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U2

Ultimo Aggiornamento: 21/03/2022 13:29
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Fumettomane
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19/02/2019 09:43
 
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Il fuoco indimenticabile.
All is quiet on New Year's Day (cit.)
Questa semplice strofa del lontano 1983 cambia per sempre il rapporto tra me e la musica.

Ma inizio dal principio... Per rovinarmi la reputazione comincio dal gruppo forse più noto degli anni ottanta e quindi devo retrodatare, rispetto alle conoscenze in "diretta" il racconto.

In piena rivoluzione punk, un ragazzetto irlandese posta sulla bacheca della scuola un avviso per formare una band. Lui è un aspirante batterista in erba e di nome fa Larry Mullen Jr.
Non siamo non nella cosmopolita Londra, né a New York. Siamo nella piccola Dublino, un po' ai margini del mondo che conta.
All'appello rispondono alcuni studenti più o meno coetanei. A detta delle cronache che ho letto, il più sgamato è un tipo che suona il basso, tale Adam Calyton, ed è convinto di avere doti da leader del gruppo.
Oltre ad altri che vengono scartati, sono scelti anche due fratelli, gli unici nativi della vicina Inghilterra, i fratelli Dick e Dave Evans che strimpellano la chitarra e un tipetto un po' particolare di nome Paul Hewson, che dimostra di avere una voce interessante.

I due ultimi citati presto sostituiscono il proprio nome anagrafico con un d'arte che si rivelerà azzeccatissimo. Pare che nella compagnia di giovani, che era ben più vasta, fosse la regola avere soprannomi. Evans diventa, sembra per la forma della sua testa, The Edge e Hewson, da un'insegna di un negozio, si trasforma in Bono Vox. Chissà se poteva, ai tempi, immaginare che quel Bono nella lingua di Dante suonasse ancor più "figo" che in inglese. Magari non lo sa neanche adesso…

I cinque incominciano a provare, si esibiscono nei primi concerti e strada facendo si fanno conoscere come una delle tante giovani band del luogo.

Apro una parentesi. Mi ha sempre incuriosito il fatto che esista una vera e propria selezione naturale, che bacia solo alcuni fortunati però dotati di talento o qualcosa che gli ci si avvicini. In un altro universo parallelo dove la storia è andata in maniera diversa, magari i quattro fanno il gelataio, il carrozziere, l'architetto e il sindaco di un'ignota cittadina irlandese. Ma nel nostro, per qualche imperscrutabile fato, invece di perdersi tra i tanti, cominciano a farsi notare.

E qui avviene un fatto fondamentale. Il più vecchio, di pochi anni, degli Evans viene estromesso dal gruppo. Proprio alla "prima" apparizione del marchio di fabbrica del quartetto. Dunque esce Dick, che entrerà a far parte dei Virgin Prunes, ed entra in scena il nome definitivo U2.

Quando lo sentii la prima volta non mi sembrava particolarmente azzeccato, ma un conto è pronunciarlo udue, un conto you too o you two. E al tempo neanche ero a conoscenza del famoso aereo spia. Oggi, col senno di poi e senza troffa fanatasia, sono convinto che fu proprio una buona idea!

Per farla breve, i giovinastri si impegnano suonando cover e mostrano che assieme sono molto più della somma dei singoli, si trovano un manager che li guida con saggezza, Paul McGuinnes e scrivono i primi singoli.
Fin dagli inizi capiscono che Adam deve lasciare la vetrina a Bono che pare essere nato per fare il frontman. Si rendono conto anche che il suono che esce dalla chitarra di The Edge è, a suo modo, speciale. Gli altri due si prendono il loro spazio, assecondandoli.

Il primo disco pubblicato U2 Three è il premio nella vittoria di un concorso musicale. Tre canzoni "giovanilistiche". Acerbe fin che si vuole, ma tra queste c’è Out of Controll che si dice scritta in occasione del 18° compleanno di Bono. Beh, se la si ascolta si capisce che c'è della stoffa.
Per qualche imperscrutabile motivo la CBS decide di non proseguire la collaborazione, sostituita dall'etichetta del grande Bob Marley, l'indipendente Island Record.
E con questa nuova casa discografica pubblicano il singolo 11 O'Clock Tick Tock. Io l'ho conosciuto solo tre di anni dopo, però ancora adesso è tra i miei preferiti. Da inesperto dico che è un gioiellino dark wave e che se il produttore Martin Hannett li avesse tenuti sotto la propria ala avremmo avuto un gruppo molto diverso.

Invece cambia tutto, e di questo non posso certo lamentarmi, e per il primo album viene chiamato Steve Lillywhite e sarà lui a seguirli nel periodo che definisco post-punk del gruppo.
Le canzoni che fanno parte di Boy sono, nella sostanza, l'evoluzione delle prime basi/primi testi. Siamo nel 1980.
E credetemi. Boy è davvero un gran bell'album per una band esordiente.
I Will Follow è un inizio che mostra di che pasta son fatti questi irlandesi. Non per niente credo che sia il singolo più suonato dagli U2 e avendolo sentito più volte dal vivo posso assicurare che resuscita i morti!
Che dire poi di The Electric Co. o Twilight. La prima una scarica adrenalinica, la seconda con quel suo suono cupo degna dei Cure.
E ci sono anche brani molto diversi da quello che in seguito produrranno i quattro. Shadows and Tall Trees per esempio. Sembra il racconto di vita quotidiana dublinese.
C'è anche spazio per un ricordo a Ian Curtis indimenticato leader dei Joy Division.

Un album che ho sentito tante di quelle volte che dovrebbe essermi andato a noia, invece è ancora strepitoso. Con seguito di primo tour. Beati i fortunati che hanno avuto la fortuna di assistere a queste prime esibizioni.

Quindi gli U2 hanno fatto il primo passo.
E qui avviene un fatto bizzarro per una rock band. Tre dei componenti si danno alla religione. Per poco tutto non finisce qui.
Invece se ne esce fuori con un nuovo albo. Nel 1981 è il turno infatti di October.
L'album dai fan non è così amato come gli altri di questo periodo, ma a me piace senza riserve.
Gloria, una specie di preghiera in formato rock, è indimenticabile. Con tanto di testo in latino. Funziona davvero tutto e dal vivo è una devastante come una bomba H. Il video, con i nostri su una chiatta, dà un'idea di quello di cui sono già capaci.
I pezzi che si devono assolutmante ascoltare sono la title track, due minuti di piano e voce che raccontanoi più di un'enciclopedia, e Tomorrow, dove per la prima volta troviamo la tragedia della morte della madre di Bono e l'Irlanda.
I Fall Down e le altre tracce, salvo un paio che trovo anonime, fanno da bella cornice al tutto.

Un attimo prima dello stop, temporaneo, nel racconto, che per lunghezza avverrà a tappe, c'è spazio per un singolo A Celebration. Se pochi si ricordano di questa canzone con tanto di video con gli U2 vestiti in modo assurdo che parla di bombe atomiche e altre amenità, molti di più rammentano quella incisa sul lato B ovvero Trash, Trampoline and the Party Girl. Non questa versione, ma quella presente sul primo disco live è uno di quei momenti imperdibili che hanno contribuito alla fama del gruppo.

Con questo termino il racconto di ciò che ho scoperto successivamente e con il prossimo post passo al discorso dal "vivo".
E' capodanno del 1983. Viene pubblicata la strofa che ho citato.

I pochi interessati sapranno il resto la prossima volta...



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