Mio

lo ammetto
più volte ho dubitato
camminando nel tuo buio
scontrando i tuoi spigoli acuti

lo ammetto
più volte ho avuto paura
ferita dai tuoi proiettili folli
stordita dal tuo grido irrazionale

lo ammetto
più volte non ti ho riconosciuto
ingannata dalla tua nera maschera
e ho pensato di scappare
da quel mostro che non eri tu

ma ora

ti ho visto

il tuo caldo respiro sulla pelle
mi ha svegliata
le tue carezze leggere nella notte
mi hanno dato nuova vita

mi sono avvicinata piano
specchiandomi nella profondità dei tuoi occhi
e lieve ti ho sfiorato il volto
con un bacio
la maschera è scomparsa.

Cupa e dolce al tempo stesso.

Complimenti a te

quante volte ci si veste di quell'ombra che meglio sarebbe sempre celata da un sorriso!

L'uomo è molto complesso, anche se in certi momenti si svela, non essere certa che quella sia la sua fisionomia definitiva.
Grazie -gian-

Quante volte diciamo "è mio", purtroppo nessuno può appartenere totalmente all'altro.

Una decisa e profonda convinzione in questa bella poesia.

che si muove con abilita' tra il lineare e il surreale tanto da non risultare criptica se non in quei punti dove ( volutamente) il lettore deve pensare.
mi e' piaciuta anche perche' possiede un suo contenuto che non e' per nulla scontato.
un saluto,L.