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Perchè si diventa atei

Ultimo Aggiornamento: 27/03/2018 18:26
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OFFLINE
Post: 714
Città: MILANO
Età: 21
Sesso: Maschile
25/03/2018 16:00



Se sui Talk-Show "serissimi" (eeeeeeh come no.... [SM=x5240712] ) el doctor Max NO entiende, creo que tambien por eso non capirà (o farà finta di non capire...) una beata mazza. Ma la mia disinteressata simpatia per il personaggio, al di là dei suoi RIDOTTISSIMI proclami ateistici rimane, per cui... mi cascasse una gamba... io mi allargo dove lui parece (anzi lo è proprio...) stitico: ovvero religioni e ateismo.

Mi sono chiesto tante volte perchè si diventa atei. C'è chi troppo semplicemente (come il doctor Max, per fare un nome a caso... [SM=x5325573] ) si sente portato al dilagante ateismo moderno per la (le) crisi, che sembra inarrestabile, che ha investito la chiesa, i suoi componenti e le religioni in genere. Un atteggiamento anarchico-rancoroso che porta inevitabilmente allo smarrimento delle masse, alla susseguente decadenza morale e civile o comunque ad uno smarrimento di valori di "sostegno". Va altresì detto che il concetto massimo che l'uomo può farsi di Dio è SEMPRE proporzionato alla sua maturità.

Maturità vista nel senso che l'idea innata esiste nell'individuo, ovvero, l'uomo può nascere senza una religione o un Dio apparente, ma dentro di sè crederà sempre in un Ente Superiore. Un materialista (faccio semper un nome a caso: Max... [SM=x5240712] ) crede nella materia e nella fatalità delle leggi fisiche (ma NIENTE viene dal niente). Lo spiritualista (prendo uno a caso, me stesso...) nella fatalità del movimento delle anime. Il cattolico crede in Dio e nel demonio... ciascuno insomma, per sua natura crede in qualche cosa che lo sovrasta.
Un saggio, di cui NON ricordo il nome, diceva che vi può essere un popolo senza religione, ma mai un popolo senza Dio.

Dalla religione, da qualunque religione, noi dovremmo tirar fuori l'essenza, che è comune a tutti come principio, NON ritenersi atei anche (per dirne una) perchè ci sono preti pederasti e culattoni, che predicano bene e razzolano male. Non bisogna rinnegare Dio per la cristallizzazione di formule e rituali snocciolati a memoria dalle varie correnti religiose a guisa di ferrei comandamenti. Questi, dall'induismo al cristianesimo, hanno perso inesorabilmente il loro iniziale valore. Si assiste cioè ad un progressivo spegnimento delle iniziali formule e insegnamenti. Ciò che spiritualmente non convince va ricercato nel ritmo ciclico delle civiltà, e di chi non è all'altezza di tramandare sublimi insegnamenti. Colpa della pochezza insita nell'uomo, di poteri temporali, parlo di caste sacerdotali, di papi, ecc. non di Dio o dei maestri spirituali che nel tempo si sono manifestati in terra.

A mio parere quindi si può essere atei, ma verso le perle che i porci si sono accaparrate e da sempre provano a riproPORCI per i loro tornaconti. Non solo, la Verità è ben più chiara delle elaborazioni mentali pseudo-teologiche, ricavate dalla cattiva interpretazione di testi sacri e di una RIVELAZIONE le cui parti AUTENTICHE non riescono ormai più a sostenere gli errori (e gli ABUSI) di trascrizione che l'esegesi storica ha a volte denunciato. Ecco, su queste manipolazioni e mancanze mi dichiaro fermamente ateo, certamente NON sull'esistenza di un Creatore.
Un saluto




OFFLINE
Post: 556
Sesso: Maschile
27/03/2018 18:26

Re:
ZarzacoDranae, 25/03/2018 16.00:


l'uomo può nascere senza una religione o un Dio apparente, ma dentro di sè crederà sempre in un Ente Superiore


Ma chi l'ha detto questo?
Può anche essere che uno prima di essere mandato a catechismo non si sia mai neanche posto il problema dell'esistenza di un dio, e che poi non avendo mai avuto prova dell'esistenza di quel dio che gli è stato insegnato, e magari nemmeno di un altro, alla fine si rassegni all'ignoranza (che a mio parere è ciò che realmente ci accomuna tutti, al di là delle proprie convinzioni/speranze/suggestioni).
Di fondo, per me, c'è soltanto una grande ignoranza, che poi ognuno cerca di colmare come vuole o come può.
Ecco perché fede e ateismo, dal mio punto di vista, si trovano esattamente sullo stesso identico piano.

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