Introduzione dell'opera
Hywel vive in una piccola isola, separata dal resto del mondo, dove il fuoco è potere ed è in mano ai sauin, un misterioso popolo che vive solo nella parte Calante di Gealaich e che sottostà alle rigide regole del tempo e della vita, unite a filo doppio con la festa del Raccolto, Samhain. Le sue ambizioni lo condurranno vicino alle fiamme e alle sue Ombre, risvegliando un Potere Antico. La lotta contro l'ignoto e i suoi demoni è inevitabile e a poco serviranno i consigli e gli ammonimenti del saggio Vaughan.
ESTRATTO DAL CAPITOLO:
«Chi è questo mastro Donn?»
«Uhm» si strofinò il naso e lanciò un’occhiata al giovane, che con la sua giovinezza lo superava già di tre spanne in altezza, «quello viene da Beltaan, è nuovo. Non ha ancora imparato le regole della zona Calante.» Con fare misterioso, aggiunse: «Viviamo nell’ombra di Gealaich. Ci tocca convivere con quelle cose lì.»
Hywel aggrottò la fronte e fece finta di aver compreso l’allusione. «Perché ha chiamato mio padre “leth”?»
Tavish si raspò la testa e tornò a trafficare con i barattoli e gli involucri.
«Che significa “leth”?» insistette.
«Oh, benedetto fuoco, ma che ti ha dato da mangiare? È una parola dei sauin» spiegò. «Vuol dire “mezzo”. Ma questa storia fattela raccontare da tuo padre» rimbeccò.
Hywel si adombrò ancor di più e si preparò a giocare d’astuzia. «Sai, ho visto un sauin.»
«Uhm… passano regolarmente da queste parti.» Tavish portò i pacchi e li allineò sul bancone.
«Sì, però… questo era diverso» ribatté cercando di trovare qualcosa che potesse catturare l’interesse del droghiere. Esclamò: «Ha cacciato una fiera!»
L’uomo se la rise. «I sauin non cacciano fiere. Sono troppo rispettosi della natura.»
«Ma io ho visto la sua Ombra!» se ne risentì.
Il droghiere alzò le sopracciglia. «Hai visto un’Ombra? E com’era?»