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Modifiche Wikipedia Testimoni di Geova

Ultimo Aggiornamento: 16/12/2017 21:03
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13/12/2017 09:12
 
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Ecco alcuni commenti sulla qualità di "studioso" di Bergman:


- Primo e più importante dei punti: Jerry Bergman è un ex-testimone di Geova. Con rare eccezioni, il mondo accademico è unanime nel ridimensionare alquanto il valore delle dichiarazioni dei fuoriusciti a detrimento della loro precedente confessione religiosa. nota 4

Ma il fatto di avere a che fare con un professionista non dovrebbe rendere le cose un po’ diverse? Secondo Stephen Kent, studioso di movimenti religiosi alternativi e relative apostasie, sembra proprio di no. Egli afferma fra l’altro che “l’istruzione superiore non è una garanzia che il laureato scriverà in maniera critica ed anche obiettiva” nota 5 e che “la coerenza in una storia di coinvolgimento in un culto e una personalità convincente non sono motivi sufficienti per giudicare se i racconti di fuoriusciti sono veri e accurati”. nota 6

Da notare che anche alcuni che sposano (almeno in buona misura) le tesi di Bergman riconoscono questo suo ‘peccato originale’. Michael Rand ad esempio osserva che “è necessario considerare criticamente che questa persona è un ex-testimone di Geova e potrebbe non essere del tutto libera di pregiudizi nelle sue osservazioni, analisi e opinioni” nota 7


- Bergman vanta centinaia di pubblicazioni fra libri, saggi brevi e articoli: tanta carne a cuocere, ma forse anche troppo fumo, verrebbe da dire. Negli anni ’80 la Bowling Green State University (fondata in Ohio nel 1910) gli negò una cattedra nel proprio istituto per ragioni etiche e di qualità e rilevanza delle sue pubblicazioni. Ironia della sorte, Bergman contestò in tribunale la decisione dichiarandosi ‘discriminato (!) a motivo dei suoi insegnamenti creazionistici’, ma la corte gli diede torto. nota 8


- Nelle rare circostanze in cui Bergman si è presentato come perito in processi giudiziari che coinvolgessero i testimoni di Geova, non si può certo dire che abbia fatto una buona riuscita né una figura lusinghiera.

È rimasto nella storia il caso Pater vs Pater (Ohio, USA, 1992), una causa di affidamento nella quale un minore era conteso fra il padre e la madre, una testimone di Geova. In prima istanza il tribunale aveva stabilito che il piccolo Bobby di tre anni fosse affidato al padre e che la madre avesse il permesso di andare a trovarlo ‘a condizione che non cercasse di insegnargli la propria religione’. La madre presentò ricorso in appello contro una decisione manifestamente discriminatoria. Durante i lavori processuali del ricorso, i magistrati presero in considerazione, fra l’altro, sia il testo “The Mental Health of Jehovah’s Witnesses”, sul quale torneremo in seguito, che il suo autore, il dottor Bergman. Quest’ultimo, che non si era nemmeno preso il disturbo di intervistare il figlio della coppia, asserì fra l’altro che le malattie mentali fossero più comuni fra i testimoni di Geova che fra la popolazione in generale. La corte liquidò le sue speculazioni come ‘sfacciato tentativo di applicare uno stereotipo ad una intera religione’ e le statistiche che aveva offerto a sostegno di tale teorema come ‘prive di significato’ nota 9. Che dire? Non proprio un buon biglietto di presentazione.

Di nuovo, nel processo Redman vs. Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, dibattuto nel 1994, non si riuscì a far valere il supposto peso della sua autorità contro i testimoni di Geova. Jerry Bergman aveva coniato, a proposito della sua ex-religione, il termine dal sapore fantapolitico di ‘guerra teocratica’ (theocratic warfare), che secondo lui prevedeva fra l’altro – su quali basi non è dato sapere – l’imposizione per i seguaci di giurare il falso per proteggere l’organizzazione e i propri confratelli. La corte rilevò nell’atteggiamento dei querelanti, che tentarono invano di avvalersi della consulenza esperta del Bergman, ‘un attacco alle credenze dei testimoni di Geova’ e affermò che tale atteggiamento ‘violava i principi di ingiusto pregiudizio, libertà religiosa, tolleranza e riservatezza personale’. nota 10


- Alcuni mezzi impiegati dallo Bergman scrittore lasciano perplessi. Per esempio, egli cita più volte (nel libro sulla salute mentale dei Testimoni e altrove) un non meglio identificato dottor Montague, secondo il quale fra l’altro ‘la percentuale di disturbi mentali fra i testimoni di Geova è di circa dieci-sedici volte più alta di quella della popolazione in generale’ e ‘circa il 10% dei proclamatori di una congregazione media ha serio bisogno di un aiuto’ nota 11 psicologico o anche psichiatrico. Nonostante la totale assenza di documentazione probatoria, gli ex-tdG dissidenti hanno giubilato all’arrivo di questa inattesa ‘manna dal cielo’, ripetendo questi dati ogni volta che ciò risultasse utile alle loro cause denigratorie, senza rendersi conto che Bergman e Montague sono… la stessa persona! Montague era cioè uno pseudonimo di Jerry Bergman, che aveva quotato sé stesso guardandosi bene dal rivelare lo stratagemma. È lecito il sospetto che proprio l’insufficienza di fonti l’abbia indotto a questo curioso espediente da romanzo d’appendice. nota 12









nota 4 A questo link un articolo sull’attendibilità dei fuoriusciti dai gruppi religiosi, con riferimenti specifici ai testimoni di Geova.

nota 5 The History of Credibility Attacks against former Cult Members, dagli atti del convegno Systematic abuse in cults: testimonies and evidence (Varsavia 2011), pag. 4.

nota 6 ibid., pag. 9.

nota 7 M.Rand, Schizophrenia and Jehovah's Witnesses, Walden University, USA 2012, pag. 10. Nel commentare l’elenco di fattori che secondo Bergman sarebbero alla base dell’instabilità mentale dei Testimoni (come i cambiamenti dottrinali o i presunti divieti) Rand fa notare che “non sono mai stati provati da un punto di vista scientifico” (ibidem).

nota 8 A questo link il testo della sentenza.

nota 9 il testo integrale della sentenza, che ribaltò le decisioni di primo grado perché “impropriamente basate sulle credenze religiose di Jennifer Pater” (la madre testimone), si può leggere a questo link.

