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TARPON E FALSE PAURE

Ultimo Aggiornamento: 21/09/2006 18:38
21/09/2006 18:38
 
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Organizzazione perfetta, questa volta alle 6 e 30 sono già in barca , non ci sono
stati intralci burocratico/tramposi, salvo le solite zanzare che insistono per farmi un
esame del sangue gratis, tutto sta filando liscio.

Dopo pochi minuti siamo in zona tarpon, una tortuga ci da il benvenuto con la
testaccia fuori e si immerge causando un mini tsunami, a poco più di 50 metri le
schiene dei tanto desiderati delfinano indisturbati, oggi lo sento !!! Sarà la giornata
della riscossa.

La corrente ci porta piano piano verso di loro ma i malfidenti più noi ci
avviciniamo più loro si allontanano, io sono pronto , con la canna in mano, gli
occhi fissi sulle schiene e la tensione che mi corrode anche se faccio finta di una
certa noncuranza. A la derecha!!! a la derecha !!! Il grido della guida quasi mi fa
volare in acqua , senza guardare lancio sulla destra e l’artificiale piomba in mezzo
a un branco, pochi secondi e il mare si apre per lasciar volare fuori un savalo di
media stazza, si sbatte a mezz’aria e poi ripiomba con un tonfo, come tocca l’acqua
parte a razzo levandomi filo, la frizione sibila e lui rivola fuori con la boccaccia
spalancata sbatacchiando la testa , vedo il popper staccarsi dalla bocca e volarsene
via , lui da una parte e il tarpon dall’altra fine lucha, smoccolo recuperando l’esca.

La guida ha una faccia di uno che ha perso un figlio, il mare è vuoto , spariti tutti,
si risale la corrente e si ricomincia la caccia, in piedi sulla punta della barca e canna
pronta, aspetto di rivederli e infatti eccoli!!!! a meno di 10 metri , tiro poco avanti e
faccio saltellare il popper , dal basso sale la belva , bocca spalancata e popper
dentro, si innabissa e lo sento in canna , subito dopo il nulla , non ho il tempo di
realizzare che un altro strattone quasi mi strappa la canna dalle mani , non so se sia
ancora lui o il fratello , ma a me non importa ; Vola nell’aria e il popper non si
vede , del tutto sparito nella boccaccia , è mio!!!! non ci sono dubbi, questa volta è
agganciato bene.

Vola nell’aria un paio di volte agitando il cabezon seguito dai miei eccitati
OLE’!!!! ad ogni salto, poi sale dritto e, fuori per tre quarti , fila sulla coda per una
decina di metri come se fosse un delfino in vena di dar spettacolo, finalmente si
immerge e incomincia a tirare ,è bello grosso e sa farsi valere, per fortuna ho una
canna robusta e filo adeguato , lo lascio sfogare sempre attento per controbattere un
suo nuovo eventuale salto e infatti vola e dopo essere ripiombato punta verso di me
, frenetico riavvolgimento per tenerlo in tensione , passa a lato della barca e
riprende il largo riprendendo filo , è ancora in forze ma sento che sta cedendo ,
l’esca, ben piantata deve dargli parecchio fastidio e lo sfianca, incomincia a cedere
e a poco a poco si avvicina , qualche altra sfuriata ma fine salti , deve essere
esausto; un paio di shienate con relativi gorghi in superfice e nuovo tentativo di
inabissarsi ma è fatto, cotto , pronto ad essere salpato; la guida è già pronta col
raffio , manca con mio grande disappunto il primo colpo e come ricompensa il
savalo ci innaffia con un monte di spruzzi; finalmente è a bordo , al peso 32 chili ,
il meglio da un pò di tempo.

Discussione tra il lanceros e la guida , è troppo presto, questo “se pudrie”, compare
lo sflilettatore, inutile le mie rimostranze , non ho la macchina fotografica in barca
e vorrei portarlo intero a casa , parole inutili, già sognando polpette di savalo
incominciano allegramente lo smenbramento, in pochi minuti è già fatto a pezzi e
riposto nella nevera in mezzo ad acqua minerale e bibite , meno male che avevo già
tolta una bottiglia , meglio acqua calda che odore e pezzetti di pesce dovunque .

