Ser Deziel Dalt nell'Ovest

Ser Deziel Dalt pensò che aveva scelto il momento peggiore per viaggiare.
Poco dopo essere diventato cavaliere aveva deciso di voler visitare alcuni dei posti di maggior interesse dei Sette Regni, ma lo scoppio della guerra aveva reso decisamente pericoloso il suo viaggio.

La fortuna, forse, lo aveva assistito. Da Lancia del Sole si era imbarcato su una nave che era sbarcata a Lannisport. La vicinanza a Castel Granito sembrava rendere la città un posto relativamente sicuro, anche se la minaccia delle navi Greyjoy non era mai troppo distante.
Ser Deziel e i suoi compagni di viaggio avrebbero dovuto valutare se tornare di nuovo a casa via mare, rischiano però di incappare nei predoni della Piovra oppure rischiare il viaggio via terra. Più lungo e non necessariamente meno pericoloso.
Il fronte dei combattimenti era nelle Terre dei Fiumi, aveva sentito dire in una locanda. Ma in guerra le notizie viaggiavano in modo parziale e talvolta mutavano molto velocemente, quindi avrebbero potuto ritrovarsi nel bel mezzo di un campo di battaglia senza nemmeno rendersene conto.
Forse la cosa migliore da fare era non muoversi ed attendere lì l'evolversi degli eventi.
Erano passati ormai passate alcune settimane da quando Deziel e i suoi amici erano arrivati a Lannisport.
E per quanto fosse una città non certo piccola, ser Deziel aveva ormai l'impressione di conoscerla come le proprie tasche.

"Oggi usciremo a cavallo!" decise ser Deziel. "Voglio vedere cosa c'è oltre la città."
I suoi compagni dorniani furono ben lieti di rompere la monotonia delle giornate e assecondare il suo desiderio.

Mentre percorrevano le vie della città, passarono di fronte a un bordello.
Una delle donne alla finestra salutò il drappello dorniano.
"Denys..." disse in modo languido "Non verrai a trovarmi oggi?" e fece una buffa faccia indispettita.
Ser Deziel si voltò verso l'amico, che nel frattempo sembrava quasi arrossito.
"Siamo stati in questa città troppo a lungo se hai iniziato a legare con una puttana."
Le risate accompagnarono il resto del tragitto.

Poco fuori dall'agglomerato cittadino, ser Deziel fu attratto da una tenda gialla decorata con motivi orientaleggianti.
Diede di speroni e si avvicinò.

"Non penserai mica di entrare lì dentro..." disse ser Robar.
"Ho sentito in città che ci vive una maegi. Se ti fai succhiare il sangue lei ti predirrà il futuro. Ma scometto che sono solo cazzate. Un modo per prendersi il conio della gente e raccontargli in cambio qualche fregnaccia." disse Denys.
"Per un po' di conio, da quella donna in città, ti sei fatto volentieri succhiare qualcos'altro però..." lo schernì Ulmer.

"Finitela." tagliò corto ser Deziel. Sentiva qualcosa che lo attirava all'interno della tenda.
"Aspettatemi qui. Io entro."

Senza curarsi delle reazioni degli altri, smontò da cavallo. Passò le redini a Denys ed entrò all'interno, scostando un lembo della tenda.

Il cartello fuori recitava "Fatti leggere il futuro da Maggy"

Maggy detta la Rana era accovacciata davanti al focolare.
"Uuuu che uomo che abbiamo qui... tanta voglia di scoprire cose nuove... o forse no... cosa vuole il dorniano dalla piccola Maggy?"

"Si dice che puoi leggere il futuro. È vero?"

La donna sorrise tossendo con quello che le rimaneva di una dentatura marcia. "Dicono tante cose su di me... e io dico loro tante cose... tutto lì. Sei curioso Dorniano. Ed esigente... lascia questo posto, l'ovest non è per te!" e lo guardò negli occhi.

"Sono un cavaliere di Dorne. Noi balliamo con serpenti e scorpioni. Non ho paura del futuro o di quello che potrai dirmi.
Mi attendono grandi imprese?"
Era appena stato investito cavaliere e la sua testa era ancora pieno di fiabe e grandezze.

La Rana sobbalzò come fosse stata colpita da un pugno allo stomaco, gli occhi sbarrati divennero due palle nere alla ricerca dello sguardo di Ser Daziel. Una volta trovato, uscì una voce roca e dissonante.
"Niente scorpioni o serpenti per te sciagurato. L'Albero Bianco sarà la tua meta. Il corvo con tre occhi il tuo unico amico. Ghiaccio e neve saranno i tuoi abiti. Solitudine e Morte saranno le tue compagne. Angoscia, disperazione e Speranza le tue figlie. Corri Dorniano, corri! E dimentica il tuo amato sole!".
La Rana cadde a terra svenuta.

Ser Deziel rimase per qualche istante sconcertato da quanto aveva appena visto e udito.
Quando la donna cadde svenuta, Deziel si avvicinò per vedere se avesse bisogno di aiuto.

Nel frattempo iniziò a riflette su quanto quella maegi gli aveva rivelato.

Albero bianco... Corvo con tre occhi... Ghiaccio e neve.
Nord? Il mio destino mi attende a nord?
Maggy ha parlato di morte e solitudine, disperazione e angoscia.
Però ha detto anche speranza. Ha nominato la speranza.

Deziel aveva appena ottenuto i suoi speroni di cavaliere e bramava grandi imprese. Voleva che il suo nome fosse ricordato per sempre in una qualche ballata.
Quello che le aveva predetto quella donna poteva essere quello che cercava... anche se sarebbe stato un calice amaro da cui bere.