Il Balivo di Lod Dustin

Lyanna

La serva esitava ancora a risponderle, segno evidente che c'era paura nella sua mente... Nel frattempo l'attenzione di Lyanna fu attirata da un forte vociare in piazza, in direzione del luogo dove Ser Alester li aveva reclutati e aveva consegnato loro i documenti che li attestavano come Balivi.
Si sporse dalla finestra e aguzzò la vista, gli sembrava di vedere un uomo circondato da quattro guardie, che lo portavano fuori in mezzo agli schiamazzi della folla.

Willem Trent???????!!!

Willem Trent veniva arrestato, guardacaso, quando si trovava a conferire con Ser Alester.
Lyanna cominciò a provare una paura fredda, che le invadeva le ossa e il midollo.
Forse suo padre aveva ragione. Forse c'era qualcosa di più grande di lei dietro queste morti... Forse... Si era andata a immischiare con qualcosa che non avrebbe saputo più gestire.

"Scusa, lascia perdere... Devo andare. Forse verrà un mio amico a chiederti le stesse cose che ti ho chiesto io. Se davvero vuoi aiutarci ad aiutare un'altra povera sventurata come te, spero che troverai le parole che finora hai taciuto con me. Grazie..."

Ser Alester rimase basito dal comportamento del cavaliere.
"Ser, il permesso di Balivo serve a raggiungere luoghi interdetti ai più, non per giustificare pestaggi ed interrogatori. Se tutti facessero così, tutti vi eviterebbero!", fece poi un gesto di disimpegno alle guardie, che guardarono torvo il cavaliere e non gli risposero.
"Ser, questa volta vi ho protetto ma non ci sarò sempre. Ora se avete domande sarò lieto di rispondervi, ma non tollererò altri pestaggi".

" Un punto per Willem Trent e zero per i cavalieri " pensò soddisfatto Willem che aveva evitato di essere arrestato grazie all'intercessione di Ser Alester. Si strinse nelle spalle alle sue parole e annuì.
< D'accordo, vedrò di tenere le mani in tasca. Ad ogni modo sì, ho un'altra domanda. > rispose sulle prime.
< Dov'erano le guardie? Ci si potrà perdere l'uccisione del Re, ma mica una Regina con un ancella. Qualcuno doveva vederla. Se non l'ha vista non c'era. Oppure...> non completò la frase, ma lasciò che alla conclusione Ser Alester ci arrivasse da solo.
< Vorrei anche vedere l'alloggio del Re per ispezionarlo. > aggiunse poi, annuendo.

" A te meno ti dico e meglio è" pensò.

"Le guardie erano Ser Arthur Dayne e Hightower, il toro bianco. Appena fuori dalle stanze. Si sono allontanati solo per andare a prendere l'armatura del Re. Voleva presenziare al cospetto del figlio in armatura. Quando sono tornati non c'era più nè Rhaella nè Beth".

" Se certo, come no. La Spada dell'Alba e il Toro Bianco ora vanno a prendere l'armatura del Re...cinque minuti poi. Saranno stati via ore."

Questo fu quello che pensò Willem Tren del racconto di Ser Alester, anche se evitò accuratamente di far trapelare i suoi pensieri in qualsiasi modo.

< Molto bene, Ser Alester. Allora se non vi spiace, credo che andrò a dare un occhiata all'alloggio del Re. > disse invece.

"Come desiderate, ma niente più pestaggi!" e lo licenziò con un cenno della mano.

Dopo essere stato liquidato da Ser Alester, Willem Tren lasciò quello studiolo per andare all'alloggio del Re.

" Parecchie cose interessanti. E pericolose. " pensò nel mentre che si dirigeva alla sua prossima meta. Aveva istintivamente stabilito che non avrebbe potuto lasciare Harrenhal senza prima aver composto tutte le tessere del mosaico che lì avrebbe potuto radunare.
Aveva già diversi elementi e possibili luoghi da visitare, ma neanche tanta fretta perchè, in realtà, il suo compito, quello assegnatogli da Lord Dustin, era tornare con delle risposte. E lui al momento aveva solo domande. O risposte che non sarebbero piaciute.

