| | | OFFLINE | | Post: 2.167 | Giudice***** | |
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24/12/2017 16:21 | |
Settima classificata "L'assenza"
di _mosquitoontheceiling_
Grammatica: 2.2/10
Molto male, ho trovato diversi errori, molti dei quali anche gravi. Perlopiù si tratta di concordanze di tempi verbali sbagliate, ma ci sono anche sviariati errori di sintassi e, in alcuni casi, il senso delle frasi è compromesso anche dal punto di vista semantico. Per il resto si tratta di errori di distrazione, troppi per essere semplicemente sfuggiti: credo che la tua OS sia stata profondamente trascurata, probabilmente non l'hai neanche riletta prima di consegnare. A un certo punto mi sono persa durante la correzione perché lo stile confusionario, ricco d'incisi e frasi ingarbugliate, rendeva la lettura davvero ostica.
• "Gli allevatori mettevano al sicuro alle loro greggi": 'le loro greggi', errore di distrazione
• "a causa delle sue continue assurde minacce ed aggressioni verso gli altri abitanti del villaggio, che lui chiamava "babbani": in presenza di due aggettivi, in questo caso 'continue' e 'assurde', serve una virgola che li separi (- 0.10); inoltre hai scritto 'ed aggressioni' con una 'd' eufonica di troppo, la 'd' eufonica si usa solo in casi come 'ad arrivare' o 'ed era', quindi quando le vocali iniziali sono identiche.
• "Mary Mills aveva giurato che una volta in cui, per penitenza, si era dovuta avventurare nel terreno dei vagabondi, di aver udito Orfin parlare.": se rileggi 'aveva giurato che una volta in cui si era dovuta avventurare di aver udito' ti renderai conto che il periodo non sta in piedi e che avresti dovuto usare 'aveva udito' (- 0.20) al posto del 'di + infinito'; 'aveva giurato di aver udito' sarebbe stato corretto se non avessi inserito un 'che + verbo' nel mezzo; il periodo risulta inoltre poco scorrevole da un punto di vista stilistico, suggerisco di rivederlo.
• "e da quel momento nessuno osava spingersi più oltre il cartello che avvertiva la minuscola terra di proprietà dei Gaunt": col verbo 'avvertiva' il senso grammaticale è che 'il cartello avverte la proprietà dei Gaunt' (- 0.20), è opportuno sostituirlo con un verbo appropriato, come ad esempio 'segnalava', meglio ancora scrivendo 'che segnalava la presenza della minuscola terra' per rendere il significato inequivocabile.
• "Di Merope nessuno parlava: nessuno la notava veramente, non metteva mai nemmeno il naso fuori di casa, era sempre lì": grammaticalmente parlando il soggetto di 'metteva' rimane 'nessuno', quando invece è evidente che la frase si riferisca a Merope, devi segnalare il cambio di soggetto (- 0.30); suggerisco di scrivere 'Di Merope nessuno parlava: nessuno la notava veramente, la ragazza/lei non metteva mai nemmeno'; consiglio inoltre di non unire 'mai' e 'nemmeno' perché appesantiscono la lettura, un appunto stilistico per cui non detraggo punti.
• "Era entrato dal cancelletto, fatto di assi di legno oramai marce, e percorso il vialetto, senza avere il sentore di un pericolo": il participio 'percorso' non può stare in piedi da solo in una proposizione principale, per concordanza di tempi con 'era entrato' dovrai usare ' aveva percorso'; è un errore piuttosto grave, ma sottraggo comunque 0.20 perché suppongo non sia una scelta voluta, ma una dimenticanza, come può succedere con 'aveva libro' in cui per distrazione si scorda d'inserire l'articolo.
