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Caos, intonaco e sepolcri imbiancati

Ultimo Aggiornamento: 24/05/2023 10:10
14/05/2023 18:23
 
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Caro Siro, ti scrivo una seconda volta, per altro con affetto e dunque senza affatto pretendere che tu mi risponda; d'altronde, di solito ai poeti un po' alterati - e per forza di cose altèri, non si risponde, specie se si danno un po' di arie snob, ma se sei un poeta oggi - non puoi fingere di Non essere snob... fors'anche perché ci troviamo alla fine dei tempi, e suppongo anche a causa d'una sorta di oscurantismo culturale di massa davvero massiccio, assoluto e spettrale ovvero massacrante, ma altrettanto approssimativo, che sa di imparaticcio come superficialità dilagante, gigantesco ordigno implosivo, almeno rispetto "al precedente vissuto", almeno da me, negli anni '70 e giù di lì, quand'ero accompagnato per esempio da tutte quelle canzoni che ci piacevano tanto - perché rappresentavano in definitiva la colonna sonora dei nostri sogni - e che tu stesso andavi sempre strimpellando con tue vecchie chitarre. Era quell'inconscio ma collettivo per davvero, che significava anche fare musica senza rifritture miste con troppo ibrido, e c'erano due leader come Hendrix e Morrison. Secondo il detto di un altro cantante, un americano poco conosciuto che ascoltavo in macchina traslocando dalla Val Brembana in Valtellina: "La vita ci può rendere semplicemente tristi, e allora spingiamoci verso la pazzia!". Ma ora invece cos'è anche la pazzia? Attualmente non ne vale proprio la pena: perché in genere si diventa pazzi, violenti e stop.

2. Sono sopravvissuto senza essere poi tanto cambiato dentro; tant'è vero che sogno sempre ad occhi aperti qualche strana, folle rivoluzione Naturale, magari credo non voluta da qualche gruppo d'uomini in azione, ma che porti via almeno un terzo del genere umano attuale... visto che sulla povera terra ormai siamo veramente in troppi e lui - il pianeta - non ce la fa più a darci le materie prime. Gli uomini in genere sono capaci di creare gruppi convenzionali di potere, arraffando pane petrolio e sangue a tante popolazioni inermi, come stanno appunto facendo un po' dappertutto anche i cinesi, che però almeno in Brasile sono stati fermati dal nuovo corso vigente. - Ma parliamo d'altro: ho trovato simpatica, modesta e quindi senza pretese la casettina a Tanca Manna dove eravate alloggiati... una casettina oltretutto con persone intorno che non mi davano l'impressione di nessun reale fastidio, come invece accade spesso qui da noi, dove molti si credono sempre sopra le proprie righe. - Però: scusa se te lo dico, ma ho trovato antipaticuzza quella cinquantenne amica vostra romana, a partire dalla cadenza un tantino cafonesca della voce; immagino te che mi dici: "Ma làssa perde', Albé!" - E così mi rendo conto che ce ne sono in giro a centinaia di migliaia di quei replicanti che pretendono sempre di aver ragione... con quelle espressioni in serie - con vocette supportate da facce gonfiette tipo mascheroni da lampade abbronzanti oppure estivamente da insolazione... La tua amica per me non è affatto come la modesta et umile maestrina "che ripassa tre volte i libri di Omero la mattina", cantata ai vecchi tempi da un giovane De Gregori. Non è che voglio guardare il pelo nell'uovo: lo dico solo mentre sto respirando liberamente per togliermi la classica o barocca mosca dal naso - puntualizzando varie tematiche legate più ai vizi che alle sempre più rare virtù - un po' come le intendeva - la tutto sommato saggia Fernanda Pivano, amica non banale di Kerouac e Ginsberg, e pure di De Andrè, il quale era un'autentica mosca bianca. Per farla breve, la vostra amica romana era semplice ma pretenziosa al tempo stesso, di sera con quegli occhi bistrati che non potevo guardare senza avere un subitaneo tonfo al cuore; secondo il mio punto di vista, una creatura da voler non posso, visibilmente frustrata, che oltretutto pretendeva di tener lo campo; probabilmente lei crede di capir tutto (vizio capitale dappertutto). Tu mi conosci per esperienza diretta del passato: quando non riesco istintivamente a comunicare per niente con una persona, c'è qualcosa che davvero non funziona; ma può ben darsi che il rincretinito, "da ricovero"... sia io! - Fatto sta che quella donna mi è stata subito sulle palle, a partire dal suo fisico un po' sgraziato, e non c'entra l'età né il bello o brutto... D'altra parte, se suo marito alla fine è scappato avrà avuto i suoi motivi, noo? Mi sta anche sullo stomaco il fatto ch'ella pretenda di influenzare in qualche modo chi le sta vicino. - Detto questo, prediligo invece la compagnia della tua mogliettina Candy, anche se è venuta con gli anni ad assomigliare un po' alla "donna cannone" di De Gregori: "...quell'enorme mistero volòò..."

