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Dove le trovate le parole?

Ultimo Aggiornamento: 17/05/2018 22:08
Autore
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Giudice*****
Utente Senior
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04/04/2018 10:41
 
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Parlando principalmente di originali: Vi capita mai di avere una storia lì sulla punta della lingua (o della penna o delle dita), di aver ad esempio trovato dei personaggi che vi convincono, che hanno un loro background, ma che tutto vi sembra troppo incasinato per raccontalo?
Di non sapere da dove iniziare, che vi sembra di dover spiegare tutto e non avere bene in mente che cosa raccontare?
A me un sacco di volte ahahah XD ( e non so bene se ridere o piangere) ammetto che non scrivo da un secolo e di aver perso la mano ( e la testa per mettermi lì a tirar fuori parole sensate per raccontare qualcosa)
Insomma: voi da dove iniziate con una storia? dai personaggi, dalla trama, da una scena? e se vi manca qualcosa dove lo trovate?

[SM=g27987]

Su EFP mi trovate qui: Earth ~ Di qua invece c'è la mia pagina giudice
***
Quello che la neve sa
04/04/2018 15:06
 
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Ciao Earth!!

Ciò che hai descritto mi capita di continuo, ci sono talmente tante storie che vorrei scrivere, che nella mia mente hanno una loro forma e un loro senso, ma che a scriverle non saprei da dove cominciare.
In tanti casi il non sapere da cosa iniziare mi ha frenato proprio dalla scrittura e mi ha spinto ad accantonare dei progetti (che comunque tengo in un cartellina per il futuro). Il massimo è quando vengo colta da ispirazione divina, e allora mi metto giù a scrivere filata, altrimenti la prendo con calma e ci ricamo su finché non mi sento pronta a buttarmici.

Recentemente mi sono creata un metodo in fasi che seguo per ideare le storie dallo scheletro, il che comprende tutto quello che hai detto: i personaggi, la trama e il contesto, le scene, ecc.
Non penso che ci sia un segreto per scrivere con continuità, l'unica via credo che sia spendere del tempo sull'idea che hai della storia, svilupparla, se qualcosa ti blocca o ti manca significa che hai ancora da plottare. Nel mio caso la malacopia mi aiuta molto, a mo' di brainstorming, prima scrivo giù ciò che mi viene, come penso che debba svolgersi una scena, anche il solo scrivere male mi aiuta a entrare in sintonia con i personaggi, a capire come muovermi. E da lì poi revisiono, edito e tengo le parti buone :P

Mi spiace sapere che è un periodo un po' meh per te, è da tanto che ero curiosa di leggere qualcosa di nuovo tuo. Ti mando tutto il supporto e le energie positive ♥
Post: 13
Utente Junior
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04/04/2018 20:35
 
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Storia originale, da dove comincio? Da qualcosa di realmente accaduto XD Una scena, anche stupida, insignificante, piccola, ma che mi è successa davvero. Da un momento autobiografico. Ma è una rivelazione top secret, non dirla a nessuno...
[Modificato da Light2015 04/04/2018 20:36]
Post: 1.047
Utente Veteran
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08/04/2018 13:01
 
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Recentemente mi sono creata un metodo in fasi che seguo per ideare le storie dallo scheletro, il che comprende tutto quello che hai detto: i personaggi, la trama e il contesto, le scene, ecc.
Non penso che ci sia un segreto per scrivere con continuità, l'unica via credo che sia spendere del tempo sull'idea che hai della storia, svilupparla, se qualcosa ti blocca o ti manca significa che hai ancora da plottare. Nel mio caso la malacopia mi aiuta molto, a mo' di brainstorming, prima scrivo giù ciò che mi viene, come penso che debba svolgersi una scena, anche il solo scrivere male mi aiuta a entrare in sintonia con i personaggi, a capire come muovermi. E da lì poi revisiono, edito e tengo le parti buone :P



