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All Together Contest 2.0

Ultimo Aggiornamento: 04/09/2018 14:14
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OFFLINE
Post: 6.492
Giudice*****
27/04/2018 15:27
 
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Ragazze, prima di lasciarvi ai risultati vorrei ringraziarvi tutte per aver partecipato: mi avete portato delle storie davvero belle!
Vi ricordo cosa c'è in palio:

Primo posto: una recensione.
Secondo posto: una recensione.
Terzo posto: una recensione.
Più una recensione ad ogni partecipante, consistente nel giudizio alla storia.

Premio Best Pacchetto Ever: sarete voi a votare il pacchetto che troverete più interessante. In caso di pareggio, sarò io a decretare il vincitore, a cui andrà una recensione.
Premio BOOM!: la storia che ha rispettato meglio il contenuto del pacchetto, a detta dell'autore stesso del pacchetto. In caso di pareggio, sarò io a decretare il vincitore, a cui andrà una recensione.
Premio Mary: scriverò una drabble sul pacchetto che ho preferito.

Ecco la spiegazione dettagliata del metro di giudizio, per un totale di x/50.
1) Grammatica e ortografia: x/5.

Ho giudicato in modo più severo del solito la punteggiatura (che, generalmente, considero una caratteristica stilistica del tutto personale), in quanto credo che in una Flash ricopra un ruolo piuttosto importante. Per ogni errore o omissione che ho trovato, ho tolto 0.20.
Per l’ortografia invece:
Ho tolto un punto per errori gravi (tempi verbali sbagliati, parole a cui avete attribuito un significato non loro, ecc..);
Ho tolto 0.20 per gli errori di battitura o di distrazione. Ho penalizzato più del solito questo tipo di sbagli, perché in una storia di 110 parole mi sembra d’obbligo un po’ d’attenzione!;
Ho tolto 0.25 per parole scritte in modo palesemente errato (doppie dove non ci volevano, vocali di troppo, reggenze sbagliate, ecc..);
Ho tolto 0.15 per errori meno gravi (apostrofi, accenti, spazi di troppo, maiuscole dimenticate, ecc..).

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): x/10.
Ho cercato di essere oggettiva, ma è un parametro in cui il mio gusto personale si è fatto sentire. In linea di massima, comunque, ho premiato i testi più scorrevoli (è facile, a mio parere, risultare meccanici in una flash) e più incisivi.

3) Titolo: x/5.
Viene sempre sottovalutato e invece è una parte estremamente importante della storia, in quanto deve attirare l’attenzione dei lettori!
Ho valutato quindi l’originalità, ma anche l’attinenza al tema.

4) Caratterizzazione dei personaggi, sviluppo della coppia e attinenza ai contenuti del bando: x/15.
Ho valutato il modo in cui avete gestito i personaggi e sviluppato la coppia, e anche come vi siete attenuti alle mie direttive del bando.

5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: x/5.
Come avete rispettato le caratteristiche del pacchetto che avete scelto.

6) Gradimento personale: x/10.
In questo parametro ho inserito il mio gradimento nei confronti della vostra storia, e le mie opinioni personali in merito.

Giudizio dell’Autrice del pacchetto: x/30.
L’autrice che ha ideato il pacchetto che avete usato per la vostra storia si esprimerà sulla stessa.
Questo parametro non influisce sulla mia valutazione.

Buona lettura dei giudizi!

Mary

OFFLINE
Post: 6.492
Giudice*****
27/04/2018 16:01
 
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8 - “L’Avvelenata” di id_s.
Totale: 26.1/50.

1) Grammatica e ortografia: 4.6/5.

La grammatica va bene, ma ci sono alcune sviste.
“bellezza macabra e morbosa come il suo disperato tentativo di unire nella morte ciò che la vita non vide mai”: la frase così non ha senso, dovresti scrivere “ciò che la vita non vide unito mai” (- 0.20).
“Non riesce a toglierle gli occhi da dosso”: “da dosso” è imbarazzante da leggere. Con tutto il testo che tende a un registro medio-alto, un'espressione colloquiale e scorretta come questa salta ancora di più all'occhio. Ovviamente è “di dosso” (- 0.20).

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 4/10.
Ho riscontrato diversi problemi in questa storia.
Il più rilevante è che questo stile, così pieno di immagini e infiorettature varie, non racconta nulla né trasmette emozioni. È un testo che tenta di essere barocco, complesso, senza riuscirci: quello che arriva al lettore è una serie di immagini e metafore – alcune anche molto belle – che però non “dicono” nulla, non sono salienti per la trama o per la caratterizzazione dei personaggi. Per usare uno stile del genere – e parlo per esperienza, visto che io scrivo proprio così – non basta inserire delle belle immagini, non se non c'è dietro un'idea: un'immagine, legata a un particolare personaggio, serve a “dire senza dire”, cioè deve far intravedere al lettore mondi e sottintesi, è uno scorcio sull'introspezione del personaggio. Ti faccio un esempio tratto da una mia storia: “La sua (Gellert) voce gronda biasimo, i pensieri di Tom vibrano di miele e veleno in una sinfonia assordante”. Ora, naturalmente serve anche il resto del testo per capirla al meglio, ma da “sinfonia assordante” si percepisce lo stato d'animo in cui versa Tom, la testa piena di pensieri, la frenesia che lo pervade all'idea di incontrare finalmente Gellert; da “vibrano di miele e veleno” si capisce invece che i pensieri di Tom hanno una sfumatura di compiacimento (“di miele”) perché sente una voce che “gronda biasimo”, il che gli suggerisce che Gellert sia esattamente come l'ha immaginato, e “veleno” perché questo suo fare le fusa nel sentire gli ordini secchi di Gellert non è né normale né sano. Le tue immagini, invece, sono fini a loro stesse, non sono un valore aggiunto per la storia: sono un mero abbellimento.
Un altro aspetto che non mi è piaciuto molto è il registro forzatamente aulico, che tende al medio-alto ma con qualche discontinuità. Trovo che voler scrivere a tutti i costi in maniera ricercata non paghi, soprattutto se non si è in grado di calibrare bene l'effetto: termini come “marmoree” non stanno bene dappertutto. Il problema più che altro è in certe espressioni, che sono decisamente troppo cariche: “un incubo ricoperto di speranze e di lussuria – un fiore selvatico intriso di veleno”, “quel corpo perfetto, fatto di morbidezza e desiderio e passione violenta”, “sono occhi belli e crudeli, fatali come colei che li sfoggia, spregiudicati, che non lo vedono mai”, “una rosa meravigliosa quanto impietosa, la languida perfezione dei petali sanguigni nascosta da una corazza di spine avvelenate che l’hanno dilaniato, distrutto, conficcandoglisi nel cuore”, “quel corpo esanime, perlaceo e poi rosso come lei, come i riccioli vermigli, quei meravigliosi petali che cominciano già ad appassire”. C'è troppa roba, troppa carne al fuoco! Il testo perde di incisività e anche le immagini – alcune anche di impatto, come quella dei petali insanguinati che rappresentano i capelli di Rose – perdono anche quel poco senso che hanno, sono completamente svilite, sia a livello di impatto per il lettore che di contenuto. Io penso che dovresti provare a essere meno ridondante e più lineare, più secca: un testo più pulito spesso è meglio.
Un altro aspetto che non gradisco nelle tue storie sono i vari riferimenti al campo religioso: Madonne, santi, divinità... ma perché? Cioè, io avevo il gusto per queste cose a tredici anni, mi sembri un po' cresciuta per il piacere di rifarsi a queste cose! Magari usate con criterio, in qualche contesto particolare, possono stare anche bene, ma per come le usi tu non c'è speranza: “l’immagine del volto amato impressa nella mente mentre tutto tace”, “i suoi sorrisi accennati un dono del Paradiso”. Mi dispiace dirlo, ma fanno ridere, non sono incisive e nemmeno convincenti, fanno sembrare Scorpius un po' tocco! Meglio lasciare certe espressioni a Messer Cavalcanti e colleghi.
Inoltre, un altro problema che ho notato riguarda il lessico. A parte che, come ti accennavo prima, non riesci a mantenere il registro medio-alto per tutta la storia (per fare un esempio, in questa frase “una ragazzina col corpo di donna, occhi da predatore e cosce marmoree. È un incubo ricoperto di speranze e di lussuria – un fiore selvatico intriso di veleno”, “ricoperto” stona proprio con tutto il resto dei termini, che sono abbastanza ricercati - “intriso”, “marmoree”, “predatore” -, sarebbe stato meglio un “rivestito”, o “pervaso” e “celato”, se vuoi dare una sfumatura un po' diversa). Più che altro, però, ho notato che tendi ad usare sempre gli stessi termini, la varietà lessicale mi sembra molto scarsa: “dilaniare” due volte, “marcire” due volte, “rendere folle” due volte. Non essendo riferite a immagini – che è naturale siano riprese in più punti nel testo – ma essendo verbi o parole generiche, in una storia di così poche parole saltano subito all'occhio.
Passiamo all'ultimo problema, e cioè che questo stile non mi sembra per niente autentico – come tutto quello che scrivi, per altro. In tutta la tua “produzione” ho notato che ci sono rimandi, più o meno evidenti, ad autrici più capaci – come almeno due delle altre partecipanti (che preferisco non nominare), la sottoscritta o Savannah, solo per citare i casi più evidenti. Avrei preferito non affrontare la questione così apertamente, ma hai ignorato le mie precedenti allusioni – alcune anche molto esplicite, come nel giudizio per “Notte buia, niente stelle” – e quindi preferisco essere più diretta, sempre nella speranza di essermi sbagliata.
Francamente, lo trovo… spiacevole, ecco. Seccante. E inutile, visto che il risultato non è minimamente all’altezza dell’originale.
Me ne sono accorta nella prima edizione de “Il contest dei momenti perduti”, quando hai intitolato la tua storia “Fiorisce il tormento”, senza che nella storia si citassero mai fiori o tormenti o un mix delle due cose. L'ho notato perché è un'espressione molto particolare che non mi è mai capitato di leggere da nessun'altra parte se non nelle mie storie: “Mi guarda, e sul suo splendido volto fiorisce il tormento.” dal cap. 29 della mia long – che hai anche nelle ricordate - e “nei suoi occhi grandi, in cui fioriva il tormento”, da una mia storia del 2013. Lì per lì non ci ho fatto molto caso, ma man mano che leggevo le tue storie mi sono resa conto che non era solo una mia impressione – e non sono nemmeno l'unica che la pensa così, ti assicuro.
Ma facciamo qualche esempio concreto riguardo questa storia.
Ci sono due casi che ho notato, quelli in cui utilizzi termini che sono “cari” e tipici di un'altra autrice, e quelli in cui certe tue frasi richiamano proprio frasi altrui.
Al primo caso, appartengono l'uso spassionato – e non reso bene - di verbi come “marcire”, “sfiorire”, “appassire”: “resa folle da un sentimento lasciato a marcire per troppo tempo”, “Non riesce a toglierle gli occhi da dosso, è la sua ossessione, il tormento che continua a marcirgli dentro”, “quei meravigliosi petali che cominciano già ad appassire”. Oppure “Rose ha occhi del colore della notte, così blu da sembrare neri”: l'immagine degli occhi di Rose, così blu da scurirsi al buio, l'ho già vista in un'autrice che mi è molto cara, e non è un'immagine comune.
Al secondo caso, appartengono invece certe espressioni o frasi, come: “un fiore selvatico intriso di veleno”, che mi ha ricordato i miei vari “fiori in pericolo”, “fiore infranto”, “fiore seviziato”; “Non riesce a toglierle gli occhi da dosso, è la sua ossessione, il tormento che continua a marcirgli dentro”, che mi ricorda il mio “Lei è la mia malattia, il mio tormento, la mia ossessione”; “rosa meravigliosa quanto impietosa” sembra uscito dalla mia long, dove Rose veniva definita una “rosa candida”, “rosa senza pietà”, “rosa senza spine” e mille declinazioni dello stesso concetto; “labbra che sapevano di peccato” e io “la sua voce sapeva di peccato”. Naturalmente mi sono limitata a citare i casi che riguardano me, ma ci sono diverse altre frasi che mi hanno ricordato molto altre autrici.
Devi capire che se l'ho notato è perché la narrazione è forzata, non fluida. Salta all'occhio, e non è un effetto gradevole.
Voglio quindi darti un consiglio: invece di cercare di imitare autrici più capaci senza per altro riuscirci, perché non provi a sperimentare qualcosa di diverso e più semplice, più nelle tue corde? Perché devo dire che, in qualche raro pezzo non “contaminato”, ho riscontrato uno stile che, se approfondito, potrebbe essere anche bello (“desiderosa di farsi amare – l’ammirazione è il suo nettare, linfa vitale delle sue giornate e lei se ne nutre con avidità, incurante del deserto che lascia intorno a sé”, questa frase per esempio è molto bella). Ma attingere a espressioni delle altre o addirittura alla trama – come ho notato in certe tue vecchie storie – non ti rende onore, e soprattutto non paga: scrivi meglio quando fai da sola, fidati. Mi auguro di non dovermi ripetere – per quella che sarebbe la quarta volta – a riguardo.

3) Titolo: 2/5.
Il titolo non mi dispiace, è molto carino – e qui è anche accettabile la maiuscola. Il problema, che ho riscontrato varie volte nei tuoi scritti, è che con la storia non c’entra quasi nulla.
Un titolo può anche essere incisivo, intrigante, bello in sé, ma se non c’è un legame sentito con il testo, se non rappresenta il testo, serve a poco o niente – oltre ad indurre il lettore a leggere la storia “con l’inganno”, perché non è rappresentativo di essa.

4) Caratterizzazione dei personaggi, sviluppo della coppia e attinenza ai contenuti del bando: 9/15.
Non sono del tutto soddisfatta della caratterizzazione che hai fatto dei personaggi, perché l'ho trovato un po' debole in alcuni punti.
In primo luogo, pur essendo il punto di vista di Scorpius, penso che tu non lo abbia sviluppato bene. Della sua introspezione conosciamo soltanto il bisogno disperato che prova per Rose, il suo dolore – che, tra l'altro, non arriva nemmeno bene al lettore, a causa di uno stile troppo rococò – e il gesto disperato che compie alla fine. Non ci sono motivazioni, non ci sono perché: passi per l'ossessione iniziale, ma un omicidio avrebbe avuto bisogno di qualche giustificazione in più del “mi ha lasciato” - quando, tra l'altro, sembra essere stata più un'avventura che una relazione, la loro.
Trovo che tu abbia preferito abbandonarti a ghirigori stilistici – come descrivere la bellezza di Rose in ben cinque punti diversi, quando ne sarebbe bastato uno -, quando sarebbe stato meglio sviluppare la trama – che era molto complessa da condensare in 500 parole – e la caratterizzazione di entrambi i personaggi. Soprattutto perché una trama come la tua, senza le giuste anticipazioni e il giusto grado di introspezione, risulta forzata ed inverosimile, estremamente improbabile.
Anche Rose, sebbene tu ti ci sia concentrata di più, è descritta in maniera superficiale, prevalentemente dal punto di vista estetico: tutte quelle immagini su quanto sia bella dicono solo quello, che è una bella ragazza a cui piace farsi guardare – e forse insicura, visto il bisogno di attenzioni, ma è un concetto appena accennato -, non aggiungono nulla al suo carattere.
Mi è piaciuto invece che tu abbia voluto personalizzarla, rispetto al pacchetto, aggiungendo il dettaglio riguardo al quale è lei ad aver bisogno dell'ammirazione altrui (“desiderosa di farsi amare – l’ammirazione è il suo nettare, linfa vitale delle sue giornate e lei se ne nutre con avidità, incurante del deserto che lascia intorno a sé”, è uno dei pezzi che ho preferito): è un approfondimento psicologico che ho gradito molto, peccato che sia anche l'unico presente.
Sull'omicidio, come ti dicevo, non trovo che tu te la sia cavata bene: mi è sembrata una situazione forzata, che hai liquidato in mezza riga, sprecando il resto della storia con la metafora della rosa e del rovo – per carità, bellissima, ma non funzionale! -, quando avresti avuto ben altro di cui parlare.

5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 2.5/5.
Il pacchetto era: “4) Coppia: Rose Weasley/Scorpius Malfoy.
Indicazione: Rose Weasley è la ragazza dei sogni: bella, raffinata, languida. Tutti la desiderano, tutti la amano, e Scorpius è così pazzo di lei che sembra aver preso un colpo alla testa.
Ma Rose si annoia in fretta, e non impiega molto tempo a sentirsi infastidita da Scorpius e dalla sua venerazione. Rose, stupenda e capricciosa, lo lascia con una leggerezza che lui non riesce a perdonarle.
Scorpius non ha nessuna intenzione di accettare di essere stato messo da parte.
Nota: dovete descrivere uno Scorpius ossessionato (vanno bene anche risvolti molto dark), e una Rose degna di nota in cui i pregi e i difetti che ho indicato si sentano bene, soprattutto quell'indifferenza un po' crudele che la porta a spezzargli il cuore senza pensarci due volte.”
Ammetto di essere soddisfatta solo in parte. Gli elementi generali del pacchetto ci sono: Rose è senz'altro splendida e ambita, “tutti la desiderano, tutti la amano”, Scorpius è ossessionato da lei e, quando lei lo lascia, dà i numeri. Tuttavia, è tutto trattato in maniera estremamente semplice e superficiale: non si sente l'indifferenza di Rose – anzi, col fatto che è così bisognosa di attenzioni si percepisce più che altro il contrario -, come non si sente la noia, né hai descritto bene il fatto che Scorpius non accetti di essere stato messo da parte – il tuo Scorpius si limita ad accopparla, in effetti possiamo considerarlo come un dissenso!
La storia può sembrare che rispetti bene il pacchetto a una prima lettura, perché i vari elementi ci sono, ma, ad una lettura più attenta, ci si rende conto dei suoi limiti: un'introspezione carente che non va in profondità, le varie tematiche affrontate con superficialità e senza un necessario approfondimento, i vari aspetti psicologici lasciati andare e non sviluppati nel testo. Insomma, è un lavoro che manca di profondità.

6) Gradimento personale: 4/10.
Non nego che il mio gradimento personale sia stato influenzato dalla questione dello stile, che ho trovato veramente spiacevole – oltre che inutile, perché sei capacissima di fare bene anche da sola -, ma il voto così basso è dettato anche da altre questioni, prima fra tutte la resa del pacchetto.
Mi dispiace, ma non sono rimasta soddisfatta da come hai sviluppato la mia idea: ti sei limitata ad utilizzare gli elementi più vistosi e le caratteristiche più evidenti della caratterizzazione – Rose bellissima e desiderata, Scorpius ossessionato – inserendoli in una storia priva di spessore psicologico, senza pensare di andare a scavare sotto la superficie e di dare un po' più di complessità caratteriale ed emotiva ai personaggi. L'ho trovato un lavoro non molto curato, la mancanza di introspezione è sempre estremamente grave a mio parere.

Giudizio dell’Autrice del pacchetto, Mary: 22/30.
Quello che pensavo te l'ho già spiegato nell'apposito parametro: la trama non era nemmeno male in sé, ma uno stile eccessivamente carico di immagini e un'introspezione poco curata, unita a una caratterizzazione dei personaggi estremamente labile, mi ha impedito di apprezzare di più la tua storia.
Comunque grazie di aver sviluppato una mia idea.


