pochi rapporti sociali oltre il lavoro, dopo di che via a Dublino.

Dov'e' "home"? E' un concetto per me estremamente relativo, anzi, sto ancora cercando un posto che "home" lo diventi. A causa di questo ho avuto molti meno problemi con il trasferimento, ma sono alla ricerca della mia dimensione che, nonostante io apprezzi l'Irlanda e detesti certe abitudini italiane, pare essere piu' vicina alla mortadella bolognese che al bacon fritto de'noartri. Cito Bologna perche' e' una citta' che mi e' sempre piaciuta, ma potrei fare lo stesso discorso che so, per Como.

Ho imparato tantissimo dalla mia esperienza irlandese e se tornassi indietro la rifarei altre mille volte. Solo mi chiedo se potro' mai stabilirmi definitivamente quassu' (cosa sulla quale fino a poco tempo fa non avevo il MINIMO dubbio) o se l'enorme, devastante qualita' della vita che mi coglie sempre di sorpresa ad ogni visita al Belpaese (nonostante tutte le brutture che ci sono, beninteso) e' veramente qualcosa di cui fare a meno e perche'.

Ciao
AOC
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30/05/2007 10:38
 
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OConnor che intendi per qualita' della vita italiana ?

Penso anche che qui sia un problema di definizioni, intendiamoci l'Italia è bellissima ma farti 2h di viaggio tra andata e ritorno su metropolitane piene fino al finestrino ( nemmeno la porta quella fase è stata superata ) più 9h di lavoro ( compresa la pausa pranzo ) sottopagato e con l'accetta sul collo del contratto precario....va ben oltre il mio concetto di buono standard qualitativo di vita...

Per carità mi puoi sempre obiettare " Ma che ne sai di come si vive in Irlanda che non lo hai provato " ed infatti sto per farlo ( seriamente ) ma veramente non riesco a capire di che qualita' di vita parlate.

Posso capire il discorso giustissimo sulle radici, sulla cultura, sugli amici dell'adolescenza che ( di norma ) sono i più cari proprio perchè hai condiviso grandi momenti di cambiamento ma non capisco come mai uno non si possa fare dei buoni amici anche in irlanda...

Forse sono un "fucking dreamer" per dirla alla John Wayne [SM=x145447] ma possibile che in tutta l'Irlanda non ci siano delle persone che ti diano il cuore ?

L'italiano si sa è paesano, amicone, è piezz'e'core e lo vedi quando la vita scorre lenta e senza stress ( praticamente solo quando si giocano i mondiali di calcio e l'italia li vince hahaha ) siamo figli del sole allegri tranquilli o meglio lo eravamo prima che la situazione lavorativa degenerasse così.

Oggi mi sembra un paese di squali, vedo gente stressata alle 8,10 del mattino ed è uscita di casa alle 8,09 [SM=x145460] !!!

Poi certo se mi dici ok prenditi una casa sulla Majella e fai il pastore allora si probabilmente non hai stress, ma io per come sono stato abituato a vivere per 32 anni durerei 1 mese !!!

[Modificato da Dinaer 30/05/2007 10.40]