Questo è un buon metodo.
Io suggerirei un passaggio ulteriore: dopo avere buttato giù un canovaccio, cerca di immedesimarti in un lettore critico a scriviti tutte le domande e le obiezioni che potresti fare.
Poi torna nei panni dell'autore, cerca di rispondere a quelle domande e a quelle obiezioni. E' probabile che così riuscirai a dare profondità e coerenza alla storia, anche se non è necessario che poi tutte le risposte che ti sei data vengano necessariamente pubblicate.
Un altro trucco col quale mi trovavo bene era questo: dopo avere fatto un canovaccio e averlo rivisto e arricchito fino a trovarlo soddisfacente, la prima fase di stesura veniva fatta su un quaderno, così da non farmi distrarre dai comandi del word processor e poter immaginare visualmente la storia.
Una volta scritta e rivista la versione cartacea, la battevo nuovamente sul computer; in questo ulteriore passaggio riuscivo a migliorare la formulazione.
Insomma, il fatto di costringersi a riscrivere da capo, invece di limitarsi a una correzione a computer della bozza iniziale, permette di lasciarsi indietro moltissimi difetti che potrebbero limitare lo sviluppo della storia.
Post: 935
Giudice*****
Utente Senior
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10/04/2018 13:25
 
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A volte a ispirarmi è il testo di una canzone,la scena di un film o qualcosa che vedo attorno a me. Immagino la scena e ci costruisco intorno il contorno, la storia.

Alla folgorazione per l'idea segue un momento di panico estremo: dove segno la battuta, la frase scatenante, la scena? Ovunque, comprese le note vocali del telefono, il retro di una rivista, le pagine alla fine di un libro. Che ci volete fare, l'ispirazione mi coglie sempre mentre sono nel traffico o in fila da qualche parte.

Trama e personaggi vengono successivamente appuntati in una serie di schemi a matita che, ve lo confesso, non sono ordinatissimi come vorrei.
E poi dopo che scrivo, leggo, rileggo fino a imparare quasi a memoria le frasi, cercando di mantenere i dettagli e la coerenza di situazioni e personaggi.
14/04/2018 22:25
 
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Re:
MaxT.M, 08/04/2018 13.01:



Questo è un buon metodo.
Io suggerirei un passaggio ulteriore: dopo avere buttato giù un canovaccio, cerca di immedesimarti in un lettore critico a scriviti tutte le domande e le obiezioni che potresti fare.
Poi torna nei panni dell'autore, cerca di rispondere a quelle domande e a quelle obiezioni. E' probabile che così riuscirai a dare profondità e coerenza alla storia, anche se non è necessario che poi tutte le risposte che ti sei data vengano necessariamente pubblicate.
Un altro trucco col quale mi trovavo bene era questo: dopo avere fatto un canovaccio e averlo rivisto e arricchito fino a trovarlo soddisfacente, la prima fase di stesura veniva fatta su un quaderno, così da non farmi distrarre dai comandi del word processor e poter immaginare visualmente la storia.
Una volta scritta e rivista la versione cartacea, la battevo nuovamente sul computer; in questo ulteriore passaggio riuscivo a migliorare la formulazione.
Insomma, il fatto di costringersi a riscrivere da capo, invece di limitarsi a una correzione a computer della bozza iniziale, permette di lasciarsi indietro moltissimi difetti che potrebbero limitare lo sviluppo della storia.




Ciao MaxT.M!
Ti ringrazio tantissimo per i consigli.
In effetti io di mio tendo già a rileggere le singole scene un'infinità di volte. Questo proprio per cercare sia le sviste ortografiche che le possibili incoerenze o buchi di trama. Certe volte, quando mi sorgono domande, cerco di confrontarmi con persone che conosco e che, fortunatamente, sono più che disponibili a leggere qualche mio pezzo e consigliarmi. Spesso mi è successo però di trovare la soluzione da sola e riceverne una conferma in più xD
Quindi direi che rileggere la storia in maniera più critica e porsi delle domande è senz'altro importante, cerco di farlo sempre quando posso :P
Post: 1.047
Utente Veteran
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15/04/2018 07:24
 
