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Fidel Castro dio el mando provisional de la Republica a Raul

Ultimo Aggiornamento: 19/09/2006 14:01
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04/08/2006 22:27
 
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Alla fine per me l'importante è che chi andrà a fare il Presidente faccia qualche piccola riforma per rendere la vita dei cubani un po' + attuale. Devono essere però riforme non esagerate perchè altrimenti si rischia di fare + male che bene (il socialismo di per sè non la vedo male come ideologia, però deve essere aggiornata perchè altrimenti si rimane isolati dal mondo e a lungo andare le persone si possono stancare della monotonia della loro vita).
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04/08/2006 23:08
 
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Apagones hai sentito per caso il nostro amico??

Tu sai cosa ha sempre pensato della situazione cubana e le sue idee, eppure ti giuro, è il primo che sta pregando che non muoia il comandante.
Perché qualunque siano le idee che uno ha, sa che con il fratello la cosa non sarà così ma molto peggio. Il cubano ha rispetto per Fifo acnhe se non condivide le sue idee, e tutti sanno che potrebbero andare in guerra da un momento all'altro.


Le notizie sono state date là per tele ma tutti hanno paura e temono il peggio perché questa volta non l'hanno visto uscire in tele a parlare con loro...
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05/08/2006 01:10
 
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Il ministro della sanita' cubano, Jose' Ramon Balaguer ha assicurato oggi che Fidel Castro 'si riprendera' al piu' presto'. Il 'leader maximo' ha subito un intervento chirurgico intestinale lo scorso lunedi'. 'Fidel tornera' tra non molto in mezzo a noi', ha anche precisato il ministro, in un'intervista concessa all'emittente Radio Sonora di Citta' del Guatemala. Ramon Balaguer e' giunto oggi nel Paese per inaugurare una clinica oftalmologica

...e se lo dice Joel Rodriguez... [SM=x82330] [SM=x82332]

05/08/2006 11:34
 
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Cuba, nessuna notizia su condizioni Castro
Polanco, leader dei ‘giovani comunisti’ agli esuli a Miami: ''Non fantasticate, agitarsi tanto è un colossale errore''
L'Avana - 4 ago. (Adnkronos/Ign) - ''La cosiddetta transizione è una parola che non appartiene al popolo cubano'' e ''per noi le notizie di oggi parlano di lavorare di più e meglio per mantenere la promessa con Fidel''. Questa la risposta del 'Granma', organo del governo cubano, alle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, George Bush. A quattro giorni dall'annuncio del passaggio dei poteri di Fidel Castro, colpito da una emorragia intestinale, al fratello Raul, il quotidiano del partito comunista cubano sostiene che Raul Castro ha il controllo della situazione e invita Bush a non illudersi su una transizione democratica. Per il 'Granma', Bush ha rilasciato dichiarazioni ''inammissibili'' dimostrando ''una ignoranza eterna''. Ampio spazio viene poi assegnato alla crisi mediorientale, con una condanna dell'azione di Israele a Cana, ma l'organo del partito comunista non fornisce alcuna informazione sullo stato di salute di Fidel Castro.

Riguardo al fratello Raul, presidente ad interim di Cuba ma assente dalla scena pubblica dall'inizio della settimana, il 'Granma' ricorda il suo ruolo di combattente nel passato e sottolinea che ''è una storia che non si può ignorare di fronte agli avvenimenti odierni'' e sostiene che ''Raul resta saldo al timone della nazione e delle forze armate''. ''La gente sa di avere risorse, armi, e un posto per difendere la rivoluzione se sarà necessario''.

Rogelio Polanco, direttore di 'Juventud rebelde' (Gioventù ribelle), l'organo dei giovani comunisti cubani, risponde dall'Avana agli esuli cubani che a Miami esultano e sperano nella fine del regime castrista sull'isola, dopo la notizia della malattia di Fidel. Commentando l'esultanza degli esuli alla notizia della malattia di Fidel Castro, Polanco respinge con forza ogni interferenza americana: ''Ancora una volta non dovrebbero fare lo sbaglio di fantasticare, pensando che i loro desideri diventino realtà. Non dovrebbero agitarsi tanto - ha sottolineato - sarebbe davvero un colossale errore''.