• Partendo sempre dalla stessa frase, invece, ho notato veri e propri errori, anche gravi, che segnalerò tra asterischi: "Era entrato dal cancelletto, fatto di assi di legno oramai marce, e (aveva) percorso il vialetto, senza avere il sentore di un pericolo. Infine, era arrivato alla porta e mentre stava per bussare, *vide* un fantasma. O meglio quello che a lui *sembrò*, a prima vista, un fantasma, come *spiegò* successivamente alla moglie, e che invece era la giovane Merope: il volto bianco, terreo, i capelli grigi,gli occhi oramai spenti. Le sue mani, sottili e bianchicce, gli *facevano* segno di allontanarsi. Da dentro *sentì* le urla del vecchio, il rumore di un mobile pesante che viene rovesciato, la risata del figlio, e così *decise* di ascoltare il consiglio della ragazza e andarsene, terribilmente impaurito.": stai raccontando un episodio che si verifica in un passato antecedente a quello della narrazione principale, dal momento che hai iniziato a raccontarlo al trapassato prossimo tutti i verbi che ti ho segnalato fra asterischi vanno concordati a loro volta con questo tempo verbale (- 0.20 x 7); non ho segnalato 'il rumore di un mobile pesante che viene rovesciato' perché stai descrivendo un rumore che, di fatto, non cambia nel tempo.
• “*Nonostante* gli anziani signori Riddle *cercarono* in tutti i modi di arginare la fuga di notizie, presto il paese seppe”: di norma le congiunzioni concessive reggono il congiuntivo; siccome il verbo della frase principale ('seppe') è al passato remoto, dovrai usare il congiuntivo 'avessero cercato', quindi il tempo trapassato (- 0.20).
• "Questa notizia, però, già si sapeva. O meglio, nonostante non giungessero molti giornali a Little Hangleton, tuttavia arrivavano i maggiori quotidiani londinesi, ed in uno era apparso un annuncio di matrimonio con due nomi molto familiari. Tuttavia il paese, almeno inizialmente e di fronte agli anziani signori Riddle, *preferì* credere che si *trattasse* di uno scherzo o di uno strambo caso di omonimia.": stesso discorso con 'preferì', che va concordato al trapassato prossimo ('aveva preferito', - 0.20), e con il congiuntivo 'trattasse', che va concordato al congiuntivo trapassato ('fosse trattato', - 0.20); suggerisco anche di rivedere i periodi, le ripetizioni di 'tuttavia' e la presenza degli incisi ne rendono la comprensione inizialmente ostica.
• Subito dopo: "Ma nei loro salotti, nell'intimità di una cena in famiglia, oppure ancora tra amici, non si parlava di altro": 'nei loro salotti' di chi? Il soggetto della frase precedente è 'paese', quindi non sappiamo a chi associare grammaticalmente il pronome 'loro' (- 0.30), suggerisco di correggere con 'Ma nei salotti degli abitanti'.
• "Tom dal canto suo, circondato dagli innumerevoli amici, raccontava la sua versione. *Raccontò* che la storia del matrimonio era una bugia costruita ad arte dalla figlia del vagabondo pazzo e che lei l'aveva costretto, con artifici di strega, a convivere per un anno intero, in una condizione di semi prigionia, *costretto a soddisfarla* in tutti i suoi desideri.": anche qui hai cambiato tempo verbale, devi usare sempre 'raccontava' (- 0.20), anche se suggerisco di usare un sinonimo (es. 'narrava') per evitare la ripetizione; 'lei l'aveva costretto a convivere costretto a soddisfarla' non sta in piedi, 'costringere a' regge entrambi i verbi all'infinito, perciò dovresti correggere con 'lei l'aveva costretto a convivere E a soddisfarla' (- 0.20); 'soddisfarla in tutti i suoi desideri' è un errore sintattico (- 0.20), dovresti correggere eliminando la preposizione 'in' (a convinvere e a soddisfare tutti i suoi desideri); la lettura risulta inoltre affaticata perché le virgole la rallentano di troppo e inutilmente, suggerisco di renderla più fluida con 'lei l'aveva costretto, con artifici di strega, a convivere per un anno intero in una condizione di semi prigionia e a soddisfare tutti i suoi desideri'.
