Sotto le mura di Alto Giardino

Il Comandante era in piedi immobile e silenzioso nella luce del mattino davanti alle porte della città. non era stato dato l'allarme quando la guardi aveva visto avvicinarsi tre uomini a cavallo, tre cavalieri facevano ritorno in città dopo che una moltitudine l'aveva lasciata per andare a riconquistare Honey Hill. Proprio da quella strada arrivavano i tre figuri, non potevano essere nemici, questo era ciò che aveva pensato la guardia nel vederli avvicinare, questo era ciò che aveva pensato prima di riuscire a scorgere l'effigia sullo stendardo, l'effigia delle Furie portatrici di tempesta.
Il suono del corno aveva preceduto la prima salva di frecce.
I due cavalieri che erano con lui erano morti offrendo la propria vita come scudo per il loro signore.
Alla seconda salva il cavaliere in armatura pesante in piedi tra i compagni ormai morti aveva risposto sollevando il grande martello in direzione della città, le frecce gli rimbalzarono contro come uno scroscio di pioggia primaverile.
Cosi fu anche per la terza e la quarta salva.
Il Comandante era immobile, con il braccio teso verso la città in un gesto di sfida, più simile ad una statua di bronzo che ad un uomo.
Gli arcieri smisero di tirare quando capirono che il destino del'essere che si stagliava silente davanti alle porte della loro città non poteva essere affidato ad una freccia.

Il comandante restò in attesa.

Le porte della città si aprirono lentamente, lasciando uscire, nel silenzio generale, una moltitudine di armati.

Tra le varie insegne campeggiava quella dei Tyrell di Altogiardino e quella dei Florent di Acquachiara, innalzati recentemente a Lord Protettori della Tempesta.

Nessun emblema della Tempesta svettava su quella colonna ma, qua e là, Robert poteva udire, tra i soldati, qualche accento che poteva invero ricordargli quelli della Tempesta.
In fondo, gli uomini delle terre basse erano un unico popolo, per quanto fedeli, un tempo, a differenti Signori.

Gli uomini dell'Altopiano si schierarono a rispettosa distanza da Lord Robert, lasciando che fosse solo l'uomo che li guidava ad andargli incontro.
Robert lo ricordava per averlo visto certamente in passato, oltre che per aver ormai lungamente sentito parlare di lui.

Lord Alester Florent, non certo splendente come Lord Robert ma comunque guerresco, nella sua armatura da battaglia, era accompagnato da due giovani che non potevano essere che scudieri.

Lord Alester Florent, Lord di Brightwater Keep.

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Nella sesta partita: Bryen Caron, decaduto lord di Nightsong, che perse una gamba per l'ospitalità di casa Greyjoy

Nella quinta partita: Orell l'Aquila-sulla-Barriera. Maestro delle Spie di Re Rhaegar I Targaryen, Lord di Bosco del Re

Nella quarta partita: Lord Vargo della casa Hoat, Lord Protettore del Sud dal suo incredibile seggio di High Garden. Distruttore di Estranei, Difensore della Barriera e Creatore della Strada delle Mani.
Fedele e leale suddito di Re Stannis Baratheon I.

Nella terza partita: Lord Davos Seaworth, Alfiere del Trono di Spade, Signore di Arbor.
Spia e Boia di Re Hoster Tully I.

Da poco indietro emerse Lord Mace, senza armatura, senza armi. In fondo egli non era mai stato un temibile guerriero, piuttosto un uomo di intelletto. Non è con la spada che si vincono le guerre.
Due cavalieri avanzarono al suo fianco.
"E' finita Robert."