*Tommaso/Thomas*
Forse qualche genitore ha voluto chiamare il suo bimbo
Tommaso sperando che diventi un filosofo e un teologo
come San Tommaso d'Aquino, la cui festa cade il 18 gennaio.
E, mentre aspetta di diventarlo, certamente a scuola
o in famiglia qualcuno gli dirà prima o poi:
"Sei come San Tommaso che non crede se non
ci mette il naso!". Quello era invece San Tommaso
apostolo, festeggiato il 3 luglio, che prima di
credere alla Resurrezione del Cristo, che era apparso
agli altri apostoli in sua assenza, esclamò:
"Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi
e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto
la mano nel suo costato, non crederò!". Grazie a questi
e altri santi il nome si è diffuso fin dal primo Medioevo.
Deriva dall'aramaico To'ma, che significava letteralmente
"gemello di un fratello non noto". Venne tradotto nel greco
Thomás e nel latino Thómas che si trasformò
successivamente in Thomàsus. Molti sono i personaggi
che si sono chiamati cosi: per esempio il beato Tommaso
da Celano, che scrisse la prima vita di San Francesco;
Tommaso Becket, l'arcivescovo di Canterbury, fatto
uccidere da Enrico III e sul quale Eliot scrisse uno
dei suoi drammi più celebri, Assassinio nella cattedrale;
Tommaso Moro decapitato da Enrico VIII,
perché non aveva aderito allo scisma dalla Chiesa cattolica
e diventato per ciò santo: in suo onore Silvio Pellico
compose una tragedia . Anche il popolare Masaniello
napoletano si chiamava Tommaso, anzi Tomaso Aniello,
con una sola "emme". Fra gli artisti Masolino da Panicale
e il Masaccio, il cui vero nome era Tommaso Guidi;
e fra gli scrittori contemporanei Thomas Mann e in
Italia Tommaso Landolfi. Oggi molti genitori, seguendo
la moda dei nomi dell'Antico e del Nuovo Testamento,
han riscoperto Tommaso, anzi Tomaso con una sola "emme"
perché sembra loro più aristocratico: e si sa che i borghesi
gentiluomini, che ancora non si sono abituati al troppo
denaro guadagnato rapidamente, si sentono più aristocratici
degli aristocratici.
un
Red
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