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Made in Italy

Ultimo Aggiornamento: 07/05/2017 21:49
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Le canzoni di Elvis cantate in italiano

Da qualche parte, nei meandri del forum, magari c'è già un post simile ma a causa dei clips audio non più disponibili o dei video di Youtube rimossi, ho deciso di inserire ancora una volta le canzoni cantate da altri artisti che ha eseguito anche Elvis.

Buon ascolto. [SM=g8146]
12/04/2017 20:17
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Io che non vivo (senza te) / You don't have to say you love me

Registrata per la prima volta da Pino Donaggio nel 1965 per la EMI italiana.
Durata: 5'12".

Io che non vivo (senza te) viene presentata al Festival di Sanremo 1965 (con seconda esecuzione da parte di Jody Miller), classificandosi al settimo posto della manifestazione ed al primo posto in classifica per tre settimane.

Un'altra cantante presente alla stessa edizione del Festival, Dusty Springfield, decide di farla sua e di inciderla una volta tornata a Londra. Nella sua versione in lingua inglese, intitolata You Don't Have to Say You Love Me, il brano fa il giro del mondo entrando nelle classifiche di vendita di moltissimi paesi. La cantante inglese afferma di averla registrata nella tromba delle scale perché suonava meglio.
Numerosi artisti di fama internazionale, tra cui Elvis Presley, vorranno includerla nel loro repertorio,e, tra gli ultimi, la cantante country Shelby Lynne in una versione acustica, tanto che è divenuta con gli anni un classico di tutti i tempi. Nel 2012 viene interpretata sia in inglese che in italiano da Morgan, che inserisce entrambe le versioni nel proprio album Italian Songbook Volume 2.
Nel 2014 la Nannini incide la canzone nell'album Hitalia.

Ma torniamo a Pino Donaggio...
Giuseppe "Pino" Donaggio (Burano, 24 novembre 1941) cresce in una famiglia di musicisti e a dieci anni comincia a studiare il violino, prima al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia e poi al Giuseppe Verdi di Milano, dove collabora anche con il maestro Claudio Abbado. È presente fra i primi violini al primo concerto de "I Solisti Veneti" diretti da Claudio Scimone all'Olimpico di Vicenza nel 1959 e ha collaborato con "I Solisti" fino al debutto a Sanremo. Nella seconda metà degli anni cinquanta scrive brani per altri cantanti, ma nel 1959 scopre il rock and roll e incide i primi dischi.
Debutta al Festival di Sanremo 1961 con Come sinfonia, un brano classicheggiante che rivela i suoi trascorsi di conservatorio, arrangiato e diretto da Angelo Giacomazzi e rieseguito da Teddy Reno. Come sinfonia ottiene un notevole successo discografico, arrivando primo in classifica per tre settimane ed è poi inciso anche da Mina; non mancano tuttavia nel suo primo repertorio motivi più semplici, come Pera matura e Il cane di stoffa.

Torna a Sanremo nel 1963 e ottiene il terzo posto con Giovane giovane, un twist eseguito in coppia con Cocky Mazzetti che arriva in prima posizione per due settimane. Questa canzone dà anche il nome al gruppo che lo accompagna dal vivo e su disco, appunto i Giovani Giovani, composti da Sandro Orlandini alla batteria, Armando De Cillis al basso, Alberto Bandel al pianoforte (poi sostituito da Gianni De Sabbata) e Nico Lo Muto alla chitarra.
Ancora un pezzo intimista nel Festival di Sanremo 1964 (Motivo d'amore), per arrivare all'edizione successiva con quello che sarà il suo maggiore successo, Io che non vivo (senza te) che arriva prima in classifica per tre settimane.

La canzone viene presentata in seconda esecuzione da Jody Miller, ma un'altra cantante presente alla stessa edizione del Festival, Dusty Springfield, decide di farla sua e di inciderla una volta tornata a Londra.
Dopo altre partecipazioni a Sanremo (Una casa in cima al mondo, Io per amore, Le solite cose), a "Un disco per l'estate" (Quando è sera nel 1964, Pensa solo a me nel 1965, Svegliati amore nel 1966, Un brivido di freddo nel 1967 e Il sole della notte nel 1968), al Festival delle Rose (Gianni) e a "Canzonissima", il suo successo commerciale come cantante comincia a declinare.

Scaduto il contratto con la Columbia, casa discografica con cui aveva esordito, firma con la Carosello che tenta il rilancio attraverso nuove partecipazioni a Sanremo (Che effetto mi fa, 1970, L'ultimo romantico, 1971, Ci sono giorni, 1972).
Nel 1976 si avvicina alla canzone "impegnata", pubblicando per la Produttori Associati l'album Certe volte..., che vede all'armonica la collaborazione del giovane cantautore veronese Massimo Bubola, che firma anche il testo di Naturale, e alla batteria Tullio De Piscopo. Una canzone di questo disco, Mario, diventerà molto nota tre anni dopo nell'interpretazione di Enzo Jannacci.

Nel 1973 esordisce come musicista di colonne sonore con il thriller A Venezia... un dicembre rosso shocking (Don't Look Now) di Nicholas Roeg. Il film è un successo clamoroso e gli vale il premio della stampa inglese per la migliore colonna sonora dell'anno. Il regista Marcello Aliprandi lo chiama per musicare Corruzione al palazzo di giustizia con Franco Nero e Un sussurro nel buio, un altro thriller in cornice veneziana. Proprio mentre sta musicando quest'ultimo, Donaggio viene contattato da Brian De Palma che, avendo apprezzato il suo lavoro con Roeg, gli chiede di realizzare una colonna sonora nello stile di Bernard Herrmann, appena scomparso, per il suo nuovo film intitolato Carrie, lo sguardo di Satana: il risultato è eccezionale.
Nonostante il film successivo di De Palma, Fury, venga musicato da John Williams, il regista statunitense richiama Donaggio per Home Movies, ammettendo che la sua musica è più funzionale al suo cinema.

Comincia uno dei sodalizi più celebri nella storia del cinema, che confeziona capolavori del rapporto immagine-musica come Vestito per uccidere, Blow Out, Omicidio a luci rosse.
Nel 1993, De Palma richiama Donaggio per Doppia personalità. Nel frattempo Donaggio, diventato richiestissimo, si specializza in colonne sonore per horror raffinati come Un'ombra nel buio con Lauren Bacall, Déjà vu, Trauma di Dario Argento, ma è anche uno dei compositori preferiti da giovani cineasti destinati a diventare famosi come Joe Dante (Piranha e L'ululato).
Donaggio non disdegna nemmeno la commedia di Non ci resta che piangere della coppia Benigni - Troisi, Il mio West con Pieraccioni e Bowie, drammi sociali come Il caso Moro e Giovanni Falcone entrambi di Giuseppe Ferrara e l'erotismo sofisticato di Liliana Cavani per Interno berlinese. Proprio per la Cavani, Donaggio realizza una delle sue migliori colonne sonore, quella per il drammatico Dove siete? Io sono qui con Chiara Caselli.

Nel 1995 viene chiamato dal giovane regista Claudio Fragasso per Palermo Milano solo andata con Giancarlo Giannini e Stefania Sandrelli con il quale vince il primo globo d'oro, come migliore colonna sonora. Inizia così un rapporto di simbiosi professionale e d'amicizia consolidato nel tempo che lo porterà a firmare tutte le colonne sonore dei film del regista Claudio Fragasso, fino all'ultimo del 2016, La grande rabbia.
Nel 2008 vince il David DI Donatello per la miglior canzone, sempre con un film di Claudio Fragasso con Milano Palermo - Il ritorno oltre a firmare anche le due miniserie per Mediaset Operazione Odissea (1999), Blindati (2000), e il film TV, per Mediaset La Banda (2001)

Sempre molto attivo per la televisione, Donaggio è tornato all'horror statunitense con il brillante Il figlio di Chucky, in cui cita con ironia gli stilemi musicali resi celebri in Carrie e Horror Puppet.
Tra i suoi lavori più recenti, quelli per i film di Sergio Rubini e soprattutto La terra e Colpo d'occhio. Negli ultimi anni c'è stata una grande collaborazione tra Pino Donaggio e Rai Fiction; Donaggio è quindi l'autore delle musiche di molte fictions italiane, tra cui quelle della serie Don Matteo.
L'11 febbraio 2015 è ospite durante la seconda serata del 65º Festival di Sanremo condotto da Carlo Conti ricevendo il Premio alla Carriera Festival di Sanremo.



[Modificato da marco31768 12/04/2017 20:36]
12/04/2017 20:33
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A chi / Hurt

Fausto Leali nasce a Nuvolento, in provincia di Brescia, il 29 ottobre del 1944.

Il suo primo maestro di chitarra è Tullio Romano, componente dei Los Marcellos Ferial.

A 14 anni avviene il suo primo ingaggio come professionista nell'orchestra di Max Corradini. A 16 anni entra nell'orchestra del fisarmonicista jazz Wolmer Beltrami.

Nel 1961 incide il suo primo 45 giri, con lo pseudonimo Fausto Denis. Nello stesso anno scrive ed incide la canzone Amarti così. In seguito, nascerà il sodalizio con la band "I Novelty". Incide diversi dischi, tra i quali le due cover dei Beatles Please Please Me e Lei ti Ama ("She Loves You").

Inizia quindi a dedicarsi alla musica nera, in particolare al soul, che ben si addice alle caratteristiche della sua voce.

Nel 1967 arriva il suo primo vero successo con A chi, versione italiana della canzone statunitense "Hurt", tradotta da Mogol (canzone pubblicata per la prima volta da Roy Hamilton nel novembre del 1954, che la fece diventare una hit da 8º posto della Billboard R&B e, successivamente la canzone venne rilanciata nel 1960 sempre negli USA dalla cantante Timi Yuro). Il brano si aggiudica la prima posizione della classifica italiana, posizione che manterrà per quattro settimane, ed entra nella Top Ten (9º posto) in Austria, conquistando così 4 dischi d'oro per aver venduto oltre 4.000.000 di copie nel mondo. Con questa canzone, Leali si classifica primo alla Mostra internazionale di musica leggera di Venezia del 1967.