Intanto, riporta il ‘Washington Post’, a Cuba la ‘linea’ diffusa dai media statali dell'isola è ''la rivoluzione va avanti''. In una trasmissione andata in onda ieri, una donna ha affermato che “tutti i cubani hanno fiducia in Raul e in ogni nostro leader. Siamo certi che la rivoluzione continuerà''. Tuttavia, stando alla portavoce della Sezione di interessi Usa all'Avana, Drew Blakeney, ''si nota tra i cubani l'impressione che Fidel non tornerà più al potere e sembra che ci sia un crescente consenso in questa direzione''.




05/08/2006 12:54
 
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ESTERI
IL GIORNALE DEL PARTITO PUBBLICA LE FOTO DEI GIOVANI FRATELLI DURANTE LA REVOLUCION
Fidel malato, Raul fantasma
L’irreale silenzio dell’Avana

La figlia del Líder: «Nessuno può sostituire mio padre»

5/8/2006
di Paolo Mastrolilli




Fidel Castro
L'AVANA. Dove sta Raul? Per ora solo sulla prima pagina di «Granma», organo ufficiale del Comitato Centrale del Partito Comunista Cubano, che ieri ha stampato una foto di quando era ragazzino e assaltava le caserme agli ordini del fratello Fidel.

A prima vista, L’Avana sta cercando di sostituire un leader malato con uno fantasma. La gente comincia a preoccuparsi per l’insolito vuoto di potere, ma deve portare pazienza. Dietro a questa assenza, infatti, c’è una regia pensata per tutte le eventualità: evitare che Raul oscuri il fratello, se Fidel guarisse e tornasse al suo posto; oppure costruire il mito del nuovo capo, se per caso la successione diventasse permanente. Raul, comunque, non parla. Giovedì «Granma» ha ripubblicato un pezzo del discorso che aveva tenuto il primo luglio passato, in cui diceva che il Partito Comunista è l’unico Comandante in capo della rivoluzione. Intendeva che la continuità è garantita dalle istituzioni, con o senza Fidel. Una fonte diplomatica, però, riflette ad alta voce: «C’è una strana tempistica nelle ultime dichiarazioni dei fratelli Castro, fatte tra la fine di giugno e luglio. Prima Fidel ha detto che non intende governare fino a cent’anni; poi Raul ha dichiarato che il Partito Comunista è l’unico Comandante della rivoluzione; quindi ancora Fidel, nei discorsi per l’anniversario dell’assalto alla caserma Moncada, ha aggiunto che la rivoluzione ha bisogno di camminare su gambe giovani». Pare quasi che i due fratelli sapessero qualcosa che era sconosciuto a tutti gli altri, e volessero preparare il paese ad assorbire la novità. Alina Fernandez, la figlia di Fidel, ha raccontato che negli anni Sessanta il padre aveva già avuto un’emorragia simile a quella di lunedì: magari negli ultimi tempi i medici lo avevano avvertito che la sua salute stava peggiorando, e lui si era organizzato.

Ieri Raul è ricomparso sulla prima pagina di «Granma», ma stavolta per celebrare il suo passato. La foto lo mostrava ragazzino e il titolo diceva: «Quello che non si può ignorare. Quando Raul Castro si assunse la responsabilità dell’assalto alla caserma Moncada». Parliamo del 26 luglio 1953, quando l’attacco lanciato a Santiago, «ciudad rebelde siempre», segnò l’inizio del movimento rivoluzionario. Nelle pagine interne c’è l’immagine di una copia del giornale «Oriente», data 30 luglio 1953. Il quotidiano d’epoca mostra un’altra foto del nuovo leader ragazzino, e informa: «Catturato a San Luis Raul Castro, fratello del dottor Fidel Castro. E’ il capo dell’attacco alla Moncada». Il trafiletto ingiallito spiega: «Questo giovincello, che non sembra avere più di diciotto anni d’età, è stato arrestato ieri vicino al paese di San Luis. Secondo informazioni, lui ha diretto personalmente gli attaccanti alla caserma Moncada, domenica scorsa».

Perché «Granma», invece di mostrare il nuovo leader com’è oggi, va a pescare nell’archivio la sua foto da ragazzino? Per almeno due ragioni: primo, ricordando le imprese rivoluzionarie di Raul costruisce le sue credenziali di capo, nel caso la successione fosse definitiva; secondo, lo presenta come un fedele esecutore degli ordini del fratello, quindi pronto anche a rifarsi da parte se Fidel stesse guarendo, come ha giurato ieri il ministro della Sanità. L’articolo infatti ricorda che durante gli interrogatori della polizia, Raul si assunse la responsabilità dell’attacco alla Moncada, perché pensava che il fratello fosse morto. Appena seppe che era vivo, però, rientrò subito nei ranghi: «Io sono solo un soldato che esegue ordini». Quindi «Granma» ha commentato: «Questa è una storia che non si può ignorare, davanti agli avvenimenti di oggi».