Si veda anche l’articolo dell’avvocato Carolyn Wah Jehovah's Witnesses and the responsibility of religious freedom: the European experience, dal Journal of Church and State, 22 giugno 2001, Nella sezione III. Jehovah’s Witnesses and child custody cases (pag. 8 della versione elettronica) si citano numerosi esempi di cause di affidamento tenute in vari paesi nelle quali la Corte diede ragione al coniuge Testimone. Ecco le dichiarazioni del giudice Scarman in una sentenza inglese del 1981: “Viviamo in una società tollerante. Non c’è alcuna ragione per la quale la madre non dovrebbe insegnare le credenze e le pratiche dei testimoni di Geova. È riconosciuto che non v’è nulla di immorale o di socialmente riprovevole nelle credenze e pratiche di questa setta”. E così si espresse nella stessa occasione il giudice Stamp: “Molte famiglie crescono i propri figli come testimoni di Geova e questi ultimi diventano rispettabili membri della comunità, sebbene sotto certi aspetti siano isolati da altri bambini. Sono differenti, ma lo stesso si potrebbe dire di presbiteriani, cattolici e, di fatto, di qualsiasi altra fede religiosa”. (ibidem, pag. 9 § 4).

Quanto all’Italia, citiamo due esempi per tutti: una perizia utilizzata nel corso di una sentenza del 1991 osservava che entrambi i genitori (compreso l’unico testimone di Geova) ‘sanno essere figure parentali positive’ e ‘si rapportano ai bambini in modo adeguato’ (Tribunale civile e penale di Padova, II sez. civile, 4 gennaio 1991, n.752); un’altra sentenza, dello stesso anno, attesta che il genitore Testimone ha con la figlia un rapporto ‘da ritenere sereno ed equilibrato’ (Tribunale di Ferrara, sez. civile, 26 giugno 1991, n.648).

nota 10 Ovviamente, specie nel passato meno recente, non sono mancate sentenze di affidamento sfavorevoli a genitori testimoni di Geova. Commentando due casi di questo genere (uno olandese e uno tedesco), il prof. Richard Singelenberg, pur attribuendone in parte la colpa a certi atteggiamenti dell’Organizzazione dei testimoni di Geova, ha osservato: “L’analisi di due controversie giudiziarie incentrate sulla custodia dei figli fra membri di questo movimento indica che il fraintendimento dei loro principi religiosi, il prendere in considerazione asserzioni pseudoscientifiche e l’enfatizzare le prese di posizione ideologiche piuttosto delle circostanze individuali può influenzare le decisioni dei giudici”. R.Singelenberg, Stigmas and Stereotypes: Child Custody Decisions and Jehovah's Witness Parenthood, in Religion, Staat, Gesellschaft, vol 1, pp. 41-59 (2000).

nota 11 H.Montague, The Pessimistic Sect’s Influence on the Mental Health of its Members: the Case of Jehovah’s Witnesses, Social Compass, 1977/1, vol. XXIV, pag. 139.

Queste sono solo due citazioni dal ‘saggio’ di Montague che alcuni oppositori ripropongono a tambur battente. Evitano accuratamente, invece, di riportare le numerose facezie che vi si trovano (come al solito totalmente destituite di supporto documentale) dato che il farvi riferimento annullerebbe la valenza dell’intero articolo. Ad esempio: “questo disprezzo della vita a motivo della credenza per cui ‘se obbedisco alla legge di Dio sarò risorto comunque’ potrebbe anche spiegare l’elevato tasso di omicidi fra testimoni di Geova” (pag. 137, ma questa follia è variamente reiterata, ad esempio a pag. 145 e 146); “normalmente non ricercano un aiuto medico per la preoccupazione di ‘recare biasimo sull’organizzazione di Geova’” (pag. 139); “un altro ospedale psichiatrico è anche soprannominato ‘la casa Torre di Guardia’ perché ha un sacco di pazienti Testimoni” (pag. 140); “[Fra i Testimoni] c’è un discreto numero di chiropratici” e “pochissime persone intelligenti o istruite si uniscono ai testimoni di Geova, e i pochi che rimangono coinvolti coi Testimoni generalmente non vi rimangono. È difficile per una persona dinamica, intelligente, consapevole rimanere Testimone” (pag. 141); “una quantità di funzionari illustri della Watch Tower è diventata mentalmente malata in modo grave, inclusi diversi servitori di filiale, molti membri dell’ex-staff legale e anche diversi membri del consiglio di amministrazione” (pag.143); “negli ultimi 20 anni, in molte congregazioni, se venivano commessi certi peccati – specialmente peccati di natura sessuale - la disassociazione era automatica, indipendentemente dall’attitudine del peccatore” (pag. 145); “I testimoni di Geova sono reclutati fra i ceti socio-economici più bassi della comunità e tendono ad alienare con decisione e spesso a cacciare via dal movimento i membri più intelligenti ed eruditi” (pag. 146).

nota 12 I nomi di celebri narratori di fantasia del passato quali Mark Twain, Stendhal, Lewis Carroll, George Eliot, George Orwell, Joseph Conrad e molti altri erano in realtà degli pseudonimi: forse dovremmo deciderci a iscrivere Bergman nella stessa categoria.







