C'era una sera nata solo per cantare - [I](non chiedere all'Isis cos'è Parigi)[/I]

C'era una sera nata solo per cantare
. . . . . . . . . . . (non chiedere all'Isis cos'è Parigi)



Io me lo ricordo perché c'ero
lontana mille miglia eppure ero presente
seduta a un angolo con gli occhi grandi
quando la poesia andava a spasso per le strade di Parigi
con le scarpe dei poeti folli sempre un passo avanti
a cercare un chissacché di benedizioni
di luci magiche alla libertà della parola
. . .- nel caos del viavai perdutamente sola
a propagarsi in eco ad altre voci
. . . . . . . . . . . - la piccola parola bistrattata
dai benpensanti, da quelli che non sanno farne un canto

come se Parigi fosse un luogo unico che predilige il sogno
quello che racchiude in seno tutti i sogni
che si diramano sui marciapiedi ed agli incroci
e magari si soffermano in un quadro
sopra una tela dipinta per stupore -

a Parigi non c'è mai un problema di traduzioni
Parigi è casa anche se sei straniero, avverti a pelle
verbi e congiunzioni, accordi di strumenti, e puoi intonare
la voce a una canzone universale -

C'era una sera elettrica nata solo per cantare
una sera di quelle per sedersi accanto, per farsi mondo
nel grembo di una sala, c'era una sera in cui le note erano amore
dove l'odio e la guerra sembravano lontani -

...Non chiedere all'Isis cos'è Parigi:
l'orrore inghiotte tutti gli strumenti
nella bestemmia dei kalashnikov, esso è un demone
che beve solo sangue, smembra le vene
dei ragazzi santi che peccano di baci e musica soltanto

non chiedere pietà a un terrorista o a un kamikaze:
con quali orecchie potrebbe sentire
la voce della libertà che si fa sciame di farfalle
con ali aperte in direzione sogni
e un cielo immenso di sconfinate stelle
dove a contarle ci si perde
per troppa bellezza e fantasia, e se lassù
vorrai scorgere un dio,
è il lume della luna
che ispira al mondo musica, poesia



Rosanna Spina