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Sfida alle 100 parole – III edizione

Ultimo Aggiornamento: 12/11/2019 23:29
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Nina Ninetta
[Non Registrato]
09/04/2017 21:43
 
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Buonasera, ti ho appena inviato l'email con la drabble, appena la ricevi fammi sapere così la pubblico su efp [SM=g27988]
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Post: 2.167
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10/04/2017 18:29
 
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Capisco perfettamente Amethyst quando dice che le drabble le sembrano monche .-. però oggi ho scritto qualcosa che non mi dispiace e sono curiosa di conoscere il tuo giudizio. Ti lascio il link: L'ultimo destino





Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
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Post: 328
10/04/2017 18:36
 
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Non è stato per niente facile. Stavo martoriando quelle povere 100 parole quando ho deciso di buttarmi e inviarti il tutto ^^' 
Ecco il link della storia pubblicata:

L'estate che resta


[Modificato da Ester.EFP 10/04/2017 18:36]
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Post: 3.804
Giudice*****
10/04/2017 19:16
 
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10/04/2017 19:49
 
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Ciao ho inviato la storia. È arrivata?
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Post: 1.761
Giudice**
10/04/2017 20:32
 
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Ho provato a scriverla fino all'ultimo, ma non ho proprio idee:(
Spero di riuscire a partecipare la prossima volta!
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Post: 2.618
Giudice*****
10/04/2017 20:33
 
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Re:
Nina Ninetta, 09/04/2017 21.43:

Buonasera, ti ho appena inviato l'email con la drabble, appena la ricevi fammi sapere così la pubblico su efp [SM=g27988]




Arrivata! Pubblica pure e lascia qui il link :)

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Post: 2.618
Giudice*****
10/04/2017 20:34
 
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Re:
_ Freya Crescent _, 10/04/2017 18.29:

Capisco perfettamente Amethyst quando dice che le drabble le sembrano monche .-. però oggi ho scritto qualcosa che non mi dispiace e sono curiosa di conoscere il tuo giudizio. Ti lascio il link: L'ultimo destino




Sono felice che non ti sia ritirata!
Però non mi è arrivata la tua storia, non c'è nulla in posta, dovresti inviarla nuovamente.

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Post: 2.618
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10/04/2017 20:34
 
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Re:
Ester.EFP, 10/04/2017 18.36:

Non è stato per niente facile. Stavo martoriando quelle povere 100 parole quando ho deciso di buttarmi e inviarti il tutto ^^' 
Ecco il link della storia pubblicata:

L'estate che resta






Immagino sia stato complesso!

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Post: 2.618
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10/04/2017 20:35
 
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Re:
Anastasia.03, 10/04/2017 19.49:

Ciao ho inviato la storia. È arrivata?




Sì :) La seconda e-mail è quella giusta, vero?

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Post: 2.618
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10/04/2017 20:36
 
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Re:
Lalani, 10/04/2017 20.32:

Ho provato a scriverla fino all'ultimo, ma non ho proprio idee:(
Spero di riuscire a partecipare la prossima volta!




Mi dispiace, ma grazie di aver avvisato!
Spero nella prossima volta, allora :)

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Post: 2.618
Giudice*****
10/04/2017 20:44
 
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AVVISO PER ANASTASIA.03



Ho controllato ora le storie anziché a contest scaduto e la tua conta 102 parole. È necessario modificarla, altrimenti devo squalificarla e mi dispiacerebbe. Fammi sapere!

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Post: 567
10/04/2017 20:58
 
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Perfetto, ho appena pubblicato la drabble su efp, lascio qui il link ^_^

www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3657078
_ Freya Crescent _
[Non Registrato]
10/04/2017 21:30
 
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Rosmary, ho inviato la drabble, è arrivata? Prima non c'era perché non l'avevo mandata, sono davvero troppo sbadata ultimamente .-.
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Post: 2.618
Giudice*****
10/04/2017 23:20
 
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Re:
_ Freya Crescent _ , 10/04/2017 21.30:

Rosmary, ho inviato la drabble, è arrivata? Prima non c'era perché non l'avevo mandata, sono davvero troppo sbadata ultimamente .-.




Arrivata, però conta 101 parole, eliminando i trattini [SM=g27994] Dovresti effettuare un'ultima modifica.
[Modificato da Rosmary 10/04/2017 23:24]

_ Freya Crescent _
[Non Registrato]
11/04/2017 00:47
 
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Ma com'è possibile? Ho ricontrollato e a me risultano 103 coi trattini, quindi 100 senza .-.
Ho avuto lo stesso problema con una partecipante a un mio contest, però visto che a te risultano 101 ho modifico comunque. Non so se a questo punto accetti la storia perché la mezzanotte è passata, in caso contrario sarei felice di partecipare ancora [SM=g27988] Ho rinviato.
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Post: 2.618
Giudice*****
11/04/2017 16:13
 
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Re:
_ Freya Crescent _ , 11/04/2017 00.47:

Ma com'è possibile? Ho ricontrollato e a me risultano 103 coi trattini, quindi 100 senza .-.
Ho avuto lo stesso problema con una partecipante a un mio contest, però visto che a te risultano 101 ho modifico comunque. Non so se a questo punto accetti la storia perché la mezzanotte è passata, in caso contrario sarei felice di partecipare ancora [SM=g27988] Ho rinviato.



Ieri l'avrò controllata 4-5 volte e niente, non so proprio cosa dirti. Ora conta 100 parole, è arrivata e l'accetto, quindi sei in gara!


Riguardo ad Anastasia.03, ho ricontrollato per ulteriore sicurezza, ma le parole sono effettivamente 102. Quindi, do anche a te, come a Freya, la possibilità di inviare nuovamente la drabble entro oggi, eliminando le due parole in più. Qualora non dovessi inviarla, come già detto, sarei costretta a squalificare la storia perché non rispetta il bando. Fammi sapere!


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Post: 2.618
Giudice*****
11/04/2017 16:25
 
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Ragazze, come vedete il contest è già tra gli scaduti. Vi ringrazio per aver preso parte alla terza edizione di questo concorso, accettando una sfida davvero ardua: 100 parole esatte e solo una settimana di tempo! Comunque andrà, siete state bravissime [SM=g27988]

Riguardo alla storia in sospeso di Anastasia.03 (e a quella di Freya arrivata dopo la mezzanotte), spero non vi crei problemi il fatto che abbia deciso di accettarle qualora fossero arrivate entro oggi, dato che si tratta di eliminare un paio di parole e non di scrivere in toto la drabble (in più ho notato che il contatore ha dato non pochi problemi, quindi ho scelto di essere flessibile).

Come mio solito, non indico la data di pubblicazione della classifica, sappiate però che le valutazioni arriveranno entro il mese stabilito dal regolamento.
Aggiornerò il bando man mano che completerò la valutazione di una storia, scrivendo valutata accanto al link della stessa.

Credo sia tutto, ma qualora mi sia sfuggito qualcosa o abbiate qualche dubbio, sono a vostra disposizione!

A presto! [SM=g27998]




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Post: 2.167
Giudice*****
11/04/2017 17:35
 
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Anche io avevo controllato tante volte, però alla fine sostituire "la donna" con un "colei" non mi ha dato problemi. E niente, sono contenta di essere ancora in gara *.* Grazie!





Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
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Post: 6.492
Giudice*****
11/04/2017 20:41
 
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Rosmary, per me non c'è alcun problema per il tempo che hai dato ad Anastasia, avrei fatto lo stesso... Quel contatore è diabolico xD
Aspetto con ansia i giudizi, buon lavoro! *.*

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Post: 2.618
Giudice*****
17/04/2017 23:49
 
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DISCORSO PRE-RISULTATI

Ragazze, immagino siate felici di sapere che ho concluso le valutazioni, non mi resta che rileggerle e controllare bene i calcoli!
Pubblicherò la classifica, salvo imprevisti, entro domani, per cui vi lascio sin da ora il discorso pre-risultati.

Ho valutato le storie con la massima oggettività possibile, cercando di proporvi analisi costruttive. Malgrado questo, è indubbio che le valutazioni siano condizionate dal mio punto di vista e dalle conoscenze in mio possesso – ragione per cui considerate la valutazione per ciò che è: un parere!
Inoltre, come suggerisco sempre, non prestate molta attenzione al punteggio numerico, ma alla spiegazione che segue ogni parametro.

Colgo l'occasione per ringraziarvi nuovamente di aver preso parte a questo contest, spero che le valutazioni vi soddisfino! Al di là della classifica, ho apprezzato tutte le storie in gara, ognuna a suo modo aveva qualcosa di bello da raccontare.
Per le valutazioni, in caso di disaccordo o dubbi, sono naturalmente disponibile al dialogo.



Vi ricordo i premi:


Primo classificato: 1 recensione a mia scelta
Premio 100 parole (assegnato alla drabble con punteggio massimo in “grammatica” e “lessico e stile”; qualora più di una drabble dovesse totalizzare il punteggio pieno, deciderei a mio gusto a chi assegnare il premio): 1 recensione a mia scelta
Premio Giuria (assegnato alla drabble che gradirò di più): 1 recensione a mia scelta


Il metro di valutazione:

Grammatica: x/10
Ho detratto da 1 punto per sviste di sintassi e verbi sino a 0.10 per refusi o sviste di poco conto.
Stile e lessico: x/10
Sommariamente, ho valutato la coerenza e la coesione della scelta stilistica e lessicale, analizzando la struttura del racconto.
Titolo: x/5
Ho valutato quanto fosse coerente al contenuto e allo stile della storia, nonché l'originalità e la capacità di incuriosire i lettori.
Utilizzo del prompt: x/10
Ho analizzato quanto fosse presente nel racconto e soprattutto quanto fosse importante ai fini del significato del testo il significato della citazione scelta.
Caratterizzazione e IC dei personaggi: x/10
Per valutare questo parametro ho fatto riferimento ai sette volumi della saga e ho poi analizzato lo sviluppo della caratterizzazione dei personaggi.

