Terzo posto a parimerito
Missredlights- la donna in bianco - pacchetto Elisabeth Bathory
Grammatica e stile: 7/10
“sarebbero scese le tenebre e, con esse, la temperatura. Avrebbero toccato lo zero..” qui chiaramente vi è un problema di coniugazione, puoi correggere con “le temperature” o cambiare il verbo in “avrebbe”.
“pantaloni e maglia, entrambe logore” essendo la parola pantaloni di genere maschile, anche il genere di entrambi logori dovrà esserlo.
“un uomo che non si curava per niente di lei e che fu ucciso per mano della figlia” è una frase grammaticalmente corretta, ma trovo che ci sia un giro un po’ strano. Forse sarebbe più efficace “e che lei stessa uccise”, perché l’uso del passivo tende ad appesantire le frasi quando non è strettamente necessario.
“uccidendo molte persone del campo che avevano intenzione di fuggire fino a quando, un giorno, non fu proprio MinJee a fuggire da quel campo.” Mi sembra che ci sia una ripetizione superflua, se lasciassi solo “fino a quando, un giorno, non fu proprio MinJee a fuggire” il senso della frase rimarrebbe comunque chiaro.
“Un sonno frammentato in cui ogni volta si svegliava” sarebbe più corretto dire “da cui ogni volta si svegliava”.
“i lavori sporchi per la banda, pensando egoisticamente che, se lei procurava da mangiare per la banda” come vedi anche qui ti ho segnalato una ripetizione superflua, ma ben più importante è l’errore che hai commesso nell’uso del verbo. L’uso dell’imperfetto al posto del congiuntivo è tristemente comune nel parlato, ma a livello tecnico e grammaticale è un’errore. Perciò dovresti scrivere “se lei avesse procurato loro da mangiare”.
“di quello che passò prima che questo viaggio avvenisse” qui è necessario il trapassato prossimo “di quello che aveva passato”.
“Non avrebbe seguito quelli che furono i suoi compagni di viaggio” uguale come sopra “quelli che erano stati i suoi compagni”.
“mentre le forze abbandonarono il suo corpo, mentre il pensiero di voler ancora vivere scemava” così come hai usato l’imperfetto per scemava dovresti usarlo anche per il verbo abbandonare “mentre le forze abbandonavano”.
“Aveva pensato che non c’era nessuno in casa” anche qui hai usato l’imperfetto al posto del congiuntivo, che come dicevamo prima è una forma colloquiale scorretta. “aveva pensato che non ci fosse”.
“volesse provare a liberarsi ma avesse troppa paura per farlo” è una sottigliezza ma ci vorrebbe la virgola prima del ma.
“ma fu una speranza vana” è necessario il trapassato prossimo “ma era stata una speranza vana”.
Come hai visto ho notato alcuni errori , di cui la maggioranza riguarda la consecutio temporum e in generale la coniugazione dei verbi. Ti consiglio di riguardarti un po’ queste cose perché come hai visto, in realtà, gli errori che fai sono sempre gli stessi due o tre, ma si ripetono più volte nel corso del testo. Quasi tutti derivano da abitudini dell’italiano parlato: come appunto l’uso dell’imperfetto al posto del congiuntivo o il mancato uso del trapassato prossimo.
Personalmente ho trovato il tuo stile di scrittura molto frammentato, composto da frasi brevi e incisive. Questo non è un male, soprattutto perché trovo che si tratti di uno stile azzeccato per la tua storia, che racconta essenzialmente una fuga e quindi deve esprimere l’emozione di momenti concitati. Però ti consiglio di stare attenta a non esagerare in questo senso: più volte utilizzi frasi talmente brevi che non presentano neanche un verbo. Questo tipo di frase è utile a enfatizzare alcuni concetti, ma ricorda che grammaticalmente è scorretto scrivere una frase priva di un predicato. Non sono stata a segnalarti tutti i casi, in primo luogo perché mi sembra troppo puntiglioso farlo, e poi perché succede davvero molte volte nel testo. Ti consiglio di provare a rileggere la storia, e vedere dove tenere questo tipo di costruzione per dare più enfasi e dove magari aggiustare un po’ il tiro.