3. Henry Miller ed il poeta di San Francisco Ferlinghetti, originario di Brescia, mi hanno insegnato da tempi in fondo migliori (per l'individuo pensante con la propria testa) a vivere materialmente con poco, come facevano i filosofi antichi, compresi quelli della Magna Grecia, magari dalle parti di Soverato o della Tomba di Cassiodoro (da dove mi tuffai con te nel mar Jonio). - A Grottàle parlavo con tuo padre sotto il pergolato, gli nominai perfino Sulmona nell'Abruzzo, patria del poeta latino Ovidio, che lui conosceva perché aveva colà suonato assieme alla sua banda comunale.

Sento sempre dentro di me le voci dei filosofi e dei poeti antichi, acclamanti nel deserto, simili a degli eremiti, per un bisogno etico di provarsi a scuotere l'apatia dello sparuto gruppo che magari li ascoltava.

Ho pensato spesso ai tuoi antenati e progenitori, che si rifugiavano nelle grotte per sfuggire alla rapacità dei turchi che venivano a razziare tutto ciò che dal mare intravvedevano sulle coste joniche della "tua" Calabria.
[Modificato da albert314 14/05/2023 18:50]
14/05/2023 19:43
 
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Ciao Siro, ora ti parlerò un attimo di goffaggine: quando un grandissimo autore come Céline parla della goffaggine, credo si riferisca a tutti i tic merdosi (nervosi), anche delle mode al tempo presente tecnologiche, (anche se lui è vissuto nel secolo passato, ) alle varie droghe delle epoche, ai complessi non solo di colpa ecc. - che però ovviamente non distruggono soltanto la vita dei giovani, ma anche delle persone mature, dei vecchi...
Insomma la goffaggine è come una sedia elettrica psicologica che agisce quasi in silenzio, tra i nervi del corpo, nella psicometrìa dei propri flussi collettivi che non danno requie, finché il cosiddetto premio non sia che? la muerte!

Finché la gente non si renderà conto che non può essere soltanto barbaramente servile di un potere per proprio tornaconto - ma parlo di una sicurezza oltre che "aziendale", individuale... Ah, ah, mi sento una specie sopravvissuta di Céline italiano, ed anche le mie massime (un giorno spero non troppo lontano) verranno esposte in "bella" o schifosa mostra sul web, indipendentemente dal sottoscritto.

In questi giorni mi guida quasi in telepatia ultraterrena [Céline] - perché ero un po' stanco di Joyce, ne parlano sempre in troppi, e poi non ha le macchie inquietanti di [Céline]: che non aveva infatti "l'insostenibile leggerezza dell'essere" di Joyce perennemente ebbro, anzi C è piuttosto pesantuccio però non so come - ultimamente mi piace assai; d'altronde ho amato sempre l'importanza del saper scrivere - dico in modo prevalentemente originale - non v'è niente di affettato in ciò: un dono naturale che va sempre alimentato come un fuoco anche da pochi sterpi ecc.. - Ma ho amato poeti comunisti = di "allora" come il turco Nazim Hikmet o Pablo Neruda (il suo comunismo è riferito più volte anche nell'ultimo film di Troisi "Il Postino"). Ma ora i merdosi sono sempre lì a parlare troppo di politica e troppo poco di creazione artistica; a che vale disquisire di ufo, stregoneria... se non v'è religiosità in se stessi? senza una fede precisa. I residuati bellici d'una qualche guerra ics!, gli umiliati dostoevskiani in questi ultimi decenni di arroganti sbruffoni perennemente al potere, arraffoni formiconi ... Ti saluto caramente (so che accetti i miei sfoghi)... Al custode di questo villaggio più o meno turistico, che mi ha fatto recentemente uno sgarbo non lieve, volevo dire: "Guarda che se fossi Stalin, ti avrei già spedito in Siberia!" (Non potevo dirgli in modo diretto "Ti mando a quel paese" come avrebbe fatto Céline...)
15/05/2023 09:36
 
