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Flashiamo! – Mary Special Edition

Ultimo Aggiornamento: 06/09/2018 17:51
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Post: 6.492
Giudice*****
05/05/2018 15:14
 
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Preparate pure il festino perché i risultati li avrete questa notte xD
A più tardi!

Mary

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Post: 2.167
Giudice*****
05/05/2018 17:45
 
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Ahahahah mi spiace dirvi che da brava ingorda ho finito i Fonzies da sola, ma posso portare altro alcol e tanta pizza *.*

Mary Black, 05/05/2018 15.14:

Preparate pure il festino perché i risultati li avrete questa notte xD
A più tardi!

Mary



Non vediamo l'ora!





Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
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Post: 6.492
Giudice*****
06/05/2018 00:02
 
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Ragazze, prima di lasciarvi ai risultati vorrei fare qualche precisazione.
Come ben sapete, id_s è stata squalificata, dato il suo inqualificabile atteggiamento. Nel caso si connettesse ancora, però, ci tengo a ringraziarla per avermi fatto scrivere inutilmente un giudizio di 2000 parole: fortunatamente la sua esclusione non ha distorto la classifica, visto che sarebbe stata comunque ultima, con i suoi 28/55 punti. Voglio solo dire che non mi sembra un caso sia scomparsa proprio quando altre persone, oltre me, le hanno fatto notare che ha la tendenza ad appropriarsi indebitamente di roba altrui. Questo lo specifico perché non posso postare il giudizio, dato che l'ho squalificata, ma voglio che sia ben chiaro a tutte le altre partecipanti il tipo di “autrice” che id_s è.
Ma passiamo a cose più allegre!
Vi voglio ringraziare tutte per aver partecipato e voglio ringraziare Freya per avermi “prestato” il contest, è stato davvero bello fare da giudice invece che da partecipante per una volta!
Vi ricordo cosa c'è in palio – vostra classifica compresa – e il mio metodo di valutazione.

Classifica partecipanti

Primo posto: una recensione.
Secondo posto: una recensione.
Terzo posto: una recensione.
Premio Pathos Giuria: per la storia che ha espresso meglio il sentimento amoroso. In caso di pareggio decreterò io il vincitore.
Vince una recensione premio.

Classifica Mary

Primo posto: una recensione.
Secondo posto: una recensione.
Terzo posto: una recensione.
Più una recensione ad ogni partecipante, consistente nel giudizio alla storia.

Premio Pathos Mary: per la storia che ha espresso meglio il sentimento amoroso secondo me. Vince una recensione premio.
Premio Universal: per la miglior coppia. Vince una recensione premio.
Premio Katatonia: per la storia più angst. Vince una recensione premio.
Premio Mr/Mrs Holmes: per chi assegnerà la giusta autrice a ogni storia.
Vince una segnalazione per le storie scelte del sito, su una storia a mia discrezione. Se il partecipante non avesse storie meritevoli dal mio punto di vista, non riceverà nessun premio.

Ecco la spiegazione dettagliata del metro di giudizio, per un totale di x/55.

1) Grammatica e ortografia: x/10.

Ho giudicato in modo più severo del solito la punteggiatura (che, generalmente, considero una caratteristica stilistica del tutto personale), in quanto credo che in una Flash ricopra un ruolo piuttosto importante. Per ogni errore o omissione che ho trovato, ho tolto 0.20.
Per l’ortografia invece:
Ho tolto un punto per errori gravi (tempi verbali sbagliati, parole a cui avete attribuito un significato non loro, ecc..);
Ho tolto 0.20 per gli errori di battitura o di distrazione. Ho penalizzato più del solito questo tipo di sbagli, perché in una storia di 110 parole mi sembra d’obbligo un po’ d’attenzione!;
Ho tolto 0.25 per parole scritte in modo palesemente errato (doppie dove non ci volevano, vocali di troppo, reggenze sbagliate, ecc..);
Ho tolto 0.15 per errori meno gravi (apostrofi, accenti, spazi di troppo, maiuscole dimenticate, ecc..).

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): x/10.
Ho cercato di essere oggettiva, ma è un parametro in cui il mio gusto personale si è fatto sentire. In linea di massima, comunque, ho premiato i testi più scorrevoli (è facile, a mio parere, risultare meccanici in una flash) e più incisivi.

3) Titolo: x/5.
Viene sempre sottovalutato e invece è una parte estremamente importante della storia, in quanto deve attirare l’attenzione dei lettori!
Ho valutato quindi l’originalità, ma anche l’attinenza al tema.

4) Caratterizzazione dei personaggi e attinenza ai contenuti del bando: x/10.
Ho valutato il modo in cui avete gestito i personaggi e sviluppato la coppia, e anche come vi siete attenuti alle mie direttive del bando.

5) Sviluppo della coppia e del sentimento amoroso: x/10.
Come avete rispettato le caratteristiche del pacchetto che avete scelto.

6) Gradimento personale: x/10.
In questo parametro ho inserito il mio gradimento nei confronti della vostra storia, e le mie opinioni personali in merito.

Buona lettura dei giudizi!

Mary
[Modificato da Mary Black 06/05/2018 00:04]

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Post: 6.492
Giudice*****
06/05/2018 00:05
 
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7 - “Ineluttabile” di inzaghina.EFP.
Totale: 40.1/55.

1) Grammatica e ortografia: 8.6/10.

La grammatica va abbastanza bene, ma c’è qualche problema con la punteggiatura e qualche errore di distrazione, che in un testo così breve non dovrebbero esistere.
“La prima volta che i loro occhi ridenti s’incontrarono dopo una delle caustiche battute di Sirius, si sentì avvampare rendendosi conto che al cospetto di quello sguardo si sentiva nuda e che quanto provato con tutti i ragazzi con cui era stata impallidiva al confronto di quello che una sua semplice occhiata le faceva provare.”: “La prima volta che i loro occhi ridenti s’incontrarono, dopo una delle caustiche battute di Sirius, si sentì avvampare rendendosi conto che al cospetto di quello sguardo si sentiva nuda, e che quanto provato con tutti i ragazzi con cui era stata impallidiva al confronto di quello che una sua semplice occhiata le faceva provare.” (- 0.40).
“Lui che aveva perso troppe persone nella sua vita e che tentava in ogni modo di non avvicinarsi nessun altro per non incorrere nella possibilità di perderlo.”: “di non avvicinarsi a nessun altro” (- 0.20).
“Il loro primo bacio avvenne una notte d’inverno, dopo aver condiviso una bottiglia di Odgen’s”: “Ogden” (- 0.20), senza genitivo sassone, visto che siamo in Italia.
“L’auror chiuse la distanza che li separava posando le proprie labbra su quelle di lui con forza, sentendo il medesimo sapore di Whiskey sulla sua lingua voluttuosa.”: “Auror” (- 0.20) e ti consiglio di cambiare “chiuse la distanza”, metterei un più appropriato “eliminò la distanza che li separava”.
“Ritornò una notte d’inverno e si scontrarono sulle scale buie di Grimmaud Place”: “Grimmauld Place” (- 0.20).
“La spogliò frettolosamente, ansioso di sentire il suo corpo guizzante sotto le proprie mani e riempirsi gli occhi di immagini di lei.”: “riempirsi” è retto da “ansioso”, ma, dato che la frase è lunga, la reggenza si perde per strada, quindi io l’avrei ribadita con un sinonimo, come “desideroso di riempirsi” (- 0.20).

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 6.5/10.
Il tuo stile è molto semplice, lineare, scorre agevolmente. Il registro che utilizzi è medio, con termini di uso quotidiano, e mi è sembrato abbastanza omogeneo.
Trovo però che sia poco incisivo, non colpisce la fantasia dei lettori né, a mio avviso, la loro sfera emotiva. In questo sei sicuramente ostacolata dal fatto di aver scelto di raccontare praticamente tutta la storia della coppia in una sola flash, invece di concentrarti su uno o due singoli episodi, in modo da rendere la narrazione più centrata e, di conseguenza, meno generica. Un conto è dover descrivere superficialmente diversi eventi, un conto è sceglierne uno solo e studiarlo, per farne risaltare i dettagli e le sfumature emotive.
Ti consiglio anche, se vuoi inserire più scene in momenti temporali diversi, di dividerle con un segno grafico (degli asterischi, per esempio): una linea vuota non è, a mio avviso, abbastanza efficace. Ad esempio, qua: “Lui con quegli abiti trasandati e l’espressione triste, il volto segnato dalle cicatrici ed i capelli ingrigiti precocemente. Lui che aveva perso troppe persone nella sua vita e che tentava in ogni modo di non avvicinarsi nessun altro per non incorrere nella possibilità di perderlo./Il loro primo bacio avvenne una notte d’inverno, dopo aver condiviso una bottiglia di Odgen’s con un Sirius estremamente preoccupato per il figlioccio e depresso dalla reclusione.”. Parli di due momenti molto diversi: la prima volta che lei rimugina su di lui e il loro primo bacio, avresti dovuto separarli adeguatamente, altrimenti sembra tutto consecutivo. Lo stesso qua: “Per giorni la evitò, abbassando imbarazzato lo sguardo le rare volte in cui si vedevano alle riunioni. Quel bacio popolò i sogni della ragazza per settimane, fino a diventare un pensiero fisso, l’unico che la distogliesse dalla guerra che incombeva sul loro mondo./Il loro secondo bacio fu bagnato dalle lacrime che li accompagnarono per settimane dopo la perdita di Sirius.”, descrivi momenti talmente diversi e talmente lontani che va inserito un divisorio.
Inoltre, ho notato un problema col lessico: utilizzi dei termini che sono un po’ “stereotipati” o, per dirla meno gentilmente, usati nelle peggiori fanfiction. Ti faccio qualche esempio: “pagliuzze dorate che venavano i suoi occhi verdi”, “lingua voluttuosa”, “corpo guizzante”, sono tutte scelte di dubbio gusto che, personalmente, non trovo efficaci in un contesto amoroso.
L’aspetto che, però, mi ha convinta meno è che il testo non solo è poco incisivo, ma sembra un elenco: tu descrivi delle azioni – Tonks che inciampa, i baci che si scambiano, quando fanno l’amore -, ma lo fai in maniera molto superficiale, senza scavare per andare più in profondità. Il risultato è che il testo è un elenco di voci di ciò che i personaggi hanno fatto, ma il lettore non riesce a intuire cos’abbiano provato, di che umore fossero, le conseguenze emotive dei loro gesti. Se tu scrivi che Tonks perde i poteri perché è depressa, non è la stessa cosa che spiegandolo attraverso delle immagini che lo facciano “vedere” al lettore (Esempio: “Da quando lui l’aveva lasciata, Tonks non riusciva più a respirare, non riusciva più a vivere. Il mondo le sembrava grigio invece che a colori, lei (corsivo) era grigia invece che a colori.”, è la prima stupidaggine che mi è venuta in mente e sono le cinque del mattino, ma concorderai con me che rende il suo stato d’animo molto bene!).
Dovresti prendere in considerazione l’idea di usare nelle tue storie più metafore e immagini – immagini che siano legate all’emotività e alla caratterizzazione del personaggio, non come mero abbellimento stilistico, se no non servono a niente.
Inoltre, questa storia non presenta nessun dialogo e anche il corsivo è praticamente assente – lo utilizzi soltanto una volta. Anche queste mancanze non contribuiscono a dare spessore alla storia e, nel caso del corsivo, ti precludi un importante strumento per sottolineare certi concetti e rendere più incisivo il testo.

3) Titolo: 3/5.
Il titolo in sé è abbastanza carino, ma devo dire che non mi ha conquistata, perché non ho sentito quel senso di inevitabile, di ineluttabile, nella storia.
Mi piace il significato che sottintende e il fatto che descriva – con una sola parola – il rapporto che intercorre tra i protagonisti, ma il fatto che non sia ripreso ed esaltato nel testo lo rende un po’ generico e fa perdere al termine quel che di categorico che gli è proprio.

4) Caratterizzazione dei personaggi e attinenza ai contenuti del bando: 8/10.
Parto col dirti che io sono stata convinta per parecchio tempo che la tua storia fosse una Sirius/Tonks. Questo perché non è una grande idea citare Sirius nella prima frase se non è lui il protagonista e se non citi anche i protagonisti; tra l’altro, Sirius lo citi anche in un’altra occasione, mentre Remus e Tonks soltanto una volta. Questo non solo mina la comprensione del testo, ma influenza anche l’incisività, perché “spersonalizza” il testo e rende difficile l’immedesimazione.
Un’altra cosa che voglio farti notare è che è una pessima idea racchiudere tutta una storia d’amore in una flash. Si riesce a trattare tutto con superficialità e non col dovuto approfondimento, difficilmente verrà una storia di qualità se ti limiti a fare un elenco di ciò che i tuoi personaggi hanno vissuto senza farlo a tua volta “vivere” al lettore.
Per quanto riguarda la caratterizzazione, invece, sono più soddisfatta.
Tonks, nella descrizione che fai di lei, mi è sembrata molto simile all’originale: buffa, goffa, però anche tenace, decisa. Non si lascia scoraggiare dalle avversità che deprimono così tanto Remus e devo dire che mi hai divertita quando le hai affibbiato l’avverbio “languidamente”: l’ho trovato curioso, ma non scorretto e neanche inverosimile. Anche il dettaglio sui capelli che cambiano seguendo il suo umore e le sue emozioni mi è piaciuto, è molto canon e sicuramente adatto – anche se avrebbe potuto essere espresso con molta più incisività (ad esempio: “oltre quei capelli rosa acceso che si spengono di colpo, come una lampadina fulminata”, dalla mia prima e ultima Tonks/Remus).
Remus, anche, mi è sembrato azzeccato. Inesorabilmente attratto da lei, ma consapevole che sia un errore. L’ho proprio riconosciuto mentre cerca di starle alla larga, poi cede di nuovo, e poi di nuovo le dice “dimenticami, non sono fatto per te”, e alla fine cede di nuovo. Hai descritto bene il suo senso di colpa, ma anche la sua attrazione per Dora.
Avrei voluto però che dessi maggior valore a certi eventi: la morte di Sirius – mi è venuto male a vederla accantonata in una riga! - o anche il loro primo bacio, o la prima volta che vanno a letto insieme. Se avessi scelto un momento preciso e l’avessi sviluppato concentrandoti su tutti i dettagli, le sensazioni, gli stati d’animo, i gesti e i significati, sarebbe venuta una storia bellissima!
Certo, le caratterizzazioni – come il resto del testo – sono un po’ superficiali, si fermano all’apparenza e non scavano veramente nel profondo degli animi dei personaggi. Però, nel complesso, te la sei cavata bene comunque.

5) Sviluppo della coppia e del sentimento amoroso: 7/10.
In linea di massima, hai centrato l’atmosfera che aleggia attorno a questa coppia – soprattutto, non ci hai messo cose melense. Sicuramente si vede che hai dimestichezza con la coppia e che sai qual è il rapporto tra loro, il problema, a mio avviso, è che non l’hai espresso con la necessaria efficacia. La tua storia è troppo “leggera”, non va a fondo, e l’emotività ne risente parecchio.
Le scene che hai descritto – soprattutto quella del primo bacio, che è quella su cui ti sei dilungata di più – sono anche carine, tenere, ma le hai liquidate talmente in fretta che non ho fatto in tempo nemmeno a provare un fremito. Lo stile freddo non ha aiutato.
Ripeto, non hai gestito male la coppia, ma lo sviluppo del sentimento amoroso è pari a zero: la storia non è avvincente, non è coinvolgente, non fa emozionare. I personaggi si cercano, si sfiorano, si trovano e si perdono, ma le loro emozioni non arrivano al lettore, non le hai descritte, e questo in una storia che parla di una coppia è un bel problema.

6) Gradimento personale: 7/10.
In linea di massima, la storia non mi è dispiaciuta. Sei stata sicuramente molto brava e attenta con le caratterizzazioni, che è una delle cose che apprezzo maggiormente in una storia, ed ho apprezzato molto anche che tu non ti sia lasciata trascinare dal sentimentalismo – di questa coppia, che sarebbe anche stuzzicante, viene sempre fatto scempio con il fluff.
Tuttavia, ho trovato la storia nel complesso poco incisiva, lo stile un po’ semplice e con qualche aspetto da sistemare. Anche la scelta di descrivere buona parte della loro relazione in una sola storia – per altro di 500 parole – non mi è sembrata vincente, sempre per una questione di incisività.
E poi – questione che sembra una sciocchezza, ma non è da poco – per diversi giorni sono stata convinta che la tua fosse una Sirius/Tonks! Decisamente l’idea di citare Sirius a inizio flash e prima del protagonista maschile non ha giovato al tuo testo.