La strategia di sostituire un malato con un fantasma sta funzionando? Dipende da chi senti. Antonio, vestito da gigolò davanti al night «Trastevere» per attirare le turiste, se ne frega: «Fidel o Raul fa poca differenza. Le cose continueranno come sempre». Cioè turisti, locali, un po’ di soldi e qualche miraggio di vita occidentale. Invece Rolando, che passeggia con la fidanzata sul Malecon, pare preoccupato sul serio: «Prima o poi Raul si farà vedere. Lo aspettiamo». Preoccupato, ma anche fiducioso: «Raul è sempre stato storicamente il numero due della rivoluzione. Ha vissuto tutto al fianco di Fidel, ed è perfettamente in grado di guidare il paese».

Una fonte diplomatica sussurra un’altra voce: Raul non si fa vedere perché sarebbe depresso, a causa di un’altra malattia che ha colpito anche sua moglie, Vilma Espin. Ma nelle strade di L’Avana campeggia un cartellone enorme con la faccia sorridente del lider maximo, che rassicura: «Vamos Bien!». Persino la Chiesa cattolica ha chiesto ai fedeli di pregare per la salute di questo ex alunno dei padri gesuiti. Alina Fernandez pensa che lo zio non valga il padre: «Raul non è Fidel, e non pretende nemmeno di esserlo». Questo, però, non significa che non abbia la capacità di tenere in mano il paese: «Ha il sostegno dell’organizzazione più importante a Cuba, cioè le forze armate». Non solo, ma da ministro della Difesa controllava anche il business del turismo e quello delle costruzioni, creandosi alleanze fondamentali. Proprio per questo, il dissidente Manuel Questa Morua si aspetta un cambio di rotta: «Fidel è per il comunismo di modello albanese, molto chiuso, mentre Raul favorisce quello cinese, cioè maggiore libertà economica nell’ambito di un sistema politico sempre rigido. Forse con lui si potrebbe dialogare, se sostenesse le riforme giuste». Eppure Eloy Gutierrez Menoyo, un oppositore moderato rientrato a Cuba dopo l’esilio a Miami, non si aspetta svolte fino a quando Fidel sarà vivo: «Raul non prenderà decisioni, senza il via libera del fratello».

Dalla sezione di interessi americana, come un neo sul lungomare Malecon, il portavoce Drew Blakeney insinua: «La gente comincia a temere che Fidel non tornerà più». Ma «Granma» risponde che non importa: «Noi cubani siamo pronti alla difesa. Raul sta fermo al timone della nazione e delle Forze armate rivoluzionarie, che poi non sono altro che il popolo in uniforme».





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05/08/2006 20:24
 
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Ne sarebbe al corrente anche il presidente Lula

Dal Brasile: «Castro ha un tumore»
Lo riferisce un giornale di San Paolo, citando fonti governative cubane. Ma L'Avana insiste: «Sta bene e sta recuperando»


SAN PAOLO (BRASILE) - Fidel Castro ha un tumore maligno allo stomaco. Lo scrive il «Folha» di San Paolo del Brasile, riportando le rivelazioni di esponenti del governo brasiliano secondo i quali le condizioni di salute del lìder maximo sono peggiori di quanto pubblicamente ammesso e non gli consentirebbero di tornare al potere. A riferirlo in modo confidenziale a Brasilia sarebbero state le autorità cubane. Ne sarebbe stato informato, si legge nell'articolo, anche il presidente Ignacio Lula da Silva che ha imposto il riserbo al proprio staff. Nonostante ciò, il quotidiano riporta un frase che sarebbe stata rivolta dallo stesso Lula a uno stretto assistente: «Sembra che perderemo il nostro amico».

«STA MEGLIO DI ME» - L'Avana, intanto, continua a lanciare messaggi rassicuranti. Ancora oggi il presidente del Parlamento Ricardo Alarcon ha annunciato che Fidel è di buon umore e sta recuperando. Anzi, ha sottolineato Alarcon, «Sta meglio di me». «Naturalmente», ha aggiunto, »qualsiasi ricovero è una faccenda delicata, qualcosa sul quale si deve essere cauti, ma Fidel è pienamente cosciente, e non è ne' addormentato ne' sedato»


www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/08_Agosto/05/cast...