Nello stesso anno partecipa per la prima volta a Un disco per l'estate con Senza di te, che in seguito verrà incisa anche da Ornella Vanoni.

L'anno successivo sposa la cantante Milena Cantù, già "ragazza del Clan Celentano" (con cui si è fidanzato dopo aver lasciato Mirella Gervasio), dalla quale avrà due figlie, Deborah e Samantha.

Reduce dal grande successo di A chi partecipa al Festival di Sanremo 1968 interpretando Deborah, pezzo composto da Vito Pallavicini, Paolo e Giorgio Conte, Pino Massara, uscendone 4º classificato. Il 45 giri, distribuito in seguito alla manifestazione, venderà 600 000 copie. La canzone viene anche replicata da un artista di fama internazionale, Wilson Pickett. Questo duetto segnerà l'inizio di una profonda amicizia tra Leali e Pickett, che farà anche da padrino alla sua primogenita Deborah, chiamata proprio come la protagonista della canzone omonima.

Poco dopo incide Angeli negri (cover di "Angelitos Negros", brano di Pedro Infante del 1948, dal film omonimo, di cui i versi sono del poeta e politico venezuelano Andrés Eloy Blanco, già interpretato da Antonio Machin, cantante iberocubano e ripreso poi da Marino Barreto jr nel 1959), che ripete il successo di A chi, raggiungendo la posizione numero 4 in hit parade. Angeli negri è anche la traccia d'apertura dell'album Il negro bianco, che comprende anche Senza di te, Deborah e Senza luce, versione italiana del singolo di Procol Harum "A Whiter Shade of Pale", già cantato con successo dai Dik Dik pochi mesi prima.
Sempre nel 1968, è fra gli interpreti di Canzonissima con Angeli negri e Chiudo gli occhi e conto fino a sei.

Nel 1969 torna a Sanremo con il brano Un'ora fa, abbinato a Tony Del Monaco. Riesce a riconfermarsi quarto alla manifestazione, e si guadagna la sesta posizione nella classifica italiana dei singoli. Nei mesi successivi è in gara a Un disco per l'estate con Tu non meritavi una canzone.

Nel 1970 è ancora a Sanremo, dove propone la canzone Hippy, scritta a quattro mani con Luciano Beretta. Leali sarà autore anche dei successivi brani che porterà al festival ligure: L'uomo e il cane, nel 1972, e La bandiera del sole, nel 1973.

Nel 1971 partecipa al Festivalbar con il brano America. Il singolo comprende anche una canzone scritta dallo stesso Fausto intitolata Si chiama Maria, con la quale gareggia a Un disco per l'estate 1971, e che in seguito Giorgio Moroder inciderà con il titolo I'm free now.
Il 7 settembre del 1971 partecipa al "Palermo pop festival", dividendo il palco con artisti di rilievo della scena rock mondiale come Bill Wyman's Tucky Buzzard e Black Sabbath.

Nel 1974 è di nuovo a Un disco per l'estate con Solo lei, canzone incisa anche da Mina.

Dalla collaborazione con Mogol (iniziata con l'adattamento in italiano di A chi nel 1967), autore dei testi, nasce nel 1975 il progetto dell'album Amore dolce, amore amaro, amore mio, uscito per l'etichetta CBS. In questo anno ha fatto parte della Nazionale italiana cantanti, capitanata da Mogol.

Nel 1976 torna in classifica col singolo Io camminerò, scritto da Umberto Tozzi e Giancarlo Bigazzi, che diventa la traccia d'apertura dell'omonimo album. La canzone verrà pubblicata anche in spagnolo col titolo, "Yo caminaré".

Nel 1977 arrangia e interpreta, in maniera personale, un classico della canzone napoletana, Vierno, che propone al Festivalbar e inserisce nel 33 giri Leapoli, uscito per l'etichetta CGD.

Nel 1980 gli viene proposta nuovamente una canzone napoletana, Malafemmena, scritta dal grande Totò. Fausto accetta e ne incide una versione che sarà la sigla di una serie televisiva dedicata proprio alla memoria del principe della risata.

Nel 1986 Fausto torna in auge grazie all'invito di Mina di duettare con lei nel brano Via di qua, che si aggiudicherà l'ottavo posto in hit parade e diverrà la sigla televisiva del programma Trent'anni della nostra storia, in onda il sabato sera su Rai 1.

Nel 1987 Fausto ritorna al Festival di Sanremo cantando il brano Io amo, scritto e prodotto da Toto Cutugno, con la collaborazione di Franco Fasano e dello stesso Leali. Il brano si classifica al 4º posto nella serata finale, vende oltre 400.000 copie conquistando 2 dischi di platino e il secondo gradino del podio nella chart dei singoli italiani.
Di spicco anche il brano inciso sul lato B del singolo, Notte d'amore, eseguito in duetto con Loredana Bertè e scritto a quattro mani con Toto Cutugno. Entrambi i pezzi sono gli unici inediti della raccolta di successo Io amo e gli altri successi, uscita per la CBS, che include alcuni dei maggiori successi del cantante bresciano (in versione originale) come A chi, Deborah, Angeli negri, Un'ora fa e Io camminerò.

L'anno dopo è di nuovo sul palco dell'Ariston con Mi manchi, firmata da Franco Fasano e da Fabrizio Berlincioni, che dopo qualche anno verrà anche reinterpretata da Andrea Bocelli. Mi manchi si piazza sesta nella classifica italiana e viene accolta nell'album di inediti Non c'è neanche il coro.
Nel medesimo anno nasce il suo terzo figlio, Francesco Faustino, avuto dalla sua seconda compagna italo-canadese Claudia.

Fausto Leali partecipa al Festival di Sanremo 1989, vincendo con il brano Ti lascerò cantato in coppia con Anna Oxa, che si colloca terzo nelle charts italiane e viene incluso nel LP Leali. Inoltre, i due proporranno insieme all'Eurovision Song Contest la canzone Avrei voluto.

Risale sul palco della città dei fiori tre anni più tardi con Perché, composta da Aleandro Baldi e Giancarlo Bigazzi; mentre nel 1994 presenta al Festival italiano, organizzato da Mediaset, Niente di te, risultando terzo, e riporta la sua versione di Malafemmena a Viva Napoli, uscendone vittorioso.

Sempre nel 1994 registra per la Dischi Ricordi l'album Anima nuda, pubblicato anche in lingua spagnola col titolo "Alma desnuda", scritto interamente dall'artista.
Nel 1996 firma il contratto con la RTI Music e incide un disco di sole covers, dal titolo Non solo blues, realizzato interamente a New York con una band R&B di grande prestigio, certificato disco d'oro.

Nel 1997 partecipa alla kermesse sanremese con Non ami che te e pubblica il secondo album di covers Non solo blues 2, registrato negli Stati Uniti, completando il progetto musicale intrapreso l'anno precedente.

Nel 1999 esce il suo primo album dal vivo LealiLive.

All'inizio del 2002 torna all'Ariston con il brano Ora che ho bisogno di te, cantato in coppia con Luisa Corna, e arriva quarto.

Nel 2003 si ripresenta al Festival con il pezzo Eri tu, che grazie al successo discografico permetterà a Leali di ottenere il Disco di Platino per aver venduto oltre 130.000 copie in 15 giorni.

Nel 2006, dopo aver partecipato al reality show di Rai 2 Music Farm, pubblica come cantautore l'album Profumo e kerosene, dove sono presenti 10 brani inediti.
Dal 2007 partecipa a diverse edizioni dello show Napoli prima e dopo, in onda su Rai 1.

Prende parte al Festival di Sanremo 2009 con il pezzo Una piccola parte di te, accedendo alla finale. La canzone parla del rapporto padre-figlio, ed è stata scritta per lui dalla coppia Berlincioni-Fasano, che già gli avevano regalato diversi successi a Sanremo in passato.

Nel 2012 è uno dei concorrenti della prima edizione del talent show di Rai 1 Tale e quale show, e rientra nel programma l'autunno seguente nelle puntate de Il torneo, nelle quali i concorrenti della prima edizione sfidano quelli della seconda.

Nel 2014, dopo oltre cinquant'anni di carriera e a cinquant'anni esatti dall'uscita del primo 33 giri, viene pubblicato il suo primo libro autobiografico, Notti piene di stelle, scritto con la collaborazione del giornalista musicale Massimo Poggini.

Il 14 giugno dello stesso anno sposa a Foggia in seconde nozze la vocalist Germana Schena dopo diversi anni di fidanzamento.

Il 22 settembre 2015 è ospite del concerto-evento di Francesco De Gregori "Rimmel 2015", tenutosi all'Arena di Verona; mentre il 13 marzo del 2016 è fra i cantanti invitati da Marcella Bella ad un omaggio a Giulio Rapetti, Una serata... Bella per te, Mogol, trasmesso su Rete 4.

Il 29 aprile 2016 è in vendita in esclusiva su iTunes "Le nostre mani", brano benefico interpretato con Al Bano, Toto Cutugno e con il "Minicoro Monterosso" di Bergamo. L'intero ricavato della vendita della canzone, scritta da Toto Cutugno, Christian Moretti e Gianni Pescini, viene devoluto a favore del programma "End Polio Now", istituito dall'organizzazione "Rotary International", in modo tale da consentire l'acquisto di vaccini per i bambini di tutto il mondo.

Il 13 settembre 2016 partecipa in qualità di ospite alla Finalissima di Festival show, l'evento di Radio Birikina e Radio Bella & Monella, in Arena a Verona.

Il 30 settembre 2016 esce il singolo A chi mi dice, cover del brano dei Blue, interpretato assieme a Mina. Il singolo anticipa l'uscita di un nuovo album dal titolo Non solo Leali, pubblicato il 21 ottobre dalla Nar International per la Universal. È un disco che vede Leali duettare con vari interpreti della musica italiana e non solo: i dieci pezzi contenuti vengono eseguiti in coppia con Renzo Arbore, Claudio Baglioni, Alex Britti, Clementino, Francesco De Gregori, Tony Hadley, Massimo Ranieri, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi. L'album viene presentato il 16 ottobre su Rai 1 nella trasmissione di Pippo Baudo Domenica in.
L'11 novembre esce il secondo singolo Sempre e per sempre, cantato con Francesco De Gregori.