6 - “Con tutta l’anima” di S.Elric_.
Totale: 40.9/55.

1) Grammatica e ortografia: 8.4/10.

Buona, però ci sono solo alcune sviste.
“E Lily non sa se quel pomeriggio sia stato il frutto onirico dei sui pensieri o se quel bacio è accaduto veramente”: “sia accaduto” (- 1).
“Si accorge che lui quando la incontra per i corridoi della scuola, le sorride timidamente, le iridi nere la cercano a lezione, ma lei non ricambia lo sguardo”: va una virgola prima di “quando” (- 0.20).
“Nessuno le hai insegnato ad amare. Nessuno l’ha mai amata.”: “le ha” (- 0.20).
“e di ciò che potrebbe fare al suo cuore vergine che più di ogni altra cosa desidera essere violato.”: ci vuole una virgola dopo “vergine” (- 0.20).

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 7/10.
Il tuo stile solitamente mi piace molto, perché è estremamente diretto ma, nel contempo, emotivo: riesco sempre ad immedesimarmi nei tuoi personaggi.
Non ti ho fatto appunti sul lessico, perché credo tu l’abbia scelto bene e con molta cura: ti mantieni su un registro medio, con termini di uso comune, quotidiano, che nell’insieme risultano armonici e aggraziati.
Penso, però, che avresti dovuto fare un uso maggior del corsivo, che è importantissimo in un testo per sottolineare certe magiche alchimie, certe squisite associazioni. Un testo senza corsivo è un testo infelice, ecco.
Tuttavia, il problema principale di questa storia è la struttura interna. La prima parte è perfetta, con poche frasi secche e una singola parola posta al centro, in corsivo, in una posizione rilevante che dice tutto e che sottolinea enormemente il concetto. La seconda parte, invece, è un blocco unico che penalizza non poco la lettura, sia a livello di chiarezza/comprensione, sia di incisività, perché i concetti, tutti accalcati come sono, perdono di valore e non risaltano come potrebbero e dovrebbero; e risalta spiacevolmente, in contrapposizione all’eleganza e all’efficacia della prima parte.
Diamo un’occhiata – ti ho copia-incollato il testo, solitamente metto prima l’originale e poi quello con le mie correzioni, ma qui è un blocco unico e non so come dividere le sezioni, quindi ho messo il testo direttamente corretto, con le mie note tra parentesi.
“Inizia tutto con un gioco di sguardi./Lysander si accorge delle occhiate della piccola Potter, le ricambia forse per noia, forse per scherzo./(cambia il punto di vista, quindi meglio andare a capo) Lily sa che la vita la prende in giro ancora una volta, ma negli occhi neri di lui scopre tutto ciò che ha sempre voluto e mai ottenuto: se stessa./Fa finta di nulla, Lily. Cammina a passo ponderato nel castello: come unico interlocutore il rumore delle sue scarpe sul pavimento tirato a lucido./Vaga in silenzio, (meglio la virgola che “e”) a testa bassa, fingendo di non esplodere, di non bruciare per lui. Indossa la maschera dell’indifferenza, non parla con nessuno e lentamente dentro muore. (qui chiudi la frase: non si può scrivere che la protagonista “muore dentro”, mettere i tre puntini e pretendere di essere ancora credibile! Inoltre, metterei il “muore” in corsivo per dare una sferzata emotiva al lettore)/Lui la guarda di tanto in tanto, ma non fa altro (sostituirei “altro” con “nient’altro”, è più categorico e meno generico, meno banale), non percorre quella breve e infinita distanza che intercorre tra di loro./(nuovo cambio di prospettiva, a capo di nuovo)E anche Lily continua a rimanere ferma, congelata dalle sue insicurezze e paure. Bloccata nella ragnatela tessuta dalle sue ansie, dal suo sentirsi inadeguata in ogni istante./Forse avviene tutto nella sua testa. Forse quel lento sfiorarsi con gli occhi è solo un embrione malato concepito dall’unione di speranza e fantasia./Poi, come in un sogno, in un pomeriggio buio dal cielo denso di nubi, Lysander la bacia./Le sue labbra carezzano con estrema dolcezza quelle di Lily che piange (in corsivo, sottolinea il concetto; poi via il punto fermo e metti la virgola, così crei una ripetizione ad effetto), piange perché vorrebbe sbocciare. Vorrebbe più (“più” non “di più”) di un bacio, vorrebbe essere adatta (“adatta” in corsivo: stai sottolineando quanto Lily si senta sbagliata, ci vuole forza nell’esprimere un concetto simile)./Vorrebbe sentirsi normale e sprofondare nelle braccia di Lysander, affogare nel suo profumo e nella sua pelle e cucirla insieme con la sua./Ma il ragazzo (un più intimo “lui” non sarebbe male, al posto di “il ragazzo”) si allontana con la stessa facilità con cui si è avvicinato, e Lily non sa se quel pomeriggio sia stato il frutto onirico dei sui pensieri, o se quel bacio sia accaduto veramente.(“ci sia stato veramente” è più schietto, ma va bene anche la tua versione)/Si accorge che lui, quando la incontra per i corridoi della scuola, le sorride timidamente, le iridi nere la cercano a lezione, ma lei non ricambia lo sguardo. Vorrebbe saperlo fare con tutta l’anima (tenere il corsivo originale), ma non ne è capace./Nessuno le ha insegnato ad amare. Nessuno l’ha mai amata.(metterei tutto in corsivo)/Lily ha paura (“paura” in corsivo) di lui… e di ciò che potrebbe fare al suo cuore vergine, che più di ogni altra cosa desidera essere violato./E lentamente il tempo le scivola addosso come un mantello, lasciandola esposta alle intemperie della sua mente./Qualcosa è mutato dopo quel breve contatto, ma la ragazza non comprende in pieno cosa: è in balìa delle onde, oscilla tra il desiderio di essere di più e la paura di cambiare e diventare davvero se stessa./E così si trascina senza meta e si spegne lentamente, come un incendio sotto la pioggia.”
Spero che le mie correzioni non ti abbiano infastidita, è stato più forte di me sistemare quelle piccole sbavature che possono rendere la tua storia veramente molto più godibile e incisiva!
Se vorrai applicare le mie correzioni o parte di esse, confronta però bene con l’originale, perché dove ho cambiato solo qualche virgola non l’ho segnalato con le parentesi.

3) Titolo: 4.5/5.
Devo dire che il titolo che hai scelto mi piace molto, come mi piace il fatto che sia ripreso nel testo: è un particolare che aumenta sempre il mio gradimento.
“Con tutta l’anima” è incisivo, intenso, da batticuore. Lo trovo molto bello ed espressivo, perfetto per una storia d’amore. Sicuramente riuscirà ad attirare i lettori: sebbene non sia originalissimo, colpisce la fantasia di chi legge e invoglia ad aprire la storia.
Non ti ho dato il punteggio pieno perché il titolo è molto più straziante ed emotivo della storia in sé, che invece ha qualche carenza sul piano sentimentale, e non ho apprezzato più di tanto questo squilibrio, che mina la coesione del tutto.

4) Caratterizzazione dei personaggi e attinenza ai contenuti del bando: 7/10.
Non te la sei cavata male in questo parametro, anzi, devo dire che la tua storia non mi è per niente dispiaciuta – anche se ci sono alcuni aspetti che non mi hanno convinta del tutto.
La protagonista assoluta di questa storia è senz’altro Lily, che emerge in tutte le sue sfaccettature in un’interpretazione estremamente variegata e credibile. Ho amato il fatto che tu abbia insistito sulle sue fragilità emotive, sul suo sentirsi inadatta, sbagliata, addirittura “brutta”: mi è proprio piaciuto, perché è davvero originale abbinato a questo personaggio. Anche il suo atteggiamento schivo, riservato, timido, si sposa con le insicurezze di cui è vittima: me la sono proprio immaginata, Lily, che vaga con la testa bassa nei corridoi, e sobbalza a ogni scoppio di risa pensando che è lei che stanno deridendo. In questo sei stata sublime, hai saputo dare una rappresentazione di Lily in queste vesti che non solo “parla”, ma “respira” proprio!
L’unico aspetto di Lily che mi ha convinta poco è quel “Nessuno le ha insegnato ad amare. Nessuno l’ha mai amata”, che, associato alla figlia adorata di Harry e Ginny, proprio non si può vedere. Immagino che tu intendessi questa frase in chiave amorosa – visto che più avanti fai anche riferimento al suo “cuore vergine”, con un aggettivo decisamente allusivo! -, ma avresti dovuto formularla in modo leggermente diverso per fugare ogni dubbio: “Nessuno ancora le ha insegnato ad amare. Nessuno l’ha mai amata.”, ma la seconda frase si presta ancora ad ambiguità. Probabilmente devi proprio cambiare struttura per non confondere i lettori: “Nessuno le ha ancora insegnato l’amore/Non ha ancora assaporato l’amore. Nessuno l’ha ancora amata.”, trovo fastidiosi tutti quegli “ancora”, ma è l’unico modo per non far pensare ai genitori quando scrivi “Nessuno l’ha mai amata”.
Per quanto riguarda Lysander, invece, purtroppo compare molto poco e in maniera per certi versi contraddittoria. Non ho capito appieno il suo atteggiamento: prima la bacia e poi le sta alla larga. All’inizio ho pensato fosse una questione di timidezza, ma l’ho esclusa perché il fegato per avvicinarla una volta e addirittura baciarla l’ha avuto – e si sa che è sempre la prima volta ad essere la più problematica! -, e quindi non vedo perché non rifarlo, tant’è che lei addirittura si è messa a piangere dalla gioia quando lui se l’è filata. Ho poi pensato che avesse scambiato le lacrime di lei per un pianto di infelicità – ma che cafone a non consolarla! Ho quindi risolto pensando che, come tutti gli uomini, è un po’ bipolare e “vuole sentirsi desiderato”: ma noi tratteggiamo versioni migliori di quelle reali!
Scherzi a parte, questa incoerenza comportamentale – che, a pensarci bene, è tipica del poco gentil sesso, ma di solito avviene dopo che hanno ottenuto quello che vogliono, e mi fermo qui perché altrimenti diventerei troppo “francese” - inficia la sua caratterizzazione, indebolendola non poco. Questo, unito alla poco presenza – tra l’altro, sempre filtrata dal punto di vista di Lily, che frappone un altro velo tra il personaggio e i lettori – di Lysander, mi hanno convinta poco.

5) Sviluppo della coppia e del sentimento amoroso: 7/10.
Il problema è lo stesso del parametro precedente, e cioè che Lily è la protagonista della storia e eclissa Lysander completamente – Lysander che, con i suoi occhi neri e i suoi atteggiamenti equivoci, non aiuta per niente!
La coppia mi è anche piaciuta in sé: questo desiderarsi senza riuscire ad afferrarsi è una cosa che mi fa salire un fastidio terribile nelle storie (di fatti, nelle mie finiscono sempre per sbranarsi e poi pentirsi, i miei personaggi non scelgono mai di “non scegliere”), ma qui l’ho trovato appropriato, soprattutto vista la giovane età di entrambi. Tuttavia, se volevi proseguire su questa china, il bacio era meglio se non ce lo mettevi, oppure dovevi inserire una spiegazione sul perché Lysander poi non si sia più avvicinato a lei, perché così è incoerente – a meno che non sia tutto frutto della fantasia di Lily, una prospettiva inquietante ma che il testo non sembra suggerire.
Il bacio mi è piaciuto, sembra proprio uscito da un sogno, tanto Lily è incredula – le emozioni di Lily sono quelle rese meglio -, però mi è sembrato inserito tanto per fare “interazione di coppia”, visto poi il comportamento dei due personaggi – di Lysander più che altro, Lily è coerente nella sua timidezza patologica e nella sua incapacità di scegliere.
Insomma, più che una storia di coppia, questa è una storia di dolore e non accettazione di sé, con sullo sfondo la cotta per un ragazzo che, come tutti i ragazzi, complica solo le cose e non riesce ad offrire nessun aiuto di sorta.

6) Gradimento personale: 7/10.
La storia mi è abbastanza piaciuta. Questa coppia mi piace – l’ho usata qualche volta nelle mie storie – anche se non ne vado matta: tuttavia, la tua interpretazione mi è piaciuta. Soprattutto ho apprezzato Lily, non mi era mai capitato di leggerla – né di immaginarla! - così insicura e riservata: l’ho immaginata qualche volta con problemi di accettazione relativi al suo aspetto, ma sempre comunque un peperino, bella grintosa. La tua Lily è come un fiore che sta già appassendo, nonostante sia giovanissima, e questa decadenza prematura mi ha affascinato molto.
Il mio gradimento personale, però, è stato condizionato dallo stile, che mi è sembrato un po’ acerbo e che ha decisamente bisogno di una sistemata nella seconda parte, e della quasi totale assenza di Lysander, la cui caratterizzazione resta piuttosto oscura. Da un lato, è stato anche intrigante non saperne di più di lui, vedere solo questi “occhi neri” imperscrutabili e illeggibili; dall’altro, però, non posso non tener conto del fatto che doveva essere una flash di coppia e che, in linea di generale, le flash più sono chiare e immediate e meglio è.
In ogni caso, una lettura gradevole.


5 - “Un sogno azzurro” di Madame_Padfoot.
Totale: 43.4/55.

1) Grammatica e ortografia: 9.4/10.

La grammatica va bene, c’è solo qualche imprecisione.
“Quel ragazzo che osservava, con aria pensosa, la lapide sotto la quale riposavano Kendra e Ariana, non poteva essere Gellert.”: toglierei la virgola dopo “Ariana” (- 0.20).
Anche qui toglierei la virgola: “gli era bastato solo vederlo, per farsi travolgere dal quel sogno troppo azzurro.” (- 0.20).
“Ma lui… /«No!»/… non era quello di Gellert.”: non capisco bene cosa intendi qui, se è come l’ho intesa io sarebbe più d’impatto “non era di Gellert”. Se invece ha un altro senso, era meglio esprimerlo con altre parole per un risultato più chiaro (- 0.20).