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4. Esiste da sempre, più o meno perennemente, una Cognizione del dolore come ben scriveva il maestro Carlo Emilio Gadda; ma - come legge attuale dello scompenso e dello Scompiscio - non esiste più una cognizione del tempo, a partire proprio dal tempo atmosferico, che, assai avvelenato ovvero pregno di veleni e gravi dissapori - continua a cambiare nel corso di una stessa giornata; la gigantesca trottola che appare il mondo sovrappopolato e sempre più parodia scimmiesca, continua ad andare avanti e indietro in una specie di agonia senza fine, anch'essa senza scampo, poiché in verità stiamo sopravvivendo in un tempo praticamente morto. Negli anni '70 si diceva per es. che una delle migliori invenzioni per il '900 erano i modelli cabrio: le auto con il tetto totalmente apribile, invece da qualche anno con le terribili scìe chimiche e tutti i metalli pesanti che ci buttano dal cielo...meglio stare un po' coperti anche d'estate. Unendo poi la sciagura dei vaccini 'imposti', la gente fa sempre più fatica anche 'solo' a respirare, si ha infatti la percezione più che plausibile, che la razza umana, specie la media globalizzata, così come l'abbiamo conosciuta, stia per essere fatta inesorabilmente fuori...- La terra a cui tutti ambiscono, anche per tali motivi ha finito per diventare 'terra di nessuno', ulteriore séguito del poema eliotiàno "La terra desolata". Giace ormai da decenni - e non soltanto per la bestialità del genere umano - in una sorta di 'nuova' barbarie dove non esiste più da un pezzo neppure il post-moderno. Ma i consorzi umani generalmente non possono rendersene conto, perché non ne sono consapevoli; in genere i loro capi, che sono tutto meno che illuminati, godono dell'ottusità di troppa gente, ma nessuno è comunque immune dai cancri o anche solo dalle calvizie incipienti. E non saprei davvero se - in definitiva - appartengano più al "folle sciupìo" i tempi attuali, nei quali mi trovo a sopravvivere come una specie di monaco certosino - però sempre anarcoide e libertario; ma credo proprio che non fossero più folli gli anni del cosiddetto miglior delirio, quando ero giovane e ingenuamente incantato - non disincantato come ora, costretto dagli eventi ossia da aspri conflitti di varia natura, ad aprire un po' gli occhi - anche fuori da un antico Sogno poetico, che fu sempre leale con me - e non ambigua garanzia d'una loffia sopravvivenza.
[Modificato da albert314 15/05/2023 10:01]
15/05/2023 11:07
 