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Post: 2.618
Giudice*****
18/04/2017 00:45
 
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Classifica

(chiedo scusa per i possibili spazi enormi tra un paragrafo e l'altro, ma io e l'HTML non andiamo d'accordo. Avviso che con questo simbolo // ho voluto segnalare che in quel punto, nel testo, c'è un "a capo")

Sesta classificata “Come un sogno” di Nina Ninetta con 28.3/45

Grammatica: 8.3/10
La grammatica è buona, c’è solo qualche svista:
S'intrufola, si nasconde proprio lì, dietro le tende, dove lei è raggomitolata, celandosi al suo accompagnatore”: -1; qui c’è una svista di sintassi. Infatti in questo caso, considerata la sintassi della frase, il soggetto di riferimento dell’espressione in grassetto è Draco e non Hermione come invece vorresti intendere. Ciò perché a “intrufolarsi” e “nascondersi” è Draco, di conseguenza è sempre Draco, dal punto di vista sintattico, a “celarsi”. La frase “dove lei è raggomitolata” è una circostanziale.
qualcosa…è diversa”: -0.50; manca lo spazio tra i puntini di sospensione e la parola che segue.
lì, dietro”: -0.10; c’è uno spazio di troppo.
rivelazione: sa”: -0.10; anche qui c’è uno spazio di troppo. Non se sia intenzionale, ma in prosa non è corretto andare a capo dopo i due punti o un segno di punteggiatura diverso dal punto fermo.

Stile e lessico: 7/10
Lo stile della tua drabble è incalzante, ritmato, quasi fiabesco nel narrare con estrema linearità e sinteticità ciò che accade. È uno stile molto narrativo, perché non racconta né uno stato d’animo né delle emozioni, ma una vicenda in maniera molto diretta e semplice: c’è difatti una situazione iniziale, lo svolgimento centrale e poi la conclusione – il racconto non si cristallizza mai, procede rapidamente e si srotola con facilità dinanzi al lettore. La struttura scelta è ciò che più collabora a dare questo ritmo allo stile: periodi molto brevi, l’assenza di verbi nel capoverso iniziale, una sintassi abbastanza semplice, la terza persona e il tempo presente. Anche la punteggiatura è utilizzata in maniera lineare: ogni segno di punteggiatura è esattamente dove è atteso che stia – un’eccezione in tal senso sono i puntini sospensivi in “Si studiano per un po', lei ha qualcosa...è diversa: è bella”, che rallentano per un istante questo ritmo incalzante imposto al lettore. È sicuramente un’impostazione stilistica ben riuscita, che non perde l’equilibrio e la coesione interna neanche quando alterna capoversi estremamente brevi ad altri più lunghi, ciò anche perché ogni capoverso è effettivamente un passo in avanti nella narrazione. Il punto di vista interno varia da Draco nella prima parte a Hermione nella seconda, ma questo ai fini della narrazione non si configura come un problema, perché il lettore percepisce sin da subito di essere in presenza di un narratore esterno ed estraneo, che narra i fatti nel momento stesso in cui quelli avvengono.
Molto bene inserito è anche il pensiero di Draco, segnalato in corsivo e tra virgolette, che consente al lettore di fare una brevissima pausa e di conoscere il punto di vista di uno dei due protagonisti del racconto.
Ciò che penalizza lo stile sono le sviste grammaticali citate nel paragrafo precedente: in una storia di sole cento parole le sviste hanno un peso maggiore e intralciano nei punti interessati la scorrevolezza del testo; nel tuo caso, questo avviene soprattutto in questa occasione:

  • Draco è curioso, è invidioso: non è stato invitato. S'intrufola, si nasconde proprio lì, dietro le tende, dove lei è raggomitolata, celandosi al suo accompagnatore”: la questione sintattica evidenziata in “grammatica” ha come conseguenza un rallentamento della scorrevolezza del testo. A una prima lettura è probabile che il lettore fraintenda: è Draco che si cela; non appena coglie il senso della frase, però, si rende conto che è impossibile che sia Draco a celarsi – lui non ha un accompagnatore – e quindi deve rileggere per cogliere il senso esatto dell’espressione. Non ti segnalo anche la questione del “virgola e a capo” (né dei “due punti e a capo”) perché credo che il problema sia lo spazio in più sfuggito.

Passando al lessico, il registro linguistico è medio e abbastanza omogeneo, la scelta è giusta perché perfettamente in linea con la semplicità e l’immediatezza dello stile – Hermione è “bella”, i due ragazzi “si studiano per un po’”, le tue scelte lessicali sono schiette come è schietto lo stile. L’unica situazione lessicale a mio avviso poco coerente a questo contesto lineare, incalzante e diretto è la seguente:

  • Hermione è scossa da squarci di gioia intermittente”: qui fai uso di una metafora, almeno così credo. La gioia della protagonista è “intermittente” e, lo scopriamo in seguito, squarciata dalla consapevolezza di non poter vivere la felicità di un amore intenso. Da qui crei questa immagine che stride di una Hermione “scossa da squarci di gioia”, creando un contrasto notevole tra l’ambito di significato di “squarci” e quello di “gioia”. Il problema, a mio avviso, è che questa espressione è troppo raffinata e ricercata per il contesto della tua drabble. Con quattro parole innalzi il registro linguistico e stilistico, rinunciando a una terminologia d’uso e a una sintassi lineare che nega figure retoriche e costrutti particolari. Per quanto bella, trovo questa espressione poco coerente al contesto linguistico della tua storia.

La sintesi di questo discorso, unendo stile e lessico, mi ha convinta ad assegnare 7/10 in questo parametro. Lo stile e il lessico sono buoni, la drabble è scorrevole e, come detto inizialmente, quasi fiabesca, ci sono solo alcuni elementi a mio avviso meno convincenti, che spero di averti ben spiegato.

Titolo: 5/5
Il titolo è sicuramente adatto alla storia, trovo ne richiami non solo il contenuto, ma soprattutto l’atmosfera fiabesca e onirica: in effetti la storia che narri somiglia più a un sogno che a degli eventi che accadono. Inoltre, credo possa generare curiosità la scelta di quel “Come” che introduce un termine di paragone muto: il lettore deve leggere la storia per comprendere cosa sia ad avere le sembianze di un sogno. Non ho davvero nessun appunto da farti in questo parametro, perché quando un titolo richiama la storia anche stilisticamente io credo sia un titolo riuscito, che non mente, ma che anzi richiama lettori interessati a quel tipo di narrazione. 5/5!

Utilizzo del prompt: 4/10
Mi è dispiaciuto assegnare alla storia il punteggio che vedi, ma trovo che questo parametro non sia stato rispettato al meglio. La tua citazione era “Non c'è niente che ostacola la felicità quanto il ricordo della felicità”, ma nel testo questo concetto è del tutto assente. Non ti ho assegnato meno di 4/10 perché inserisci fisicamente il prompt nella storia ed è chiaro, in conclusione, tu abbia cercato di dargli importanza ai fini del significato generale della drabble. Al di là di questa intenzione, però, il senso della citazione è assente, perché ciò che ha davvero rilevanza è l’incontro tra i due protagonisti e il gesto inaspettato di Draco. Non hai avuto spazio narrativo per descrivere le emozioni e le sensazioni di Hermione, né per approfondire quelle di Draco: tutto ciò che vediamo è un bacio rubato dettato da un “momento di follia”, il che è molto poco per fare da base al concetto espresso dalla citazione. La citazione dice che il ricordo di una felicità passata – vissuta o agognata, questo sta all’interpretazione – è l’ostacolo più grande che la felicità stessa è chiamata a superare nel presente. Per quanto io abbia letto e riletto la tua storia e abbia voluto rintracciare questo significato negli ultimi tre capoversi (“Hermione è scossa da squarci di gioia intermittente, d'improvviso una rivelazione: // sa che non c'è niente che ostacola la felicità quanto il ricordo della felicità. // Quello sarà il loro enorme, indicibile segreto”), non ci sono riuscita, mi spiace. Spero di essere riuscita a ben spiegarti il motivo per cui ho ritenuto giusto assegnare 4/10 in questo parametro.