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 7.5/10.
In linea di massima, il tuo stile mi piace abbastanza. Lo trovo semplice, ma scorrevole, e non mi annoia mai. Trovo che la resa emotiva sia buona: i sentimenti dei protagonisti arrivano senza problemi al lettore, che riesce ad immedesimarsi nei personaggi senza problemi – il che è un gran pregio!
Di questa storia, ho apprezzato particolarmente gradevole la struttura: ho trovato ottima l’idea di mettere tutto il testo allineato a sinistra e poche, salienti frasi in corsivo a destra – rappresentano la tentazione inconfessabile, il lato più “invitante” di Gellert, quindi hanno una rilevanza non solo tematica, ma anche emotiva.
Anche il tuo uso del corsivo mi sembra molto giusto, si vede che hai una certa dimestichezza con questo metodo di sottolineare certi concetti e certe espressioni. Io amo spassionatamente il corsivo e tu ne hai fatto un uso ottimo, molto equilibrato.
Trovo, però, che, per essere Albus e Gellert, il lessico sia un po’ troppo semplice. Vero che non sono ancora adulti, ma nel 1898 a sedici anni eri già un uomo, e loro erano geniali già allora – i sedicenni normali non progettano di rovesciare la nazione! Termini o espressioni come “picchiare” (meglio “aggredire”) o “dovevo vederti, ho bisogno di te” mi sono sembrate strane in bocca a personaggi di questo calibro.
Ci sono poi alcune frasi che presentano delle imperfezioni, secondo me.
“era scappato senza neppure voltarsi”: l’espressione intera sarebbe “voltarsi indietro”, non è una regola, ma è talmente un classico che così la frase sembra monca.
“Gellert distolse lo sguardo mentre borbottava quelle parole, quasi gli costasse fatica dirle, fuggente come sempre.”: “dirle” è molto generico, meglio qualcosa di più specifico come “pronunciarle” - sempre per la questione che stai trattando un certo tipo di personaggi – e poi non capisco se volevi scrivere proprio “fuggente” o se intendevi “sfuggente”. Io credo “sfuggente”, che vuol dire “elusivo, enigmatico, che non lascia trapelare emozioni” e non “fuggente”, che significa “che si allontana velocemente”. Non sono sicura, però, quindi non ti ho tolto punti in grammatica – tanto a livello di classica - 0.20 non fa la differenza, nel tuo caso.
“Gli voltò le spalle, il cuore traditore gli artigliava furioso il petto: non si sarebbe mostrato debole, non a lui.”: non è sbagliato, ma visto che è una ripetizione sta meglio “non davanti a lui”, che evidenzia anche meglio la distanza tra i due. Per come hai costruito la frase, così suona male, perché il collegamento tra “mostrato debole” e “a lui” è spezzato da un “non” che confonde la lettura.
“Ci stava ricascando, sciocco, ed era inutile prendersi in giro: gli era bastato solo vederlo, per farsi travolgere dal quel sogno troppo azzurro.”: io avrei messo “sciocco” in corsivo, così da dare ancora di più l’idea di un giudizio di Albus su se stesso – come le frasi a destra, per intenderci.
“Riusciva a vedere, finalmente, gli occhi, così spaventosamente azzurri, il sorriso beffardo che gli sfigurava i bei lineamenti e il fascio di luce rossa colpirlo selvaggiamente.”: ho capito cosa intendevi con “spaventosamente azzurri”, volevi dare un senso di terrificante, il problema è che l’azzurro è un colore che non fa paura a nessuno, anche quando è intenso da far male agli occhi. Diverso è se avessi scritto “un azzurro elettrico”, o “un azzurro alieno”, perché così l’immagine non rende. Inoltre, trovo che ci starebbe bene una virgola tra “lineamenti” e “e il fascio”, perché cambia proprio il campo di azione, e uno stacco sarebbe appropriato.
“Mentre cercava di rialzarsi, gli occhi rossi aggrappati ai nomi amati e la mano al fianco leso dall’incantesimo, la voce di Gellert graffiava, ancora, rabbiosamente all’orecchio.”: “arrossati” e non rossi, che fa pensare a Voldemort, in un contesto potteriano.

3) Titolo: 3/5.
Il titolo non è male, ma è un po’ generico, un po’ scialbo. Avrei preferito anche solo “Un sogno troppo azzurro”: il senso di eccesso dato dall’uso del termine “troppo” gli avrebbe dato quel guizzo in più e avrebbe tolto quel che di vago che la tua scelta possiede, rimandando ancora di più agli occhi di Gellert e all’immagine ad essi legata che si ripresenta più volte nel testo. Così l’ho trovato un po’ troppo “blando”, manca di incisività e anche di senso: non fa pensare a niente, non rimanda a qualcosa di chiaro, e il risultato è che non attira come dovrebbe l’attenzione dei lettori.

4) Caratterizzazione dei personaggi e attinenza ai contenuti del bando: 7/10.
Devo dire che la tua caratterizzazione non mi è dispiaciuta, anche se ci sono degli aspetti che non condivido.
Se ho capito bene – e credo di sì – la tua storia si svolge qualche tempo dopo la morte di Ariana. Alla luce di ciò, il comportamento di Albus mi sembra troppo “impetuoso”. Se la scena si fosse svolta subito dopo la morte della sorella, non avrei avuto niente da ridire, ma così mi è sembrato troppo arrabbiato, più che altro perché sappiamo com’è Albus: riservato, non lascia trapelare nulla, “ha succhiato la segretezza insieme al latte di nostra madre”, come dice Aberforth. È una persona molto chiusa e orgogliosa, dubito che avrebbe permesso a Gellert di scorgere il dolore che gli aveva fatto provare – soprattutto perché ci vedo benissimo un retrogusto di amore masochista, nel non voler farsi vedere soffrire per non far star male Gellert, che a sua volta non può tollerare di vederlo stare male. Ok, sto divagando, parlerei di loro per ore.
Non mi è sembrato inverosimile, invece, che Gellert andasse a cercarlo e che Albus, litigando, si facesse addirittura baciare. Soprattutto, ho trovato molto giusta la tentazione che prova ancora per il loro sogno, anche se immagino sia più per Gellert – non penso volesse perdere un’altra persona che amava, e trovarselo davanti che gli proponeva di scappare con lui dev’essere stata un’ardua sfida al suo autocontrollo – che per i Doni della Morte.
La caratterizzazione di Albus, in sintesi, mi ha convinto, ma trovo che sia stata un po’ “superficiale” - non nel senso di frivola, nel senso di poco approfondita – e che manchi di sfumature, ombre delicatissime e di tutti quei sentimenti così ambivalenti e contorti che caratterizzano il loro rapporto.
Per quanto riguarda Gellert, sono meno soddisfatta. Per quanto mi piaccia immaginarlo lunatico, trovo tu abbia un po’ esagerato in questo: prima lo desidera con sé al punto di confessargli quanto abbia bisogno di lui, contro le sue abitudini (come sottolinei), e alla fine gli scaglia contro quelle parole piene di rabbia. Ci sta che sia furente, ma Gellert non è stupido, doveva immaginare una reazione simile, e questo suo repentino cambio d’umore fa pensare più alla rabbia per un capriccio non andato a buon fine, piuttosto che al dolore di aver perso per sempre l’amore della propria vita.
Anche il fatto che ferisca Albus per me resta una grande incognita: non mi pare probabile che faccia “l’offeso” - ha ucciso sua sorella o gliel’ha fatta ammazzare, insomma! -, Gellert è troppo furbo e ha un fascino troppo incantato per “cadermi” in dei modi simili. Posso capire che fosse agitato all’idea di rivedere Albus, ma Gellert è uno che scommette per vincere: se è andato fin da lui, era convinto di poterlo riavere. Da questo punto di vista, mi sarebbe piaciuto di più leggere di una certa arroganza, infranta dal rifiuto di Albus – avrebbe rispettato la concezione che hai di lui come una persona un po’ fredda, come hai scritto nelle note – e di più tenerezza. Come per Albus, trovo che in generale tu ci sia, ma che ti manchi un approfondimento, uno sviscerare i personaggi, che non è semplice quando si ha a che fare con protagonisti di questo calibro.
Un ultimo appunto: sembra una cosa stupida, ma avendo entrambi gli occhi azzurri – Albus da canon, Gellert per tua scelta – si crea confusione. Avrei caratterizzato gli occhi di Gellert con una sfumatura e delle parole più precise. Io lo immagino con gli occhi verdi, ma se vuoi restare sull’azzurro c’è “ceruleo”, “azzurro fiordaliso”, “acquamarina”, “celeste”, “indaco”, “pervinca”, per restare solo sui colori, ma le espressioni che puoi inventare sono infinite!

5) Sviluppo della coppia e del sentimento amoroso: 8.5/10.
In linea di massima, anche qui non mi hai delusa: il sentimento reciproco – così sporco di rabbia, accuse, sensi di colpa – si sente certamente e la resa emotiva, da questo punto di vista, non è male. Il problema, per quanto mi riguarda, sono certi atteggiamenti dei personaggi, che non reputo adatti a loro e allo sviluppo della coppia.
Per esempio, Gellert che attacca Albus per una parola sbagliata. Non solo è inadatto per la loro caratterizzazione, ma trovo che sia proprio poco utile a livello di caratterizzazione. Penso volessi dare un tocco conflittuale al loro rapporto, ma non serve andare sul piano fisico, perché hanno già un rapporto privo di qualsiasi equilibrio.
Inoltre, vedere Gellert implorare l’amore di Albus, sentirgli dire – subito, senza nemmeno farsi pregare un po’ – quanto abbia bisogno di lui, non mi ha convinto. Gellert è un idealista e un seduttore, sa bene quanto potere abbiano le parole, e non le avrebbe sprecate così (anche questo sarebbe in linea con la tua idea di un Gellert calcolatore!). Io penso che, se il tuo – il tuo perché il mio è plateale, ma lasciamo stare – Gellert, un po’ freddo e “sfuggente”, si fosse mai lasciato sfuggire quelle parole davanti a un Albus distrutto dal dolore, ci sarebbe stata un’ottima possibilità che Albus rinsavisse e scappasse con lui.
Quando qualcuno che ti ama implora il tuo amore è difficile voltarsi dall’altra parte, più di quanto si pensi. E non importa che cosa ti abbia fatto prima.

6) Gradimento personale: 8/10.
Scommetto che sei tremante in un angolo ad aspettare il mio temibile giudizio sulla tua storia, che tratta della mia OTP, di cui io sono una maestra indiscussa... Ok, finito il prologo drammatico, posso dirti che la tua storia non mi è dispiaciuta!
Certo, ci sono degli aspetti su cui devi senz’altro lavorare, come lo stile e la caratterizzazione dei personaggi – sulla quale penso di essermi dilungata a sufficienza nell’apposito parametro -, però l’atmosfera della tua storia, le immagini che hai utilizzato, il modo in cui hai fatto interagire i due personaggi, non mi ha lasciata inviperita – com’è già successo con storie su questa coppia -, anzi, sono tutte cose che ho apprezzato.
Mi piacerebbe che scrivessi un’altra storia su di loro con una caratterizzazione più “a puntino”. Unica cosa – e mi rifaccio ai commenti di te e S.Elric_, che deve sentirsi a sua volta sgridata! -: non voglio mai più sentire l’aggettivo “malvagio” abbinato a Gellert. Gellert non è affatto malvagio, ragazze, e non assomiglia a Tom, non fatemi infuriare!


4 - “L’irreparabile” di Mitsuki91.
Totale: 46/55.

1) Grammatica e ortografia: 8/10.

La grammatica è buona, ma ci sono troppe imperfezioni per un testo così breve.
“Tom viene accolto dal Generale senza conoscere il significato del lieve sorriso che gli illumina gli occhi quando lui sente il suo nome.”: qui il “lui” è ridondante, si capisce perfettamente che ti riferisci a Gellert anche senza inserirlo (- 0.20).
Sono della stessa idea anche qui: “Tom rimane stranito dal tocco casuale di Gellert sulla pelle, mentre lui gli insegna come vincere una guerra- non ci è abituato, deve stare zitto, deve essere obbediente. Un buon soldato.” (- 0.20), inoltre non mi piace il punto fermo in un inciso, quindi avrei messo o i due punti dopo “obbediente” oppure sarei proprio andata a capo, per sottolineare ancora di più l’importanza di questo concetto (- 0.20).
Stessa cosa qui, il “lui” è di troppo: “Non sa che Gellert può vedere la sua anima sgretolarsi e che lui ride” (- 0.20).
“Gellert ha occhi e orecchie in ogni dove, persino ad Hogwarts”: la “d” eufonica davanti alle parole che cominciano per “h” non va (- 0.20).
“Oh Albus, come ti sentirai?”: la virgola va sia prima che dopo il vocativo, “Oh, Albus” (- 0.20).
“L’abbadono è una ferita che brucia e che chiede uno sfogo, una vittima, la creazione di un suo euguale”: “abbandono” e “eguale” (- 0.40).
“scappa lontano, con un grido un gola e un gioiello in mano”: “in gola” (- 0.20).
“a purificarsi dell’ignominia che l’ha corroso.”: “purificarsi dall’ignominia” (- 0.20).

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 8.5/10.
Il tuo stile solitamente lo amo, così graffiante e incisivo, pieno di immagini affascinanti che lasciano il lettore stordito, così coinvolgente. In questa storia, sebbene mi sia piaciuto molto, l’ho trovato meno efficace del solito, più semplice e lineare – una scelta che, con personaggi del genere, non mi è sembrata saggia fino in fondo.
Mi è piaciuta molto la struttura del testo, diviso in paragrafi e allineato a sinistra, tranne poche frasi taglienti allineate a destra e sottolineate dal corsivo – che, casualmente, erano sempre pensieri di Gellert diretti ad Albus, senza filtri.
Anche l’uso che hai fatto del corsivo lo apprezzo in pieno, riesci ad evidenziare sempre i concetti giusti. Ecco, forse per mio gusto personale, avrei messo in corsivo anche l’inciso finale in questa frase: “Tom avverte un brivido mentre l’alito di miele gli sfiora il respiro - parecchio tempo dopo si rende conto che Gellert offre solo a lui questo privilegio.”, per amor di simmetria, visto che è rimasto l’unico inciso non in corsivo di tutta la storia.
Un altro degli aspetti che ho gradito di più è un blando uso di lessico militare, che ha dato alla storia quel tocco in più in quanto a ricercatezza – d’altronde, siamo in ambito di guerra! Termini come “stratega di guerra”, “sul campo”, “Generale”, “soldato” hanno reso l’atmosfera più viva ai miei occhi di lettrice: pur non dilungandoti su spiegazioni che avrebbero portato via troppe parole, sei riuscita ad inquadrare bene il contesto.
Ho amato molto anche tutti i riferimenti al rapporto di allievo-maestro che intercorre tra i due: “l’allievo impara dal maestro per poi sconfiggerlo”, “mancato pupillo”, “suo maestro”. Rendono benissimo l’idea del rapporto che Tom e Gellert hanno avuto, così difficile e pieno di ombre, un rapporto di sudditanza in cui gli equilibri non sono affatto scontati.
Per quanto riguarda il lessico, ho amato anche le scelte che hai fatto per descrivere l’intesa sessuale tra i due, dandogli quasi un tocco “abusive”: “dev’essere obbediente”, “offre solo a lui questo privilegio”, “prezzo troppo alto da pagare”, “(pensa che) uscirà indenne dal desiderio del suo maestro”, “brividi involontari” in contrapposizione con “occhi (che) rimangono spenti, morti”, “risvegliare un appassito” (bellissima immagine, tra l’altro!), “a purificarsi dell’ignominia che l’ha corroso”. Sono tutte espressioni splendide, che fanno intuire bene molto più di quel che c’è scritto: il desiderio e il divertimento di Gellert nell’annullare Tom, nel sedurlo e sottometterlo, nel farlo suo nel senso più distruttivo del termine; e Tom che subisce impassibile, Tom che ha capito da tanto tempo che la seduzione è il modo migliore per ottenere ciò che vuole e che, con arroganza, pensa che ne “uscirà indenne”, ma che alla fine cede – cede, cede e scappa con “un urlo in gola”, “a togliersi la parte umana rimasta di se stesso”. A questo proposito, trovo che “togliersi” sia un po’ debole come termine per il gesto che stai descrivendo – una mutilazione atroce: forse sarebbe stato meglio “strappare”, “estirpare”, qualcosa di feroce.
Anche in questa frase (“parecchio tempo dopo si rende conto che Gellert offre solo a lui questo privilegio.”), penso che “offre” non renda adeguatamente, io avrei usato “riserva” che è meno malizioso, ma dà più l’idea di un imperativo, sebbene non lo sia.
Come ti dicevo all’inizio, sebbene abbia adorato questo testo, l’ho trovato un po’ privo delle tue solite immagini così seduttive. È un testo pieno di espressioni efficaci, ma a livello strettamente “visivo” ed evocativo manca un po’, secondo me, e questo condiziona anche la resa emotiva – che comunque è sempre molto alta.

3) Titolo: 4/5.
Il senso del titolo mi piace – irreparabile come l’umanità di Tom spezzata per sempre, irreparabile come ciò che è successo ad Ariana, irreparabile come tutti gli errori di Gellert –, ma penso che, lasciato così da solo, perda un po’ del senso “pieno” che invece assume nella storia – il che capita spesso con certe immagini che nel testo sono assolute e, ridotte a titolo, non rendono, ma sembrano persino un po’ vuote.
Avrei scelto qualcosa di più incisivo e graffiante.