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5. Mi rendo conto che questa è una diatriba infeconda, inutile...però se vogliamo anche la poesia è considerata più o meno 'inutile'... In ogni caso, uno scrittore intellettuale e premiato come Walter Siti alla fine mi delude, che colpa ne ho se pure io mi sento un sottile intellettuale? ma non ho la faccia di un vecchio tricheco come Siti? se penso che lui anagraficamente ha appena un anno più di me ma sembra mio nonno... Non ho nulla contro la categoria "animali"-trichechi ecc., anzi mi piacciono, sono dalla loro parte; anche John Lennon si sentiva un tricheco, come attesta una sua famosa canzone; ma il povero Siti non regge minimamente al paragone, sarebbe un po' come dire "can che abbaia NON morde" - essendo egli in effetti un intellettuale tutto sommato un po' burocrate di "partito" o di multinazionali dell'editoria (qualcuno mi corregga se sbaglio). Ad ogni modo, assomiglia anche un po' ad un mio parente, il delicato prof universitario Steiner, uomo dalla doppia vita, che un giorno liberai "definitivamente" da un ragazzo che lui si teneva in mansarda e che lo sfruttava...Steiner era un signore coltissimo: fu lui a farmi conoscere quella carognetta di Paolo Poli, il quale confuse il "mio" ermafrodito primigenio, del "Satyricon" felliniano, con l'autarchìa del grano mussoliniano! - - - Era stato cmq Siti a dichiarare, se non sbaglio, che la poesia è il linguaggio degli dei: quindi va a suo merito perché oggigiorno non sono in molti a dirlo sic et simpliciter. Però era meglio che non lo vedessi in tv, non avrei voluto sapere che faccia aveva/ha. E su tante cose che ha detto in tv non sono d'accordo; quindi anche con il suo spirito non vado tanto in...comunione. Lui sostiene che, pur ammirando molto Pasolini, ora non sarebbe più possibile come negli anni '70 - che un intellettuale in fondo molto solitario, venga molto seguito come in quei tempi là... io credo invece che, a prescindere dall' 'audience', un vero intellettuale debba, sia costretto ad essere 'isolato' ovvero isolato in ogni epoca, e figuriamoci in questa! Insomma, Siti è senza dubbio un bravo intellettuale e giornalista ecc, ma ai miei occhi appare vecchio sia dentro che fuori. Poi c'è il suo discorso sulla bellezza, che è pure decrepito - a mio avviso - vorrei dire: ottocentesco; perché secondo me la bellezza, almeno ora non sta neppure nell'arte; infine ci son tutte le 'proiezioni' di artisti, sia minori che maggiori, in tempi e luoghi diversi... E non mi sembra che l'arte nel precedente secolo fosse tanto improntata alla 'bellezza': per me la bellezza era per es. quella del David di Michelangelo..., ilche mi fa apparire senz'altro, attuamente, un 'antisocial', visto che per me i 'social' sono più o meno degli zombi. Ma giammai dare per scontato quel che il filosofo Adorno ha sempre dichiarato: il sonno della ragione genera i mostri; e questo vale anche per il concetto di 'arte', dati tutti i draculini che le girano attorno; a parte ciò credo fermamente che non si possa oggi fare un discorso manicheo sulla bellezza, in quanto da tanto tempo non si sa bene cosa sia, quindi sarebbe tutto relativo; invece abbiamo quotidianamente, costantemente davanti agli occhi e un po' dappertutto, la cognizione cosiddetta del dolore - per le innumerevoli brutture, scempiaggini... di cui fa parte purtroppo anche la bruttezza umana - così come lo squallido invecchiamento (che in fondo avviene a tutte le età, anche se i diretti interessati molto spesso non possono avvedersene). - - - Una forse provocazione di Siti sta anche nel titolo di un suo romanzo: "Resistere non serve a niente". Non l'ho mai letto, ma vorrei immaginarne il 'significante': tanto il mondo non può cambiare, chi tenta di resistere al sistema, alla società così com'è strutturata, non ha scampo, soccombe. E' successo anche a Che Guevara e a tanti altri grandi uomini, che non erano poi tanti... Ma credo fermamente in quello che conta per me: l'utopia, un sogno che probabilmente non si realizzerà "mai", che però non sia solo fumo...di sigaretta o di ciminiera, o di hash... Sono vaneggiamenti questi? E le donne? L'eterno femminino su cui ho sempre confidato, indipendentemente dalla checcàggine di testa di troppi/e! Il mio sguardo resiste perennemente desolato - come l'occhio cerùleo di Arthur Rimbaud, che era davvero qualcos'altro da una comune definizione. W Artaud, W Rimbaud, W Henry Miller con il suo "Il tempo degli assassini" (saggio critico su Rimbaud) - W l'anarchico Céline e Abbasso i quasi sempre i 'contemporanei', in particolare quelli che pretendono ancora di scrivere come faccio io stesso, ma blaterando sempre in tv le loro presunte promozioni. Per me a 'sto punto della 'fiera delle vanità' è meglio far poco o nulla. Che colpa ne ho, ripeto, se mi sento un sottile intellettuale ma davvero non ho la faccia di un vecchio trichecone?😉😃
16/05/2023 12:05
 
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(Stellare distilleria)
6. E' tutto un patrimonio stellare
riordinando mani e piedi
a dismisura consumando
tutt'ora al piano-terra presso 'o mare
ossia centellinando una stellare distilleria,

come per esempio uno spirito
magari tipo quello di Lucrezio mio Caro, mai da me dipartitosi
lungo le orme del Favonio.