Caratterizzazione personaggi: 8/10
“Cominciò a vedere una realtà distorta” Questa frase, che compare abbastanza all’inizio della storia, descrive benissimo il personaggio che incontriamo nella scena finale, ma sembra completamente distaccata dal comportamento della protagonista durante tutta la fuga.
Ammetto che questo mi ha lasciata un po’ confusa, perché appunto leggendo la storia la prima volta, mi chiedevo che fine avesse fatto questa situazione psicologica così precaria, questa visione distorta e delirante del mondo da parte di MinJee. Credo che tu l’abbia fatto in parte per rendere la scena finale ancora più sconvolgente per il lettore. Tuttavia tu obbiettivamente dici questa cosa di lei, perciò non è davvero una condizione che rimane totalmente sconosciuta fino al momento topico in cui, effettivamente la protagonista mostra questo aspetto di sé. Come ti dicevo mi ha lasciata un po’ confusa, anche perché durante la narrazione della fuga lei sembra, al contrario, agire in maniera piuttosto lucida, con mente fredda e calcolatrice. Mi sarebbe piaciuto vedere qualche accenno della sua instabilità anche in questa parte della storia.
Originalità e trama: 9/10
Parto col dire che la tua storia mi ha davvero stupita. Non avevo mai letto nulla su questa tematica e credo che sia qualcosa di molto interessante da esplorare. Al tempo stesso però credo si potesse chiarire meglio tutto il contesto, che sembra un po’ sospeso, ovviamente non a livello geografico, quanto piuttosto temporale. Dalla lettura della tua storia non saprei dire se sia ambientata oggi o venti, trenta anni fa. Magari non è un elemento determinante per la trama, ma credo risponda a una delle domande che il lettore si fa generalmente quando si trova di fronte ad una storia: chi, dove, come, quando, perché.
A parte questo penso che questa storia sia qualcosa di unico. Hai narrato degli episodi molto forti, uno su tutti il momento in cui insieme alla banda MinJee è costretta dalla fame a cibarsi dei cadaveri dei compagni, e trovo che esprima bene il concetto di cosa gli esseri umani sono disposti a fare per sopravvivere: qualsiasi cosa.
Utilizzo pacchetto: 5/7
una donna con problemi psicologici
Senza dubbio il tuo personaggio rispecchia il pacchetto. Come ti dicevo prima, mi sarebbe piaciuto che la sua instabilità trapelasse di più nel corso della narrazione e non solo sul finale.
Il tema della violenza è chiaramente presente, anzi fondante nella tua storia. Al contrario, nonostante la crudezza di questo racconto, non è presente l’immagine del sangue, perciò capirai che, non posso assegnarti i 2 punti per il prompt.
Gradimento personale: 2,5/3
Sinceramente questo non è esattamente il mio genere e, forse per disinformazione mia rispetto ai temi che hai toccato, ho apprezzato la tua storia, ma non l’ho amata alla follia. Trovo comunque che tu abbia fatto uno splendido lavoro.
Totale: 31,5/40
Nina ninetta- Amami ancora- pacchetto Elisabetta I
Grammatica e stile: 8,5/10
“bruciarle infondo alla gola” chiaramente si tratta di un piccolo errore di battitura, ma in fondo va scritto staccato, se no è voce del verbo infondere.
“Aveva creduto di poter morire di infarto. O di ictus” davanti a infarto è necessario l’apostrofo.
“no che ce ne fosse l'esigenza” anche qui è solo una svista, immagino intendessi non che ce ne fosse.
“si era ritrova a desiderare” sempre stesso discorso, ritrovata.
“sua mano intorno a quella propria” è una forma un po’ strana e ripetitiva, lascia alla propria.
