Non ho alcun dubbio su quanto ha scritto Matteo, semmai si può integrare e leggermente addolcire. Io non sono mai favorevole a trasformare in unica verità una sola voce. Ecco che, ad esempio, troverei buona cosa inserire qualche appunto della traduzione di Vittorio dal sito francese che a suo tempo avevo anch'io segnalato. Più la leggo più mi rendo conto di quanto sia bella la materia campanologica, quanto sia poetica! Da ragazzo tendevo ad essere più scientifico (studentello di clarinetto, buon orecchio musicale sempre alla caccia di difetti sulle campane che ascoltavo e suonavo), ora mi sto sempre più abbandonando all'emozione e solo ora mi rendo conto che l'aspetto emozionale era una componente che già viveva in me (e in tutti noi, sia chiaro). Credo che sarebbe interessante allargare il discorso.
ciao
Alberto