Arrivo ed insediamento di Re Jon Arryn

Mark era una delle vedette che sorvegliavano giorno e notte la Baia delle Acque Nere. Dato il recente passaggio di mano della città e vista la poca dimestichezza degli Arryn con le navi, la Baia era controllata solamente da terra. Era in programma l'istituzione di una nuova marina reale, ma al momento le risorse della Casa Regnante erano impegnate più a Nord.
Per questo motivo soldati Arryn e uomini delle Cappe Dorate si davano continuamente il cambio per tenere sotto controllo la Baia. Non erano previsti attacchi di alcun genere dal mare: i ribelli avevano ben poche imbarcazioni, sarebbe stata una follia tentare un assalto potendo imbarcare così pochi uomini. Il loro compito era più che altro quello di segnalare eventuali attracchi non annunciati e, cosa più importante, dare notizia alla città di importanti personaggi in arrivo.
Per quei giorni in particolare si aspettava la venuta di alcune navi Greyjoy, forse guidate da personaggi di primaria importanza. E poi, ciò che per giorni aveva mantenuto viva l'attenzione dei soldati della Valle presenti nella Capitale: la venuta di Re Jon. Le ultime notizie riportavano che fosse partito da Città del Gabbiano circa tre settimane prima, ma ancora non si era vista la sua vela all'orizzonte. Una certa noia si era diffusa tra le sentinelle: erano passati i primi, eccitanti, giorni in cui poteva esserci questo importante arrivo; tuttavia il timore che le correnti avessero arrecato danno alla nave reale erano ancora lontani: un ritardo era tutto sommato realistico.

"Dustin, ho caldo." sospirò Mark rivolto al suo compagno. Entrambi vestivano l'ordinaria armatura degli uomini della Valle, che risultava essere troppo pesante per la calura della Capitale.
"E che cazzo vuoi che ti dica..?" disse Dustin cercando di ripararsi dietro ad uno dei merli della torre della Fortezza Rossa da cui osservavano la Baia. "Ancora un'ora e poi si va a mangiare." Allungò il collo oltre il merlo, guardando non verso il mare ma verso la torre attigua. "Non vedo il capitano, Mark. Se fai veloce puoi andare a bere." L'acqua infatti era tenuta in una stanza interna, al riparo dal sole cocente. Non era permesso allontanarsi dalla vedetta durante i turni di guardia, ma i soldati si fiondavano a rinfrescarsi non appena chi li controllava si era allontanato.
"Grazie, Dus." Mark iniziò ad allontanarsi a grandi passi.

Dustin tornò a guardare tristemente la Baia. Tutti mercanti, da Sud o da Est. Molto spesso le navi provenienti da Città del Gabbiano preferivano fermarsi a Duskendale, per evitare il casino della Capitale. Dal Nord poi, figuriamoci, la guerra intimidiva i mercanti. Guardando svogliatamente a Nord-Est, ad un certo punto vide qualcosa. Inizialmente era solo un puntino. Si stropicciò gli occhi, convinto che fosse un miraggio. Non appena ritornò Mark, gli chiese: "Ma lo vedi pure tu quello li in fondo? Sono finito, cazzo, voglio tornare a casa."
"Ma no, non ved... Ah, sì invece!"
Dustin ridusse gli occhi a due fessure, cercando di vedere qualcosa in più. Una vela azzurra.

"NAVE ARRYN! NAVE ARRYN!" Mark e Dustin iniziaro a gridare, più forte che potevano. Poco dopo un corno tuonò per tutta la Fortezza, seguito a ruota dalle campane che suonavano a festa avvisando la città intera.
I mercanti più curiosi, per le vie della Capitale, chiusero i negozi per seguire la fiumana di gente che si stava riversando verso il porto. Le Cappe Dorate scesero immediatamente dalle mura per cercare di contenere le migliaia di persone che cercavano di avvicinarsi alla costa, curiose di vedere se era davvero il nuovo Re quello che stava arrivando.

Maestro Colemon, non troppo diversamente dal popolino, si affrettava a raggiungere il molo. Era uscito di corsa dalla Sala del Concilio Ristretto, aveva solo rivolto velocemente la parola al Primo Cavaliere e poi si era fiondato giù per le scale, seguito a poca distanza da Denys. Sperava che tutto per l'arrivo del Re fosse pronto: aveva dato ordine alle Cappe Dorate di allestire tutto il necessario. Sarebbe dovuto anche andare a controllare la Sala del Trono, ma non c'era tempo. Aveva dato ordini precisi, stava alle guardie sistemare tutto.
Vide Denys allontanarsi verso le sue stanze per mettersi l'armatura da parata, o meglio quei pochi pezzi che gli mancavano. Il ragazzo era stato abbastanza previdente essere pronto ad un arrivo improvviso dello zio. Praticamente gli mancava solo l'elmo.
Scendendo verso il molo, prese una strada leggermente più lunga per far sì di passare davanti alla Sala del Trono. Si fermò per qualche istante davanti alla porta, rivolgendo lo sguardo verso il Trono che giaceva vuoto, sopraelevato sopra una scalinata, composto dalle spade di quelli che furono i nemici di Aegon il Conquistatore. Dietro di questo, enormi vetrate proiettavano l'abbagliante luce del sole della Capitale all'interno della stanza, facendo stagliare la figura del Trono su uno sfondo pressoché bianco.
La Sala era deserta: solo due guardie la stavano controllando in quel momento, e vicine alle colonne portanti sembravano piccole come formiche. Alle loro spalle e su tutte le pareti, con grande gioia del Maestro, enormi arazzi raffiguranti il simbolo di Casa Arryn circondavano l'ambiente. Il celeste di certo donava all'ambiente, ed era innegabile che il falco fosse un animale che ben si accompagnava ad una certa regalità. Per un attimo nella mente di Colemon si affacciarono immagini di come sarebbe apparsa la stanza se a sedere sul Trono fosse un Tully o un Bolton. Beh, il falco sarebbe stato molto più adatto di una trota o di un cadavere per rappresentare la Corona.
Con questi pensieri per la testa, il Maestro correva per i corridoi della Fortezza Rossa facendo tintinnare la catena che portava appesa al collo.
Arrivato al molo, si fece strada tra i cittadini della Capitale che affollavano le vie d'accesso. Con suo grande sollievo vide che la nave Arryn, dalla vela celeste, ancora era abbastanza lontana dal molo. Ci sarebbe voluta ancora circa una mezz'ora prima di vederla attraccare.