L'ultimo punto è davvero clamoroso: Bergman ha citato uno studioso per avvalorare le sue tesi, prive di qualunque riscontro accademico, sulla salute mentale dei tdG, e poi si è scoperto che lo studioso preso a riferimento era sé stesso sotto mentite spoglie.


[Modificato da EverLastingLife 13/12/2017 09:26]
13/12/2017 09:21
 
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Così ho commentato l'idea secondo cui queste annotazioni costituirebbero 'attacchi ad personam', come qualcuno, non potendo ovviamente contestare il merito di questi argomenti, si prova di insinuare:


Qui non si sta parlando della vita privata di uno studioso rivelando particolari irrilevanti che vorrebbero denigrarlo come individuo. Si sottolinea piuttosto come alcuni fatti riconducibili alla sua qualità di personalità di settore sollevino seri dubbi sul suo grado di autorevolezza.



"Attaccare la persona" significa affermare (come ricordo di aver letto) che Introvigne avrebbe l'hobby dei vampiri, o dire ad esempio che Bergman non ami fare la doccia - sto inventando ovviamente - o viaggi in metro senza pagare il biglietto. Nulla a che vedere con un attacco personale, invece, è il fatto di dimostrare che Bergman non ha credenziali sufficienti a salire in cattedra con pretese lezioni di psicologia, e che quando ha tentato di farlo è stato sonoramente bocciato dai tribunali.

Forse ci vorrebbe un po' di umiltà e riconoscere che è molto meglio smetterla di sponsorizzare una 'non fonte', anche se questo vuol dire compiere un'onesta marcia indietro, piuttosto che incaponirsi a citarla come se fosse degna di qualche credito, col rischio di rendersi apertamente ridicoli.
13/12/2017 09:36
 
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Re:
EverLastingLife, 13/12/2017 09.08:


E' il caso di sottolineare questo punto che riporto in auge: Jerry Bergman non è uno psicologo, come attestato da una corte degli Stati Uniti, con sentenza del 1987:


The district court found that one concern of the tenured faculty was plaintiff's ethics. For instance, Dr. Davidson testified that plaintiff's misrepresentation of himself was the reason for the denial of tenure. He stated that Dr. Bergman said he was a psychologist when he had no psychological credentials. Dr. Wiersma indicated difficulty in documenting the actual existence of plaintiff's books. Plaintiff argues that any such allegations of misconduct can be disproved by him. Nevertheless, the evidence reveals that the tenured faculty members were genuinely concerned about plaintiff's ethics and that their confusion over his actual qualifications was premised on the difficulty in verifying his vita.



Qui il testo completo della sentenza:

jehovah.to/gen/freedom/bergman.htm

E del resto il suo libro sulla salute mentale dei testimoni di Geova, che non ha alcun valore scientifico e non è anzi nemmeno scritto con una parvenza di scientificità, lo dimostra egregiamente. Perciò ci va benissimo che sia citato dai fuoriusciti dissidenti, al pari delle altre fonti-spazzatura che sono soliti riferire.




quindi c'è addirittura una sentenza che stabilisce che Bergman non è uno spicologo!
pensate un po quella pagina di wikipedia che tipo di informazione fa! si avvale di inesperti dichiarati da un tribumale!
incredibile!
e il moderatore di wikipedia ignisdelavega che ha da dire in proposito?
13/12/2017 09:55
 
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Che ridere, cari miei. Ho appena scoperto che Bergman, in un suo sito, per far credere che vi sarebbe qualcuno che parla bene dei suoi libri, si è ridotto a fare il copia e incolla delle recensioni degli utenti di Amazon. Sì, avete letto bene.

freeminds.org/psych/bergmancritique2.htm





The following reviews were published on Amazon.com

A must have research tool, June 2, 2001

Reviewer: Ken Raines from Everett, WA.

Dr. Bergman’s Bibliography it is a massive bibliographic listing of written material by and about Jehovah's Witnesses (JWs) and the Watchtower Society from the 1800s through 1999. It is “comprehensive” in that it contains, according to the publisher, “nearly 10,000 references on the Watchtower movement and the dozen or so major schisms” of the Society. The book represents several decades worth of work by Dr. Bergman in compiling a comprehensive reference listing everything written on or by the Watchtower and their offshoots. In addition to listing every known publication produced by the Watchtower Society since its founding in the 1800s, it lists everything Bergman and his sources have found from a tabloid article in the National Enquirer to scholarly books and Ph.D theses on JWs. The “schisms” or offshoots of the Watchtower are the subject of the last two chapters. For those researching the origins of the Watchtower and C. T. Russell’s beliefs, there is a valuable chapter listing the individuals and material that influenced Russell in the Millerite/Adventist movements.

As is typical of bibliographic listings of material, the book’s references list the author, title, publisher, publication date and number of pages (where known) of each reference. Amazon’s Table of Contents link on this page will give you a detailed overview of just how comprehensive this Bibliography is and the material it covers.

The book’s references are “selectively annotated,” which means many, but not all of the 10,000 references contain a one or two-sentence explanatory note by Bergman on the content or focus of the reference (article, book or manuscript). From the annotations the reader will know what the reference is about and thus if it is something that is needed as part of his/her research. In addition, each chapter and some of the subheadings contain an introductory explanatory text by Bergman on the chapter's material, what it covers, and discusses the most important and prominent individuals involved. These also often include advice on what may be the best, most important, or perhaps the most helpful material in the section for the researcher. Also helpful is Bergman’s noting at various places where some of the rare material may be obtained in photocopy or where one can find reprints.