[Modificato da fulmix77 05/08/2006 20.25]

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05/08/2006 20:34
 
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Re:

Scritto da: Salserissima 04/08/2006 23.08
Apagones hai sentito per caso il nostro amico??

Tu sai cosa ha sempre pensato della situazione cubana e le sue idee, eppure ti giuro, è il primo che sta pregando che non muoia il comandante.
Perché qualunque siano le idee che uno ha, sa che con il fratello la cosa non sarà così ma molto peggio. Il cubano ha rispetto per Fifo acnhe se non condivide le sue idee, e tutti sanno che potrebbero andare in guerra da un momento all'altro.


Le notizie sono state date là per tele ma tutti hanno paura e temono il peggio perché questa volta non l'hanno visto uscire in tele a parlare con loro...




Si l'ho sentito e mi ha sorpreso... [SM=g27831]

Proprio lui che sparava a destra e a manca senza nascondersi o inibirsi... [SM=x82305]

Chi li capisce è un mago... [SM=g27828]



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05/08/2006 21:00
 
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Boh....se può interessare ed esser visto riporto un'informazione dal forum conextioncubana..


HOY EL PROGRAMA INFORME SEMANAL DE LA TVE-1 A LAS 21,35 HORAS EMITIRÁ UN REPORTAJE SOBRE “CUBA, SUCESIÓN O TRANSICIÓN”



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05/08/2006 22:08
 
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CUBA: STAMPA BRASILIANA, FIDEL CASTRO HA TUMORE MALIGNO
L'Avana, 5 ago. (Adnkronos) - Le autorita' cubane avrebbero comunicato al presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva e ai vertici del governo di Brasilia che Fidel Castro ''ha un tumore maligno all'addome'' e che le sue condizioni sono ''molto peggiori'' di quanto sta apparendo in questi giorni. Lo scrive il quotidiano ''Folha de Sao Paulo'', che riporta anche una presunta frase di Lula, che avrebbe detto ai suoi collaboratori: ''Sembra che stiamo perdendo un nostro amico''. Un amico, ha aggiunto Lula, ''delle ore difficili'', ricordando i due incontri che ebbe con Castro dopo due delle sue sconfitte elettorali, nel 1989 e nel 1994.
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06/08/2006 22:42
 
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Chiesa Cuba,no intervento straniero
(ANSA) - L'AVANA, 6 AGO - La Chiesa cubana 'non sosterrebbe o approverebbe mai' un intervento straniero all'Avana: lo afferma l'arcivescovo della capitale, Ortega. Durante le messe celebrate oggi nel Paese intanto, si e' pregato per la guarigione del presidente cubano e affinche' Dio 'illumini' il nuovo governo provvisorio presieduto da Raul Castro. 'In questa ora della storia del nostro paese', la Chiesa ha manifestato 'il proprio desiderio di pace e di convivenza fraterna fra tutti i cubani'



ansa.libero.it/primapagina/ne.php?id=7743982
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07/08/2006 21:07
 
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Cuba, Lage: Castro torna al comando
"Riassumerà funzioni tra una settimana"


Secondo il vicepresidente cubano, Carlos Lage, Fidel Castro riassumerà le sue funzioni alla guida del Paese tra "una settimana". Castro si trova "ben curato in ospedale", ha commentato Lage da Bogotà. Il braccio destro del lider maximo ha inoltre ricordato che la delega delle funzioni di Castro a suo fratello Raul è provvisoria, e cesserà nel momento in cui Fidel "si riprenderà completamente".

Il leader cubano aveva ceduto i poteri a Raul una settimana fa, in seguito a un intervento chirurgico cui è stato sottoposto per una grave emorragia intestinale: sulle sue attuali condizioni persiste il segreto di Stato.

Contemporaneamente all'annuncio di Lage, però, un esponente autorevole del governo cubano ha ammesso ufficialmente che, con il pur temporaneo passaggio di consegne da Fidel Castro al fratello miniore Raul, all'Avana è in atto una "successione pacifica" tra il lider maximo e lo stesso Raul, attualmente presidente facente funzioni oltre che ministro della Difesa a pieno titolo. "L'amministrazione americana non si aspettava che da noi fosse possibile una successione pacifica", ha osservato Roberto Fernandez, membro del Consiglio di Stato.

