Caro Palumbo,
Ora non conosco i motivi ,che l'hanno portata a copiare solo parte della citazione della Treccani , ma appare di fatto scorretto, poiche nella parte finale della citazione [...]
Quindi non è chiaro il motivo della sua citazione parziale, come sopra riportato
Se legge qualche post più avanti da quello che ricorda
io ho citato e commentato per intero la Treccani, dunque non mi accusi di scorrettezze quendo si tratta solo di una
sua distrazione, per cortesia. In quel post ho solo sottolineato quella parte perché l'utente VVRL sosteneva che la crux romana
non poteva assolutamente essere un
palo verticale ma solo un oggetto a
forma di T mentre la Treccani dice cihiaramente che poteva essere "costituita da un palo infisso nel suolo
o da due legni". Dunque non si esclude nell'una nell'altra forma, specificando che quella tradizionale si impose tardivamente.
Inoltre per coloro che non ne sono a conoscenza, il dizionario greco Liddell-Scott., alla voce stauros, riporta come significato "palo e croce"
Infatti è quello che sto dicendo io, il termine crux in latino come il termine stauros in greco di per sé
non indicano una forma precisa come la croce tradizionale, ma solo un tipo di strumento, che qualunque forma avesse
fondamentalmente era costituito da un palo conficcato nel terreno dove era appeso il condannato.
Se poi avesse seguito la conversazione, invece di lanciare accuse gratuite, avrebbe notato che io sono assolutamente possibilista, infatti ho chieso a VVRL
fonti iconografiche, archeologiche o letterarie del I secolo che dimostrino che vi era una procedura da cui si possa dedurre l'aspetto cruciforme dello stauros.
Shalom
[Modificato da barnabino 17/03/2018 16:44]
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