7 - “L'ultimo lume” di Ester.EFP.
Totale: 34.9/50.

1) Grammatica e ortografia: 4.4/5.

La grammatica va bene, ma c'è qualche imprecisione che, immagino, sia dovuta al rispettare il limite di parole.
“Fin nell’ossa si diffonde il tremore, il desiderio e la voglia di lui”: “nelle ossa”, con i nomi femminili plurali non si può elidere (- 0.20).
“l’afferra la vita”: o “le afferra la vita” o “l'afferra in vita” (- 0.20).
“solo ciò che è effimero può possedere tanta, struggente bellezza, lei crede”: la virgola tra “tanta” e “struggente” mi sembra superflua (- 0.20).

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 6/10.
Il tuo stile è semplice, ma curato, di scorrevole lettura. Anche la resa emotiva è discretamente buona, anche se il testo manca un po' di incisività e si perde in alcuni giri di parole che inficiano l'immedesimazione del lettore: non è sicuramente una storia che fa battere il cuore, ma nemmeno che lascia indifferenti.
Tra gli aspetti che ho preferito c'è sicuramente la scelta del lessico. Il registro è medio-alto e mi è sembrato, nel complesso, abbastanza omogeneo – eccetto alcuni casi di cui ti parlerò più avanti.
Ho apprezzato particolarmente la scelta dei verbi, che sono funzionali alla caratterizzazione in un modo che ho trovato davvero piacevole. “Serpeggia” per le parole di Regulus è perfetto, rimanda alla sua natura riservata, un po' equivoca, e al suo essere un Serpeverde; “si rintana” e “la stana” fa chiaramente intuire il gioco che intercorre tra i due, l'attrazione e il buon senso che li spingono prima ad avvicinarsi e poi ad allontanarsi, e dice molto anche di Regulus, che è – sorprendentemente, perché ci si aspetterebbe il contrario – quello tra i due che preferisce affrontare le cose di petto e costringe Lily a mettere le carte in tavola; “ammette, frantumando l'aria di marmo tra di loro” in questo periodo “frantumare” è estremamente evocativo, soprattutto abbinato all'espressione successiva; “le sue labbra sgusciano crudeli l'una sull'altra” nonostante l'aggettivo “crudele” dia l'impressione opposta, “sgusciano” fa intuire al lettore un secondo livello di significati nascosti, su quanto in fondo Regulus sia reticente a ferirla, nonostante le parole melliflue che gli escono di bocca.
Tuttavia, c'è un aspetto di questa storia che mi ha veramente disturbata, oltre ad avermi confuso tutta la lettura, e sono i dialoghi. Li hai sistemati in un modo che, secondo me, crea confusione al lettore, andando a capo anche quando a parlare è lo stesso personaggio: scelta che mi ha spiazzato, lì per lì, e che non ho trovato per niente gradevole.
Ti faccio qualche esempio. “Bugiarda” lui la stana ogni volta./“Non sembravi amica di Sirius, un tempo”: non capisco perché non mantenere le frasi sullo stesso livello, visto che il discorso è anche collegato a quello di cui stavano discutendo appena sopra. Stessa cosa qui: “Lily poggia il panno sul banco. Si volta, osserva la sua nuca nascosta dalle maglie verdi e d’argento della sciarpa: “Lo sono” ammette, frantumando l’aria di marmo tra loro./“E anche tu. Siamo così simili: nulla ci appare più giusto che percorrere strade sbagliate”.”
Non mi spiego il perché di queste scelte, visto che qui (“Sei una maledetta idealista, Lily Evans” giunge l’atteso ringhio. “Non ho bisogno d’essere salvato, capisci?” ferocemente si volta.) hai utilizzato esattamente il mio precedente suggerimento – anche se, francamente, avrei messo “Ferocemente si volta” a capo, per evidenziare di più il concetto.
“Avanza, un passo, un fiato: “Un demone del passato, un rimpianto, qualcosa che ho perduto per sempre”./“Ma tu…” sussurra quando finisce il cammino.”: non capisco il bisogno di separarlo e mandarlo a capo, l'efficace di un dialogo non è in quante volte lo mandi a capo ma nelle parole che scegli! “Avanza, un passo, un fiato./“Un demone del passato, un rimpianto, qualcosa che ho perduto per sempre. Ma tu…” sussurra, quando finisce il cammino (o “di avvicinarsi”, che rende meglio l'intimità)”, così la resa è molto più efficace.
Inoltre, ci sono diverse frasi che secondo me andrebbero riviste.
“Nulla le sembra più giusto dell'accostarsi a quelle labbra di gelido blu.”: perché Regulus ha le labbra “di gelido blu”? Fa freddo? Apprezza lo stile gotico ed indossa un rossetto blu cobalto? Va bene voler essere poetici, ma la credibilità! Ho notato che hai accennato precedentemente al freddo (“di lievi fruscii, di fiati, di brina”), ma francamente non capisco come si possa gelare dentro il castello fino ad avere le labbra cianotiche. Anche se fosse un'immagine rappresentativa del freddo interiore di Regulus non la troverei appropriata, perché semplicemente non rende.
Anche gli avverbi posizionati prima delle azioni non mi piacciono, rendono meno che scambiandoli di posto, e appesantiscono inutilmente il testo con un senso di “vecchio”: “ferocemente si volta”, avrei proprio tolto l'avverbio e avrei sostituito il tutto con “si volta con ferocia”; “lui s’anima di fiamma, l’afferra la vita con rabbia, violentemente la bacia.” qui mi rendo conto che hai messo “violentemente” prima per una continuità sintattica, ma non è una scelta che mi convince del tutto.
“Quel grigio di dubbi e dolore sommerge ogni traccia di verde speranza; soffoca, Lily, e ancora agogna il suo abbraccio, la sua delicata bellezza, il fascino della rovina.”: i concetti, con questa punteggiatura, non mi sembrano evidenziati adeguatamente. “Quel grigio di dubbi e dolore sommerge ogni traccia di verde speranza. Soffoca, Lily, e ancora agogna il suo abbraccio, la sua delicata bellezza, il fascino della rovina.”, uno stacco più netto mi sembra una scelta migliore (complimenti per l'espressione “il fascino della rovina”, che è la mia preferita della storia e che sarebbe stata un bellissimo titolo!).
“È sbagliato stargli vicino a quel modo, lasciarsi trascinare nell’abisso fondo dove risiede la lacera anima di un Mangiamorte novizio e pentito, Lily lo sa.”: in questo periodo trovo che “abisso fondo” avrebbe potuto essere tranquillamente accorciato in “abisso” e basta, considerando quant'è caratterizzante la parola “abisso” non ha bisogno di aggettivi e “fondo” mi pare del tutto superfluo.
“Un unico lume rischiara la sala echeggiante di lievi fruscii, di fiati, di brina.”: non amo particolarmente l'utilizzo del termine “fiato” - per quanto sia comunemente usato anche per gli esseri umani, non posso fare a meno di immaginare dei cavalli che sbuffano in una stalla -, che trovo anche sgraziato e poco poetico. Se l'hai scelto per una sorta di ricercatezza, voglio tranquillizzarti e dirti che, in questo, il più quotidiano “respiri” è molto meglio. Se invece l'hai scelto perché “fiati” fa pensare alle nuvole di condensa che escono di bocca in inverno, vorrei ripetere che mi pare curioso che faccia così freddo dentro il castello, fossero pure i sotterranei – e la Sala dei Trofei sta al terzo piano.
“Spigoli aguzzi d’oro purissimo risplendono al tocco della luce gentile, acute punte di pietre preziose balenano cupe sotto il panno bianco di cera.”: mi dispiace, ma francamente la descrizione dei trofei è incomprensibile, non rende affatto né permette di identificare gli oggetti. Non so se questa descrizione “misteriosa” - è una definizione molto generosa – sia un effetto voluto, ma francamente in una flash preferisco che ogni dettaglio sia immediato.
“I suoi occhi d’argento, riflessi di luce dorata e di rosso, agiscono come mille incantesimi: le bloccano il passo, le accendono il volto.”: “riflessi di luce dorata e di rosso” cosa dovrebbe voler dire? Ho capito cosa volevi intendere – credo -, ma così non rende affatto. Va bene il limite di parole, ma il testo dev'essere comprensibile! Avrei messo “I suoi occhi d'argento, che riflettono (meglio “riverberano”) luci dorate e rosse, agiscono come mille incantesimi”, o più liberamente “I suoi occhi d'argento, colmi di riverberi (o “riflessi”) dorati e rossi, agiscono come mille incantesimi”. C'erano una decina di opzioni diverse.
“Fin nell’ossa si diffonde il tremore, il desiderio e la voglia di lui, cupo, imbrattato d’ombre.”: sistemando il periodo così non si capisce bene a chi si riferisca “cupo”, in un primo momento si pensa a “tremore”, non a “Regulus”. Potresti risolvere con “Fin nell’ossa si diffonde il tremore, il desiderio e la voglia di lui, lui (in corsivo!), cupo, imbrattato d’ombre.” con la ripetizione che denota ancora di più il desiderio di lei, o “Fin nell’ossa si diffonde il tremore, il desiderio e la voglia di lui – cupo, imbrattato d’ombre.”, una versione più sintetica.
Chiudo dicendo che non ho ben capito la scelta di mettere centrato e in corsivo il finale, visto che, da quel poco che ho capito, la vicenda di quell'ultimo sprazzo si svolge il mattino dopo e non in un spazio temporale molto lontano. Inoltre, penso che potresti fare un uso più abbondante del corsivo – e meno “a blocco” - nel testo, per sottolineare meglio certi concetti.

3) Titolo: 3.5/5.
Il titolo in sé non è male, mi piace anche che sia ripreso nel testo e che abbia un ruolo importante in esso, ma lo trovo un po’ generico. Mi piace tanto la scelta lessicale: “lume” non è un termine comune, anche se è comprensibile per chiunque – chiunque non sia completamente ignorante, almeno –, e “ultimo” ha un che di categorico che fa annusare subito il dramma. Nonostante questo, però, il titolo dice “poco”, non rimanda a qualcosa di chiaro, non è evocativo e nemmeno molto incisivo, per cui lo trovo riuscito soltanto in parte.

4) Caratterizzazione dei personaggi, sviluppo della coppia e attinenza ai contenuti del bando: 12/15.
Sei stata abbastanza brava in questo parametro, soprattutto nel gestire le interazioni di coppia, che sono molto appassionanti – anche se c'è un aspetto che non mi ha convinto e di cui ti parlerò in seguito.
Lily mi è piaciuta in questa storia: l'hai tratteggiata come una ragazza forte, ma piena di tormenti, di rimpianti, di ombre. Finalmente non è perfetta!, mi sono detta. L'ho trovata davvero un bel personaggio, molto umana: ho amato il momento in cui cede a Regulus, almeno per una notte, e mi ha spezzato il cuore quando se n'è andata il mattino dopo – ma era l'unica cosa che potesse fare, Regulus ha ragione quando le dice che lei non è adatta ad abbracciare la causa dei Mangiamorte.
Regulus anche mi è piaciuto. L'ho trovato ben delineato, così sprezzante, insinuante, pericoloso: è in grado di ferire colpendo dritto nel segno, e non risparmia nemmeno Lily, nonostante provi dei sentimenti per lei.
L'unica cosa che mi ha fatto storcere il naso è quando Regulus definisce Lily un'“idealista”: francamente lei mi sembra una brava persona che fa le scelte giuste, ma questo non fa di lei un'idealista! Gellert o Albus sono idealisti: personaggi infinitamente più complessi – e penso che persino il Regulus sedicenne conosca la differenza.
L'aspetto che più di tutto non mi ha convinto è il fatto che la storia parte con loro che hanno già un rapporto – anche stretto se lei ha l'ardire di fermarlo mentre cerca di raggiungere i suoi compari Mangiamorte!
È un qualcosa che non approvo, soprattutto perché la coppia è estremamente inusuale e una possibile attrazione tra i due non è affatto scontata né facile da immaginare. La storia risulta così “mutilata” e le caratterizzazioni traballano perché partono da un presupposto se non erroneo, comunque equivoco. Sarebbe bastato anche un dettaglio su come avessero iniziato ad avvicinarsi per risollevare il tutto, qualcosa che rendesse la storia meno – passami l'espressione troppo dura - “campata in aria”: in questo modo ho avuto un'impressione di “artificiosità”, di forzatura, per tutto il testo, il che è un peccato, perché non te l'eri cavata male con la caratterizzazione in generale.

5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 2/5.
Il pacchetto era: “7) Coppia: Regulus Black/Lily Evans.
Indicazione: Regulus è un tipo silenzioso, schivo, con gli occhi iniettati d'odio, ma Lily sa che nasconde qualcosa di più. Sotto quel marchio che gli corrode l'anima e la pelle, cova un segreto... e a Lily Evans i segreti sono sempre piaciuti.
[Note: Vorrei vedere Lily come una donna forte che sa che sta sbagliando nell'avvicinarsi a un Mangiamorte, ma persiste per curiosità e attrazione fisica (non ci deve essere per forza del sesso, ma Lily deve trovare fin da subito Regulus molto bello). E vorrei che si capisse il perché Regulus alla fine della giostra tradisca Voldemort.]”
Trovo che sulla realizzazione del pacchetto tu abbia avuto qualche problema, anche se nel complesso non l'hai sviluppato male.
Sicuramente l'indicazione di Lily come una donna forte che sa di star sbagliando, ma non riesce a non avvicinarsi a lui c'è tutta. Il problema è che tu non hai giustificato questo avvicinamento con una passione di Lily per i segreti o con l'attrazione fisica – come specificava il pacchetto – né hai calcato particolarmente sull'aspetto fisico di Regulus; il vero motivo per cui la tua Lily si avvicina a Regulus è perché le ricorda Severus e spera di salvarne almeno uno – o, almeno, questa è l'impressione che abbiamo avuto io e Regulus.
Inoltre, Regulus non mi sembra né “silenzioso e schivo” - non fa che parlare, recriminare, ferire e accusare! - e nemmeno “con gli occhi iniettati d'odio”. Il tuo Regulus ha un certo fascino oscuro, un modo di fare scostante che richiama l'atmosfera richiesta dal pacchetto, ma non mi sembra né molto riservato né particolarmente ostile.
Inoltre, manca del tutto il motivo per cui Regulus alla fine tradisce Voldemort: non ne hai proprio parlato!

6) Gradimento personale: 7/10.
La storia non mi è dispiaciuta, l'ho trovata una gradevole lettura. Ho scoperto da poco questa coppia e mi ci sono appassionata, e tu ne hai dato una resa che non mi è dispiaciuta, che ho trovato interessante e anche avvincente, per certi versi.
Peccato per lo stile, che aveva alcune sbavature, e per certi aspetti che ti ho evidenziato nella caratterizzazione, perché la storia aveva delle ottime basi.

Giudizio dell’Autrice del pacchetto, S.Elric_: 26.5/30.
Dunque, mi sono piaciuti molto come li hai sviluppati come coppia in sé, e ho adorato la parte finale, la separazione davvero sentita dei due, mi ha fatto emozionare e ha rivelato la debolezza di Regulus e la forza di Lily. Trovo che, però, tu abbia lasciato troppo sottinteso il perché Regulus tradisca Voldemort (anche se si intuisce che lo faccia per lei, perché non ci sono altri motivi per farlo nella storia, quindi per forza di cose è grazie/per colpa di Lily, ma questo è lasciato alla libera interpretazione del lettore), e anche l’attrazione fisica che Lily prova per lui fin da subito non è stata approfondita come avrei voluto. Mi sarei aspettata qualcosa di più coinvolgente, di più passionale, anche puro e semplice sesso (almeno all’inizio). Comprendo che inserire tutto in una flash non sia affatto semplice, e in fin dei conti la tua storia mi è piaciuta. Ho trovato Regulus schivo e debole (questo suo lato è la cosa che mi è piaciuta di più della flash **), e lei molto più forte che sa che sta sbagliando, come da indicazione del pacchetto. Lo hai sviluppato abbastanza bene, quindi complimenti.


6 - “Cane, bestia, traditore” di S.Elric_.
Totale: 37.4/50.

1) Grammatica e ortografia: 4.4/5.

Ottima, ci sono solo alcune sviste.
“Lo ha capito mesi prima in realtà, ma ha voluto vivere lo stesso in un’illusione”: prima di “in realtà” ci vuole un'altra virgola (- 0.20).
“Forse tutto era iniziato come un esperimento – annoiata principessa in una gabbia d’argento, ma poi si era trasformato in qualcosa di più profondo, di più viscerale: era diventato passione, bisogno… odio.”: questa frase decisamente non funziona. Non va bene aprire un inciso nella frase principale, e poi continuare la stessa nell'inciso invece che fuori! È assolutamente scorretto, e rivedrei anche la punteggiatura: “Forse tutto era iniziato come un esperimento – annoiata principessa in una gabbia d’argento -, ma poi si era trasformato in qualcosa di più profondo, di più viscerale. Era diventato passione, bisogno… odio.” (- 0.40).