Being a bibliography, this book is not meant to be read from cover to cover (although I did just that for this review). It is a reference source for further reading and research, a means of finding material on JWs, both pro and con, without spending several decades tracking them down in libraries across several continents as Bergman has done.

Dr. Bergman’s Bibliography is an indispensable reference for the researcher and writer on the Jehovah’s Witnesses and their history. If you need a book on Jehovah’s Witnesses as a source for research, this is the one to have. With nearly 10,000 references on the Watchtower and its history from the 1800s to 1999, you're bound to find much material that will assist your research.

The first review of this book claimed that Bergman’s annotations “suffer from subjective usage, unfounded or incomplete evaluations, and tabloid irrelevance” and that Bergman claimed the Watchtower was “corrupt” and “inhuman,” while some of its teachings were “erroneous” or “wrong” in the annotations. He even said, “An inclination to outright sensationalism can be detected in annotations” and that Bergman could only be trying to stigmatize a “religious minority” by “emphasizing” certain negative material on JWs. In my opinion, this apparently reflects more of the biases and preoccupations of the reviewer than in any defects in Bergman's annotations. It certainly is not a fair or accurate description. Bergman was simply stating what the references were about, not giving his personal “sentiments.”

Bergman annotated much Watchtower material which he certainly doesn’t believe in the same manner as the examples from anti-Witness works, thus the book is in general consistent, not biased against the Society in its annotations. For example, in annotating the second Watchtower president, J. F. Rutherford’s various booklets, he annotated these as follows(pp. 41-43):



“Shows the only remedy for the evil world and clergy is the
Watchtower kingdom.”


“Discusses the work of the Watchtower which will cause all good persons to leave Christendom.”



“on why the Watchtower is the only hope for mankind.”



“an expose of Christendom and its false teachings.”



Why would Bergman, that “notorious adversary of the WBTS,” as he was called, say the Watchtower was the only hope for mankind and the clergy are evil? Was he trying to “stigmatize” a religious majority? No, anymore than he claimed the Society was “inhuman” etc. in his annotations. So for example the book Blood Crimes is not a negative review of the Society’s blood transfusion doctrine, but is, as Bergman's annotation explains, “about the skinhead murder by three boys, all of which were raised Witnesses. Shows the critical importance of the J.W. faith and teachings in the crime.”

It should be clear that the annotations simply state what the reference is about and its perspective at times in fairly neutral (unbiased) terms. Whether Bergman agrees or not with the author of the reference that the WT. is “the only hope for mankind” or is “corrupt” is irrelevant.





2 of 2 people found the following review helpful:



A Goldmine!, March 27, 2001

Reviewer: Diane Wilson from Morgan Hill, CA United States

Who are these annoyingly persistent people known as Jehovah’s Witnesses, who knock on our doors bright and early Saturday mornings, disturbing our rare opportunity to get a few extra winks? The person who desires a deeper understanding of this sect will get a jump-start on their search for information with this book. It is an extensive listing of the works written by the Watchtower Bible and Tract Society (the administrative head of the Jehovah’s Witnesses religion), and also a listing of almost every work written by others about the Watchtower Society. His annotations--brief comments about the contents of the listing--are most helpful in narrowing down the publications one is looking for.

Dr. Bergman’s book is a goldmine--a directive to a wealth of knowledge. It is like a map that directs one how to find the hidden buried treasure. Dr. Bergman has searched through hundreds of libraries for material about the Watchtower Society; he has invested an immense amount of time and effort in bringing his unique book to fruition, thus saving the writer, researcher, and persons interested in learning more about this religious movement an enormous amount of time and work.

Some may at first compare this Bibliography to a huge card catalog in a library whose shelves are bare, as many of the publications listed are very old and seemingly unavailable. As it took the author 30 years to compile this listing, one cannot expect to find all of the publications under one roof. The author assures, however, that most are obtainable through libraries in the United States, which can be accessed through one’s local library on an inter-library loan basis; others can be obtained through the Library of Congress. Much of the older Watchtower Society publications can be purchased on CD-ROMs available from various Christian ministries.

In addition to the listings, Dr. Bergman has included a valuable section on the history of Jehovah’s Witnesses, as well as a very interesting chapter on religions that have their roots entwined with them, “American Offshoots of the Watchtower Society”.

As a Watchtower researcher myself and author of the upcoming book, AWAKENING OF A JEHOVAH’S WITNESS: Escape From the Watchtower Society, (Prometheus: January 2002), I can attest to the value of Dr. Bergman's book.



3 of 3 people found the following review helpful:



An Excellent Reference Tool, March 23, 2001

Reviewer: William J. Chamberlin from Clarkston, MI USA

This bibliography is the perfect reference tool for collectors, book dealers and researchers. Being a collector and researcher, I really put the bibliography to the test and have come to the conclusion that it should set the standard for many years to come in the field of Watchtower literature.

The first thing you notice is the excellent way it is set up with official Watchtower literature first followed by material associated with the Russell movement. Next are chapters titled: Books, Manuscripts, Tracts and Newsletters; Magazine and Journal Articles (written by both individual Jehovah’s Witnesses (J.W.)and non-J.W.s; both pro-J.W. material and anti-J.W. material). Finally, a list of literature by many Watchtower offshoots.

I found everything in my collection listed. Unfortunately, the publisher limited the author to a given number of pages forcing the author to eliminate some important W.T. material, i.e. official Post Cards starting as far back as 1910 (that I am aware of), audio records (hundreds of them were used in the door-to-door ministry during the 1930's), specially made portable record players of different designs (several of which I had in my collection for a number of years), etc.

The bibliography is most helpful in that most entries have annotations indicating what subject matter is covered by a particular publication. It also has a very useful Name Index which makes it easier to find all of an author’s writing for they may be located under different chapters.