4) Caratterizzazione dei personaggi e attinenza ai contenuti del bando: 8/10.
Sei stata molto brava in questo parametro, e sai quanto sono pignola sui miei personaggi preferiti!
Per quanto riguarda Gellert, l’ho adorato – puoi anche svenire, non penso di averlo mai detto a nessuno se non a me stessa mentre scrivevo di lui! Veramente, mi è piaciuto tantissimo. Ho adorato il fatto che tenga con sé Tom perché viene da Hogwarts – l’ho proprio visto il sorrisetto sornione che gli ha attraversato il volto in quel momento! - e che decida di spezzare sotto le dita il “mancato pupillo di Albus”, in spregio al suo vecchio amore – soprattutto pensando all’ “irreparabile” che ne è scaturito, viene da pensare che Albus e Gellert insieme creino solo tragedie! Non ci posso fare niente perché è la mia OTP, ma, quando vedo Gellert ancora innamorato dopo cinquant’anni, io faccio le fusa! Ho trovato davvero appropriato questo suo desiderio di vendicarsi, perché l’idea che sia ancora arrabbiato per come sono andate le cose con Albus mi convince in pieno. Poi ho sempre immaginato che Albus avesse delle riserve nei confronti di Tom proprio perché gli ricordava un po’ Gellert, e quindi Gellert che decide di portarselo a letto e scuotere la sua impassibilità per ferire Albus mi ha fatto impazzire. Soprattutto perché è così vero come atteggiamento: quando sei così arrabbiato con una persona che ami e che ti ha abbandonato, faresti qualunque cosa per farle male allo stesso modo, e sei soddisfatto anche se non lo scoprirà mai, e in cuor tuo non vuoi che ti scopra, perché in fondo la ami! Ah, io questi drammi interiori li conosco meglio di quanto mi piaccia ammettere, e li trovo perfetti in abbinamento a un personaggio complesso come Gellert.
Con la parte finale, mi hai stesa definitivamente. Mi è piaciuto molto che tu abbia mantenuto Albus “muto”, che tu l’abbia fatto vedere solo attraverso il punto di vista di Gellert, perché altrimenti i feels avrebbero distrutto completamente la coppia protagonista. La frase finale, poi, è un tocco di classe, con l’allusione al segreto inconfessabile sulla morte di Ariana. Una storia inquadrata nel canon in tutto e per tutto.
Il motivo per cui non ti ho assegnato il punteggio pieno è Tom. Mi ha convinto, ma non del tutto né bene come Gellert.
Ho trovato verosimile che andasse da Gellert per imparare come si vince una guerra – spunto che non avevo mai preso in considerazione, ma sensato! - e mi è piaciuto vederlo “sottomesso”, nel senso che sa di dover sopportare per ottenere ciò che vuole. Non mi è sembrato nemmeno tanto scandalizzato dalle seduzioni di Gellert – che poteva anche essere, visto che siamo negli anni Quaranta e sono due uomini – e questo mi è piaciuto, perché immagino Tom amorale su tutta la linea: figurarsi se svendere il proprio corpo può essere ritenuto “troppo”.
Mi è piaciuta tanto anche la parte in cui si rende conto di essere coinvolto, anche se avrei voluto qualche motivazione in più: è per il sesso? L’amore? Cosa lo sconvolge tanto di Gellert? Purtroppo la storia è corta e hai dovuto fare delle scelte, me ne rendo conto, ma con due personaggi così ogni svista è fatale.
Mi ha convinto meno, invece, questa parte: “Soffoca la sua disperazione dietro un paio di occhi chiusi, l’espressione impassibile e la sete di sangue sempre più forte, sempre più delirante.”, non ho capito il riferimento alla “sete di sangue”. Non ho capito se volesse far fuori Gellert o se è un riferimento al delirio estatico che prova uccidendo – in questo caso, sarebbe inserito un po’ a sproposito. Sembra un dettaglio, ma una flash dev’essere immediata e non ci devono essere problemi di interpretazione.
Anche il dolore che prova quando si lasciano l’ho trovato un po’ estremo – soprattutto definirla “disperazione” -, considerando Tom, ma per il resto la tua interpretazione mi è piaciuta e mi ha convinto.

5) Sviluppo della coppia e del sentimento amoroso: 8.5/10.
Mi è piaciuto come hai gestito l’interazione di coppia. Emergono chiaramente i motivi che spingono due persone come Tom e Gellert a condividere il loro tempo e i loro corpi: Gellert ha da saldare un debito col passato, Tom ha qualcosa da ottenere in cambio. Per due personaggi così non è mai solo sesso o amore, ci deve sempre essere quell’inpiù, e tu ce l’hai messo!
Mi è piaciuta moltissimo anche la parte di “seduzione” di Gellert: come lo sfiora, come lo accarezza col respiro, e il vago brivido di avvertimento che scorre lungo la schiena di Tom. Gellert mi ha ricordato un elegante predatore dal manto dorato, e Tom un’oscura bestiolina che si nasconde vanamente sotto il sole della savana.
La coppia, tuttavia, non si sente “in pieno”, perché ci sono molti elementi che distraggono dal rapporto tra Tom e Gellert: la futile vendetta di Gellert, le aspettative di Tom, e tutta la parte finale – non indifferente, in quanto a lunghezza – sul duello tra Albus e Gellert. A livello di trama, la storia è più affascinante così, però mina lo sviluppo della coppia, anche solo per mere questioni di spazio.
Anche a livello di coinvolgimento emotivo ho trovato la storia non all’altezza del tuo solito, forse a causa della coppia inusuale, forse per lo stile più lineare.

6) Gradimento personale: 9/10.
Ho adorato la tua storia, così piena di ombre e mistero, così studiata in ogni particolare. Tom e Gellert mi sono sembrati abbastanza convincenti – sebbene certe scelte non le abbia condivise, e sai che quando si tratta di questi personaggi sono fiscale!
Peccato anche per lo stile, che ho trovato meno “eclatante” del solito e un po’ troppo semplice, soprattutto in abbinamento a una coppia del genere, che ha bisogno di grandiosità. Anche lo sviluppo amoroso non mi ha soddisfatta in pieno, sebbene mi renda conto che, con una coppia come questa che è tutto tranne che convenzionale ed è molto complessa, non sia facile fare meglio di così!

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Giudice*****
06/05/2018 00:05
 
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3 - “Fumo tra le mani” di JulyChan.
Totale: 49.5/55.

1) Grammatica e ortografia: 10/10.

Perfetta.

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 10/10.
Non ricordo se ti ho mai dato il massimo in questo parametro nei precedenti contest, ma questa volta te lo meriti tutto! Ho adorato il modo in cui questa storia è scritta: è estremamente curata, precisa, persino la struttura ha un andamento simmetrico (con queste tre parti divise tra “ricordi”, “incubi” e “sogni”, e quel “Daphne, esistiamo solo noi” finale che riprende quello iniziale) che mi ha deliziata.
È un testo che ho trovato estremamente emotivo, non ci sono barriere tra i personaggi e il lettore: i sentimenti di cui soffrono – l’espressione è voluta! - arrivano diretti al lettore, senza sconti, con una violenza che lascia storditi. Di solito, trovo che tu sia molto “delicata” nel descrivere ciò che vuoi comunicare, ma non stavolta, ci sono certe frasi che veramente sono drastiche: “Poi la realtà la colpisce: frammenti di vita che le incendiano le vene, nuvole di fumo che le bruciano gli occhi – Daphne, esistiamo solo noi.”. Non c’è scampo né per Daphne né per chi sta leggendo, è un testo che non lascia tregua.
Hai utilizzato davvero molte immagini, ma tutte giustificate e che si ripresentano nel testo, quindi non ne sono rimasta disturbata. Le mie preferite sono senz’altro quelle che si riferiscono alla passione che “divampa” in Daphne, bruciandola, riducendo le sue ossa in cenere, lasciandole tra le mani soltanto fumo; ma anche quelle legate alla relazione clandestina - “la casa è immersa nel silenzio e loro sono immersi nei segreti” – mi sono piaciute particolarmente.
Hai fatto un largo uso – selvaggio! - di coordinate unite da una “e” e senza punteggiatura a dividerle. È un espediente narrativo che difficilmente incontra il mio gusto, ma in questo caso preciso l’ho apprezzato, perché utile alla caratterizzazione del personaggio: attraverso queste frasi dal ritmo rapido e non scandite da segni di interpunzione, riusciamo a scorgere ancora più chiaramente quanto Daphne sia consumata dalla passione illecita per Draco, e anche quanto questa stessa passione sia nociva, al punto da ridurla a tormentosi sogni in cui niente li ha mai separati, in cui “ha il suo respiro addosso e lo sente tremare tra mille promesse, e questa volta non si infrangono al suolo”.
Inoltre, ho notato anche un altro aspetto che ha incontrato il mio gusto. Hai utilizzato uno stile pieno di sottintesi, che dice più di quello che è effettivamente scritto. Ti faccio qualche esempio: “l’ha ascoltata discorrere degli ultimi mesi felici, l’ha vista mostrarle timidamente l’anello”, in questa frase quel “l’ha vista” rende perfettamente l’idea di una Daphne straziata dal dolore che osserva da fuori, dall’esterno, ciò che le sta capitando, e allora non è Asteria che le mostra l’anello, è Daphne che vede sua sorella mentre le mostra l’anello di fidanzamento. È una differenza sottile, ma che ho percepito fin dalla prima lettura.
Un altro esempio è: “Lui le accarezza il viso, le accarezza il ventre nudo, sorridono in sincrono ed emanano luce”, qui “ventre nudo” mi ha subito rimandato alla maternità, all’idea che Daphne sogni non solo di averlo per sé ma anche di costruire una famiglia con lui, e l’ho trovato quasi più straziante di tutto il resto. Una storia crudele!
Ci sono alcune piccole imperfezioni – almeno dal mio punto di vista – che però vorrei segnalarti, per amor di precisione.
“Ma lei lo accetta, ed è felice che lui voglia affrontare se stesso, ed è orgogliosa che lei sia l’unica a sapere, l’unica a essere degna dei suoi tormenti”: in questa frase il pronome “lei” lo avrei preferito spostato (“che sia lei l’unica”), per metterlo ancora più in risalto, per sottolineare che è solo “lei” ad avere questo privilegio. Inoltre, per mantenere l’andamento di tutta la flash che è molto piena di coordinate, avrei tolto la virgola dopo “se stesso”. L’avrei sistemata così: “Ma lei lo accetta, ed è felice che lui voglia affrontare se stesso ed è orgogliosa che sia lei l’unica a sapere, l’unica a essere degna dei suoi tormenti”.
“E lui la intrappola e il fuoco esplode e Daphne brucia”: in questa frase – che per altro adoro –, secondo me, se mettessi “brucia” in corsivo per evidenziarlo ancora di più l’effetto sarebbe migliore, di totale perdizione. Rispetterebbe meglio anche il crescendo reso dalle tre coordinate.

3) Titolo: 5/5.
Il tuo è forse il mio titolo preferito, è proprio bello! Mi è piaciuto molto il richiamo nel testo – che è un particolare che adoro – e questa immagine di un amore svanito, evanescente come fumo che sfugge dalle mani disperate di Daphne.
Penso tu abbia fatto una scelta davvero buona con questa espressione: è incisiva, secca, e richiama alla mente immagini e possibilità che ti fanno venire voglia di leggere la storia per vedere se le intuizioni iniziali trovano conferma nel testo. Davvero ottimo, brava!

4) Caratterizzazione dei personaggi e attinenza ai contenuti del bando: 7/10.
Sei stata davvero molto brava in questo parametro. Hai descritto una donna spezzata e un amore infelice, amaro, e sei stata sublime.
Daphne è senz’altro la protagonista del tuo racconto, e mi è piaciuta tanto. La cosa che ho apprezzato di più di lei è questa passione che la contraddistingue e la consuma: lei ha amato Draco “fino allo stremo”, fin troppo, ed è questa la sua caratteristica principale, una sconfinata capacità di amare – Draco.
Daphne è arrendevole, debole, non è una persona che sa lottare, nemmeno per ciò che desidera. Non è un personaggio che mi ispira simpatia, eppure non ho potuto fare a meno di sentirmi toccata dal suo dramma d’amore: il dolore lancinante quando scopre di essere la seconda scelta, quando capisce che la prima è la sua stessa sorella, che verrà addirittura sposata da Draco. Hai reso benissimo la disperazione che prova, il male che non guarirà mai.
L’unico dettaglio che non mi è piaciuto – ma per cui comunque non ti ho penalizzata – è l’arrendevolezza di Daphne nel lasciare Draco a sua sorella senza una parola: va bene non volersi vendicare e capire che tutto è perduto, ma una persona così innamorata difficilmente si rende conto della realtà dei fatti e mi è sembrato un po’ strano che, semplicemente, lo lasciasse andare. Non ti ho penalizzata perché non credo sia una mancanza nella caratterizzazione o qualcosa di poco credibile, ma penso sia un lato caratteriale di Daphne che hai voluto sottolineare.
Su Asteria meglio che non mi esprima: stereotipata. Lancio un appello a tutti coloro che scrivono di questa coppia: svecchiate il repertorio!
Non ti ho dato il punteggio pieno essenzialmente per due motivi: la mancanza di originalità e la caratterizzazione di Draco.
Partiamo da Draco. Per certi versi mi è piaciuto molto come l’hai descritto, perché non sei caduta nei cliché tipici del fanon, ma ne hai data una rappresentazione che ho trovato fedele all’originale: Draco tormentato dai rimorsi di guerra, che ha bisogno di spazio e tempo per far pace con se stesso; Draco che preferisce i segreti e una relazione clandestina piuttosto che affrontare la realtà dell’amare un’altra donna; Draco che passa sopra a tutto e tutti pur di soddisfare i propri desideri e non importa se vuol dire spezzare il cuore a una sorella perché se ne è scelta un’altra; un Draco codardo che si decide a parlare con la sua amante soltanto quando non può più farne a meno, quando ha già messo l’anello al dito a sua sorella, un Draco vile che sospira di sollievo quando si rende conto che non dovrà dare spiegazioni. È una caratterizzazione di Draco – e maschile, in generale – che ho trovato davvero valida.
Ci sono però delle ombre sfocate che restano inespresse. Non si capisce perché Draco all’inizio abbia bisogno di Daphne – sempre ammesso che ne abbia, e non sia solo un capriccio o uno svago – né perché continui una relazione con lei – come mi è parso di capire non hanno chiuso da tempo né di recente, altrimenti non si spiegherebbe il chiarimento di nascosto, l’essere “immersi nei segreti” o i “baci infedeli” - quando desidera sposare sua sorella, né viene svelato quando abbia incontrato Asteria e perché alla fine scelga lei. Mi rendo conto che, visto la spazio esiguo, non potevi inserire tutte le risposte dilungandoti, ma la caratterizzazione di Draco così presenta delle falle, e sarebbe bastato qualche dettaglio in più per colmarle in una maniera più accettabile.
L’altro aspetto che non ho apprezzato è la mancanza di originalità. Sarà che ho letto praticamente tutte le tue Draco/Daphne, ma questa storia, per quanto bella, mi dà l’impressione di qualcosa di già visto: non solo per i personaggi, ma per le atmosfere, la trama, il modo che hai di descrivere questo rapporto a tre, molto tuo e riconoscibile. È una bella storia, ma alla lunga mi stanca leggere sempre le stesse cose e, anche se di solito non mi esprimo sull’originalità se non in casi eccezionali – gli estremi -, ho pensato fosse giusto farti questo appunto.

5) Sviluppo della coppia e del sentimento amoroso: 9.5/10.
Mi è piaciuto molto come hai sviluppato la coppia: vista attraverso gli occhi di una Daphne distrutta dall’amore, il loro rapporto si presenta senza filtri, senza sconti, e i lettori ne possono scorgere ogni difetto, finendo per amarlo ugualmente.
Ho trovato molto piacevole che tu sia riuscita, in così poche parole, a descrivere tutta l’evoluzione del loro rapporto: gli incontri iniziali, discreti, riservati, per leccarsi a vicenda le ferite di guerra, la passione dei diciassette anni – non senza pensieri, ma comunque vissuta con più leggerezza. Il precipitare degli eventi e la relazione clandestina, segreta, che non avrebbe mai dovuto essere – sullo sfondo una sorella ignara, innamorata, così disgustosamente ingenua (io odio Asteria descritta così, anche se mi rendo conto che era funzionale alla trama!), e Daphne che non ha il coraggio di spezzarle il cuore pur di cercare di fermare l’inevitabile. E infine i sogni tormentosi, che minano la stabilità mentale di Daphne, che la torturano, mostrandole un futuro che non esisterà mai, in cui Draco la ama ed ama soltanto lei.
Non ti ho dato il punteggio pieno perché, anche in questo parametro, la mancanza di originalità si fa sentire. La trama è la trama tipo: Draco e Daphne iniziano una relazione a scuola, poi Draco le preferisce all’improvviso Asteria e tutto va in rovina, e addirittura il finale mi ricorda qualcosa di tuo che ho già letto, con Daphne così labile, così vicina alla dissociazione – non è scritto esplicitamente ma si intuisce, l’atmosfera di un amore malato sempre quella è.