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Re:
Caro Dinaer,
ma su questo siamo pienamente d'accordo e se rileggi quello che ha scritto O'connor vedrai che anche lui maledice il mercato lavoro e la situazione precaria dei giovani in Italia.
In quel che dici rivedo me stesso quando ho deciso di andarmene, ero stanco di lavorare 10 ore al giorno e non arrivare comunque a fine mese (eppure avevo un indeterminato), sgobbare ma vedere i raccomandati che passarmi avanti, sentire i colleghi lamentarsi tutto il giorno e non fare niente per cambiare la situazione. Ero morto dentro e sentivo che la vita che stavo vivendo era sterile, perche' in Italia oggi si vive per lavorare e se rileggi gli esempi che riporti, tutto cio' ti sembrera' lampante.
In Irlanda invece ho trovato il giusto equilibrio lavoro/vita, esco alle 5pm e ho tutto un pomeriggio da dedicare a cio' che mi piace, la gente e' meno stressata, nessuno ti pugnala alle spalle, vieni valutato per quel che produci e sai qual e' il bello?? faccio molto di piu' nelle mie 8 ore lavorative irlandesi che nelle 10-11 italiane (dove spesso si fa molto fumo e niente arrosto).
Insomma in Irlanda si lavora per vivere.
E qui arriva il nocciolo del problema, quando hai molto tempo per vivere la tua vita, ti rendi conto che i modi per impegnarla non sono quelli che ti piacciono (una "session" al pub di 8 ore a guardare il rugby e a fare i round di birra e' il massimo dello sballo per un irish, ma una gran noia per qualunque italiano), gli irish ti salutano e ti parlano, ma non senti calore e c'e' sempre una sorta di imbarazzo iniziale anche se si e' amici da tempo, a volte speri che ti chiamino o ti invitino, ma il loro cerchio di amici e' davvero inaccessibile per qualsiasi new entry. E' qui che vengono a galla le pecche e ti mancano gli amici italiani che ti abbracciano e ti dicono cazzate come se non fossi mai partito anche se manchi da mesi, ti mancano le passeggiate nelle piazze di una citta' che vai a visitare nel weekend, ti manca il partire con la macchina un sabato per andare in spiaggia e tornare la sera tutto rosso e stanco, devo continuare???
queste sono cose che fanno parte della vita e che l'Irlanda non ti dara' mai, sfortunatamente anche l'Italia sta cominciando a negarle e tutto cio' rende il ritorno in patria molto ma mooooolto difficile.
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Ok ci sto ma non posso trovare uno spagnolo, francese, italiano che abbia la mia stessa necessita' ed andarmene in giro per le varie cittadine irlandesi, buttarsi sul prato , dire cazzate a nastro etc etc OLTRE ai divertimenti irlandesi che vorrei giustamente praticare essendo in un paese con le sue tradizioni.

E sopratutto come mai non diventerai mai un loro amico ?
Magari non in 1 anno magari dopo anni, è forse anche perche' loro stessi saranno stanchi di gente che va li sta un paio di anni e poi scappa al punto che magari pensano non sia il caso di affezionarsi a qualcuno che non rivedrai.

Credo di non aver capito alcune cose...sicuramente ci avrete provato sara' una domanda stupida la mia...ma sul serio sono così "nazionalisti" per le amicizie O_o ???

Avete mai provato ad organizzare a dare molto , da che so io in inghilterra non e' così , se dai ricevi , se organizzi fai, poi certo magari loro hanno in mente solo i lpub e le birre ma nessuno ti vieta di trovarti persone che non sono così focalizzate oppure mi sono perso qualcosa [SM=x145427] ?

Capirò quando starò li senza dubbio ma io come si dice a Roma " CE PROVO AO !!! " :) !!!

[Modificato da Dinaer 30/05/2007 12.46]

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esatto,capirai quando sei qui... [SM=g27817]
non vogliamo scoraggiarti,non siamo qui con la verita' assoluta,ma sono solo nostre sensazioni dopo anni....
e poi ogni esperienza fa a se,ma ti dico una cosa,lo sanno tutti quanto io ami l'Irlanda e gli irlandesi,e dopo 3 anni qui e' la prima volta che parlo di questa "integrazione difficile",e con mia grande sorpresa,noto che anche tutti gli altri hanno notato la stessa situazione....non penso sia nazionalismo,ma certe volte noti delle cose che ti fanno pensare...

poi,certo che puoi trovare degli spagnoli,francesi ecc,ma non sarebbe bello venire in un paese e trovare una nuova famiglia di amici e conoscenti indigeni,che ti fanno sentire a casa e ti mostrano i loro usi e costumi? [SM=g27823]