Nel 2017 partecipa alla dodicesima edizione dello show Ballando con le stelle, condotto da Milly Carlucci su Rai 1.




[Modificato da marco31768 12/04/2017 21:18]
12/04/2017 21:16
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Io / Ask me

Domenico Modugno nasce il 9 gennaio 1928 a Polignano a Mare (dove ora gli è stato dedicato un lungomare con annessa statua, in memoria), in provincia di Bari, a piazza Minerva 5 (oggi piazza Caduti di via Fani), da Vito Cosimo Modugno, comandante del Corpo delle Guardie Municipali, e Pasqua Lorusso, del vicino paese di Conversano; ha due fratelli maggiori, Vito Antonio detto Tonino e Giovanni detto Giannino, e una sorella maggiore, Teresa, e sin da piccolo in famiglia viene chiamato Mimì.

È considerato il padre dei cantautori italiani con circa 230 canzoni incise. La popolarità del personaggio è legata al cinema (oltre 40 film), al teatro e alla televisione (dove ha interpretato diversi sceneggiati).

Divenne popolare nel 1958 vincendo il Festival di Sanremo con Nel blu dipinto di blu, un vero inno dell'italianità nel mondo, conosciuto anche con il nome "Volare" (fu così ribattezzata dal pubblico). Trionfò sul palco dell'Ariston altre tre volte grazie ai brani "Piove", "Dio, come ti amo" e "Addio... addio...", entrati insieme ad altri suoi successi nel repertorio classico della canzone italiana.

Nell'ultimo decennio della sua vita si dedicò alla politica, diventando deputato e dirigente del Partito Radicale. Si impegnò per l'affermazione dei diritti dei disabili e per la diffusione delle norme a tutela degli artisti. Nel 1984 fu colpito da un ictus, non riconosciuto in tempo dai medici, che gli paralizzò un lato del corpo, compromettendone l'attività artistica. Si dedicò a una ferrea battaglia per la chiusura dell'ospedale psichiatrico di Agrigento, in cui i malati vivevano in condizioni disumane, riuscendo, nel 1988, a farlo chiudere.

Nel 1991 tornò a cantare, ma nello stesso anno ebbe un attacco cardiaco. Nel 1992 si esibì a Torino, in un concerto che tenne quasi totalmente seduto, alzandosi solo per i bis. Il pubblico lo amava e Modugno si commosse per tanto affetto.
Ritornò in tour in America e nel 1993, a Polignano a Mare, tenne l'ultimo grande concerto, alla presenza di 70.000 persone.

In quell'anno incise la sua ultima canzone insieme al figlio Massimo. Il 6 agosto 1994, a 66 anni, morì stroncato da un infarto nella sua casa di Lampedusa. Il Cimitero Flaminio di Roma ospita le sue spoglie.

La canzone "Io" fu pubblicata nel 1958 su singolo appaiata a "Come prima" ed una seconda volta assieme a "Resta cu'mme".





13/04/2017 21:34
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Bambolina /Any day now

Mal, pseudonimo di Paul Bradley Couling (Llanfrechfa, 27 febbraio 1944), è un cantante e attore britannico naturalizzato italiano.

Dopo aver fatto il muratore e l'elettricista in gioventù, comincia la carriera di cantante nella madrepatria nel gruppo The Meteors: adotta lo pseudonimo di Mal Ryder (gli altri componenti del complesso sono Pete Goodwin alla chitarra ritmica, Larry Reddington alla batteria, Jimmy O'Donald alla chitarra solista e Malcom West al basso), e con loro effettua i primi spettacoli, basati su covers di rock'n'roll, a Oxford, la città dove nel frattempo si è trasferita la famiglia.

Passa poi agli Spirits, con cui riesce ad ottenere un contratto con la Decca Records: la casa discografica punta però decisamente su di lui e i dischi escono, quindi, con la denominazione "Mal Ryder & The Spirits".

Dopo due 45 giri "Cry Baby" e "See the funny little clown", che non riscuotono il successo che la casa discografica si aspetta, Mal e il suo complesso passano alla Pye Records e pubblicano altri due 45 giri, "Your Friend" e "Lonely Room", che fruttano alla band un tour di spettacoli per più di 6 mesi in Germania, anche allo "Star Club" di Amburgo (dove si esibivano i Silver Beatles, cioè i primi Beatles con Pete Best alla batteria e Stuart Sutcliffe al basso) e poi alla "Storyvill Club" circuito di Francoforte, Colonia e Duisburg, e anche per un mese al "Big Ben Club" a Willemshaven.
Al ritorno, gli Spirits si sciolgono a causa della defezione del chitarrista che si ritira a vita privata per sposarsi: Mal però viene contattato per riformare una nuova band, The Primitives, al tempo alle prese con problemi di organico. Mal inserisce nei Primitives anche il suo batterista degli "Spirits", Mick Charleton, che con il bassista Jay Roberts (celebre per il fatto di suonare il basso con tre corde) e il chitarrista Stuart Linnell completa la formazione, la quale incide un 45 giri sempre per la Pye, "Every minute of every day" (canzone che verrà reincisa l'anno successivo, come vedremo). Anche questo disco riscuote un successo modesto.
Quando Stuart Linnell presenta le dimissioni, Mal chiama un chitarrista che ha conosciuto in Germania: Dave Sumner.

Dopo un tour di un mese in Norvegia, Mal & soci tornano a Londra e, durante un'esibizione in un locale di Soho, tra il pubblico sono presenti due italiani, Gianni Boncompagni ed Alberigo Crocetta (proprietario del Piper Club di Roma), che propongono loro una scrittura per alcuni spettacoli in Italia. Mick Charleton, però, decide di restare in Inghilterra e viene sostituito da un giovane batterista che Mal ha conosciuto in Galles: si chiama Pick Withers, che dieci anni dopo diventerà famosissimo in tutto il mondo come batterista dei Dire Straits.

Cominciano alla fine del 1965 i primi spettacoli al Piper di Roma, il locale più di tendenza in quegli anni per il beat italiano, dove si esibiscono anche altri artisti che riscuoteranno successo negli anni successivi, come Patty Pravo o un altro complesso sempre inglese, The Rokes: è il successo, che porta The Primitives ad incidere un album per l'etichetta Piper Club (distribuita dalla ARC, casa discografica satellite della RCA), intitolato Blow Up, con alcune delle canzoni che suonano dal vivo, come la già citata "Every minute of every day", "Gimme some lovin'" degli Spencer Davis Group, la band del giovanissimo Steve Winwood, "Standing in the shadows of love", ed anche due traduzioni di Luigi Tenco e Sergio Bardotti di "Thunder'n lightnin'" (che diventa "Johnny no") e di "I ain't gonna eat out my heart anymore", che con il titolo di "Yeeeeeeh!" esce anche su 45 giri, riscuotendo un grande successo, bissato qualche mese dopo da "L'incidente", inedita su LP.

La casa discografica, però, punta decisamente sul cantante (che in effetti riscuote molto successo personale, specialmente presso il pubblico femminile), ed impone di pubblicare i dischi da lì in poi con il nome "Mal dei Primitives": di fatto quindi comincia la carriera solista di Mal, anche se il complesso lo accompagna ancora, specialmente negli spettacoli dal vivo.

Mal riscuote ancora un grande successo fino alla fine della decade, con brani quali Bambolina (1967, interpretata anche da I Corvi), Tu sei bella come sei (con cui partecipa al Festival di Sanremo nel 1969) e Occhi neri occhi neri (1970). Al 1969 risale la vicenda della sua relazione con l'attrice e fotomodella diciannovenne Patrizia Viotti, che sosteneva di aspettare un figlio dall'artista gallese. La vicenda sfociò in un lungo procedimento giudiziario, in seguito alla denuncia dei genitori della ragazza per sottrazione di minore, poi conclusosi con l'assoluzione del cantante.
Dello stesso anno è la pubblicazione di Pensiero d'amore (cover di "I gotta get a message to you" dei Bee Gees): quest'ultima canzone riscuote un tale successo arrivando prima in classifica per quattro settimane da ispirare un film omonimo (tipologia "musicarello") (sempre del 1969) per la regia di Mario Amendola ed interpretato dal cantante oltre che da Silvia Dionisio e Pippo Franco. Inizia così per Mal una nuova carriera, quella di attore: infatti nel 1970 escono altre due pellicole dello stesso tipo che ottengono buoni incassi ovvero Lacrime d'amore (seguito del precedente) e Amore Formula 2 entrambe dirette nuovamente da Amendola.

Grazie al successo riscosso al cinema, Mal è anche protagonista di una serie di fotoromanzi (molto di moda negli anni '70) pubblicati da riviste come "Sogno" e "Grand Hotel".

Non abbandona però la musica, e partecipa nuovamente a due edizioni consecutive del Festival di Sanremo: nel 1970 si presenta in coppia con Luciano Tajoli cantando "Sole pioggia e vento" mentre nel 1971 con il complesso dei Nomadi interpretando "Non dimenticarti di me", scritta da Mogol e Mario Lavezzi; sempre nel 1971 incide "Ti porta via", canzone composta da Paolo Conte.

Il 1972 è l'anno di una serie di concerti a Las Vegas, in cui è accompagnato dai Cyan Three, in precedenza band di supporto di Patty Pravo.

Dopo alcuni 45 giri in inglese di scarso esito commerciale, ritorna in cima alle hit parades nel 1975 con una versione in chiave moderna della celebre canzone di Vittorio De Sica, Parlami d'amore Mariù, che faceva da sigla televisiva a una rassegna di film del regista romano; nel 1977 ottiene un successo ancora più grande (un milione e mezzo di dischi venduti) con Furia, sigla della omonima fortunata serie di telefilm con protagonista il "cavallo del West". A questa fanno seguito altre sigle per il mercato infantile legate ad altre trasmissioni a cui Mal prendeva parte: tra queste il "sequel" Furia soldato e Mackintosh.