"Invece - ha aggiunto - una successione pacifica ha avuto luogo", dando così in pratica per già avvenuto un trapasso di poteri efefttivo e non meramente provvisorio, e liquidando le previsioni di un'isola nel caos una volta venuta a mancare la guida di Fidel, più volte formulate a Washington.7/8/2006

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08/08/2006 00:22
 
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2006-08-07 22:54
Castro: qualche mese per rientro


(ANSA) - L'AVANA, 7 AGO - Saranno necessari diversi mesi affinche' Fidel Castro possa riprendere le sue funzioni al vertice di Cuba. Lo ha detto Roberto Fernandez Retamar, membro del Consiglio di Stato (governo) cubano, precisando inoltre che 'il modo in cui riprendera' le funzioni dipendera' dalla sua salute'. In precedenza il vicepresidente Carlos Lage aveva detto che Castro si sta riprendendo 'in un ospedale' e che tra 'qualche settimana' potra' tornare al potere.


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08/08/2006 12:12
 
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Repubblica intervista Hidalgo, ex braccio destro di Raul Castro
ESTERI


Parla Hidalgo, ex braccio destro del nuovo leader
"Il capo designato beve, ha crisi depressive e piange"

"La Cuba segreta dei Castro
così Fidel sorvegliava Raul"


dal nostro inviato OMERO CIAI


MIAMI - "Fidel e Raul si vedono molto raramente, si parlano poco ed hanno sempre svolto compiti molto diversi. La loro è un'alleanza di ferro, di sangue - dice Alcibiades Hidalgo - ma Fidel non si è mai fidato pienamente nemmeno del fratello. Lo ha sempre fatto spiare e seguire dai servizi segreti. A Cuba c'è un gruppo speciale che controlla tutti i massimi dirigenti del partito e riferisce direttamente a Fidel".

Alcibiades Hidalgo, sessant'anni, è l'ultimo alto dirigente del regime cubano fuggito dall'isola. E' stato per quasi dieci anni il capo dello staff della segreteria di Raul Castro, ambasciatore di Cuba all'Onu e primo vice ministro degli Esteri. Ha abbandonato clandestinamente l'isola nel 2002.

Chi spia Fidel Castro?
Hidalgo ride: "Nessuno, cercano di ascoltarlo tutti con l'orecchio attaccato alle porte".

Che cosa sta succedendo a Cuba?
"Quella che è in corso a Cuba è una prova generale della successione. Questo non vuol dire che Fidel Castro non sia stato operato, che le sue condizioni di salute non siano state gravi. Ma vuol dire, per esempio, che le persone citate nella lettera di successione non corrispondono affatto alla vera cupola del potere. Il numero tre, dopo Fidel e Raul, oggi a Cuba è il ministro degli Interni, il generale Abelardo Colomé Ibarra, detto Furry. E qualsiasi civile, come Carlos Lage o Ricardo Alarcon, conta molto meno di un generale delle Forze armate".

C'è uno scontro di potere tra Raul e le Forze armate da una parte e i "chavisti" come il ministro degli esteri Perez Roque dall'altra?
"Certamente. Fidel Castro ha sempre creato dei "governi paralleli" rispetto al partito e alle Forze armate. Oggi, la cupola del partito e quella delle Forze armate coincidono. Nella segreteria del partito comunista e nel governo sono presenti tutti i generali più importanti. Poi c'è un altro centro di potere che ruota intorno a Felipe Perez Roque e alla gioventù comunista. Questo gruppo, nel quale ci sono anche i cosiddetti "talibani" di Fidel come il vice segretario della gioventù comunista, Hassan Perez Casabona, gode di relazioni privilegiate con il presidente venezuelano Hugo Chavez, e trae la sua influenza dal rapporto diretto con Fidel, dalla vicinanza a Fidel. E' stato negli ultimi cinque anni un governo parallelo rispetto al partito e alle Forze armate. Ma, scomparso Fidel, questo gruppo non ha nessuna possibilità di opporsi all'ascesa di Raul".

Vuole dire che in questo momento a Cuba sta governando una giunta militare?
"Senza dubbio alcuno. Se domani si riunisse la segreteria del partito, accanto a Raul ci sarebbe il generale Colomé Ibarra, il capo dello Stato maggiore Alvaro Lopez Miera, il generale capo dell'esercito d'Oriente, etc. Il nucleo duro dell'esercito corrisponde al nucleo duro del partito. Sono le stesse persone".