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Ciao MaxT.M!
Ti ringrazio tantissimo per i consigli.
In effetti io di mio tendo già a rileggere le singole scene un'infinità di volte. Questo proprio per cercare sia le sviste ortografiche che le possibili incoerenze o buchi di trama. Certe volte, quando mi sorgono domande, cerco di confrontarmi con persone che conosco e che, fortunatamente, sono più che disponibili a leggere qualche mio pezzo e consigliarmi. Spesso mi è successo però di trovare la soluzione da sola e riceverne una conferma in più xD
Quindi direi che rileggere la storia in maniera più critica e porsi delle domande è senz'altro importante, cerco di farlo sempre quando posso :P


Sono contento che i miei suggerimenti ti siano utili.
Un altro che potrei aggiungere è di provare alcuni ulteriori cambiamenti di punto di vista: mettersi nei panni dei singoli personaggi, uno per uno, e cercare di vedere la storia dal loro punto di vista; è possibile che emergano nuove idee o correzioni.
16/04/2018 16:11
 
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Ne sai a pacchi, Max, tu su che cosa scrivi?

@Shilyss, non sai quante volte non mi sono appuntata giù le idee convinta di ricordarmele, e invece una volta pronta per scrivere perse per sempre [SM=g28000]


Qualcosa che consiglierei a Earth, però, per non perderci la mano è di scrivere un pochino ogni giorno. Segnati giù una challenge, non importa quale, anche una fatta da te va bene, e impegnati a scriverci ogni giorni, altrimenti rischi di perdere smalto e trovare difficoltoso approcciarti nuovamente alla scrittura.
Post: 935
Giudice*****
Utente Senior
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16/04/2018 17:14
 
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Re:
molang, 16/04/2018 16.11:



@Shilyss, non sai quante volte non mi sono appuntata giù le idee convinta di ricordarmele, e invece una volta pronta per scrivere perse per sempre [SM=g28000]






...Ha una breve storia triste dietro, la mia brillante opzione di segnarsi tutto.
A volte inizio a scrivere una storia nuova e, colta da fervore, riempio venti o trenta pagine in una settimana o meno. Poi, in cerca di ispirazione o presa da altri progetti (leggi: la vita), lascio il file.doc a marcire per qualche eone di tempo nel pc.

Un giorno, non molto tempo fa, capitò che riaprii dopo cento anni un file e iniziai a (ri)leggerlo. L'avevo completamente dimenticato e andando avanti mi dicevo "toh, com'è valida 'sta roba, che carina questa storia." Leggi che ti rileggi, ad un certo punto arrivai a un paragrafo interrotto a metà con una battuta. Dopo, il bianco.
Volevo strangolarmi da sola: non ricordavo la storia, figuriamoci se mi poteva tornare in mente il modo in cui doveva finire, la maledetta. Da quel giorno apro le parentesi e aggiungo "x e y dicono questo per quest'altro motivo/faranno z/lo scopo di tutto è arrivare a w".

P.S.
Capire il punto di vista degli altri personaggi della storia è anche per me essenziale affinché un'opera sia coerente, matura e sviluppata in maniera consapevole. Molta attenzione presto anche ai dialoghi. Rappresentano un aspetto che reputo fondamentale e curo di conseguenza moltissimo, perché se c'è una cosa che odio è scrivere/leggere battute che non hanno né capo né coda.
[Modificato da Shilyss 16/04/2018 17:20]
Post: 1.047
Utente Veteran
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16/04/2018 21:37
 
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Ne sai a pacchi, Max, tu su che cosa scrivi?


Grazie!
Su cosa ho scritto? Sembra un po' paradossale, ma ho scritto perlopiù su W.I.T.C.H.
La prima storia che ho iniziato è stata molto lunga, ed è stata anche l'ultima che ho finito, anche se in mezzo ho pubblicato altri lavori, compresi due originali.
Dunque, questa storia era lunga e ambiziosa, e all'inizio avevo poca esperienza e idee poco chiare.
In alcuni periodi ho trovato degli interlocutori validi per discuterla e metterla a punto; infatti a me le idee vengono soprattutto quando scrivo email.
in altri periodi, invece, non avevo contatti adatti, per cui ho elaborato questa tecnica di moltiplicazione dei punti di vista per sostituirli.