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 8/10.
Il tuo è uno stile semplice, pulito, senza troppi fronzoli. Mi piace abbastanza il tuo modo di scrivere, perché lo trovo piacevole, scorrevole ed efficace, soprattutto per quanto riguarda la resa emotiva. Tuttavia, in questa storia ci sono diversi problemi.
In primo luogo, la gestione degli spazi sarebbe da rivedere. La struttura generale – con un pezzo iniziale e uno finale allineati a sinistra e quello centrale, in corsivo perché su un piano temporale diverso, allineato a destra – è sicuramente efficace, è al livello successivo di analisi che ho riscontrato dei problemi.
“Narcissa cammina per i corridoi della sua villa con la testa alta. Percepisce bisbigli nella notte, missioni segrete e sussurri oscuri. Progetti mortali rimbombano tra i muri del maniero, ma lei con indifferenza continua a vagabondare per la casa, lasciando la morte agli uomini e occupandosi della vita che cresce dentro di lei... I tacchi alti degli stivali scandiscono i suoi pensieri. Maschere di fumo si addensano nella sua mente e la rimandano a tempi non del tutto obliati”: questa parte del testo è troppo, le frasi e i concetti non hanno la giusta rilevanza, sistemati in questa maniera. Non è nemmeno un flusso di coscienza, in cui sarebbe anche potuto essere efficace – sebbene io lo reputerei comunque poco pratico, un complicarsi la vita per niente -, per cui va sistemato in un'altra maniera. Io ti suggerisco: “Narcissa cammina per i corridoi della sua villa con la testa alta./Percepisce bisbigli nella notte, missioni segrete e sussurri oscuri. Progetti mortali rimbombano tra i muri del maniero, ma lei con indifferenza continua a vagabondare per la casa, lasciando la morte agli uomini e occupandosi della vita che cresce dentro di lei./I tacchi alti degli stivali scandiscono i suoi pensieri. Maschere di fumo si addensano nella sua mente e la rimandano a tempi non del tutto obliati.”, così la porzione di testo è più suddivisa, e scandisce meglio non solo le azioni di Narcissa ma anche i suoi pensieri – tutto a beneficio dei lettori!
“Prova ribrezzo per se stessa e per le carni di lui che ha assaporato troppe volte... Si vergogna, Narcissa. Per un attimo ha creduto di poter essere felice accanto a un animale che ha abbandonato la sua famiglia e che ha insudiciato il suo sangue”: lo stesso vale per questa parte. Ci sono molti concetti interessanti, che secondo me vanno valorizzati di più andando a capo, così: “Prova ribrezzo per se stessa e per le carni di lui che ha assaporato troppe volte./Si vergogna, Narcissa./Per un attimo ha creduto di poter essere felice accanto a un animale che ha abbandonato la sua famiglia e che ha insudiciato il suo sangue.”.
“Per la dimora sente vociferare di stranieri dai volti coperti. Ombre sconosciute che giocano con la morte e creano distruzione, ma lei è impassibile nel suo ruolo, muta nel suo compito di genitrice. Non si cura di niente e di nessuno, eccetto del frutto del suo ventre. Sfiora la pancia che comincia a crescere con fare apprensivo: l’unica vita che difenderà sarà la sua.
Il marito prenderà parte a una missione contro l’Ordine l’indomani: Narcissa sa che quel randagio dal puzzo pestilenziale ne sarà coinvolto, ma non le importa. Lui è morto anni fa, affogato nella sua stessa arroganza: non esiste pietà per i traditori.
Senza pace attende l’epilogo definitivo del suo ex amante: non vi è perdono per i codardi. E mentre osserva le ultime braci spegnersi nel camino di pietra, prega affinché anche Lucius intraprenda presto quella stessa fine.”: anche questa parte è da rivedere, in quanto troppo compatta. Io la sistemerei così: “Per la dimora sente vociferare di stranieri dai volti coperti./Ombre sconosciute che giocano con la morte e creano distruzione, ma lei è impassibile nel suo ruolo, muta nel suo compito di genitrice. Non si cura di niente e di nessuno, eccetto del frutto del suo ventre./Sfiora la pancia che comincia a crescere con fare apprensivo: l’unica vita che difenderà sarà la sua.[...]Senza pace attende l’epilogo definitivo del suo ex amante: non vi è perdono per i codardi./E mentre osserva le ultime braci spegnersi nel camino di pietra, prega affinché anche Lucius intraprenda presto quella stessa fine.”
Trovo anche che il tuo utilizzo del lessico sia discontinuo: inserisci termini molti specifici e di un registro alto in un testo con un registro medio, con termini di uso comune, quotidiano. È un effetto disomogeneo che non apprezzo e che andrebbe sistemato. Ti faccio qualche esempio.
“Maschere di fumo si addensano nella sua mente e la rimandano a tempi non del tutto obliati.”: “obliati” è decisamente specifico, oltre che di uso prevalentemente letterario, e si nota mescolato alle altre parole, che sono “normali”. Un più semplice “dimenticati” sarebbe stato molto più incisivo.
“E lo estirpa dal suo cuore, ne brucia l’immagine radicata nel petto, come aveva fatto Walburga dall’arazzo tempo prima”: anche qui “radicata” è molto specifico, si sposa molto bene con “estirpa”, ma non troppo con “brucia”, che è più lineare. In linea di massima, tutta la frase avrebbe bisogno di essere rivista, a livello di sintassi non la trovo vincente.
Inoltre, ci sono diverse frasi che presentano qualche sbavatura, a parer mio. Te le indico.
“Narcissa cammina per i corridoi della sua villa con la testa alta”: qui avrei evitato di sottolineare “sua villa”, si capisce lo stesso che è in casa sua e l'effetto che produce è ridondante. Se però vuoi che non ci siano fraintendimenti fin dall'inizio – anche se secondo me non c'è pericolo – potresti scrivere “sua dimora”, che è anche un termine più ricercato, con il pronome personale “sua”, visto che “dimora” è abbastanza impersonale e ne ha bisogno perché il periodo sia scorrevole.
“Come se quel cercarsi e trovarsi fosse frutto della fantasia di lei e nulla più.”: anche qua trovo che “di lei” sia ridondante. La storia è scritta in terza persona e bisogna stare attenti che non ci siano fraintendimenti del tipo “chi sta facendo cosa”, ma, per com'è strutturata questa frase e quelle precedenti e successive, penso che tu possa tranquillamente scrivere “della sua fantasia” senza provocare disagi al lettore.
“Percepisce bisbigli nella notte, missioni segrete e sussurri oscuri”: “sussurri oscuri” è un'espressione che – mi pare di avertelo già fatto notare in un'altra storia, che se non sbaglio si intitolava in modo simile – trovo cacofonica e che sembra uno scioglilingue. Già meglio se inverti i due vocaboli - “oscuri sussuri” - ma sarebbe preferibile associare un altro aggettivo a “sussurri”, magari “sinistri” o “di morte” - io cambierei anche l'espressione successiva “progetti mortali”, che secondo me non rende l'idea dei piani dei Mangiamorti – o “da incubo”, se vuoi essere più poetica.

3) Titolo: 2/5.
Devo essere sincera, questo titolo non mi piace più di tanto. È sicuramente sferzante ed intenso, ed il legame con la trama e con i personaggi è innegabile, ma, nonostante queste caratteristiche positive, non riesco ad apprezzarlo a pieno. Penso manchi un po’ di poesia e un po’ anche di mistero, nel senso che è fin troppo esplicito: si capisce subito di chi si parla nel testo e anche in che modo se ne parlerà, e un lettore attento potrebbe anche intuire chi sia la controparte solo dal termine “traditore” che rimanda esplicitamente alla famiglia di Sirius. Di solito non considero l’immediatezza un difetto, soprattutto in una flash, ma un titolo che dice troppo secondo me non è un buon titolo, perché sazia direttamente la curiosità del lettore e non la stimola adeguatamente.
Per quanto riguarda invece la questione “poesia” è un parere puramente personale: mi piacciono titoli più seduttivi e musicali, non così crudelmente diretti anche a livello di scelte lessicali.

4) Caratterizzazione dei personaggi, sviluppo della coppia e attinenza ai contenuti del bando: 12/15.
Non te la sei cavata male in questo parametro, sebbene ci siano alcuni aspetti che non mi hanno convinto del tutto – ma ne parleremo fra un attimo.
Parto col dire che Sirius, pur essendo molto poco presente ed essendo sempre visto attraverso lo sguardo – e le opinioni e il disprezzo – di Narcissa, mi è sembrato estremamente verosimile. Ce lo vede a sedurre la cugina per “capriccio”, dandosela a gambe quando le cose si fanno più serie, quando lei – le donne sono sempre più coraggiose! - sembra volere qualcosa di più serio, quando lei sarebbe disposta a rivoluzionare la propria vita pur di stare con lui. Nei modi di fare mi è sembrato proprio giusto, sebbene penso che avresti dovuto inserirlo maggiormente nella storia.
La vera protagonista di questo testo è senz'altro Narcissa, sulla cui introspezione ti sei maggiormente concentrata.
L'aspetto di lei che ho preferito è l'assenza di dolore, che può sembrare un difetto e che invece io ho trovato estremamente coerente al personaggio. Narcissa è una donna forte, superba, inflessibile, dignitosa: ho adorato il tuo rappresentarla rassegnata, consapevole, quando Sirius la lascia. Se si fosse arrabbiata – che sarebbe stato anche legittimo, vista la situazione – l'avrei trovata meno convincente, così mi è sembrata proprio lei. Regale e all'apparenza indifferente anche con il cuore spezzato in due. Si concede soltanto di ferirlo con una frase lapidaria, secca, impietosa: “Tu sei morto, Sirius”, e infatti colpisce nel segno. Davvero, l'ho adorato.
Anche le sue riflessioni sul ruolo di madre mi sono sembrate coerenti al personaggio. Draco ancora non è nato, eppure è già l'amore della sua vita, già sa che non farà altro che proteggerlo per sempre: l'ho trovato davvero tenero e molto IC.
Mi è piaciuto anche lo spunto sul volere Lucius morto: io non li immagino felici come coppia, quindi l'ho apprezzato, e poi in questa storia poteva esserci. Dà l'impressione di una Narcissa così refrattaria all'amore da non averne abbastanza per marito e figlio, e naturalmente sceglie il figlio.
Peccato che tu non abbia approfondito maggiormente la coppia protagonista. Questo e la mancanza di Sirius sono gli elementi penalizzanti di questa storia.
Avrei proprio voluto saperne di più di com'è nata la loro storia, magari qualche scena di loro due – e non solo l'amaro finale! -, anche dal punto di vista della parentela, che secondo me è uno degli spunti più interessanti.

5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 4/5.
Il pacchetto era: “30) Coppia: Sirius Black/Narcissa Malfoy.
Indicazione: Narcissa sa che un gruppo di Mangiamorte (tra cui suo marito) sta per stanare alcuni membri dell’Ordine. Non chiederà la grazia per suo cugino Sirius: lui l’ha abbandonata anni prima. E non c’è perdono per chi tradisce la famiglia (e il suo amore).”
Il tuo era un pacchetto relativamente semplice, abbinato però ad una coppia alquanto inusuale e piuttosto ostica.
Ho trovato che tu abbia sviluppato molto bene la seconda parte del pacchetto, aggiungendo anche degli elementi tutti tuoi che il pacchetto sottintendeva ma non citava esplicitamente: emerge chiaramente il disprezzo che Narcissa prova per Sirius – che ha tradito tutto: la loro famiglia, gli ideali di sangue, lei – e la determinazione implacabile nel non volerlo perdonare, perché “non esiste pietà tra i traditori”. Tutta la flash ruota sul ricordo dell'abbandono di Sirius e sul risentimento che Narcissa prova, mascherato da una convinzione più ampia: Sirius ha tradito la famiglia, è un tradimento talmente grande da oscurare il fatto che abbia abbandonato anche a lei – o, almeno, l'impressione che ho avuto io è che la tua Narcissa affrontasse la questione da questo punto di vista per non soffrire.
Purtroppo, lo spunto iniziale è appena accennato: c'è un riferimento alla missione di cui parla il pacchetto e alle attività dei Mangiamorte, ma penso che avresti potuto inserirlo in maniera decisamente più saliente, senza rovinare lo spirito della storia.
Interessantissimo invece lo spunto finale, con Narcissa che spera che anche Lucius “la abbandoni” in fretta. Mi ha dato l'impressione, più di tutto il resto, di una Narcissa veramente segnata dal tradimento di Sirius, una Narcissa che sceglie di non amare più.

6) Gradimento personale: 7/10.
La storia mi è piaciuta abbastanza, ma non mi ha soddisfatta in pieno. Ero molto curiosa riguardo questa coppia, eppure la tua versione non mi ha convinta del tutto: l'ho “sentita” poco, l'ho trovata molto coinvolgente.
Anche il periodo in cui hai deciso di ambientare la storia, con Narcissa incinta, ha contribuito ad abbassare il mio gradimento – non amo personaggi in dolce attesa e riflessioni tipo “io porto la vita”: sono senz'altro probabili ma mi infastidiscono e mi annoiano anche un po', le trovo banali.
Anche lo stile questa volta aveva qualche problema. Per il resto, la storia mi è piaciuta.

Giudizio dell’Autrice del pacchetto, Lalani: XXX/30.
Mi dispiace molto, ma l'autrice del pacchetto non mi ha fatto sapere nulla riguardo alla tua storia, quindi non ho un suo parere da offrirti. Sono mortificata per il suo atteggiamento, ma – anche se non è proprio la stessa cosa – ho cercato di offrirti al meglio il mio parere nel parametro Attinenza ai contenuti del pacchetto.


5 - “Dentro i miei vuoti” di Liberty_ Fede.
Totale: 37.6/50.

1) Grammatica e ortografia: 4.6/5.

La grammatica va bene, c'è solo qualche errore di distrazione.
“cercando su quelle labbra la fuga dai demoni che lo perseguitavano da quando aveva messo piede a Grimauld Place”: “Grimmauld Place” (- 0.20).
“quanto a lungo avrebbe resisto lontano da quel corpo che lo proteggeva dalle tempeste della sua mente?”: “resistito” (- 0.20).

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 7/10.
Prima di tutto, una precisazione: la citazione va tra il titolo e il testo, non sopra al titolo.
Il stile mi piace, è semplice, limpido, lineare, ma allo stesso tempo coinvolgente. Trovo sempre gradevole una lettura di questo genere, che scorre abbastanza agevolmente.
Ho apprezzato soprattutto l'uso del corsivo, che mi è sembrato ben calibrato e incisivo, e la scelta del lessico, che è di registro medio, molto semplice, ma coerente a se stesso e sempre mirato a trasmettere le emozioni dei personaggi.
Tuttavia, ci sono alcuni problemi.
Trovo che tu non abbia gestito bene lo spazio interno al testo, col risultato che praticamente tutto il testo risulta compatto e certi concetti non vengono evidenziati nel modo giusto. Addirittura, in certi punti viene meno il senso generale e si crea una spiacevole confusione che, in una storia, non ci dovrebbe mai essere. Ti riporto i passaggi da sistemare – con relative soluzioni.
“Sirius osservò con occhi socchiusi la figura che si stagliava contro l’ingresso della sua stanza – era venuto a salutarlo, a dirgli che Silente gli aveva affidato un’altra missione, mentre lui restava in quelle quattro mura fatiscenti. Quando si rese conto che stava per parlare si alzò di scatto e si avvicinò rapidamente, fissandolo a lungo – cercò di controllare la sensazione di disagio che gli creava pensare che se ne andasse, Merlino sapeva per quanto.” è un classico esempio di testo troppo combatto, che io sistemerei in questa maniera “Sirius osservò con occhi socchiusi la figura che si stagliava contro l’ingresso della sua stanza – era venuto a salutarlo, a dirgli che Silente gli aveva affidato un’altra missione, mentre lui restava in quelle quattro mura fatiscenti./Quando si rese conto che stava per parlare si alzò di scatto e si avvicinò rapidamente, fissandolo a lungo – cercò di controllare la sensazione di disagio che gli creava pensare che se ne andasse, Merlino sapeva per quanto.”, inoltre cambierei quel “cercò” in “cercava”, visto che appena prima sottolinea che Sirius lo fissa “a lungo”, il che rappresenta un'azione prolungata nel tempo, perciò è più corretto l'uso dell'imperfetto rispetto a quello del passato remoto. Anche “Merlino sapeva per quanto” rovina l'effetto drammatico – penso che chiunque pensi al Mago Merlino del cartone con la camicia hawaiana in partenza per Honolulu -, forse avresti potuto scegliere un'espressione o più violenta (“chissà per quanto fottuto tempo” - un po' estrema, ma è per farti capire!) oppure più mesta (“Dio solo sapeva per quanto”, “chissà per quanto tempo”). Inoltre, sostituirei “creava” con “suscitava”, che è più appropriato e più armonioso per l'azione descritta.
“«Non andartene», sputò con rabbia, scagliando il suo sguardo verso il basso. Remus rise appena, amaramente, giudicando quasi ridicola quella supplica che sperava in vano di sembrare un ordine.”: anche qui i concetti salienti non sono evidenziati al meglio. “«Non andartene», sputò con rabbia, scagliando il suo sguardo verso il basso./Remus rise appena, amaramente, giudicando quasi ridicola quella supplica che sperava in vano di sembrare un ordine.”. Inoltre, “il suo sguardo” è ridondante, visto che per ora è solo di Sirius il punto di vista, sarebbe bastato “lo sguardo”.
“«Non posso dire di no a Silente, sai meglio di me quanto sia importante.», rispose tranquillo, come se il suo turbamento interiore – palesato anche esteriormente – non lo avesse affatto impressionato. Gli afferrò una spalla, affondando le unghie nella sua carne, inchiodandolo contro il muro – si avventò sulla sua bocca, cercando su quelle labbra la fuga dai demoni che lo perseguitavano da quando aveva messo piede a Grimauld Place, da quando la consapevolezza che non sarebbe mai stato libero dal suo passato l’aveva colpito in pieno, lasciandolo perennemente barcollante e terrorizzato.”: qui non te lo avrei separato, se non fosse che il gesto è così repentino che, secondo me, ha bisogno di uno stacco più netto. “«Non posso dire di no a Silente, sai meglio di me quanto sia importante.», rispose tranquillo, come se il suo turbamento interiore – palesato anche esteriormente – non lo avesse affatto impressionato./Gli afferrò una spalla, affondando le unghie nella sua carne, inchiodandolo contro il muro – si avventò sulla sua bocca, cercando su quelle labbra la fuga dai demoni che lo perseguitavano da quando aveva messo piede a Grimauld Place, da quando la consapevolezza che non sarebbe mai stato libero dal suo passato l’aveva colpito in pieno, lasciandolo perennemente barcollante e terrorizzato.”. Questo sempre ammesso che la frase “Gli afferrò” si riferisca a Remus, come avevo pensato inizialmente, e non a Sirius – come farebbe pensare l'inciso col riferimento a Grimmauld Place -, nel qual caso la costruzione sarebbe sbagliata, bisognerebbe non solo andare a capo ma anche esplicitare il soggetto.
“Si staccò appena da lui, premendoglisi contro con tutto il peso del suo corpo, avvicinando il proprio respiro affannato al suo orecchio: «Non puoi dire di no a Silente, ma puoi dire di no a me?»”: qui non si capisce che è Sirius a “staccarsi”, non puoi affidarti al dialogo per chiarire la situazione, non quando scrivi in terza persona, il soggetto è meglio esplicitarlo subito.
“Remus ghignò appena contro il suo collo, prima di gettarsi a sua volta sulla sua bocca e cominciare a spingerlo verso l’interno, fino a farlo crollare sul suo letto - continuò a baciarlo, mordendogli le labbra fino ad assaporare il suo sangue, riducendo in brandelli i suoi vestiti. Sirius sentiva bruciare sulla schiena i solchi che Remus stava scavando.”: anche qui maggior respiro narrativo non sarebbe male. “Remus ghignò appena contro il suo collo, prima di gettarsi a sua volta sulla sua bocca e cominciare a spingerlo verso l’interno, fino a farlo crollare sul suo letto - continuò a baciarlo, mordendogli le labbra fino ad assaporare il suo sangue, riducendo in brandelli i suoi vestiti./Sirius sentiva bruciare sulla schiena i solchi che Remus stava scavando.”.
“«Silente può benissimo fare a meno di te, non sei insostituibile», soffiò malevolo contro la sua bocca. «Quanto può cambiare l’aiuto di un lupo mannaro?» – avvertì le sue mani intorno al collo, premere quel tanto che bastava per rendergli il respiro difficoltoso. «E a te, quanto cambia la mia presenza?», gli ringhiò contro, tornando ad aggredirlo, senza dargli il tempo di rispondergli.”: nell'ultimo periodo (“gli ringhiò contro”) è Remus a parlare, ma va specificato, perché non è assolutamente chiaro! “«Silente può benissimo fare a meno di te, non sei insostituibile», soffiò malevolo contro la sua bocca. «Quanto può cambiare l’aiuto di un lupo mannaro?» – avvertì le sue mani intorno al collo, premere quel tanto che bastava per rendergli il respiro difficoltoso./«E a te, quanto cambia la mia presenza?», gli ringhiò contro Remus, tornando ad aggredirlo, senza dargli il tempo di rispondere (il “gli” è ridondante).
“Si svegliò sentendo un peso sollevarsi dal materasso. «Non andartene», ripeté – questa volta si trattava soltanto di un misero lamento, una preghiera che sapeva non sarebbe stata esaudita. Remus non rispose neppure, gli rivolse uno sguardo velatamente contrito e discese silenziosamente le scale.”:
“Si svegliò sentendo un peso sollevarsi dal materasso./«Non andartene», ripeté – questa volta si trattava soltanto di un misero lamento, una preghiera che sapeva non sarebbe stata esaudita./Remus non rispose neppure, gli rivolse uno sguardo velatamente contrito e discese silenziosamente le scale.”