Quali sono i rapporti tra Raul e Chavez?
"Non c'è molta simpatia tra i due. A Raul non piace affatto essere così dipendente dal petrolio di Chavez e cercherà sicuramente altre strade per il futuro dell'economia cubana".

Qual è l'atteggiamento di Raul Castro nei confronti della corruzione così diffusa nell'isola?
"Lo stesso del fratello: per essere corrotti e non rischiare nulla bisogna avere il permesso dei fratelli Castro. Tutti i grandi mandarini dell'esercito sono corrotti, molti di loro hanno figli che studiano o vivono all'estero, che lavorano nelle imprese di import-export. Essere nella nomenclatura a Cuba vuol dire avere numerosissimi privilegi rispetto alla gente comune. Possono entrare ed uscire dall'isola, possono avere affari e conti bancari nei paradisi fiscali".

Che uomo è Raul Castro?
"Raul è un uomo molto incerto e insicuro che si appoggia moltissimo, anche sul piano affettivo, alle persone che ha intorno. Ma è anche un uomo estremamente cinico che si libera degli amici dopo averli utilizzati. Io trascorrevo tutto il mio tempo con lui, andavo a casa sua, mangiavo con sua moglie e giocavo con i suoi figli. Lui conosceva la mia famiglia, mia moglie. Passavamo sempre insieme il weekend. Ma, dal momento in cui sono caduto in disgrazia, non l'ho mai più visto".

Beve molto?
"Raul beve moltissimo. Ha spesso delle profonde depressioni e piange. Piange anche davanti ai suoi collaboratori. Ma quando riprende il controllo di se stesso è feroce e determinato. Non guarda in faccia a nessuno".

Perché si deprime?
"Per tante cose. Ma molto spesso per il suo rapporto con Fidel. Perché Fidel non ha alcuna considerazione delle sue opinioni. Fa sempre il contrario di quello che dice il fratello più piccolo quando discutono di qualcosa".

E' vero che Raul Castro dorme ancora oggi nel letto che appartenne al dittatore Fulgencio Batista?
"Sì assolutamente. Il letto dove dorme a casa sua è uno di quelli di Batista. Lo prese nel 1959 quando occupò la caserma Columbia dell'esercito batistiano insieme a Che Guevara e a Camilo Cienfugos. E lo conserva come una reliquia".

E' un nostalgico del comunismo sovietico?
"Raul era un fanatico dell'Unione Sovietica. Ogni volta che viaggiava in Urss voleva conoscere una repubblica diversa".

Perché a Cuba non c'è un Congresso del partito comunista da nove anni?
"Perché non c'è alcun progetto di società per i prossimi anni. Il potere vive alla giornata. A seconda di quello che passa per la testa di Fidel".

Cosa farà Raul se alla fine riuscirà a governare da solo?
"Cercherà di ripetere l'esperimento cinese: apertura al mercato senza riforme politiche".

Perché non lo ha fatto Fidel in questi anni?
"Perché Fidel è contrario a qualsiasi riforma. E' convinto che il sistema può sopravvivere solo se si barrica in se stesso".

(8 agosto 2006) Repubblica.it


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Il dissidente: Castro sta fingendo

Il governo cubano annuncia il ritorno del Líder tra «qualche settimana»
8/8/2006
di Paolo Mastrolilli

L'AVANA. Io comincio a credere che sia tutta una sceneggiata montata dal regime, per aggiungere al mito di Fidel anche la sconfitta della morte». Vladimiro Roca non scherza, quando disegna questo scenario surreale nel patio della sua casa. Lui un paio di cose su come funziona il governo cubano le conosce, perché suo padre era un importante leader del Partito Comunista. Per educarlo, lo aveva spedito all’Accademia Aeronautica dell’Unione Sovietica, dove Vladimiro era stato allevato come un cadetto della nuova generazione rivoluzionaria. Qualcosa però non ha funzionato nel piano del padre, e Roca è diventato uno dei leader della dissidenza, in stretto contatto con la comunità di Miami. Negli anni Novanta è finito anche in carcere per parecchio tempo, ma adesso a piede libero e parla. «Io - spiega Vladimiro - penso che Fidel sia malato, ma non è grave come vogliono farci credere. Sta male, ma non rischia la vita, almeno a breve. Così, quando tornerà in pubblico, il regime potrà dire che ha sconfitto anche la morte, come se fosse il figlio del Padreterno».