...Ha una breve storia triste dietro, la mia brillante opzione di segnarsi tutto.
A volte inizio a scrivere una storia nuova e, colta da fervore, riempio venti o trenta pagine in una settimana o meno. Poi, in cerca di ispirazione o presa da altri progetti (leggi: la vita), lascio il file.doc a marcire per qualche eone di tempo nel pc.


Un giorno, non molto tempo fa, capitò che riaprii dopo cento anni un file e iniziai a (ri)leggerlo. L'avevo completamente dimenticato e andando avanti mi dicevo "toh, com'è valida 'sta roba, che carina questa storia." Leggi che ti rileggi, ad un certo punto arrivai a un paragrafo interrotto a metà con una battuta. Dopo, il bianco.
Volevo strangolarmi da sola: non ricordavo la storia, figuriamoci se mi poteva tornare in mente il modo in cui doveva finire, la maledetta. Da quel giorno apro le parentesi e aggiungo "x e y dicono questo per quest'altro motivo/faranno z/lo scopo di tutto è arrivare a w".



Triste storia di un possibile capolavoro mancato...
Magari potresti provare a reinventarti il seguito, anziché cercare di ricordarlo.

Alla mia storia di cui scrivevo prima manca solo un epilogo, la trama è conclusa. L'ho lasciato indietro perché ho avuto cose più urgenti da fare, poi un anno o due dopo ho ripreso in mano le bozze dell'epilogo, non mi sono sembrate all'altezza del resto e avevo un po' perso la mano, quindi la long-fiction figura ancora come incompiuta.
Forse dovrei rinunciare all'epilogo e chiuderla così com'è.
Post: 935
Giudice*****
Utente Senior
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18/04/2018 09:58
 
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Re:

Triste storia di un possibile capolavoro mancato...
Magari potresti provare a reinventarti il seguito, anziché cercare di ricordarlo.

Alla mia storia di cui scrivevo prima manca solo un epilogo, la trama è conclusa. L'ho lasciato indietro perché ho avuto cose più urgenti da fare, poi un anno o due dopo ho ripreso in mano le bozze dell'epilogo, non mi sono sembrate all'altezza del resto e avevo un po' perso la mano, quindi la long-fiction figura ancora come incompiuta.
Forse dovrei rinunciare all'epilogo e chiuderla così com'è.



A forza di pensarci sono più o meno riuscita a ricostruire dove potevano andare a parare. In fondo, la testa che l'ha inventata è sempre la mia! Ci tengo particolarmente a quel lavoro, anche se l'ho accantonato per mesi/anni, perché ha uno degli incipit più belli che mi siano mai usciti. Credo che la mia indecisione nel finirla stia però proprio nel finale. Deve essere necessariamente amaro o tragico, visto il mood. Ho una teoria tutta mia sulle conclusioni: devono essere adatte, azzeccate, degne, anche se non liete. Ho visto troppi film/letto libri dove ho detto "beh, ma che fine è?" perché l'epilogo mi era sembrato frettoloso.

A volte, lasciare le storie a mantecare è una soluzione ottima per trovare le parole. Il rischio è che riprendendole in mano si incontrino ingenuità perché nel frattempo la penna si è fatta più svelta e scaltra, ma anche questo è indice di un continuo miglioramento.
Sono certa, @Max, che darai un epilogo degno alla tua storia: l'attenzione ai dettagli e ai POV è sintomo di una cura del particolare che denota quanta passione metti nello scrivere.
[SM=g27985]
Ho una storia che è iniziata nel 2014, sono 800 pagine di word. Sono due anni che sostengo come mi manchino "solo" 50 pagine. Inutile dire quanta ironia susciti oggi questa affermazione. Manca solo la conclusione, anzi un raccordo della conclusione. Sic.
Post: 1.047
Utente Veteran
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18/04/2018 16:20
 
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A forza di pensarci sono più o meno riuscita a ricostruire dove potevano andare a parare. In fondo, la testa che l'ha inventata è sempre la mia! Ci tengo particolarmente a quel lavoro, anche se l'ho accantonato per mesi/anni, perché ha uno degli incipit più belli che mi siano mai usciti. Credo che la mia indecisione nel finirla stia però proprio nel finale. Deve essere necessariamente amaro o tragico, visto il mood. Ho una teoria tutta mia sulle conclusioni: devono essere adatte, azzeccate, degne, anche se non liete. Ho visto troppi film/letto libri dove ho detto "beh, ma che fine è?" perché l'epilogo mi era sembrato frettoloso.