3) Titolo: 3/5.
Il titolo in sé non è male, ma lo trovo un po’ generico e anche un po’ banale. Mi sa di già visto e rivisto, forse anche perché è il titolo di una canzone dei Subsonica e perché la scelta di parole non è particolarmente originale.
Mi piace invece il modo in cui rispecchia l’atmosfera sfiancata, d’infelicità della storia: da questo punto di vista è estremamente rappresentativo, il che è ottimo.

4) Caratterizzazione dei personaggi, sviluppo della coppia e attinenza ai contenuti del bando: 12/15.
Non te la sei cavata male in questo parametro, anche se ci sono alcuni aspetti della tua introspezione che non mi hanno convinta del tutto.
Parto col dire che mi è piaciuto come hai gestito la coppia: un rapporto squilibrato, segnato dalla violenza – fisica, blanda, e emotiva, devastante – e dai rimpianti, da anni e anni di separazione, solitudine e tormenti. Mi sono sembrati davvero convincenti in questo sbranarsi reciproco, in questo volersi imprimere l'uno sulla pelle dell'altro.
Per quanto riguarda Remus, sono soddisfatta. Qualcuno direbbe che forse l'hai rappresentato un po' troppo crudele rispetto all'originale (quel ghigno sul suo viso dice tutto!), ma io credo che invece sia adatto: ho sempre immaginato un rapporto abbastanza tempestoso tra i due e, se Remus non attaccasse a sua volta (almeno qualche volta!), finirebbe completamente soffocato da Sirius, la cui personalità parla da sola.
Mi è enormemente piaciuta la descrizione di come pretenda Sirius per sé, graffiandolo, marchiandolo: mi ha ricordato il Lupo che c'è dentro di lei, e l'ho adorato.
Per quanto riguarda Sirius, invece, non sono soddisfatta. Le sue battute non sono all'altezza del personaggio, tutto il suo comportamento denota una debolezza che Sirius non ha (o comunque che non è abituato a mostrare apertamente) e, in linea di massima, non l'ho trovato convincente.
Soprattutto Sirius, che di solito nelle storie eclissa chiunque, in questa non brilla. Manca completamente del suo solito fascino un po' oscuro, del suo magnetismo – la parola perfetta per descriverlo! -, della sua personalità travolgente e un po' sarcastica. Di solito, non si può fare meno di sentirsi attratti da Sirius, nonostante tutti i suoi difetti: in questo testo, quasi scompare.
Inoltre, ho trovato ben poco credibile lo scoppio d'ira finale. Veramente, mi è sembrato grottesco, poco verosimile – e penso che, a vederlo scoppiare così, Remus non avrebbe mai avuto il coraggio di andarsene!

5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 4/5.
Il pacchetto era: “28) Coppia: Sirius Black/Remus Lupin.
“Se tu ti allontani, anche un poco, rinascono in me le bufere.” (Paul Verlaine)
Indicazione: la citazione deve essere il fulcro della storia, ma non deve essere presente fisicamente all'interno di essa (va bene se messa all'inizio, sotto il titolo).
Per quanto riguarda la caratterizzazione: Sirius non è un personaggio gentile, ma è a tratti crudele. E per quanto Remus possa sembrare buono, è comunque un licantropo: ha, quindi, una “bestia” dentro di sé che deve tenere sotto controllo.
Quindi la relazione tra i due deve essere tormentata, deve provocare sia dolore che piacere.”
Mi è piaciuto abbastanza come hai realizzato il pacchetto, sebbene tu non l'abbia rispettato in maniera ottimale.
La storia di coppia si presenta senz'altro tormentata, in grado di “provocare sia dolore che piacere”: il rapporto tra i due appare squilibrato fin dal principio, pieno di possesso, sbagli, aggressioni e sesso. Sicuramente è un “equilibrio” molto instabile quello che hai scelto di rappresentare, e in questo penso tu abbia rispettato molto bene l'atmosfera richiesta dal pacchetto.
Anche la citazione mi è sembrata calzante e presente in tutto il testo – fin troppo, se consideriamo l'accesso di rabbia finale di Sirius, di cui ti ho già detto cosa penso! In ogni caso, la storia è stata strutturata su ispirazione di questa splendida citazione di Verlaine, e si vede, quindi ottimo.
Per quanto riguarda le caratterizzazioni richieste dal pacchetto, penso tu te a sia cavata molto bene con Remus: nelle sue frasi taglienti, nella determinazione con cui se ne va, nel modo di pretendere Sirius, nei graffi che gli scava nella schiena, ho riscontrato perfettamente il suo demone personale – così istintivo, così lunatico, così crudele a tratti.
Per quanto riguarda Sirius, invece, non ci hai preso: sia per quanto richiedeva il pacchetto, sia come caratterizzazione generale. Il tuo Sirius senz'altro non è gentile, ma non è nemmeno lontanamente crudele: se la battuta su quanto un Lupo Mannaro possa essere inutile per la causa voleva essere un attacco, l'unico a subirne gli effetti è stato lui, che passa per frustrato – dal non poter uscire di casa e dal dover restare, quasi sempre solo, nell'odiata casa della sua infanzia.
In un altro caso ti avrei penalizzata meno, ma il tuo era davvero uno dei pacchetti più semplici, quindi mi sento di dare una penalizzazione significativa per non aver centrato la caratterizzazione di uno dei due protagonisti.

6) Gradimento personale: 7/10.
La storia non mi è dispiaciuta: in linea di massima, mi è piaciuta la rappresentazione della coppia, così tormentata e infelice. Le suppliche di Sirius – mascherate da ordini e provocazioni – mi sono sembrate appropriate, un po' meno il suo accesso di rabbia finale, che mi è parso improvviso e anche non del tutto giustificato, visto che si sveglia in un relativo stato di rassegnazione.
Anche lo stile e la struttura interna del testo che andrebbe revisionata hanno abbassato il mio gradimento, ma nel complesso la storia mi è piaciuta.

Giudizio dell’Autrice del pacchetto, _cory_: 25/30.
La storia si presta sicuramente a una piacevole lettura, ma non credo rispetti completamente il pacchetto proposto. Mi è piaciuta la caratterizzazione di Sirius, ma non mi è sembrato per niente "a tratti crudele". Al contrario non ho apprezzato appieno il personaggio di Remus che ho trovato estremamente OOC, molto freddo e distaccato.

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Giudice*****
27/04/2018 16:01
 
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4 - “Per il tuo sangue” di JulyChan.
Totale: 39.8/50.

1) Grammatica e ortografia: 4.8/5.

La grammatica va bene, c'è solo una svista.
“Trionfo e vanesio, fissa la sua mascella contrarsi”: immagino intendessi “tronfio” (- 0.20).

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 8/10.
Innanzitutto, vorrei dire che mi piace sempre molto come scrivi: è uno stile molto “visivo”, d'impatto, che veicola bene le emozioni dei personaggi attraverso immagini incisive e spesso anche poetiche. Solitamente mi piace anche come organizzi lo spazio della storia, come sistemi i vari paragrafi e come bilanci l'uso del corsivo, del centrato e dei dialoghi, ma, da questo punto di vista, in questa storia ho riscontrato qualche problema – di cui ti parlerò a breve.
Parliamo prima degli aspetti che ho apprezzato di più.
Uno tra questi è senz'altro l'uso della punteggiatura, che ho trovato ben calibrato e di una simmetria squisita (la simmetria è splendida!): “La vede mettere un punto al tema, e sa che è il suo occhio che vorrebbe perforare; la guarda piegare pergamene, e sa che è il suo polso che vorrebbe sbriciolare.”, “Lily è sporca dentro, le vene nere e rancide e corrose dal sangue, e lui di quel sangue vorrebbe svuotarla; ma è candida fuori, la pelle d’oro e di neve, ogni alito è miele sulle sue labbra corrotte, e lui di quel miele vorrebbe bagnarsi.”, “Lily sente il suo respiro sulla fronte e serra gli occhi, ma sa che sta sorridendo nel suo modo beffardo, e sa che il suo cuore in tempesta la sta tradendo”. Ho apprezzato particolarmente la virgola prima della “e”: non tutti la approvano, ma io personalmente la utilizzo spesso, trovo che dia un ritmo molto particolare e piacevole alla lettura, più spezzettato del normale ma più incisivo, e tu l'hai usata in maniera sublime, non ne cambierei neanche una!
Un altro aspetto che ho gradito molto è la scelta del lessico, sempre particolare e mai banale. Resti comunque su un registro medio-alto, ma fai delle scelte precise che rimandano a certi tipi di situazioni, soprattutto nei verbi: “perforare”, “sbriciolare”, “contaminare”, “corrodere”, “bruciare”, “marchiare”, “infestare”, e potrei continuare per tutta la storia. Indicano tutti azioni distruttive, o comunque legate alla violenza o sinistre, e indirizzano il lettore in una certa direzione. Si capisce fin da subito che la storia non sarà positiva e ottimista.
Tornando alla struttura della storia, trovo che il problema principale sia che i dialoghi, messi così in rilievo al centro e separati dal resto del testo, siano in corsivo: il corsivo è usato sì per evidenziare, ma è spesso utilizzato per indicare ricordi o qualcosa che è avvenuto nel passato, tant'è che all'inizio pensavo che la frase iniziale e anche i dialoghi dopo si collocassero in un tempo diverso da quello del racconto, che fossero ricordi di Lily. Soltanto dopo varie letture ho afferrato che stava svolgendosi tutto nello stesso momento, e in una flash purtroppo una mancanza di immediatezza è un problema.
Inoltre, ci sono certi pezzi che sono proprio confusionari per come li hai impostati, perché sono frasi non abbastanza caratterizzanti da far capire al lettore a chi escono di bocca. Ad esempio: “«Sei uno scherzo della natura!»./«Sirius, smettila o finirai nei guai»./«Caro fratello, ascolta la tua lurida puttana».”, qui immagino che la sequenza sia Sirius-Lily-Regulus, ma, se così è, mi sorge un dubbio: perché mai Regulus dovrebbe apostrofare Lily “la tua lurida puttana” riferendosi a Sirius? Mi è quindi venuto il dubbio che a parlare fosse di nuovo Sirius, per il semplice fatto che lui arriva trovando Regulus e Lily già insieme, e dalla tua storia si capisce che abbiano già una sorta di legami, quindi avrebbe molto più senso definire Lily la “lurida puttana” di Regulus. Allo stesso tempo, mi sembra improbabile che sia Sirius a parlare, perché, prima di tutto, nella fase prima è Sirius stesso a venire avvertito di smetterla per non finire nei guai e quindi “ascolta la tua lurida puttana” sembra logicamente riferirsi a lui; in più, penso che se Sirius si fosse azzardato a definire Lily “lurida puttana” James lo avrebbe scuoiato vivo. In tutto questo, comunque, mi resta ancora la perplessità su quel “tua” che, abbinato a “puttana”, fa intuire cose losche appena sotto la superficie, e quindi dice molto – anche se a quanto pare non dovrebbe dire niente, visto che Lily e Sirius non hanno intrallazzi!
Un altro punto che mi è risultato ostico è questo: “«Lily, allontanati!»./«Non ho bisogno del vostro aiuto!»./«Vorrei non fossi mai nato!».”. Lì per lì ho pensato fossero ricordi – sempre per la questione del corsivo, che mi ha tratta in inganno per tutta la storia – di Lily che si riferivano a “Sa di portarsi dietro troppo chiaramente i suoi tormenti, le amiche di Petunia sono fantasmi che le infestano la mente”, pezzo subito prima dei dialoghi in questione – il che contribuisce ad aumentare la confusione.
Mi sono resa quasi subito conto che, comunque, non si parlava di Lily (per il plurale di “nato”), ma questo non mi ha aiutato a capire chi abbia detto cosa. L'ho riletta almeno dieci volte, eppure non riesco a venirne fuori. Avevo pensato a Sirius/James-Lily-Regulus/Sirius, ma non sono sicura né della prima né della terza: nella prima, è poco rilevante se sia Sirius o James a parlare ma comunque non è bello che non si capisca chiaramente chi sia; nella terza, invece, all'inizio avrei detto Sirius, che è quello che solitamente attaccata, ma, avendogli affibbiato la prima, ho iniziato a pensare che potesse essere Regulus che, finalmente, scatta e si difende, attaccando Sirius. Il fatto che, però, poi citi di nuovo certe frasi (“Ferita a sangue – Sei uno scherzo della natura! –, marchiata a fuoco – Vorrei non fossi mai nata! –, la voce di Petunia è ovunque.”), riportandole al femminile, mi fa pensare che fossero tutti insulti rivolti a Regulus, che anche Lily ha subito – per il parallelismo tra i due che persiste in tutta la flash. Insomma, è tutto confuso, e francamente che siano le parti in evidenza ad esserlo peggiora la questione.
Ho trovato poco chiara anche questa frase: “In un attimo è seduto al suo fianco. Il dito pallido le indica qualcosa sul libro, e Lily sa che è un veleno mortale, ma è il calore del suo respiro a catturare la sua attenzione.”. Non capisco se il “veleno mortale” è il suo dito, la sua vicinanza, oppure se è un “veleno mortale” in senso letterale, nel senso che Lily ha in mano un libro di Pozioni o meno – nel qual caso avresti dovuto essere più chiara, o metterci un altro rimando. Sembrano piccolezze, e lo sono, ma in una storia di così poche parole, che dev'essere immediata, hanno il loro peso.
Anche questa frase: “È un animale ferito quando lui le si scaglia contro, ma si erge come una regina quando nessuno la vede, è un turbine di rabbia che al buio cova i suoi rancori segreti.” mi ha lasciata perplessa, nel senso che non ho capito da cosa scaturisca la rabbia di Lily. Non certo dai “rancori segreti”, visto che poco prima dici che è da essi che si sente annientata, sconfitta. La questione della rabbia la riprendi nel finale, e anche lì ho avuto la stessa sensazione di straniamento, perché non si riesce proprio a percepire da dove arrivi: il testo è enigmatico, le immagini non aiutano l'introspezione ma la rendono ancora più oscura.
Per contro, però, ci sono alcune immagini che, pur essendo un po' criptiche, risultano ugualmente immediate e sono perfette per la caratterizzazione dei personaggi: “quell'oscura dolcezza che accompagna ogni sua convinzione” è un'immagine che rispecchia pienamente Regulus, perfetta per lui e piena di sottintesi che riempiono il substrato testuale; “veste di garbo e imbratta di melma, è un’erbaccia che prospera e contamina” questo periodo dice tantissimo sul carattere di Regulus, così composto e perfetto esteriormente, eppure capace di essere spregevole (“imbratta di melma”), oltre che emotivamente invadente (“è un'erbaccia che prospera e contamina”); o anche “è candida fuori, la pelle d'oro e di neve”, riferito a Lily, rimanda a qualcosa di più della bellezza esteriore, fa pensare alla sua purezza, alla sua integrità morale, al fatto che lei rappresenta il “bene”, in contrapposizione sia al marcio che ha dentro sia alla natura ambigua di Regulus.
È un testo affascinante, colmo di metafore e immagini interessanti, ma andavo curato un po' di più l'aspetto strutturale per infondere maggior chiarezza.

3) Titolo: 5/5.
Il titolo che hai scelto per la storia mi piace molto. Forse non è originalissimo – se non sbaglio, c’è una storia molto famosa nel fandom che si chiama proprio così – ma non lo trovo un difetto, in questo caso particolare, perché compensa ampiamente con incisività e immediatezza. È semplicemente perfetto per i personaggi protagonisti, perché tutto, in fondo, gira attorno al sangue: rapporti tra fratelli, sangue marcio, c’è sangue dappertutto. Mi piace molto anche la scelta lessicale di “tuo”, che rende il titolo diretto e ancora più in grado di colpire il lettore.

4) Caratterizzazione dei personaggi, sviluppo della coppia e attinenza ai contenuti del bando: 11/15.
Te la sei cavata abbastanza bene in questo parametro, anche se ci sono alcuni aspetti che non mi hanno convinta.
Partiamo da Sirius, che è il personaggio secondario. Mi è sembrato abbastanza convincente – sebbene la mancanza di contesto me lo abbia fatto apparire un po' troppo aggressivo: aggredisce Regulus dal niente! -, anche se io lo immagino più indifferente nei confronti del fratello, della serie che lo rimette al suo posto quando serve. Comunque, era una scelta che ci poteva stare ed era una scelta “furba”, visto che così potevi ricollegarti al pacchetto. A parte il caos dei dialoghi di cui abbiamo parlato in Stile, però, ho trovato la sua presenza fin troppo ingombrante: penso che avresti potuto liquidarlo circa dieci righe prima – senza sacrificare niente – e dedicarti maggiormente alla coppia.
La coppia, a questo proposito, mi è sembrata ben realizzata. Mi è piaciuto che, fin dall'inizio, si percepisca un legame tra loro, ma, d'altro canto, questo ti penalizza un po' in questo parametro, perché con coppie così inusuali è sempre meglio partire dal primo contatto o comunque far capire bene le motivazioni dell'attrazione di fondo, altrimenti l'introspezione risulta un po' superficiale e forzata. La coppia in sé, però, mi è piaciuta molto: mi è piaciuto vederli interagire e anche scambiarsi quel bacio rabbioso, li ho trovati coinvolgenti e appassionanti.
Parlando invece dei protagonisti, quello che mi è piaciuto di più è sicuramente Regulus. L'ho trovato teatrale, ma non in senso negativo. “«La morte ha il colore dei tuoi occhi»./«Non so di cosa tu stia parlando, Black»./«E ha la puzza del tuo sangue»” non sono frasi da adolescente, eppure le ho trovate convincenti: secondo me, i purosangue hanno un po' la mania di parlare in questa maniera artefatta, plateale. Anche dopo (“Caro fratello, ascolta la tua lurida puttana”) mantiene questo modo di parlare molto curioso, sprezzante, che ho proprio trovato appropriato per lui. Il suo modo di porsi con lei fa intuire bene la repulsione e l'attrazione che prova per lei allo stesso tempo: i sentimenti ambivalenti sono molto ben valorizzati dal suo modo di fare discontinuo, a volte decisamente maleducato (“lurida puttana”) e altre volte quasi gentile (“Ogni tanto, prenditi quello che vuoi”). C'è sempre una nota di scherno nelle sue parole, che rappresenta benissimo quanto sia disgustato da Lily e quanto la consideri una debolezza imperdonabile.
Purtroppo, ci sono due aspetti che non mi hanno convinta. In primo luogo, come ti ho già detto in Stile, perché Regulus dovrebbe definire Lily la “lurida puttana” di Sirius? Sembra un dettaglio, ma getta un'ombra sui rapporti tra i due – Lily e Sirius – non indifferente, che, visto il canon, era meglio se non ci fosse. “Questa lurida puttana” sarebbe stato un po' più grezzo e meno poetico, ma non avrebbe creato dubbi di sorta; anche “la puttana sanguemarcio” poteva andare bene. Sono scelte meno eleganti della tua, però avrebbero rispettato meglio le caratterizzazioni.
L'altro aspetto è che, partendo la storia con la loro relazione già in corso o comunque con loro due che hanno già un legame di vicinanza – al punto che lui si avvicina, le dice cose tremende e lei non lo schianta (che dice molto!) -, la caratterizzazione di Regulus ne esce indebolito. Non viene spiegato perché si avvicina a Lily, né perché la trovi attraente, come mai lei gli abbia permesso di avvicinarsi – a quel tempo, i pregiudizi verso i Serpeverde c'erano eccome – e tutti questi aspetti mancanti lasciano il lettore insoddisfatto.
Per quanto riguarda Lily, mi è piaciuta. L'ho trovata forse un po' inerme (un bel ceffone al “lurida puttana” ci stava, eh!), ma nel complesso l'ho trovata originale, diversa dal solito: finalmente non il solito angelo immacolato. Filtrata dalla prospettiva di Regulus è parsa desiderabile, eppure in qualche modo “sbagliata”, è una cosa che ho apprezzato molto.
Mi sono piaciute anche le riflessioni sul rapporto con la sorella, il suo sentirsi inadeguata e il senso di ingiustizia che la fa sentire già “sconfitta”. Le ho trovate molto adatte a lei e anche queste originali, perché non mi era mai – o almeno mi pare – capitato di leggere questo tipo di pensieri abbinati al personaggio di Lily – benché siano perfettamente canon!
Peccato che tu non abbia spiegato meglio da dove viene fuori tutta quella rabbia inespressa – che doveva essere bella violenta se viene paragonata a una “Furia” -, mi sarebbe piaciuto che offrissi un'opzione al lettore, così si resta un po' spaesati dalla reazione molto forte di Lily.

