È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Ad un amico vero...

Ultimo Aggiornamento: 15/01/2022 13:43
Post: 3.967
ONLINE
14/01/2022 17:20
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Lo lascio qui Massimo, per te che un anno fa mi hai raggiunto per scaldarmi il cuore.
Non perché meriti d'essere conservato e riletto, ma è il mio scatto di quel giorno: lo dono a te Massimo, con il piacere di condividerlo in questa piccola stanza.


Le identità nascoste

Ho fermato l’auto vicino ad una chiesa stamattina: piccola, essenziale, nuda come l’Uomo sulla croce. Lo rappresenta sincera qui, tra le prime rocce, gli ultimi pascoli e un’assemblea di poche case in silente attesa. Non manca molto che la foschia liberi la luce del nuovo giorno; assorto, divento parte del composto silenzio e dell’attesa.
La tramontana ha risolto le intemperie con piglio gelido e deciso. Non ci sono nubi oggi, solo il gaigo ribolle in alto, come un lenzuolo steso sui dorsi innevati si dimena, si rilassa, si dissolve.
Chiudo lo zaino, lo indosso, mi lascio avvolgere. Il suo peso non offende, l’ho riempito con cura e parsimonia: un tozzo di pane, qualche scaglia di formaggio, le noci, e il bimbo riccioluto che qui saliva tanti anni fa, con il suo papà. Voglio portarlo lassù, sollevarlo dalla pochezza quotidiana, distanziarlo dalle piaghe di questo tempo. Lascerò a lui la leggerezza di condurmi lontano da tutto e da tutti, vicino a me stesso.
Dedico un ultimo sguardo al modesto campanile, umile e concreto, una briciola che nutre quanto l’intera gerla se si mangia con fede di trovare sazietà. La porto dentro mentre inseguo una ripida mulattiera che aggira l’intimità di un casolare per separarmi da questi lembi di civiltà.
La neve inizia a stridere sotto i passi, impone il ritmo e soste sempre più frequenti. L’orizzonte si allarga, sconfina come le parole del nonno nei racconti che ascoltavo quando qui non potevo ancora salire. Quelle fiabe di vissuto vero mi parevano grandi quanto il mare che s’indora a questo sole basso e mesto. Senza rendersene conto, il nonno, stava conciando il cuoio dei miei primi scarponi; la curiosità sarebbe presto diventata la vetta più ambita da dove scrutare le trame dei suoi racconti.
Il daziere nella sua piccola guardiola, a sorvegliare i traffici lungo la via del sale, angusto sentiero che ambiva a direttrice di scambi e commerci pedonali. Aggirarlo era facile, più facile che aggirare la fame, quando la frode guardava solo al conforto d’un pasto e ad un poco di clemenza.
Ho conosciuto l’ultimo daziere già anziano e congedato dal servizio; la sua casetta, ex-dazio, promossa a riparo per escursionisti, la clemenza abilitata ad estinguere l’ingordigia di denaro.
A quel tempo la ricchezza era l’erba verde di questi versanti, fazzoletti contesi alla natura impervia e alla necessità di sfamare bestie e genti. Salivano a piedi per mieterla, la pettinavano con rastrelli di legno per radunarla in covoni e trasportarla a valle, all’ombra fresca dei fienili. Non c’era disparità di genere e neppure tempo per parlarne: donne, uomini e muli dividevano bisacce piene di fatica. Spesso era il vino ad andare loro incontro per offrire un po’ di nutrimento, lenire gli stenti, curare le piaghe dell’anima; o illudere di farlo. Una subdola verità quella versata dal vino: respingere la verità, allontanarsene così tanto da esserne rapiti, talvolta per sempre. A farne le spese, sotto la Tardia, fu l’animale: urtò le rocce con il suo carico e venne inghiottito dal dirupo. Il suo conduttore aveva barattato la prontezza con l’euforia di troppi bicchieri.
Sorseggio the caldo oggi, voglio essere accorto, presente. Non è ancora passato nessuno, la coltre è davvero abbondante, un foglio bianco su cui scrivere il mio vagabondare in libertà. Aggiro le intimidazioni del baratro e la profondità del silenzio accettando però la compagnia della paura, una guida cauta ed esperta. Di tanto in tanto scorgo vecchi capisaldi impressi con papà, insieme alla sensazione che le poche rocce affioranti abbiano conservato memoria di quel bimbo, mi osservino e mi concedano di passare. Per molti non è andata così. La guerra, la resistenza, i rigori del tempo, lo sfinimento, hanno piantato croci e scavato tombe quassù, monumenti muti che ricordano il prezzo delle nostre chiassose libertà.