Arrivato all'alloggio del Re, Willem si mise a cercare, ma non qualcosa a caso.
In realtà, Willem cercava due tipi di tracce : gli scritti del Re e della Regina e mappe o oggetti che riconducessero a luoghi al di fuori di Approdo del Re e delle Terre dei Fiumi.

Già che c'era, controllò anche se ci fossero preziosi nella stanza.

Aveva ancora dei dubbi, ma esaminare la stanza lo avrebbe aiutato. Questo era almeno quello che pensava.

La camera Reale conservava un marea di scritti, dalla posta personale del Re agli ordini militari. Niente mappe.
Le lettere personali saranno state almeno un centinaio.
In un cassetto trovò due orecchini probabilmente appartenuti a Rhaella.

Lord Dustin raccolse le lettere private e le osservò dubbioso, erano davvero tante.

Willem Tren rovistando la camera mise le mani su veramente parecchie lettere reali, del tipo più svariato.
In particolare però, restò sorpreso dalla mole di lettere personali.
" In così poco tempo, così tante lettere? " si domandò, sospirando.
Personalmente odiava leggere, ma il fatto che ce ne fossero così tante lo incuriosiva.
In un cassetto trovò anche un paio d'orecchini.
" Un pò magra la gioielleria della Regina " valutò un pò sorpreso.

Se ne fece una ragione, e cominciò a leggerle, appoggiando gli orecchini lì davanti a sè.

Cominciò dalle missive al Re.

Quelle erano una serie di richieste di concessioni di utilizzo di boschi, terre o corsi d'acqua, dispute tra confini, richieste di udienza.

Nulla di che...

Passò poi alle lettere della Regina e... nulla. Una lettera di Ser Manfrend in cui diceva che sarebbe giunto, come da lei richiesto ad Harrenhal per tempo e una lettera di una nobildonna di Pentos che la esortava a prendere in considerazione l'idea di prendere a corte sua figlia.

Già l'amore tra la lettura e Willen era a dire poco scarso, ma leggere quella montagna di lettere era di per sé una tortura.

Quelle del Re erano di una noia mortale. Quelle della Regina...quasi altrettanto. In mezzo a tutta quella corrispondenza, tuttavia, Willem decise di tenersi per sé quella della nobildonna di Pentos. La ripiegò per farla il più piccola possibile e quindi se la nascose indosso.
Avrebbe potuto tornargli utile.

Stessa cosa per quella di Manfred.
Tutto naturalmente avendo l accortezza di non essere visto,o almeno di fare del proprio meglio.

Qualcosa cominciava a balenargli per la mente.

A quel punto prese anche gli orecchini a tornò da Ser Alester.

Entrato nello studiolo, mostrò apertamente gli orecchini.
< Ho trovato questi nell alloggio del Re. Sono della Regina? Perché nel caso vorrei il permesso di prenderne uno. > spiegò fissandolo.

< Naturalmente vi posso scrivere che l ho preso io. Se lo perdessi, di certo Lord Dustin lo ripagherebbe. Sono pur sempre qui per suo ordine >

Ser Alester compilò una nota con la custodia degli orecchini da parte di Ser Willem Tren e la porse all'uomo per fargliela controfirmare, "Per sicurezza sapete, non che non mi fidi ma...". Poi aggiunse "Visto che avete chiesto delle missive, ho anche questa..." e prese dallo scaffale un paio di pagine strappate di un tomo. "La regina è venuta da me la sera prima della morte di Aerys con questa, dicendo che le aveva prese nella biblioteca di Harrenhal. Sapete..." disse in tono innocente "...la Regina è la Regina e se vuole qualcosa non le si può dire un semplice no. Comunque da me è venuta a chiedere semplicemente se concordavo su quello scritto in quelle pagine e io ho risposto che quel compendio sull'economia delle terre dei fiumi era il più aggiornato e fedele che al momento si possa trovare. Una seconda copia la si può trovare solo nella cittadella".
Le pagine del tomo riguardavano l'economia del tridente e più di preciso le attività di locande lungo le principali vie commerciali delle terre dei fiumi.