Molti libri iniziati bene soffrono per un finale non all'altezza, inclusi (a mio parere, ovviamente) quasi tutti i romanzi della Marion Zimmer Bradley (quelli che ricordo, almeno) e la saga del mondo emerso, bellissima fino a cento pagine dalla fine e poi conclusa frettolosamente.

Ho cercato delle ragioni di questa difficoltà.
Una, ovviamente, può essere la stanchezza dello scrittore.
Ma non è l'unica.

Quasi tutti gli autori sentono di dover dare un lieto fine alla storia.
Però, per tenere alta la tensione, devono far sembrare fin quasi alla fine che il finale sarà drammatico.
A questo punto, è difficilissimo trovare un espediente per rovesciare la situazione che sia credibile e, al tempo stesso, non scontato, o non dia l'idea di un avvenimento o personaggio aggiunto all'ultimo momento per fare da 'deus ex machina'.
Una cosa che potrebbe funzionare bene è far sembrare fino alla fine che la conclusione debba essere una tra due possibilità, e poi farne accadere una terza con un colpo di scena.
Però le premesse di questo colpo di scena devono essere seminate nel testo ben in anticipo, pur sembrando avere un significato diverso.
E'una cosa che è spesso riuscita bene a Dan Brown, anche se ha usato il trucco così spesso che ormai uno se lo può anche aspettare.


Sono certa, @Max, che darai un epilogo degno alla tua storia: l'attenzione ai dettagli e ai POV è sintomo di una cura del particolare che denota quanta passione metti nello scrivere.



Grazie per l'incoraggiamento. In un certo senso la mia storia è finita, e anche con un colpo di scena che mi ha soddisfatto.
Sono le cose venute dopo, tanto per concludere, che non mi sembrano all'altezza. L'epilogo era pensato come una serie di scenette che mostravano cosa facevano i vari protagonisti a distanza di un mese dalla conclusione della vera storia.
Forse non era neanche male, dovrei solo abbreviare un po', visto che la tensione, e quindi la pazienza del lettore, è ormai caduta.

Un'altra mia long fiction su WITCH si configurava come un prequel, e questo mi ha alleggerito dall'imbarazzo del finale, visto che l'unico requisito era che si raccordasse in modo credibile con la storia del fumetto.

Una volta ho letto un buon consiglio per gli scrittori: prima di investire tempo su una storia, dovevano stendere la bozza di almeno due finali alternativi che fossero soddisfacenti, in modo da poter partire alla grande solo dopo aver superato questa difficoltà.
Poi, niente vieta di cambiarlo in corso d'opera, se dovesse emergere un'idea migliore.


[Modificato da MaxT.M 18/04/2018 16:24]
Post: 935
Giudice*****
Utente Senior
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18/04/2018 17:26
 
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Credo sia stanchezza e... pure un pizzico di paura: pur di non scontentare il lettore che acquista, forse, si preme per "e vissero tutti felici e contenti? (Martin è l'eccezione che conferma la regola, ma andiamo avanti).

In genere elaboro due finali e mi stuzzica sempre l'idea di metterne due, uno lieto e l'altro dark e tetro. Per la mia storia più lunga mi ero inventata una cattiveria tremenda, sulla scia di Dario Argento in Profondo Rosso: nel film, lui mostra in un celebre fotogramma il volto dell'assassino all'inizio del film.

Il mio espediente però poteva andare bene su un racconto di 100, 200 pagine. Superate le 500, era davvero eccessivo, un inganno troppo crudele. Però, siccome non butto mai niente, ho riutilizzato la scena in un altro contesto che mi soddisfa.