• "Dopo aver viaggiato, percorrendo sempre e solo strade secondarie, dormendo all'aperto senza una coperta, mangiando ciò che riusciva a rubare dai frutteti - tanta era la paura che quella donna riuscisse a rintracciarlo - *ed* era finalmente tornato": perché hai inserito la congiunzione?; 'dopo aver viaggiato' presuppone che il periodo continui con una frase principale di senso compiuto, non c'è bisogno di mettere la congiunzione (- 0.30).
• "Aveva confessato la realtà della loro unione solo ai suoi genitori, e temeva che qualcuno della servitù avesse origliato la conversazione e che presto avrebbe cercato di fare il possibile affinchè quel matrimonio venisse reso nullo. Soprattutto, non *volle* mai dire che quando l'aveva abbandonata, sua moglie Merope era incinta.": 'non aveva mai voluto' (- 0.20)
• "Merope poteva anche morire, e loro figlio con lei": 'e il loro', errore di distrazione.
• "Il quartiere in cui si trovava, certo, non era dei migliori, ma la signora teneva moltissimo *all'ordine e pulizia* del suo piccolo albergo, al decoro delle "ragazze" (un minuscolo gruppo di giovani , spesso orfane, che avevano trovato impiego lì piuttosto che finire, come ragionava la signora, in postacci come accadeva a molte loro coetanee) *e che* i suoi clienti fossero brave persone": 'all'ordine e alla pulizia', errore di distrazione; 'teneva moltissimo all'ordine e alla pulizia, al decoro delle ragazze e che i suoi clienti'? (- 0.30 per errore di sintassi), potresti scrivere 'teneva moltissimo [...] e al fatto che i suoi clienti', oppure 'e sperava che i suoi clienti'.
• "giudizioed": errore di distrazione, ma attenzione che ce ne sono parecchi e danno al testo un aspetto trascurato; oltre a questi noto che spesso metti dopi spazi tra le parole o dimentichi d'inserire il punto.
• "-Oh, ma non c'è nulla di sbagliato- aveva risposto il giovane scuotendo la bella testa riccioluta -": si usano i trattini lunghi per i dialoghi, in più non vanno scritti attaccati alle parole (— Oh/ sbagliato —) (- 0.10 perché l'errore è ripetuto nel testo e non è quindi dovuto a distrazione).
• "L'uomo era uscito, ringraziando per la disponibilità la signora, e rientrando *accompagnava* una ragazza giovanissima,ed osservandola la signora non *potè* non pensare che erano la coppia peggio assortita nel mondo: mentre lui era molto attraente, alto, pieno di vitalità, elegante e raffinato -un giovane, insomma, che *ha vissuto* sempre nell'agiatezza - lei era terribilmente pallida": c'è il solito problema con la concordanza dei tempi verbali ('aveva accompagnato', 'aveva potuto', 'aveva vissuto', - 0.20 x3).
• "non si poteva non notare, il suo largo sorriso": quella virgola è sbagliatissima perché separa il verbo dal complemento oggetto (- 0.30).
• "Mise l'acqua in un (?) accanto al caminetto": manca un sostantivo, errore di distrazione.
• " - Egli tornerà, ne sono certa. - disse infine": il discorso diretto prosegue con 'disse', perciò non ci va il punto al suo interno (- 0.10).
• "Invece, quando *vennero* a prelevare suo padre e suo fratello per portarli ad Azkaban, tutto per lei era cambiato": la narrazione prosegue al trapassato prossimo nel resto del testo, quindi 'erano venuti' (- 0.20).
• "erano finiti i divieti e gli abusi, le violenze, gli accenni a qualcosa per lei sgradevole; per una volta era stata felice del suo sangue magico, *del creare* un filtro d'amore potente tanto da spingere Tom ad abbandonare l'agio della famiglia e *di* una vecchia fiamma per lei": 'del creare' non è un uso riconosciuto (- 0.20), suggerisco di scrivere 'era stata felice del suo sangue magico, della sua capacità di creare un filtro'; segnalo inoltre l'uso improprio del di' (- 0.20), è la congiunzione 'e' che ha la funzione di correlare i due complementi oggetto, l'aggiunta della preposizone è scorretta (ad abbandonare l'agio della famiglia E una vecchia fiamma).
