06/10/2018 22:31 |
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Anonimo.04 [Non Registrato] | |
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200] Con il carattere che aveva, Anano pensò di avere un'occasione favorevole alla morte di Festo mentre Albino era ancora in viaggio; convocò il sinedrio a giudizio e vi condusse Giacomo, fratello di Gesù, detto il Cristo, e alcuni altri, [accusati di] avere trasgredito la Legge, e li consegnò perché fossero lapidati.
[201] Ma le persone più equanimi della città, le più strette osservanti della Legge, si sentirono offese da questo fatto. Perciò inviarono segretamente [alcuni rappresentanti] dal re Agrippa, supplicandolo di scrivere una lettera ad Anano che il suo primo passo non era corretto, e ordinandogli di desistere da ogni ulteriore azione.
[202] Alcuni di loro andarono a incontrare Albino che era in cammino da Alessandria informandolo che Anano non aveva alcuna autorità di convocare il Sinedrio senza il suo assenso.
[203] Convinto da queste parole, Albino inviò una lettera sdegnata ad Anano minacciandolo che ne avrebbe portato la pena dovuta. E il re Agrippa, a motivo della sua azione, depose Anano dal sommo pontificato che esercitava da tre mesi, sostituendolo con Gesù, figlio di Damneo.» |
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