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06/05/2018 17:31 | |
5° CLASSIFICATO:
“Promesse” di Starlight_Fox
Grammatica, lessico e stile: 8/15
• ... veniva chiamato comunemente “Il regno della vipera” questo perché la sua forza... → prima di questo ci vuole la virgola o in alternativa si toglie la parola in questione.
• Sia “il regno della vipera” che “le forze del serpente”, identificando delle istituzioni, ritengo più appropriato trascriverle con tutte le maiuscole → il Regno della Vipera, le Forze del Serpente.
• Solo che erano pochi. Poche persone però si potevano considerare... → c'è una ripetizione di concetti; nella prima frase ti riferisci sia ai maghi che ai guerrieri, nella seconda solo ai maghi, ma messe così in successione creano appunto una ridondanza di termini, dovresti rivedere un po' la struttura di quella parte di paragrafo. [-0.15]
• ... da quanto tempo ero li. → lì; è un errore ripetuto più volte (12) nel testo.
• ... niente si presentò davanti i miei occhi. → ai.
• Quando mi mancano... → quanto.
• ... quanto tutti gli altri suoi amici avevano preso a ridere la sua situazione → quando, della.
• Tossi con forza, riportandomi alla realtà. → tossii; ritornando, il termine che hai usato è inusuale per come hai strutturato la frase. [-0,1]
• Sentì delle urla fuori... → sentii, hai sbagliato la coniugazione del verbo più volte (12) durante il testo, ti ho perciò segnato una penalità cumulativa. [-0,6]
• ... alla domanda “mi vedrei in un futuro con lui e dei figli”... → manca il punto interrogativo della domanda.
• “Standogli così vicina... beh credo di essermi innamorata di lui.” Impazzì. → una virgola prima di credo; impazzii. [-0,1][-0,1]
• “sei una scema. Non dovresti credere a tutto quel che ti dicono... → Sei; quello.
• La stanchezza di quei allenamenti mi avrebbe uccisa... → quegli.
• ... uomo o donna che era... → fosse. [-0,1]
• “... non meriti nemmeno di essere considerata umana” → manca la punteggiatura a chiusura del dialogo. [-0,1]
• Io volevo solo tornare dal mio Xen e abbraccialo. → abbracciarlo.
• ... nessuno mi ascolto. → ascoltò.
• Quando rivenni... → rinvenni.
• Lui sbatte il pugno... → sbatté.
• ... lasciarmi da sola, in quel posto. → la virgola è superflua. [-0.1]
• ... così come delle macchie nere che avanzano lente ma inesorabili. → avanzavano. [-0.1]
• La sua voce era ovatta... → ovattata.
• ... provava in ogni modo di difendermi... → a.
• Era chiamata comunemente "Malezione" dai poveri... → Maledizione.
• Subito dopo tossì sangue... → tossii. [-0,1]
• Quando partì avevo vent'anni... → partii. [-0,1]
• ... tutti fissai con il loro potere e far valere il loro regno più di altri. → fissati; degli.
• ... per questo li riaprì subito. → riaprii. [-0,1]
• Quando il soldato si sposto da davanti... → spostò.
• ... dopo quel che ho fatto alla precedente guardia... → avevo. [-0,1]
• In un promo momento lo lasciai fare... → primo.
• Avevo perso la mia vendetta... → preso.
• Appoggiata la schiena allo sbarra, ... → alla.
• ... come stavo bruciando. → stava.
• ... le urla della gente, poco alla volta, si stava abbassando. → stavano.
• ... che non v'era ne Xen ne Geha. → erano; né... né. [-0,1]
• Il silenzio regnava di fronte a quello scena macabra. → quella.
• Una tempesta si abbatte sul regno... → abbatté.
• … il tempo di quel regno era finito, era appena cominciato quella della gente. → quello.
• Era tutti fidati. → Erano.
• ... prima di imperfezioni... → priva.
Ti consiglio di rivedere la storia per eliminare le discordanze temporali: a tratti pare che lei parli al presente (esempi: quanto mi mancano, mi ricordo ancora...), ma in tutta la storia le sue azioni sono riportate al passato, compreso il paragrafo finale. Devi anche rivedere la punteggiatura dei dialoghi diretti, nel senso che non integrandoli nella narrazione devono comunque essere introdotti perlomeno dai due punti e accompagnati dalle virgole del caso.
In generale la varietà lessicale è piuttosto ristretta. In alcuni passaggi fai largo uso del verbo sentire per descrivere gli stati d'animo della protagonista, dovresti cercare di evitare tale abuso. Inoltre i termini utilizzati sono piuttosto semplici, anche laddove ci si aspetterebbe qualcosa di più tecnico. Esempio:
• Nella mia squadra, quella del serpente, ... → squadrone, reggimento, schiera; tutti sinonimi che ritengo più adeguati al contesto.
Spesso confondi la coniugazione al passato della prima persona con quella della terza, gli accenti mancano troppo di frequente, e la punteggiatura nei dialoghi non è rispettata.
Per tutta questa serie di motivi ritengo che lo stile e il lessico siano ancora in fase di costruzione, di arricchimento. La base è buona, devi solo continuare a lavorarci. Ho voluto comunque darti più della metà nonostante la grammatica fosse vicina all'insufficienza; seppure la storia si faccia leggere alcuni errori sono sviste che potevano facilmente essere evitate con una rilettura più accurata.