A tale proposito, un consiglio che lessi in un'intervista a una scrittrice su Internazionale diceva di non cancellare mai nessuna frase o idea, ma di copiare tutto in un file di testo e lasciare le parole lì. Creare, insomma, un file di frasi o scene tagliate.

Sto provando a riflettere sui miei finali preferiti: non sono né belli né brutti né pieni di colpi di scena. Sono giusti, magari crudi, ma giusti, inseriti nella storia, coerenti con quanto detto dall'Autore.
Quello che mi è piaciuto di più negli ultimi 2/3 anni (ma mi ha fatto male leggerlo) è stato Roth con Pastorale Americana ed Espiazione di McEwan (anche se la prima parte l'ho trovata troppo lunga).
Più che l'evento che sconvolge, direi che è il messaggio che arriva ad avere impatto. E questo mi fa pensare che il mio finale sarà tragico, per quella storia, perché non avrebbe senso la redenzione, non sarebbe coerente.

Tornando a noi, i prequel mi piacciono moltissimo per la marea di indizi che puoi spargere [SM=g27998]
Per il tuo finale, dipende dalla lunghezza delle appendici e di cosa rivelano. Se è "dieci anni dopo..." devi far venire la voglia di scoprire che è successo al lettore giocando un po'prima, magari.
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Giudice*****
Utente Senior
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18/04/2018 19:14
 
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Ciao ragazzi!
Non credevo che avreste risposto in così tanti ^.^ wow [SM=g27998]

@molang che piacere sentirti! ti capisco benissimo anche a me capita spesso di avere mille idee che appunto da tutte le parti e poi chissà se riprenderò!come dici tu fare una bozza di quello che abbiamo in testa prima che arrivi l'ispirazione a tirare le fila penso sia una cosa molto furba! Per lo scrivere con costanza mamma mia non ne sarò mai capace T.T personaliste riesco solo a scrivere sotto "ispirazione divina" cosa molto rara ultimamente T.T però ammiro tantissimo quelli che riescono a mettersi lì e a buttare giù idee e righe tutti i giorni, penso sia una gran bella cosa ^.^

@Light2015 ciao! non ho mai pensato di partire da un fatto autobiografico.. non preoccuparti il tuo segreto con noi è al sicuro [SM=g27988]

@MaxT.M hai raggionissima, fare i lettori critici di se stessi è utilissimo, ma penso anche sia molto difficile [SM=g27994] penso che sia utile anche far passare qualche giorno tra la prima bozza e la ""stesura"" vera e propria dell'idea no?
Mi spiace che la tua storia sia senza epilogo ^.^ da quello che ho capito è passato tanto tempo da quando l'hai scritta ... forse come dici non ne ha bisogno? personalmente gli epiloghi tipo quelli che fanno vedere come sono andate le cose anni dopo la conclusione della storia non mi hanno mai fatta impazzire, mettono un punto che secondo me è troppo fermo... non so preferisco i finali un po' più aperti dove come lettrice mi posso immaginare cosa ne sarà dei mie personaggi preferiti XD
La cosa di avere bene due finali prima di iniziare a scrivere non l'avevo mai sentita, ma è interessante, così se la trama iniziale cambia in corsa si può sempre scegliere il finale che ci sta meglio invece di cercare di far incastrare tutto, è un buon consiglio per essere più elastici!

@Shilyss e vero, anche a me spesso sono venute idee guardando film, sentendo canzoni o leggendo libri... e dopo il momento di folgorazione il panico dici?? sempre anche quello! come ti capisco bene! Mi dispiace perla tua storia lasciata a metà T.T è veramente triste... forse come dice Max dovresti provare e riinventarti il finale? chissà magari con il tempo che è passato riuscirai a dare una degna continuazione a quello che avevi iniziato ^.^
i finali sono sempre complicati mannaggia a loro!