6) Gradimento personale: 8/10.
La storia mi è piaciuta molto e l’ho trovata perfetta sotto tanti punti di vista – lo stile, l’introspezione di Daphne e la sua caratterizzazione, il titolo, lo sviluppo del sentimento amoroso.
Tuttavia, non ti ho dato il punteggio pieno essenzialmente per due fattori: la caratterizzazione di Draco, che penso andasse affinata maggiormente, in quanto la protagonista assoluta della storia risulta essere solo Daphne – poi la loro coppia e, al terzo posto, lui, e non va bene per un coprotagonista essere relegato in fondo! -, e per quello che ti ho già detto sul fatto che ho trovato la storia poco originale.
So bene che ormai sei abituata a vedere i personaggi in una certa maniera e certo non mi aspetto che li snaturi per farmi contenta, però c’è da dire che anche le atmosfere e i sentimenti tendono a essere sempre gli stessi, non c’è mai una ventata di novità e, dopo un po’, “letta una, lette tutte”. Secondo me dovresti lavorare su questo aspetto, perché è un peccato: fidati che non è necessario cambiare le caratterizzazioni nel tentativo di essere un po’ innovativa. Ci sono molti autori che, pur scrivendo sempre delle stesse coppie, riescono a essere originali e a proporre sempre nuovi lavori.


2 - “Sogno e incendio” di _ Freya Crescent _.
Totale: 49.6/55.

1) Grammatica e ortografia: 9.6/10.

La grammatica è perfetta, ci sono solo delle piccole sbavature.
“Vede le mani di Draco, cinte alle sue”: qui metterei o “intrecciate alle sue”, che dà un effetto più intimo, o “cinte dalle sue”, se vuoi mantenere l’impressione che sia Helena a guidare Draco all’omicidio (- 0.20).
“Draco è un corpo appassito, una menta invecchiata e logora e sporca”: “mente” (- 0.20).

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 10/10.
Il tuo stile è sempre estremamente evocativo ed incisivo, pieno di immagini taglienti che tolgono letteralmente il fiato. Trovo che il pregio più bello di questo stile sia di riuscire a far vedere al lettore quello che descrive, vedere e sentire senza sconti.
Uno degli aspetti che ho preferito di questa storia è senza dubbio l’uso di metafore e immagini, come sempre in perfetto equilibro col resto del testo. Ce ne sono alcune che veramente mi sono rimaste impresse: “è una tomba che grida contro la luna”, “la sente piangere da secoli” (tra l’altro, ottimo visto che sono entrambe presenti nella fase iniziale: un inizio col botto!), “fattezze d’un relitto”, “sa che Draco sta marcendo – cederà presto”, “goderne sino alla nausea”. Sono tutte pennellate – oscure – che, oltre ad essere estremamente suggestive, dicono molto sui protagonisti di questa storia: Draco che sembra un “relitto” è veramente centrato come paragone, rappresenta benissimo sia lo stato di totale disperazione e di ansia che vive durante tutto il sesto anno sia il deperimento fisico che ne è la diretta conseguenza; lo stesso si può dire di “Draco sta marcendo”, immagine splendida, soprattutto se legata a quel “cederà presto”, ad indicare che Helena non aspetta ad altro ma ha tutta la pazienza del mondo.
Il bello di queste immagini è che sono fatte a strati: hanno un significato immediato, e poi altri due o tre che il lettore sagace può intuire. È uno stile che chiede molto al lettore e, allo stesso tempo, non chiede niente: si può capire questa storia anche leggendola mentre si è distratti, ma se si sta attenti... è lì che arriva il bello. Sono testi che hanno sempre bisogno di una riflessione, i tuoi, ed è una cosa che personalmente adoro.
Un altro aspetto che ho apprezzato particolarmente di questa storia sono i richiami circolari: l’iniziale “Hogwarts è una tomba che grida contro la luna” che richiama l’inizio del paragrafo finale “Hogwarts piange e grida in un tripudio di lampi e voci”; e poi il dialogo dell’inizio “So chi sei.”/“Sicuro?” che ne riprende uno più avanti “So chi sei.”/“Ne sei sicuro?”. Sono dettagli che possono sembrare irrilevanti, ma denotano un testo ragionato e curato fin nei minimi particolari – oltre che essere salienti per la caratterizzazione, nel caso dei dialoghi.
Un altro aspetto che ho veramente amato è che, quando descrivi Helena o assumi il suo punto di vista, accavalli tutta una serie di aggettivi uniti da un elemento coordinante: “Draco è un corpo appassito, una menta invecchiata e logora e sporca”, “Non si è mai sentita così viva e triste e felice e distrutta”, “e graffiare, graffiare, graffiare sino a scarnificargli il volto”, “vuole lui, la sua angoscia, il suo corpo appassito, la sua mente devastata”. A mio avviso, questo ritmo così scostante, spezzato o molto rapido, denota benissimo la frenesia di cui Helena è vittima: è come se il lettore – seguendo il ritmo da te imposto – potesse leggere non solo i pensieri di Helena, ma l’andamento che tengono nella sua mente in preda all’estasi.
Tutte le immagini legate alla sfera sessuale, poi, sono fantastiche, rendono davvero bene l’idea del tumulto interiore di cui è preda Helena, pur essendo un fantasma: “Helena vede le loro mani unite nel bacio della vendetta, sporche di sangue nero, trionfanti. Sente il respiro corto di entrambi e subito arrivano spasmi di violento piacere, poi grida, grida, grida, mentre tutto vibra ed esplode.”. Il mix di desiderio (“spasmi di violento piacere”), istinto omicidio (“le loro mani[...]sporche di sangue nero”), desiderio di vendetta (“bacio della vendetta”, “trionfanti”) e tenerezza (“mani unite”) è veramente incredibile, in tre righe sei riuscita a inserire una quantità di emozioni impressionanti.
Complimenti, non ho nessun appunto da farti!

3) Titolo: 3/5.
Come capita qualche volta, in questo caso il titolo, pur essendo carino, non è assolutamente all’altezza della storia, né a livello di immagini né a livello emotivo – mentre il testo scoppia letteralmente di emotività e di tutta una gamma di sentimenti anche molto complessi.
Come ti dicevo, il titolo in sé non mi dispiace, ma preferisco la seconda parte alla prima. I richiami all’incendio nel testo sono molto forti – sia per l’immagine dell’incendio in sé che per certi verbi che usi per Helena, che richiamano il bruciare a causa di una passione –, quelli al sogno non sono da meno, ma, essendo un concetto più comune, saltano meno all’occhio.
Inoltre, mi sembrano due parole un po’ banali e l’accostamento delle due insieme non mi ha conquistata. Avrei preferito qualcosa di più originale che rispettasse meglio il testo superbo che rappresenta!

4) Caratterizzazione dei personaggi e attinenza ai contenuti del bando: 10/10.
Non ho nessun appunto da farti riguardo questo parametro, sei stata eccezionale! Sei riuscita a rendere credibile una coppia veramente strana e particolare, restando nel canon e rispettando pienamente le caratterizzazioni dei personaggi: non era un’impresa per niente semplice!
L’unico appunto che potrei farti è che Helena, nella sua bellezza decadente, eclissa il debole Draco, ma non riesco a trovarlo un difetto, francamente.
Helena mi è sembra perfetta: così sensibile al mondo che la circonda (si vede proprio che vi è ancora legata: tutte le descrizioni di Hogwarts che piange da secoli, con il sottinteso che è lei l’unica a rendersene conto, sono rivelatrici da questo punto di vista!), attratta dalla disperazione di Draco, in cui intuisce un suo simile, qualcuno che è stato distrutto, proprio come lei. E poi la caccia ai suoi segreti – Helena è sempre stata fin troppo curiosa! - e la gioia sconfinata quando scopre il legame con Tom – che io immagino suo vecchio “amante”, ma non divaghiamo! Ho adorato il modo in cui l’idea di distruggere Tom per mano di Draco la faccia fremere di un piacere quasi erotico, l’ho trovato davvero molto convincente e verosimile. Inoltre, mi ha ricordato il modo in cui Tom manipola lei per farsi dire dov’è il Diadema, anche se la differenza in questa storia è che Helena non ha il tempo di convincere Draco a fare quello che vuole – né Draco avrebbe mai trovato il coraggio, per altro – e che non lo considera solo un mezzo, ma prova un reale trasporto verso di lui.
Il finale, poi, con Helena che grida disperata quando viene abbandonata nuovamente – anche se per motivi diversi, e lo sa anche lei – l’ho trovato superbo, veramente straziante.
Per quanto riguarda Draco, penso tu abbia rappresentato benissimo il suo crollo emotivo del sesto anno. Non solo, mi sono piaciuti tanto anche i finti modi sprezzanti per mantenere una parvenza di controllo e la diffidenza iniziale, l’ho trovata veramente molto IC, perché Draco è una persona riservata – figuriamoci su un argomento del genere! - e che non cede facilmente i propri oscuri segreti. Allo stesso tempo, non mi è sembrato strano che cedesse a Helena – che, tutto sommato, dev’essergli sembrata innocua, dato che era morta – tutto il peso del suo dolore. Draco aveva disperatamente bisogno di qualcuno che lo capisse, in quel periodo, e se da un lato questo aspetto l’ho trovato veramente canon, dall’altro mi è sembrato che Draco abbia trovato in Helena un confessore e non qualcosa di più – ma di questo parleremo nel prossimo parametro.
Non ho trovato crudele che, durante la sua fuga, si sia completamente dimenticato di Helena, sia perché non ha avuto modo di pensare in quei momenti, sia perché ho avuto l’impressione che non si fosse mai attaccato veramente a Helena.

5) Sviluppo della coppia e del sentimento amoroso: 8/10.
Mi è piaciuto molto come hai gestito il rapporto tra i due, soprattutto dal punto di vista di Helena, che mi è sembrata la più coinvolta.
Nella testa di Helena – che è l’unico posto in cui si possa dire che si realizzi l’entità di coppia – lei e Draco sono inseparabili, sono uniti per un motivo più grande di loro (“le loro mani unite nel bacio della vendetta”). Il trasporto che prova Helena per Draco è tangibile, tempestoso, in crescente fermento. Le immagini che le affollano i pensieri di un Draco suo, unicamente suo, dicono molto a riguardo, e ho trovato particolarmente saliente anche la parte in cui le fantasie di Helena sfumano in una direzione lievemente erotica: mi ha proprio dato l’idea di un fantasma ancora legato alla vita, incapace di separarsene, che scorda di non poter amare e godere, che diventa ossessionato da un mortale, che prova dei fremiti di puro piacere alla sola idea di vendicarsi di un vecchio torto con un nuovo amante. Anche il finale, con quel grido lacerante, ha dato la misura di quanto Helena si sentisse legata a Draco, e di come abbia considerato la sua fuga un vero e proprio abbandono.
I motivi per cui non ti ho dato il massimo sono essenzialmente due.
Il primo è la presenza di Tom: per quanto abbia adorato questo espediente di usarlo come punto di contatto tra i due, a livello strettamente di coppia è un ingombro. Tom è veramente molto presente nelle fantasie di Helena, che girano tutte attorno alla vendetta e all’assassinio, e questo ha rubato un po’ di spazio alla coppia. Ciò nonostante, trovo che la presenza di Tom presenti più pregi che difetti – come ti ho fatto notare nel parametro precedente.
Il secondo è l’atteggiamento di Draco nei confronti di Helena. Non mi è mai sembrato nella tua storia che Draco considerasse Helena più di qualcuno a cui confessare i propri tormenti, ho avuto sempre l’impressione che per lui fosse una valvola di sfogo, nemmeno una persona vera. In questo, contribuisce l’egoismo di Draco e il suo istinto di autoconservazione, però nella tua storia non ci sono accenni a un eventuale trasporto – anche soltanto emotivo, del tipo: mi aiuti a non soffrire e per questo mi sento legato a te – e questo non mi ha convinta del tutto. È verissimo che accettavo anche storie one-sided, per cui non te ne faccio una colpa, però è anche vero che il sentimento amoroso si sviluppa al meglio quando il rapporto è reciproco, risulta più coinvolgente anche per il lettore. Hai fatto una scelta interessante e sicuramente anche coraggiosa, ma che può risultare penalizzante in un contest in cui viene giudicato essenzialmente il trasporto che una data storia e una data coppia riescono a suscitare nel lettore, portando una coppia che non lo è nella maniera convenzionale.

6) Gradimento personale: 9/10.
La tua storia mi è piaciuta tanto, nonostante non vada pazza per questa coppia così particolare: Helena mi piace vederla abbinata soltanto a Tom come “umano”, è un mio headcanon – le fissazioni delle fanwriters!
A parte questo, sei stata superba nello sviluppare un rapporto e un legame convincenti in sole 500 parole. L’espediente di Tom è perfetto, anche se purtroppo toglie un po’ di spazio alla coppia; allo stesso tempo, però, inquadra questa relazione nel canon e, da un punto di vista strettamente legato al gusto personale, non ho potuto fare a meno di adorare questo dettaglio.
Peccato per il titolo e per Draco, che sembra in cerca di un confessore e non molto in balia di un sentimento più profondo, perché per il resto è una storia, a mio avviso, perfetta.


1 - “Come mulini a vento” di RosmaryEFP.
Totale: 54/55.

1) Grammatica e ortografia: 10/10.

Perfetta.

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 10/10.
Come ben sai, io amo il tuo stile, e questo non è un mistero. Quello che non sai è che penso che in questa storia tu ti sia veramente superata!
La resa emotiva è stata unica, ho trovato il testo coinvolgente dalla prima all’ultima riga. A volte, visto che scrivi in una maniera molto precisa che non è sempre immediata, per i vari livelli di interpretazione presenti, puoi apparire fredda – solo ai lettori poco attenti, ritengo -, ma qui questo “problema” decisamente non si pone! Ogni frase colpisce l’immaginazione del lettore per incisività e sentimento, e io ne sono rimasta letteralmente stregata.
Uno degli escamotage che ti hanno sicuramente aiutata in questo sono gli incisi senza punteggiatura all’interno, in corsivo: - sensazioni emozioni follie -, - amorale cinico spregiudicato –, – notti albe tramonti giorni –. Danno davvero l’impressione di un turbine di sentimento, di frenesia, del tempo che scorre: di solito non amo l’assenza di punteggiatura, ma in questo caso mi è sembrata proprio azzeccata!
Un altro aspetto della storia che mi è piaciuto molto è la sua struttura. Ho amato l’idea di sistemare la narrazione sulla sinistra, una narrazione che spiega gli antefatti, le motivazioni e i gesti; e di lasciare la parte dei dialoghi, quella emotiva, quella dell’amore, a destra, in corsivo per evidenziarla ancora di più. Per le mie manie di simmetria, solitamente avrei detto che l’ultima parte doveva stare a sinistra insieme a tutte le altre e non in centro, ma in questo vado contro le mie stesse compulsioni e ti dico che è perfetta così: deve stare in ruolo centrale non solo perché è la parte più saliente della trama, ma anche perché è ambientata in un tempo diverso rispetto agli altri dialoghi, in un passato in cui Dorcas non era ancora morta – oltre ad essere un anticipo sul futuro di Evan.
Inoltre, sempre per quanto riguarda la struttura, ho adorato la simmetria di queste due parti: “Evan aveva lo sguardo di una lupa affamata e il sorriso obliquo di una iena, Dorcas lo aveva temuto sin dal primo istante – un incontro fortuito: lei affaccendata tra le scartoffie del Ministero, lui annoiato dalle moleste missive di Alastor Moody. S’erano sorrisi prima ancora di guardarsi, come mossi da un istinto primordiale che non conosceva ragione.” e “Dorcas possedeva lo sguardo glaciale di una mantide insoddisfatta e il sorriso pretenzioso di una lonza, Evan l’aveva scorta in un branco di Auror – uno scrutatore indesiderato: lei dritta e indolente, gli altri scuri in volto e angosciati. Aveva maturato da subito la convinzione che Dorcas fosse un gioiello splendente gettato inavvertitamente tra i rifiuti.”. Mi piace perché descrive lo stesso momento da punti di vista differenti; le metafore degli animali, che aiutano molto in questo, sono speculari, gemelle, incentrate per entrambi i personaggi sullo sguardo e sul sorriso. L’intera costruzione generale (frase principale – specifica: altra frase) rispetta questa specularità che hai voluto mantenere, come a suggerire che Dorcas e Evan siano l’uno il riflesso dell’altra.
Un altro aspetto che ho adorato è il lessico. Ti mantieni su un registro medio-alto estremamente curato, che dà un tono di ricercatezza al testo.
Il testo è disseminato di immagini splendide, tutte correlate tra loro: “sguardo glaciale di una mantide insoddisfatta”, “sguardo di una lupa affamata”, “le gesta[...]quei poemi[...]intrisi di verità”, “mostro dei poemi”.
Ho solo due appunti da farti:
“Dorcas rabbrividiva di terrore quando lui le parlava – repulsione e amore guerreggiavano strenuamente, e annientavano lei.”: qui “quando lui le parlava” fa pensare che che sia un generico “quando parlava con lei” e non un “quando le parlava delle sue idee”. Avevo pensato che potevi specificare con “gliene parlava”, ma dà un tono colloquiale che francamente non mi piace. Però forse il passo avrebbe bisogno di essere rivisto – non che la confusione sia poi molta, è solo per amore di precisione.
“Una mattina, però, la maschera s’era sgretolata tra le sue dita, perché Moody aveva finalmente le prove della colpevolezza di Evan.”: non è scorretto, però io avrei messo “aveva trovato”, mi dà più l’impressione di un movimento che si conclude, mentre “aveva” mi dà una sensazione di staticità.

3) Titolo: 4/5.
Il titolo è l’unica cosa della storia che non mi ha convinta in pieno. Sebbene non sia neanche male e mi piaccia il fatto che sia ripreso nel testo e legato al personaggio maschile principale – Evan che viene definito “un costruttore di mulini a vento” è perfetto, tra l’altro –, non l’ho apprezzato del tutto per i rimandi letterari. Appena letto, ho ovviamente pensato al Don Chisciotte di Cervantes, il che secondo me depista un po’ i lettori, facendo pensare a tutt’altro genere rispetto a quello della storia e creando aspettative falsate.
Infine, avrei preferito qualcosa di più tagliente e di più emotivo per rappresentare al meglio questa storia così piena di un amore da spezzare il cuore.

4) Caratterizzazione dei personaggi e attinenza ai contenuti del bando: 10/10.
Sei stata perfetta. Non ci sono parole.
La difficoltà con Evan e Dorcas è che sono personaggi soltanto nominati e di cui si conosce solo l’orientamento politico, e pochi altri particolari che però non sono salienti per le caratterizzazioni. Tu sei riuscita a dar vita a Dorcas e Evan, e la cosa più straordinaria è che tu sia riuscita a farlo in sole 500 parole!
Il tuo Evan è così sfrontato! Mi è piaciuto perché, come scrivi, è un idealista: crede in quello che fa, ci crede e non pensa di essere un assassino, o un mostro. È un uomo con delle idee estreme e un padrone crudele, ma non è malvagio – e ne è la prova l’amore disperato che prova per Dorcas.
Il suo modo di fare mi ha catturata, così pieno di orgoglio, di alterità (quando definisce i colleghi di Dorcas “insetti” mi sono venuti i brividi!), di sicurezza. E la tenerezza con cui si rivolge a lei... è talmente palese che la ami, con tutto il cuore, con tutta l’anima, e sembra che il mondo congiuri per separarli!
Mi sono piaciuti in particolar modo i riferimenti iniziali, quando Evan viene definito un “costruttore di mulini a vento” - già da lì si doveva capire che aria tirava! - e quando scrivi che lei si era sempre sentita immune ai sentimenti: l’ho proprio immaginata, Dorcas che non si è mai innamorata, che perde la testa per un uomo dal sorriso da iena – e ovviamente Mr McFatum la deride, e quell’uomo è un Mangiamorte.
Mi è piaciuto tanto anche che tu ti sia presa un momento per approfondire l’ideologia di Evan: sappiamo tutti in cosa credono i Mangiamorte, ma mi è piaciuto vedere che lo ha spiegato a Dorcas – presumo nel tentativo di “convertirla”, Evan l’avrebbe voluta con sé fino alla fine.
Anche Dorcas mi è piaciuta tanto, così indomita, ingenua all’inizio, ma poi consapevole di chi sia davvero Evan e comunque incapace di tradirlo. Ho adorato che prendesse sempre di più le distanze dai colleghi – che sospettavano e giudicavano, non a torto – e l’immagine che hai utilizzato per descrivere la sua freddezza, il suo viso di marmo: “aveva tinto i propri (occhi) di gelo”. L’ho trovata veramente bella ed incisiva, come immagine, e anche tutto il significato che sta dietro questo gesto mi ha convinta in pieno.
E il fatto che conti i giorni e le ore che ha passato insieme ad Evan! Denota proprio il nervosismo che quella relazione illecita suscitava in lei. Poi Dorcas mi ha spezzato il cuore quando, disillusa ma non disamorata, constata di essere una “stolta” perché spera “nella redenzione di un assassino”.
Ho trovato straziante il momento in cui gli mente per salvarlo, dev’essere stato terrificante per lei andare incontro a Voldemort sapendo di non avere speranza – bellissimo però che tu sia riuscito a rifarti al canon. Ed Evan che la seguirà presto, perché non può vivere senza di lei! Che dire? Sublime.

5) Sviluppo della coppia e del sentimento amoroso: 10/10.
La tua è la storia che mi ha emozionata di più, che ho sentito di più come vera e mia. L’ho amata, non ci sono dubbi!
Mi è piaciuto il ritmo lento che hai dato alla storia, nonostante fosse di sole 500 parole. La loro relazione nasce da alcuni sguardi, nonostante le dicerie su Evan, e loro si studiano; poi tutto precipita e finiscono per amarsi senza fine. Non so come tu ci sia riuscita, ma l’impressione che dà questo testo è che il tempo sia dilatato, che la storia sia molto più lunga.
Ho amato la diffidenza iniziale di Dorcas, che però ne è già incuriosita, e la sicurezza di Evan che, più deciso di lei, sa già che lei è “un gioiello splendente gettato inavvertitamente tra i rifiuti”. Hai descritto un colpo di fulmine, che non sfocia subito in una relazione perché il mondo cerca di frenarli: Malocchio è ossessionato da Evan, su Evan si hanno sospetti terribili, e Dorcas, che è dalla parte dei “giusti”, non riesce a passarci sopra tanto facilmente – tant’è che all’inizio non pensa che le voci su di lui siano vere.
I dialoghi sono la parte che mi ha appassionata di più, è lì che ho sentito tutto l’amore di Evan e Dorcas. Il modo in cui si parlano è pieno di tenerezza ed è estremamente limpido, perché si conoscono, si appartengono, e non hanno bisogno di nascondersi – dal mondo forse, ma non l’uno dall’altra.
Il finale, poi, mi ha semplicemente fatta a pezzi. Il modo in cui lei lo salva, tradendolo, e la disperazione di lui, che non riesce a controllare il dolore sordo che prova e crolla in ginocchio davanti a Voldemort – è un’immagine molto forte, ce l’ho davanti agli occhi anche in questo momento!
Il mio preferito, però, è il dialogo finale: contiene esattamente l’essenza del loro amore. Protettivo, unico, immortale, così saldo da non farsi intralciare nemmeno dalla morte.

6) Gradimento personale: 10/10.
La tua è la mia storia preferita, e infatti ho assegnato il massimo del punteggio soltanto a te.
Che dire... l’ho amata, non ci sono parole. Essendo reduce dalla stesura di una one-shot sulla stessa coppia di ben 30 pagine, avevo aspettative altissime: volevo qualcosa di avvincente, drammatico, appassionante, ma anche nuovo – e non era facile soddisfare le mie idee a riguardo, ma tu ci sei riuscita alla perfezione!
Ho amato Dorcas, così forte, così indomita, così sicura anche mentre sa di star sbagliando e sceglie di precipitare lo stesso nell’abisso con Evan. Ed Evan... impenitente, sfrontato, un idealista come scrivi tu, ma talmente innamorato! Di questa storia mi resterà sempre impresso quest’amore disperato, così tenero e al tempo stesso disperato, così commovente, destinato a finire in tragedia; e naturalmente il finale, che, messo così in corsivo, sembra arrivare direttamente da un altro mondo, da al di là del Velo, dal regno delle ombre.
Davvero tantissimi complimenti, è raro che una storia mi faccia impazzire a questi livelli!

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Giudice*****
06/05/2018 00:05
 
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Podio Mary

Primo posto: “Come mulini a vento” di RosmaryEFP.
Secondo posto: “Sogno e incendio” di _ Freya Crescent _.
Terzo posto: “Fumo tra le mani” di JulyChan.

Premio Pathos Mary: “Come mulini a vento” di RosmaryEFP.
Premio Universal: “Come mulini a vento” di RosmaryEFP.
Premio Katatonia: “Come mulini a vento” di RosmaryEFP.


Classifica Mary

1. “Come mulini a vento” di RosmaryEFP: 54/55.
2. “Sogno e incendio” di _ Freya Crescent _: 49.6/55.
3. “Fumo tra le mani” di JulyChan: 49.5/55.
4. “L’irreparabile” di Mitsuki91: 46/55.
5. “Un sogno azzurro” di Madame_Padfoot: 43.4/55.
6. “Con tutta l’anima” di S.Elric_: 40.9/55.
7. “Ineluttabile” di inzaghina.EFP: 40.1/55.



Podio partecipanti

Primo posto: “Come mulini a vento” di RosmaryEFP, “Sogno e incendio” di _ Freya Crescent _, “Fumo tra le mani” di JulyChan.
Secondo posto: “L’irreparabile” di Mitsuki91.
Terzo posto: “Un sogno azzurro” di Madame_Padfoot.
Premio Pathos Giuria: “Fumo tra le mani” di JulyChan.
Premio Mrs Holmes: RosmaryEFP, JulyChan, Mitsuki91 e _ Freya Crescent _.


Classifica partecipanti

1. “Come mulini a vento” di RosmaryEFP, “Sogno e incendio” di _ Freya Crescent _, “Fumo tra le mani” di JulyChan: 8.9/10.
2. “L’irreparabile” di Mitsuki91: 7.4/10.
3. “Un sogno azzurro” di Madame_Padfoot: 7/10.
4. “Con tutta l’anima” di S.Elric_: 6.1/10.
5. “Ineluttabile” di inzaghina.EFP: 5.9/10.
6. “Come neve” di id_s: 4.6/10.

06/05/2018 00:27
 
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Secondo me hai bevuto... o sono io che ho gli occhi a pampinedda (per voi non sicule significa... a pampinedda è inspiegabile... è tipo mezzi aperti e mezzi chiusi). Grazie mille, davvero tantissimo e tra qualche ora farò un commento più dettagliato (anche perché il mio Teddy Bear e io ci stavamo appisolando). Ti ringrazio moltissimo per i tanti consigli, soprattutto riguardo lo sviluppo della coppia (che ammetto di aver cominciato ad apprezzare leggendo una tua storia... e poi diverse altre) e la caratterizzazione dei personaggi.
Ho davvero definito Gellert "malvagio"? Lì devo aver bevuto io, sorry!

Tantissimi complimenti a Rosmary... che ha vinto tutto in pratica (sarò ripetitiva, ma dovete smetterla di scrivere così bene! E cribbio!)

Un bacione enorme a tutte, mega super iper arci complimenti alle tre podiste e grazie mille a te, Mary.

Bon, io c'ho sonno mo. [SM=g28003]
06/05/2018 11:24
 
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Risposta buffa a giudizio di Mary
Ciriciao! Che dire? Sono molto, moto soddisfatta del punteggio, soprattutto considerando i tanti fattori a cui inconscientemente non avevo prestato attenzione... come il fatto che creare una Albus/Gellert sia davvero, davvero difficile. Ma seguirò il tuo consiglio, Mary, e mi eserciterò a scriverne altre. 
Ora cercherò di analizzare e rispondere a tutto, cercando di non essere logorroica come al solito e di far godere a tutti la domenica in santa pace.

Mary Black, 06/05/2018 00.05:


“Un sogno azzurro” di Madame_Padfoot
.
Totale: 43.4/55.

1) Grammatica e ortografia: 9.4/10.

La grammatica va bene, c’è solo qualche imprecisione.
“Quel ragazzo che osservava, con aria pensosa, la lapide sotto la quale riposavano Kendra e Ariana, non poteva essere Gellert.”: toglierei la virgola dopo “Ariana” (- 0.20).
Anche qui toglierei la virgola: “gli era bastato solo vederlo, per farsi travolgere dal quel sogno troppo azzurro.” (- 0.20).
“Ma lui… /«No!»/… non era quello di Gellert.”: non capisco bene cosa intendi qui, se è come l’ho intesa io sarebbe più d’impatto “non era di Gellert”. Se invece ha un altro senso, era meglio esprimerlo con altre parole per un risultato più chiaro (- 0.20).


 

Qui non ho molto da dire, se non che hai azzeccato quello che avrei voluto intendere io. In realtà, prima della revisione finale, era così... ma poi sai, amo sabotarmi da sola. 


Mary Black, 06/05/2018 00.05:



2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 7.5/10.
In linea di massima, il tuo stile mi piace abbastanza. Lo trovo semplice, ma scorrevole, e non mi annoia mai. Trovo che la resa emotiva sia buona: i sentimenti dei protagonisti arrivano senza problemi al lettore, che riesce ad immedesimarsi nei personaggi senza problemi – il che è un gran pregio!
Di questa storia, ho apprezzato particolarmente gradevole la struttura: ho trovato ottima l’idea di mettere tutto il testo allineato a sinistra e poche, salienti frasi in corsivo a destra – rappresentano la tentazione inconfessabile, il lato più “invitante” di Gellert, quindi hanno una rilevanza non solo tematica, ma anche emotiva.
Anche il tuo uso del corsivo mi sembra molto giusto, si vede che hai una certa dimestichezza con questo metodo di sottolineare certi concetti e certe espressioni. Io amo spassionatamente il corsivo e tu ne hai fatto un uso ottimo, molto equilibrato.
Trovo, però, che, per essere Albus e Gellert, il lessico sia un po’ troppo semplice. Vero che non sono ancora adulti, ma nel 1898 a sedici anni eri già un uomo, e loro erano geniali già allora – i sedicenni normali non progettano di rovesciare la nazione! Termini o espressioni come “picchiare” (meglio “aggredire”) o “dovevo vederti, ho bisogno di te” mi sono sembrate strane in bocca a personaggi di questo calibro.
Ci sono poi alcune frasi che presentano delle imperfezioni, secondo me.
“era scappato senza neppure voltarsi”: l’espressione intera sarebbe “voltarsi indietro”, non è una regola, ma è talmente un classico che così la frase sembra monca.
“Gellert distolse lo sguardo mentre borbottava quelle parole, quasi gli costasse fatica dirle, fuggente come sempre.”: “dirle” è molto generico, meglio qualcosa di più specifico come “pronunciarle” - sempre per la questione che stai trattando un certo tipo di personaggi – e poi non capisco se volevi scrivere proprio “fuggente” o se intendevi “sfuggente”. Io credo “sfuggente”, che vuol dire “elusivo, enigmatico, che non lascia trapelare emozioni” e non “fuggente”, che significa “che si allontana velocemente”. Non sono sicura, però, quindi non ti ho tolto punti in grammatica – tanto a livello di classica - 0.20 non fa la differenza, nel tuo caso.
“Gli voltò le spalle, il cuore traditore gli artigliava furioso il petto: non si sarebbe mostrato debole, non a lui.”: non è sbagliato, ma visto che è una ripetizione sta meglio “non davanti a lui”, che evidenzia anche meglio la distanza tra i due. Per come hai costruito la frase, così suona male, perché il collegamento tra “mostrato debole” e “a lui” è spezzato da un “non” che confonde la lettura.
“Ci stava ricascando, sciocco, ed era inutile prendersi in giro: gli era bastato solo vederlo, per farsi travolgere dal quel sogno troppo azzurro.”: io avrei messo “sciocco” in corsivo, così da dare ancora di più l’idea di un giudizio di Albus su se stesso – come le frasi a destra, per intenderci.
“Riusciva a vedere, finalmente, gli occhi, così spaventosamente azzurri, il sorriso beffardo che gli sfigurava i bei lineamenti e il fascio di luce rossa colpirlo selvaggiamente.”: ho capito cosa intendevi con “spaventosamente azzurri”, volevi dare un senso di terrificante, il problema è che l’azzurro è un colore che non fa paura a nessuno, anche quando è intenso da far male agli occhi. Diverso è se avessi scritto “un azzurro elettrico”, o “un azzurro alieno”, perché così l’immagine non rende. Inoltre, trovo che ci starebbe bene una virgola tra “lineamenti” e “e il fascio”, perché cambia proprio il campo di azione, e uno stacco sarebbe appropriato.
“Mentre cercava di rialzarsi, gli occhi rossi aggrappati ai nomi amati e la mano al fianco leso dall’incantesimo, la voce di Gellert graffiava, ancora, rabbiosamente all’orecchio.”: “arrossati” e non rossi, che fa pensare a Voldemort, in un contesto potteriano.


 

Ti ringrazio moltissimo: cerco sempre di far comunicare la mia visione dei "miei" personaggi, quindi ho apprezzato moltissimo non solo i complimenti, ma anche - e soprattutto - gli appunti che hai fatto ad alcune frasi. Vedo, in questa fase, Albus e Gellert troppo acerbi per far discorsoni, come poi si vedranno nella saga originale in bocca a Silente, ma ammetto di aver mancato a sottolineare la loro genialità, che già è ben sviluppata pur essendo molto giovani. No, non mi sto picchiando con il computer, tranquilla :) mifhefhiegfieg

Mary Black, 06/05/2018 00.05:



3) Titolo: 3/5.
Il titolo non è male, ma è un po’ generico, un po’ scialbo. Avrei preferito anche solo “Un sogno troppo azzurro”: il senso di eccesso dato dall’uso del termine “troppo” gli avrebbe dato quel guizzo in più e avrebbe tolto quel che di vago che la tua scelta possiede, rimandando ancora di più agli occhi di Gellert e all’immagine ad essi legata che si ripresenta più volte nel testo. Così l’ho trovato un po’ troppo “blando”, manca di incisività e anche di senso: non fa pensare a niente, non rimanda a qualcosa di chiaro, e il risultato è che non attira come dovrebbe l’attenzione dei lettori.


 

Il titolo fa pena, ammettiamolo. O almeno non piace moltissimo neppure a me. Ma ho sempre avuto gran difficoltà a concepirne uno e qui ne ho avute di più: cerco sempre di legarlo quasi letteralmente al testo (infatti apprezzo molto i titoli che riesco a ritrovare chiaramente nella storia), ma qui ho fatto molta, molta fatica. Quindi non ho nulla da obiettare, anzi mi aspettavo molto peggio. 

Mary Black, 06/05/2018 00.05:



4) Caratterizzazione dei personaggi e attinenza ai contenuti del bando: 7/10.
Devo dire che la tua caratterizzazione non mi è dispiaciuta, anche se ci sono degli aspetti che non condivido.
Se ho capito bene – e credo di sì – la tua storia si svolge qualche tempo dopo la morte di Ariana. Alla luce di ciò, il comportamento di Albus mi sembra troppo “impetuoso”. Se la scena si fosse svolta subito dopo la morte della sorella, non avrei avuto niente da ridire, ma così mi è sembrato troppo arrabbiato, più che altro perché sappiamo com’è Albus: riservato, non lascia trapelare nulla, “ha succhiato la segretezza insieme al latte di nostra madre”, come dice Aberforth. È una persona molto chiusa e orgogliosa, dubito che avrebbe permesso a Gellert di scorgere il dolore che gli aveva fatto provare – soprattutto perché ci vedo benissimo un retrogusto di amore masochista, nel non voler farsi vedere soffrire per non far star male Gellert, che a sua volta non può tollerare di vederlo stare male. Ok, sto divagando, parlerei di loro per ore.
Non mi è sembrato inverosimile, invece, che Gellert andasse a cercarlo e che Albus, litigando, si facesse addirittura baciare. Soprattutto, ho trovato molto giusta la tentazione che prova ancora per il loro sogno, anche se immagino sia più per Gellert – non penso volesse perdere un’altra persona che amava, e trovarselo davanti che gli proponeva di scappare con lui dev’essere stata un’ardua sfida al suo autocontrollo – che per i Doni della Morte.
La caratterizzazione di Albus, in sintesi, mi ha convinto, ma trovo che sia stata un po’ “superficiale” - non nel senso di frivola, nel senso di poco approfondita – e che manchi di sfumature, ombre delicatissime e di tutti quei sentimenti così ambivalenti e contorti che caratterizzano il loro rapporto.
Per quanto riguarda Gellert, sono meno soddisfatta. Per quanto mi piaccia immaginarlo lunatico, trovo tu abbia un po’ esagerato in questo: prima lo desidera con sé al punto di confessargli quanto abbia bisogno di lui, contro le sue abitudini (come sottolinei), e alla fine gli scaglia contro quelle parole piene di rabbia. Ci sta che sia furente, ma Gellert non è stupido, doveva immaginare una reazione simile, e questo suo repentino cambio d’umore fa pensare più alla rabbia per un capriccio non andato a buon fine, piuttosto che al dolore di aver perso per sempre l’amore della propria vita.
Anche il fatto che ferisca Albus per me resta una grande incognita: non mi pare probabile che faccia “l’offeso” - ha ucciso sua sorella o gliel’ha fatta ammazzare, insomma! -, Gellert è troppo furbo e ha un fascino troppo incantato per “cadermi” in dei modi simili. Posso capire che fosse agitato all’idea di rivedere Albus, ma Gellert è uno che scommette per vincere: se è andato fin da lui, era convinto di poterlo riavere. Da questo punto di vista, mi sarebbe piaciuto di più leggere di una certa arroganza, infranta dal rifiuto di Albus – avrebbe rispettato la concezione che hai di lui come una persona un po’ fredda, come hai scritto nelle note – e di più tenerezza. Come per Albus, trovo che in generale tu ci sia, ma che ti manchi un approfondimento, uno sviscerare i personaggi, che non è semplice quando si ha a che fare con protagonisti di questo calibro.
Un ultimo appunto: sembra una cosa stupida, ma avendo entrambi gli occhi azzurri – Albus da canon, Gellert per tua scelta – si crea confusione. Avrei caratterizzato gli occhi di Gellert con una sfumatura e delle parole più precise. Io lo immagino con gli occhi verdi, ma se vuoi restare sull’azzurro c’è “ceruleo”, “azzurro fiordaliso”, “acquamarina”, “celeste”, “indaco”, “pervinca”, per restare solo sui colori, ma le espressioni che puoi inventare sono infinite!


 

Il problema qui non è vostro, è mio... che mi spiego come il mio libro di Psicologia dello Sviluppo: male. Forse è per questo che odio Psicologia dello Svilupo... ma lasciamo stare. 
Io immagino Gellert, come ho scritto nelle note, come un po' ciclotimico (aaah, quando studi psicologia e usi parole a caso): un soggetto che oscilla tra allegria e rabbia, amore e passione, e che basta davvero poco per renderlo furioso (aspetta... sto descrivendo me. Strano). Gellert non è offeso per le parole di Albus, è momentaneamente arrabbiato perché non ha potuto ottenere ciò che voleva, ossia star con lui, e ferisce Albus perché non riesce ad accettare i no: credo che, proprio per a sua meravigliosa sensualità, nessuno sia mai riuscito a dirgli di no e penso sia questo il motivo per cui sbrocca in quel modo anche nel litigio che causerà la morte di Ariana. 
La rabbia di Albus, anche a distanza di diverso tempo (nella mia testa son trascorsi sei/sette mesi), è sicuramente esagerata per il personaggio calmo e sereno che è in realtà, ma (sempre nella mia testa vuota che fa rumore se la picchietti) è giustificabile dalla giovane età; inoltre ci ho messo dl mio: anche io ho perso una persona davvero cara e ancora oggi, a distanza di dieci anni, sento spesso rabbia per quella mancanza. Ma io non sono Silente... quindi ho fatto na frittata.
Per quanto riguarda gli occhi, ho la fantasia di una lumaca. Che poi non so che fantasia abbia una lumaca... che metafora stupida.

Mary Black, 06/05/2018 00.05:



5) Sviluppo della coppia e del sentimento amoroso: 8.5/10.
In linea di massima, anche qui non mi hai delusa: il sentimento reciproco – così sporco di rabbia, accuse, sensi di colpa – si sente certamente e la resa emotiva, da questo punto di vista, non è male. Il problema, per quanto mi riguarda, sono certi atteggiamenti dei personaggi, che non reputo adatti a loro e allo sviluppo della coppia.
Per esempio, Gellert che attacca Albus per una parola sbagliata. Non solo è inadatto per la loro caratterizzazione, ma trovo che sia proprio poco utile a livello di caratterizzazione. Penso volessi dare un tocco conflittuale al loro rapporto, ma non serve andare sul piano fisico, perché hanno già un rapporto privo di qualsiasi equilibrio.
Inoltre, vedere Gellert implorare l’amore di Albus, sentirgli dire – subito, senza nemmeno farsi pregare un po’ – quanto abbia bisogno di lui, non mi ha convinto. Gellert è un idealista e un seduttore, sa bene quanto potere abbiano le parole, e non le avrebbe sprecate così (anche questo sarebbe in linea con la tua idea di un Gellert calcolatore!). Io penso che, se il tuo – il tuo perché il mio è plateale, ma lasciamo stare – Gellert, un po’ freddo e “sfuggente”, si fosse mai lasciato sfuggire quelle parole davanti a un Albus distrutto dal dolore, ci sarebbe stata un’ottima possibilità che Albus rinsavisse e scappasse con lui.
Quando qualcuno che ti ama implora il tuo amore è difficile voltarsi dall’altra parte, più di quanto si pensi. E non importa che cosa ti abbia fatto prima.


 

Questa, invece, non me l'aspettavo. Pensavo di essere andata peggio. Per quanto riguarda Albus, anche in questo caso credo di averci messo un po' troppo di me. Io per natura sembro una docile, gentile e calma "fanciulla", ma appena mi inca...volo un poco progetto Morti Nere, cannoni che distruggano l'intera razza umana, e via dicendo sulle dolcissime note di "canzone a caso" degli AC/DC, o dei Metallica, per poi tornare una Principessa Disney appena mi danno il caffè. Quindi, nei panni di Albus, io avrei scotennato vivo Gellert. Per questo ho cercato di creare un Albus abbastanza arrabbiato, ma che tuttavia non può esserlo del tutto perché, come hai ben detto, è difficile voltarsi dall'altro lato quando qualcuno implora il tuo amore e perché, ovviamente, lui non è me... 
Per quanto rigurada Gellert, invece, ho sbagliato... lo so. Avrei dovuto evitare di metterla sul piano fisico: come dicevo, il mio Gellert (o almeno questo mio Gellert) è un soggetto che non ha il pieno controllo delle emozioni e che, per via della sua natura di seduttore, non ha idea di cosa sia un no. Avrei dovuto, però, evidenziare di più quest'ultimo aspetto.

Mary Black, 06/05/2018 00.05:



6) Gradimento personale: 8/10.
Scommetto che sei tremante in un angolo ad aspettare il mio temibile giudizio sulla tua storia, che tratta della mia OTP, di cui io sono una maestra indiscussa... Ok, finito il prologo drammatico, posso dirti che la tua storia non mi è dispiaciuta!
Certo, ci sono degli aspetti su cui devi senz’altro lavorare, come lo stile e la caratterizzazione dei personaggi – sulla quale penso di essermi dilungata a sufficienza nell’apposito parametro -, però l’atmosfera della tua storia, le immagini che hai utilizzato, il modo in cui hai fatto interagire i due personaggi, non mi ha lasciata inviperita – com’è già successo con storie su questa coppia -, anzi, sono tutte cose che ho apprezzato.
Mi piacerebbe che scrivessi un’altra storia su di loro con una caratterizzazione più “a puntino”. Unica cosa – e mi rifaccio ai commenti di te e S.Elric_, che deve sentirsi a sua volta sgridata! -: non voglio mai più sentire l’aggettivo “malvagio” abbinato a Gellert. Gellert non è affatto malvagio, ragazze, e non assomiglia a Tom, non fatemi infuriare!




Hai messo le telecamere a casa mia, dimmi la verità. Vi racconto come è andata. Essendo carica di esami e avendo una OS Albus/Gellert già pronta, avevo pensato (male... perché l'80% delle mie pensate sono delle sonore mi... insomma, avete capito cosa sono. Io non dico parolacce) di ispirrmi a questa, sistemandola meglio per il contest (ve l'ho detto che era una cavolata). Ma, come moltissime di voi mi hanno fatto notare, una Albus/Gellert è troppo complessa da rientrare in poche parole e di questo ne ero consapevole. Quindi, quando ho inviato la storia, mi ero rannicchiata sotto le coperte dondolandomi su me stessa, ripetendo "Cosa ho fatto?". Ma, essendo masochista nonchè, evidentemente, fuori come un balcone (termine altamente scientifico), ho voluto provare; inoltre, volendo provare a scrivere di diverse coppie e non concentrarmi solo su una, ho pensato che questo contest fosse un'ottima opportunità per capire come muovermi in futuro. 
Per quanto riguarda il concetto di "malvagio" rivolto a Gellert, mi scuso. Abbi pietà, non lo faccio più. Metti giù la frusta, per favore. Nel caso... non in faccia che è già un macello.

Ma io ho parlato (chiocciato) troppo. Ti ringrazio moltissimo per gli appunti che mi hai fatto, anzi che tutte voi mi avete fatto. 
Tantissimi complimenti a Rosmary e a tutte le altre finaliste, o podiste, o come si dice... si fa sentire la mancanza di caffeina nelle vene (sono già tre ore che non prendo caffè).
Un bacione a tutte, in particolare a Mary
Ciriciao!


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Giudice*****
06/05/2018 11:52
 
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Premio Pathos Mary: “Come mulini a vento” di RosmaryEFP.
Premio Universal: “Come mulini a vento” di RosmaryEFP.
Premio Katatonia: “Come mulini a vento” di RosmaryEFP.


Posso dirlo? Non ho parole che non siano grazie, per i premi speciali, il primo posto e i complimenti, ma soprattutto grazie di aver valutato con tanta attenzione la mia storia. È stato un risultato oltre le aspettative! Credo sempre abbastanza in ciò che scrivo (alle volte più e alle volte meno), ma simili risultati non mancano mai di sorprendermi e, naturalmente, di rendermi soddisfatta!

Sia in questo contest che nel recente All, ho notato una tua tendenza ad approfondire ancora di più la valutazione dello Stile, e non posso fare altro che apprezzare tantissimo questa tua iniziativa! Le tue valutazioni sono sempre state corpose e motivate, ma in questi ultimi contest lo sono ancora di più. Proprio in riferimento allo Stile, ti ringrazio dell'attenta analisi, dei complimenti e dei consigli (sono quasi certa che seguirò la tua seconda indicazione, sulla prima ci ragiono!). Mi ha fatto molto piacere, tra l'altro, che tu abbia notato la simmetria dei vari momenti e abbia apprezzato lo scossone finale, con quel dialogo centrato.
Passando alla coppia, sono felicissima che i miei Evan e Dorcas ti siano piaciuti tanto e che abbia apprezzato il loro amore contrastato dal Fato – il quale, cinicamente, ha tentato in tutti i modi di dividerli, senza tutta via riuscirci: come hai ben notato, il loro amore vincerà persino la morte. I punteggi massimi nei vari parametri di riferimento (compreso quello del gradimento personale) sono stati una conferma per me!
Arrivando al titolo, unica nota dolente, comprendo perfettamente ciò che intendi. Tra le alternative che avevo in mente, Come mulini a vento – e la simbologia relativa – è ancora il titolo che mi convince di più, ma come detto capisco il tuo appunto e non nego la possibilità di un titolo migliore per questa storia.

Come sempre, riesco a dilungarmi anche quando non ho parole! Grazie ancora di tutto e complimenti alle altre vincitrici (e in generale a tutte le partecipanti: i contest interattivi non sono mai semplici)!


Tantissimi complimenti a Rosmary e a tutte le altre finaliste, o podiste, o come si dice... si fa sentire la mancanza di caffeina nelle vene (sono già tre ore che non prendo caffè).


Grazie, Madame!

Alla prossima [SM=g27998]
[Modificato da Rosmary 06/05/2018 11:53]

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06/05/2018 12:15
 
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Ciao Mary ^^
Grazie del giudizio! Ormai mi aspettavo il tutto.

Grazie per le correzioni della grammatica.

Per lo stile: il blocco unico, lo so. Me lo hanno fatto notare le partecipanti e io, da brava scema, davvero non ci avevo fatto caso. Ho scritto un po' di getto e mi piaceva così, ma la prossima volta ci farò più attenzione! Grazie per i suggerimenti **.

Sono davvero felice che Lily ti sia piaciuta.Come hai sottolineato è lei la protagonista e mi ci sono soffermata moltissimo, c'è un po' di lei in me, per questo tengo a questa storia e per questo ci sono un po' rimasta male in generale. Ma ho notato che almeno lei è stata apprezzata, è il contorno il problema xD. Quel "nessun ancora" è un suggerimento perfetto! Credo che appena potrò lo aggiungerò, perché è il tocco che volevo dare. Ovviamente quella frase non si riferisce alla famiglia, sappiamo tutti che sarebbe assolutamente impossibile che Lily sia amata in una famiglia del genere, ma ciò non toglie che lei non sappia farlo, o comunque non completamente. E il nessuno l'ha mai amata si riferisce ai ragazzi. E, sì, Lysander è semplicemente un reale ragazzo Babbano che non sa quello che vuol fare della sua vita xD, in effetti hai ragione: dovevo farlo migliore, ma quando l'ho scritta ero in quel mood particolare (ok, abbiamo capito che ho preso un palo negli ultimi mesi, o due di picche, non so come si dice in giro per l'Italia a Roma diciamo palo).
Comunque Lysander è fatto apposta così, e sì, è sviluppato poco, questo sfavorisce la coppia e il suo sviluppo, lo so...
Forse in effetti il bacio era troppo... non so, volevo in qualche modo dare a Lily un'illusione di felicità che non sapeva come sfruttare, ma in effetti dovevo sviluppare meglio la cosa, o almeno non in sole 500 parole.

Ti ringrazio di tutto.
Un bacio e alla prossima [SM=g27998] .
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06/05/2018 17:02
 
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Ricorderemo questo giorno come il giorno in cui JulyChan ha preso il voto massimo per il titolo!
*musica trionfante, cala il sipario mentre la sottoscritta stringe l'Oscar e si commuove*





Idiozie a parte, non riesco davvero a togliermi dalla testa quel 5/5 per il titolo xD So che è tipo l'elemento meno importante di tutta la valutazione, ma sai/sapete bene quanti problemi abbia con i titoli xD Non è la prima volta che mi va così bene con storie scritte di getto e titoli pensati in un secondo... forse devo smetterla di rimuginare milioni di ore sulle cose e continuare su questa lunghezza d'onda xD

Passando ad altro... sai già quanto io sia rimasta stupita di questo terzo posto, un po' - come dicevo su - per il fatto che questa storia è stata davvero scritta in 30 minuti, in un momento di cazzeggio totale, un po' perché pensavo di venir superata da altre storie in gara *_*

Mi ha fatto tanto piacere anche il punteggio pieno in stile, anche se trovo che tu sia stata troppo buona: mi ha fatto tanto piacere leggere "Di solito, trovo che tu sia molto “delicata” nel descrivere ciò che vuoi comunicare, ma non stavolta", anche se non mi ritrovo tanto in questa affermazione... cioè, pensavo che, al contrario, questa fosse una storia fin troppo delicata xD Ma, in fin dei conti, meglio che il mio punto di vista si sia rivelato sbagliato! Per quanto riguarda l'uso della punteggiatura poco convincente, mi era già stato fatto notare, e ho in mente da un po' di fare una bella revisione, ma ovviamente non trovo mai il tempo xD

Passando ai punti dolenti... mi trovi d'accordo e in disaccordo su tutta la linea, nel senso che capisco (e non sei la prima che me lo dice xD) quanto possa stancare l'utilizzo della stessa coppia a lungo andare, ma non mi perdo d'animo più di tanto perché mi piace essere coerente con i miei personaggi... oramai ho questa visione di loro due che, per quanto possa essere noiosa o banale o stereotipata, è questa e basta, nella mia mente. Anzi, devo dire che di Daphne ho anche cercato di dipingere altre versioni in altre mie storie (c'è anche la Daphne "vendicativa" xD), e per quanto io sia affezionata alla mia prima Daphne, riesco comunque a gestirla in maniera più elastica, potendola considerare alla stregua di un OC...

Tu scrivi:


L’altro aspetto che non ho apprezzato è la mancanza di originalità. Sarà che ho letto praticamente tutte le tue Draco/Daphne, ma questa storia, per quanto bella, mi dà l’impressione di qualcosa di già visto: non solo per i personaggi, ma per le atmosfere, la trama, il modo che hai di descrivere questo rapporto a tre, molto tuo e riconoscibile.



Ma per quanto io possa riuscire a plasmare diverse Daphne, non riuscirò mai a fare lo stesso con la coppia e a scrivere di essa in un'atmosfera che non sia questa e/o a togliermi dalla testa la tragedia a cui è destinata.

Ma hai anche ragione quando dici:


...fidati che non è necessario cambiare le caratterizzazioni nel tentativo di essere un po’ innovativa. Ci sono molti autori che, pur scrivendo sempre delle stesse coppie, riescono a essere originali e a proporre sempre nuovi lavori.



... che è forse quell'extra che mi manca per fare davvero il "salto di qualità" in alcuni casi, ed è proprio l'ostacolo con il quale mi trovo più spesso ad avere a che fare quando ho i miei soliti lunghi periodi di "blocco dello scrittore". E' sicuramente un elemento su cui devo impegnarmi di più... ma, solitamente, succede che per superare l'ostacolo, prendo la strada più facile e mi butto su un'altra coppia, piuttosto che cercare di "rinnovare" la mia preferita.

Per quanto riguarda Astoria: ti sei risposta da sola... era funzionale alla trama renderla così "stereotipata" (ma che poi nemmeno tanto... ho letto tante storie in cui lei è tutt'altro che ingenua e ignara), e non era mia intenzione darle più spazio del necessario, quindi non ho proprio sentito l'esigenza di approfondirla o darle una caratterizzazione sempre funzionale, ma differente o più originale.



Non si capisce perché Draco all’inizio abbia bisogno di Daphne – sempre ammesso che ne abbia, e non sia solo un capriccio o uno svago – né perché continui una relazione con lei – come mi è parso di capire non hanno chiuso da tempo né di recente, altrimenti non si spiegherebbe il chiarimento di nascosto, l’essere “immersi nei segreti” o i “baci infedeli” - quando desidera sposare sua sorella, né viene svelato quando abbia incontrato Asteria e perché alla fine scelga lei. Mi rendo conto che, visto la spazio esiguo, non potevi inserire tutte le risposte dilungandoti, ma la caratterizzazione di Draco così presenta delle falle, e sarebbe bastato qualche dettaglio in più per colmarle in una maniera più accettabile.



Visto che sono pigra e non mi va di continuare a scrivere, ti incollo qui la stessa risposta che ho dato a Freya, Rosmary e Mitsuki sulla questione Draco:

"Per quanto riguarda Draco, speravo trasparisse un po' di più attraverso i ricordi di Daphne, ma evidentemente così non è stato; ero comunque ben consapevole anche del suo ruolo più marginale, quindi "prendo e porto a casa" xD per quanto riguarda le motivazioni dietro il comportamento del ragazzo, mi viene appunto da dire semplicemente "perché è Draco", ma immagino che non sia una scusa plausibile, anche se nella mia testa lo è xD Devo smetterla di dare tutto per scontato! Ho scritto su loro due talmente tante volte, che oramai i loro comportamenti/decisioni/azioni mi vengono in automatico, appartengono a loro e basta... e, visto che nella mia testa le cose accadono con tanta naturalezza, do per scontato che anche per chi legge sia la stessa cosa".


Come al solito ho scritto un papiro e, tra l'altro, sembra che io abbia letto solamente gli aspetti negativi della tua valutazione xD Così non è stato, ovviamente, ma davvero non ho parole per il resto del giudizio, soprattutto per la posizione e per il voto alto ottenuto, nonostante le falle di cui sopra! *_* Spero di riuscire a partecipare il prima possibile a un altro tuo contest, perché ne vale la pena solo per la cura e la premura che impieghi ogni volta nello stilare giudizi così impeccabili e accurati... sono disposta anche ad arrivare ultima pur di vedere una mia storia fatta a pezzi (anche in senso positivo, eh xD) e ricostruita in questo modo *_*

Spero di aver concluso qui... ti ringrazio ancora tanto per le valutazioni, per aver indetto questo contest (e grazie a Freya per avertelo "prestato" hahaha) e grazie per aver già lasciato la valutazione come recensione alla storia. Per i vari ed eventuali premi, ho un po' perso il conto, ma ti lascio carta bianca!

Un'ultima cosa: ho notato che, nonostante le ovvie posizioni in classifica diverse, abbiamo ricevuto tutte dei punteggi molti alti e con poca differenza l'uno dall'altro... quindi, complimenti a tutte e alla prossima! [SM=g27998]
[Modificato da JulyChan 06/05/2018 17:03]

06/05/2018 17:13
 
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Re:
JulyChan, 06/05/2018 17.02:



Un'ultima cosa: ho notato che, nonostante le ovvie posizioni in classifica diverse, abbiamo ricevuto tutte dei punteggi molti alti e con poca differenza l'uno dall'altro... quindi, complimenti a tutte e alla prossima! [SM=g27998]




Ma è ovvio... siamo tutte scrittrici con una certa classe e un certo stile. Siamo trooooppo brave, il meglio del meglio...


*Madame finge un'aria di superiorità, pur sapendo di essere una babbasunazza di quelle sane sane*
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Giudice*****
06/05/2018 17:43
 
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E' un piacere per me avervi come partecipanti, davvero, le storie erano tutte molto gradevoli!
Per i premi, vi faccio il riepilogo quando hanno risposto tutte, ma già così so che mi pentirò di aver indetto questo contest, ne ho da rilasciare tipo mille - e io lo odio! Ahahah
Comunque, sicuramente inizierò a giugno, perché ora ho veramente troppo da fare con l'università xD

Mary

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Giudice****
07/05/2018 18:25
 
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Finalmente riesco a rispondere, ho passato un weekend di fuoco.

Comincio con i complimenti a Rosmary per il suo meritato primo posto e a tutte le altre scrittrici. Confrontarmi con voi mi sarà sicuramente d’aiuto per migliorarmi.

Gli errori grammaticali già lo sapevo e, che dire, sono una polla e ho riletto molto frettolosamente, cosa che non si deve ovviamente fare in una flash.
Per quanto riguarda il giudizio sulla scelta di includere tutta la loro storia in un’unica flash, hai ragionissima Mary, avrei dovuto concentrarmi solo su alcuni momenti chiave, ottenendo una storia più incisiva e coinvolgente.
Inserirò sicuramente segni grafici per dividere le varie scene e cercherò di utilizzare un lessico un po’ più ricercato, mi rendo conto che scrivo in modo piuttosto semplice, ma ci lavorerò sicuramente,
Sono particolarmente felice che tu abbia apprezzato la caratterizzazione di entrambi i personaggi, perché è sicuramente un aspetto a cui tengo moltissimo ed é un punto da cui ripartire quando mi ritroverò a scrivere nuovamente di loro.
Ti ringrazio davvero, perché credo proprio che i tuoi consigli mi saranno di aiuto.

Ancora complimenti a a tutte!
Ci vediamo al prossimo contest...
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Giudice*****
10/05/2018 20:34
 
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Ciao Mary, ho finalmente tempo per rispondere, quindi eccomi qui! I tuoi giudizi sono sempre tra i miei preferiti perché sono molto dettagliati. Ti ringrazio tanto per i complimenti e le spiegazioni esaustive, davvero! "Menta invecchiata", ammettilo, è da Oscar! Lo dico sempre che divento cieca di fronte ai miei refusi, ma quando ho letto questo ho riso così tanto che quasi quasi lo lascerei inviariato (sì, sono sobria!). Seriamente, è il refuso più assurdo della storia ahahah! "Cinte alle sue" è voluto e non è un errore grammaticale, ho usato il verbo come sinonimo di "stringere", che può reggere la preposizione "a"; "stringere" avrebbe sicuramento creato meno dubbi, ma mi piaceva usare un verbo dal significato più specifico che rimandasse alla mente(a! ;D) una sorta d'intima tenerezza. Nelle fantasie di Helena lei ha le mani cinte a quelle di Draco non perché lo guida a compiere l'omicidio, bensì perché c'è una comunione d'intenti, entrambi compiono l'azione volutamente e nello stesso momento, ecco tutto!
Cavolo, quanto mi ha fatto piacere leggere le tue parole sullo stile! Si vede che hai colto il senso di ogni riga, per una scrittrice è una soddisfazione leggere un'analisi sia molto dettagliata che positiva come questa *.*
Mi dispiace per il titolo, ma capisco cosa vuoi dire, del resto la capacità evocativa di una data immagine è soggettiva.
Grazie, grazie mille anche per le considerazioni sull'IC! Hai colto tutto di questi personaggi. Helena che in Draco vede un mezzo per fantasticare su un fine agognato, ma che prova anche dei sentimenti per lui; Draco che non prova nulla per Helena e non ha nemmeno il tempo di notare cosa provi lei: sì, ne hai fatto una sintesi perfetta.
Anche per la one-sided mi dispiace perché credevo fosse l'aspetto più coinvolgente della flash in termini di pathos. Tom come dici tu l'ho sia inserito per un discorso d'aderenza al canon sia perché m'intriga il triangolo Draco/Helena/Tom, capisco che possa piacere e non piacere. Sono contenta di vedere che la flash ti è comunque piaciuta, so che la coppia non ti fa impazzire, quindi sono doppiamente grata e soddisfatta!
Grazie ancora per questo bellissimo giudizio *.*





Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
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Giudice**
11/05/2018 21:18
 
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Grazie per il giudizio, Mary!
Stavo aspettando di riuscire effettivamente a leggere tutti i risultati e non solo il mio per rispondere, ma a quanto pare non c'è verso ^^"
Quindi... Se ho diritto a qualche recensione premio ci rinuncio come per l'altro contest, la motivazione è la stessa, ovvero che ormai scrivo solo per te e non ho più storie xD se ho diritto ad altri premi invece ben venga u.u
Prometto che il prima possibile mi leggo tutto :3

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Giudice*****
11/05/2018 21:44
 
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Come per All Together Contest 2.0, vi avviso che inizierò a rilasciare le recensioni premio non prima di giugno! Per la segnalazione per le storie scelte, invece, se non troverò storie adatte (ne leggerò diverse per farmi un'idea!), non la rilascerò, come da bando. Nel caso vogliate darmi suggerimenti o pubblichiate storie nuove prima che io abbia finito, linkatemele pure!
Mit, allora se rinunci alla recensione premio ok, ti lascio solo la segnalazione per le storie scelte!
Ecco quali sono:

Rosmary: 5/5 recensioni (Tu, come tutti, Le rovine di marzo perduto, Erano Black, Un colpo di spugna e Galeotte furono l'incoscienza e l'idiozia)+ 1/1 segnalazione per le storie scelte (Pezzi in decadenza).
JulyChan: 3/3 recensioni (Sbagliata, Mentre tutto tace e Alla fine del giorno) + 1/1 segnalazione per le storie scelte (Sunday Morning).
_ Freya Crescent _: 2/2 recensioni (Tra fango e peccato e Adrenalina) + x/1 segnalazione per le storie scelte (Non assegnata per mancanza di storie adatte).
Madame: 1/1 recensione (Con cuore deciso).
Mitsuki91: x/1 segnalazione per le storie scelte (Non assegnata per mancanza di storie adatte).


Ci aggiorniamo!

Mary
[Modificato da Mary Black 06/09/2018 17:51]

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