5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 3/5.
Il pacchetto era: “11) Coppia: Regulus Black/Lily Evans.
Indicazione: Lily ha sempre sentito di avere qualcosa in comune con Regulus – entrambi secondogeniti, benvoluti dalla famiglia e ripudiati dai fratelli maggiori. Ogni volta che Sirius, spalleggiato da James, schernisce o ignora Regulus, Lily rivede Petunia e le sue normalissime amiche, e la rabbia monta prepotente. A Regulus il sangue di Lily non è mai piaciuto, ma la ama follemente ogni volta che tratta suo fratello e Potter come feccia – in quei momenti, lei diviene regale e sembra pura.”
Sulla realizzazione del pacchetto, devo dire che sei stata abbastanza brava, anche se non l'hai centrato in tutto.
Trovo che tu lo abbia incentrato troppo sulla prima parte e poco sulla seconda. Le somiglianze tra Regulus e Lily emergono chiaramente, così come i rapporti conflittuali con i fratelli, e questo mi è piaciuto molto e penso che tu lo abbia sviluppato molto bene nella tua storia.
D'altro canto, nella tua storia sembra che ciò che attiri Regulus di Lily sia più che altro la rabbia in generale, non la rabbia che scaglia contro Sirius o James – tant'è che la zittisce pure chiamandola “lurida puttana”, in uno dei momenti in cui invece dovrebbe “amarla follemente”. Ho trovato quindi questa parte un po' in contraddizione con ciò che chiedeva il pacchetto ed è un peccato che i presupposti dell'attrazione di Regulus fossero “sbagliati”, perché poi il vederla “regale e pura” nei momenti in cui sente di desiderarla c'è tutto.

6) Gradimento personale: 8/10.
La storia mi è piaciuta abbastanza: questa coppia è molto originale e devo dire che sta iniziando ad intrigarmi, e tu sei stata molto brava nel presentarla, ho trovato le interazioni tra i due proprio interessanti, ne avrei voluto leggere di più.
Purtroppo questa storia ha dei limiti oggettivi legati alla poca chiarezza di alcuni periodi, che l'hanno penalizzata non poco, come ti ho già spiegato, e che hanno anche reso meno efficace uno stile evocativo altrimenti molto valido.
Un altro aspetto che non mi ha fatta impazzire è la realizzazione del pacchetto: mi sarebbe piaciuto che vi rimanessi più fedele, essendo uno spunto davvero splendido.

Giudizio dell’Autrice del pacchetto, RosmaryEFP: 18/30.
Ho riletto la tua storia molte volte e ogni volta avevo sempre la sensazione di scorgere un’intenzione che purtroppo non è riuscita a esprimersi – forse per esigenze di spazio. Alcuni elementi del pacchetto sono davvero molto presenti: l’attrazione di Regulus, l’interazione tra Regulus e Lily, i fantasmi di Lily che la costringono a rivedere in Sirius le accuse di Petunia. Di contro, non sono riuscita a rintracciare il motivo per cui Regulus è attratto da Lily, né la furia della ragazza. Parlando della coppia, sin dalle prime righe ho avuto l’impressione di trovarmi in una dimensione dove Regulus e Lily hanno già una relazione o comunque si sono già avvicinati, impressione rafforzata dal finale dove lui le si avvicina all’esterno delle serre e assume un atteggiamento tipico di chi ha già un legame con l’altra persona – questo da un lato mi è piaciuto molto, mentre dall’altro mi ha impedito di vedere approfondito il motivo (indicato dal pacchetto) per cui lui si avvicina a lei. A mio parere, a penalizzare questo racconto è lo stile, che in questo caso ho trovato un po’ confusionario: non sono riuscita a contestualizzare tutti i dialoghi centrati e in corsivo, dato che non ho capito a quali personaggi, a quale tempo e a quale spazio si riferissero alcuni di questi. Ad esempio: «Lily, allontanati!». «Non ho bisogno del vostro aiuto!». «Vorrei non fossi mai nato!»; inizialmente, ho pensato che fossero, in ordine, James o Sirius, Regulus e Sirius, ma ho convenuto che non avrebbe avuto senso che Regulus parlasse al plurale – il “vostro” aiuto – e che l’ultima battuta è associabile anche allo stesso Regulus – e, se così fosse, la prima potrebbe essere stata detta da Regulus, la seconda da Sirius e riferita agli amici e quindi la terza di nuovo da Regulus. Insomma, un po’ caotica la cosa! Non riuscendo a contestualizzare bene questi dialoghi, temo di aver perso molti dettagli della storia, perché immagino che molte informazioni tu le avessi seminate lì, in quelle battute messe anche visivamente in una posizione di rilievo. Per il resto, è uno stile che in alcuni punti preferisce “dire” più che “mostrare”, ad esempio dice che Lily è marcia, ma non la mostra né è chiarissimo perché lo sia. Come ho detto inizialmente, l’impressione è di aver letto un’ottima intenzione che non è riuscita a svilupparsi completamente, il che è stato un vero peccato, perché l’idea c’è e c’è anche l’impostazione di base, ma non c’è lo sviluppo. Ad ogni modo, so bene di aver scritto un pacchetto complesso, quindi grazie di averlo scelto e di esserti cimentata in questa sfida!


3 - “L'uomo che non ha mai vissuto” di _Freya Crescent _.
Totale: 40.3/50.

1) Grammatica e ortografia: 4.8/5.

La grammatica va bene, c'è solo una piccola svista.
“Perché sono un'idealista.”: “un idealista”, dato che ci riferiamo a Tom (- 0.20).

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 10/10.
Come sempre, il tuo modo di scrivere mi stordisce e mi incanta, lasciandomi con una sensazione di pienezza che mi soddisfa su tutti i fronti e, allo stesso tempo, con una fame vorace che implora di averne di più, sempre di più.
Di questa storia ho apprezzato particolarmente la struttura: i paragrafi chiaramente divisi per rispettare l'ordine cronologico, i dialoghi posti al centro in una posizione privilegiata, e l'uso estremamente incisivo del corsivo. Legata a questo aspetto, c'è anche un'altra questione più profonda legata al tuo stile, e cioè la capacità di condensare svariati significati e una miriade di sottintesi in poche parole. Ti faccio un esempio, in questa frase (“Gellert ricordava il suo viso intagliato nel marmo, la perfezione fasulla di chi non ha un cuore in grado di battere”), quel “viso intagliato nel marmo” è più di una mera descrizione estetica: lascia sì intuire la bellezza granitica di Tom, ma sta soprattutto ad indicare la sua freddezza, la sua indifferenza verso la vita, e anticipa la precisazione – in corsivo, in posizione di rilievo, perché dev'essere uno schiaffo in faccia al lettori – di “la perfezione fasulla di chi non ha un cuore in grado di battere”, che è una splendida immagine ma è anche una sentenza impietosa sulla natura di Tom.
Fai sempre un largo utilizzo di immagini e metafore, ma in questa storia ti sei superata, ce ne sono veramente tante. Solitamente un utilizzo così intenso mi infastidirebbe, ma tu l'hai gestito molto bene, mantenendo un equilibro perfetto: non si ha un'impressione di pesantezza, né si ha la sensazione che il testo sia un esercizio di stile, perché ogni immagine che scegli, ogni parola, è funzionale ai personaggi e alla loro introspezione. “Gellert ricordava quel suo primo sorriso come si ricordano gli incubi di un'estate in rovina e di passioni ormai morte” questa frase mi ha straziato, e non solo per il riferimento alla coppia Albus/Gellert che è la mia OTP, ma proprio per come hai espresso il concetto. È incredibile come le espressioni che hai scelto - “gli incubi di un'estate in rovina” - trasmettano al lettore un malessere sordo, senza fine, che non passerà mai. È incredibile come i tuoi stessi siano emotivi, come bastino poche parole per straziare il cuore al lettore – o almeno a un lettore sentimentale come me!
Ad aiutarti in questo è senza dubbio la scelta del lessico, sempre curatissima. Il registro medio-alto conferisce al testo una certa ricercatezza che io apprezzo sempre moltissimo, e certe espressioni mi sono proprio rimaste impresse: “spezzava la vita con la grazia di un violinista che declina verso l'ultima nota” - un periodo veramente tragico, che trasuda morte da ogni termine, eppure è estremamente delicato ed elegante, “contorni sbiaditi”, “s'era odiato così tanto da sentire le ossa bruciare”, “la mente e il corpo disfatti dalla prigionia”, “il peccato da cui non si è lasciato stregare”.
Complimenti, non ho veramente nessun appunto da farti!

3) Titolo: 4.5/5.
Il titolo che hai scelto mi piace davvero molto, pur essendo un po’ lungo per i miei gusti soliti – ma qui devo dire che non mi disturba affatto. È un titolo molto incisivo e intrigante, che penso incuriosirà non poco i lettori.
Non ti ho dato il punteggio pieno perché ho trovato il richiamo nel testo un po’ flebile, nel senso che nella storia l’immagine di Tom come “uomo che non ha mai vissuto” non è sottolineata abbastanza, secondo me, ma è relegata al fondo della flash perdendo così di incisività.

4) Caratterizzazione dei personaggi, sviluppo della coppia e attinenza ai contenuti del bando: 11/15.
Devo dire che, vista la difficoltà di trattare due personaggi come questi, te la sei cavata abbastanza bene.
Il mio preferito in questa storia è sicuramente Tom, che ho trovato davvero ben caratterizzato. Penso che questa frase (“Mi hai insegnato che nessuno è come me. Nemmeno tu.”) riassuma perfettamente l'essenza di Tom: fin da bambino, si notava come il paragone con altre persone lo disturbasse (il disgusto per l'avere un nome comune a tanti, il fastidio quando Silente gli dice che è come lui), e quindi mi ha fatto molto piacere ritrovare questo dettaglio – che è solo apparentemente un dettaglio, in realtà rappresenta il fulcro della sua sociopatia -, che troppo spesso è trascurato in storie che l'hanno come protagonista.
Del tuo Tom mi sono piaciute anche le descrizioni che ne fai, sia a livello estetico (“aveva la bellezza di un demonio, l'eleganza di un principe”), sia a livello concettuale, in cui emerge benissimo la sua connessione con la morte (“spezzava la vita con la grazia di un violinista che declina verso l'ultima nota”). Ho trovato in tutta la storia diverse immagini che richiamavano alla morte, l'ho trovato estremamente appropriato.
Anche il terrore di lui finale come Voldemort mi è sembrato estremamente azzeccato: ho sempre pensato che – nel canon – avesse ucciso Gellert non perché esasperato dalle sue parole, ma perché terrorizzato che potessero rappresentare la verità.
Riguardo a Tom, l'unica parte che non mi è ben chiara è questa (“i suoi occhi di pece che cercavano di nascondere l'estasi, il moto di un violento delirio che doveva essere placato”): lo descrivi subito così e non ho capito se ti riferissi all'estasi che prova uccidendo – particolare che è assodato nelle storie su di lui, perché nel canon non è specificato chiaramente – o se il “violento delirio” sia una sorta di passione che prova per Gellert, come mi verrebbe da pensare leggendo il pezzo successivo che ne parla (“Gli aveva permesso di restare, per poterlo osservare, e aveva capito che quella luce s'intensificava non appena Tom, la schiena inarcata per il piacere e le mani ancora colme di scintille, lo guardava in preda a un estatico delirio”). Questo mi ha un po' confuso, perché non ho ben capito se stavi descrivendo una frenesia omicida o una specie di passione “amorosa” - che sarebbe molto bello a livello di coppia e un po' inusuale per Tom, ma comunque convincente.
Ci sono anche altri punti oscuri nella tua storia, soprattutto riguardo alcuni dialoghi. “Perché sono un idealista”: all'inizio ero rimasta non poco sorpresa – e non soddisfatta – dal vedere una frase del genere in bocca a Tom. Soltanto in un secondo momento – leggendo le tue note – ho capito che l'avevi pensata come una battuta sarcastica, ma anche qui non ho capito se fosse “un caso” che Tom ironizzasse proprio su ciò che è Gellert in realtà, o se il riferimento fosse voluto, e in questo caso mi sono chiesta come potesse Tom intuire che Gellert fosse un idealista, quando dal fuori sembra soltanto un tiranno – è un personaggio come Silente, complesso, fatto di mille strati, e ciò che sembra non corrisponde mai a ciò che è veramente. Tutti questi dubbi hanno quindi minato l'incisività della frase, e anche la flash ne ha risentito – sebbene in minima parte – perché la chiarezza in una storia così breve è essenziale.
Per quanto riguarda Gellert, sono un po' combattuta.
In linea di massima, mi è piaciuto, ci sono certi aspetti che mi hanno proprio catturata: questo rivedere se stesso in Tom (“Aveva visto il suo stesso riflesso negli occhi di quel giovane assetato di risposte, aveva visto i contorni sbiaditi dell'adolescente ch'era stato e l'aveva odiato, l'aveva odiato e aveva desiderato tenerlo vicino a sé”), che lo attrae e, allo stesso tempo, glielo fa addirittura odiare; il sollievo che prova ad avere una persona spietata come Tom vicino in un periodo della sua vita che io penso fosse molto difficile e solitario; il fatto che basti il ricordo di Albus a fargli capire che sta sbagliando tutto, un'altra volta; l'atteggiamento derisorio e disperato con cui cerca di proteggere Albus e “Il Bene Superiore”. Sono aspetti del tuo Gellert che ho amato, non c'è dubbio!
Quello che mi ha convinto meno è questa sorta di rassegnazione, questo sentirsi già sconfitto: mi è sembrato troppo arrendevole, quando invece dovrebbe essere nel massimo del suo potere distruttivo. È il momento in cui è più temibile e potente, e mi piace che venga descritto con degli scrupoli e qualche ombra – d'altronde, è un idealista, non un assassino -, ma così mi è sembrato troppo, e anche poco IC, dal momento che Silente racconta a Harry – quando si incontrano alla stazione dopo la morte di quest'ultimo – che c'erano voci che dicevano che, di recente, Gellert avesse compreso le indegnità delle sue azioni e si fosse pentito, ma di recente, non nel 1945, addirittura mezzo secolo prima e quand'era sul punto di avere il mondo ai suoi piedi!
Un ultimo appunto che mi sento di farti riguarda questa frase (“Gellert gli aveva dato le spalle e aveva creduto d'essere sfuggito ai ricordi, ai tempi lontani in cui giocava a fare il Padrone della Morte”): non mi è piaciuto l'uso del verbo “giocava”. Anche se sono certa, conoscendoti, che sia una scelta ragionata, l'ho trovato poco adatto a un personaggio come Gellert, che ha sacrificato tutto per i suoi ideali e per ciò in cui credeva: penso che nemmeno con una buona dose di autoironia potrebbe riferirsi al periodo con Albus con “tempi lontani in cui giocava a fare il Padrone della Morte”, visto quello che ha perso.
Per quanto riguarda le dinamiche di coppia, ho notato che si capisce molto bene perché Gellert si senta attratto da Tom, ma non si intuiscono i motivi che spingono Tom ad avvicinarsi a Gellert, e questo è problematico, con una coppia così inusuale.

5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 2/5.
Il pacchetto era: “3) Coppia: Gellert Grindelwald/Tom Riddle Jr.
Indicazione: Tom si è appena diplomato, vaga per l'Europa con nient'altro che la propria bellezza affilata e un'anima in frantumi.
È il 1945 e la Germania è sconvolta dalla guerra di Gellert Grindelwald, l'oscuro mago che sulle pagine dei quotidiani è una figura slanciata dai capelli lucenti e le mani imbrattate dal sangue di mille stragi.
Tom ne è incuriosito, perché Gellert pare degno di lui nelle sue intuizioni, nelle sue pretese, nei suoi sogni d'utopia. Tom non è mai stato un idealista, ma Grindelwald ha un fascino magnetico a cui è difficile resistere, e il suo mondo di violenza e sangue e libertà è un mondo che Tom potrebbe desiderare.
Nota: descrivere un incontro tra i due. Può non essere il primo, ma l'ultimo, uno nel mezzo o anche l'unico. Visto che dovrebbe essere una storia di coppia, fate in modo che ci sia quanto meno dell'interesse, ma attenzione all'IC.”
Sono stata molto indecisa su cosa assegnarti in questo parametro, perché da un lato sono rimasta soddisfatta dall'atmosfera che si respira nella flash e dalla storia in sé, perché è esattamente il genere di storia che mi piace leggere su questa coppia. Nonostante questo, però, non posso fare a meno di notare che molte delle mie indicazioni si sono un po' perse nel vuoto – e posso anche capirlo, perché l'ispirazione lavora in modi molto misteriosi e il pacchetto era senz'altro uno dei più complessi!
Quello che ho trovato mancante nel tuo testo è la descrizione di Gellert come “figura slanciata dai capelli lucenti e le mani imbrattate dal sangue di mille stragi”. Non per la descrizione in sé, ma per ciò che rappresenta: nella tua storia non emerge questo lato “sanguinario”, il lato da condottiero, di Gellert. Da questo punto di vista, è Tom che viene descritto per la sua smania, per il suo essere un soldato, per l'“estatico delirio” che lo contraddistingue, e sempre Tom eclissa un po' la figura di Gellert, le cui riflessioni sono sempre legate a ciò che Tom scatena dentro di lui – i ricordi, il senso di colpa.
Anche questa parte (“Tom ne è incuriosito, perché Gellert pare degno di lui nelle sue intuizioni, nelle sue pretese, nei suoi sogni d'utopia. Tom non è mai stato un idealista, ma Grindelwald ha un fascino magnetico a cui è difficile resistere, e il suo mondo di violenza e sangue e libertà è un mondo che Tom potrebbe desiderare.”) non è stata sviluppata in maniera per me soddisfacente. Ciò che attrae Tom di Gellert non è specificato ma di certo non è una questione di ideali, non è per una condivisione di “atrocità”, come suggeriva il pacchetto – in realtà, non hai proprio specificato perché Tom si senta attratto da Gellert. Anche il “fascino magnetico” di cui Gellert dovrebbe essere dotato non emerge minimamente: di lui vediamo le debolezze, la malinconia, il dolore, l'autorità, ma di certo non il fascino. Trovo che manchi questa parte nella tua storia, questa sorta di attrazione mentale che avrebbe dovuto far sì che Tom si sentisse sedotto da Gellert e dal mistero che rappresenta.

