| | | OFFLINE | | Post: 2.883 | Giudice***** | |
|
18/11/2018 18:04 | |
Laodamia94, 18/11/2018 17.22:
SECONDA CLASSIFICATA:
Fino Alla Fine del Tempo di SHYLISS
♦ Grammatica e stile: 9,8/10 (4,8/5 di Grammatica e 5/5 di Stile)
Sul fattore grammaticale devo solo segnalare l’incongruenza della parola “adesso” in un contesto dov’è usato il tempo passato: “Adesso Sigyn gli era tanto vicina…” (– 0,2)
Per quanto riguarda lo stile, invece, non ho nulla da togliere né da aggiungere: sai decisamente come scrivere una storia che colpisca il cuore e lo spezzi in mille schegge di tristezza, malinconia e amore che, nonostante ogni prova che affronti, non se ne vuole andare.
I tuoi personaggi lottano, soffrono, amano, cadono e si rialzano in ogni singola parola che tu scriva, respirano nelle frasi e ti mostrano tutto il loro mondo anche in un’unica espressione; perché centri sempre il bersaglio e senza tanti giri di parole, caricando di pathos e sentimento ogni paragrafo tanto da spingere a consumare la pagina nel desiderio che questa non raggiunga mai la parola fine.
Dire che sei poetica è riduttivo, posso avvicinarmi all’idea che mi sono fatta solo scrivendo con sicurezza che si vede quanto ami, curi e stimi non solo la tua adorata coppia di Asi, ma tutto quello che anche pur minimamente li riguarda, e per loro raggiungi livelli sempre più alti di lirismo e coinvolgimento.
♦ IC/Caratterizzazione personaggio: 10/10
Rispetto alle altre tue storie che finora ho letto, hai scelto di dare una chiave ancora più tenebrosa a questa storia: un’altra strada a quella che la MCU ha percorso, o meglio un frammento che si inserisce in questa, ma che ci porta tutti su un altro piano.
Loki ha sempre la potenza e profondità che ho imparato ad apprendere dalle tue storie: trickster eccellente, imprendibile e dalle mille risorse, qui si carica di un’altra qualità, ovvero di essere la prima vittima dei suoi stessi inganni, e di perdere più di quanto non voglia o ammetta.
Sembra che l’intera sua sorte sia una menzogna, dalla verità sulle sue origini, ai vari voltafaccia che attua, fino all’atto criminale che lo distanzia dalla sua adorata Sigyn; ed è proprio di questo che volevo parlare, perché, invece di leggere crudeltà ed egoismo nel gioco intrapreso da lui e Thor, quando diventa il solista di tale recita dimostra tutta la grande ricerca d’amore e di realtà certa che non ha mai avuto. Sigyn è valsa la pena della menzogna, un inganno che nasconde sotto di sé tutto l’aspetto della preghiera non di un silenzio, ma di una presenza costante e calda; una bugia che, nella sua oscura traccia, porta tutto il segno del sentimento perché i motivi che l’hanno spinta a procedere sempre più avanti non fondano nel disprezzo, ma nel sincero desiderio.
È come se Loki non sapesse muoversi, nel bene e nel male, senza di esso; una mossa che si ritorce contro egli stesso dal momento che le sue azioni non vengono comprese, o riconosciute solo quando è troppo tardi.
Ed è questo il punto in cui interviene l’ingannata: la dolce, cara Sigyn, che troppo tardi si rende conto di essersi innamorata non di un’ombra né di qualcosa distante da lei, ma di aver portato la sua verità nella menzogna.
La naturalezza dei sentimenti, la forza di come ci vengono raccontati e le reazioni dei loro possessori sono semplicemente stupefacenti: la risposta al dolore, alla divisione, al bisogno l’uno dell’altra rende questa coppia viva e vera, tanto da riuscire a cambiare almeno la loro realtà; la caparbietà fiera di Loki si fonda così con la dedizione della dea della fedeltà, e invece di separare l’inganno si ritrova a riunire.
