milla4, 5/2/2018 1:33 AM:
La paix du cœur – Rowan Mayfair
Stile: 9.8/10
Innanzitutto, vorrei farti i complimenti per l’assenza di errori e per la padronanza del lessico e dello stile da te adottato. Ho notato, infatti, una grande ricercatezza nel lessico che, come la protagonista, proviene da un ambiente tra l’altolocato e il non, borghese oserei dire.
Ho apprezzato anche l’uso della punteggiatura per nulla carente, anzi, a volte sovrabbondante ma (quasi mai) sbagliata. Il ritmo generale della lettura è molto lento come del resto doveva essere se pensa ai pensieri di una persona, ai suoi ricordi.
Se devo essere sincera e trovare il famoso pelo nell’uovo, ho trovato che il lessico (seppur usato molto ben) fosse un po’ altisonante per essere di una ex ballerina, troppo formale. Ma è solo un mio pensiero.
Trama: 8.5/10
Qui sono stata in difficoltà del dover dare un giudizio perché una trama in senso lato non c’è: non c’è un intreccio, non ci sono molte azioni, ma è un’introspettiva pura e come tale non necessita di queste cose.
Partendo da questo fatto ho apprezzato davvero molto il fatto che tu sia partito da un luogo sia fisico (il luogo di lavoro) sia mentale, nella memoria, per mostrarci un viaggio che porterà la protagonista da colui con cui potrà ricostruirsi un futuro in un mondo alla deriva.
Mi sarebbe piaciuto che mettessi qualche intermezzo in cui descrivere i luoghi della città che stava attraversando per meglio coinvolgere la lettura
Originalità: 5/10
Tasto dolente della valutazione è l’originalità perché, devo ammettere che sia la struttura della storia che il tema della memoria è davvero molto presente all’interno della letteratura e nel sito.
So che l’intento della storia non era creare qualcosa di nuovo ed il tema storico da una parte non aiutava in questo senso, ma non ho trovato quella spinta, quella piccola novità che desse il sapore di qualcosa di nuovo. La storia in sé mi è davvero piaciuta, ma se devo dare un giudizio su questa categoria non può essere un voto alto.
Personaggi: 10/10
Lei non ha un nome, è una anonima parigina del ventesimo secolo che sta ornando a casa; di lei non conosciamo il nome eppure non importa, lei non vive in una sua storia ma è un diario, una memoria di tane vite ormai passate, di persone che la rendevano viva.
In questa storia ci sono i personaggi anche se non ci sono; sono vivi nella memoria eppure sono così ben descritti, contestualizzati che sembrano essere là con Lei.
Su questo non posso che darti il punteggio pieno, ha un gran talento da ritrattista, sapendo rendere visivamente un personaggio anche con poche righe. Tanto di cappello!
Ciao!
Innanzitutto, si nota che sei una giudice molto attenta e scrupolosa, perciò sono particolarmente contenta del punteggio quasi pieno sullo stile :) E sono felice che la storia ti sia piaciuta per quanto riguarda i personaggi: ammetto di aver pensato anch'io a descrivere nel dettaglio Parigi, nei suoi luoghi più specifici e caratteristici oltre che nell'atmosfera generale, ma ho pensato che avrebbe tolto qualcosa al ritmo della narrazione e all'occhio della protagonista, attraverso la quale vediamo gli effetti devastanti della guerra.
Mi dispiace un po' per quel 5, ma il tuo discorso non fa una piega: il tema del "nostos", del ritorno dopo un'impresa bellica (non epica, in quanto qui non c'è nulla di glorioso) è sicuramente uno dei più antichi e classici della letteratura!
Qui sono in difetto io, forse, per non aver prestato attenzione al parametro, visto che ho adattato questa storia per il tuo contest, ma l'ho scritta pensando principalmente a un altro, "Solo cenere". Effettivamente sì, era difficile fare qualcosa di originale con un tema così sfruttato, ma speravo che l'originalità risaltasse da come il tema è trattato, e non dal soggetto in sé... mi dispiace che non sia stato così, ma chiaramente rispetto la valutazione e nel complesso ne sono soddisfatta :)
Gradirei la recensione come valutazione alla storia, e scegli pure tu le altre due storie, sul mio profilo ho diverse storie brevi!
Complimenti a tutti gli altri partecipanti e a presto, Rowan