...confermo l'impressione e i "dubia" (quantomai appropriato il termine, echeggiante di vaticane cose).
Bilotta scrive sopraffino ma difficile: le storie vanno meditate, rilette, ripercorse per essere capite. E non si riesce davvero a coglierle appieno, a ingabbiarle: certi passaggi restano comunque criptici o impliciti, aperti a intepretazioni. A cominciare dall'introduzione scritta, che è per me parte integrante della storia -una specie di cappello stile "Hitchock presenta"- per finire con la mela di legno in questo episodio.
Se un fumetto come questo
"L'infelice" l'avessero illustrato Dave McKean o Eddie Campbell, al posto di un più anonimo Andrea Borgioli, ora staremmo parlando di
misterioso capolavoro. O proprio di capolavoro assoluto.
Tutto ciò però si situa all'estremo opposto rispetto a quanto è abituato a leggere il pubblico medio, non solo bonelliano, non solo da edicola. Se avrà successo, o anche solo terrà botta, si dovranno almeno in parte rivedere le previsioni sul tristo destino dell'umanità
. Ma, francamente, è una strada tutta in salita ripida.
Sash
[Modificato da Sashimi 01/10/2017 22:37]