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Richiesta modifica BG demone Ork per intreccio dei BG di Eyres e Charles

Ultimo Aggiornamento: 11/05/2020 16:46
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10/05/2020 20:09
 
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Buonasera,
Come precedentemente annunciato vorrei far intrecciare le trame del mio BG con quelle di Charles in modo che questo possa a tutti gli effetti divenire “patrigno” di Eyres.
Questa nuova trama secondo noi, non solo arricchisce narrativamente i BG già descritti, ma da un ulteriore possibilità di gioco attuale e futuro. Per farla abbiamo tenuto in considerazione i BG approvati e quanto emerso dalle osservazioni da te effettuate durante il nostro precedente confronto avvenuto via missiva.
Di seguito, divisa in capitoli, ti riporto la sintesi degli avvenimenti, e quindi come le due storie si intrecciano, per avere il quadro completo sul perchè della richiesta di modifica del BG del demone genitore. Come leggerai, tale piccola modifica è necessaria prevalentemente per una necessità di coerenza narrativa, tengo infatti a precisare che gli eventi, l'obiettivo del demone e la sua natura non sono stati toccati.
Ork rimane il demone della Vendetta e del sadismo e l'obiettivo primario rimane Naevar e prole.

La modifica sarebbe la seguente:
Nel BG della genesi del demone genitore andrebbe sostituito:

” Attese con impazienza il giorno in cui la figlia dell'uomo fu abbastanza grande, assunse umane formi, fece in modo che la donna si innamorasse di lui e poi le diede un erede. Una bambina. “

Con

“Attese con impazienza il giorno in cui la figlia dell’uomo fu abbastanza grande e, sfruttando l’amore crescente tra lei e un umano, una notte ne prese le sembianze. Si unì carnalmente con lei dandole un erede, una bambina.”

Qui di seguito l'intreccio.


1 – Prologo: Ork e Naevar

Un tempo, Ork, il demone della vendetta e del sadismo, incontrò l’elfo Naevar. Egli cercò di cacciare il demone dal suo villaggio ma questo, troppo forte, lo respinse. Non ritenendo la morte una punizione sufficiente per l'affronto subito, Ork pianificò la sua vendetta. [vedi BG genesi del demone sopra riportato]. Decise che lo avrebbe lasciato in vita rovinando la sua esistenza e quella della sua discendenza.

2 – La figlia di Naevar ed il piano di Ork
Il tempo passò e la figlia di Naevar crebbe: la sua bambina era il suo tesoro più prezioso e per questo Ork sapeva che gliel’avrebbe tolta. Doveva solo attendere che ella diventasse abbastanza grande, poi avrebbe messo in atto il suo piano. Si sarebbe preso la sua vendetta e l’attesa non avrebbe fatto altro che accrescere inesorabilmente il suo piacere.

3 – Charles e l'occasione del demone
Accadde, un giorno, che un manipolo di militi dell’Armata di Narvick, di passaggio tra le Colline Ventose, si trovò a difendere il villaggio di Naevar da un attacco di predoni. Tra i militari c’era Charles Tyros. Egli vide la figlia di Naevar e la avvicinò: i due si innamorarono. Passarono alcuni giorni insieme prima che lui fosse costretto a tornare a Narvick. La mattina della partenza si lasciarono con la promessa che si sarebbero rivisti. Ciò che nessuno dei due sapeva era che, durante la notte appena trascorsa, ad unirsi carnalmente con l’elfa non fu Charles ma il demone Ork, che aveva assunto le sembianze dell’umano, instillando in lui il ricordo di una notte d’amore.

4 – L'inganno di Ork
Il demone era rimasto in attesa per molti anni, ma questo poco contava per un essere immortale come lui. Paziente, aveva approfittato delle giuste circostanze per instillare nel ventre della figlia di Naevar il suo seme demoniaco, dando inizio al suo piano di vendetta. Avrebbe distrutto la vita dell’elfo e della sua famiglia, insinuandosi nelle loro esistenze ed intrecciandole alla sua con lacci di disperazione. Ogni volta che la speranza fosse rinata nei loro cuori, l’avrebbero persa di nuovo, sempre più sofferenti e sempre più soli.

5 – La nascita di Eyres
Charles Tyros tornò a Narvick e passarono alcuni mesi prima che l’Armata non gli concesse un congedo così che lui potesse tornare dalla sua elfa delle Colline Ventose. Quando vi riuscì, scoprì che sarebbe diventato padre. Naevar non vedeva di buon occhio che la figlia sposasse un umano, per giunta un militare. Tuttavia, acconsentì alla loro unione, per amore paterno. Parecchie settimane dopo, la piccola mezzelfa vide la luce: fu chiamata Eyres. Charles promise che avrebbe fatto di tutto per essere un padre ed un marito presente, nonostante la sua carriera militare l’avrebbe portato a stare la maggior parte del tempo lontano dalla sua nuova famiglia. Un giorno – annunciò – raggiunto un certo grado nella gerarchia dell’Armata, avrebbe potuto smettere con le spedizioni in giro per l’Aengard e, sarebbero vissuti felici, insieme.

