Il problema di quando vai in Giappone non è l'andata, ma bensì il ritorno, visto gli acquisti che uno fa!
Nel primo viaggio (aprile 2009) uno dei compagni di viaggio si comprò una piccola valigia per metterci tutto quello che aveva acquistato.
Nel secondo (aprile 2010), il mio compagno di stanza, aprì ogni confezione e piegò tutte le scatole al fine di occupare il minor spazio possibile in valigia. Mentre un altro compagno di viaggio comprò così tanti modellini di macchinine (di cui faceva collezione) che non solo obbligò un suo collega a portarne qualcheduna nella sua valigia, ma si spedì tramite pacco postale i vestiti sporchi.
Nell'ultimo viaggio (ottobre 2018) io stesso mi sono spedito oltre ad alcuni capi di vestiario che mi ero portato dall'Italia, anche alcune pubblicazioni che avevo acquistato in Giappone, questo per non appesantire troppo il bagaglio, anche perché avevo acquistato degli snack dolci (kit kat e mikado di vari sapori) da portare ai colleghi per farli assaggiare.