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 4/10
Approfitto di questo parametro per parlarti brevemente del contesto segnalato nello specchietto: nel bando ho vietato l’uso dei contesti “Epilogo/Contesto alternativo”, quindi il “VI anno alternativo” da te scelto viola le regole del concorso. Non ho squalificato la storia perché, di fatto, non descrivi un sesto anno alternativo, ma aggiungi a questo contesto un episodio che non cambia la trama – difatti ti consiglio anche di cambiare l’indicazione nello specchietto. In generale, comunque, attenzione ai bandi!
Detto questo, passo a trattare l’IC e la caratterizzazione. Iniziando con Draco, che è il protagonista reale e a cui dedichi più righe, presenta alcuni tratti coerenti alla controparte cartacea: è “invidioso”, come si intuisce dal libro, perché è stato escluso da un club elitario e, dopo aver baciato Hermione, è tanto “spaurito” da fuggire via, un atteggiamento IC considerata la codardia del giovane Malfoy. Purtroppo, al di là di questi due elementi, non è possibile rintracciare una caratterizzazione né l’IC. Analizzando l’IC più nel dettaglio, va considerata la situazione spinosa in cui si trova Draco durante il VI anno, che rende poco convincente il fatto che Draco si preoccupi di prendere parte alla festa di Lumacorno – aveva ben altre preoccupazioni. C’è poi l’elemento “Hermione”: non è molto credibile che Draco baci Hermione perché d’improvviso “ha qualcosa…è diversa: è bella”; Hermione è amica di Harry Potter, la persona che secondo Draco è responsabile della cattura del padre e di tutte le disgrazie della famiglia Malfoy, è figlia di babbani, e Draco non sarà un assassino ma è di certo razzista, e in ultimo è la compagna di scuola saccente che incontra tutti i giorni e a cui non ha mai dedicato attenzioni – considerando tutto questo risulta difficile rintracciare una buona caratterizzazione in un Draco Malfoy che trova d’improvviso bella Hermione Granger e la bacia. A mio avviso ciò che manca è l’introspezione, il personaggio agisce senza che vi siano motivazioni alla base dell’agire, un tipo di schema che sarebbe andato bene se i due personaggi della storia non fossero stati Draco e Hermione, che nei sette volumi della saga hanno condiviso l’odio, la pietà, ma non certo simpatia e apprezzamento reciproco.
Passando a Hermione, mi spiace dire che una caratterizzazione non c’è. Se la protagonista femminile fosse stata Ginny, Calì o qualsiasi altra ragazza, non sarebbe cambiato nulla. L’unico elemento caratterizzante è il fatto che Draco fugga e si penta del proprio gesto, ciò sicuramente mette in evidenza la natura conflittuale o “proibita” di un rapporto tra i due personaggi. Per il resto, Hermione è solo accennata e il fatto che lei in conclusione definisca quel bacio “il loro enorme, indicibile segreto”, associando a questo il motivo per cui non sarà mai felice, a mio avviso, non è convincente. Il lettore non ha elementi per comprendere lo stato d’animo di Hermione, ma soprattutto i suoi sentimenti. Lei è alla festa con Cormac e soffre per Ron, nella sua vita Draco Malfoy è solo un compagno di scuola fastidioso (e una fissazione di Harry, se pensiamo al VI anno), quindi perché questo bacio, anziché farla infuriare o stranirla, diventa un segreto gigantesco da non rivelare mai a nessuno e fonte di infelicità? La caratterizzazione è muta da questo punto di vista.
Credo che per entrambi i personaggi e per lo sviluppo della coppia sia stato senza dubbio penalizzante la brevità della storia e la struttura della stessa: la dimensione “onirica” e il ritmo incalzante hanno un po’ penalizzato l’introspezione. La sintesi di questo lungo discorso mi ha convinta ad assegnarti 4/10.

Totale: 28.3/45

 

Quinta classificata Riflesso” di S.Elric_ con 30/45

Grammatica: 10/10
Perfetta!

Stile e lessico: 5/10
Mi è dispiaciuto molto assegnare alla storia il punteggio che vedi, ma cercherò di spiegarti nel dettaglio quali sono, a mio avviso, i tratti meno convincenti.
Inizio affrontando il contrasto tra la struttura sintattica scelta e il lessico. Il registro linguistico, salvo qualche caso di cui ti parlerò dopo, si ascrive a un ambito d’uso, mentre la struttura sintattica è più ricercata e, a mio avviso, non è coerente alle scelte lessicali. L’impressione che ho avuto leggendo la storia è che la sintassi ambisse a una ricercatezza negata dal lessico. Per maggiore chiarezza, ricorro al testo del racconto:

  • Nello specchio ti guardi, non ti riconosci, è davvero quello il tuo viso?”: nell’espressione evidenziata hai invertito l’ordine della frase, mettendo prima il complemento e poi il verbo. Questa struttura, resa in una frase così breve, sembra dare un tono quasi “poetico” alla narrazione e pone l’enfasi sull’azione anziché sul canale attraverso cui essa avviene. Tuttavia, il registro linguistico non sposa bene con questa intenzione, perché è d’uso, ossia è comune, semplice e diretto. Una struttura simile, per rendere al meglio l’intenzione, avrebbe necessitato di una scelta linguistica un po’ meno comune: ad esempio, già la variante “osservare” è meno utilizzata di “guardare”. Oppure, in alternativa, la struttura non avrebbe dovuto presentare variazioni: “ti guardi nello specchio”.
  • Gli occhi verdi – estranei a loro stessi, conosciuti dagli altri”: anche in questo caso la struttura della frase non è comune, c’è difatti l’assenza del verbo e quindi la scelta di porre in correlazione sintagmi nominali. In questo caso i problemi sono due; il primo è simile a quanto trattato nel punto precedente: “verdi” è la variante più comune, stessa cosa per “conosciuti”; il secondo è di coerenza interna alla sequenza: scrivi “estranei a loro stessi” quindi il secondo elemento avrebbe dovuto essere “conosciuti agli altri” così da ribadire la coesione dei due sintagmi e al tempo stesso non tradire la coerenza sintattica e lessicale. Non ti ho segnalato l’appunto in grammatica perché non è errato “conosciuto da”.

Ti segnalo poi quello che a mio avviso è un errore di significato oppure un problema di registro disomogeneo, questo potrai dirmelo tu:

  • I capelli lucenti – rossi di giorno, corvini di notte”: il problema è che l’aggettivo “corvino” indica il colore nero, sicuramente lucente, ma nero, e noi sappiamo che i capelli di Lily sono rossi – e rossi restano anche di notte. Allora, come anticipavo, o tu con “corvini” volevi intendere un rosso più cupo, oppure il problema è il registro linguistico disomogeneo. Il fatto che tu faccia ricorso, quasi in ogni occasione, a una terminologia d’uso – in conclusione addirittura colloquiale – rende poco coerente la scelta di un’immagine metaforica così allusiva e forte come “rossi di giorno, corvini di notte”, ed è poco coerente perché nel contesto del tuo racconto non c’è spazio per questo tipo di immagini: il lessico è diretto e semplice, e le immagini evocate lo sono assieme ad esso.

Al di là di questo caso, il registro si presenta in parte disomogeneo e lo si nota confrontando queste due espressioni:

  • Il continuo cercarti, sfuggirti e non trovarti: il futuro incombe, la vita bussa… la paura incalza, sai chi sei?” e “Quell'idiota di Potter ti è sempre tra i piedi”: stridono se messe vicine, pur essendo entrambe usate nel discorso indiretto – stessa focalizzazione. La prima fa ricorso ai già citati sintagmi nominali e a delle scelte lessicali meno comuni come “sfuggirti”, “incombe”, “incalza”. La seconda ha invece una sintassi lineare e un registro linguistico colloquiale – qui c’è un abbassamento del registro: “quell’idiota” e l’espressione “ti è sempre tra i piedi” sarebbero state adatte a un discorso diretto o a una narrazione che si fosse posta lo scopo di riprodurre le forme della lingua orale.

Andando nel dettaglio dello stile, hai scelto di narrare al presente e in seconda persona, un tipo di narrazione sicuramente complessa che, a mio avviso, presenta qui qualche problema. Il fatto che la persona narrante si palesi solo al sesto capoverso è penalizzante per la comprensione della storia, perché la struttura dei primi cinque capoversi lascia intuire una narrazione in terza persona, il che disorienta quando al sesto introduci quel “cercarti”: chi è che si cerca? Chi è il soggetto di questa frase? Sono domande a cui il lettore trova risposta solo nel capoverso successivo grazie a quel “Nello specchio ti guardi”, dove finalmente diventa evidente quale sia la persona narrante. Tuttavia, il legame ritrovato si spezza subito quando nell’ultimo capoverso introduci un elemento nuovo, che non ha il tempo narrativo di esprimersi, ossia James: “Quell'idiota di Potter” introduce un nuovo soggetto e muta completamente il punto di vista interno del racconto, perché il personaggio cui si riferisce il narratore non è più solo, c’è un altro personaggio a filtrarne la percezione.
Da punto di vista strutturale, la storia è articolata in capoversi e trovo che, ad eccezione di una situazione che ora ti illustro, siano gestiti bene:

  • Ma il riflesso tradisce le attese. // Gli occhi verdi – estranei a loro stessi, conosciuti dagli altri. // I capelli lucenti – rossi di giorno, corvini di notte. // La mente brillante – acuta tra i banchi di scuola”: questi sono quattro capoversi che potrebbero riassumersi in uno senza che ne esca penalizzato il senso del racconto. Difatti, i quattro capoversi descrivono il personaggio, di conseguenza il racconto qui è fermo. Con riferimento, invece, agli ultimi tre capoversi (le descrizioni di occhi, capelli e mente), c’è anche qui un problema di coerenza: i primi due sono strutturati in coppie oppositive (estranei/conosciuti, rossi/corvini), il terzo, che pure fa parte dello stesso periodo, non ha questa struttura e quindi è discontinuo rispetto ai precedenti che sono tra loro paralleli.