«Furia mi ha rovinato la vita!» dirà Mal qualche anno più tardi[2]: il cantante gallese non riesce a scrollarsi di dosso la nuova etichetta di cantante per bambini. Nello stesso anno a Mal viene proposto il brano "Bella da morire" per partecipare al Festival di San Remo, ma i produttori della "macchina Furia" lo convincono a non prendere in considerazione la canzone che poi vincera' la manifestazione canora nell'esecuzione degli Homo Sapiens: infatti il progetto intrapreso era troppo vantaggioso per rinunciarvi (1.600.000 copie di dischi venduti in poche settimane), quindi gli viene consigliato di continuare col filone "Canzoni per bambini". Successivamente prosegue la carriera incidendo un nuovo disco in inglese col suo vero nome Paul Bradley, con pochi risultati di vendita, eccettuato l'hit "Let it be love" del 1981 che raggiunge una buona posizione nella Hit Parade.

Anche una nuova partecipazione al Festival di Sanremo nel 1982 con "Sei la mia donna" non riscuote il risultato sperato, e Mal presto smette di incidere dischi con canzoni inedite.

Continua però con i concerti, specialmente nei mesi estivi, riproponendo le canzoni degli anni sessanta.

Nel 1989 diventa cittadino italiano.

Nel 1997, 1998 e 1999 Mal torna al successo: non solo come cantante, ma come attore nella versione italiana del musical Grease, interpretato insieme a Lorella Cuccarini.

Torna anche dopo, in televisione, come ospite fisso del programma "L'ultimo valzer" con Fabio Fazio e Claudio Baglioni, in cui Mal impersona il computer Mal 9000 (sulla falsariga di Hal 9000 di 2001: Odissea nello spazio).

Nel 2005 partecipa al reality show di Canale 5 "La fattoria" dove riscuote un buon successo personale arrivando secondo dietro il vincitore Raffaello Tonon, con il 21% dei voti.
Nello stesso anno partecipa alla "Premiata Teleditta 3" nella parodia di "Top of the Pops" col il suo brano "Furia" in versione punk e orientale.

Il 27 febbraio 2009 esce Attimi, un album contenente 11 canzoni nuove interpretate da Mal. L'album è pubblicato dalla "Maia Records" di Genova, distribuito in Italia da "Self Distribuzione" e prodotto da Verdiano Vera, Giacomo Caliolo e Stefano Palumbo. Le registrazioni dell'album cominciarono allo studio "Mediatech Communication" di Genova nel 2006 e terminarono allo "Studio Maia" di Genova nel 2008.
All'interno del disco è presente come bonus track anche un medley composto da 5 successi (“Yeeeeh”, “Bambolina”, “Tu sei bella come sei”, “Occhi neri, occhi neri” e “Pensiero d'amore”). Le musiche e gli arrangiamenti sono di Stefano Palumbo, Verdiano Vera, e Giacomo Caliolo, mentre tutti i testi dell'album sono firmati da Verdiano Vera e sono il frutto della reale storia d'amore vissuta con la precedente moglie Linda Cavallero. Nella canzone "Come sei tu", la decima canzone dell'Album, Mal canta in duetto con la moglie Renata, proprio per immedesimare maggiormente gli ascoltatori nella storia d'amore alla quale è ispirato l'intero album.

Attimi è un disco pop rock sperimentale. L'album segna un rinnovamento stilistico che va controcorrente rispetto al classico repertorio al quale sono abituati gli ammiratori del cantante.

Dal 2010 Mal porta in giro il suo nuovo spettacolo dal titolo "Attimi Tour" e continua a cantare le sue canzoni vecchie e nuove in tutta Italia.

Il 16 maggio 2014 ritira a Genova presso il FIM, la Fiera Internazionale della Musica, il FIM Award Premio Italia alla Carriera assegnato da CAPAM, Commissione Artistica per la Promozione dell'Arte e della Musica e consegnato da Verdiano Vera, patron della manifestazione. Durante l'evento si esibisce interpretando i suoi più grandi successi e ottenendo un ottimo consenso da parte di un folto pubblico che lo acclama.

Attualmente Mal vive a Pordenone.





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La casa del Signore / Crying in the chapel

Bobby Solo, nome d'arte di Roberto Satti (Roma, 18 marzo 1945), di famiglia proveniente dal nord-est Italia (la madre è giuliana ed il padre friulano), sin dall'adolescenza si interessa di musica, e in particolare di rock'n'roll, diventando un fan di Elvis Presley, artista a cui si ispira nello stile e nel modo di cantare.
Impara a suonare la chitarra e compone le prime canzoni; all'inizio degli anni sessanta il padre, che lavora per l'Alitalia, viene trasferito da Fiumicino a Linate, e la famiglia si sposta con lui a Milano.

Qui Roberto viene notato da Vincenzo Micocci, che gli propone un contratto per la Dischi Ricordi e lo fa debuttare nel 1963 con il primo 45 giri, contenente Ora che sei già una donna e Valeria. Al momento della stipula del primo contratto con la Dischi Ricordi, dopo che il padre di Roberto minacciò fuoco e fiamme se il suo cognome fosse finito per fare rock, il boss della casa discografica, disse ad una segretaria: "Chiamiamolo all'inglese, Bobby. Solo Bobby". Lei capì male ed ecco come nacque Bobby Solo.

Nel 1964 partecipa al Festival di Sanremo cantando in coppia con Frankie Laine il brano Una lacrima sul viso. La canzone ha il testo di Mogol e la musica di Bobby Solo che però non la firma, non essendo ancora iscritto alla Siae, lascia perciò la firma a Lunero (pseudonimo di Iller Pattacini); durante il Festival Bobby Solo ha un improvviso abbassamento di voce che gli impedisce di cantare in diretta: canta quindi in playback, uno dei primi casi, quando al Festival era assolutamente vietato.
Laura Efrikian consegna a Bobby Solo il Disco d'Oro per il milione di copie vendute di Una lacrima sul viso (maggio 1964)

Questo gli impedisce probabilmente la vittoria a Sanremo (che otterrà invece l'anno successivo), ma Una lacrima sul viso diventa comunque un successo. Probabilmente l'esibizione in playback contribuisce notevolmente al successo del brano, tanto che ci furono delle voci che affermarono che fu tutta una trovata pubblicitaria per promuovere il disco e allo stesso tempo avere un audio "perfetto": il successo arriva non solo in Italia dove arriva prima in classifica per otto settimane ma in tutta Europa (superando nelle vendite la versione incisa da Frankie Laine e ottenendo in pochi mesi il disco d'oro per il milione di copie vendute, e alla fine ne otterrà addirittura due poiché supererà i due milioni), e spinge la Dischi Ricordi a pubblicare il primo album del cantante romano, Bobby Solo, stampato anche all'estero (per l'occasione il brano Una lacrima sul viso viene anche tradotto e cantato in diverse lingue, come per esempio Du hast ja Tränen in den Augen in tedesco).

Nello stesso anno il cantante debutta anche nel mondo del cinema con Una lacrima sul viso, musicarello con Laura Efrikian e Nino Taranto in cui, oltre alla nota title track, interpreta altre canzoni tratte dal 33 giri.
Sempre nel 1964 vince anche la prima edizione del Festivalbar con Credi a me.

Come già ricordato, il 1965 gli porta la prima vittoria a Sanremo, con Se piangi se ridi eseguita anche dai New Christy Minstrels: è una specie di "risarcimento" per il mancato trionfo dell'anno precedente e la canzone ripete il successo di Una lacrima sul viso arrivando anche in prima posizione nella classifica dei singoli; nello stesso anno partecipa all'Eurovision Song Contest tenutosi a Napoli con lo stesso brano sanremese, classificandosi al quinto posto ed a Un disco per l'estate 1965 con Quello sbagliato, canzone scritta da Alberto Testa e Flavio Carraresi, che arriva fino alla serata finale, classificandosi al sesto posto della manifestazione ed al primo nella classifica dei singoli.

Torna al festival anche l'anno successivo con Questa volta, canzone che ottiene un successo decisamente inferiore, come anche Per far piangere un uomo (versione italiana di To make a big man cry di Tom Jones), che viene presentata al Cantagiro 1966.

Il successo torna con Non c'è più niente da fare: pubblicata a dicembre del 1966, entra in classifica l'anno dopo, grazie al fatto di essere scelta come sigla per la serie televisiva TuttoTotò, e partecipa con successo al Cantagiro 1967; il brano sul retro, Serenella, è scritto da Mogol e Carlo Donida, e viene inciso anche dai Dik Dik e da Luigi Tenco (ma pubblicato solo nel 1986).

Le vendite di Non c'è più niente da fare oscurano quelle del disco successivo, Canta ragazzina, che viene presentata nuovamente a Sanremo (in coppia con Connie Francis) e che viene poi incisa anche da Mina.

Tra gli altri suoi successi, da ricordare San Francisco (1967), versione italiana dell'omonimo brano cantato da Scott McKenzie; Siesta (con cui partecipa al Cantagiro 1968), Una granita di limone (1968), Domenica d'agosto (1969).
Nel 1969 arriverà una nuova vittoria a Sanremo, abbinato a Iva Zanicchi con Zingara che arriva prima in classifica per due settimane; nello stesso anno partecipa alla realizzazione del programma televisivo La filibusta interpretando un pirata.

Nel decennio successivo, pur continuando ad incidere, il successo diminuisce, e Bobby Solo decide di aprire degli studi di registrazione, gli Studi Chantalain (contrazione del nome dei suoi due figli, Chantal ed Alain), situati sulla via Aurelia a Roma, dove tra gli altri Roberto Vecchioni inciderà nel 1975 uno dei suoi album più riusciti, Ipertensione (in cui Bobby Solo si occupa dei suoni, firmandosi con il suo vero nome); tra gli altri album registrati negli studi, particolarmente noto è Chiaro di Loy & Altomare, in cui Bobby Solo canta nei cori della canzone Sangue freddo.

Ritorna al successo nel 1980 con Gelosia, con cui partecipa al Festival di Sanremo, successo replicato l'anno successivo con Non posso perderti e nel 1982 con Tu stai, mentre la canzone presentata due anni dopo, Ancora ti vorrei, non incontra i favori del pubblico.