6 – La vendetta di Ork: I atto
Eyres aveva appena qualche mese quando Ork fece visita a Naevar. Il demone gli rivelò di aver ingravidato sua figlia e di essere lui il vero padre della nipote. L’elfo sentì il suo mondo crollare e frantumarsi. Cercò invano di far comprendere la situazione alla figlia, ma agli occhi di tutti egli aveva perso la ragione. Fu accusato di non aver tollerato l’entrata di Charles (un umano ed un militare) all’interno della famiglia e di voler togliere la bambina alla propria madre, poiché frutto di un amore impuro. Fu cacciato, costretto alla solitudine e con il rancore e rabbia nel cuore morì anni dopo. Ork si era preso parte della sua vendetta, ma non aveva nessuna intenzione di fermarsi.

7 – Dodici anni di felicità
Furono tempi felici per l’uomo, l’elfa ed Eyres, la piccola ‘lince’, come la chiamava sua madre. Per la maggior parte dell'anno Charles era a Narvick o in spedizione, desideroso di scalare in fretta le vette dell'esercito e di raggiungere presto la posizione che gli avrebbe consentito di coronare il loro sogno famigliare. Ad ogni modo, due volte l’anno tornava per qualche settimana a Colline Ventose. I momenti insieme erano pochi, ma tutti si erano abituati a farli valere. La piccola Eyres amava andare con il padre a caccia nei boschi, imparando così ad usare arco e frecce. Ogni volta che si rivedevano, il loro legame si inspessiva poiché nei mesi in cui erano lontani non aspettavano altro che potersi rivedere: lei, un po’ più cresciuta, lui con nuove storie da raccontarle. Dodici anni passarono velocemente e gli strani ammonimenti del nonno pazzo furono presto solo un lontano ricordo.

8 - La vendetta di Ork: atto II
Era estate quando la spedizione verso il Namsarek partì. Era l'impresa militare più importante della carriera di Charles Tyros. I lunghi mesi di guerriglia a comando di una cospicua parte dell'esercito stavano portando i frutti sperati e presto sarebbe arrivata la battaglia decisiva e la tanto agognata vittoria che lo avrebbe coperto di onori. A quel punto avrebbe potuto smettere di andare in guerra e dedicarsi all'addestramento delle truppe, così da avere più tempo per sua moglie e sua figlia e magari farle trasferire a Narvick. Tutto ciò, ovviamente, non era nei piani di Ork ed il demone avrebbe fatto in modo che nulla di questo accadesse.
Charles non riuscì mai a ricordare cosa avvenne di preciso. Quando tornò in sé vide il campo di battaglia bruciare e i suoi stessi soldati morti: i loro cadaveri erano indistinguibili da quelli dei civili. Accanto a lui vi erano alcuni degli alti ufficiali dell'Armata di Narvick, in fin di vita. Lui era illeso, altri erano riusciti a fuggire. L'orrore che capì di aver commesso andava oltre ogni sua più macabra immaginazione.
A Narvick si sparsero le voci di ciò che era successo molto prima che egli riuscì a farvi ritorno. Si vociferava di un massacro, di un crimine innominabile che aveva un solo colpevole: Charles Tyros. Il tribunale militare dell'epoca lo condannò a venticinque anni di congedo forzato e archiviò i relativi documenti, secretandoli. Molti esponenti dell'esercito e della politica dell'epoca, che sapevano o intuivano la portata e la fattispecie di strage che era stata commessa nel Namsarek, si adoperarono alacremente per fare in modo che le dicerie fossero messe a tacere, così da evitare che una macchia così ignobile si stampasse sulla reputazione dell'Armata. Charles Tyros, pur non essendo formalmente esiliato dai territori del Thalas, accettò il consiglio di sparire dal Farsen e di non farsi vedere mai più.
Per giorni fu tormentato da incubi. Quando tornò al villaggio nelle colline ventose, il terrore che la notizia fosse giunta anche lì lo stava portando sull’orlo della pazzia. A quanto sembrava, lì tutti erano ignari dell’avvenimento. Era possibile che in quel villaggio di elfi, nel cuore delle Colline Ventose, le voci non sarebbero mai arrivate, tuttavia egli considerava tale possibilità improbabile. Inoltre, per quanto lui sarebbe riuscito a vivere con un segreto così grande ed atroce?
Sembrava un incubo: la sua carriera militare era stata bruscamente spezzata all'apice del successo e, prima o poi, anche la sua famiglia gli sarebbe stata tolta. Un giorno, la notizia di ciò che aveva commesso sarebbe giunta anche lì e tutti lo avrebbero ripudiato, a cominciare da sua moglie, un'elfa, una preservatrice della vita, di punto in bianco moglie di un umano che era stato capace di far morire come bestie centinaia di persone. Nella sua mente iniziò a farsi strada un unico pensiero: nonostante la possibilità che l'Armata riuscisse a contenere le lingue biforcute che avrebbero guadagnato nello screditare l'esercito, riuscendo a far cadere quella storia nel dimenticatoio, lui non sarebbe mai riuscito a dimenticare ciò che aveva compiuto.
Così decise: sarebbe scappato, per fuggire dalla vergogna, dal senso di colpa e dalla costante paura che prima o poi tutti avrebbero saputo ed egli sarebbe stato costretto a guardare negli occhi sua moglie e di sua figlia, ormai quasi adolescente. Inscenò la sua morte per una battuta di caccia andata male e da quel giorno sparì dalla vita di Eyres e della madre.