Originalità, trama e caratterizzazione dei personaggi: 8/15
C'è stata una frase che su tutte rappresenta il frettoloso e acerbo delineamento dei personaggi: poco dopo il chiarimento della protagonista con Xen sulle dicerie che circolano su di lui, e dopo che lei si è concessa con riluttanza all'amico infame, i suoi sentimenti vengono archiviati con: “Ne rimasi felice”, e poco altro. Nessun rimpianto? Amarezza, frustrazione per l'avventatezza delle azioni che l'hanno portata a toccare emotivamente il fondo? Solo senso di colpa per Xen? Come donna dovrebbe provare più amor proprio, anche perché nonostante il potere in suo possesso di spegnere le emozioni, come in quell'occasione si è concessa di provare un senso di colpa, avrebbe benissimo potuto provare anche rimorso, rabbia e altro. Tanto più che la cosa del lasciarsi andare si ripete, ma pare essere un mero pretesto per fare riavvicinare lei a Xen. In generale posso dire di aver riscontrato solo un abbozzo di caratterizzazione dei personaggi, soprattutto per quelli principali.
Come ti dissi nel parametro precedente, lo stile non ancora formato non ti ha molto aiutato nel rendere al meglio le scene, le emozioni, ecc. L'ambientazione non ha basi solide, non è delineata né approfondita. A una certa sono spuntati fuori delle creature fantastiche senza alcun preavviso né spiegazione. Ciò mi ha fatto pensare che la storia sia stata scritta di getto, e non progettata e rifinita nei piani che la compongono: trama, personaggi, epoca, ambientazione e contesto. È la mia impressione, ma potrei sbagliarmi.
Molti dettagli sono inseriti come espedienti per mandare avanti la vicenda, non si colgono le fondamenta e ciò perché per una buona porzione della storia il lato fantasy è andato del tutto in secondo piano per far risaltare quello romantico. In breve, a tratti risulta poco credibile per via di mancate informazioni nel racconto, poco approfondimento dovuto, a mio parere, principalmente allo stile troppo veloce e sfuggente.
Punto di forza, l'originalità. Su questo punto riconosco l'impegno nel creare un regno, dei poteri e colpi di scena lungo la storia.
Gradimento personale: 7/10
A lettura ultimata, nonostante le difficoltà causate dallo stile, gli errori e le pecche su elencate, ho potuto comunque dire di aver letto una storia interessante. Certo, sono convinta che sia da rivedere e arricchire, magari anziché una one-shot potrebbe diventare tranquillamente una mini-long da due, tre capitoli. Però ho riscontrato una buona base, del potenziale da sfruttare.
Attinenza al contest: 5/8
Il tema della guerra emerge solo da circa metà della storia. Presentato nel vivo del conflitto, portando il lettore direttamente sul campo di battaglia. Guerra da cui si innescano conseguenze del tutto inaspettate che mettono in dubbio la stabilità del regno e, in seguito, la geografia politica. [+2]
Purtroppo, e non per via del genere scelto ma a causa di una carenza di descrizioni, sia il periodo che l'ambientazione mi sono risultati poco delineati, molto sfocati. Dai riferimenti ai guerrieri, ai maghi e alla monarchia, si presume che il contesto sia un fantasy medievaleggiante. Allo stesso modo, le uniche descrizioni inerenti ai luoghi che ho riscontrato e che mi sono rimaste riguardano la cella, di altro rimane impresso poco o nulla. Risulta, così, difficile immaginare in che contesto e ambiente prendono piede gli eventi. [Periodo: +1; Luogo: +0,5]
I personaggi segnati dai risvolti della guerra sono più d'uno. A cominciare da Raven seguono tutte le figure che le si sono affiancate nel corso della storia. La protagonista, nello specifico, ne ha ricavato quella che è stata la causa finale del suo annientamento, nonché ingratitudine da parte di chi si è impegnata a difendere, e solo in seguito riconoscenza. Non nego, tuttavia, che alcuni sentimenti e risvolti avrebbero potuto essere più approfonditi e accentuati. [+1,5]
Bonus: 4/4
A parte l'esserti riferita all'apprendimento dell'uso del fucile, che lo considero un accenno di poco conto, le armi hanno avuto il loro ruolo all'interno della storia. Vengono sfruttate, sia armi bianche che da fuoco, durante la guerra che divampa. La magia, per i criteri che ho espresso, non l'ho considerata, ma è stata senza dubbio un buon arricchimento. [1]
La storia d'amore c'è, a tratti fin troppo presente. La ciliegina sulla torta è il finale che testimonia, nonostante le difficoltà, la purezza del sentimento che coinvolgeva i due innamorati. [1]
La morte scioccante in effetti è presente. Per tutta la lettura non avrei mai scommesso su quel finale, a cominciare dal POV che hai usato. Di ciò ti devo dare merito. [1]
Assolutamente la storia si chiude con un finale aperto, non vuoi dire chiaramente chi sia la figura che si approccia all'abitazione, ma dalle parole adoperate è intuibile. In tutto ciò, rimangono ad aleggiare domande sul come sia possibile e cosa ne conseguirà. [1]
Totale: 32/52 |