Scritto da: TheGirlWithTheSuitcase 19/11/2004 17.19
Non è questione di avere il paraocchi, è questione che quando la blasfemia è sdoganata da una trama accattivante, sempre blasfemia rimane. Io non sono mai stata bigotta, e credo di essere parecchio open minded circa la mia fede,in quanto non mi tiro indietro davanti al confronto: però esistono dei dogmi in tutte le religioni e in quanto dogmi andrebbero rispettati, anche se non ci credi. Questo penso che valga per tutte le religioni: che rappresentano un ambito troppo delicato,troppo intimo e troppo legato alla cultura dei popoli per essere presi così in giro...ma grazie al cielo siamo in occidente , c'è libertà di pensiero e parola e qui nessuno perseguiterà Dan Brown come gli ayatollah hanno fatto con Salman Rushdie.
Dico solo: se tutti gli italiani che hanno letto questa storiella avessero letto Il nome della rosa di Eco sarei molto più felice, perchè quello sì, è un romanzo medievale coi fiocchi (romanzo, non film).
a me fa piacere che ci siano queste reazioni. per carità non sono completamente d'accordo con il libro (perché sempre un romanzo rimane) però ti fa pensare e discutere. almeno puoi dire che hai una fede che non consideri completamente a occhi chiusi, ragione e dogmi. però penso sia buono che già questo faccia parlare di se. e comunque la Santa Sede interpellata non ha dato alcuna risposta circa la crittologia numerica che cita il libro. il nome della rosa l'ho letto , ma non lo considero così avvincente. de gustibus
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