Negli anni ottanta, insieme a Rosanna Fratello e Little Tony, forma il supergruppo i Ro.Bo.T. (dalle loro iniziali) che riscuote un certo successo, grazie alla partecipazione ad una trasmissione televisiva e la pubblicazione di un album contenente brani presentati al Festival di Sanremo.
Bobby Solo ha anche avuto un notevole successo sui mercati tedesco, francese e spagnolo con versioni in lingua dei suoi successi.

Nel 1989 vince con Una lacrima sul viso la trasmissione musicale C'era una volta il festival.
Nel 1992 è interprete, insieme con Rossana Casale, della colonna sonora della versione italiana di Eddy e la banda del sole luminoso (Rock-a-doodle), film animato di Don Bluth.
È del 1996 l'album autoprodotto XV° Round.

Nel 2003 torna al Festival di Sanremo con Non si cresce mai, in duetto con l'amico di sempre Little Tony; riprende poi l'attività dal vivo, che continua tuttora, ed in cui presenta, oltre ai suoi successi, anche molte covers di Elvis Presley, Little Richard, Chuck Berry ed altri personaggi del rock'n'roll, come Be bop a lula, Blue suede shoes, Tutti frutti, Rip it up.

Tra il 2001 ed il 2006 registra 5 album con la casa discografica Azzurra Music: That's Amore (2001); Let's Swing (2003); Homemade Johnny Cash (2004); The Songs of John Lee Hooker (2005); Christmas with Bobby Solo (2006).
Collabora con i Marta sui tubi cantando nel brano Via Dante, singolo estratto dall'album C'è gente che deve dormire del 2005.

Il 10 aprile 2009 è uscito il suo ultimo lavoro discografico, Easy Jazz Neapolitan Song, prodotto dal pianista e arrangiatore (Francesco Digilio).
Nel 2º semestre 2009 è uscito un suo ulteriore lavoro discografico, On the Road, CD promozionale che lo vede ritornare al genere Rock and roll con brani scritti in collaborazione con tre autori specializzati, Andrea Raspolini di Bologna, Andrea Zappoli di Bologna, Luca Bongiorni di Bellaria (Rn) ed edito da ARIEL Edizioni Discografiche di Forlì.

Nel novembre 2011 esce l'album natalizio (Bobby Christmas) arrangiato e prodotto dal pianista e produttore discografico (Francesco Digilio).
Il 9 settembre 2013 esce in digitale, per l'etichetta ThisPlay Music, il brano singolo Una Nuova Lacrima, brano Rap che vede la prima "partecipazione" discografica del piccolo Ryan.
Il 5 ottobre 2013 viene colto da un malore a Città di Castello. Ricoverato in condizioni stabili, viene dimesso due giorni dopo.
Il 14 febbraio 2014 esce Muchacha, un EP di 4 tracce dedicato al mondo della musica da ballo, prodotto ed edito da Montefeltro Edizioni Musicali, ed il video clip del cha cha cha Muchacha.
Nel 2015, in occasione del suo settantesimo compleanno, Bobby Solo presenta il nuovo album Meravigliosa vita, contenente nove brani inediti.

Nel 2016, a MilleVoci presenta poi nuove interpretazioni anche in lingua napoletana.

Dal 2006 Bobby Solo canta il jingle di un famoso spot pubblicitario televisivo, nel quale si promuove un numero telefonico a pagamento per le informazioni. Il jingle è "La canzone del Pelotto" un riarrangiamento di "King of the road" di Roger Miller, interpretato con Mary Montesano. Il coro dei bambini che canta il motivetto è quello dei Piccoli Cantori di Milano.

Nel febbraio 2010 interpreta se stesso nello spot Nike Write the Future cantando una canzone al capitano della nazionale di calcio Fabio Cannavaro.


"La casa del Signore" fu pubblicata nel 1965 appaiata a "Ringo dove vai?" per la Ricordi.




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14/04/2017 22:37
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Scendi giù / Don't be cruel

Little Tony, nome d'arte di Antonio Ciacci (Tivoli, 9 febbraio 1941 – Roma, 27 maggio 2013), cittadino della Repubblica di San Marino nato in Italia, a Tivoli, di famiglia sammarinese da sette generazioni, e con i genitori entrambi originari di Chiesanuova, è vissuto quasi sempre in Italia, senza però mai richiedere la cittadinanza italiana.
Ha iniziato giovanissimo ad interessarsi di musica, grazie a una passione di famiglia che accomunava suo padre Novino, cantante e fisarmonicista, uno zio, Settembrino, chitarrista, e i suoi due fratelli, anch'essi musicisti: Enrico, chitarrista, e Alberto, bassista.
Le sue prime pedane sono i ristoranti dei Castelli Romani a cui seguono i locali da ballo, le balere e teatri d'avanspettacolo.

Nel 1958, durante uno spettacolo allo Smeraldo di Milano, viene notato da un impresario inglese, Jack Good, che lo convince a partire con i suoi fratelli per l'Inghilterra, dove nascono "Little Tony and His Brothers". Gli spettacoli hanno tale successo da indurre Little Tony a rimanere in Inghilterra per alcuni anni. È lì che si innamora del rock and roll, una passione che durerà per tutta la vita.
Nel periodo inglese fu ospite fisso del programma televisivo Wham!.
Uno degli autori di Elvis Presley gli scrisse Too Good, che arrivò nella top 20 inglese nel 1959.

Tra il 1958 e il 1960 incide un notevole numero di dischi singoli come Lucille, Johnny B. Goode, Shake rattle and roll. Alcune sue canzoni vengono scelte come colonne sonore di alcuni film come Blue monday, Il gangster cerca moglie, Che tipo rock ed I Teddy boys della canzone.
Rientrato in Italia, nel 1961 partecipa al Festival di Sanremo in coppia con Adriano Celentano. Canta 24 mila baci classificandosi al secondo posto.

Sempre nel 1961 incide diverse canzoni per i film 5 marines per 100 ragazze, Rocco e le sorelle, Nerone '71, La bella americana e Pugni pupe e marinai.
Il primo successo discografico italiano è del 1962: Il ragazzo col ciuffo (anni dopo ripreso dai Persiana Jones) porta l'artista nei primi posti della classifica.

Nel 1962 partecipa al Cantagiro 1962 con il brano So che mi ami ancora, che però non riscuote successo; va meglio l'anno dopo, in cui ottiene il secondo posto con Se insieme ad un altro ti vedrò, scritta da suo fratello Enrico, e incide con successo T'amo e t'amerò già presentata da Peppino Gagliardi; in questo periodo inizia anche la sua carriera di attore, in numerosi musicarelli, in cui viene in prevalenza doppiato da Massimo Turci.

L'anno dopo torna a Sanremo con Quando vedrai la mia ragazza ed ottiene un buon successo estivo con Non aspetto nessuno, portata al Cantagiro, e col retro La fine di agosto.
Nel 1965 è semifinalista a Un disco per l'estate con Viene la notte, canzone composta da Gianni Meccia.
Il vero trionfo arriva nel 1966 quando porta al Cantagiro Riderà. La canzone non vincerà la manifestazione, ma venderà oltre un milione di copie.

L'anno dopo un altro boom: la sanremese Cuore matto (scritta da Totò Savio ed eseguita poi in spagnolo dal gruppo musicale spagnolo Los Catinos) arriva prima in classifica e rimane tra i primi posti per nove settimane consecutive. Questo nuovo successo apre a Little Tony la strada per molti paesi, in Europa e in America del sud. Del '68 è la sua quarta partecipazione al Festival di Sanremo con Un uomo piange solo per amore.
Nell'autunno dello stesso anno partecipa a Canzonissima dove lancia Lacrime e La donna di picche.

L'anno successivo inizia con un altro successo sanremese, Bada bambina.
Tony fonda una propria etichetta, la "Little Records", con cui esce E diceva che amava me/Nostalgia e nel 1970 c'è il grande successo al Festival di Sanremo con "La spada nel cuore" (composta da Carlo Donida) conquistando un ottimo 5º posto finale, in coppia con Patty Pravo.
Il momento magico sembra però passato anche se gli anni '60 l'hanno proiettato definitivamente nella storia della canzone italiana.

Nel 1973 interpreta Come un anno fa (versione italiana di Vincent di Don McLean, il cui testo è tradotto da Francesco De Gregori che, curiosamente, si firma De Gregorio) sarà la sigla dello sceneggiato "Lungo il fiume e sull'acqua".
Nel 1974 è di nuovo a Sanremo con Cavalli bianchi e a Saint Vincent, semifinalista di Un disco per l'estate con Quando c'eri tu.
Nel 1975 incide l'album Tony canta Elvis, in cui rende omaggio al suo maestro interpretandone vari classici.
Nel 1978 tornando da un concerto tenutosi a Siena il cantante sbanda nei pressi di Barberino Val d'Elsa con la sua auto e, a seguito di ciò, riporta danni all'arcata dentale superiore.

Negli anni successivi parteciperà a trasmissioni di revival riproponendo un personaggio che il pubblico non ha mai smesso di amare. Negli anni ottanta, insieme a Bobby Solo e Rosanna Fratello, forma il supergruppo Ro.Bo.T. (dalle loro iniziali) che riscuote un certo successo.
Nel 1980 incide Profumo di mare sigla di una fortunatissima serie televisiva Love Boat.
Nel 1985 incide Centomila volte ancora, singolo scritto da Toni Malco, Piero Calabrese e Carla Vistarini.
Nel 1991 incide il 45 giri Welcome to Montebelluna e, in seguito, il comune trevigiano gli concede la cittadinanza onoraria

Nel giugno degli anni 2000 e 2001 ha condotto, su Canale 5, il varietà musicale I ragazzi irresistibili, insieme a Maurizio Vandelli, Rita Pavone e Adriano Pappalardo, nel quale ha interpretato un repertorio di canzoni che hanno segnato la storia della musica dagli anni sessanta.
Nel 2001 si esibisce al Concerto di Primavera tenutosi al Taj Mahal, casinò di Atlantic City, insieme a Mario Merola, Anna Calemme, Mino Reitano.
Nel 2003 partecipa di nuovo al Festival con Non si cresce mai in coppia con Bobby Solo, mentre l'anno successivo canta insieme a Gabry Ponte il brano Figli di Pitagora.

Il 23 aprile 2006 viene colpito da un infarto, dal quale poi si ristabilisce, durante un concerto tenutosi al "Contessa Banquet Hall" di Ottawa e organizzato per la comunità italo-canadese.
Nel 2008 parteciperà di nuovo al Festival di Sanremo col brano Non finisce qui.
È scelto da SMRTV per presiedere la giuria che ha nominato il rappresentante del Titano all'Eurofestival; successivamente manifesta il desiderio di partecipare nel 2009.

Nel 2011 festeggia 70 anni e per l'occasione pubblica l'album È impossibile.

È morto a Roma la sera del 27 maggio 2013 presso la clinica di Villa Margherita dove si trovava ricoverato da tre mesi a causa di un tumore ai polmoni. Aveva fatto la sua ultima apparizione televisiva il 9 marzo nel programma I migliori anni di Carlo Conti, cantando Riderà e Cuore matto. In quell'occasione, prima di cantare "Cuore matto" aveva ricordato il giorno in cui andò a fare le prove per poi inciderla, era poco convinto della canzone, che considerava una "canzoncina", aveva già inciso "Riderà"; dopo le prove si sedette e dietro di lui sentì una voce dirgli: "Hai una canzone che venderà milioni di dischi, è un'idea... fantastica!" Era Domenico Modugno.

La cerimonia funebre si è svolta il 30 maggio presso il Santuario della Madonna del Divino Amore, dopo la quale le sue spoglie, con un lungo corteo al seguito, sono state portate nel cimitero di Tivoli, dove tuttora riposa.

Dopo la sua morte gli è stato dedicato un memorial presentato da Fanny Cadeo e Fernando Monteleone, durante il quale sono state premiate le associazioni con cui Tony collaborava.


"Scendi giu" è stata pubblicata nel 33 giri del 1975 "Tony canta Elvis" (RCA TPL-11190).





14/04/2017 22:59
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Portafortuna / Good luck charm

Ancora Little Tony.


15/04/2017 22:30
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Rovesci d'Italia / Promised land


Little Tony in un'improbabile versione del capolavoro "Promised land"...


[Modificato da marco31768 15/04/2017 22:31]
15/04/2017 22:31
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Grande Marco.Sei incredibile sai??
Hai colmato altre mie lacune:Don't
Be Cruel e Promised Land non le avevo
mai ascoltate..almeno,non me le ricordavo.

[SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431]

15/04/2017 22:37
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Sono nato più di mille anni fa / I was born about ten thousand years ago

Little Tony

[Modificato da marco31768 16/04/2017 20:47]
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Quando Susan ci provò / Susan when she tried

Little Tony

16/04/2017 20:49
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Maledetta televisione / That's all right (mama)

Adriano Celentano è nato a Milano il 6 gennaio 1938, nella via Gluck 14, da genitori di origini foggiane.
Prima ancora di diventare cantante. Celentano si cimenta nell’imitazione di Jerry Lewis, partecipando anche ad un concorso per imitatori. Successivamente fonda con degli amici il gruppo dei Rock Boys.
Nel 1957, con la formazione dei Rock Boys, partecipa al primo festival del rock and roll italiano. Un concorso di ballo rock acrobatico in cui Celentano partecipa come accompagnatore dei ballerini. Vince il festival con la canzone “Ciao ti dirò”.
Viene notato dal discografico Walter Guertler, con cui firma il suo prima contratto con l’etichetta Music, pubblicando quindi i suoi primi 45 giri nel 1958, ma bisogna aspettare il 1959 finchè viene pubblicato la canzone vincitrice del festival.
I Rock Boys si separano e nascono I Ribelli. Entrano a far parte del gruppo il giovanissimo Gianni Dell’Aglio (all’età di 14 anni) e Gino Santercole.
Nel 1960 Finalmente esce il suo primo LP Adriano Celentano con Giulio Libano e la sua orchestra.
Nel 1961 nasce il Clan Celentano che, oltre ad essere la sua etichetta indipendente, ha anche lo scopo di scoprire nuovi talenti.
Da qui fino agli anni 80, sforna un successo dopo l’altro tra film, trasmissioni e concerti.
Degno di nota il tour del 1977, perchè è la prima volta che un cantante italiano esegue un concerto in uno stadio.
Nel 1987, anno del clamoroso Fantastico 8, la sua carriera vede un improvviso blocco, dovuto anche a causa dello scandalo che ha suscitato la sua moderazione della trasmissione.
Infatti fino al 1990 non esce nemmeno un album di canzoni nuove. Finalmente 1991 esce Il re degli ignoranti, accompagnato da una trasmissione su RaiUno.
Ma Celentano non decolla, anzi rimane molto snobbato, anche a causa del flop cinematografico di Jackpot nel 1992. Per ora è il suo ultimo film realizzato.
Nel 1994 pubblica Quel punto e parte un nuovo tour con tappe in molte capitali europee. Ma i massmedia sono contro di lui. I giornali scrivono che i suoi concerti sono vuoti e per dimostrare il contrario, l’ultima data del tour viene trasmessa su RaiUno con oltre 7 milioni di spettatori.
Tra i suoi successi ci sono MinaCelentano del 1998. Un disco in duetto con Mina.
L’anno successivo esce Io non so parlar d’amore con canzoni scritte da Mogol e Gianni Bella. Sodalizio artistico ripetuto con altri due album Esco di rado e parlo ancora meno e Per sempre.
Tra un disco e l’altro conduce programmi televisi per promuovere i suoi album.
Nel 2012 accetta di essere ospite al festival di Sanremo, il cui compenso viene devoluto interamente in beneficienza.
Lo stesso anno ritorna con un concerto di due serate all’Arena di Verona destando clamore per il costo del biglietto: venduti ad un prezzo simbolico di 1 euro. Ottenendo ascolti che sfiorano i 10 milioni di spettatori.
Nel mese di marzo 2015 cominciano a sollevarsi indiscrezioni su una nuova collaborazione artistica tra Celentano e Mina, specie dopo il messaggio di auguri inviato da Celentano, tramite il suo blog, a Mina per i suoi 75 anni in cui Adriano scriveva "E adesso è proprio ciò che dovrete scoprire". Nei successivi mesi queste indiscrezioni si fanno sempre più insistenti. Il 20 ottobre 2015 viene confermato ufficialmente che il Molleggiato sta incidendo un nuovo disco di brani totalmente inediti con Mina la cui uscita è prevista per la primavera del 2016. A distanza di 18 anni dal grande successo di Mina Celentano i due storici cantanti della musica italiana tornano a lavorare insieme. Le registrazioni sarebbero cominciate all'inizio dell'estate 2015, e si sarebbero svolte nello studio di Celentano a Galbiate e in quello di Mina a Lugano.
La data di uscita ufficiale è l'11 novembre 2016 dal titolo Le migliori. L'album viene pubblicizzato con il primo estratto del 21 ottobre Amami Amami e in anteprima televisiva il 12 dicembre 2016 con uno speciale in onda su Rai 1 alle 20:40, con audio inediti tra i due cantanti durante la preparazione dell'album, videoclip esclusivi di alcuni dei brani e la partecipazione di Paolo Conte, Fedez e J-Ax, Roberto Bolle, Carlo Verdone, Geppi Cucciari e Mika. Lo speciale ottiene 5.443.000 spettatori e il 19,07% di share; verrà poi replicato il 6 gennaio 2017, giorno del 79° compleanno di Adriano, in una versione rimontata con 15 minuti inediti per lanciare il nuovo singolo "A un passo da te" estratto dall'album, il cui Videoclip integrale sarà mostrato all'interno dello speciale e che sarà trasmesso in radio proprio da quel giorno.
In breve l'album supera le 100 000 copie vendute e, nonostante uscito a inizio novembre, risulta il più venduto del 2016. Il 27 febbraio 2017 la FIMI certifica Le migliori con 5 dischi di platino, con circa 250.000 copie vendute, superando diversi fenomeni del momento.

Nel 1958, in una profumeria di Milano, Celentano conosce Milena Cantù, che lavorava lì come commessa, con la quale incomincia una relazione.. Sarà lei ad affiancare Adriano nella fondazione del 1961 del Clan Celentano, la casa discografica di proprietà del cantante, e per la quale la Cantù incise alcuni brani a partire dal 1964.

Sul set di Uno strano tipo nel 1963 Adriano incontra Claudia Mori, allora attrice poco conosciuta, e nonostante Celentano avesse una relazione con la Cantù, i due si sposarono in gran segreto nella Chiesa di San Francesco a Grosseto l'anno successivo. A seguito di ciò il molleggiato interruppe la relazione con la Cantù.
Dal matrimonio con Claudia Mori nascono tre figli: Rosita (1965), Giacomo (1966), e Rosalinda (1968)
All'inizio degli anni ottanta il matrimonio tra i due conosce un periodo di crisi: per qualche anno i due vivono separati; i due continuano a vivere separati, fino a quando nel 1985 il molleggiato vuole la moglie nel cast del suo prossimo film Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì; durante la produzione dello stesso la crisi termina definitivamente, e la stessa Mori a distanza di anni rivela di non aver mai pensato a ipotesi di divorzio durante la crisi. Dal 1991 la Mori è inoltre amministratore delegato del Clan Celentano, in sostituzione di Alessandro, fratello del marito.
Nel 2004 nasce Samuele, primo e finora unico nipote di Adriano, figlio di Giacomo.




16/04/2017 21:06
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Ti guardo dormire / That's someone you never forget

La sola notizia che ho è che Franco Mechilli ebbe un discreto successo nel 1968 con questa sua cover della canzone di Elvis.

[Modificato da marco31768 17/04/2017 16:47]
16/04/2017 21:15
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ecco il titolo
THAT'S SOMEONE YOU'LL NEVER FORGET
16/04/2017 22:29
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Re: ecco il titolo
B-PAUSE, 16/04/2017 22.29:

THAT'S SOMEONE YOU'LL NEVER FORGET




Grazie. Avevo dimenticato di inserirlo. Corretto adesso. [SM=g8431]
[Modificato da marco31768 17/04/2017 16:46]
17/04/2017 16:46
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Io che giro il mondo / I think I'm gonna like it here

1964 - Io che giro il mondo / Mama che caldo (Clan Celentano, ACC 24018)


Don Backy è lo pseudonimo di Aldo Caponi (Santa Croce sull'Arno, 21 agosto 1939).

Aldo Caponi, prima di diventare Don Backy, lavora in una conceria di pellame a Santa Croce sull'Arno, coltivando la passione per la pittura, la recitazione e il rock. Riuscirà a realizzarsi in tutti e tre i campi.

Inizia a suonare la chitarra da ragazzino, dopo aver visto al cinema, nel 1956, il film Senza tregua il rock and roll, in cui Bill Haley canta, accompagnato dal gruppo dei Comets, Rock Around the Clock: comincia quindi a cantare il genere con il gruppo dei Golden Boys (lavorando di giorno come impiegato in una conceria di pellami), usando il nome d'arte di Agaton e, ben presto, a comporre canzoni, finché nel 1960 incide il suo primo 45 giri, registrato a Roma e auto-prodotto, contenente le canzoni Volo lontano e Solo con te col nome di Agaton e i Pirati. È tuttavia lui stesso ad acquistare le 100 copie prodotte del disco.

Qualche mese dopo si reca a Torino, dove incide (questa volta con il gruppo Golden boys, che hanno mutato il nome in Kiss), il secondo 45 giri, ancora auto-prodotto, con un brano di Alberto Senesi, Bill Haley rock, e una versione di Non arrossire di Giorgio Gaber cantata a due voci, e ispirata allo stile degli Everly Brothers, con Alberto, il cantante e chitarrista del gruppo.

L'anno successivo scrive La storia di Frankie Ballan, una ballata ispirata alla storia di Franco, un suo amico scappato di casa con la sua ragazza Wally. La musica, assolutamente inusuale in quel periodo, ricorda molto le atmosfere western. Il giovane Aldo crede fino in fondo a questa canzone, si reca a Torino per inciderla in un terzo 45 giri auto-prodotto (questa volta il nome usato è Kleiner Agaton), riservando il lato B a Mi manchi tu, brano scritto a quattro mani con Alberto Senesi.

Il disco viene inviato a discografici e produttori. Il maestro Detto Mariano, all'epoca collaboratore di Alessandro Celentano (fratello di Adriano), ascolta il disco e lo segnala ad Adriano, che sta cercando nuovi artisti da lanciare per la sua casa discografica, il Clan Celentano, fondata proprio in quel periodo (marzo 1962) dopo la chiusura del contratto con la Jolly, ma Celentano boccia sia la canzone che il cantante. Detto Mariano non si arrende: dopo alcuni giorni quindi ripropone il disco all'ascolto di Adriano, ottenendone un secondo rifiuto. Solo la curiosità spinge Milena Cantù (all'epoca fidanzata di Celentano) a riascoltare il disco, rimanendone entusiasta. Adriano Celentano si convince allora dell'originalità del brano e del cantante e lo fa contattare dal fratello con una lettera raccomandata. Il ragazzo si presenta emozionatissimo a Milano e viene scritturato.

Ricky Gianco, Guidone e altri componenti del Clan decidono di cambiare il nome d'arte di Agaton e optano per Don Backy. La neonata etichetta discografica lo invia al primo Cantagiro con La storia di Frankie Ballan. Sulla facciata B del disco viene incisa Il Fuggiasco, nuova versione di Mi manchi tu con il testo riscritto da Luciano Beretta.

Il Cantagiro si conclude con Don Backy al settimo posto della classifica e il disco è l'unico, insieme a quello di Celentano, a riscuotere un buon successo di vendite. I Fuggiaschi diventa il nome del suo gruppo.

L'anno successivo Don Backy partecipa alla seconda edizione della manifestazione con il brano Amico, cover di un brano di Burt Bacharach, riscuotendo anche in questo caso un lusinghiero successo di vendite. Nello stesso anno, cantando La carità, facciata B di Amico, Don Backy e Celentano compaiono nei panni di due frati nel film Il monaco di Monza con Totò, per la regia di Sergio Corbucci.

Altro successo di quell'anno è l'irriverente Ho rimasto, che crea scandalo per l'errore grammaticale contenuto nel testo, seguito l'anno dopo da Io che giro il mondo (per il terzo anno di seguito al Cantagiro). Sempre nel 1964 recita nel film Super rapina a Milano, di cui ha scritto il soggetto insieme a Celentano: sul set di questo film conosce la giovane attrice Liliana Petralia, che diventerà sua moglie.

Don Backy scrive anche testi per altri autori del Clan: sulla musica di Stand by Me racconta la storia di una ragazza non vedente, e la canzone Pregherò che, diventa un grande successo di Celentano; per Ricky Gianco scrive il testo di Tu vedrai, sulla musica di Don't play that song.

Il 1964 è l'anno di Cara, seguita nel 1965 dal brano L'amore, giudicata da lui come la canzone che gli apre definitivamente il suo mondo di "cantainventore".

Il 1966 è la volta di Serenata, brano dal testo ironico. Da quel momento I Fuggiaschi si staccano da lui per dedicarsi alla loro carriera autonoma, e Don Backy forma un altro gruppo, La Banda.

Nel 1967 è al Festival di Sanremo in coppia con Johnny Dorelli con una delle sue canzoni più celebri, L'immensità, ripresa subito da Mina, da Milva e da numerosi altri artisti nel tempo come i Negramaro, Francesco Renga, Gianna Nannini, Il Volo, Mónica Naranjo diventando un classico della musica italiana.

Con Poesia, nell'estate dello stesso anno, ottiene un altro grande successo, che viene inciso anche all'estero, tra gli altri, da Englebert Humperdinkh.

Sempre in quell'anno escono due film, I sette fratelli Cervi di Gianni Puccini e Banditi a Milano di Carlo Lizzani, e il libro Io che miro il tondo, pubblicato da Feltrinelli. Don Backy diventa così il primo cantautore ad aver pubblicato un romanzo.

Al quindicesimo Festival della Canzone Napoletana del 1967, presenta il brano, scritto da Salerno e Lombardi, E facimmoce a croce, eseguito in abbinamento con Ettore Lombardi.

Il cantautore toscano avrebbe dovuto partecipare al Festival di Sanremo 1968 con il suo brano Canzone, inizialmente proposta ad Ornella Vanoni, che però si invaghisce di un'altra sua canzone, Casa bianca, volendola a tutti i costi presentare al Festival. Don Backy non può però accontentarla, perché il regolamento di allora vietava a un compositore di presentare più di un brano. Il Clan trova l'escamotage di far presentare, contro la volontà dell'autore, la documentazione riguardante Casa bianca facendola firmare da un prestanome (Eligio La Valle), che accetta dietro compenso. La firma di Don Backy, viene dunque falsificata.

Don Backy, già in polemica per la vicenda della mancata corresponsione delle royalties da parte di Celentano, decide di rompere i rapporti con il Clan. La vicenda prosegue in tribunale: Celentano denuncia Don Backy per aver rotto il contratto, e Don Backy a sua volta lo denuncia per royalties non pagate al 100% sui dischi realizzati con la sua collaborazione. Le versioni di questa vicenda sono divergenti, ma nel 1974, Celentano addiverrà a una transazione, considerate le prove inconfutabili presentate da Don Backy.

In seguito, lo stesso Eligio La Valle impugnerà la paternità della parte musicale di Casa bianca: dopo ben nove gradi di giudizio, si giungerà alla decisione finale che vede la composizione del brano assegnata proprio al La Valle, senza che a Don Backy siano mai state accolte le prove testimoniali in suo favore, né sia mai stato convocato per essere interrogato.

Lo stesso Don Backy pubblicherà nel 2010, sul proprio sito, il motivo per il quale La Valle, figura tra gli autori di Casa bianca:
«Ovviamente - dal palcoscenico sanremese - i presentatori furono costretti a lanciare la canzone con autori La Valle/Don Backy, primo, perché - per loro - il documento, non presentava - formalmente - alcuna anomalia burocratica, o tecnica. Secondo, perché - qualora fossero stati nominati i veri autori - ci sarebbe stata la squalifica immediata della canzone stessa dalla gara, con conseguenze disastrose. Ecco come andarono le cose! Avallo la linearità incontestabile di questa esposizione dei fatti, pronunciando lo stesso giuramento (mia sponte) fatto davanti al giudice - dott. Vannicelli - (un giudice - purtroppo - non competente sulla causa, ma solo incaricato di sondare la possibilità di un accordo tra le parti. Accordo che io ho respinto) nell'udienza del 20/3/1996, Tribunale di Monza - rivolgendomi a un crocifisso alle spalle del magistrato: "GIURO solennemente davanti a Dio e agli uomini, e siccome potrei essere un ateo (ma non lo sono), lo giuro anche sulla testa di mio figlio, che la canzone Casa Bianca, è mia in toto, parole e musica!" Detto e La Valle presenti in quella stessa stanza con i loro legali, su mia sollecitazione - guarda caso - si rifiutarono di ripeterlo, sapendo forse che - fino a quel punto - si può scherzare coi fanti, ma non coi Santi, (figuriamoci col figlio di Dio).

Lettera finale:

‘Caro La Valle Eligio, il destino ti ha già punito facendoti attendere più di 30 anni, per arrivare a ottenere questo risultato, impedendoti di riuscire a farlo quando magari avresti potuto goderne. Adesso, persona di oltre 80 anni, sei finalmente riuscito ad ottenere qualcosa che non ti appartiene. ‘Godrai di frutti cospicui non tuoi e forse dentro di te riuscirai anche a gioire per essere riuscito in questa ‘bella impresa (cosa della quale - se hai una coscienza - io dubito), senza pensare alle sofferenze inflitte agli altri con il tuo agire guasto. Ma io vorrei poter chiedere a tua moglie o anche ai tuoi figli (se ne hai), se si sentono orgogliosi di cotanto marito e padre, ora che sanno la verità. Gli chiedano - guardandolo negli occhi - di giurare sulla loro testa, di aver scritto la musica di "Casa Bianca". Io invece, chiamo a testimoni i miei morti - che in quella casa vissero - che tutto ciò che ho detto, è la verità. Le bugie, ricadranno sulle teste di chi - falsi testimoni, avvocati di controparte e quant'altro - pur sapendo la verità (come pure Adriano Celentano), non ha speso una sola parola per affermarla. Sono certo però che ‘la farina del diavolo ti andrà tutta in crusca e questi denari - sottratti al legittimo proprietario - la mancanza dei quali magari avrà cambiato o forse cambierà il destino di famiglie e persone - saranno così maledetti, che certamente non potranno portare che sofferenze e drammi. Ai falsi, ipocriti e bugiardi, dedico questa memoria a loro imperitura vergogna!!!»


La sua Canzone sarà invece presentata al Festival proprio da Adriano Celentano che, vendicandosi di quello che lui reputa il tradimento di un amico, la canta con un tono distratto e svagato che non rende giustizia al brano, che nonostante ciò si classifica al 3º posto, grazie soprattutto all'interpretazione di Milva, mentre Casa bianca si classifica seconda. Il giorno successivo, il quotidiano La Notte titola in prima pagina: «Don Backy vince senza cantare».

L'artista toscano fonda prontamente una sua etichetta discografica, chiamandola Amico, dal titolo del suo primo successo, ma qualcuno vedrà in questo nome un riferimento ironico alla vicenda che lo vede contrapposto a Celentano. Il primo 45 giri esce con Canzone e, sul lato B, Casa bianca. Il Clan pubblica, invece, un altro 45 giri usando il provino che lo stesso Don Backy aveva registrato in precedenza, e tutto ciò, unito ai 45 giri incisi da Milva e Celentano, fa sì che nello stesso periodo ci siano ben 4 dischi con la stessa canzone: ma è la versione di Don Backy a risultare di gran lunga la più venduta, raggiungendo anche il primo posto della hit-parade.

Don Backy si rifà l'anno dopo con Un sorriso, in coppia con Milva, che vince la prima serata e si classifica terza al Festival di Sanremo 1969 riscuotendo un buon successo di vendite, che continua negli anni successivi con Cronaca nel 1970 e con Bianchi cristalli sereni, presentata al Festival nel 1971 (e di cui Claudio Baglioni inciderà una versione anche in spagnolo).

Nei primi anni settanta intensifica la carriera d'attore, prendendo parte a numerosi film di genere, di cui spesso cura anche le musiche, tra cui per Gian Luigi Polidoro in Satyricon e di nuovo con Lizzani per Barbagia; chiude nel frattempo la Amico e firma il nuovo contratto per la CGD, dove resta per due anni per poi passare alla RCA Italiana e infine, dopo altri due anni, fondare una sua nuova etichetta, la Ciliegia Bianca.

Nel 1971 propone a Mina Sognando, storia di un disagio mentale, che riscuote un grande successo nel 1976. La cantante inserisce in un 45 giri un altro brano di Don Backy, Nuda, che la radio censura per il testo. Nel 1981 la sua Importa niente diventa la sigla di Domenica in di quell'anno.

Con il passare degli anni Don Backy, allontanatosi dalle scene musicali, si dedica ad altre attività: nel 1980 ha pubblicato a fumetti L'Inferno, in 12 cerchi e 3.200 versi in quartine dalle rime alternate.

Nello stesso anno è stato protagonista della commedia musicale Teomedio di Fabio Storelli, e in Marco Polo, di Conte e Luzzati, per le quali ha scritto musiche e canzoni.

Nel 1984 ha disegnato Clanyricon, storia del Clan a fumetti (pubblicata però solo nel 2002).

Nel corso degli anni ha partecipato poi a vari programmi televisivi di revival musicale, come C'era una volta il festival e Una rotonda sul mare per Canale 5.

Nel 2000 compare in una scena del film Pane e tulipani, diretto da Silvio Soldini, nel ruolo di sé stesso, cantando il brano Frasi D'Amore del 1969.

Nel 2004, dopo anni di lontananza dal video, partecipa al reality show La talpa, ma viene eliminato alla prima puntata.

Nel 2006 tiene una serie di lezioni sulla musica per il progetto universitario Rai Nettuno, l'università a distanza.

Don Backy è l'autore della prefazione del libro del giornalista e scrittore Gian Carlo Padula, dal titolo Dio non è morto, l'altro volto di Francesco Guccini.

Il 16 febbraio 2009 Don Backy scatena una polemica al programma L'Arena a causa del proferimento in diretta di una bestemmia, che non è altro che un'imprecazione piuttosto comune di "Per Dio".

Il 16 maggio partecipa alla trasmissione Ti lascio una canzone in onda su Rai 1 duettando con Mario Scucces. Nello stesso periodo partecipa ad alcune puntate di MilleVoci, programma musicale di Gianni Turco.

Il 4 marzo 2010 partecipa alla trasmissione Gigi, questo sono io, di e con Gigi D'Alessio, cantando col cantautore napoletano L'immensità e Canzone.

Il 19 marzo 2010 partecipa alla trasmissione Ciak... si canta!, condotta da Pupo ed Emanuele Filiberto, cantando il brano Canzone.
Nello stesso anno è nuovamente ospite nella trasmissione MilleVoci, di Gianni Turco, condotta da Gianni Nazzaro.

In questo periodo scrive nuove opere letterarie come Questa è la storia... (1955/1969) e Storia di altre storie... (1970/1980), contenenti materiale dedicato alla sua storia e alla sua carriera.

Nel 2011, prodotto dal figlio Emiliano, torna alla musica con un cofanetto dal titolo 50 anni di Mestiere delle Canzoni, che contiene un CD di brani inediti ed un DVD del concerto tenuto al Palapartenope di Napoli, più alcuni contenuti speciali quali il backstage della realizzazione del'opera, un'intervista all'interprete, ed il videoclip del brano Vent'anni.

Il 16 maggio 2014 ritira a Genova presso il FIM, la Fiera Internazionale della Musica, il FIM Award Premio Italia alla Carriera assegnato dalla CAPAM (Commissione Artistica per la Promozione dell'Arte e della Musica). Durante l'evento si esibisce interpretando i suoi più grandi successi.




[Modificato da marco31768 17/04/2017 21:31]
17/04/2017 21:30
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A modo mio / My way

Fra le numerose versioni di "My way", ecco quella datata 1972 di Patty Pravo, intitolata "A modo mio".
Fu pubblicata nel 33 giri "Sì... Incoerenza".




Potete leggere una sua biografia cliccando qua.
[Modificato da marco31768 17/04/2017 21:36]
17/04/2017 21:36
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La mia via / My way

Altra versione italiana di "My way" è quella di Fred Bongusto, intitolata "La mia via" (1971).





Potete leggere la biografia del cantante, cliccando qua.
[Modificato da marco31768 17/04/2017 21:40]
17/04/2017 21:39
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BRAVO MARCO!

Ho amato molto questi artisti che hai citato, mi hai riportato indietro nel tempo ai miei "migliori anni"...
Suggerirei un altro cantante dell'epoca che lanciò in versione italiana "Se ti senti senti sola stasera" altro successo di Elvis... [SM=g8146] [SM=g8146] [SM=g8146]
18/04/2017 13:59
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Re:
carolina.ELVIS, 18/04/2017 13.59:

BRAVO MARCO!

Ho amato molto questi artisti che hai citato, mi hai riportato indietro nel tempo ai miei "migliori anni"...
Suggerirei un altro cantante dell'epoca che lanciò in versione italiana "Se ti senti senti sola stasera" altro successo di Elvis... [SM=g8146] [SM=g8146] [SM=g8146]




Ecco la canzone che hai richiesto... [SM=g8431]
18/04/2017 20:21
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Re: Re:
marco31768, 18/04/2017 20.21:




Ecco la canzone che hai richiesto... [SM=g8431]




Marco, non la visualizzo! [SM=j7568] [SM=j7568]
18/04/2017 20:26
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Ti senti sola stasera ? / Are you lonesome tonight ?

Più di un artista ha eseguito in italiano questo classico.
Ecco tre versioni di altrettanti cantanti notissimi...


Michele, 1965. Potete leggere la sua biografia cliccando qua.




Bobby Solo.




Little Tony.

18/04/2017 20:28
Post: 21.480
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Re: Re: Re:
carolina.ELVIS, 18/04/2017 20.26:




Marco, non la visualizzo! [SM=j7568] [SM=j7568]




Mi avevi anticipato di due minuti. [SM=g7560]
18/04/2017 20:29
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Re: Re: Re: Re:
marco31768, 18/04/2017 20.29:




Mi avevi anticipato di due minuti. [SM=g7560]




[SM=g7576] [SM=g7576] [SM=g7576] Purtroppo...ho sempre fretta!

GRAZIE PER AVER SODDISFATTO LA MIA RICHIESTA! [SM=g8146] [SM=g8146]

18/04/2017 20:42
Post: 21.481
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Dolcemente / Love me tender

Wilma Goich (biografia)




Iva Zanicchi, 1968 (biografia)

18/04/2017 20:54
Post: 2.037
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Ho ascoltato tutte e tre le versioni ma resto ancora affascinata dall'interpretazione di Michele.Ricordo che all'epoca, a furia di ascoltarlo consumai il disco! [SM=g7576] [SM=g7576]
18/04/2017 20:54
Post: 21.482
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Negro / In the ghetto

Michele.

18/04/2017 20:56
Post: 21.483
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Re:
carolina.ELVIS, 18/04/2017 20.54:

Ho ascoltato tutte e tre le versioni ma resto ancora affascinata dall'interpretazione di Michele.Ricordo che all'epoca, a furia di ascoltarlo consumai il disco! [SM=g7576] [SM=g7576]




Una splendida voce.
18/04/2017 20:56
Post: 21.484
Registrato il: 10/12/2006
Utente Gold
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Io l'ho fatto per amore / I've lost you

Nada (biografia).

18/04/2017 20:58
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