The one major disappointment I found, or maybe I should say “did not find”, was a listing for my 899 page Bible Bibliography by the same publisher as Bergman’s book, back in 1991 and is still in print and available from the publisher. I had a listing for every Watchtower Bible translation and their publication history and should have been included in this bibliography. However, to be fair, Mr. Bergman did list several articles I wrote for the International Society of Bible Collectors’ quarterly.







5 of 5 people found the following review helpful:



Kudos to Dr. Bergman, January 10, 2001

Reviewer: Donald L. Nelson from Sonora, CA USA

To paraphrase with parenthesis the author of Ecclesiastes: “to the making of books (by and about Jehovah’s Witnesses) there is no end”. A bewildering array of literature exists, for and against this extremely active religious organization. And now, thanks to Dr. Bergman, it has been almost exhaustively cataloged. His bibliography includes publications as diverse as “The Truth That Leads to Everlasting Life” (possibly the third most published book in the world) and “Judge Rutherford Uncovers the Fifth Column”, which hardly anyone has ever heard of. Both have rolled off the impressive presses at the Watchtower’s Brooklyn plant and bear the imprimateur of the Watchtower Bible and Tract Society. This thorough bibliography would be of immense help for any serious student of the Watchtower that desires to grasp the extraordinary diversity of doctrinal and chronological modifications that have taken place in that organization over the years since its inception. There is even a listing of splinter groups that have formed during periods of upheaval and internecine controversy, along with their esoteric doctrines. The breadth of Dr.Bergman's book is remarkable and easily surpasses anything heretofore published. As a former student at University of California, Berkeley, who dropped out in 1952 to become one of Jehovah's Witnesses (ultimately graduating from the Watchtower Bible School, Gilead, and later becoming a circuit overseer in both Pennsylvania and Brazil), I can vouch for its overall accuracy and fairness of presentation. My own library of Watchtower-related material is quite extensive and from the vantage point of a serious student of Watchtower history, I can enthusiastically endorse and heartily recommend this splendid bibliography.



4 of 4 people found the following review helpful:



Indispensable reference tool on Jehovah’s Witnesses!, January 9, 2001

Reviewer: Carl Olof Jonsson from Goteborg, Sweden

Dr. Jerry Bergman’s work, Jehovah’s Witnesses. A Comprehensive and Selectively Annotated Bibliography (Westport, Connecticut, and London: Greenwood Press, 1999), is, as the title indicates, a bibliography on the background, origin, and history of the Watchtower movement. The book contains nearly 10,000 references, and it is very well done. It is, in fact, a goldmine for researchers. This holds true especially of the literature in English, which is truly comprehensive.

Bergman was himself a Witness until the early 1980's, and he knows the Watchtower movement thoroughly from within. He has spent decades on researching, writing, and collecting material on it, and owns himself almost every piece of material listed in the book. It can safely be said that very few persons in the world has such an extensive library on the Witnesses at hand.

The bibliography is “selectively annotated”, that is, it contains brief descriptions of the content of many of the publications. These are usually informative, although in some cases they may seem too brief. Many, if not most of the publications about the Witnesses are of very poor quality, and for this reason Bergman often calls attention to the exceptions, denoting them as “well written,” “interesting,” “excellent,” etc. Such evaluations, although of necessity subjective, are certainly legitimate and helpful.

Many publications about the Watchtower organization are aimed at “exposing” the faults of its teachings and policies. The notes on the contents of such “anti-witness” publications do not necessarily reflect Bergman’s own views (although they sometimes do), as I was led to believe when I first read Singelenberg's review, but primarily the negative evaluations of the authors of these publications. The same holds true, or course, of the notes on the Watchtower publications. When, for example, the entry on a booklet published in 1983 is followed by the comment, “The need to accept Watchtower teachings; directed at Muslims” (p. 48), this, of course, describes the contents of the booklet, not the view of Bergman.

The work is not just an annotated bibliography, but it also gives very valuable and interesting background information on the movement. Thus the Introduction presents a most valuable historical overview of the movement's background in the Second Advent groups that branched off from the Millerites after the failure of their 1844 date. Brief biographical notes are given on George Storrs, John H. Paton, Maria F. Russell, the Edgar brothers, Walter Salter, and others. Some of the most interesting and valuable chapters are the last two (5 and 6) dealing with the offshoots of the Watchtower Society, which contain important historical notes on the major groups. Few if any scholar has gathered so much information and literature on these offshoots as has Jerry Bergman.

As stated, the main focus is on publications in English. A selection of publications in a number other languages are also listed, although these are far from complete. Unfortunately, for some of these languages (including the Scandinavian languages) the entries had not been proof-read and therefore contain many errors, particularly spelling errors. These, and some other errors I have noticed should be corrected in the next edition. However, most of these errors are trifles compared to the enormous amount of sources that are made available to scholars through this book.

Researchers and writers on Jehovah’s Witnesses will find this work to be an indispensable reference tool, as it will save them years of work in searching for relevant sources. And anyone interested in the Watchtower movement will find the historical information added at various places in the book of great interest.



[SM=g7405] [SM=g7405] [SM=g7405]

Povero Bergman, questo la dice lunga su di lui e sul valore dei suoi scritti. Ve li immaginate voi Rubbia o Alberoni che vanno a caccia di apprezzamenti su Amazon?

E magari fosse tutto qui: mi è bastata una rapida googlata, tre secondi, e ho scoperto che come minimo Raines, Wilson e Jonsson (i nomi evidenziati) sono tutti ex testimoni di Geova.

