Alla taverna del Passeggero

James Flint

Lord Harroway's Town non era distante da Harrenhal, a cavallo.
Eppure il viaggio fu tutt'altro che piacevole. Venti di guerra animavano quelle terre. Casa Arryn aveva invaso i Fiumi approfittando dell'attacco Lannister ai possedimenti Tully.
Le difese di Harrenhal erano in fermento, ma Lord Harroway's Town non era da meno. L'esercito invasore aveva militarizzato la zona, c'erano presidi e controlli ad ogni miglio, le taverne pullulavano di soldati e gli abitanti guardavano ogni straniero con sospetto e odio, pensando che fosse un qualche mercenario o una spia al soldo dei nuovi padroni.
Arrivato in città, dopo essersi barcamenato alla bell'e meglio attraverso un paio di posti di blocco, non gli fu difficile trovare la taverna di Howland il Grasso. Era abbastanza nota in città, e in quel particolare periodo di turbolenze doveva anche risultare particolarmente frequentata.

La figura di Howland non era una di quelle che passava inosservate. Era immenso. Stava sorridendo e parlando con qualcuno di imprecisato davanti al bancone, nel mentre un boccale di birra scura andava riempiendosi.

Un ammasso di lardo in piedi a sghignazzare dietro il bancone della locanda colse l'attenzione di James. Doveva essere Howland, meritatamente fiero del suo soprannome.

"Buon oste, vogliate cortesemente versare anche a me un po' di quello scuro nettare!"

Disse Flint avvicinandosi al bancone e additando la pinta di birra scura nelle mani dell'interlocutore di Howland.

"Dopo un lungo viaggio solo quella potrebbe rimettermi al mondo! Che si dice da queste parti?"

Howland gli sorrise e gli passò la pinta. "Non si dice nulla che non sia riguardante questa guerra Ser. Alcuni dicono che bisogna scappare e altri che bisogna correre alle armi". Allargò le braccia e si guardò il corpo. "Io non sono buono per nessuna delle due cose, però faccio una birra da urlo. E la birra la bevono sia i Lannister che i Tully! Probabilmente se l'assaggiassero piacerebbe anche agli estranei!" e scoppiò in una fragorosa risata.

"Non c'è dubbio, amico mio!" gli fece eco James pulendosi via dal labbro la lunga striscia di schiuma bianca lasciata dalla birra.

"Tu devi essere Howland, proprietario di questo posticino, dico bene?" proseguì estraendo dal giaccone di lana la pergamena lasciatagli dalla donna.

"Questa è per te, da parte di una gentile signora di Harrenhal. Ti assicuro che non l'ho letta, ho giurato, ed io non scherzo con i giuramenti."

Howland lo guardò negli occhi mentre con la destra prendeva la lettera. Senza dire una parola la aprì e lesse il contenuto. Mentre leggeva, cosa assai strana per un oste della sua bassa levatura, nulla traspariva da gesti o espressione. Finì di leggere. Passarono alcuni secondi e poi mise nel grembiule quella missiva."Grazie ragazzo. Te ne sono grato. Come posso sdebitarmi?".

James decise di approfittare di quel momento.
Prese per un braccio l'oste tirandolo gentilmente da una parte come per volergli confidare un segreto, poi avvicinandosi al suo orecchio sussurrò.

"Sono sulle tracce di una donna, tale Beth, di Harrenhal, alcuni dicono di averla vista alla Crossroad Inn. Tutto ciò che potessi fare per mettermi sulle sue tracce sarebbe davvero apprezzato. La tua amica ha detto che mi avresti aiutato, spero davvero che sia così."

"Vai la e Parla con Thorren Hook, l'addetto alla campana. Se qualcuno è passato di li lui lo sa. Mi spiace ma di questa storia non so nulla. Thorren è l'uomo che fa per te".