Su EFP mi trovate qui: Earth ~ Di qua invece c'è la mia pagina giudice
***
Quello che la neve sa
Post: 935
Giudice*****
Utente Senior
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19/04/2018 08:05
 
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Re:
_Earth_, 18/04/2018 19.14:

Ciao ragazzi!
Non credevo che avreste risposto in così tanti ^.^ wow [SM=g27998]


@Shilyss e vero, anche a me spesso sono venute idee guardando film, sentendo canzoni o leggendo libri... e dopo il momento di folgorazione il panico dici?? sempre anche quello! come ti capisco bene! Mi dispiace perla tua storia lasciata a metà T.T è veramente triste... forse come dice Max dovresti provare e riinventarti il finale? chissà magari con il tempo che è passato riuscirai a dare una degna continuazione a quello che avevi iniziato ^.^
i finali sono sempre complicati mannaggia a loro!



Adesso ho un po' di cose in corso (mi sento come i giocolieri), ma quella storia mi è rimasta nel cuore quindi sì, la finirò senz'altro. Tra l'altro scrissi l'incipit ascoltando in loop la stessa canzone. E a questo punto ti/vi chiedo: sono l'unica sciroccata che quando trae ispirazione dalla musica costringe il suo prossimo a sentire per ore sempre la stessa canzone??! Che dite, è grave? [SM=g27987] [SM=g27993]
Post: 1.047
Utente Veteran
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19/04/2018 08:40
 
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Tornando a noi, i prequel mi piacciono moltissimo per la marea di indizi che puoi spargere [SM=g27998]
Per il tuo finale, dipende dalla lunghezza delle appendici e di cosa rivelano. Se è "dieci anni dopo..." devi far venire la voglia di scoprire che è successo al lettore giocando un po'prima, magari.


Per l'epilogo mi è venuta un'idea interessante e facile da fare. E' proprio vero che scrivere fa bene, a me le idee sgorgano soprattutto quando scrivo email. Purtroppo non potrò metterci le mani adesso perché ho altri impegni sui quali tento di concentrarmi.


Mi spiace che la tua storia sia senza epilogo ^.^ da quello che ho capito è passato tanto tempo da quando l'hai scritta ... forse come dici non ne ha bisogno? personalmente gli epiloghi tipo quelli che fanno vedere come sono andate le cose anni dopo la conclusione della storia non mi hanno mai fatta impazzire, mettono un punto che secondo me è troppo fermo... non so preferisco i finali un po' più aperti dove come lettrice mi posso immaginare cosa ne sarà dei mie personaggi preferiti XD


A distanza di un mesetto, direi. Dovrebbe essere scritto come una pagina di un diario di uno dei personaggi, completamente diverso quindi da tutto il resto che è trattato al presente e dai punti di vista di diversi personaggi. Inoltre ho un'idea per una sorpresa nelle ultime righe!


Adesso ho un po' di cose in corso (mi sento come i giocolieri), ma quella storia mi è rimasta nel cuore quindi sì, la finirò senz'altro. Tra l'altro scrissi l'incipit ascoltando in loop la stessa canzone. E a questo punto ti/vi chiedo: sono l'unica sciroccata che quando trae ispirazione dalla musica costringe il suo prossimo a sentire per ore sempre la stessa canzone??! Che dite, è grave?



No, non è grave, è un buon trucco per rientrare nello stato d'animo.
Se penso che io per anni ho dovuto evitare di appassionarmi ad altri fandom per non rischiare di abbandonare l'ispirazione a metà lavoro... e WITCH non è un universo molto vasto, i numeri del fumetto più o meno validi, a mio parere, sono al massimo i primi 60, e già dopo il quarantesimo c'era un declino riconoscibile.
Post: 935
Giudice*****
Utente Senior
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20/04/2018 09:30
 
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@Earth anche a me piacciono i finali aperti, che fanno riflettere, basta che non siano proprio spalancati. Mi piace immaginare, però l'Autore deve avere il coraggio di dirmi "di che morte devono morire i nostri eroi".