Nonostante i punti ora evidenziati, che sono a mio avviso quelli meno convincenti, la drabble è scorrevole, alternando un ritmo incalzante (i sintagmi nominali) e un ritmo più lento – un insieme che, nel complesso, rende la lettura piacevole. Il registro linguistico, salvo quanto detto in precedenza, ha il pregio di essere immediato e quindi di instillare nel lettore immagini nitide e di immediata comprensione – non c’è filtro tra il significato del racconto e il lettore, che ad una prima lettura può godere pienamente del messaggio veicolato dalla storia. In più, ci sono alcune espressioni, come quelle del sesto capoverso, che sono davvero molto evocative.
Per tutti i motivi detti il punteggio assegnato è 5/10. Trovo che il tuo stile abbia davvero molte potenzialità e che in questa storia, forse a causa del poco tempo e delle poche parole a disposizione, abbia peccato un po’ di omogeneità e coerenza, come se avessi usato più intenzioni stilistiche e lessicali nella stessa storia. Spero, ad ogni modo, di essere riuscita a spiegarti il mio punto di vista.

Titolo: 2/5
Il titolo scelto richiama sicuramente il racconto, dato che la tua protagonista si riflette, forse metaforicamente, in uno specchio che le restituisce un’immagine estranea. In questo senso, dunque, è un titolo aderente al contenuto, ed è questo il motivo per cui il punteggio non è inferiore a 2/5. I motivi per cui, invece, non ho assegnato un punteggio maggiore sono essenzialmente due. Il primo e, a mio avviso, più importante è che il titolo è estremamente generico: non dà nessun indizio al lettore sul contenuto della storia né sul tema né sul genere né sul personaggio; questo potrebbe sottrarre al tuo racconto lettori interessati, il che sarebbe davvero un gran peccato. Il secondo motivo è il messaggio generale del racconto: il riflesso è un mezzo, mentre il vero fine della storia è la riscoperta del personaggio protagonista attraverso l’interazione/intromissione di un altro elemento, cioè James e il suo punto di vista; questo fa sì che in conclusione il riflesso che la protagonista vede di se stessa perda completamente importanza in favore dell’interazione con James – “ma è nei suoi occhi che hai visto riflesso il verde per la prima volta” –, un elemento chiave e caratterizzante la tua storia che, purtroppo, manca completamente nel titolo. Citi comunque il “riflesso”, è vero, ma i due “riflessi” del racconto sono ben distinti e caratterizzati, mentre nel titolo non abbiamo questi due elementi, ma solo un termine, come detto prima, molto generico e poco “personale” e “personalizzante”.

Utilizzo del prompt: 6/10
Come hai detto tu stessa nelle note alla storia, e concordo assolutamente, la citazione scelta – “E mi fissai d'allora in poi in questo proposito disperato: d'andare inseguendo quell'estraneo ch'era in me e che mi sfuggiva” – era abbastanza complicata. L’utilizzo che ne fai, a mio avviso, è un po’ a metà tra l’incisività del prompt e la sua assenza, per tale ragione ho reputato giusto assegnare 6/10 in questo parametro. La tua protagonista è rappresentata nell’atto di specchiarsi, se metaforico o meno credo sia a discrezione del lettore, e nel farlo cerca di riconoscersi, ma non ci riesce: “sai chi sei?” ed “è davvero quello il tuo viso?” sono domande rivelatrici da questo punto di vista, perché lei si interroga su se stessa. La drabble si conclude però con un risvolto positivo, perché la protagonista ritrova se stessa, o comunque una certezza, nello sguardo del ragazzo che scoprirà di amare. Tuttavia, l’uso appena descritto della citazione è un po’ superficiale e non coglie, a mio avviso, le sfumature più introspettive e drammatiche del prompt: in primo luogo, in conclusione il prompt viene contraddetto, perché c’è il risvolto positivo suddetto; in secondo luogo, la disperazione e la dilatazione temporale espressa da “d’allora in poi” sono assenti, come è assente, a una lettura più approfondita, il dramma stesso del non riconoscersi in se stessi. Hai dato più spazio alla descrizione esteriore del personaggio che alle sue sensazioni, e questo ha penalizzato l’aderenza al significato del prompt, che di contro è molto introspettivo. A ciò si aggiunge il fatto che, diversamente da quanto suggerisce la citazione, il dramma vissuto trova risoluzione non nel “proposito disperato d’andare inseguendo quell’estraneo” presente in se stessi, ma in un altro soggetto, James. La sintesi di questo discorso, come anticipato, mi ha convinta ad assegnare 6/10.

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 7/10
L’unico personaggio della tua storia è Lily, dato che James è solo accennato. Di James, comunque, è giusto dire che è assolutamente coerente a quanto sappiamo dai libri che Lily identifichi in lui una persona che “le sta sempre tra i piedi” e che in qualche modo conosce di lei le sfumature più belle. Passando ora alla protagonista, ho trovato abbastanza IC la descrizione che rendi di lei: una brava figlia, strega e studentessa. Coerente alla giovane età, poi, è il fatto che attraversi questo momento di confusione e disorientamento, in cui non si riconosce e non riesce a ritrovarsi. Nonostante i pregi dell’IC ora descritti, non ti ho assegnato più di 7/10 perché la caratterizzazione resta poco approfondita e, proprio nel primo capoverso, tradisce il punto di vista dell’autore e dell’idea che il fandom ha di Lily, quando invece il punto di vista dovrebbe essere sempre quello del personaggio – il narratore esprime in seconda persona le sensazioni della protagonista. Per questo secondo aspetto mi riferisco all’espressione “la ragazza perfetta”, che giudica il personaggio in maniera superficiale e restituisce al lettore l’idea che Lily percepisse se stessa, prima della “crisi”, come appunto “la”, quindi neanche “una”, “ragazza perfetta”, e la cosa non sposa benissimo con la semplicità e la modestia che, in genere, vengono associate a Lily nei libri della Rowling. Per quanto attiene al primo aspetto, quindi la caratterizzazione poco approfondita, senza note non è chiaro quali siano i motivi per cui Lily mette in discussione se stessa né come possa ritrovarsi in James che, a giudicare dall’espressione “Quell’idiota di Potter”, non è ancora il suo fidanzato né un amico. La tua protagonista attraversa una sorta di “crisi esistenziale”, ma non ne approfondisci l’introspezione: come credo di averti già detto, dedichi più righe alla descrizione esteriore (intesa come fisica e caratteriale) del personaggio piuttosto che alla descrizione interiore, quindi del suo stato d’animo e della crisi vissuta, il che penalizza un po’ la caratterizzazione del personaggio.

Totale: 30/45

 

Quarta classificata “L’estate che resta” di Ester.EFP con 31.5/45

Grammatica: 8.5/10
La grammatica è buona, c’è solo qualche svista:
la guerra - io cerco”: -0.50; il segno di punteggiatura utilizzato è errato. In questo caso va utilizzato il trattino lungo (–), non il trattino breve (-).
E se la mia batte un poco più piano, non mi preoccuperò”: -1; la concordanza verbale è errata: o utilizzi il tempo presente o il tempo futuro, dato che l’espressione si svolge sullo stesso piano temporale. Quindi, ad esempio, “E se la mia batterà un poco più piano, non mi preoccuperò”.

Stile e lessico: 6/10
Ho riletto molte volte la tua drabble e l’impressione che mi ha dato il testo è che fosse una sorta di sperimentazione di un linguaggio e uno stile più ricercati. Non credo di aver mai letto qualcosa di tuo, quindi non conosco il tuo stile e potrei pertanto essere in errore, ma qui ho notato questo “sforzo” di adeguarsi al tono della citazione che ha prodotto un risultato che, a mio avviso, non convince del tutto.
Per maggiore chiarezza, farò riferimento a estratti del testo e tratterò assieme stile e lessico, dato che questa impressione generale che ho avuto riguarda entrambi.

  • Ruberai, imbratterai l’anima mia, credevo. La terrai all'occhiello, come fiore, decorazione e lusinga alla tua vanità, ornamento di una giornata d’estate”: questo capoverso è chiaramente la rielaborazione della citazione “Ho la sensazione di aver dato l’anima mia a qualcuno che la tratta come se fosse un fiore da mettere all'occhiello, una decorazione che lusinga la sua vanità, un ornamento per una giornata d’estate”, dalla quale prendi le figure evidenziate in grassetto per incastrarle nella tua narrazione. L’incontro è stato felice, perché il capoverso citato è molto espressivo, nonché bello da leggere. Il problema subentra nel momento in cui le scelte soprattutto lessicali, nonché sintattiche, dei periodi che seguono non rispecchiano questa struttura così ricercata, dove c’è la posposizione dell’aggettivo al sostantivo (“anima mia”), l’utilizzo di un verbo come “imbrattare”, la metafora suggerita da Wilde di un’anima come lusinga e ornamento. È una struttura elegante, raffinata, in sintesi molto ricercata, per di più coerente al primo capoverso della drabble: “Lì fuori, la guerra - io cerco silenzio”, dove ometti il verbo “essere” tra “lì fuori” e “la guerra” rendendo implicito il legame e al tempo stesso facendo uso della virgola, quindi di una pausa, per imporre un ritmo lento e riflessivo al lettore (struttura quasi poetica)e dove ti avvali della lineetta e del corsivo per informare il lettore circa uno stato d’animo della protagonista – anche qui la struttura è raffinata e quasi poetica: l’assenza dell’articolo prima di “silenzio” accelera d’improvviso il ritmo, assecondando l’urgenza della protagonista.

