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Pamela, io ti ricordo.

Ultimo Aggiornamento: 14/02/2019 11:02
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05/02/2018 20:40
 
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Sono un po' titubante ed imbarazzato perché mi sembra che chiedere di porgere un commosso ricordo alla dolcissima Pamela, sventrata e fatta a pezzi da un animale e rivolgere un sentito e solidale abbraccio alla sua mamma e, ancora, pretendere nessuna pietà giudiziaria per quella bestia che ha seviziato e dilaniato il corpo della innocente giovane creatura, ebbene mi sembra che tutto questo sia fuori dal coro, mal visto, mal avvertito dall'opinione politica e giornalistica dominante. Eppure io penso con infinito affetto e compassione alla povera Pamela ed alla sua dignitosa mamma. Vi dico che vi voglio bene, anche se non è di moda. [SM=x44608]
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08/02/2018 21:52
 
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Un'altra innocente ragazza trucidata da un inqualificabile maledetto! Anche tu, Valentina, uccisa dalla barbarie maschile. Quando ci metteremo in testa che la distinzione tra vittime ed aggressori non è basata sull'etnia o sul colore della pelle ma è drammaticamente segnata dal genere: le Donne sempre più dilaniate ed i maschi ingovernabili carnefici?
14/02/2019 02:12
 
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... L'ipocrisia, vizio atavico dei pusillanimi!
… l’apostolo san Giacomo, nel suo Vangelo, ha scritto che la misericordia ha sempre la meglio sul giudizio. E credo che questo principio resti tuttora valido nei rapporti ordinari tra persone civili. “Ordinari” nel senso che non ci siano legami di conoscenza, di vicinato, di lavoro, di amicizia, di parentela, familiare religioso, ideologico o quant’altro … e lo dico riferendomi alla pietas che si deve avere anche verso una ragazza non conosciuta dai più, qual era la “dolcissima” Pamela, nonostante che …
Ciò premesso, va però rimarcato che, l’ipocrisia non dovrebbe mai prevalere sull’oggettività dei fatti e, quindi, sulla reale e concreta verità delle cose, specie, se riguardano persone giovani e anziane, sulle quali, come appurato dalle tante “cronache di nera”, si presta una particolare attenzione per “sensibilizzare” la gente a innalzare lo share, con fini lucrosi, piuttosto che la vera compassione! Cosa cui da sempre ci abitua gran parte della stampa, ma in fondo, manipolando la realtà, o peggio, indirizzando l’opinione pubblica da una certa parte, e minimizzando o tralasciando del tutto un’altra di ben altra e maggiore importanza.
E uno dei casi, tra gli altri, più eclatanti è, quello ancora in atto (dopo 10 anni) di Stefano Cucchi. Spolverando i primissimi articoli sul suo caso, iniziato il 15 ottobre 2009 col suo fermo dai carabinieri in un giardino pubblico mentre spacciava, la stampa lo additava immediatamente per quello che effettivamente era diventato: un pusher, un drogato, un emarginato, in più pure “albanese” … ma con la sua morte, avvenuta 7 giorni dopo il fermo, gli stessi “giornalai” lo rimettono in risalto per “morte sospetta” da parte di chi preposto alle Istituzioni, e cambia radicalmente rotta appellandolo per quello che effettivamente era: un professionista geometra, una persona legata con alti e bassi alla famiglia e in particolare con la sorella che, nel frattempo, inizia a perorare – e continua a farlo - la tragedia del fratello pubblicando libri, conferenze, ricevendo premi e riconoscenza, eccetera.
Ora, la stessa “ipocrisia”, la maggioranza della stampa - tranne la sensibilità di alcuni giornalisti! - la usa metodicamente nei riguardi dell’ex Mastropietro Pamela (per questo, sopra, riferendomi a lei, ho detto: “… nonostante che …”), una donna, di certo, ancora ragazza solo 18enne, ma probabilmente non più ingenua e cosciente del suo esistere, la quale, prima che vittima di un carnefice (forse più di uno) d’inaudita malvagità e premeditazione, già lo era per la sua lontananza dalla famiglia, del suo rifugiarsi nella droga, o peggio, era già vittima, del “non senso”, della perdita di un qualsiasi valore, quindi, dello smarrimento, del dolore, dell’angoscia, della desolazione, della paura e della morte! E, forse, il peggio del peggio, che nessuno si è accorto dell’immane tragedia che questa donna entrata nella vita, stava subendo … a cominciare da chi le stava più vicino e che, ora, adesso, subito, immediatamente si dispera per la tragedia subita … magari, anche costoro, scriveranno un qualche libro, faranno varie conferenze, fonderanno associazioni pro e verranno a qualche noto talk show …
E quanti altri casi e con quanta di questa squallida ipocrisia, tra giornalai pure laureati speranzosi di ricevere il pulitzer, intellettualoidi … e la gran parte di noi, continuiamo a conviverci … ma la pariamo poi, giustificandoci: “ … non è possibile morire così giovani e in questo modo … si poteva evitare!”




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14/02/2019 11:02
 
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