E’ una teoria estrosa, ma in fondo non contrasta con i proclami ufficiali delle autorità cubane, che dall’annuncio della malattia di Castro non fanno altro che esaltare la sua ripresa sanitaria e promettere il suo ritorno al potere, dopo qualche necessaria settimana di riposo. Ieri sera lo ha ripetuto il vicepresidente Carlos Lage, uno dei sei membri della commissione collegiale chiamata a coadiuvare il capo provvisorio Raul. Dalla Bolivia, Lage ha annunciato che Fidel potrebbe tornare alla guida di Cuba «tra qualche settimana». Secondo il vice di Castro, il comandante si sta riprendendo «in un ospedale». Lage ha anche ricordato che Raul Castro aveva assunto i poteri «in modo provvisorio». In precedenza, il vicepresidente aveva anche smentito le voci di un cancro all’addome del Lider Maximo: «Sta meglio e vivrà altri ottant’anni. Così dimostrerà la falsità delle speculazioni sulla sua salute messe in giro dagli Usa». Allo stesso modo ha parlato Hugo Chavez: «Abbiamo notizie attendibili sul recupero di Castro», ha detto il presidente venezuelano che da qualche anno è l’alleato più prezioso di Cuba durante il suo programma tv settimanale. Quindi ha aggiunto: «Fidel è già fuori dal letto e parla. Magari parla più di quanto dovrebbe, per i gusti dei medici, ma lui è fatto così. Ci manda i suoi saluti».

Ma perché esagerare le notizie sulla malattia al momento dell’annuncio, e poi ridimensionarle un po’ per volta? «Perché facendo così - spiega una fonte diplomatica - il regime non corre rischi. Se Castro morisse, non avrebbe nascosto la serietà del problema; se invece se la cavasse, scatterebbero le celebrazioni».

Roca pensa che ci siano delle ragioni precise per adottare questa strategia proprio adesso, magari approfittando di un autentico malore esagerato: «Come prima cosa, a settembre Cuba ospiterà il vertice dei Paesi non allineati, a cui tiene moltissimo. L’Avana è presidente di turno e quindi la responsabilità dell’incontro ricade sulle sue spalle. A quanto pare ci sono seri problemi, al punto che non esiste nemmeno l’accordo sul linguaggio del documento finale. Ad esempio l’India, forse per accontentare gli Stati Uniti dopo il riconoscimento del suo programma nucleare, obietta ogni parola e rifiuta l’uso del termine imperialismo. Il fallimento del vertice sarebbe un fallimento di Castro, ma tramite la malattia lui eviterebbe il colpo. Poi, naturalmente, ci sono i soliti problemi economici e sociali da nascondere. Il Paese, in questo momento, si regge sulla generosità di Chavez, che regala il suo petrolio per pochi soldi al barile, e consente a Cuba di rivenderlo a prezzi di mercato. In pratica il Venezuela ha sostituito le vecchie sovvenzioni sovietiche, permettendo alla nostra economia di galleggiare. Ma si tratta di un equilibrio precario, e comunque non cancella il fatto che qui mancano le case e i posti di lavoro con paghe decenti. Infine c’è il problema del rapporto con gli Usa. Bush ha sicuramente aumentato la pressione, e il regime può usare la malattia di Castro per stringere il popolo ancora di più intorno al leader».

Si vede per le strade. Da una casa del lungomare Malecon, ad esempio, penzola da giorni questa scritta: «Viva Fidel. Altri 80 anni». Non si vede, invece, davanti agli ospedali dove si sussurra che sarebbe ricoverato. Uno potrebbe essere la leggendaria clinica costruita all’interno dello stesso palazzo del governo, nella Plaza de la Revolucion. Fuori però non ci sono manifestazioni d’affetto, e le guardie in divisa allontanano chiunque vada oltre il marciapiedi davanti al monumento a José Martì. L’altro potrebbe essere l’altrettanto leggendario Cimeq, il centro di investigazione medico-chirurgica di Siboney. Tutti sanno che è l’ospedale dei gerarchi e sta pure vicino a una delle residenze di Fidel, ma all’ingresso ci sono solo militari di guardia.

Diversi analisti pensano che Castro è così attaccato al potere, che non lo avrebbe mai lasciato per un istante, se non fosse stato davvero male. Però Roca obietta: «Proprio per questa ragione è lecito sospettare. Se la malattia serve a rafforzare la sua presa, o magari a garantire che la successione vada come vuole lui, tutto è possibile».