Analizzato questo, che è il punto di partenza e quindi lo “standard” di riferimento, passo a spiegarti le espressioni che, secondo il mio punto di vista, non sono parimenti ricercate e appartengono dunque a un’impostazione stilistica-lessicale di registro diverso:

  • L’estate era già finita. Finiti gli scherzi, i giochi e le gare. Finite le maschere, ora lo so”: qui muta il registro linguistico e la sintassi è più lineare, tanto che la punteggiatura nel punto evidenziato in grassetto è meno incisiva e quindi poco convincente rispetto alle tecniche utilizzate nei capoversi precedenti. Fai uso della ripetizione – tecnica che utilizzi anche nel capoverso successivo – per ribadire il concetto interessato (la fine di un qualcosa), mentre in precedenza avevi prediletto scelte lessicali e sintattiche più incisive che non richiedevano questo tipo di escamotage. Soffermandomi sul passaggio in grassetto, “Finite le maschere, ora lo so”, a mio avviso ciò che qui non funziona è la virgola, perché “ora lo so” scandisce un passo in avanti nella storia, il momento in cui la protagonista diventa consapevole di qualcosa – dal punto di vista narrativo, “ora lo so” ha lo stesso peso di “Non capivo”, che è giustamente isolato in un capoverso. Associare “ora lo so” a “Finite le maschere” rende meno incisivo il primo e indebolisce il secondo: tu isoli “Finite le maschere” rispetto all’elenco delle cose finite, quindi vuoi che queste “maschere” abbiano un peso maggiore e specifico, che siano metafora di qualcosa di più importante, ma per fare questo è necessario che l’espressione sia quella che chiude il cerchio, ossia il capoverso, perché nel momento in cui non chiude il capoverso è meno incisiva e il suo significato ne risulta indebolito. Per questi motivi, quindi, trovo questo capoverso meno convincente dei precedenti.
  • Questa è l’estate che resta: speranza, impavida lealtà, quella tua anima bella che batte per me. E se la mia batte un poco più piano, non mi preoccuperò. Perché questa è l’estate che abbiamo: amare e sapersi amati”: il discorso generale è simile a quello fatto per il capoverso precedente, quindi non mi ripeto e mi concentro sui dettagli specifici di questo. Come si nota già dalle espressioni evidenziate in grassetto, ci sono due momenti della narrazione riassunti in un solo capoverso (“Questa è l’estate che resta/questa è l’estate che abbiamo”), che messi nello stesso capoverso rischiano di configurarsi come ripetizione e risultare nel complesso meno incisivi – non è detto che il lettore colga il passaggio avvenuto. C’è poi la ripresa di “anima mia” che in questo caso è la “sua”, di James, quindi è “quella tua anima bella”, a cui manca la posposizione del possessivo, mancanza però perfettamente colmata, e qui sei stata molto brava, dalla posposizione di “bella” che fa eco a “anima mia”. Un punto invece molto critico è dato dalla conclusione: “Perché questa è l’estate che abbiamo: amare e sapersi amati”, dove è espresso un concetto molto comune in maniera davvero molto semplice. Non è una brutta espressione “amare e sapersi amati” né è errata, ma non è coerente ai capoversi iniziali quanto a registro linguistico e stilistico: lì sei ricercata e raffinata, qui sei semplicissima, quasi banale – inteso nel senso buono di espressione molto nota nel linguaggio d’uso. Questi aspetti, dunque, mi hanno convinta meno.
  • L’anima mia è vento, James; riposa serena vicino a te”: in questo caso, non trovo che il punto e virgola sia il segno di punteggiatura migliore, perché azzera la relazione di dipendenza tra la prima e la seconda frase. L’anima della protagonista “è vento” e “riposa serena vicino” all’amato, una relazione di significato minata dalla pausa forte. Dal punto di vista lessicale, anche qui il registro è un po’ disomogeneo: si passa da “anima mia” a “vicino” a cui sarebbe stato preferibile un “accanto”.

Spero che questa lunga analisi sia stata in grado di spiegarti i punti stilistici e lessicali che mi hanno convinta meno. Passando invece ai pregi, trovo che la struttura centrata, l’alternanza tra capoversi e la suddivisione in tre blocchi separati dalla doppia interlinea siano state scelte giuste e ben gestite, che rendono visivamente la tua drabble simile a una poesia e scandiscono abbastanza bene i momenti della narrazione. Ottimi anche gli unici due discorsi diretti, isolati e in corsivo, che sono bene inseriti e chiariscono l’elemento attorno cui riflette la protagonista. Il fatto che la narrazione sia in prima persona ha fatto sì che il tutto potesse rievocare anche un flusso di coscienza, peccato per quella disomogeneità di cui ti ho parlato, perché è come se la protagonista alternasse momenti estremamente complessi ad altri sin troppo semplici per appartenere alla stessa persona.
Nel complesso il testo convince e funziona, è una lettura piacevole e sicuramente fluida, con momenti di ricercatezza scanditi da metafore e usi sintattici ben gestiti, ed è questo il motivo per cui il punteggio non è inferiore a 6/10. Non è superiore per tutti i dettagli spiegati in precedenza, che in un testo di sole cento parole assumono un peso maggiore.

Titolo: 5/5
Credo che il titolo scelto sia perfetto per la tua storia, perché ne racchiude oltre al senso anche la sensazione di sottile amarezza che lascia a fine lettura – questo senso di impotenza nei confronti di un mondo che si dà battaglia nonostante un protagonista che aspira alla pace e a un’estate perenne. Inoltre, trovo che sia anche originale e che possa in questo senso incuriosire il lettore e spingerlo, a fine lettura, a ricordare che quel titolo appartiene a quella storia. Anche sintatticamente è un titolo riuscito, perché non è una frase tronca ma al contempo necessita di un testo-contesto per essere compresa, elemento che spinge a leggerlo, questo testo-contesto. Davvero un ottimo lavoro, 5/5 assolutamente!

Utilizzo del prompt: 5/10
La citazione scelta – “Ho la sensazione di aver dato l’anima mia a qualcuno che la tratta come se fosse un fiore da mettere all'occhiello, una decorazione che lusinga la sua vanità, un ornamento per una giornata d’estate” –, malgrado sia testualmente presente e credo sia la fonte d’ispirazione del concetto di “estate” tanto presente nella storia, non è il prompt su cui è sviluppata la storia né il suo significato ha particolare rilevanza ai fini del significato del racconto. Il motivo per cui non ti ho assegnato un punteggio inferiore a 5/10 è sia la presenza “fisica” della citazione e il fatto che ad essa associ uno stato d’animo della protagonista del racconto, qualcosa che l’ha caratterizzata nel profondo e che l’ha condizionata per lungo tempo, sia l’interpretazione che hai dato a “un ornamento per una giornata d’estate”, laddove il concetto di “estate” diviene sinonimo di vita e assume un’importanza rilevante all’interno del testo. Per il resto, purtroppo, la citazione è assente: ne è assente il significato reale che vede questo protagonista tormentato dalla sensazione di aver affidato l’anima (dunque se stesso) a chi non la merita – mentre nella tua storia la protagonista ha solo immaginato questo scenario, che nei fatti non si è mai concretizzato – e ne è assente l’amarezza e la drammaticità di fondo, poiché il tuo racconto è orientato alla positività ed esprime quindi l’opposto di quanto espresso dalla citazione, il cui significato è stato in tal modo tradito. Mi dispiace assegnare 5/10, ma spero siano chiare le mie perplessità circa questo parametro.

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 7/10
Ho riflettuto molto sul punteggio da assegnarti in questo parametro, perché a una lettura superficiale l’IC è pienamente rispettato e la caratterizzazione risulta convincente, mentre una lettura più attenta e approfondita rivela un particolare che, a mio avviso, contrasta con quanto sappiamo di Lily Evans dai libri della Rowling. Il particolare cui mi riferisco emerge quando scrivi “E se la mia batte un poco più piano, non mi preoccuperò”: le tue note hanno confermato la mia impressione, cioè che in questo punto intendi comunicare che Lily accetti l’amore di James nonostante sia consapevole di non amarlo ancora abbastanza; questo tratto non coincide né con quanto sappiamo della coppia né con quanto sappiamo di Lily. Dai libri Lily risulta essere una ragazza indipendente e giusta, due caratteristiche che cozzano con l’immagine di una Lily che accetta di stare accanto a una persona che non crede di amare abbastanza; quanto alla coppia, sappiamo che Lily accetta la corte di James dopo ben sei anni, quando lui è maturato, non d’improvviso perché la guerra incalza – la guerra incalza anche quando Lily e James sono al primo anno, anche al quinto quando c’è la rottura con Piton. In questo punto, quindi, trovo che Lily sia poco IC ed è questo il motivo per cui il punteggio non è superiore a 7/10 –non ho potuto non considerare che si tratta di un elemento importante della tua storia – spiega la svolta e il tipo di rapporto che unisce i due personaggi – e che riguarda la protagonista. Per il resto, trovo che Lily sia caratterizzata molto bene, con le sue incertezze che sfociano poi in amore, peccato che le ragioni di questo amore stiano più all’esterno – la guerra che incombe – che all’interno, ossia nel rapporto tra i due personaggi e nelle emozioni e sensazioni derivanti da questo. Se avessi scelto di non trattare la coppia, ma di scrivere solo di Lily e delle sensazioni derivanti dalla prospettiva dettata dalla guerra, la caratterizzazione sarebbe stata anche più convincente, perché il fulcro sarebbe stato il caos fatto di insidie, paure e dubbi di una giovanissima donna che si appresta ad affrontare qualcosa che è oggettivamente più grande di lei; l’aver invece voluto unire questo tipo di introspezione all’amore per James è stata, a mio avviso, una scelta un po’ penalizzante per la caratterizzazione (ed è ciò che ha comportato il passaggio sopracitato: Lily che accetta James malgrado il rischio che il suo amore “batta più piano”). Quanto a James, nel suo essere solo citato è IC, poiché di lui vediamo uno degli aspetti che più lo caratterizza: l’amore per Lily.

