Giostra tra Oberyn e Jeor Mormont

La Giostra aveva già riservato alcune sorprese.
Ser Stevron Frey era riuscito a disarcionare Randyll Tarly e Quellon Greyjoy aveva fatto lo stesso con ser Quentyn Tyrell, addirittura al primo giro di lancia.

Oberyn osservò il cavaliere che si trovava all'altro lato della lizza.
Jeor Mormont era un buon cavaliere... ma non si era mai distinto in modo particolare nei tornei.

Oberyn decise che avrebbe provato a disarcionarlo, senza cercare una vittoria ai punti.

Fece un cenno di saluto con la lancia.

Jeor era ancora scombussolato per il combattimento perso contro Yhon Royce. Senza nulla togliere al Bronzeo, che era uno dei più grandi guerrieri della sua terra, Mormont non riusciva però a perdonarsi di aver perso contro un Andalo. Troppe, troppe sconfitte i Primi Uomini, suoi antenati avevano subito per mano di quel popolo guerriero, per quanto poi, ritiratisi a Nord, avessero saputo efficacemente difendersi per secoli, respingendo ogni assalto.
A lui non interessavano onori, gloria, soldi, tornei. Gli interessava soltanto dimostrare che il Nord era indomito, e lo sarebbe restato per sempre. Che quella terra era la loro, e che se qualcuno avesse provato a prendersela lo avrebbero ricacciato fuori a calci nel culo.
Ecco lo scopo per cui Lord Jeor Mormont partecipava al Torneo di Harrenhal.
Non aveva digerito i commenti sardonici che alcuni mercanti dorniani avevano indirizzato ai combattenti Stark, sfortunati nei primi giri di Danza. Non aveva digerito i sorrisetti di scherno, come se nell'arena fosse sceso qualche barbaro selvaggio che non conosceva l'arte della spada.
Di fronte aveva uno dei guerrieri migliori del suo tempo. Un uomo che aveva saputo conquistarsi una leggenda ancora da vivo. La Vipera Rossa di Dorne.
Se il Nord non andava famoso per i suoi spadaccini, invece, ancora meno andava famoso per i sui Cavalieri. Abili cavalieri erano quelli Tyrell, quelli della Valle, quelli del Drago. Ma a Nord... No. A nord la guerra non si faceva con le cariche di cavalleria. Era una guerra di logoramento, di freddo, di nervi e di fango. Cosa ne sapevano questi Lord femmine di quanto poteva essere sporca la guerra a nord dell'Incollatura?
Forse Oberyn Martell l'avrebbe capito quel giorno. Che avesse vinto o avesse perso, Jeor era deciso a fargli sentire quanta forza poteva avere dentro di sé un uomo del Nord.
Avrebbe colpito come un maglio e, parata o non parata, il suo avversario quel colpo l'avrebbe sentito, eccome.

Prima che abbassasse la celata, Oberyn vide negli occhi del suo avversario una strana determinazione.

Ottimo. Sarà ancora più divertente.

Spronò il suo cavallo al galoppo, stringendo le gambe al corpo dell'animale. Tenne la lancia alta incitando il pubblico.

Jeor Mormont invece aveva già posizionato la propria in resta.

Oberyn abbassò la punta all'ultimo momento cercando di colpire il pettorale dell'avversario e così disarcionarlo ma Jeor Mormont riuscì a frapporre il proprio scudo.
Allo stesso tempo riuscì a colpire Oberyn allo spallaccio sinistro, guadagnando un punto.

Ai sette inferi i punti. Io voglio disarcionarlo.

Oberyn era un giostratore eccellente. Ai punti avrebbe sicuramente vinto.
Jeor faceva del suo meglio per rispondere colpo su colpo, ma la verità era che si trovava in svantaggio. Tecnicamente fra i due non c'era sfida.
Quell'uomo sembrava nato per cavalcare, forse era uscito dal ventre della madre già con una lancia in pugno.
No, non poteva arrivare al giudizio della giuria. Doveva concludere prima. Mettere in quell'ultimo assalto tutto ciò che aveva.
Lasciare che il suo braccio si abbattesse come una valanga invernale sulle strette valli dell'Isola che gli aveva dato i natali.

"MOOOOOOOOORMOOOOOOONT!!!!"

Gridò, mentre si lanciava al galoppo come se in quell'ultimo colpo fosse concentrata tutta la sua esistenza.

Oberyn sorrise nel vedere il cambio di atteggiamento dell'avversario.
Anche Jeor Mormont ora sembrava puntare al disarcionamento dell'avversario.

Oberyn fu piacevolmente colto alla sprovvista per cui lasciò perdere sboronate inutili e cercò di colpire di nuovo il pettorale dell'avversario, coprendo il proprio in maniera pulita.

Il secondo girò andò a vuoto per entrambi. Le lance cozzarono sugli scudi senza infrangersi.

Oberyn fece voltare il cavallo, pronto al terzo giro di giostra.
Si lasciò sfuggire una risata. Si stava divertendo un mondo.
Spronò il cavallo e andò al galoppo verso quest'uomo del nord che sembrava volesse infilzarlo come un serpente su uno spiedino con salsa piccante.

La forza bruta di Jeor si abbatté sullo scudo del Principe di Dorne come un'ariete sul portone del castello durante un assedio.
Con estrema destrezza il dorniano riuscì a proteggersi con lo scudo, ma il colpo era di tale violenza che piegò il braccio dietro il solido legno e, slittando sopra quest'ultimo, andò a schiantarsi contro il pettorale di Oberyn.
Con uno stacco improvviso, i piedi della Vipera abbandonarono le staffe della sua cavalcatura, il posteriore si sollevò dalla sella e per un momento al Cavaliere dorniano sembrò che il mondo avesse perso la sua gravità.
Il momento dopo, egli ruzzolava in terra in mezzo a una montagna di polvere e a uno stridere d'acciaio.

"NORD!!! ORSO!!! MORMONT!!!"

All'estremità del campo, un gigantesco cavaliere, troppo grosso per essere bello e proporzionato in groppa al suo cavallo, portava la sua lancia spezzata su e giù verso il cielo.

Oberyn si ritrovò a terra.

Disarcionato.

Iniziò a ridere di gusto. Si alzò da terra senza smettere di ridere e si ripulì dalla polvere.

Applaudì all'indirizzo di Mormont.

Oberyn non riusciva a smettere di ridere.
Come cazzo ha fatto questo mezzo orso a disarcionarmi?!