Invece, in tutt'altra epoca
una distilleria alla Rimbaud? vedi il Battello più che ebbro:

Fui colto da un collasso di scoppiettanti luci
ed altrettante vele o venature di pianto, magari
in Versilia oppure nella stessa Marsiglia dove
tagliarono la gamba al povero poeta, che
"portoghesi, inglesi ed altri uccelli da rapina
si scelse per compagnia"...come attesta Vecchioni.

Tanto sensibile per noi una sorella come la sua,
assai meglio di quei cinici fratelli: S-quali, che pesanti fardelli!
[Modificato da albert314 16/05/2023 12:09]
16/05/2023 12:36
 
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(purtroppo) "la vita è un viaggio che non porta da nessuna parte"

7. Già nell'utero i bambini non sono innocenti,
già bacati in quel ventre e in quel parto
e subito immiseriti dalle costrizioni, dalle cure
che si credono giuste: così imparano 99 bugie
per una mezza verità. Vengono educati a seconda
della razza e affidàti ciecamente al loro gregge.

Facilmente invischiàti per un nulla di eterno in notti impure,
che non dipendono da loro ma dalle loffie menti d'attorno,
si alzano col subdolo dolore dell'anima che zoppica.

Assai pochi cercano di evolversi, coscienti di più rinascite -
per non essere più costretti a ritornare indietro...


Ps: Come pensava anche Leopardi, sarebbe meglio non esser nati. E' cmq meglio oggi essere stoici che farsi marchiare dalla Bestia...(I primi sintomi del non 'rivendicare sé a se stessi', consistono nelle cosiddette 'siringate' attuali, e nel persistere ottusamente con l'abuso dei tatuaggi).
[Modificato da albert314 16/05/2023 18:47]
16/05/2023 19:14
 
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8. Con devozione verso un certo tipo di poesia, ribelle come la intendo, e leggermente aggiornando un pensiero di Rimbaud, non vorrei aver mai sparpagliato sul web il mio tesoro (poetico) specie in tempi di...

Osservando a Napoli un capolavoro del 1700, "Il Cristo Velato" ti rendi ben conto che tali scultori ispirandosi al divino erano riusciti ad operare oltre il mondo visibile; il nobile signore, proprietario della Cappella Sansevero, scienziato ed alchimista, aveva insegnato al secondo artista impegnato nella risoluzione marmòrea di questo Cristo, un processo alchèmico per cui il velo doveva perfettamente aderire alle forme del Figlio prediletto di Dio. Poi, là vicino, in via Nilo 34, sta un recente (2010) pur magnifico 'Cristo Svelato' in plexiglass, ovvero 'Luce Nascosta' (la Risurrezione), al Suo fianco due splendidi grandi angeli in terracotta. Mi fanno al contrario, abbastanza ridere gli installatori odierni con le loro opere di macelleria, come quel bravo indiano multimilionario o il veneto internazionale con la faccia da mulo... mi sento ancora una volta preso per il, ovvero raggirato.
[Modificato da albert314 16/05/2023 19:16]
16/05/2023 19:24
 
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9. Popoli che trascinano un unico mantello
costellato di ventose
che spalancano sul futuro
una pena a sghimbescio,
la gravità del piombo
cola nei cuori
coi funerei astri, che forti premono
come dolciastre mammelle, a cinderle
per tramandarci i loro succulenti
peccati.

(N.B.: In un certo sito il sign. Pompeo ha commentato questa poe, così
perfettibilmente: "Molti degli utenti qui, per ignoranza, amando la non vera poesia, ignorano questa, che è una meraviglia e ti alzo il pollice per riconoscenza. Ma a tua volta guardati intorno e non ignorare chi ti stima...").
17/05/2023 11:39
 
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cercatori d'oro...

10. E intanto scendono come sciami ignoti,
ignobili si calano altri astronauti - ulteriori
cercatori d'oro - per assorbire clorofilla
dai vegetali terrestri (ecco l'eterna cospirazione
da spazio-temporal trasferta, per razziare
l'ultimo prezioso ossigeno al pianeta).
E forse verranno pure altri poeti
con orride sembianze ingigantite
dei peggiori insetti. Non vi sarà mai più
l'antica squisitezza d'anime, conforme ai "cari
italici estinti": Foscolo, Leopardi, Ungaretti...