La neve commemora una piccola stele, l’ha risparmiata da sepoltura: mostra un volto giovane che saliva per raggiungere l’amore, ma ha smarrito la via e trovato la fine. Mi attardo, gli riservo un pensiero, anche a lei che lo aspettava al caldo della stufa e del suo cuore.
Il mio destino è migliore: al Passo trovo il conforto di un amico vero. Non ce la siamo chiesta, l’amicizia è scesa ad innevare le nostre esistenze e non si è più sciolta. Una stretta di mano e di parole piene, l’abbraccio di un’autentica socialità, rara come i cristalli che volteggiano nel cielo chiaro, senza nubi. Ci salutiamo mentre lui ritorna alla sua casa sperduta nei boschi ed io prendo la via del mare, una provinciale restituita a fronde ricurve e al silenzio.
Allungo il passo al sole di mezzogiorno; il pomeriggio sarà breve, le energie già lo sono.
Lei sale, e voglio raggiungerla presto. Ci siamo invitati a pranzo senza prenotare il dove e il quando; abbiamo solo scelto di venirci incontro, il come che conduce a trovarsi davvero.
Incrociamo gli sguardi quando la luce china ad occidente. Raccogliamo il tepore che ancora offre e lo ripariamo dal vento per apparecchiare il poco dei nostri zaini: un umile banchetto, la cucina dei nostri pensieri, la mensa per condividerli. Affidiamo al tramonto il compito di sbarazzare questo tavolo.
Raggiungo l’auto quando il piccolo campanile già riposa nella luce fioca di pochi lampioni.
E’ ora di sciogliere i lacci degli scarponi, svestire lo zaino, lasciare il bimbo: il candore della sua pelle, i capelli dorati di spensieratezza, lo sguardo fresco, libero da passato e futuro. Insieme abbiamo ingannato la realtà, ne abbiamo preso le distanze, ma devo rientrare. Lo zaino opprime adesso, lo sguardo pesa, profonde smagliature segnano la pelle di questo tempo: il mio presente.
Penso alle nostre identità abbandonate sui monti e alle nuove che abbiamo insediato a valle: diverse, digitali, spoglie. Temo non lasceremo sentieri per raggiungerle, nessuna montagna sarà disposta a ereditarle, raccontarle, custodirle; basterà un clic per cestinarle nell’oblio, nascoste per sempre nella miseria del loro vissuto.
____________________________________________________
L'atmosfera fa parlare e tacere...molti parlano e pochi tacciono.
Post: 37.221
Admin
OFFLINE
15/01/2022 13:43
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Grazie di cuore Silvio per avermi trasmesso qualche minuto di vera amicizia, avrei voluto conoscerti prima, avrei voluto che conoscessi Vittorio: la stima per l'uomo di Porto San Giorgio è immensa, la stima nei tuoi confronti non teme paragoni................ti invidio per come snoccioli le tue parole, ricche di vecchi ricordi............io non ne sono più capace, sono invecchiato improvvisamente lo scorso anno e questo mi turba non poco, non riuscire più ad essere me stesso, non riuscire ad espletare ciò di cui andavo fiero e facevo con dedizione ed entusiasmo............

Nel mio cuore c'è tanta tristezza, ma la vita riserva anche questo: momenti bui che non ti danno scampo, momenti che non vorresti mai vivere ma questa è la vita, che corre, senza fermarsi mai...................lo farà soltanto quando il Signore deciderà di chiamarti a sè, e non sorridere ne biasimarmi, ma sto seguendo uno stretto sentiero che non so dove mi porterà!

Grazie Silvio, spero di vederti presto per ascoltare le tue parole che mi confortano perchè sei davvero una persona perbene, senza fronzoli e senza mezze misure...........

Ciao ed a presto!

Massimo
----------------------------------------------

Alla nascita del Sole e di sua sorella la Luna, la loro madre morì.............
Così il Sole diede alla Terra il suo corpo dal quale sbocciò tutta la vita.........
......e dal petto di lei tirò fuori le stelle e le lanciò nel cielo notturno per ricordarsi della sua anima.............
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:31. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com