detto cio',sono convinta e so che noi italiani piacciamo molto agli irlandesi,sono molto curiosi di conoscere la ns cultura e il nostro Paese,che amano tutti!
ma ovviamente,i locali hanno le loro usanze (che NON includono cene a casa,ritrovi in piazza e gite domenicali)e le loro amicizie,e perche' mai dovrebbero includerti in questo?
in fondo li capisco,non sono mica la Caritas!loro hanno gia i loro amici e la loro famiglia,perche' dovrebbero volere un amico straniero? [SM=g27829]
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Eccomi qua..dopo tanto, leggo velocemente e con piacere interventi interessanti, visto che sono di nuovo in corsa per l'irlanda ( lo storico era che nn ci ero andata + perchè il mio capo mi aveva promesso provvigoni, salvo poi rimangiarsi la parola dopo 3 mesi e ora sto piegata in due perchè per recuperare soldi sono tornata a fare anche la cameriera nel we...cosa che facevo nei primi mieie anni romani!) [SM=g27812]
Certo leggere queste vostre riflessioni after some years there..beh, non mi incoraggia, quasi, a ritentare la strada verso l'isola..ma poi mi sono detta che...
Porca miseria, io sono sarda, vivo a roma da 10 anni e ci sono arrivata in condizioni ben peggiori di alcuni di voi in Irlanda (500mila lire, 3 borsoni e 4 notti dalle suore..senza lavoro, o la va o la spacca)
Ho lottato e fatto e disfatto e ...vedete a che punto sto ( leggi sopra!) e nn sono certo un incapace anche se mi ci portano a pensarlo perchè questo sistema ti succhia pure i neuroni...
A roma..vuoi perchè è caotica, vuoi perchè è dispersiva, vuoi perchè sono tutti stanchi, vuoi perchè si fidanzano/sposano/trasferiscono/varie ed eventuali...ma sapete quanti we ho trascorso a casa e quanti concerti ho perso perchè nn avevo nessuno col quale andare?( faccio i primi esempi che mi vengono in mente).
Anche qui,per quanto siano forse più allegri e aperti degli irlandesi, beh, scusate voi romani, ma qui si sconfina invece nell'eccessiva confidenza ( a me di venir chiamata "AMO'" o TESO' anche se entro a guardare una maglietta, mi urta ..ma come ti permetti? [SM=g27825] poi se hai un problema gli stessi non ti si filano per nulla..ma vabbè..anche questa è un altra storia ed è molto international)dandomi la misura di una superficialità che non amo.Argomenti base: la Lazio e la roma e il "Magnà Fori" la amggior parte delle volte espressi pure con una certa volgarità ( l'accento peraltro li aiuta).comunque, non è razzismo il mio, ma è un "esserci portati" e NON CI SONO PORTATA a questo posto caotico. [SM=x145439]
Qui, se nn hai gli amici da provenienza scolastica o da vicinanza abitativa è un caos: gente che va e gente che viene. Per me qui hanno "resistito" solo 3/4 persone ( una delle quali è la mia flatmate, quindi..per forza di cose).
Contatti molti, ma conosco persone/amici o chiamali come ti pare, che non sono mai venuti a casa mia!!in 6 anni magari che li conosco!!
a questo punto mi chiedo[SM=x145440]hissà se a Dublin sarei, come dire, già "abituata" a questo sistema di cose, se ne risentirei comunque, dopo un pò... [SM=g27833]
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Ma se Laura fosse stata la moglie del Petrarca...lui...le avrebbe scritto sonetti per tutta la vita?

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30/05/2007 15:47
 
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boh. leggo con interesse questi post, e mi sento a meta tra tutti.
sono 7 mesi che sono qui, non un'eternita. sono partito da un posto che chiamo tuttora "casa", ma nel caso in cui dovessi tornare, mi sentirei ospite.
sono qui per un dottorato, quindi posso dirmi attratto anche dalla possibilita di migliorarmi "professionalmente" oltre che "economicamente" e "umanamente". ma ho scelto l'irlanda piuttosto che la norvegia, l'italia o l'austria anche per una questione di "way of living". Qui mi piace parecchio. e non solo perche guadagno di piu, o perche ho piu tempo libero. mi piace perche sono immerso nella semplicita. no caos, no auto ma bici..

tutto questo sotto un'ottica "beh, tra 3 anni avro' finito", per cui diciamo che non sono partito per rimanerci. Anche se nel futuro non si puo mai dire.

gli affetti e le amicizie li ho in italia. ma anche qui tra colleghi (fortunatamente anche irlandesi), stanno iniziando a nascere le primissime avvisaglie di pseudoamicizie. per cui alla fine della fiera concordo con chi ritiene gli irlandesi friendly, ma "fin li"...
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Re:

Scritto da: Dinaer 30/05/2007 10.38
OConnor che intendi per qualita' della vita italiana ?

Penso anche che qui sia un problema di definizioni, intendiamoci l'Italia è bellissima ma farti 2h di viaggio tra andata e ritorno su metropolitane piene fino al finestrino ( nemmeno la porta quella fase è stata superata ) più 9h di lavoro ( compresa la pausa pranzo ) sottopagato e con l'accetta sul collo del contratto precario....va ben oltre il mio concetto di buono standard qualitativo di vita...
30/05/2007 10.40]




