Stefan Zweig, lo scrittore austriaco che poi si avvelenò con overdose di Veronal - in Brasile nel '42 assieme alla seconda moglie gravemente asmatica, aveva tra l'altro scritto all'inizio della prima guerra mondiale: «Ich mußte wehrloser, machtloser Zeuge sein des unvorstellbaren Rückfalls der Menschheit in längst vergessen gemeinte Barbarei mit ihrem bewußten und programmatischen Dogma der Antihumanität.»
(«Inerme e impotente, dovetti essere testimone della inconcepibile ricaduta dell'umanità in una barbarie che si riteneva da tempo obliata e che risorgeva invece col suo potente e programmatico dogma dell'anti-umanità.») - Ci sono per altro forti correlazioni con l'antiumanesimo che, a mio avviso, stiamo attraversando in questi attuali tempi calamitosi, nei quali vengono fatte passare per 'buone' menzogne pazzesche, già così ben descritte 70anni fa da Orwell eccetera. Ma per restare ancora brevemente con Zweig, nel 1925 questo grande intellettuale cosmopolita aveva scritto "Der Kampf mit dem Damon (Holderlin, Kleist, Nietzsche) (La lotta col demone...), interessantissimo saggio di cui discutevo in giro per il centro di Milano, nel lontano 1976, con l'attore-regista Placido che in quei giorni lo teneva sempre con sé. - Cmq Zweig, trovato morto sul letto con la moglie, aveva lasciato un biglietto d'addio:
"...Penso sia meglio concludere in tempo e in piedi una vita in cui il lavoro intellettuale significava la più pura gioia e la libertà personale il bene più alto sulla Terra".
[Modificato da albert314 02/08/2022 19:22]