Questa estate era a Caoria Maria Grazia Spoladore, figlia di un artigliere da montagna che ha combattuto la Grande Guerra in Vanoi. È una situazione oramai piuttosto rara e, in questi casi, la Storia sembra veramente più vicina.
Insieme a Maria Grazia e a mio figlio, siamo stati a cercare la piazzola, sulla Busa Alta, da dove la 71esima batteria da montagna (obici 65/17) di Angelo Spoladore ha accompagnato l'attacco degli alpini del M. Arvenis alla cima 2456 della Busa Alta, all'inizio di ottobre 1916. Poche ma sufficienti le informazioni per la ricerca: una vecchia mappa dell'archivio storico militare e i racconti del papà artigliere alla figlia che, oltre alla quota 1992, ricordava che da quella posizione si poteva sparare d'infilata sulle due cime e sulla sella della Busa Alta, e come ci fosse un riparo roccioso subito sotto il pezzo che consentiva loro una copertura immediata contro il fuoco di controbatteria. Non è stato troppo difficile trovarlo.
Una grande emozione per noi e, soprattutto, per Maria Grazia che a potuto recarsi sul posto esatto di azione ricordato da suo padre e ripercorrere il sentiero che, con il suo mulo Apostolo, utilizzò per trasportare i pezzi di artiglieria su quella alta spalla erbosa.