9 – Epilogo
Dopo aver distrutto la vita di Naevar, Ork aveva fatto lo stesso con sua figlia, a cui aveva tolto il marito, e con sua nipote, a cui aveva tolto il padre. Aveva disintegrato una famiglia, rovesciando le loro esistenze nel momento in cui esse parevano diventare più felici, separandoli. Anche Eyres, presto, sarebbe stata costretta ad andarsene dal villaggio, lo sapeva. Era solo questione di tempo.

MOTIVI PER CUI VOGLIAMO FONDERE IN QUESTO MODO I NOSTRI DUE BG
1) Crea spunti di gioco: una storia interessante da sviluppare che rende giocabile in ON un passato scritto in OFF. Per Eyres, che è un PG che basa una parte del suo mondo interiore sul reciso legame con il padre, si tratta di poter sviluppare una bella trama psicologica degna di un carattere multidimensionale e complesso come il suo; per Charles, tra le altre cose, si tratta di poter spiegare il suo interesse verso la magia “negativa”, visto che lui crede di essere stato vittima di una maledizione quel dì della battaglia nel Namsarek. In sostanza, i punti lasciati in sospeso potranno essere in futuro usati per coinvolgere il gioco dei due pg e di chi e cosa ruota attorno a loro. Il solo limite per un eventuale Atto III è la fantasia dei singoli.
2) Fa economia (due al prezzo di uno): inventiamo un’unica storia per sviluppare i bg approvati da gestione di due pg diversi. Quanto approvato dalla gestione rispetto al BG di Charles non era altro che uno spunto per sviluppare qualcosa di più profondo, in questo modo lo si può fare senza dover creare dal nulla un’altra storia, pur non intaccando il BG già approvato di Eyres.

Alcune risposte FAQ:

- Charles è solo un mezzonei piani diabolici di Ork.
- Charles non sa nulla di Ork né della natura di Eyres.Tantomeno sa che sia stato un demone a fargli compiere la strage. Negli anni si è convinto che quanto accadde fu frutto di un sortilegio malefico o di una maledizione di qualche tipo. All’inizio, tuttavia, pensava di essere impazzito o di essere un mostro e per questo è fuggito.
- Ad Eyres non giunse mai la voce che il padre ha commesso "un crimine innominabile" (in questo modo è qualcosa che possiamo giocarci) quindi il suo sacrificio è andato a buon fine.
- Eyres e Charles non si sono mai più visti. Negli anni successivi alla sua sparizione, Charles non mai avuto il coraggio di cercare figlia e moglie e ha cercato di dimenticarle per non far riaffiorare il suo dolore. In cuor suo spera che stiano bene ma alla vergogna per ciò che ha fatto nel Namsarek si è presto aggiunta la vergogna di averle abbandonate.Eyres dal canto suo va ancora sulla tomba del padre nei momenti di maggior sconforto.
- Non si sa se Ork sia sazio della sua vendetta o voglia un Atto III (lasciamo aperta la porta pro futuro).

Grazie in anticipo per l'attenzione

Valentina

[Modificato da Eyres 10/05/2020 20:10]
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11/05/2020 16:46
 
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Buonasera
La modifica al BG, come dicitura, a seguito di consulto con la gestione viene approvata. Ricordiamo tuttavia che interazioni dirette con Demoni ed altri esseri speciali sono parte inerente esclusivamente a personaggi di specifiche razze chiuse. Raccomandiamo quindi coerenza di gioco nei confronti di questo legame da BG specificando che

- Non c'è, non c'è mai stata nè ne sarebbe a conoscenza, alcuna interazione diretta tra Charles ed il demone Ork come da te detto.
- A loro riconoscersi dopo anni adesso, seppur diversi anni di vita felici per Eyres immagino possano all'inverso portare dei ricordi, starà a voi cercare giusta coerenza con tale interazione nuova.

Se ci sono domande ulteriori lascio il post aperto.
Buon gioco

*~*~*~*
Keiko
*~*~*~*


Rendez-vous rendez-vous, rendez-vous au prochain règlement,
rendez-vous rendez-vous, rendez-vous sûrement aux prochaines règles
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