“da farla rinvenire subitaneo” qui hai scambiato l’avverbio con l’aggettivo, è subitaneamente. Più avanti hai fatto un altro errore con la stessa parola “gli annunciò subitaneo e rimase in attesa” qui però non ho capito se intendessi mettere l’avverbio o se è sbagliato solo il genere dell’aggettivo, dato che è lei a parlare. Ad ogni modo mi sembra un po’ artificioso e forse basterebbe scrivere gli annunciò subito/immediatamente.
“lo eseguì con invidiosa maestria” dal contesto ho dedotto che intendessi invidiabile.
Il tuo stile è fluido e molto godibile. Ti sei tenuta su un registro medio, che trovo sia appropriato per la tua storia.
Caratterizzazione personaggi: 8,5/10
La tua protagonista ne ha decisamente passate tante, e il lettore si trova immerso nei suoi drammi. Chiaramente quello che si vede è un punto di crisi, lei sente di essere arrivata tanto in basso da aver toccato il fondo, e la notizia della gravidanza della cognata arriva a dare il colpo di grazia. Ho apprezzato il fatto che tu sia riuscita a raccontare di una donna forte, vista però nel suo momento di maggiore debolezza. Sul finale della storia vediamo il suo riscatto, il momento in cui decide di rialzarsi e riprendere in mano la sua vita.
La caratterizzazione di Arthur d’altro canto mi ha lasciata un po’ perplessa, per il semplice fatto che ciò che sembra emergere dalla tua storia è che lui sia ancora attaccato alla cotta che aveva a 8 anni per Victoria. È tutto molto chiaro, ma forse un po’ infantile.
Ad ogni modo, se l’introspezione di personaggi come Arthur, Alonso e la madre di Victoria è breve ma piuttosto efficace, ho trovato un po’ piatta quella di tutti gli altri. Chiaramente, anche per il contesto della tua storia, ti sei trovata ad avere per le mani molti personaggi, e capisco tu abbia dovuto operare delle scelte, ma penso sarebbe stato interessante esplorarli un po’ di più, soprattutto il padre.
Originalità e trama: 8/10
La tematica della donna che deve rimettere insieme la sua vita dopo un divorzio doloroso forse non è la più originale del mondo, ma credo tu l’abbia affrontata nel modo giusto. Ho apprezzato l’enfasi che hai posto sul modo in cui le aspettative degli altri, e della famiglia in particolare, pesino molto sulla protagonista, facendola sentire ancora più afflitta. Poteva rimanere la storiella della donna tradita, divorziata e che per consolarsi va a letto col primo ragazzino disponibile, ma non è assolutamente così. Victoria non ha del tutto superato la rottura col marito, ma non è quello l’unico vero problema. Il suo vero dramma è il temere di non avere più altre occasioni, di non averne più il tempo. Ripeto ho apprezzato molto questo aspetto, perché dà alla tua storia una profondità diversa.
Utilizzo pacchetto: 5/7
Una donna sola contro il mondo
Credo che non ci sia frase migliore per descrivere la tua protagonista. Come ho già detto ho apprezzato che tu ti sia focalizzata sul momento forse più difficile per lei, e sulla maniera in cui poi decide di riprendere in mano la sua vita.
L’elemento romantico è chiaramente presente, sebbene io ti abbia già esposto la mia perplessità riguardo ai sentimenti di Arthur.
Il prompt della penna non è presente, quindi non posso darti il punteggio pieno.
Gradimento personale: 2/3
La tua storia è ben strutturata e scritta con uno stile adatto e godibile, ma non saprei dire perché… non mi ha stregata ecco. Trovo comunque che sia una bella storia, forse è stata la coppia con un grande “age gap” che non mi ha fatta impazzire, è una scelta che a livello di storia capisco e approvo, ma al tempo stesso non è il tipo di romance di cui preferisco leggere, tutto qui.
Totale: 31,5/40
[Modificato da Sbasby EFP 27/12/2017 02:48]