2. Nel futuro cosa vuoi che resti?
Un cartoccio di povere cose,
pochi stracci di ciò che si fu.
Se poi tu non credi nell'uomo o nell'uovo di Colombo, ecc, ecc...

3. Con che criterio? Un pesce d'uovo,
un nido d'ossa (ché pure si accentuano i dilemmi
in solitaria eco):
Così vanno a camminar le ossa
sull'altipiano del Giammai.**

**Mi ispira così spesso Arthur R., che ha spinto il senso poetico più avanti di chiunque altro, e 'qui' vagabondava per Harar "remota cittadina sull'altipiano etiopico, che sovrasta i torridi deserti dell'Ogaden e della Dancalia...", il luogo (però) da dove il poeta che aveva rinunciato alla poesia per fare per es. il mercante di fucili, dopo un alterco col suo datore di lavoro per la vendita del caffè... sognava di ritornare (in Francia) "con membra di ferro, la pelle scura, l'occhio furente" e da cui invece ripartì in fin di vita su "una barella ricoperta da una tenda"."
[Modificato da albert314 17/05/2023 13:10]
18/05/2023 09:45
 
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11. D'altronde anche un altro grande poeta iraniano di mille c.a. anni fa, OMAR KHAYYAM (1048-1131)
sosteneva nelle sue QUARTINE:
"Ma eccetto che affanni dalla vita
nient'altro fu offerto.
Partimmo restii e senza sapere qual'era
Lo scopo di questo venire, essere e andare".

"Se fosse dipeso da me il mio venire, non venivo
E se da me dipendesse l'andarmene, quando mai me ne andrei?
Era meglio se in questo diroccato 'convento'
Non fossi mai venuto, né andato, né stato giammai."

"Coloro che furono oceani di scienza e di erudizione,
E per tante virtù divennero Lampade,
Non mossero un passo al di là di questa notte buia:
Raccontarono fiabe e poi furono vinti dal Sonno".

12. Vorrei ora un momento discutere su questa importante questione: "la negazione islamica dell'esistenza del Tempio degli ebrei" - sostiene C. Panella - "ossia che il Tempio non è mai esistito, questa la scintilla che ha fatto deflagrare l'ennesima Intifada..."

13. Sì, moglie hai ragione: non dovrei più bere vino, ma come combattere con viscere e stomaco, per un po', per liberarmi di tutto il marciume? anche perché avevo mangiato un po' della buona mortadella mentre la davo al nostro gatto (quand'era ancora vivo), tu moglie eri assente però mi comprendi e quando hai desiderato sposarmi (civilmente) sapevi bene che ero già sposato con tali donne IMMORTALI (le Muse capricciose). E' facile dimenticarsi della poesia ma non del dolore, il piacere svanisce e noi restiamo qui a soffrire più stagioni all'inferno, poi sembra facile dire: anche questa pagina non esiste.
[Modificato da albert314 18/05/2023 10:49]
23/05/2023 19:51
 
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1 film
14.
(Quando per es. una Sandrelli giovanissima doveva iniziare a girare in Sicilia un noto film con Mastroianni che era già famoso, racconta che per l'emozione le gambe le fecero "giacomo, giacomo!")... - Perciò, davvero interessante anche "Il cammino per Santiago" (2010) girato sulla lunghissima via a piedi, che attraversa i Paesi Baschi fino alla Galizia del Santuario di Santiago, dedicato a San Giacomo di Compostela.
Alla fine, quando i protagonisti arrivano al Santuario, ho capito perché - quando le gambe tremano per la fatica o per l'emozione - si dice che fanno "giacomo, giacomo!": a questo santo, infatti, per tradizione millenaria si avvicinano i pellegrini venuti da tutto il mondo - specie negli ultimi metri - avanzando sulle ginocchia, avendo appena prima infilato le dita negli antichi fori (quasi piccoli anfratti) di un'incredibile colonna nel suddetto Tempio, per chiedere una grazia ed una benedizione dopo il sacrificio che significa quella faticosissima camminata per altro un tempo assai liberatoria. Per questo motivo il film ci dice che è sciocco e banale chi pretende di alleggerire tale viaggio percorrendolo a cavallo se non addirittura in moto o in auto. Ho imparato qualcosa sia dalle immagini che ho potuto fortunatamente visionare, dai paesaggi, dai tanti dialoghi che sembrano buttati lì giammai per caso. Inoltre occorreva che mi documentassi un minimo per comprendere il perché è stato fatto e voluto insomma questo film: l'anziano attore protagonista, che ora avrà quasi 80anni, è Martin Sheen, statunitense ma di origini appunto spagnole, per l'esattezza galiziane; apprendo che egli è sempre stato religioso e vicino ai padri mariani. Il regista del film è suo figlio Emilio Estevez (che non porta infatti il cognome d'arte del padre). Soggetto e sceneggiatura sono dello stesso Estevez, e s'è ispirato a certi racconti di Jack Hitt. Tra l'altro Estevez fa anche nel film la parte del figlio di Martin Sheen; un figlio che stava facendo il pellegrinaggio a Compostela ma è morto sui Pirenei a causa di una violenta bufera improvvisa. Il padre ne getterà le ceneri nell'oceano, secondo un dictat zingaresco e picaresco.
[Modificato da albert314 23/05/2023 20:00]
24/05/2023 10:10
 