Mentre riproviamo con scarso successo , quando ne prendi uno spariscono tutti per
un pò, vedo i cubani preoccupati per una barca che che incrocia nei paraggi , si
attacano alla radio e chiedono lumi a terra , l’ordine è di tenerla d’occhio , non
avvicinarsi e comunicare la direzione, vorrei mai che sto assistendo ad un tentativo
di fuga dal paradiso della rivoluzione ?

Dopo una mezz’oretta di chiamate e risposte incomincio a rompermi, io sono
venuto per pescare , non per giocare a guardia e ladri, i tarpon sono spariti e
incomincio a lanciare di malavolgia , inutile le scuse del guia : “prova , prova ,
devono esserci dei Jek in giro” qui è deserto assoluto e non mi importa una pinga
se quelli vogliono abbandonare i fratelli in rosso, i controlli li facciano a spese di
Fidel e non sul conto spese di un turista, comunicano le mie rimostranze a terra ma
l’ordine è perentorio : non muoversi da lì !!!

Finalmente dopo un’altra mezzoretta comunicano che li vedono dal faro e che noi
possiamo sloggiare , grazie Fidel!!! Ho la luna storta e solo un paio di pargo più
un Jek di buona taglia mi riconcilia col mondo e con i due descarados che ho a
bordo , sono andati molto vicino a non vedere un chavitos di propina.

La giornata passa allegramente tra vari tira e molla soddisfacenti ma niente di
eclatante , per farsi perdonare il tempo perso alle 17 si dirigono ancora in territorio
tarpon e loro sono lì ad aspettarci, delfinano leggiadri in attesa del mio intervento
che non manca di certo; Il popper cade giusto davanti alla loro linea di marcia e
l’abboccata non si fa attendere ; col primo meraviglioso salto ho la conferma che
l’esca è tutta nella bocca , mi tranquillizzo e mi preparo alla lotta , la frizione canta
e il pesce è perso , si capito bene perso !!!!!

Con mille domande in testa recupero il filo, un finale d’acciaio di 80 libre rotto, le
cause potrebbero essere molte : finale vecchio e corroso, una galla , stretto troppo
le piombature , penso insomma che la colpa potrebbere essere mia mentre piango
mentalmente il popperone da 20 cm che aveva reso così bene molte volte e mi dò
dello stupido.

In lontananza si intravede una barca e i cubani sono in allerta, mi intimano di
recuperare e sfrecciano a nascondersi dietro a un Cajo, meravigliato pregunto
spiegazioni sul perchè devo interrompere la pesca visto che tutto è in regola ;
sibilline parole : ISPECTOR DE PESCA , capisco tutto, i ligissimi rivoluzionari
non vogliono perdere i barracuda catturati causa embargo governativo dettato dalla
possibilità di ciguatera e infatti stanno già trasformando la barca in un mattatoio
sfilettando il pesce che sarà poi nascosto nei gavoni.

Ormai è tardi e la giornata finita, al molo ritroviamo la barca sospetta ma non si
tratta di guardiapesca ma di uomini del MINIT che si sono dedicati alla pesca
subacquea per rimpinguare la mensa del loro acquartieramento a Cajo Coco,
oltretutto conosciuti dai miei accompagnatori, scherzi e lazzi mentre io controllo le
prede : la barca ne è strapiena , cubere da sogno , parghi da 7-8 chili , cernie da 10
o 15, aragoste taglia grande più altre prede di vario tipo ; l’invidia mi rode forte ma
sorrido e faccio le congratulazioni offrendo sigarette e strette di mano pensando
che se un normale cittadino cubano facesse la stessa cosa lo sbatterebbero
velocemente in galera buttando via la chiave , ma si sa, a loro tutto è permesso.

Rimurginando sulle ingiustizie della vita , sulla bontà del libero stato cubano e
facendo lo slalom fra i mosquitos sbatto le attrezzature in macchina e via verso
casa, altra emozionante giornata finita.
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