08/08/06 Lastampa.it



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Cuba, politici assicurano su futuro politico, silenzio su Castro
martedì, 8 agosto 2006 8.31

L'AVANA (Reuters) - Alcuni politici cubani si sono vantati di essersi accordati per una pacifica successione al potere e hanno ironizzato sugli oppositori per avere sperato in un altro esito, ma non hanno chiarito quali siano le condizioni di Fidel Castro e se tornerà al potere.

"Tutto quello di cui si sta vagheggiando ... che qualcosa di terribile succederà a Cuba, che la gente scenderà in strada, che si formerà una grande instabilità, fa ridere. La porta si è chiusa in faccia a coloro che la pensano così", ha detto il capo dell'assemblea nazionale Ricardo Alarcon in un intervento al canale venezuelano Telesur.

Castro, che non compare in pubblico dal 26 luglio scorso, sta recuperando da un intervento a cui si è sottoposto per bloccare un'emoraggia intestinale.

Uno dei leader di stato più longevi di sempre, Castro ha consegnato temporaneamente la presidenza dell'isola al fratello Raul, 75 anni, concedendosi del tempo per recuperare dall'intervento.

Il presidente Usa George W. Bush ha detto ieri che spetta al popolo cubano la decisione di cambiare l'attuale "situazione tirannica" nell'isola comunista.

"Il nostro desiderio per la popolazione cubana è che possano scegliere la loro forma di governo... e saremo molto chiari, perché Cuba ha la possibilità di trasformarsi da una situazione tirannica ad un diverso genere di società, il popolo cubano deve decidere", ha detto ieri Bush.

Washington ha provato per decenni a rovesciare Castro, ma i funzionari Usa hanno detto che un intervento militare non è previsto.

Castro è ammirato da molte persone nei paesi in via di sviluppo come un combattente per la giustizia sociale ed allo stesso tempo è inviso a Stati Uniti e esuli cubani che vivono a Miami, che lo considerano un tiranno che ha portato Cuba alla rovina.


Reuters



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11/08/2006 11:26
 
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Aleida Guevara e Daniel Ortega, quest'ultimo appena tornato dal suo viaggio a Cuba, confermano che Fidel Castro si sta ben rimettendo della sua recente operazione.

La figlia del CHE aggiunge anche che: é gia attivo, parla al telefono e orienta le decisioni. Chavez conferma.

Cuba : Castro reprend du poil de la bête ?- Dix jours après l’annonce de son retrait "provisoire" de la vie politique cubaine, l’état de santé du président cubain Fidel Castro continuait d’alimenter la chronique hier, dans les sphères diplomatiques internationales. Décidés à couper court aux rumeurs selon lesquelles le Lider Maximo serait mal en point, ses amis se sont relayés pour annoncer son prochain retour aux commandes. Il "est en train de se rétablir", a fait savoir la fille d’Ernesto Che Guevara, Aleida. Il est "déjà actif, tient des conversations téléphoniques et oriente les décisions", lui a fait écho l'ex-président sandiniste du Nicaragua Daniel Ortega, de retour de Cuba. Il y a des informations "très encourageantes", a ajouté le président vénézuélien Hugo Chavez, avant de divulguer une confidence que lui aurait faite Castro le mois dernier : "Je peux mourir et Cuba suivra son chemin, il y a maintenant une équipe, une révolution, un peuple préparé pour tout ce qui peut arriver". Lundi, le président Bush avait reconnu être dans l’incertitude la plus totale quant à l’état du leader cubain : "Je ne sais pas. Je ne sais vraiment pas", avait-il avoué. (www.lepetitjournal.com – 10 août 2006)
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11/08/2006 11:35
 
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ho la strana sensazione che tutto questo vociferare sia fatto solo per coprire la sua morte o uno stato di salute gravissimo [SM=x82303] [SM=x82303]
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11/08/2006 11:36
 
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altrimenti perchè non apparire almeno un minuto per tranquillizzare il popolo e far tacere tutti ??
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11/08/2006 11:45
 
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x Tuccio
E' vero cio che supponi, pero' potrebbe essere ''un test'' di verifica e rimediare ad eventuali carenze in prospettiva futura. Nel mio intimo spero sia vera la mia ipotesi...
Saluti Gian [SM=x82287]
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11/08/2006 13:19
 
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tra un giorno, massimo due si rivedrà alla tv...
è già in una forma smagliante per quel ke ha passato...
xiao bandoleros
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