Che figura...
[Modificato da EverLastingLife 13/12/2017 09:57]
13/12/2017 10:13
 
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Certo che come NPOV siamo mal messi... ma i moderatori di wikipedia non sentono ragioni, lo ha citato qualcuno e magicamente è diventato una fonte neutrale e attendibili.

Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
13/12/2017 11:32
 
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TdG
barnabino, 13/12/2017 10.13:

Certo che come NPOV siamo mal messi... ma i moderatori di wikipedia non sentono ragioni, lo ha citato qualcuno e magicamente è diventato una fonte neutrale e attendibili.
Shalom



Scusate la mia ignoranza, ma chi modera i moderatori? Voglio dire, ci sarà qualcuno'altro "più in alto" di questo ignisdelavega a cui rivolgersi? Personalmente non saperi proprio come fare, ma forse c'è qualcuno esperto qui nel forum. Magari cominciando da qui? it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Contatti/Problemi_con_una_voce/Errori_fattuali_in_...
Grazie
[SM=g1944981]
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"Geova vigili fra me e te quando non ci potremo vedere l'un l'altro" Gen.31:49b
13/12/2017 11:51
 
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Gigi
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Creazione di una nuova voce
Credo che la via più breve sia creare una voce del tipo "Risposte alle critiche" dove - sperando - in assenza di vandalismo moderatorio si potrebbero citare sentenze di tribunali, accademici etc.etc. a favore dei tdg rispetto alle critiche della pagina oggetto di questo thread.
13/12/2017 11:52
 
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Acquaplaning
[Non Registrato]
Re:
barnabino, 13/12/2017 10.13:

Certo che come NPOV siamo mal messi... ma i moderatori di wikipedia non sentono ragioni, lo ha citato qualcuno e magicamente è diventato una fonte neutrale e attendibili.

Shalom


Agghiacciante

[SM=g8869] [SM=x1408435] [SM=g7364] [SM=g1861202]
13/12/2017 11:56
 
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E' davvero incredibile il modo in cui Bergman contesta le conclusioni della Corte, definendola 'irresponsabile'. Secondo certi internettiani, che Bergman si metta a snocciolare a bene placito una serie di titoli più o meno immaginari (peraltro senza fornire alcun riferimento tracciabile) sarebbe più attendibile di quanto si evince dagli atti di una sentenza giudiziaria.

Sarebbe come se io protestassi di essere un paleoarcheologo, un giudice mi desse torto mettendo agli atti un parere esperto che afferma l'esatto contrario e trascrivendolo in sentenza, e poi andassi su Internet a insistere che se dico che sono un paleoarcheologo, sono un paleoarcheologo. E basta.

Non credo esista sul globo terracqueo qualcuno disposto a prendere sul serio una pagliacciata come questa.

Inoltre, è facile che "qualcuno" che non ha alcuna esperienza accademica non conosca il funzionamento del sistema universitario. Bergman cita un filotto di 'titoli' in psicologia, ma il grande assente è proprio il più banale, ovvero la laurea in psicologia (che evidentemente richiede ben più che '131 quarti d'ora di studio'): e la ragione è semplicissima, Bergman non è laureato in psicologia. E quindi, non è uno psicologo. Facciamo un esempio: io sono un ingegnere, e ho un vasto insieme di titoli post-laurea (magistrale), fra cui un master di I livello in cui ho studiato tra l'altro economia e gestione delle imprese commerciali. Eppure, non sono un esperto di gestione d'impresa, dato che non sono laureato in economia e commercio, e mai mi sognerei di presentarmi come consulente esperto di questo settore in un tribunale. Bergman ci ha provato, e come s'è visto il magistrato l'ha preso a pesci in faccia.

Sprezzo del ridicolo?
[Modificato da EverLastingLife 13/12/2017 16:32]
13/12/2017 12:03
 
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Ecco cosa pensa lo psichiatra Stefano Michelini del libro di Bergman sulla salute mentale (grassetto mio):


Dare del matto a chi crede in maniera diversa è uno sport in voga da almeno 400 anni, come ricordava Michel Foucault nel suo “Storia della follia”. Cambiano le mode, le stagioni e gli obiettivi, forse, ma per colpire il diverso, la minoranza ed emarginarla ancora di più è tuttora in voga il richiamo alla salute mentale.

Obiettivo prescelto, di recente, pare essere la minoranza religiosa. E così presunti psicologi si presentano ad analizzare ‘scientificamente’ il fenomeno della devianza mentale nelle cosiddette ‘sette religiose’. Questa volta ci prova un certo Jerry Bergman nel libro “I Testimoni di Geova e la salute mentale”. Chi siano i Testimoni di Geova lo sappiamo quasi tutti: e il fatto che vengano alla nostra porta per divulgare la Bibbia, li fa apparire diversi dal comune sentire. Ma da qui a parlare di devianza mentale indotta da un credo religioso c’è una notevole differenza.

Ho letto due volte il libro per essere sicuro di aver capito bene. Più che uno studio scientifico sui Testimoni di Geova, parrebbe piuttosto una raccolta di racconti di ex Testimoni. Ecco, io non sono in grado di sapere se davvero si tratta di racconti di ex. Di una cosa sono però sicuro: di scienza non c’è neanche l’ombra. Per un attimo ho creduto si trattasse di un vecchio libro, redatto con criteri altrettanto vecchi. Ma poi mi sono dovuto arrendere vedendo la data di pubblicazione: 1996. L’autore ha praticamente ignorato – fatto forse trascurabile per lui – una ventina d’anni di progresso nella psichiatria. Parla con il linguaggio degli anni sessanta, quando di fronte alla malattia mentale ci si poneva come di fronte ad un’opera d’arte, davanti alla quale ogni interpretazione era lecita. Quando si poteva dire tutto e il contrario di tutto.