• "Che valore poteva avere,realmente, quel filtro? Le aveva solo dato il Tom che lei voleva, quello vero, che non la guardava, arrogante e disgustato da lei, quello che l'amava.": il filtro dà a Merope un falso Tom che l'ama, ma questo periodo dice che le dà 'quello vero, che non la guardava, arrogante e disgusato' e allo stesso tempo 'che l'amava'; non ho capito cosa significhi, è davvero confuso (- 0.50), afferma e nega due concetti opposti.
• "Tutto era possibile: Tom che tornava, ma perchè era partito?": sono due frasi che esprimono concetti separati, una è affermativa, l'altra interrogativa; se avessi scritto 'Tom era partito, ma è tornato...' il 'ma' avversativo avrebbe avuto senso, invece in questo caso è sbagliato, il contrasto che esprime la congiunzione non si riflette sul fatto che Tom possa tornare, non c'è una relazione avversativa tra i due concetti, non è il fatto che Tom sia partito a ostacolarlo dal tornare; consiglio di scrivere 'Tutto era possibile: *anche* il ritorno di Tom. Merope si chiedeva perché fosse partito.' ('tutto era possibile + azione singola' non esprime 'tutto ciò che è possibile', ma una cosa sola, per questo ti suggerisco di aggiungere 'anche', - 0.50 per periodo confuso).
• "Si immaginava ritornare Tom, più innamorato ed appassionato": così sembra che Merope immagini di riprendere le fattezze di Tom (- 0.20); 'immaginava Tom tornare da lei più innamorato e appassionato' è una resa corretta.
• "Fu un sorriso fugace, prima che Merope si rinascondesse nell'oscurità, prima che il sole uccidesse quelle sue fantasie": dovresti scrivere 'fu con un sorriso fugace che Merope si rinascose', 'fu un sorriso fugace' non è una frase di senso compiuto (- 0.30).
Stile: 5/10
Decisamente ingarbugliato. Ormai avrai capito leggendo il giudizio sulla grammatica che non mi è piaciuto. Ci sono periodi troppo lunghi e confusi, hai cambiato tantissime volte i tempi verbali in maniera del tutto ingiustificata: questi sono i motivi principali per cui spesso ho perso il filo e mi sono dovuta fermare a rileggere per capire cosa stava succedendo. Non è uno stile scorrevole, le pause sono eccessive e spesso rendono il ritmo della lettura singhiozzante, e anche i numerosi errori incidono pesantemente su questo piano. "Il quartiere in cui si trovava, certo, non era dei migliori, ma la signora teneva moltissimo all'ordine e pulizia del suo piccolo albergo, al decoro delle "ragazze" (un minuscolo gruppo di giovani , spesso orfane, che avevano trovato impiego lì piuttosto che finire, come ragionava la signora, in postacci come accadeva a molte loro coetanee) e che i suoi clienti fossero brave persone.": il periodo è troppo lungo e frammentato, arrivata alla fine mi sono persa e ho dovuto rileggerlo per capirne il senso. "Quella mattina Rose era salita con la colazione: un bicchiere di latte, delle fette di pane e un uovo, appena deposto dalla gallina, giù nel pollaio; insieme ad una brocca d'acqua calda, affinchè si potesse lavare.": qui invece ci sono troppe virgole. Inoltre ho notato numerose ripetizioni in tutto il testo, come "gli abiti sporchi ed impolverati, i capelli sporchi e disordinati".