@MaxT.M. Appuntala! Appuntala, mi raccomando! Rientrerò nel mood e la finirò, promesso! Bella e ardita l'idea della pagina di diario. Mi piacciono queste soluzioni che simulano la realtà nella finzione, non a caso adesso sto postando, tra le altre cose, un carteggio: unico POV, lo scrittore è un bugiardo patentato e ha un solo interlocutore. [SM=g27987] [SM=g27987]
Post: 1.047
Utente Veteran
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21/04/2018 13:13
 
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Appuntala! Appuntala, mi raccomando! Rientrerò nel mood e la finirò, promesso! Bella e ardita l'idea della pagina di diario. Mi piacciono queste soluzioni che simulano la realtà nella finzione, non a caso adesso sto postando, tra le altre cose, un carteggio: unico POV, lo scrittore è un bugiardo patentato e ha un solo interlocutore.



Ho buttato giù qualche riga sull'idea, spero di riuscire a trasformarla in qualcosa di buono quest'estate. Gli avvenimenti da scrivere, e riassumere in breve, ci sono già. Si tratterà di ritornare a immedesimarmi un po' nel personaggio, potrebbe essere una buona cosa rileggere la storia da capo.
Un carteggio scritto da un bugiardo patentato? Sembra un'idea molto originale.
Ma come si fa a capire dal carteggio che è bugiardo, se manca il riscontro della trattazione da altri pov?
Post: 935
Giudice*****
Utente Senior
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21/04/2018 13:36
 
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Re:
MaxT.M, 21/04/2018 13.13:


Appuntala! Appuntala, mi raccomando! Rientrerò nel mood e la finirò, promesso! Bella e ardita l'idea della pagina di diario. Mi piacciono queste soluzioni che simulano la realtà nella finzione, non a caso adesso sto postando, tra le altre cose, un carteggio: unico POV, lo scrittore è un bugiardo patentato e ha un solo interlocutore.



Ho buttato giù qualche riga sull'idea, spero di riuscire a trasformarla in qualcosa di buono quest'estate. Gli avvenimenti da scrivere, e riassumere in breve, ci sono già. Si tratterà di ritornare a immedesimarmi un po' nel personaggio, potrebbe essere una buona cosa rileggere la storia da capo.
Un carteggio scritto da un bugiardo patentato? Sembra un'idea molto originale.
Ma come si fa a capire dal carteggio che è bugiardo, se manca il riscontro della trattazione da altri pov?



Sì, io faccio così perché ogni storia ha il suo respiro, anche se è della stessa penna!

Questa è una bella domanda, davvero. A parte che ti invito a leggerla (il primo capitolo è postato su Efp, si chiama "Confessioni di una mente pericolosa" come il film diretto anni fa da Clooney - fine pubblicità occulta).

In diversi modi, in verità. Il suo interlocutore è sempre lo stesso e ha modo di avere sue informazioni anche da terzi e sa benissimo che la sua corrispondenza è con un bugiardo. In molti casi, il protagonista deve rettificare o spiegare informazioni già in possesso del destinatario.
Inoltre, poiché è una personalità istrionica, gioca lui per primo seminando il dubbio: bluffa come a carte. Avrò l'asso o il tris? Forse non ho niente! L'altro modo l'ho estrapolato da tutte quelle serie TV tipo quella con Tim Roth o il Mentalista. Ad ogni modo, in ogni menzogna c'è un po' di verità - come nella letteratura che è finzione.
Ti ringrazio per l'originale!
17/05/2018 22:08
 
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Mi sono rimessa un po' in pari con tutto ciò che avete detto e, riconosco che un mio enorme problema sia l'incostanza. Periodi altalenanti in cui passo dallo scrivere con regolarità a non scrivere proprio, tremendamente deleteri poiché quando sospendo qualcosa difficilmente riesco a rientrare nel mood giusto per continuare.

Per rifarmi un po' al caso di Shilyss e la sua bozza abbandonata per anni, ecco, io non riuscirei proprio a riprenderla e portarla avanti. Non troverei né la motivazione, né l'ispirazione e tanto meno la curiosità di sapere come finirà. In sostanza, se perdo il ritmo è la fine per me xD

Mi tocca buttarmi su qualcosa di nuovo o rimango a sguazzare nel pantano =/
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