Non sono citati i criteri diagnostici delle malattie che oramai vengono universalmente accettati. Non si parla di trattamenti se non in modo generico e molto, ma molto vago. Bergman ci viene presentato come autore di “oltre 400 articoli, pubblicati in periodici popolari o scientifici, riguardanti la psicologia, la sociologia e la scienza”. Ma non mi pare molto addentro nella materia affrontata in questo volume. Parla infatti di depressione e suicidio come di malattie indotte, cita percentuali a sproposito senza MAI (mai in 394 pagine) fare riferimento alla lettura specialistica e ai dati epidemiologici dei maggiori studi americani.

Preferisce accattivarsi il lettore con aneddoti e storielle personali, anche intriganti, ma che nulla hanno a che vedere con il pretenzioso titolo. Particolarmente umoristico – se possibile, data la materia tanto delicata – è il capitolo sul suicidio, che viene descritto come collegato alla dissociazione dal gruppo religioso e ad eccessivi sensi di colpa, senza considerare (o sapere) che il senso di colpa è un sintomo depressivo come lo è il suicidio o il tentativo di suicidio.

Riguardo all’ipotetico rapporto di causa-effetto tra l’essere Testimoni ed essere malati, l’unica procedura che poteva dire qualcosa era la seguente: effettuare una valutazione diagnostica psichiatrica di tutti i nuovi adepti mediante strumenti standardizzati e validati [per es., SCID Structured Clinical Interwiew per il DSM-IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders: Spitzer, Williams, Gibbon e Forst, 1997)] – al personale esperto occorre circa un’ora e mezza per soggetto – e ripeterla a sei, dodici, diciotto e ventiquattro mesi e, successivamente, ogni anno, per un periodo minimo di osservazione di cinque anni. E tutto questo, naturalmente, in un gruppo omogeneo per età, razza e genere.

Al di là di questo semplice schema c’è posto solo per chiacchiere e illazioni. Ed è di queste che pare soprattutto interessarsi Bergman e quanti, sponsorizzando il suo libro, pretendono che esso dia addirittura “un supporto ed un riferimento idonei a giudici, consulenti tecnici, avvocati chiamati ad intervenire sul destino di persone, soprattutto di minori”. Ma se cercate scientificità, avete sbagliato libro.



L'articolo:

tdgonline.altervista.org/appendice-alcune-opinioni-su-jerry-bergman-e-le-sue-opere-sui-testimoni-d...

Il CV di Michelini:

www.axiamedica.it/component/content/article/2-uncategorised/68-dott-stefano-michelini?It...

13/12/2017 12:20
 
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Fonte: un sito di fuoriusciti, altre info in spoiler


La goffa autopromozione di Bergman è davvero uno spasso.


Ho anche insegnato Introduzione alla psicologia, psicologia dell'adolescenza, psicologia infantile, psicologia dell'adattamento, psicologia sociale, psicologia dello sviluppo, psicologia dell'adolescenza, psicologia industriale, psicologia anormale, psicologia dell'educazione, crescita umana e sviluppo, psicologia del talento, analisi transazionale, introduzione al Counseling e lezioni di psicologia generale in diversi college e università per oltre un decennio e mezzo.



Già, chissà quali 'college' e 'università'. Mi piace quel 'psicologia dell'adolescenza' ripetuto due volte, hai visto mai che a qualcuno sfugge.



Questo archivio può essere facilmente controllato.



Ah sì? E dove?


Inoltre, per essere autorizzato dal consiglio di stato dell'Ohio, mi è stato richiesto di avere una formazione approfondita nell'area clinica oltre all'esperienza supervisionata lavorando come terapeuta. Nel mio caso, ho lavorato per la prima volta con il dott. Ricardo Girona, poi con il dott. William Beausay presso l'Arlington Psychological Associates, entrambi psicologi autorizzati. Prima dei essere autorizzati, è necessario avere 2 anni di esperienza supervisionata. Fino a quando non ho ottenuto la licenza, sono stato iscritto al consiglio di stato della psicologia come assistente psicologico. La legge statale stabilisce che per ottenere una licenza il candidato deve: completare un minimo di novanta quarti di ore di credito universitario ... compreso un minimo di trenta quarti d'ora di istruzione nelle seguenti aree: (a) psicopatologia clinica, personalità e comportamento anormale; (b) valutazione dei disturbi mentali ed emotivi; (c) diagnosi di disturbi mentali ed emotivi; (d) Metodi di prevenzione, intervento e trattamento dei disturbi mentali ed emotivi.




Non credo che sia necessario andarsi a prendere la 'legge dell'Ohio' per rendersi conto immediatamente che si tratta di puro humour yankee, nel quale cercare una logica è materia per esperti di enigmistica. Bergman sostiene fra l'altro che basterebbero 'trenta quarti d'ora' in 'disturbi mentali ed emotivi' per 'diagnosticare e trattare i disturbi mentali ed emotivi'. "Trenta quarti d'ora" = sette ore e mezzo di studi!!!!!

Dobbiamo ridere o cosa?



Tutto ciò può essere verificato consultando le mie trascrizioni ufficiali, la mia cronologia di lavoro e i registri presso il dipartimento delle licenze statali.



Ma nessuno ne dubita. Anche io, ELL, sono un paleoarcheologo. Ho insegnato paleoarcheologia degli adolescenti, ancora paleoarcheologia degli adolescenti e paleoarcheologia anormale per un decennio e mezzo in molti college e università. Tutto ciò può essere verificato consultando le mie trascrizioni ufficiali, la mia cronologia di lavoro e i registri presso il dipartimento delle licenze statali. E anche le mie letterine alla Befana.


La corte non si preoccupò di farlo, ma ripeté irresponsabilmente la falsa affermazione fatta da Jim Davidson, che concluse l'università all'incirca nello stesso periodo in cui c'ero io!