Sono perfettamente d'accordo con te...è esattamente la vita che conduco qui ora... [SM=x145462]
Io in Irlanda ci sono stata un anno e di "amici" irlandesi non ne ho, non mi sono neanche impegnata ad averne però, lavorando nel classico call center italiano ho frequentato tanti italiani e tanti stranieri e ho scambiato solo quattro chiacchiere qua e là con gli irlandesi, quindi non posso dire nulla sul loro essere "friends" o meno...però sono della provincia di Milano e vi assicuro che qui non è che le cose siano molto diverse...è difficile farsi nuove amicizie e anche i vecchi amici (di scuola,gli amici di infanzia...)o magari i nuovi colleghi che hai non riesci a frequentarli poi così spesso, tutti impegnati con la loro vita: corsi vari, palestra, ecc. e poi si vive tutti lontano e diventa veramente difficile anche organizzare un'uscita con i colleghi per esempio, mentre a Dublino le cene e i ritrovi serali erano frequentissimi.Tutt'ora ho molti più amici a Dublino che qui eppure in Italia ho passato 29 anni della mia vita...in Irlanda uno solo. [SM=g27813]


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31/05/2007 17:42
 
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Ciao a tutti,

In riferimento al mio intervento precedente, come "qualita' della vita" intendo tutto quel sistema di piccole grandi cose nelle quali in Italia sei completamente immerso tanto da non riconoscerle, ma che all'estero, quando i punti di riferimento cambiano, fanno sentire il loro peso.

Lungi da me dire che l'Italia e' il paese dei balocchi. Il lavoro e' difficile da trovare e siamo invasi dai contratti precari, questo non ci vuole uno scienziato per capirlo.

Fatto sta che io in Irlanda ci sono andato lasciando un posto a tempo INdeterminato per una grande azienda che mi avrebbe fornito la sicurezza a vita.

Perche' l'ho fatto? Perche' era tanto tempo che volevo vivere all'estero ed aprirmi la mente, e cio' e' in effetto successo, vedere le cose "da fuori" ti rende una persona diversa e piu' consapevole.

In quanto alla qualita' della vita, co.co.co a parte, l'Italia vince a man bassa, stiamo parlando di un Paese che, seppure spesso e volentieri governato da imbecilli e rovinato dall'illegalita' diffusa (e non parlo di mafia o omicidi, ma anche di non fare la fatturina quando porti il cane dal veterinario...) si pregia di migliaia di anni di storia ed arte ai vertici del Pianeta, e di un clima, un paesaggio, una cucina tipica che farebbero il culo a strisce non solo all'Irlanda ma a buona parte del resto del mondo, fossero gestite in un modo decente.

La differenza, a parte quella climatica che e' evidente, ci vuole poco a coglierla, e premetto che a me l'Irlanda piace: pero' camminare, anche alle 2 di notte, per il Quadrilatero a Torino tra i palazzi bellissimi ottocenteschi e Liberty, restaurati da poco, vedere le orde di ragazzi e ragazze che si gustano una birra al Pastis, niente sciami urlanti di ragazze vestite da conigliette di Playboy che pisciano per strada, niente vomito sotto i piedi, l'ubriachezza vista come qualcosa che puo' capitare e non l'espiazione di tutte le colpe del mondo.
O camminare per Bologna nell'afa generale, per fermarsi in un bar e prendere un Crodino col barista che ti chiede come stai e non "are you ok".

Ovviamente na volta (ri)vista sta cosa, e' logico che Temple Bar ti stia stretta. Certo, Temple Bar e' la strada dei turisti, ma Dublino e' tutta cosi', drink drink drink e basta, in questa che si definisce una capitale europea dall'alto di un cazzo.

Sui rapporti italiani-irlandesi ho un altro post da scrivere, ma ci starebbe un libro intero.

AOC
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31/05/2007 18:00
 
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Re:

Scritto da: OConnor 31/05/2007 17.42
Sui rapporti italiani-irlandesi ho un altro post da scrivere, ma ci starebbe un libro intero.

AOC



attendo con curiosita'.
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31/05/2007 18:25
 
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Italiani e irlandesi.

Sul cead mile failte e la leggendaria ospitalita' irlandese abbiamo tutti sentito grandi cose; personalmente ritengo che la celtic tiger si sia mangiata quasi interamente la proverbiale modestia degli irlandesi. Sai com'e', quando dalla cinquecento passi alla BMW col parabufali, e' difficile mantenere la capa coperta di cenere.
Ma anche se cosi' non fosse, bisogna distinguere l'ospitalita' (dove appunto, sei ospite, quindi a tempo assai determinato) dall'integrazione (cioe' dove si e' uno del gruppo).
Paradossalmente, vedo un'enorme integrazione nella fascia bassa della societa'. Ragazzini bianchi, neri e blu che parlano con lo stesso accento incomprensibile made in north dublin, coppie miste multicrome et similia.