Willem fece spallucce e annuì seccamente col capo, mentre prese la pergamena e la controfirmò così come richiesto. < Invece vi capisco. Son pur sempre gioielli. E' anche giusto che vi tuteliate. > commentò, trovando ragionevole quella garanzia scritta.
In realtà non gli fregava granchè, ma era meglio avere Ser Alester tranquillo.
Quando tirò fuori le due pagine strappate spiegandogli il contenuto e di come erano andate le cose con la Regina, Willem lo guardò in modo quieto, quasi amichevole. < Vi capisco...a una Regina non si può certo dire di no > commentò ridacchiando sommessamente. Prese le due pagine e si mise a leggerle con attenzione, sfogliando ogni nome e via commerciale, nel mentre chiedendo < Questa è una lettura è interessante. La prossima volta che dovessi venire a sud saprei dove trovare vino e, per essere sinceri, anche locandiere disponibili. Che io mica sono altolocato, giusto quelle posso corteggiare. > ci scherzò sopra, sospirando. < La più vicina? > domandò distrattamente, senza staccare gli occhi di dosso da quei due fogli. Oltre a leggere e memorizzare i nomi, cercava anche eventuali segni sulla carta che potessero indicare un luogo anzichè un altro della lista.

< Non vi spiace se tengo io queste pagine vero? > chiese, pensando che gli avrebbero fatto comodo.

"Potete tenerle, se me lo chiedessero so di cosa si tratta. La più vicina è la locanda dell'incrocio (Crossroad Inn)".

Willem Tren prese in custodia i due fogli e li ripiegò accuratamente prima di metterseli in tasca.
< Vin ringrazio. Potrebbero farmi comodo. > disse a Ser Alester, annuendo. < Ora se non vi spiace, proseguo col mio lavoro > e così dicendo, lo lasciò.

Aveva un piano in mente, su cosa avrebbe dovuto fare.

Per prima cosa, Willem decise di tornare dal cuoco Toth.

Willem trovò Toth che stava lasciando le cucine... era sera ormai e lui non doveva più cucinare. L'indomani mattina sarebbe partito per Approdo, per onorare il suo incarico alle veglie funebri.

Non appena vide il cuoco Toth, Willem lo salutò con allegria.
< Carissimo Toth! Quanto tempo! Devo giusto parlarvi. Questione di un minuto e vi lascio andare. Tengo le mani a posto, giuro. Ma niente insulti eh! > disse tranquillamente, ridacchiando e avvicinandolo.

< Beth, l'ancella della Regina. Descrivetemela. Il suo aspetto dico. E poi ditemi ha qualche segno particolare? E poi un'altra cosuccia...> fece una pausa < ...di cosa è golosa? > chiese, con maggior garbo della volta precedente.

Toth sorrise. "Nessun rancore. Beth è bassina, capelli rossi, carnagione chiara, un po sovrappeso e ha una cicatrice che le parte dall'occhio sinistro e arriva fino all'attaccatura del labbro. Le mancano due incisivi e le piacciono da morire le rane in carpione. Ora scappo, che ho da fare". E senza badare al Segugio si voltò e se ne andò. Il sole tramontò.

Willem Tren ascoltò molto attentamente la descrizione della ancella Beth e di ogni dettaglio, memorizzandoli mentalmente ripetendoli più e più volte nella sua mente.
Quindi, dopo che il cuoco se ne andò, sospirando annuì con convinzione.
Aveva quel che gli serviva.

Si trovò un posto per riposare e, al mattino, si mise in cammino per la prossima meta.

La Locanda di Crossroad Inn.