Il gioco del guado

Il gioco del guado era una delle prime cose che i numerosi figli e nipoti di Walder Frey, vicini alla sua età, gli avevano insegnato da quando era giunto alle Torri Gemelle.

Olyvar non lo trovava un gioco così appassionante. O forse era soltanto perché non era mai bravo abbastanza da inserire il forsecheno senza farsi scoprire. Doveva ammettere però che a un certo punto il gioco si tramutava semplicemente in uno spingersi e tirarsi in acqua, non molto diverso da quanto aveva provato a fare ai Giardini dell'Acqua, le poche volte che ci era stato.
Ad Olyvar quella parte piaceva. Inoltre, il gioco gli ricordava in qualche modo quello che molti giovani di Yronwood facevano al castello.
Bisognava difendere il passo della Strada delle Ossa e si cercava di indagare le motivazioni di chi voleva entrare nel Dorne passando da lì.
Il gioco del passo però non aveva l'acqua, quindi Olyvar era sicuro del fatto che il gioco del guado era più divertente, almeno da questo punto di vista.

Da quando era alle Twins aveva iniziato ad allenarsi nel cortile, insieme a molti altri figli e nipoti Frey. Sempre con loro, frequentava le lezioni di storia, geografia e matematica tenute dal maestro del castello.

Olyvar aveva già ricevuto numerosi encomi e lui cercava di portarsi nel modo più nobile possibile.
Persino una septa, responsabile dell'educazione di alcune giovani ragazze, si era complimentata per la sua cortesia.

Alcuni giorni, Olyvar accompagnava sotto braccio una delle giovani Frey lungo i camminamenti delle torri. Lui raccontava delle sue terre di origine, dei sapori forti a cui era abituato e delle storie e delle leggende del deserto. Le giovani Frey gli raccontavano delle Terre dei Fiumi, dei crannogmen loro acerrimi nemici e di come il guado fosse una delle cose più importanti al mondo.

Quel giorno Olyvar stava passeggiando sulle mura con Tyana Frey. Lei stava raccontando una storia in cui un lord stupido che voleva essere amato da tutti teneva le porte delle Torri Gemelle sempre aperte, senza chiedere nessun compenso per il guado. Allora una notte un uomo delle paludi che cavalcava una lucertola leone era arrivato al castello. Siccome le porte erano sempre aperte per ordine di quel lord non ebbe nessuna difficoltà ad entrare e arrivare fino alle stanze del lord. La lucertola leone si mangiò quel lord in un sol boccone e il lord successivo, più saggio, tornò ad esigere un pedaggio per l'utilizzo del guado.

Olyvar avrebbe voluto risponderle che era una storia un po' stupida. Anche con le porte aperte, difficilmente un uomo su una lucertola leone sarebbe arrivato indisturbato fino alle stanze del lord. A meno che le sue guardie fossero stupide quanto lui. Però sapeva che sarebbe stato scortese, inoltre aveva intuito quale fosse la morale che quella storia doveva insegnare a ogni Frey.

Stava per dire qualcosa quando si sentì uno sferragliare di catene.
Olyvar e Tyana videro i ponti levatoi delle due Torri alzarsi e chiudersi con un tonfo.

"A quanto pare, Lord Walder ha imparato qualcosa da quella storia." disse Olyvar.
Ha iniziato il gioco del guado per davvero. Solo che questo non è affatto un gioco. E non basterà un 'forsecheno' per far aprire le porte a lord Frey.