Nelle fasce superiori, pero', ho visto molta, mooolta piu' resistenza allo straniero invasore.
L'altra volta quando sono tornato dall'Italia ho conosciuto un irlandese sull'aereo che si lamentava dell'eccessiva presenza degli est europei. Poi mi ha accompagnato fin sotto casa in macchina, e che macchina! Ma come, e l'ospitalita' irlandese?

Con gli italiani tendono ad essere diversi, perche' ci vengono volentieri in ferie, seguono il calcio italiano ed apprezzano le citta' d'arte, ma cio' nonostante, come da un certo punto di vista uno puo' immaginare, la diversita' dell'immigrato italiano non li mette a loro agio.
Per dire, io sono terrone e quindi la sera mangio tardi. La dolce meta' alle sei di sera, quando io e' gia' tanto se sono uscito dall'ufficio, deve essere a tavola altrimenti inizia a rompere.
Io saluto i miei amici con "ciao bello" (sempre perche' sono terun) e lei si scandalizza ;).
Esempi del piffero, me ne rendo conto, ma secondo me il problema e' questo.

Se uno straniero viene a vivere in Italia, deve adattarsi. Non "puo'", ma deve.

Deve imparare l'italiano, pagare in Euro, capire come funziona la burocrazia ed entrare un po' nella mentalita' italiana. Mi e' capitato di incontrare immigrati marocchini che parlano speditamente il DIALETTO. Speditamente as in: meglio di me.

Gli irlandesi, come gli anglosassoni in generale, non sono esattamente cosi'. Se vanno da qualche parte pretendono che si parli la loro lingua, e' questione di cultura. Ovviamente ci sono persone diverse con tendenze diverse, ma in generale l'irlandese non e' una persona molto adattabile. Io per adattarmi ho fatto tantissimo, dall'imparare la lingua al negoziare con l'ufficio delle tasse, mentre vedo che dall'altra parte il feedback non e' proprio esattamente cosi' roseo. Per la serie "non esco con voi perche' siete tutti italiani e mi sentirei di troppo". Ora io non vorrei dire, ma non sono nato imparato.

AOC
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31/05/2007 18:25
 
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Arieccomi con la voglia di rispondere a questo topic.

In effetti conosco l'Irlanda come turista e non so esattamente come sia convivere con gli iralndesi come straniero che vive li; ma la mia esperienza di spostamenti (10 traslochi in 38 anni) spostandomi anche di regione e quindi incontrando mentalità diverse, mi fanno sentire almeno in parte presa in causa.
Amici pochissimi(li conto sulle dita di una mano e avanzano delle dita).

Il problema più grosso di quando si cambia ambiente, secondo me, è che ci si trova a confrontarsi con degli schemi mentali molto diversi da quelli a cui noi siamo abituati; aggiungete il fatto che comunque la vita ci porta a non avere il tempo di avere relazioni serie con chi ci sta vicino a meno che non ci sia un qualche cosa che ci accomuna in maniera molto forte (ma è difficilissimo che capiti).

Già questo capita se cambi città o regione nel tuo stato nascita: immagino poi che tutto questo sia enormemente amplificato se uno addiritura cambia stato e lingua.

Gia solo il doversi abituare a modi diversi di risolvere i problemi più banali a me bloccano (oddio dove vado a pagare le bollette, dove trovo il medico di base, e se ho bisogno di un documento di identità dove vado?); poi il fatto di dover rapportarsi ad un paese con ritmi/mentalità/modi diversi di reagire alle situazioni non solo diversi dai miei ma anche a me completamente sconosciute peggiora la situazione. E poi comunque il fatto che per sempre tu sarai "uno straniero" con tutto quello che comporta.

Ammiro chi riesce comunque a mettersi in gioco al punto di "ricominciare tutto da capo" e non solo per gli "irlandiani" che vivono o hanno vissuto in Irlanda (nonostante tutto ancora abbastanza "vicina" a noi italiani) ma anche a tutti quegli stranieri venuti da culture completamente diverse qui in Italia e in Europa e che hanno lasciato non solo amici e casa ma anche cultura fuori dalla porta (almeno in parte) per ricominciare da capo.

La mia paura di mettermi in gioco fino a questo punto forse è uno dei motivi per cui, quando ne avevo la possibilità, non ho fatto questa scelta
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