6) Gradimento personale: 8/10.
La storia mi è piaciuta molto: soprattutto lo stile, l'ho trovato di una bellezza lacerante, che strappa il cuore, estremamente evocativo e incisivo. Nel complesso la storia mi è piaciuta, ma i personaggi non mi hanno convinta fino in fondo – e io ho un debole per loro, sai quanto li amo! - e il pacchetto avrei voluto fosse stato rispettato di più, per questo il mio gradimento è molto alto ma non può essere eccellente.

Giudizio dell’Autrice del pacchetto, Mary: 19/30.
Quello che pensavo te l'ho già detto nel parametro appropriato. Diciamo che si vede che il mio pacchetto è stato uno spunto da cui sei partita e poi l'ispirazione ti ha trascinata verso sfumature leggermente diverse, ma ugualmente belle!
Ancora grazie per aver sviluppato una mia idea in un modo così meritevole.


2 - “Regina di un solo servo” di RosmaryEFP.
Totale: 46.8/50.

1) Grammatica e ortografia: 4.8/5.

La grammatica è perfetta, c'è solo una piccola svista.
“La ingabbi tra il tuo corpo e le parete alle sue spalle”: “la parete” (- 0.20).

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 10/10.
Il tuo stile, come ben sai, mi piace sempre molto: ha qualcosa di speciale che colpisce al primo impatto, un tocco un po' “rétro”, come si nota dal linguaggio curatissimo e dal lessico che scegli.
Andando più nel dettaglio, ho apprezzato particolarmente come hai scelto di impostare il testo e i vari paragrafi. Scelte perfettamente simmetriche come nelle prime frasi (periodo principale, due punti, un altro periodo, un trattino lungo e infine un inciso categorico formato da una sola parola, per rappresentare la “voce” di Scorpius) incontrano senz'altro il mio gusto – e accontentano la mia mania di simmetria. In particolar modo, ho trovato gradevole quest'uso dell'inciso finale per far sentire direttamente i pensieri di Scorpius, senza il filtro della seconda persona narrante.
Trovo che sia un testo nell'insieme molto emotivo, che riesce a trasmettere con le pochissime parole che avevi a disposizione una vasta gamma di emozioni: l'ossessione, il desiderio imperante, il bisogno, l'instabilità mentale di Scorpius, il fastidio di una Rose sempre annoiata, la follia e il dolore del finale. Sebbene questa storia contenga veramente tanti stati d'animo, sono riuscita a percepirli tutti, ed è senz'altro merito del tuo stile diretto, molto incisivo, che non fa sconti. Certe immagini mi sono rimaste impresse - “i suoi inermi insetti”, “stroncando il tuo orgoglio bugiardo” -, sono davvero d'impatto.
Non abusi di metafore o di troppe figure retoriche, da questo punto di vista è un testo piuttosto “pulito”, però le poche immagini che inserisci – gli spasimanti di Rose visti come insetti, lei una regina, una regina caduta nel finale – si ripropongo per tutto il testo, estremamente salienti anche per la caratterizzazione dei personaggi.
Certe frasi, poi, mi sono piaciute veramente moltissimo: “Un sorriso splendente corrompe le sue labbra – la regina gradisce il tuo servilismo.”, “Ma le spire della regina stritolano chi la ama”, “Il fastidio sporca la noia, e vibra contro di te.”, “Esplodi – anche se credi farà più male a te che a lei.”. Sono calibrate così bene che trasmettono molto di più di quello che c'è scritto, permettono al lettore – al lettore attento – di cogliere infinite sfumature.
Un altro aspetto di questa storia che ho apprezzato tantissimo è la scelta del lessico. Utilizzi termini particolari, di uso non quotidiano – sebbene comprensibilissimi – che danno al testo una sorta di ricercatezza, una cura per i dettagli, che io amo molto. “Pestilenza”, “disossarti”, “retaggio”, “accartocciata” riferito a una persona, sono tutte parole che chiunque conosce – o almeno dovrebbe! -, però alzano la qualità del testo, perché appartengono a registri molto specifici e particolari.
Ho solo un appunto da farti, e riguarda questa frase: “I suoi occhioni ti fissano allucinati quando la penetri”. L'uso del termine “penetri”, per quanto sicuramente voluto e studiato per rendere un effetto più crudo, non lo trovo vincente. È anche un gusto personale - “penetrare” nella descrizione di un amplesso è una delle cose che mi infastidisce di più - ma ritengo che spezzi proprio la lettura, saltando spiacevolmente all'occhio. Avrei preferito “prendi”, sebbene mi renda conto che forse sia un po' troppo soft per descrivere uno stupro, oppure “violenti”, che però ha il difetto di essere un po' troppo generico, pur se comprensibile nel contesto. Comunque, avrei preferito una scelta più armoniosa che si amalgamasse meglio al resto del testo, anche a discapito dell'atmosfera di brutalità – che, in ogni caso, non sarebbe stata rovinata dall'assenza di un solo termine!

3) Titolo: 4/5.
Il titolo è ciò che mi ha convinto meno della storia. Sebbene sia estremamente legato alla trama e soprattutto ai personaggi, non mi ha conquistata del tutto.
Mi piace molto questo ribaltamento delle figure: Rose che è la “regina” di “un solo servo”, quando invece di solito è il contrario, ma trovo che sia un qualcosa che – pur se evidente – non salta subito all’occhio – anche io me ne sono resa conto soltanto dopo aver letto le note. Si è così abituati a dare per scontato il contrario che lì per lì non ci si fa caso e il titolo risente così un po’ d’immediatezza, secondo me.
Soprattutto, però, se ne coglie la bellezza soltanto a posteriori, una volta letta la storia e arrivati al finale, che chiude il testo in un cerchio perfetto. È un effetto che a me piace molto, ma che non sempre risulta essere un pregio.
Per il resto, è molto interessante e anche abbastanza incisivo, e penso che possa attirare i lettori.

4) Caratterizzazione dei personaggi, sviluppo della coppia e attinenza ai contenuti del bando: 14/15.
Sono rimasta molto soddisfatta dal lavoro che hai fatto coi personaggi, soprattutto considerando che ti avevo dato una caratterizzazione molto precisa nel pacchetto: tu non solo l'hai rispettata alla perfezione, ma le hai anche dato un tocco originale.
Partiamo da Rose. Sei stata molto brava perché, nonostante il punto di vista sia incentrato prevalentemente su di lui e sia lui il protagonista, Rose non viene mai meno: la coppia si sente dalla prima all'ultima riga, e lei è una coprotagonista fantastica. L'ho trovata semplicemente superba, nella sua indifferenza, nel suo essere così fredda e così “leggera”. Mi è piaciuta molto la descrizione che ne dai all'inizio, attraverso lo sguardo di Scorpius: una bellezza impietosa, che per i suoi colori attinge al “sangue venoso”, una bellezza indifferente che non si cura di niente e di nessuno, che “non spiega, prende”. Anche la leggerezza con la quale usa la sua stessa avvenenza – quando lo bacia “in cambio” del suo aiuto per lo studio -, quasi fosse un'arma, ha incontrato il mio totale gradimento. Ho adorato anche il fatto che tu l'abbia descritta così volubile: una volta che Scorpius diventa troppo impegnativo, troppo noioso (non che avesse tutti i torti, povera Rose!) se ne va senza guardarsi indietro, senza rimorsi. Non le importa niente di distruggere definitivamente Scorpius, neanche ci pensa. E quando lui la tormenta, l'hai descritta così bene: vibrante di fastidio, di disprezzo, di noia, non è nemmeno perfida mentre constata quanto lui sia “patetico”. Persino quando lui le usa violenza, è così sicura di sé che all'inizio sembra incapace di crederci – “gli occhioni allucinati” - e soltanto alla fine Scorpius riesce a spezzarla definitivamente.
Passiamo a Scorpius. Fin da subito si intuisce quanto sia disturbato, ossessivo – nel modo che ha di seguirla per i corridoi, nella maniera in cui classifica i suoi amanti, “inermi insetti”, nel modo in cui la ammira quando li stritola tra le sue spire –, eppure non si ha mai la totale percezione della gravità del suo malessere. Lo descrivi sempre come implorante, bramoso, preda di un desiderio disperato. Piagnucoloso, noioso, pietoso, incapace di darsi un freno, anche a costo di calpestare il proprio retaggio e salutare la propria dignità. Il lettore non ha davvero la piena consapevolezza di quanto Scorpius sia malato – ma di questo parleremo fra poco.
Mi è piaciuto il modo in cui l'hai “smascherato”, nel primo incontro tra i due. Scorpius si presenta come una persona completamente diversa da quella che l'introspezione indiretta ci ha descritto: sicuro di sé, pronto, con un bel modo di fare, molto Serpeverde (“Studiamo insieme?”/“Solo se posso avere qualcosa in cambio.”), per certi versi anche affascinante. Eppure, dopo neanche cinque frasi, basta il bacio di lei – che ha visto ben oltre la superficie, anche se non si è premurata di andare abbastanza a fondo – perché lui ceda, “eccitato e inebetito”, rivelandosi in parte per ciò che è – un poveretto ossessionato che sta per diventare un mostro.
Non ti ho dato il punteggio pieno per il finale. Sono stata indecisa parecchio per questa questione, ma alla fine ho scelto di assegnarti questa piccola penalità.
Il finale mi piace e trovo anche che sia molto originale – soprattutto la svolta sulla pozione per avere figli presa da Scorpius prima di usare violenza a Rose -, mi è sembrato però un po' troppo precipitoso. Per tutta la storia, Rose viene dipinto come assillante ed ossessivo, ma non ci sono degli indizi che lascino intuire che possa essere pericoloso: sembra sempre così succube di Rose, implorante, piagnucoloso, che il lettore non può fare a meno di trovarlo pietoso, non inquietante.
Mi rendo conto che la tua potrebbe – e probabilmente lo è – essere stata una scelta precisa per dare un tocco rivoluzionario al finale, che il lettore assolutamente non si aspetta, ma penso che, per quanto l'effetto “sorpresa” sia sicuramente riuscito, così venga a essere penalizzata la caratterizzazione di Scorpius. Non ce lo si aspetta e si rimane straniti, nel leggere dell'agguato che Scorpius tende a Rose, nel vedere fino a che punto è disposto a spingersi pur di farla sua. Col senno di poi ci si accorge che il comportamento ossessivo di Scorpius era senz'altro un segnale d'allarme, ma resta comunque una sorta di smarrimento, perché Scorpius non è mai stato violento, non l'hai mai nemmeno descritto arrabbiato – è sempre e solo supplichevole, implorante. Questo ci potrebbe anche stare – si potrebbe pensare che Scorpius stia avendo un crollo psicotico che lo porta a dissociarsi dalla realtà -, però la premeditazione e la chiusura finale “Non mi volevi, Rose? Ora mi avrai per sempre” fanno pensare a una sorta di vendetta e lasciano supporre che lui sia ben presente a se stesso, se sa bene che quello è l'unico modo per avere Rose per sempre.
Insomma, ho trovato il finale un po' precipitoso. Con qualche indizio in più sarebbe stato perfetto!

5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 5/5.
Il pacchetto era: “4) Coppia: Rose Weasley/Scorpius Malfoy.
Indicazione: Rose Weasley è la ragazza dei sogni: bella, raffinata, languida. Tutti la desiderano, tutti la amano, e Scorpius è così pazzo di lei che sembra aver preso un colpo alla testa.
Ma Rose si annoia in fretta, e non impiega molto tempo a sentirsi infastidita da Scorpius e dalla sua venerazione. Rose, stupenda e capricciosa, lo lascia con una leggerezza che lui non riesce a perdonarle.
Scorpius non ha nessuna intenzione di accettare di essere stato messo da parte.
Nota: dovete descrivere uno Scorpius ossessionato (vanno bene anche risvolti molto dark), e una Rose degna di nota in cui i pregi e i difetti che ho indicato si sentano bene, soprattutto quell'indifferenza un po' crudele che la porta a spezzargli il cuore senza pensarci due volte.”
Lasciami dire che sono rimasta davvero soddisfattissima della resa che hai fatto di questo pacchetto. Gli elementi che volevo erano diversi, non era semplice condensarli tutti in una flash, eppure te la sei cavata egregiamente!
Le caratterizzazioni, come ti dicevo sopra, sono proprio come devono essere e come mi aspettavo che fossero: Rose indifferente, splendida e crudele, inconsapevole fino alla fine del male che provoca con la sua leggerezza; e Scorpius, Scorpius è completamente ossessionato, proprio come se avesse “preso un colpo alla testa”.
Hai poi decisamente sfruttato quel “vanno bene anche risvolti molto dark”, in un modo che, anche se ti ho mosso qualche appunto, mi è piaciuto.
Bravissima!

6) Gradimento personale: 9/10.
Ho adorato questa storia. Mi è piaciuto tantissimo lo stile, che mi ha trasmesso una miriade di emozioni permettendomi un'immedesimazione completa che mi ha stordita – soprattutto per il finale amarissimo – e ho amato certe immagini che hai utilizzato, mi sono rimaste veramente impresse.
Ho trovato bellissime e molto ben fatte le caratterizzazioni, l'introspezione è velata ma non lascia dubbi al lettore, è impietosa proprio come tutto il resto della storia. Ho avuto un debole per Rose, che è la mia preferita della Nuova Generazione, anche in questa storia, nonostante fosse semplicemente odiosa – ma pare che più difetti ha, più io la apprezzi!
La trama mi ha intrigata e ho trovato la narrazione molto coinvolgente e incisiva.
Come ti dicevo, la storia mi è piaciuta molto, ma non ti ho dato il punteggio pieno per il titolo che, come ti ho spiegato nel suo parametro, non mi ha conquistata del tutto – avrei voluto qualcosa di ancora più bello per una storia così avvincente! -, e per il finale, che a mio parere poteva essere calibrato meglio.

Giudizio dell’Autrice del pacchetto, Mary: 30/30.
Non ho molto da aggiungere a quanto già detto nel precedente parametro, ma volevo ringraziarti per aver scelto un mio pacchetto e averlo sviluppato così bene, ne sono stata letteralmente deliziata!


1 - “Medusa” di Mitsuki91.
Totale: 47.9/50.

1) Grammatica e ortografia: 4.4/5.

La grammatica va bene, ma ci sono alcune sviste.
“E’ un giorno come un altro, lui di nuovo vittima inerme.”: la “È” ha l'accento, non l'apostrofo (- 0.20).
Stessa cosa qua: “E’ morto per me.” (- 0.20).
Stessa cosa qua: “E’ un coniglio nel fango, mangiato dai vermi.” (- 0.20).

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 10/10.
Il tuo stile è uno di quelli che preferisco perché, pur essendo pieno di immagini incisive che lasciano letteralmente senza fiato, resta semplice, diretto, arriva senza fronzoli al lettore, e l'impatto emotivo è decisamente invadente.
Il maggior pregio di questa storia è che utilizzi tutta una serie di metafore, immagini ed espressioni che, torcendosi e mutando e evolvendosi, accompagnano i personaggi e la loro crescita, l'evoluzione della trama. Le immagini che hai utilizzato sono sublimi, davvero incisive: Lily che, quando è furente, diventa Medusa, una “Regina nata sbagliata”, con i serpenti che le cantano nel sangue, non con “vermi nelle sue vene”, e Regulus che non riesce a resistere a questa sua “furia gelida”; e poi, quando torna “una comune mortale sopraffatta dalla pietà” lui la detesta e desidera risvegliare Medusa – sebbene al tempo stesso la tema! -, ma tutto ciò che ottiene è un “coniglio spaurito” che “fugge via, a scavare una tana lontano./A nutrirsi di vermi.”; e sul finale la metafora evolve ancora, quando Regulus decide di non voler più vedere Medusa che infierisce su suo fratello perché è troppo pericoloso, e “si illude” che lei non sia altro che “un coniglio nel fango, mangiato dai vermi”. Ho trovato davvero vincente la scelta di portare avanti poche immagini mirate per tutta la storia, attraverso una scelta di serie estremamente taglienti hai sviluppato benissimo la trama e i personaggi che vi danzano dentro.
Il lessico che hai scelto è un altro elemento che coglie veramente nel segno. Utilizzi dei termini semplici, ma decisamente non banali: è un testo lineare, chiaro, ma allo stesso tempo che dona ricercatezza e una certa cura nella scelta dei termini più appropriati a veicolare il messaggio emotivo.
Mi sono piaciuti – sebbene solitamente li detesti – anche i riferimenti alla mitologia classica: la figura di Medusa associata a Lily, “un supplice ai piedi di un banchetto divino”, “una comune mortale sopraffatta dalla pietà”, “la sua Regina nata sbagliata”, “statue spezzate da cui esce tanfo di morte” - statue rimanda a un tempio in cui si venera una divinità, mi è piaciuto davvero moltissimo!
Ho solo qualche appunto da farti.
“E’ un giorno come un altro, lui di nuovo vittima inerme”: in questa frase l'uso di “di nuovo” non mi sembra vincente, più che altro perché è la frase di apertura della storia e provoca un effetto di confusione nel lettore. Forse un “ancora”, pur veicolando lo stesso messaggio, sarebbe stato più delicato e più appropriato.
“Lily arriva a grandi falcate - i suoi capelli si gonfiano, fiamme d’orgoglio, e non ci sono vermi nelle sue vene, ma dolci serpenti che cantano morte./Regulus la osserva paralizzato – lei, dolce Medusa che lo tramuta in pietra senza nemmeno guardarlo.”: in questi periodi non avrei utilizzato due volte il termine “dolce” a distanza così ravvicinata. Una buona alternativa, secondo me, avrebbe potuto essere “soavi serpenti”, mentre lascerei intatto “dolce Medusa”, perché mi piace il contrasto che crea a livello concettuale – Medusa è una creatura mitologica che trasforma in pietra chi la guarda negli occhi (un mostro vendicativo, tra l'altro!) e accostata all'aggettivo “dolce” crea un bell'ossimoro.
“Finché le sue mani non scorrono, trovando il suo petto, e lei lo allontana con un singulto, sconvolta.”: allora, se vogliamo riferirci al “seno” lo chiamiamo “seno” (perché il “petto” ce l'hanno gli uomini, non lo voglio vedere accostato a una donna!), se vogliamo un'immagine più innocente – ma non credo sia questo il caso – scriviamo “fianchi” che l'effetto è più gradevole – e il povero giudice non sente rumore di unghie su una lavagna leggendo “petto”!