La sofferenza è portatrice di realizzazione non a caso: svela il punto in cui si ferma il falso e inizia l’autentico, e anche quanto siamo disposti a perdere o a non lasciar andare; e tu dai la tua personale, toccante risposta a questo con tutta la grazia di cui sei capace – che, credimi, è tanta.
♦ Introspezione: 10/10
Più che le azioni sono i pensieri a svelare il nucleo della questione: gradualmente ci trascinano nel fondo e rivelano dinamiche e moti dell’animo, con tanta precisione da far male, e non tralasciano nulla, anzi.
E cosa succede, poi? Che invece di dire “quest’introspezione è abbastanza, poteva anche metterne di meno”, mi sono trovata a sperare che fosse il triplo.
La mia empatia per certi pg è vergognosa – o forse è la bravura di chi l’indaga a essere illegale… il tempo ci dirà chi ha ragione.
♦ Gradimento personale: 5/5
Non posso non adorare ogni tua storia su questa coppia, è più forte di me.
Tutte le volte è un’accezione in più, un’altra sfumatura di uno stesso volto, che le dai; ed è proprio questo il bello, scoprire nuovi lati di qualcosa che credi di sapere già… ed è come vivere davvero con una persona che ami, e con la quale ogni giorno è un passo verso qualcosa di nuovo, senza mai fine.
Forse per questo non riesco mai a leggere di Loki e Sigyn senza versare qualche lacrima, anche fosse sola ammirazione.
TOTALE: 34,8/35
SECONDA CLASSIFICATA PARIMERITO:
Tra Peccato e Giustizia di MYSTERY_KOOPA
♦ Grammatica e stile: 9,8/10 (4,8/5 di Grammatica e 5/5 di Stile)
Non ci sono gravi errori di grammatica, a parte il termine “ora” presente due volte in un contesto errato: mi spiego con questo esempio » “era sopravvissuta a un avvelenamento e ora doveva finire l’opera...”
Ecco, essendo la storia ambientata al passato, non sarebbe corretto usare il termine di precisazione temporale presente “ora”, appunto perché è fuori tempo. È una piccola minuzia che non ti è costata tanto (– 0,2), ma che comunque segnalo per futuri lavori.
Poi, deve esserti sfuggita una “i” nella frase “in quanto suoi gravissimi peccati…” e un termine nella frase: “trovando dinnanzi a loro l’orrendo”, proprio perché questa finisce con l’aggettivo; a meno che non fosse usato in funzione di sostantivo – ma allora avrebbe avuto la maiuscola –, c’è una parola mancante. Non ho tolto comunque nulla, perché non levo punti alle sviste (anche se ovviamente le segnalo).
Per quanto riguarda lo stile, nulla da dire: chiaro, pulito e tagliente, rispecchia alla perfezione i pensieri della cara Emily e la sua mentalità. Ci sono frasi davvero perfette, come il finale – che ho trovato splendido – e le espressioni che manifestano la sicurezza di essere nel giusto e, di conseguenza, poter dare giudizi sugli altri, sicuramente meno puri di lei: ecco la spudorata certezza di essere l’arma perfetta del Signore e di non aver commesso alcun crimine – anche se, alla luce dei fatti, tutti sappiamo la verità.
♦ IC/Caratterizzazione personaggio: 10/10
Complice anche l’ottimo adattamento dell’opera da parte della BBC (in forma di miniserie del 2015), Emily riesce perfettamente a risultare odiosa, rasente all’insensibilità e alla tenace difesa della propria mentalità miserevole. Anche dopo la morte della povera Beatrice, non smette di addossare a lei la colpa di ogni cosa che sia accaduta: della gravidanza, del successivo abbandono, della morte violenta… giungendo fino a incolpare la ragazza di aver posseduto Wargrave per poter portare a termine la sua vendetta – una vendetta, dice propriamente Emily, infondata in quanto portata da una peccatrice.
