Dominato fin dall'infanzia dalla vocazione per la pittura Daguerre non riuscì a seguire la strada che le indicò il padre così, abbandonò il paese natale ( Cormeilles ) per tentare la grande avventura di Parigi , divenendo allievo di un famoso scenografo .
Iniziò a seguire le orme del suo maestro acquistando ben presto fama per le correzioni e i piccoli accorgimenti pittorici per le numerose macchine di scena .
Nessuno come lui conosceva l'arte di sedurre gli spettatori con i trucchetti della prospettiva .
Il suo cavallo di battaglia erano le scene solenni della natura , come gli effetti del tramonto o i paesaggi lunari ....anche se l'opera migliore che tutti quanti ancora ricordano è stata la realizzazione del
Diorama * l' 11 Luglio 1822 .
* Il Diorama era una sala circolare capace di contenere 350 persone . Lo spettacolo consisteva nella presentazione, su una piattaforma girevole, di vedute dipinte su tele di cotone trasparenti . Queste tele erano disposte prospetticamente su una profondità che variava dai 15 ai 20 metri .
Ogni quadro contenuto all'interno del Diorama poteva raggiungere la lunghezza di 22 metri e la larghezza di 14 ed era illuminato in modo da ottenere un gioco di ombre e di chiaroscuri capaci di riprodurre con fedeltà incredibile tutti gli effetti della luce in natura .
Condotto dai suoi studi di pittura, di prospettiva e di ottica, di fronte al problema del fissaggio delle immagini ottenute per azione del sole, Daguerre aveva appreso, nel gennaio 1826, che questo problema era stato già risolto qualche anno addietro da Niepce .
Inizio così una tenace corrispondenza con Niepce tanto che nel 1827 i due decisero di incontrarsi e mettere insieme le reciproche scoperte .
Niepce rimase oltremodo stupito della scoperta che aveva fatto Daguerre sul perfezionamento della camera oscura . Infatti tale scoperta ( che consisteva in un procedimento più semplice e sicuro per il fissaggio delle immagini ) fu l'arma vincente con cui riuscì a conquistare appieno la fiducia di Niepce che gli offri la possibilità di unire i loro sforzi per imprimere alle scoperte un progresso più rapido .
Il 5 Dicembre 1829 Niepce ( che all'epoca aveva 64 anni ) e Daguerre ( che ne aveva 30 ) venne firmato un contratto di associazione .
Messo al corrente sui dettagli del procedimento eliografico di Niepce, Daguerre lo perfezionò grandemente, al punto da meravigliare lo stesso Niepce .
Il giovane inventore iniziò inanzitutto a sostituire il bitume con una sostanza più untuosa, la resina, che ottenne distillando essenza di lavanda sciolta in alcool . Sucessivamente esponeva la lastra ( invece di lavarla ) a vapori d'olio di petrolio . Il vapore si condensava in goccioline sulle parti rimaste in ombra, le scioglieva e le rendeva trasparenti : mentre non intaccava le parti esposte alla luce, che conservavano la loro morbidezza naturale e riproducevano anche le parti chiare dell'immagine .
Appena un anno dopo, a Daguerre capita il proverbiale colpo di (
) fortuna .
Per puro caso dimenticò un cucchiaio su una lastra argentata, preparata con joduro . Dopo un pò di tempo, si accorse che sulla lastra era rimasto, nitidissimo, il disegno del cucchiaio .
Ciò gli bastò per affermare un dato di fatto : la sensibilità dello joduro d'argento alla luce .
Proprio in questo periodo ( siamo nel 1833 ) Niepce viene a mancare ( porello ) .
Daguerre non si lascia sconfortare oltremodo dalla mancanza del suo socio tant'è che continua a portare avanti i suoi esperimenti sulle lastre preparate con joduro d'argento .
Ed ecco arrivare il secondo colpo di (
) fortuna .
In un giorno senza sole Daguerre decide di non esporre le lastre troppo all'aria aperta ( visto la giornata abbastanza brutta ) e le sistemò dentro un armadio in attesa del bel tempo .
Dopo qualche giorno Daguerre tolse fuori le lastre, e si accorse che, un'eposizione assai breve alla luce, forniva immagini più nitide, già fissate e sviluppate .
Passo giorni a capire qualche dei componenti presenti nell'armadio avesse contribuito al "miracolo" ...fino a quando scoprì che la causa di tutto era stato un recipiente di mercurio, dal quale si sviluppavano, entro l'armadio, vapori aventi la proprietà di svelare e fissare definitivamente l'immagine .
I perfezionamenti escogitati da Daguerre furono così considerevoli che penso che fosse venuto il momento di farsi conoscere come l'unico inventore della nuova arte .
Ebbe così origine il Dagherròtipo
...fine terza parte...[Modificato da momj 19/01/2005 15.12]
..si viene e si va..
..comunque danzando..