3) Titolo: 5/5.
Di solito non amo affatto i riferimenti alla cultura greca nell’universo potteriano, soprattutto se messi in bocca a personaggi purosangue – mi viene sempre da chiedermi “Ma com’è possibile, dove vuoi che li abbia sentiti?!” – eppure in questo caso trovo che il titolo, e anche l’immagine annessa che sviluppi nel testo, siano estremamente riusciti. Sarà che comunque Medusa è un mostro mitologico e non la classica Dea, e che altri mostri mitologici greci come le Chimere o le Sirene sono conosciute nell’universo potteriano – quindi perché non anche una Gorgone? – ma ho trovato questa scelta proprio avvincente, intrigante, incisiva. Chiunque, anche chi non ha una cultura classica, ha una vaga idea di chi fosse Medusa, della sua storia – se non quella di mortale, almeno di quella di mostro –, cos’era in grado di fare soltanto con uno sguardo, perciò è immediato, perfetto.
Inoltre, ho adorato che tu abbia associato la figura di una creatura tanto letale e pericolosa, piena di rabbia, a un personaggio come Lily, che invece viene sempre descritta come una donna angelica – in un modo per altro ridicolo.

4) Caratterizzazione dei personaggi, sviluppo della coppia e attinenza ai contenuti del bando: 15/15.
Devo dire che, nonostante la storia sia troppo incentrata sul punto di vista di Regulus e sacrifichi quello di Lily, ho amato come hai caratterizzato i personaggi.
Lily, nonostante si intraveda appena – nel senso che non ha una voce, è “muta”, narrativamente parlando – e sempre e solo filtrata dallo sguardo di Regulus, mi è piaciuta molto. Ho adorato il fatto che tu non sia caduta nei soliti cliché – non che mi aspettassi il contrario, da te! - e che non l'abbia rappresentata né come un angelo né come una santa, ma che, anzi, hai reso il fatto che sappiamo fosse una ragazza desiderabile un fatto quasi negativo, perché è legato ai suoi istinti peggiori, ai momenti in cui attacca e ferisce, in cui diventa Medusa. L'ho trovato un ribaltamento delizioso, e mi è sembrata IC per tutta la storia – persino quando si fa baciare da Regulus, perché comunque è solo un bacio e poi torna subito in sé.
Un altro aspetto che mi è piaciuto particolarmente di lei è l'averla accostata alla figura di Medusa, un riferimento tutt'altro che positivo. Hai ribaltato tutti i valori e i pregi che la Lily del canon ha in questa storia, sostituendoli con qualcosa di più affascinante ma altrettanto verosimile.
Ho amato, poi, vederla filtrata dallo sguardo di Regulus, riesce a descriverla in maniera unica: dalla “bellezza disperata” e la “furia gelida” di quando è al massimo della rabbia, alla pietà che le sporca il viso rendendola detestabile, fino alla trasformazione definitiva in un “coniglio codardo” con “vermi nelle sue vene”, che disgusta Regulus.
Per quanto riguarda Regulus, l'ho amato. Soprassediamo sul fatto che conosca certi riferimenti mitologici pur essendo purosangue – visto che comunque nell'universo potteriano ci sono alcuni elementi della mitologia, non lo trovo del tutto non plausibile -, perché per il resto l'ho trovato perfetto.
Ho amato in particolar modo questa frase: “e Regulus sente la presenza rabbiosa di lei lasciargli i polmoni – distogliendolo dalla morsa del suo potere./Fugge come il codardo che non è mai stato.”. Non solo racchiude alla grande il rapporto di coppia – quest'attrazione malsana che è scatenata inconsapevolmente dalla rabbia di Lily -, ma ho adorato quel “come il codardo che non è mai stato”, perché è proprio vero, Regulus non è mai stato un codardo, anzi, dev'essere stato ben coraggioso per tradire Tu-Sai-Chi prima della sua caduta.
Hai descritto davvero bene il mix di sentimenti ambivalenti che Regulus prova nei confronti di Lily, attraverso le splendide immagini di cui abbiamo già parlato: il desiderio scatenato dal vederla regale, pura, “la sua Regina nata sbagliata”, e la consapevolezza che in realtà non lo è. È qualcosa che va oltre il sangue marcio, è qualcosa di più profondo, di legato alla personalità di Lily: quando lei prova pietà o quando è spaventata, Regulus ne è disgustato. È quando lei gli sembra una Gorgone vendicativa, capace di trasmutarlo in pietra con i suoi occhi gelidi, che lui ne subisce il fascino. A questo proposito, ho trovato straordinariamente azzeccato che lui minacci Sirius perché lo lasci in pace, in modo da non far mai più riemergere Medusa. Lo immagino proprio così Regulus: che non sopporta le proprie debolezze – mentre di Sirius mi piace pensare che ami sguazzarci dentro! All'inizio credevo che il dialogo con Sirius in Infermeria togliesse spazio alla coppia, ma poi rileggendo ho notato questo aspetto e ne sono rimasta deliziata.

5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 3.5/5.
Il pacchetto era: “11) Coppia: Regulus Black/Lily Evans. 
Indicazione: Lily ha sempre sentito di avere qualcosa in comune con Regulus – entrambi secondogeniti, benvoluti dalla famiglia e ripudiati dai fratelli maggiori. Ogni volta che Sirius, spalleggiato da James, schernisce o ignora Regulus, Lily rivede Petunia e le sue normalissime amiche, e la rabbia monta prepotente. A Regulus il sangue di Lily non è mai piaciuto, ma la ama follemente ogni volta che tratta suo fratello e Potter come feccia – in quei momenti, lei diviene regale e sembra pura.”
Allora, nella realizzazione del pacchetto ti sei lasciata un po' prendere la mano e sei scivolata altrove, anche se tutto sommato non mi è dispiaciuto come hai gestito la situazione.
Ho trovato molto presente la seconda parte del pacchetto: per tutta la storia, non si fa che parlare di quanto Regulus disprezzi il sangue di Lily (“vermi nelle sue vene” mi sembra dica tutto!) e di quanto la sua trasformazione in Medusa lo faccia sentire attratto da lei. Hai sviluppato sicuramente bene tutti questi spunti attraverso svariate immagini: i “dolci serpenti che cantano morte” fa intuire quando lei diventi “regale” e sembri “pura” ai suoi occhi nei suoi massimi momenti di rabbia.
Tuttavia, tutta la prima parte è solo abbozzata. Manca soprattutto il punto di vista di Lily e questo toglie molto alla storia, soprattutto il bellissimo spunto del parallelismo tra lei e Regulus (“entrambi secondogeniti, benvoluti dalla famiglia e ripudiati dai fratelli maggiori”): questo decisamente manca, ed è un peccato perché era ciò che doveva spiegare l'attrazione che prova Lily per Regulus – mentre nella tua storia si lascia baciare apparentemente per attrazione, da cui comunque “rinsavisce” quando lui inizia ad allungare le mani.
Un altro aspetto molto interessante che purtroppo è solo accennato è la questione dei rapporti coi fratelli maggiori: se quello tra Regulus e Sirius è sviluppato molto bene – addirittura leva spazio alla coppia! -, quello tra Lily e Petunia è relegato a queste due battute “E’ morto per me.”/“Come io dovrei essere per Petunia?”. Era un buon accenno, ma purtroppo è rimasto soltanto un accenno.
Insomma, sulla parte di Regulus te la sei cavata alla grande, ma hai trascurato un po' troppo il punto di vista di Lily, creando delle lacune.

6) Gradimento personale: 10/10.
La tua storia è senz'altro la mia preferita, non ci sono dubbi a riguardo. Devo dire che ho scoperto da poco questa coppia e mi ha subito affascinata, e la tua realizzazione le ha reso notevole giustizia: mi è piaciuto davvero tantissimo come hai fatto interagire i personaggi, perché l'ho trovato verosimile e convincente, anche a livello di canon! Inoltre, lo stile con cui hai scritto la storia e le immagini sublimi che la pervadono hanno stuzzicato e soddisfatto il mio lato da esteta: non c'è nulla da fare, non so resistere a un bello stile!
Davvero complimenti.

Giudizio dell’Autrice del pacchetto, RosmaryEFP: 18/30.
Credo di non essere riuscita ad apprezzare completamente questa storia, che forse è stata penalizzata più del dovuto dall’esigenza di sintesi imposta dal contest (ho letto le tue note dove hai affermato che la prima versione era lunghissima). Dico questo perché ho avuto la sensazione di avere dinanzi un puzzle cui mancavano dei tasselli – in particolare, non sono riuscita a comprendere pienamente la passione di Regulus e i sentimenti di Lily, il che non mi ha permesso di vivere i due protagonisti insieme, come coppia. Come hai anticipato anche tu nelle note, la parte del pacchetto che riguardava Lily è poco presente, più che altro ho ritrovato un accenno non sviluppato. Per quanto riguarda Regulus, molto bella l’immagine mitologica che Lily suscita in lui; sicuramente hai messo in scena l’attrazione che prova per Lily quando lei arde di rabbia, peccato che l’introspezione propriamente intesa del personaggio ceda il passo alla descrizione minuziosa e piena dell’immagine di Medusa, una metafora interessante (molto bella, come ho detto in precedenza), ma che si ripropone in maniera troppo invasiva, a mio avviso, togliendo spazio all’interazione tra i personaggi e alla loro introspezione. Un dettaglio che mi ha stranita è stato lo spazio dedicato all’interazione tra Regulus e Sirius, in fondo ciò che è rilevante ai fini di trama è più ciò che ne consegue che lo scontro in sé; in più, non credo di aver capito del tutto quella scena, mi sfugge il motivo per cui sottolinei con il corsivo il termine “impaurito” riferito a Sirius e non ho capito se Regulus abbia reagito alle beffe per fratello esclusivamente per non dare a Lily l’occasione di “tramutarsi in Medusa” o anche per se stesso. È una storia interessante, forse non adatta a uno spazio di sole cinquecento parole, perché troppo incentrata su immagini metaforiche che necessitano di molte parole per svilupparsi senza penalizzare gli altri elementi del racconto. È stato comunque bello leggere di Regulus e Lily, per cui ti ringrazio di aver sviluppato il mio pacchetto!

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Giudice*****
27/04/2018 16:01
 
Quota

Podio

Primo posto: “Medusa” di Mitsuki91.
Secondo posto: “Regina di un solo servo” di RosmaryEFP.
Terzo posto: “L'uomo che non ha mai vissuto” di _Freya Crescent _.


Premi Speciali

Premio Best Pacchetto Ever: Sono stati votati i pacchetti 13, 15, 16, 26 (due volte) e 7 (tre volte). La vincitrice è quindi S.Elric_ col pacchetto 7.
(“7) Coppia: Alice Prewett/Sirius Black/Lily Evans.
Indicazione: Tutto ciò che Sirius tocca si trasforma in cenere: Sirius questo lo sa e vive nel terrore che i suoi amici se ne accorgano. È maledetto, corrotto dalla sua stessa spavalderia che usa per nasconde paure oscure e amori segreti. Ha una cotta per Lily. Nessuno ne è a conoscenza, tranne Alice. E solo le braccia della ragazza sembrano essere un sollievo agli incubi quotidiani di Sirius.
[Note: Lily deve essere marginale nella storia. Vorrei vedere Alice forte e sicura di sé, mentre Sirius bisognoso di aiuto.
Obbligo ambientazione ad Hogwarts.
NO Happy Ending.]”)

Premio BOOM!: “Regina di un solo servo” di RosmaryEFP (30/30).

Premio Mary: Le vincitrici sono S.Elric_ col pacchetto 7 e RosmaryEFP col pacchetto 26.
(“7) Coppia: Alice Prewett/Sirius Black/Lily Evans.
Indicazione: Tutto ciò che Sirius tocca si trasforma in cenere: Sirius questo lo sa e vive nel terrore che i suoi amici se ne accorgano. È maledetto, corrotto dalla sua stessa spavalderia che usa per nasconde paure oscure e amori segreti. Ha una cotta per Lily. Nessuno ne è a conoscenza, tranne Alice. E solo le braccia della ragazza sembrano essere un sollievo agli incubi quotidiani di Sirius.
[Note: Lily deve essere marginale nella storia. Vorrei vedere Alice forte e sicura di sé, mentre Sirius bisognoso di aiuto.
Obbligo ambientazione ad Hogwarts.
NO Happy Ending.]” e “26) Coppia: Regulus Black/Lily Evans.
Indicazione: Lily ha sempre sentito di avere qualcosa in comune con Regulus – entrambi secondogeniti, benvoluti dalla famiglia e ripudiati dai fratelli maggiori. Ogni volta che Sirius, spalleggiato da James, schernisce o ignora Regulus, Lily rivede Petunia e le sue normalissime amiche, e la rabbia monta prepotente. A Regulus il sangue di Lily non è mai piaciuto, ma la ama follemente ogni volta che tratta suo fratello e Potter come feccia – in quei momenti, lei diviene regale e sembra pura.”)


Classifica

1. “Medusa” di Mitsuki91: 47.9/50.
2. “Regina di un solo servo” di RosmaryEFP: 46.8/50.
3. “L'uomo che non ha mai vissuto” di _Freya Crescent _: 40.3/50.
4. “Per il tuo sangue” di JulyChan: 39.8/50.
5. “Dentro i miei vuoti” di Liberty_Fede: 37.6/50.
6. “Cane, bestia, traditore” di S.Elric_: 37.4/50.
7. “L'ultimo lume” di Ester.EFP: 34.9/50.
8. “L'Avvelenata” di id_s: 26.1/50.

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Post: 3.804
Giudice*****
27/04/2018 16:17
 
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Ciao Mary ^^
Mi aspettavo questo risultato. La flash non mi convinceva ma volevo partecipare al contest e mi sono buttata.
Grazie per i suggerimenti allo stile, sono sempre aperta al dialogo specie con scrittrici che apprezzo molto **. Grazie mille, cercherò di ricordarmelo per la prossima storia! Sono davvero contenta per la caratterizzazione anche se non ho preso il pinteggio pieno (perfettemente d'accordo), hai fatto un'analisi perfetta di quello che volevo trasmettere con Narcissa! E so che Sirius non spicca, ma non sono riuscita ad inserire tutto in 500 parole...
Per il giudizio di Lalani non ti preoccupare. Me l'aspettavo, ho seguito il contest e sapevo non si era fatta viva, pazienza [SM=g27986] .

Invece vorrei davvero ringraziare tutte le partecipanti per il premio pacchetto ** sono troppo felice perché come sai, questa è la prima edizione in cui qualcuno scrive su unpacchetto ideato da me e sono emozionatissima!!! E vincere anche il premio è davvero gratificante [SM=g27987] [SM=g27987] . Grazie mille anche per tuo premio Mary **. Sono molto contenta [SM=g27987] [SM=g27987] davvero davvero **.
Grazie per il lavoro e il giudizio sempre molto dettagliato.
:*
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Post: 2.167
Giudice*****
27/04/2018 18:05
 
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Ciao Mary, ti ringrazio per questo giudizio è accuratissimo e molto dettagliato! Mi fa piacere che lo stile e il titolo siano stati di tuo gradimento, soprattutto sapere che hai colto il senso delle metafore del testo.
Per comodità ti rispondo punto per punto. La svista grammaticale l'avevo corretta, ma hai valutato il file che ti avevo inviato molto tempo prima, quindi mi aspettavo la correzione. Per il titolo hai ragione, me l'aveva fatto notare anche Rosmary a cui avevo risposto al riguardo, per non dilungarmi troppo anche qui mi limito a dire che "L'idealista e il principe della morte" è stata la mia prima scelta, ma poi ci ho ripensato perché non mi convinceva definire "principe" Tom, non in questo contesto, associato all'immagine della morte.


Riguardo a Tom, l'unica parte che non mi è ben chiara è questa (“i suoi occhi di pece che cercavano di nascondere l'estasi, il moto di un violento delirio che doveva essere placato”): lo descrivi subito così e non ho capito se ti riferissi all'estasi che prova uccidendo – particolare che è assodato nelle storie su di lui, perché nel canon non è specificato chiaramente – o se il “violento delirio” sia una sorta di passione che prova per Gellert, come mi verrebbe da pensare leggendo il pezzo successivo che ne parla (“Gli aveva permesso di restare, per poterlo osservare, e aveva capito che quella luce s'intensificava non appena Tom, la schiena inarcata per il piacere e le mani ancora colme di scintille, lo guardava in preda a un estatico delirio”). Questo mi ha un po' confuso, perché non ho ben capito se stavi descrivendo una frenesia omicida o una specie di passione “amorosa” - che sarebbe molto bello a livello di coppia e un po' inusuale per Tom, ma comunque convincente.



La risposta corretta sarebbe "entrambe", o meglio: ciò che Gellert simboleggia per lui.
Tom ammira Gellert per la morte che ha provocato, prova piacere in battaglia sia uccidendo sia guardando Gellert uccidere ("le mani colme di scintille" di Tom fanno riferimento agli incantesimi che ha lanciato con la bacchetta). Penso di avertelo detto anche in altri contest e recensioni, considero Tom innamorato della morte e dell'idea di vedere soffrire, non riesco a fare a meno di sottolineare questo aspetto, come ho fatto anche nella Tom/Mirtilla e nella Tom/Hermione. Tom sa già che Gellert provoca morte e devastazione, dato che nei giornali si parla di lui e delle stragi che compie, per questo quando lo vede è già in estasi al pensiero di chi ha di fronte e di cosa potrebbe vedere sul campo di battaglia insieme a lui.
Su Tom scrivo anche che accarezza la bacchetta "come se stesse facendo l'amore" e "Le ombre che gli contornavano le ciglia parlavano già di vite recise, eppure chiedevano di più" in riferimento appunto a questo suo desiderio: omicidio, morte, tutte cose che rivede guardando Gellert, cose che può compiere e veder compiere combattendo con lui.
Sul discorso dell'idealista, invece, si tratta appunto di una provocazione. Tom nel testo non si comporta affatto da idealista, in più la flash è stata scritta seguendo le indicazioni del tuo pacchetto, dove appunto vieti di dipingerlo come un'idealista. Non mi piace farmi auto-goal, sarei stata stupida a fare il contrario di quanto chiesto xD



"leggendo le tue note – ho capito che l'avevi pensata come una battuta sarcastica, ma anche qui non ho capito se fosse “un caso” che Tom ironizzasse proprio su ciò che è Gellert in realtà, o se il riferimento fosse voluto, e in questo caso mi sono chiesta come potesse Tom intuire che Gellert fosse un idealista, quando dal fuori sembra soltanto un tiranno"



Il riferimento è voluto. Non essendo Tom il tipo di personaggio che fa le cose tanto per, bensì un calcolatore, ho immaginato che per trovare Gellert abbia fatto delle ricerche su di lui, sul suo passato, sui luoghi in cui ha vissuto, sulle persone con cui è entrato in contatto, e che mettendo insieme tutti i pezzi del puzzle abbia intuito il desiderio di purificazione razziale che anima Gellert. Del resto Tom è molto intelligente, dubito che non ce l'avrebbe fatta. Avrei tanto voluto inserire una parte in cui spiegavo perché e come Tom avesse iniziato a cercare Gellert e come avesse fatto a trovarlo, ma con 500 parole a disposizione ho preferito tagliare e ho deciso di concentrarmi solo su altre scene. È anche per questo che il testo procede molto per metafore, dato che scrivere di un singolo momento decontestualizzato su questi personaggi non mi piace per niente, ho dovuto condensare tanto in poche parole per farci stare tutto senza sforare il limite delle 500.
Su Gellert ti copio la risposta che ho dato a Rosmary. Per me l'essere al massimo del proprio potere non implica l'assenza di sensi di colpa e di momenti di debolezza interiore, nel senso che l'esteriore per me non coincide necessariamente con l'interiore. Basti pensare allo stesso Albus che è sempre stato temibile, ma allo stesso tempo pieno di debolezze e rimpianti. Detta in soldoni la sfera privata è una cosa, l'apparenza in pubblico un'altra. Anche in questo caso capisco comunque le tue perplessità, un Gellert in versione terribile in toto nel 1945 è più facile da immaginare.
Sì, anche il "*giocava* a fare il Padrone della Morte" è voluto, perché Gellert non è più un adolescente e ormai si è reso conto che per l'uomo è impossibile ottenere tale titolo.
Su "attinenza ai contenuti del pacchetto" penso che non farei altro che ripetermi, nel senso che se dal testo non emerge ciò che attira Tom verso Gellert anche le indicazioni non risultano automaticamente rispettate. Il fascino di Gellert risiede proprio nel carisma che esercita su Tom, con la sua figura ammantata di potere e portatrice di morte, ma come dici tu questo aspetto emerge poco, è condensato in modo diretto solo con "Era un giorno [...] di terra bruciata e lampi di luce a irradiargli gli occhi affilati" che fa riferimento a un campo di battaglia devastato, a un Gellert potente, mentre per il resto del testo in modo indiretto tramite l'attrazione che Tom prova per la sua figura temibile. Non sono stata in grado di fare di meglio in 500 parole, però mi è piaciuto scrivere su di loro. Penso che lo farò ancora, ma con una OS, perché ho tanto da dire su questi personaggi. Grazie ancora per il giudizio, ti sei dilungata nelle osservazioni e mi hai permesso di capire appieno cosa ti è piaciuto e cosa non ti è piaciuto. Per la recensione premio fai tu!





Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
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Post: 2.618
Giudice*****
27/04/2018 23:11
 
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Grazie dello splendido giudizio e dei complimenti!
Sono felicissima di aver vinto anche due premi speciali (aspetto la tua drabble!).
Mi spiace per quel refuso, malgrado le riletture non l'avevo notato, quindi grazie di averlo evidenziato. Per quanto riguarda lessico e stile, è soddisfacente per me essere riuscita a trasmettere tutto ciò che volevo, sfumature comprese, inoltre è stato un piacere leggere questa valutazione così attenta e approfondita. Riguardo a:


Ho solo un appunto da farti, e riguarda questa frase: “I suoi occhioni ti fissano allucinati quando la penetri”. L'uso del termine “penetri”, per quanto sicuramente voluto e studiato per rendere un effetto più crudo, non lo trovo vincente. È anche un gusto personale - “penetrare” nella descrizione di un amplesso è una delle cose che mi infastidisce di più - ma ritengo che spezzi proprio la lettura, saltando spiacevolmente all'occhio. Avrei preferito “prendi”, sebbene mi renda conto che forse sia un po' troppo soft per descrivere uno stupro, oppure “violenti”, che però ha il difetto di essere un po' troppo generico, pur se comprensibile nel contesto. Comunque, avrei preferito una scelta più armoniosa che si amalgamasse meglio al resto del testo, anche a discapito dell'atmosfera di brutalità – che, in ogni caso, non sarebbe stata rovinata dall'assenza di un solo termine!



hai intuito bene, nel senso che la scelta di penetri è stata ragionata. In un primo momento avevo scritto entri in lei, poi ti unisci, infine avevo anche provato con prendi e il più "plateale" violenti, ma ti assicuro che ad una "lettura vergine" (cioè fatta senza aver già letto la storia con la scelta lessicale penetri e tutta la sfera emotivo-sensoriale a essa legata) risultavano varianti deboli, che non riuscivano a rendere l'impatto emotivo ricercato. Avendo poche parole a disposizione e nessuna possibilità di ampliare la scena della violenza, necessitavo di un termine crudo, sporco, spiecevole, e quello lì rispecchiava perfettamente queste esigenze – neanche a me piace, infatti non credo di averlo mai usato!
Tutto questo non per contestare il tuo appunto, ma per spiegarti come mai ho optato per un termine in apparenza così distante dal mio solito registro!

Riguardo al titolo, grazie dei complimenti! Mi spiace non ti abbia convinta del tutto, ma ho compreso il tuo punto di vista!
Per il resto, ancora grazie dell'attenta analisi. Mi ha fatto molto piacere leggerti soddisfatta dello sviluppo del pacchetto e della caratterizzazione dei personaggi; non è stato semplice, soprattutto con Rose (temevo di stereotiparla), quindi sono molto contenta del giudizio positivo (anche perché so bene quanto ami questo personaggio)!
Riguardo a Scorpius, non hai tutti i torti nel dire che forse avrei dovuto disseminare qualche indizio in più sulla sua instabilità (tematica che sicuramente avrebbe reso di più in una oneshot, ma Scorpius non avrà mai l'onore di una mia oneshot – a differenza di qualcun altro [SM=g27998]), ma mentre scrivevo la storia mi è piaciuta l'idea che il lettore fosse cieco quanto Rose in questo, e quindi incapace di comprendere realmente quanto sia disturbato (se non quando ormai è troppo tardi).

Concludo facendo i complimenti alle altre partecipanti (che tra l'altro hanno creato dei pacchetti bellissimi), posso solo aspettare la prossima edizione!

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Post: 1.514
Giudice**
28/04/2018 17:26
 
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Ho finalmente trovato il tempo di leggere! Sono davvero contenta di questo risultato, soprattutto perché sapevo di aver sacrificato buona parte del pacchetto (perdonami Rosmary, e grazie del tuo giudizio, che capisco nelle sue penalizzazioni e ho apprezzato), quindi diciamo mi aspettavo di avere dei punti in meno! Ma come sai, mi ero fatta stregare dall'ispirazione, e questo ne è uscito fuori.

Ad ogni modo solouna cosa: il "petto" è di Regulus, mi sa che sono stata poco chiara io ^^" il senso della frase era che Lily interponeva le sue mani fra loro (i loro dje coepi avvinghiati) e lo spingesse via. Credevo appunto che usando "petto" fosse chiaro, anche perché a quanto ho capito hai capito (scusa la.ripetizione) che è stata Lily a spingerlo ^^"

Ad ogni modo, come ben sai ormai partecipo solo ai tuoi contest e solo per i tuoi magnifici giudizi, quindi, considerando anche che proprio per questo non ho storie nuove che tu non abbia letto/giudicato, se nonnè un problema rinuncerei alle recensioni premio ^^" non voglio davvero che tu vada a riscavare nelle storie di dieci anni fa! XD

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Post: 1.044
01/05/2018 10:48
 
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Re:
Dopo secoli, riesco finalmente a trovare 10 minuti per rispondere.
Odio le vacanze e i ponti: penso sempre di avere tanto tempo per fare tutto, e poi mi ritrovo all'ultimo giorno stremata e con ancora diecimila cose da fare -.-"

Comunque, grazie mille, Mary, per queste valutazioni: questa volta hai davvero battuto te stessa in quanto ad analisi, precisione millimetrica, lunghezza e capacità di vedere oltre il semplice testo *_*

Leggendo la mia valutazione, non ho potuto fare a meno di sorridere in alcuni punti, perché mi sono resa conto di dettagli che forse avrei potuto evitare e di altri molto palesi ma di cui non mi ero minimamente accorta: ad esempio, il corsivo per i dialoghi... la cosa più nonsense del mondo xD l'ho usato in altre storie, ma lì almeno un motivo c'era... qui non capisco nemmeno io perché abbia deciso di usarlo -.-"
Non nego che scrivere questa storia è stato praticamente un parto! Avevo un pacchetto bellissimo quanto complesso, non vedevo l'ora di svilupparlo con tutta l'idea che mi ero fatta in testa, e poi mi sono ritrovata a dover sacrificare tanto - forse troppo - ed era troppo tardi per riscrivere dall'inizio tutto o cambiare pacchetto.
I complimenti per lo stile sono stati davvero ben graditi, soprattutto considerando che la confusione dovuta ai dialoghi avrebbe potuto penalizzarmi maggiormente... per fortuna, così non è stato. >.<

Comunque, visto che ho tante cose da chiarire, preferisco procedere per punti:

1) I dialoghi... ah, i dannati dialoghi xD Questa è una storia partita dai dialoghi, quindi li avevo ben chiari in testa sin dal primo istante... sono l'unica cosa che non è mai cambiata. Forse proprio per questo motivo li ho poi un po' "trascurati", nel senso che erano talmente radicati nella mia mente, che ho dato per scontato il fatto che potessero creare confusione a qualcuno che leggeva la storia per la prima volta. A me piace molto inserire dialoghi distaccati dal resto e senza aggiungere dettagli come "...disse Tizio" e "replicò Caio". Ma finora mi è andata bene perché mi sono sempre ritrovata a gestire dialoghi tra due persone, quindi era anche più semplice associare ogni frase al personaggio. Qui, in effetti, ho avuto a che fare con quattro personaggi (ebbene sì, c'è anche James in quella scena xD) e le cose mi sono sfuggite di mano >.<
Comunque, l'ordine sarebbe questo:

«Quanto vorrei che Walburga si fosse liberata di te prima del tempo!». <--- SIRIUS
«Sei uno scherzo della natura!». <--- sempre SIRIUS
«Sirius, smettila o finirai nei guai». <--- LILY
«Caro fratello, ascolta la tua lurida puttana». <--- REGULUS
«Lily, allontanati!». <--- JAMES
«Non ho bisogno del vostro aiuto!». <--- LILY
«Vorrei non fossi mai nato!». <--- SIRIUS
«Lily, posa la bacchetta o…». <--- JAMES
«STUPEFICIUM!». <--- LILY

Mi rendo conto che la presenza di James era praticamente impossibile da ipotizzare (ma nella mia testa era così chiaro! XD) e, in generale, i vari insulti non si capisce da chi provengano >.< Sono un disastro...

2) Regulus/Sirius: il tono utilizzato nei suddetti dialoghi, si ricollega anche alla mia visione del rapporto Regulus/Sirius, con un Sirius che esce totalmente fuori di testa per le decisioni del fratello e che non vuole sentire ragioni, né cerca di essere diplomatico quando si tratta di lui (e ciò si ricollega anche al fatto che Sirius è una persona pressoché infantile e un po' egoista), mentre Regulus l'ho sempre immaginato come il fratello più pacato, ma senza essere indifeso, che preferisce attaccare sottilmente e/o subdolamente piuttosto che esplodere in scoppi di rabbia poco eleganti (anche quando chiama Lily "lurida puttana" l'ho immaginato tranquillo e con un tono di voce fastidiosamente pacato e lezioso).

3) "...la tua lurida puttana" non voleva assolutamente sottintendere qualcosa di losco tra Sirius e Lily, bensì voleva esprimere il disprezzo di Regulus nei confronti di Lily per il suo status di sangue e per il suo essersi messa in mezzo nel litigio, cercando di calmare Sirius. Forse avrei dovuto utilizzare un altro insulto, ma comunque "puttana" non andava interpretato in senso letterale (cioè, Regulus non pensa che Sirius si faccia Lily), ma come spregio "generico".

4) "Sei uno scherzo della natura" e "Vorrei non fossi mai nato", durante il litigio, vengono rivolte da Sirius a Regulus. Lily, mentre i due litigano, sentendo quelle frasi, ricorda di quando Petunia era solita rivolgerle a lei e va fuori di testa, lanciando lo Stupeficium, schiantando Regulus e Sirius e, metaforicamente, schiantando anche Petunia nella sua testa.

5) "Il dito pallido le indica qualcosa sul libro, e Lily sa che è un veleno mortale" ---> Regulus indica sul libro di Pozioni di Lily un veleno mortale, in senso letterale. E' riferito al dialogo precedente ("La morte ha il colore dei tuoi occhi"), frase che Lily non capisce... lui, quindi, gentilmente, si siede al suo fianco e glielo mostra chiaramente, indicando questo veleno sul libro (veleno mortale ("La morte...") di colore verde ("...ha il colore del tuoi occhi").

6) Lily: sinceramente, pensavo fosse un po' più chiaro almeno il suo atteggiamento... ma mi rendo conto che in un testo nel complesso così ostico per altre ragioni, forse possono sfuggire anche le cose (a mio parere) meno intricate. Sì, Lily si sente annientata dai suoi "rancori segreti", si chiude in se stessa quando Regulus la stuzzica e la offende, va in confusione quando ripensa a Petunia, si sente un'inetta quando non riesce a controbattere o difendersi... poi, però, arriva a un certo punto che la portata di questi tormenti la travolge e la fa esplodere. Regulus assiste per la prima volta a questa "trasformazione" quando lei Schianta lui e Sirius, e si rende conto che forse Lily non è solamente la Sanguemarcio triste e inutile che lui da sempre ama insultare per il gusto di farlo, si rende conto che forse c'è qualcosa che va al di là delle apparenze e questo "mistero", questa "nuova Lily" inizia a intrigarlo e a fargli per un attimo passare oltre il suo essere una Nata Babbana.

Scusa per il papiro, ma ci tenevo davvero a spiegare o chiarire queste cose xD
In generale, mi viene da ribadire quanto, a mio parere, questo pacchetto necessiti di una OneShot, piuttosto che di una storia breve... :) avevo già intenzione di apportare delle modifiche/correzioni a questa storia, a maggior ragione lo farò ora che mi avete fatto notare tanti altri punti oscuri. Spero di riuscire almeno a salvare il salvabile (non so se avrò mai tempo per trasformarla in una OS -.-).

Ti ringrazio ancora e ringrazio tanto anche Rosmary (spero che nel papiro di sopra troverai anche tu qualche chiarimento ai tuoi dubbi :D), per aver ideato un pacchetto tanto splendido e per esser stata comunque clemente con il punteggio, nonostante tutto

Tanti complimenti anche alle altre, in particolare alle podiste!


PS: non ricordo se hai già provveduto a inserirla... in ogni caso, ovviamente vorrei ricevere la valutazione come recensione alla storia :D
[Modificato da JulyChan 01/05/2018 10:49]

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Post: 6.492
Giudice*****
01/05/2018 21:11
 
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Avete fatto benissimo a spiegarmi le varie cose, ragazze, grazie!
Mitsuki, certo, puoi rinunciare alle recensioni premio!
A questo punto, i premi che devo rilasciare sono:

RosmaryEFP: 2/2 recensioni (La debolezza dei Riddle e Tra gesti e provocazioni), 1/1 drabble (Senza speranza).
_ Freya Crescent _: 1/1 recensione (Piove morte dal cielo).
S.Elric_: 1/1 recensione (Impiccato), 1/1 drabble (La sua oscurità).


Vi avviso già da ora, ragazze, che mi dedicherò a tutto dopo maggio, perché devo finire la tesi di laurea prima xD Ad ogni modo, terrò aggiornato questo specchietto che voi potete consultare!

Un bacio,
Mary
[Modificato da Mary Black 04/09/2018 14:14]

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Post: 328
09/05/2018 12:22
 
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Re:

Ciao Mary!


Mi dispiace giungere così in ritardo con la risposta alle tue valutazioni, ma purtroppo non sono stata a casa mia in questi giorni e non volevo proprio buttar giù due righe da telefono! Ti ringrazio tanto per il lavoro che hai fatto e la schiettezza con cui metti tutto nero su bianco, mi piace molto come modo di valutare! Un po’ mi aspettavo questo risultato, quindi cercherò di usare i tuoi commenti per fare meglio in futuro.
Ci tenevo anche a spiegarti il mio punto di vista solo su pochi punti della valutazione, per il resto non ho proprio nulla da dire ^^
In generale sappi che mi rendo conto di come, esclusi gli errori oggettivi, lo stile può essere più o meno incisivo, così come può piacere oppure no: di sicuro ci sono alcune sbavature da sistemare ma ci sono anche alcune scelte che penso caratterizzino il mio modo di scrivere.

Stile


Per quel che riguarda i dialoghi, mi dispiace che il modo in cui sono stati disposti ti abbia infastidito tanto. Effettivamente hai ragione nel dire che, a livello di contenuti, alcune frasi avrebbero potuto collocarsi sullo stesso livello. Personalmente considero la decisione di andare a capo un fatto di stile che, come è giusto che sia, può piacere o non piacere. Ci sono frasi, o addirittura parole, che io ritengo giusto lasciare isolate su una riga; reputo lo spazio bianco parte integrante del testo, utile a rappresentare una pausa, un silenzio carico di tensione, un’emozione sottointesa. È questa l’unica spiegazione che sta dietro alla scelta di andare a capo con i dialoghi.

 

Stile


Spesso nei libri si trova descritto quanto il castello sia pieno di spifferi in inverno; da qui ho ripreso il freddo che i protagonisti avvertono mentre svolgono la loro punizione di notte. Ovviamente non volevo intendere che le labbra di Regulus fossero blu perché cianotiche, suona decisamente esagerato anche a me ^^ ho semplicemente pensato che l’uso del colore potesse trasmettere meglio sia la freddezza apparente del personaggio sia il fatto che provasse effettivamente freddo, come quando si ha il naso gelato, per intenderci. In ogni caso, non è stata una scelta troppo felice xD

 

Stile


L’idea della condensa è quella che volevo suggerire, anche se capisco che, come scrivi, può apparire eccessiva; ho solo pensato, come già accennavo su, che il castello è rappresentato come un posto piuttosto freddo in inverno, per non parlare dell’atmosfera tesa tra i due.

Stile


Mi rendo conto che le opzioni per rendere questo concetto siano molte, ma a me suonano un po’ troppo descrittive, in particolare usare “riverberano” ^^ Dopotutto, il verbo “riflettere” compare anche nei sinonimi di “riverberare”, quindi non mi sembrava di farne un uso tanto incomprensibile. Ho scelto di usare il participio invece che subordinate/perifrasi volutamente, in questo caso il limite di parole non c’entra…


Caratterizzazione


Infine, sono molto contenta che la caratterizzazione dei personaggi ti abbia convinto: mi sento un po’ una voce fuori dal coro, ma a me Lily piace molto come personaggio se descritta in maniera realistica e non come la ragazza “perfetta”, come dici tu. Per quel che riguarda la definizione di Lily come “idealista”, l’ho scelta in parte perché sono convinta che il personaggio tratteggiato dalla Rowlinig lo sia (se non avesse creduto fortemente negli ideali di giustizia, uguaglianza ecc. non avrebbe mai fatto ciò che ha fatto, né intrapreso una strada tanto radicale ad un’età così giovane, io credo), in parte perché è così che deve apparire agli occhi di Regulus mentre cerca di salvarlo nonostante lui sia un caso ormai perso.

Pacchetto


Ringrazio, quindi, di nuovo te, Mary, e anche S.Elric per il suo giudizio alla storia: mi fa piacere sapere che, tutto sommato, la flash non ha del tutto deluso te che hai ideato il pacchetto! Così come Mary, hai pienamente ragione nell’affermare che ho decisamente trascurato alcuni aspetti del pacchetto, come per esempio il tradimento di Regulus, momento lasciato tutto all’immaginazione del lettore e non descritto. Purtroppo, è una mia pecca, quella di cercare sempre motivi piuttosto concettuali per giustificare una coppia non canon e anche in questo caso è andata così: come ha giustamente notato Mary, il motivo per cui Lily cerca Regulus va oltre l’attrazione fisica (che non ho calcato molto, come richiedeva il pacchetto) e si spiega nel suo legame contorto con l’altro serpeverde della sua vita, Severus.





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Post: 6.492
Giudice*****
11/05/2018 21:49
 
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Di niente, Ester, è stato un piacere averti come partecipante!
Alla prossima!

Mary

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