Accidenti alla corte. Secondo Bergman & co., a quanto pare, i magistrati sarebbero da prendere sul serio solo finché danno torto ai testimoni di Geova.
[Modificato da EverLastingLife 13/12/2017 12:31]
13/12/2017 12:58
 
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Jerry Lewis
[Non Registrato]
Io trovo divertente la semplice idea che vada a difendersi su un blog da due lire. Io sono questo, quell'altro, ho insegnato psicologia delle pecore, psichiatria di Nonna Papera ecc ecc

Uno studioso serio non ha certo bisogno di queste cose. Il problema secondo me è che studiosi degni di questo titolo che affermano che i tdg sono malati mentali razzismo purissimo tra l'altro) non ce ne sono e gli apostati devono accontentarsi di quello che passa il convento.
13/12/2017 13:19
 
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Re:
Jerry Lewis, 13/12/2017 12.58:

Io trovo divertente la semplice idea che vada a difendersi su un blog da due lire. Io sono questo, quell'altro, ho insegnato psicologia delle pecore, psichiatria di Nonna Papera ecc ecc

Uno studioso serio non ha certo bisogno di queste cose. Il problema secondo me è che studiosi degni di questo titolo che affermano che i tdg sono malati mentali razzismo purissimo tra l'altro) non ce ne sono e gli apostati devono accontentarsi di quello che passa il convento.




Quoto, parola per parola. Ma - ribadisco - dobbiamo essere contenti di questo. Che si rendano ridicoli pure da soli, se vogliono.
13/12/2017 13:45
 
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Tra l'altro i fuoriusciti dovrebbero essi per primi tenere Bergman in conto di "studioso" senza credibilità, dato che è un convinto creazionista. Ed è proprio l'adorata Wikipedia a dircelo.

rationalwiki.org/wiki/Jerry_Bergman

Se ne leggono di tutti i colori, e quanti affermano che Wikipedia sia una fonte attendibile non possono che prenderne atto.

Innanzitutto, Bergman rigetta nel modo più assoluto il darwinismo e accetta invece come vero il racconto della Creazione di Genesi. Secondo Bergman, Darwin era un plagiaro, un razzista, era 'mentalmente malato' e da giovane amava uccidere sadicamente gli animali.

Il primo titolo di studio che Bergman ha conseguito è un 'dottorato' presso la Columbia Pacific University, una scuola per corrispondenza non riconosciuta e che ha chiuso i battenti nel 1997. Sempre Wiki ci informa che la "Columbia Pacific University (CPU) was a totally unaccredited diploma mill which happily allowed creationist teachings, until California shut it down in 1997." (link). Successivamente ha preso una laurea alla WSU in Nebraska in una disciplina che non sono riuscito a determinare, ma fra gli argomenti di studio v'erano (indicati genericamente) materie senza attinenza reciproca quali pedagogia, biologia e psicologia. Dunque, come ribadiamo, egli non è assolutamente uno psicologo.

Fra i pochi accademici che lo conoscono, JB è noto per il suo vittimismo. Si considera 'perseguitato dai darwinisti' da quando gli fu negato l'insegnamento alla Bowling Green State University nel 1978 a motivo - così dice - delle sue convinzioni legate alla Creazione. E' davvero strano, dato che diversi testimoni di Geova (che come è noto credono anch'essi alla Creazione) sono docenti di ruolo in varie università, come Alton Williams, Murat Ibatullin, Enrique Hernández-Lemus e, in Italia, Massimo Tistarelli.
[Modificato da EverLastingLife 13/12/2017 13:55]
13/12/2017 13:53
 
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Mi rendo conto che la pagina di tdgonline su Bergman è persino benigna, dato che tace alcuni fatti che ci regalano un ritratto ancora più realistico del personaggio: dalla ricerca di recensioni positive dei suoi libri fra i commenti di Amazon (!) alla pretesa di diagnosticare le malattie mentali dopo un corso di sette ore e mezzo sull'argomento, dall'assenza della laurea in psicologia al famoso titolo conseguito in un istituto non riconosciuto, senza dimenticare il suo convinto creazionismo, che in teoria dovrebbe renderlo odioso ai fuoriusciti.

Se ne avrò il tempo e la voglia, farò aggiornare la pagina.
14/12/2017 17:37
 
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Mi rendo conto che la pagina di tdgonline su Bergman è persino benigna



Mai essere troppo ottimisti quando si ha a che fare con certi personaggi...

Shalom [SM=g27985]
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FORUM TESTIMONI DI GEOVA
14/12/2017 18:06
 
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Re:
EverLastingLife, 13/12/2017 13.45:


dato che è un convinto creazionista.




Quindi per Bergman l' intera creazione fu fatta in sei giorni letterali....

Andiamo bene....

Ma come, i nostri ex considerano quella di Adamo ed Eva una barzelletta, e poi danno credito a uno che crede che Dio abbia fatto tutto in sei giorni letterali?

Siamo alla follia?

[Modificato da Aquila-58 14/12/2017 18:07]
15/12/2017 10:02
 
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[Non Registrato]
Il Messaggio è stato ritenuto non adatto e quindi censurato dai moderatori.
15/12/2017 10:07
 
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Moderatore
vi ricordo che il regolamento vale per tutte le sezioni del forum incluso la cartella anonimi.
15/12/2017 13:20
 
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Carannante, aspettiamo ancora dati statistici e qualche lavoro specifico... inutile lamentarsi se moderiamo chi, come te, è capace solo a criticare la moderazione del forum ma poi è incapaci di produrre qualunque dato attendibile sull'argomento. Facci avere tali dati e ti assicuro che nessuno li modera.

Shalom
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