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Occupazione: Forse a big poet.. ()
Utente Veteran
15. La mia? Una piccola bellezza senza tempo, imperitura--- Come ha scritto Oscar Wilde, "Apollo è morto... ma Narciso e Nerone resteranno sempre con noi". Un grande scriptor come Wilde non poteva sbagliarsi, né per es. Céline, né Dostoevskij, perché sono passati attraverso...più stagioni all'inferno.
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A quell'epoca studiavo l'antica retorica bizantina tranquillamente angosciato, meditando pure sulla geniale traduzione di Piero Chiara, del Satyricon di Petronio, scettico&grottesco patrizio romano che disprezzava un po' tutto e tutti, vittima anch'egli del decennio di strapotere neroniano...
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Credo che la signorina Carlamagna abbia perfettamente ragione, infatti mi ero già accorto più di trent'anni fa del pressoché totale, abissale impoverimento delle librerie, e delle lingue poetiche non parliamone... che trovavo belle e di assai qualità fino a quell'epoca. Come sosteneva Orwell, saremo sempre più governati da grandi Fratelli che fungono anche da anticristi&mistificatori. Per quanto riguarda i social, sono quasi sempre una fabbrica collettiva di piccoli orrori, infatti io cerco di evadere proprio perché, come sostiene Mr. Gianca(s)pro "le mie poesie sono un dono, e io sono antisocial".
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"Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. "

Le cose potrebbero cambiare in un prossimo, recente futuro; non si deve mai dire
l'ultima parola per un domani - riferendoci all'oggi, a ieri; anche perché la storia, senza un aiuto divino o insomma di qualche divinità o dajmon - in realtà non è in grado di insegnare proprio nulla.
Ma riferendoci per es. ad alcuni personaggi biblici, ci sono stati alcuni 'nani' come Davide che hanno vinto giganti come Golia, perciò meglio non essere egoisti e meditare, possibilmente in silenzio. (Non dimentichiamoci che Costantino vinse contro Massenzio, definitivamente a Saxa Rubra, contro ogni aspettativa. Chissà come mai...) Beninteso: queste sono soltanto piccole congetture im/personali che vadano pure buttate nel cestino.
E anche qui sussiste l'importanza della ripetizione, mai fine a se stessa.

L'amica Silvana a me: “si, sono d’accordo sull’Ulisse di Joyce. Un flusso di coscienza che
porta alla non conoscenza/consapevole, che tutto include. Un labirinto, un
gioco raffinato e pericoloso perché riflette l’unicità e la straordinarietà che
Joyce riconosceva a sé stesso, ( e noi a noi stessi ) tutti autori della nostra vita
senza maestri né discepoli. Questa è chiaramente l’idealizzata visione che
Joyce aveva di se stesso. Ma è anche il presupposto per percorrere la notte
oscura. Molto più vicino al misticismo inglese o tedesco. Maister Elkart per esempio. Lux-fero è tutto interiore.“

Ancora Sivana: “Non vuoi gettare le perle ai porci? ma qualche volta si deve, sennò si soffoca”.
[Modificato da albert314 24/05/2023 11:24]
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