La sua mentalità, lo dico chiaramente, mi disgusta: è un misto d’ipocrisia e cattiveria, di possessione e indifferenza che la rendono la più spregevole e falsa tra i personaggi qui presenti. Vera o Lombard, per esempio, nonostante le azioni criminali non mi hanno mai suscitato una tale repulsione: proprio perché, per quanto tengano nascosti i propri errori, non affermano di essere stati nel giusto né che fosse stato giusto così; entrambi sapevano che quello che commettevano era un torto e che erano condannati – mentre lei no, anzi. In questo circolo di assassini per errore, per amore, per gelosia, per rabbia o convenzione, ai miei occhi Emily è la peggiore: folle nella sua tanto conclamata rettitudine, lontana da quella carità che vuole mostrare e chiusa nelle sue idee di perbenismo e sdegno che non la faranno mancare a nessuno.
Ecco, tutto questo l’hai reso benissimo in tale what if – per altro molto particolare e interessante – che fino all’ultimo ce la mostra nelle sue ingannevoli, ipocrite forme: i miei complimenti per essere riuscito a mostrare con coerenza un personaggio non facile né amato, e quindi distante da una possibile empatia e comprensione.
♦ Introspezione: 10/10
Non mi dilungo molto sull’introspezione perché è amalgamata perfettamente alla caratterizzazione e, ugualmente al parametro sopra, coerente con il personaggio.
Non è molto estesa, eppure è completa: riassume e mostra quello che volevo leggere, l’animo di un cattivo e la propria messa a nudo.
Fa nulla che, appunto, quelle parole siano così assurde da essere allucinate e folli: le sue seppur false convinzioni sono mostrate con tutta la loro forza e colpiscono una dopo l’altra con la certezza di ferire e indignare, e mostrare la spregiudicatezza scaturita dalla certezza di agire sempre sulla retta via; ecco, se possiamo biasimarla per ogni altro aspetto, di certo non si può dire che Emily sia una donna insicura di sé e della sua “missione”.
♦ Gradimento personale: 5/5
Ho decisamente amato questo piccolo mutamento della trama generale e l’assassinio di Wargrave che salva quattro dei colpevoli: questa scelta è verosimile con le azioni che Emily avrebbe potuto compiere se “la puntura dell’ape” non l’avesse uccisa, quindi è stata valutata come un’ulteriore punto di forza di una storia decisamente ben studiata e scritta.
Non mi dispiacerebbe se questa diventasse una sorta di raccolta con tutti i personaggi, perché mi vengono i brividi dall’entusiasmo al solo pensiero di come tratteresti Vera (la sua storia sarà sempre la mia preferita) o i miei cari Lombard e Blore; questo non per costringerti a scrivere, ci mancherebbe, ma per dirti che hai fatto davvero un ottimo, ottimo lavoro con Emily. I miei sinceri complimenti.
TOTALE: 34,8/35
Ciao carissima Laodamia!!
Che dire, che dire se non che sono felicissimo per questa valutazione? Non mi aspettavo davvero il podio, ma soprattutto tutti i tuoi complimenti per questa brevissima edita!
Come si dice, però, inizio dall'inizio (?):
Ti ringrazio per avermi segnalato le imprecisioni, mentre sì, orrendo è usato come sostantivo. Sto lavorando molto sullo stile, è sapere che tu abbia trovato molto adatte le frasi al contesto mi rende proprio felice^^
E per il resto... anche a me Emily genera una vera repulsione (e quando ho guardato la miniserie, dopo aver pubblicato questa os, il mio odio verso di lei è aumentato esponenzialmente. Soprattutto perchè non è solo un'assassina, ma è anche convinta di fare il bene, fin troppo ipocrita). E avere la conferma di aver reso bene la follia di un personaggio così poco convenzionale anche da parte tua, che scrivi così bene, non può che rendermi davvero orgoglioso del mio lavoro! Il what if invece non nasce dalla follia della Brent, ma dalla mia... XD
E per finire ti faccio felice, dato che sto scrivendo una OS introspettiva proprio su Vera per un altro contest...
Per i premi ti direi di scegliere tu, va benissimo qualsiasi delle mie storie!
E vorrei davveor questo commento come valutazione, sì!
A presto,
mystery_koopa
P.S. non mi sono dimenticato dell'ultima recensione premio, passo in questi giorni!
|