Totale: 31.5/45

 



OFFLINE
Post: 2.618
Giudice*****
18/04/2017 00:46
 
Quota

Terza classificata “La guerra infinita” di Mitsuki91 con 37.5/45


Grammatica: 10/10
Perfetta!

Stile e lessico: 9/10
Trovo che lo stile di questa storia abbia un grande pregio: è musicale. La musicalità è sicuramente conseguenza dell’anafora, figura retorica padrona del breve testo – il verbo amare, oltre a ripersi sino alla fine, è in fondo sintesi del significato stesso della storia, l’anafora in tal senso veicola il messaggio trasmesso, ponendolo in evidenza: i tuoi personaggi amano, amano in un modo tutto loro, ma amano. Un testo musicale è per definizione fluido, a collaborare in tal senso è la narrazione in terza persona e al presente, che attualizza il racconto, creando un filo diretto con il lettore.
Il testo è poi articolato in capoversi e caratterizzato da questa singolare impaginazione che vede l’alternarsi di capoversi allineati a sinistra e altri a destra, sino all’ultimo capoverso allineato al centro. È interessante il fatto che questo escamotage grafico vada di pari passo con la focalizzazione della narrazione, sia perché dai uno strumento in più al lettore per comprendere chi sia il soggetto dei capoversi, sia perché chiarisce quanto sia ragionata la struttura dell’intero testo. Sempre con riferimento ai capoversi, trovo dia grande equilibrio, e collabori a sua volta a quella musicalità di cui già ho parlato, il fatto che siano organizzati in coppie speculari: il primo e il secondo, il terzo e il quarto, mentre il quinto in coerenza all’intenzione sintetizza i punti di vista di entrambi i personaggi. Tornando al soggetto, un altro tratto interessante è il fatto che pur essendo sempre sottinteso non si generino mai confusioni o dubbi, questo perché ciò che scrivi, oltre all’allineamento del testo, è sufficiente a rendere esplicito il soggetto implicito.
La sintassi è nel complesso molto lineare, il che risulta perfettamente in linea con la musicalità e il tipo di narrazione: non ti smentisci, hai scelto di narrare in maniera apparentemente semplice e concisa – “apparentemente” perché risulta chiaro a una lettura attenta che il testo sia invece frutto di un lavoro ragionato o di una “mano” molto abituata a scrivere – le metafore presenti nel testo sono un chiaro segnale in tal senso.
Ci sono solo tre situazioni che non mi hanno convinta del tutto e sono il motivo per cui il punteggio in questo parametro non è superiore a 9/10. Per maggiore chiarezza cito il testo:

  • “Ama la sua schiena dritta e la piuma che stringe; lei è la sola Storiale designata a narrare ogni sua gesta”: non usi affatto il corsivo, fatta eccezione per due occasioni. In queste due occasioni il corsivo è lo strumento attraverso cui poni in evidenza una frase, quindi un concetto che arricchisce il significato dell’espressione. Circa l’utilizzo del corsivo non ho nessun appunto da fare, trovo sia stata molto brava! Ciò che invece credo sia meno convincente è la scelta di isolare (e al contempo introdurre) questo concetto in corsivo tramite il punto e virgola. Il punto e virgola segnala una pausa, quindi opera una separazione, ma il tuo testo, nel punto discusso, non sembra voler separare, ma introdurre nuovi elementi; per tale ragione, credo che l’utilizzo del trattino lungo o, al massimo, dei due punti sarebbe stato più funzionale a sottolineare il rapporto esistente tra “Ama la sua schiena dritta e la piuma che stringe” e “lei è la sola Storiale designata a narrare ogni sua gesta”, che è di specificazione, di arricchimento.
  • “Ama ciò che ha voluto per sé a undici anni; l'Eroe che non ha mai smesso di cercare una scusa per reclamarla come trofeo”: inutile ripetermi, la perplessità è quella appena descritta per l’altro capoverso.
  • nessuna difesa fra loro, nell'attimo di respiro prima dell'ennesima battaglia”: la virgola tra i termini in grassetto, a mio avviso, spezza la fluidità del testo. A precedere “nessuna difesa” sono i due punti, quindi la virgola in quel punto non ha la funzione di alleggerire la sintassi di un periodo complesso. Trovo sia una pausa “di troppo”, perché la “nessuna difesa fra loro” ha senso solo se correlata a “nell’attimo di respiro prima dell’ennesima battaglia”, la frase è unica e il significato è rispettato in toto solo se viene letta tutta d’un fiato. Ovviamente, né questa situazione né le due precedenti sono sviste grammaticali, le espressioni sono corrette ma meno convincenti stilisticamente rispetto alle altre presenti nel testo.

Passando ora al lessico, non ho nessun appunto da farti in questo parametro. Le ripetizioni presenti non sono ripetizioni, ma chiare scelte stilistiche. Il registro linguistico è medio e concorre a creare immagini molto vivide nel lettore. Inoltre, i termini utilizzati hanno il pregio di essere molto espressivi e di rimandare a più piani di significato: incidere, gemere, designare sono, ad esempio, tutti verbi che rimandano a precisi piani sensoriali e contesti. Non credo sia il caso di dilungarmi oltre perché credo di aver chiarito il mio parere in merito.

La sintesi di tutto questo discorso, come già anticipato, mi ha convinta ad assegnarti 9/10. Sei stata davvero molto brava!

Titolo: 3.5/5
Sono stata molto indecisa in questo parametro perché il titolo scelto, malgrado i tratti positivi di cui parlerò a breve, non ha saputo convincermi del tutto, e alla fine ho capito perché. Partendo dai pregi, è sicuramente un titolo che si adatta al contenuto della storia e che ne riprende l’ultimo capoverso, dove spieghi al lettore il significato del testo e con esso il tipo di unione che lega i tuoi protagonisti. Tu scrivi “la guerra che non ha mai fine”, e io trovo che questa sia un’espressione molto potente e crei nel lettore un’immagine molto vivida: dà perfettamente l’idea della dilatazione temporale, del cerchio senza sbocchi, di una stanchezza unita all’adrenalina, perché i tuoi personaggi “amano” questo rapporto circolare sprovvisto di “fine”. Tuttavia, e qui arrivo a ciò che mi ha convinta meno, l’espressività di questa frase, e quindi del senso della storia, non è adeguatamente rappresentata dal titolo, che pecca di estrema sintesi: è “infinito” ciò che non ha una fine, ma il solo termine “infinita”, pur richiamandosi allo stesso significato, a mio avviso non crea quell’atmosfera creata invece dalla perifrasi “che non ha mai fine”, perché il tempo che il lettore impiega per leggere “che non ha mai fine” gli consente di assaporare già questo duello “eterno”, questa circolarità senza via di uscita, senza appunto una “fine”. Questo dettaglio è stato il motivo per cui ho assegnato 3.5/5 anziché il massimo.

Utilizzo del prompt: 6/10
La tua citazione era “Non c’è difesa né offesa, né senso di nulla. La guerra durerà fino alla fine dei secoli e nessuno vincerà o perderà” e trovo che il tuo testo l’abbia un po’ ripresa e un po’ tradita. I richiami a una guerra destinata a durare in eterno sono espliciti: il titolo, il capoverso finale e alcune scelte lessicali che rimandano a quel tipo di contesto – “lotta”, “sangue e sudore”, “incidere”, “gesta”, “Eroe, “trofeo”. Il problema, come un po’ hai riconosciuto tu stessa nelle note, è che hai dato spazio solo a una parte della citazione e questo ha fatto sì, a mio avviso, che il senso generale si perdesse e l’interpretazione data tradisse in parte il significato dell’espressione. Nella tua storia c’è spazio solo per una “guerra che durerà fino alla fine dei secoli”, non per altro, perché anche il senso dato da “nessuno vincerà o perderà” si perde completamente nella consapevolezza che la guerra della tua storia è metafora della passione amorosa tra i protagonisti – i primi due capoversi, ad esempio, sono un chiaro riferimento alla sfera sessuale. Si perde anche la prima parte della citazione, quel “Non c’è difesa né offesa, né senso di nulla”, perché è un concetto che effettivamente manca nella storia – forse, c’è un riferimento sotteso al “senso di nulla”, dato che la drabble sembra esprimere il concetto secondo cui non ha senso nulla che stia al di fuori di questa contesa amorosa. Riassumendo, dunque, nel complesso l’utilizzo del prompt non mi ha convinta del tutto. Non ti ho assegnato un punteggio inferiore a 6/10 per quanto detto inizialmente e per la ripresa letterale di alcuni elementi della citazione: una parte della citazione c’è e questo non posso che riconoscerlo.