Ho riportato alcuni esempi, ma purtroppo non si tratta di scivoloni sporadici, bensì di una consuetudine. Mi è piaciuto il modo in cui hai iniziato a raccontare la vicenda, sembrava di leggere una fiaba perché la storia tra Merope e Tom era filtrata dal punto di vista dei paesani; secondo il detto "il villaggio è piccolo, la gente mormora" la OS ha acquisito il sapore di una novella d'altri tempi, a tratti comica, e mi ha ricordato l'atmosfera di cui era impregnata la Little Hangleton potteriana con Bob Ogden in scena. Anche l'uso di termini come 'oramai' o di espressioni come 'lamentava + complemento oggetto' al posto dei più comuni 'ormai' e 'si lamentava + di' dimostrano il tentativo di rendere lo stile sposo dell'ambientazione temporale in cui si collocano i fatti, un aspetto pregevole. Sei riuscita a riempire la lettura ricca di particolari che mi hanno fatto mettere nei panni degli abitanti del paese, hai dato corpo e voce a Little Hangleton, non soltanto a Merope, e questo ha reso il tutto più curato e realistico. Un vero peccato, quindi, che lo stile sia così acerbo.
Titolo e Introduzione: 9/10
Al titolo ho assegnato 5, all'introduzione 4.
Sicuramente il titolo è pertinente alla trama, richiama alla mente l'abbandono subito da Merope e la causa della sua disperazione. Nella sua essenzialità lo trovo anche incisivo e intrigante. Nell'introduzione presenti entrambi i protagonisti, chiarendo subiti che hanno preso strade diverse, e questo è un ulteriore rimando al titolo che ho apprezzato. Mi ha molto incuriosito l'idea di poter leggere del ritorno di Tom a Little Hangleton, del "dopo" l'inganno, visto che di solito è un aspetto che non ho mai visto trattare nelle fanfiction. L'allusione finale alle condizioni di Merope, sempre più prostata, sempre più schiacciata dal peso di quest'assenza "concreta" mi ha lasciato presagire che avrei letto una storia ricca d'introspezione e molto coinvolgente. C'è soltanto quel "ella" che mi disturba, per gusto personale mi rimanda sempre a qualcosa di finto o antiquato. In ogni caso non è un'introduzione che mi ha fatta impazzire, ma mi è comunque piaciuta tanto.
Caratterizzazione personaggi: 9/15
Non mi è affatto dispiaciuta. Merope è una ragazza che nessuno nota, fuorché per meravigliarsi del suo aspetto sciatto. Attraverso gli occhi della signora Moore vediamo il netto contrasto esteriore tra lei e Tom, lo notiamo anche dalla descrizione che ne fa il pastore, e il suo aspetto esteriore riflette la sua condizione - per citarti - da vittima, fatta di abusi da parte del padre e del fratello. Merope vive in questo stato di trascuratezza e abbandono anche a livello interiore, la presenti come una persona estraniata dalla realtà che ne recupera il contatto soltanto quando chiede agli altri di Tom. Non è arrabbiata, è soltanto disperatamente speranzosa, come chi non ha nemmeno più le forze per fare altro. Nel suo lasciarsi andare, nel suo vivere passivamente, mi è sembrata molto credibile: l'amore di Tom era tutto per lei, perderlo ha significato perdere la voglia di vivere, e in questo mi ha fatto pensare alla ragazza descritta da Silente che non è riuscita a sopravvivere né al parto, né alla propria sorte. Anche con Tom sei stata brava. "Dopo aver viaggiato, percorrendo sempre e solo strade secondarie, dormendo all'aperto senza una coperta, mangiando ciò che riusciva a rubare dai frutteti - tanta era la paura che quella donna riuscisse a rintracciarlo": esprime concretamente il disgusto, lo shock e il terrore che nutre per Merope, la fattucchiera ingannatrice.
