La resa dei conti

La soffiata di suo fratello Aeron era sicura, e Balon non si era lasciato sfuggire l'occasione di catturare quella puttana bagnaticcia.

Anche l'altra volta la presenza dei Greyjoy li aveva colti di sorpresa, e Balon contava di amplificare questo effetto. Si era infatti introdotto in città con il favore delle tenebre, e ora attendeva che la rivolta si scatenasse.

I suoi uomini avevano l'ordine di confondersi con la folla del mattino, e di ritardare qualsiasi intervento fino a un suo ordine o fino a che Tess non avesse messo piede a terra. In questo momeneto Balon girovagava il mercato del pesce, osservando la merce e tenendo le orecchie aperte.

Intendeva combatterla fuori dal suo elemento, con l'intenzione di catturarla o ucciderla.

Risposta dal 06/11 ore 00

In breve la rivolta scoppiò ai moli. Ancora una volta dal nulla, ancora una volta dal popolino. Ma tutti erano sulla terraferma. Di Tess Balon non vide l'ombra.

Tess stava tagliando la grata con delle tenaglie. Il puzzo di merda era terribile, ma doveva entrare nel castello. La Murena era ancorata a circa mille piedi al largo. Tre sirene erano con lei.

Balon sentì le grida ed il fracasso scoppiare da dietro l'angolo. Ancora nessuno dei suoi aveva individuato Tess, aveva concordato con i suoi uomini il segnale: uno squillo per Tess, due squilli per entrare in azione.

Lei non era in zona, ma da qualche parte sarebbe affiorata comunque, la soffiata lo prevedeva.

Decise di raggiungere lesto il suo cavallo, prese il corno, e squillò due volte. Tempo per i Greyjoy e la flotta di ferro di riportare l'ordine in città!

"Ammazzateli tutti come cani! Per il Dio Abissale! Per le Isole di Ferro! Per casa Greyjoy!"

E si diresse alla fonte della rivolta.

"Tess entrò nel cunicolo e da li nel Magazzino. Lentamente le sirene lo svuotarono. Harlaw le aveva dato un bel bottino. Il suo unico rammarico era quello di aver lasciato che i suoi fratelli facessero da esca a Great Wyk.