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 9/10
I tuoi personaggi sono caratterizzati come una coppia inscindibile, un lui e una lei che si completano e si completeranno in eterno. Trovo la caratterizzazione della coppia molto riuscita: si percepisce il forte legame tra i due e la sua natura controversa, si percepisce che si siano trovati nella guerra e che nella tensione data dalla guerra vogliano continuare a viversi, come se temessero di perdersi se arresi alla pace. Questa tensione in apparenza negativa è poi mitigata dai riferimenti alla quotidianità: lui che ama osservarla mentre lavora, ad esempio, lei che ama “le cicatrici” “da incidere ancora, gemendo”, un chiaro riferimento all’amplesso.
Trattandoli singolarmente, trovo Harry IC e ben caratterizzato: è credibile che lui trovi ristoro e adrenalina nella consapevolezza che Ginny, la sua famiglia, lo aspetti a casa e quindi lo sostenga, così come è credibile che riveda in lei l’unica persona degna di “narrare ogni sua gesta”, perché lei lo conosce e lo comprende, lei che vive assieme a lui la tensione perenne. Non credo sia inverosimile che Harry, a guerra conclusa, abbia rifiutato la pace, in fondo lui è cresciuto lottando – anche con gli zii viveva una lotta perenne –, quindi “lottare” è l’unica vita che conosce, inoltre è canon che scelga la professione di Auror e con essa il rischio continuo.
Passando a Ginny, anche qui credo tu abbia fatto un buon lavoro, c’è solo un tratto della caratterizzazione del personaggio che cozza con la Ginny della Rowling, ed è il motivo per cui ho scelto di assegnarti 9/10 anziché un punteggio maggiore; tu scrivi “Ama ciò che ha voluto per sé a undici anni; l'Eroe che non ha mai smesso di cercare una scusa per reclamarla come trofeo”, laddove la prima parte è credibile, mentre la seconda un po’ meno: considerando il carattere forte e indipendente di Ginny, è poco IC l’idea che lei ami che lui la reclami come trofeo – non so se tu abbia voluto intendere l’espressione in altro modo, ma un “trofeo” è per definizione qualcosa di passivo che viene dato in premio a chi, attivo, lo conquista. Trovo che associare l’idea di passività a Ginny sia lontano dalla caratterizzazione originale del personaggio, che anzi mostra nei libri di non voler essere né reclamata né protetta. Al di là di questo particolare, trovo tutti gli altri elementi ben caratterizzanti il personaggio; riguardo alla sua professione, che io ricordi la Rowling ha dichiarato che Ginny lavorerà per un periodo come giocatrice professionista di Quidditch per poi ritirarsi a vita privata, non ricordo se diventi in seguito una cronista sportiva, ma non ha molta importanza – finché la professione “immaginata” è coerente al personaggio, come nel tuo caso, va bene (per me le dichiarazioni post saga sono su un gradino più in basso rispetto ai libri, quindi nei contest do “spazio di manovra”, anche perché non è detto che tutti siano a conoscenza delle dichiarazioni della Rowling).
In conclusione, davvero un ottimo lavoro, 9/10 meritatissimo!

Totale: 37.5/45

 

Seconda classificata “L’ultimo destino” di _Freya Crescent_ con 41.5/45

Grammatica: 10/10
Perfetta!

Stile e lessico: 9.5/10
Trovo che lo stile della tua storia sia molto particolare e non si apprezzi del tutto alla prima lettura; tuttavia, come tutto ciò che è in qualche modo diverso dall’ordinario, stupisce e ammalia quando si è assaporato del tutto il disegno alla base del racconto. La narrazione non ha tempo, si svolge difatti in una dimensione atemporale e a-spaziale, in cui si incastrano i ricordi di vita e il presente restituito alla morte. A separare questi due momenti c’è la doppia interlinea, che li separa visivamente e impedisce al lettore di fare confusione; il tutto è poi strutturato in capoversi ben scelti, che alternano discorso indiretto e diretto e danno al lettore i tasselli necessari per comprendere i personaggi e le loro intenzioni. La terza persona e il tempo presente credo siano stati la scelta migliore per collocare la narrazione in questo limbo senza tempo e senza spazio in cui la trama trova il suo epilogo.
Un pregio dell’impostazione stilistica è senza ombra di dubbio l’utilizzo del corsivo, usato solo per il discorso diretto e per una frase dell’indiretto che caratterizza e sintetizza l’intero rapporto tra i due personaggi – “corpo marcio ch'è fiorito nell'inganno” è, a mio avviso, una sintesi di Merope e del rapporto che costruisce con Tom: nell’inganno fiorisce lei ma anche il loro amore, ed è sempre nell’inganno, a causa dell’inganno, che fatalmente sfioriranno entrambi; l’ho trovata una bellissima metafora dell’intera storia.
Soffermandomi solo sul discorso diretto, sono ammirata dalla struttura ad anello che hai costruito (non so se sia stata ragionata o se tu sia stata semplicemente ispirata. In ogni caso, bravissima!), mi riferisco al rapporto che si crea tra la prima battuta “Chi sei?”, la finale della prima parte “La vita” e la conclusiva dell’intera storia “Vieni. Andremo via insieme”: nella narrazione, le tre espressioni non sono l’una conseguente all’altra, eppure isolandole poiché apertura e chiusura della storia, con l’intermezzo dato da “La vita” che chiude i ricordi, si ottiene una storia nella storia, che sintetizza il desiderio più grande di Merope, ossia essere per Tom la vita e tenerlo con sé in eterno – un anello che crea anche un meraviglioso contrasto con l’idea che a riunirli sia la Morte: la Morte che dà vita alla “vita”.
L’unico elemento stilistico che trovo problematico, ed è il motivo per cui il punteggio non è superiore a 9.5/10, è una situazione presente in questo capoverso:

  • I ricordi bugiardi cessano di colpo. Tom apre gli occhi e // finalmente riconosce colei che ha di fronte”: nel punto che vedi in grassetto hai scelto di andare a capo e i problemi legati a questa scelta sono due. Il primo, a mio avviso meno importante nell’ottica di un chiaro progetto stilistico, è di tipo grammaticale: non è corretto in un testo in prosa andare a capo senza che vi sia il punto fermo, nel tuo caso c’è addirittura una congiunzione coordinante. Il secondo è prettamente stilistico: nel testo sono presenti altri capoversi di pari lunghezza e non sono articolati in due righe, di conseguenza la situazione appare incoerente rispetto a quelle simili presenti nello stesso testo; inoltre, considerando il punto in cui vai a capo, cioè dopo la congiunzione “e”, non è neanche chiaro il motivo per cui hai deciso di spezzare la frase in quel punto. Non credo si tratti di uno spazio in più sfuggito, perché provando a cancellare uno spazio (prova fatta sia con il testo della e-mail che con quello pubblicato) il “finalmente” risulta non separato affatto dalla “e”, quindi in quel punto hai effettivamente scelto di andare a capo. Potrebbe essere un problema di formattazione, ma non posso saperlo. In ogni caso, per i motivi spiegati, trovo questa situazione penalizzante. Siccome è un piccolo dettaglio anche la penalità sul punteggio totale, come hai potuto vedere, è minima.

Passando al lessico, non ho nessun appunto da farti. Il registro è medio-alto, il lessico scelto è ricercato, elegante, a suo modo “d’altri tempi” e di conseguenza adatto ai personaggi di cui narri e a questo incontro metafisico che descrivi. Trovo che sia stata davvero molto brava e che la piacevolezza dello stile abbia le sue ragioni anche nella ricercatezza del lessico.
Ad esempio, quando scrivi “Fragore di risa, frenesia di suoni” operi delle scelte lessicali mirate e tese a creare una sorta di chiasmo di significati: in genere, difatti, le “risa” sono legate a una condizione di “frenesia” e il “fragore” è indissolubilmente legato ai “suoni” – c’è un legame tra le due coppie che le rende complementari. A tutto ciò si aggiunge il registro linguistico ricercato, non scegli “risate”, ma “risa”, sfruttando al meglio i piani espressivi insiti nei termini e di conseguenza la varietà di vocaboli della lingua italiana.
Non ho altro da dire che non sia un bravissima! 9.5/10 meritatissimo!

Titolo: 4/5
Il titolo scelto è certamente legato al contenuto della storia, dato che ciò che vivono i tuoi personaggi è in effetti un “ultimo destino”, qualcosa di inaspettato che sopraggiunge dopo la vita, tra le braccia della morte. È inoltre un titolo a suo modo particolare, nel senso che associare un termine come “destino” a “ultimo” non trovo sia molto comune, quindi l’ho trovato in questo senso originale e potenzialmente intrigante per un lettore ignaro. Ciò che trovo meno convincente è che questo titolo non anticipa l’atmosfera della drabble e non ne lascia intuire la raffinata bellezza. Nel parametro precedente ho più volte parlato di eleganza e ricercatezza, elementi che a mio avviso mancano al titolo. Al di là di questo particolare, restano comunque i pregi già spiegati e per tale motivo il punteggio assegnato è 4/5.