Il tuo Tom tace e non dice ad amici e parenti che Merope è incinta, è totalmente indifferente all'idea che lei e il bambino possano morire e i suoi pensieri lasciano trapelare chiaramente questo messaggio. Mi sono piaciuti i dettagli con cui hai arricchito il racconto, per esempio l'accostamento di Orfin all'Uomo Nero nell'immaginario infantile o la signora Moore che rivede nell'affiatamento tra Merope e Tom se stessa e il marito da giovani. Ecco, dettagli di questo tipo danno spessore all'ambiente che ruota attorno ai protagonisti, rendono Little Hangleton viva, e non soltanto uno sfondo tramite il quale ripercorrere i fatti. Il problema è che spesso i personaggi secondari sembrano avere più spazio dei protagonisti stessi, in una OS incentrata su una coppia sarebbe stato meglio metterli più in primo piano. Ho inoltre notato che descrivi Frank Bryce come un anziano, ma lui è anziano ai tempi del Calice di Fuoco! Capirai da sola che è anacronisticamente impossibile che negli anni 20, quando Voldemort non era ancora nato, fosse già vecchio. In sintesi, la tua Merope e il tuo Tom Sr mi sono sembrati realistici, ma lasciati troppo da parte.
Sviluppo della coppia: 6/15
Avrei preferito che ti fossi soffermata nel dettaglio su alcuni momenti significativi della coppia, anziché leggere una storia lunga che trattava l'intera vicenda senza andare mai troppo a fondo. Per intenderci, amo le storie lunghe e mi sono piaciuti i riferimenti agli abitanti del villaggio, ma mi sarebbero piaciuti di più se non avessero rubato spazio alla coppia, vero fulcro del contest. Per esempio liquidi la presa di coscienza di Tom così: "fino a quando non aprì gli occhi, quella benedetta mattina. Ricordò di come Merope lo guardasse speranzoso, le braccia strette attorno al suo corpo, i lunghi capelli malamente acconciati, le parole tenere di lei, ed infine gli insulti di lui, le sue grida, la sua fuga precipitosa da Londra... "Pensavo, Tom... che ora.. sposati, con un figlio in arrivo, tu finalmente provassi dei sentimenti per me."
Avrei preferito leggere il "come" anziché RI-leggere il "cosa" (sappiamo già dal canon cosa succede alla coppia), quindi che ti fossi soffermata più sull'introspezione di almeno uno dei protagonisti. Non si coglie nemmeno il passaggio dalla vita di coppia felice all'abbandono subito da Merope, il distacco temporale non c'è, si passa semplicemente da un "Quello che sarebbe accaduto, discusse con la cuoca, non se lo sarebbe mai aspettato da quella coppia così profondamente innamorata." a un "Merope rimase stesa sul letto, priva di ogni forza.", quando soltanto nelle righe precedenti si parlava ancora del bel Tom e della sciatta Merope, novelli e felici sposi appena arrivati alla pensione. Se ci avessi permesso di rivivere la storia d'amore tra Merope e Tom e/o, ad esempio, lo stato d'animo d'entrambi quando lui ha smesso di bere il filtro avresti reso la storia più coinvolgente. Avrei voluto vedere le reazioni di entrambi in diretta, senza venirne a sapere tramite un breve riassunto descrittivo. Secondo me selezionando una singola scena e approfondendola con l'introspezione, la lettura risulta meno frettolosa da un lato e più coinvolgente dall'altra, il racconto si arrichisce a livello emotivo, diventa più sentito, i personaggi sembrano più veri. Per esempio nel finale mi hai emozionata. Lì non c'è soltanto Merope che spera in solitudine: la sua speranza acquista forma quando descrivi il momento arricchendolo di particolari. Si sente il suono dell'organetto, immaginiamo Diagon Alley, vediamo il sole oscurato dalle nuvole e l'arrivo della pioggia. La musica e la luce scompaiono segnando la fine dei giorni di Merope, immagine decadente che contrasta con la sua ingenua e ostinata speranza. Mi si è stretto il cuore leggendo le ultime righe, mi hai portata di fronte a Merope raccontando in maniera personale, invece di ripetere i fatti. Sarebbe stato interessante anche giocare sul tema portante della storia, ovvero l'assenza, dando maggiore spazio ai sentimenti di Merope e al suo dolore mentre ripensava ai momenti vissuti con Tom. Avresti dovuto calcare di più la mano, diciamo, da un punto di vista interiore. Purtroppo in questo modo, salvo che nel finale, non sono riuscita a sentire niente.
Totale: 31.2/60
Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita |