Un'altra preghiera agli Dei

Era appena entrato un drappello di uomini Stark nel castello Nord.
Erano una cinquantina circa tra fanti e arcieri.
Il loro sergente era un burbero colosso delle Dita di Flint.
Il suo scudiero portava il vessillo del metalupo, quindi lord Walder non potè non aprire le porte della prima torre.
In ogni caso non prevedeva minacce dall'Incollatura, e certo non potevano costituirlo quei pochi uomini.
L'uomo di Flint portava un messaggio che il Lord del Guado lesse con cura.
Una volta fatto questo, e dopo aver dato ordini che gli Uomini del Nord avessero di che sfamarsi e riposarsi, Lord Walder si recò ancora una volta nel Parco degli Dei.
Una volta lì si fermò di fronte all’Albero Diga che, poche settimane prima, gli era parso avesse parlato nella sua mente.
L’Albero gli aveva sussurrato di recarsi a Nord, dove avrebbe trovato la sua vera guerra e il suo vero nemico.
Ma il Lord del Guado, dopo un primo momento di scoramento, aveva deciso di non abbandonare il suo castello e la sua famiglia ai suoi nemici.
Avevano respinto un primo attacco degli Uomini di Ferro, ma lui sapeva bene che altre forze più ingenti sarebbero presto arrivate alle Twins. Se lo sentiva.
Tiró fuori da una tasca un dragone d’oro antico, appartenente all’epoca di Aegon I, che la sua Casata si tramandava di padre in figlio da secoli.
Quella reliquia era la cosa più importante a cui lord Walder teneva, dopo il suo castello e la sua famiglia.
Lo seppellì con cura ai piedi dell’albero e iniziò a pregare:
“Dei Antichi che già mi parlaste, vi prego. Date pace alle mie ambasce e ditemi quante forze attaccheranno nei prossimi giorni il mio castello. Vi scongiuro, esaudite le mie preghiere.”
Si alzò all’improvviso un forte vento in tutto il Parco, e tra il rumore dei rami che si piegavano lord Walder speró di sentire dentro di sè nuovamente la voce degli Dei.
Ma il vento soffiava troppo forte, e quella risposta o lui non la sentì o non arrivò affatto...