Utilizzo del prompt: 8/10
La tua citazione era “Aveva la rara virtù di non esistere completamente se non nel momento del bisogno”, un prompt piuttosto complesso che trovo tu abbia utilizzato molto bene. Non citi mai il prompt, l’hai però rappresentato nel tuo racconto, in quella conclusione che strazia e fa gioire che dà senso a tutto. I tuoi personaggi non esistono mai completamente, in effetti – Merope è vittima di una vita ingiusta, Tom dell’inganno e del livore, la Morte del tempo che appartiene alla vita –, ma tutti esistono pienamente nella conclusione, quando la Morte ritrova Merope e Tom, ed entrambi si ritrovano vicendevolmente, mettendo da parte la vita ingiusta, l’inganno e il livore ed esistendo pienamente. È una bellissima interpretazione quella che hai dato e sono stata davvero molto indecisa sul punteggio da assegnarti, dato che c’è una parte della citazione che è presente in maniera molto implicita, direi quasi “a interpretazione del lettore”, ed è il “bisogno”. Che la Morte stessa e con essa la situazione conclusiva esistano in un momento individuabile come “momento del bisogno” non è chiaro: non lo espliciti né lo fai intuire, potrebbe essere il momento giusto, scelto, necessario, l’unico possibile – tutti significati parimenti adattabili alla tua drabble ma diversi da quello di “bisogno”. Tuttavia, resta il fatto che, sempre dal punto di vista interpretativo, la Morte notoriamente si manifesta nel momento in cui c’è il “bisogno” che essa “esista completamente” – quindi bisogno come ineluttabilità. Alla fine, valutando i tanti pro e il contro di cui ti ho parlato, ho deciso di assegnarti 8/10.

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 10/10
In questo parametro trovo tu sia stata bravissima, ma andiamo con ordine.
Il punto di vista è quello di Tom, anche se la narrazione è in terza persona il lettore è sempre accanto a lui e vive il suo raggiro, la sua rivalsa e in conclusione la sua pace. Trovo che tu abbia descritto il dramma di questo personaggio come avrebbe potuto fare la Rowling: nella sua caratterizzazione c’è dapprima “la nebbia” che lo rende schiavo di un inganno architettato per lui e poi c’è la consapevolezza del risveglio, che il lettore non vede ma immagina leggendo “ricordi bugiardi”, laddove l’aggettivo lascia intuire la liberazione sensoriale e fisica di Tom e la vita vissuta da “uomo libero”. La conclusione potrebbe sembrare OOC, perché Tom accetta Merope, ma io credo che con quel “annienta il livore” riferito alla morte tu abbia aggirato l’ostacolo: da un lato rispetti l’astio provato in vita da Tom nei riguardi di Merope, dall’altro rendi omaggio a una verità universale, ossia che nella morte tutto perda importanza e persino il livore più intensamente vissuto venga messo da parte.
Passando a Merope, altra grande protagonista della drabble, trovo che tu l’abbia resa in maniera perfetta. Lei e le sue trame, lei e il suo passato caratterizzato da “un corpo intessuto di lividi, corpo marcio ch'è fiorito nell'inganno”, lei e il suo amore eterno per Tom Riddle, così eterno da vincere persino la morte – lei che “l'ha aspettato per anni” e consapevole dei suoi peccati gli chiede perdono non appena lui la raggiunge. È una Merope drammatica e di conseguenza perfettamente IC.
In ultimo la Morte, elemento che tu hai personificato e reso sorprendentemente protagonista nelle ultime righe della narrazione: lei è inaspettatamente l’anello di congiunzione tra i due personaggi, è colei che permette a entrambi di “fiorire” ancora una volta, lontani dalle ostilità e dagli inganni della vita. Il concetto di morte che hai voluto inserire nella drabble trovo sia molto ben caratterizzato: la morte come occasione, come riscatto, come limbo in cui ritrovarsi e dimenticare davvero i “ricordi bugiardi”.
Concludendo, 10/10 senza alcun dubbio!

Totale: 41.5/45

 

Prima classificata Una vita dannata” di Mary Black con 42/45

Grammatica: 10/10
Perfetta!

Stile e lessico: 9/10
Il discorso qui è molto complesso e sono stata a lungo indecisa sul punteggio da assegnarti, questo perché il testo che hai scritto meriterebbe un punteggio pieno, se non fosse per il particolare di cui ti parlerò a breve.

Partendo dal lessico, le scelte linguistiche operate sono, a mio avviso, parlanti, nel senso che ogni termine serba in sé un significato così ampio da averti concesso di incastrare un contesto fatto di vissuti, sensazioni ed emozioni in sole cento parole. Ciò è stato possibile anche grazie al registro linguistico scelto, che si ascrive a un ambito medio-alto della lingua italiana senza tuttavia ricorrere a parole desuete o tanto ricercate da impedire la comprensione a chi non sia in possesso di un vocabolario molto ampio. Inoltre, il lessico scelto è anche molto caratterizzante, perché muta quando muta il punto di vista: il passaggio dal discorso indiretto a quello diretto è chiaro, anche se non vi sono virgolette a segnalare la cosa, perché è chiaro il cambio nel tono linguistico; sei stata veramente brava! Per farti un esempio delle parole parlanti, molto espressive, ricorro al testo:

  • I sussurri di Helena sono grida gemelle nel tuo cuore consunto”: l’espressione in grassetto riassume ciò che ho detto sino ad ora. La scelta del termine “grida” in luogo di un sinonimo, dal punto di vista del suono, richiama a qualcosa che stride, graffia, e lo fa in maniera fredda, gelida. Accostarla a quel “gemelle” crea un duplice contrasto: uno di suono perché contrapponi alla coppia consonantica “gr-” la g di “ge”, e l’altro di significato perché, nell’immaginario comune, un termine come “gemello” – nelle varie flessioni – richiama un concetto positivo, di complicità e unione, ma nella tua espressione questo concetto è ribaltato al negativo, azzerato dal sostantivo di riferimento. “Grida gemelle”, in conclusione, dà poi immediatamente informazioni al lettore: i protagonisti condividono un dolore o una radicata rabbia – si è immediatamente catapultati, quindi, in un contesto tetro e drammatico.

Passando allo stile, io credo che tu sia stata geniale. Alternare un discorso indiretto in seconda persona alle parole dell’altro personaggio del racconto ti ha concesso di contestualizzare e dire tantissimo in sole cento parole. È come se la tecnica usata avesse triplicato le parole a disposizione: la narrazione indiretta dà informazioni sullo stato d’animo del protagonista, sui suoi desideri e sulle sue sensazioni; il discorso diretto di Helena, invece, dà informazioni sulle azioni del protagonista, sui propositi rivelati e allo stesso tempo sul modo di essere di Helena stessa. Legate insieme le due narrazioni restituiscono al lettore un quadro molto chiaro del rapporto che intercorre tra i due personaggi: la storia è compiuta, c’è tutto ciò che doveva e poteva esserci.
Andando più nel dettaglio, trovo che associare il presente indicativo alla seconda persona narrante dia al racconto le sembianze di un cortometraggio: il tempo del racconto coincide con il tempo della lettura, di conseguenza il ritmo diventa molto personale perché è quasi deciso dal lettore stesso – e il fatto che tu faccia poco uso della punteggiatura, che le virgole abbondino solo in determinati momenti, incrementa questa relazione testo-lettore, perché il secondo sceglie le pause, quindi sceglie il ritmo.
La sintassi è molto lineare, le frasi sono brevi, i capoversi sono tanti, i trattini lunghi abbondano in quanto sanciscono il passaggio dall’indiretto al diretto, e il tutto è gestito molto bene. In particolare, i capoversi sono tutti incisivi, nessun punto e a capo è sprecato, perché ognuno isola un’immagine – una scena – ed è un passo in avanti nella scoperta del racconto.
A questo punto posso introdurre il motivo per cui ho deciso di assegnare 9/10 e non il massimo in questo parametro: l’ultimo capoverso.

  • I tuoi sogni s’infrangono. La punirai condannandola all’eternità insieme”: l’espressione evidenziata in grassetto è a mio avviso l’unica a non convincere del tutto dell’intera storia. Come ti ho detto inizialmente, le tue scelte lessicali sono molto espressive ed evocano più di un significato, completando con questi rimandi impliciti ciò che il testo, per ragioni di brevità, non riesce a dire esplicitamente. In questo caso, anziché esserci un richiamo a un significato, c’è una chiusura: l’espressione è criptica, e senza le note rischia di restare muta o di essere compresa con maggiori difficoltà, e questo perché lungo l’intero testo il lettore non ha dovuto fare alcuno sforzo di comprensione. Dal punto di vista stilistico, è l’unico capoverso assieme al quarto a non contenere anche il punto di vista di Helena: il lettore ha qui la sola narrazione indiretta, il che significa che non ha un aggancio nel discorso diretto per colmare il vuoto di significato lasciato dall’espressione. In ultimo, da un punto di vista più “grammaticale” (e lo virgolo perché non si tratta di un errore), “eternità insieme” può apparire tronca, perché in genere “insieme” è seguito da un elemento chiarificatore: insieme a chi o a cosa – questa sensazione di espressione tronca è generata anche dal fatto che, come detto, la tua sintassi è molto lineare e chiara, qui invece c’è un’eccezione, c’è una frase che sembra interrompersi senza concludersi.

Questo dettaglio, che sono certa sia stato causato dalla necessità di strizzare tutto in cento parole, assume un peso maggiore nel contesto dell’intera storia perché è proprio l’espressione finale – una posizione privilegiata quanto a importanza ai fini del significato che si tramuta in una “penalità” maggiore laddove, come a mio avviso in questo caso, c’è una situazione meno convincente. Per questo motivo, ho reputato giusto detrarre un punto e quindi assegnarti 9/10 anziché il massimo.

Concludo qui, quindi, sperando di averti chiarito il motivo del punteggio assegnato. Ad ogni modo, posso solo complimentarmi con te, perché, dettaglio finale a parte, lo stile e il lessico sono meravigliosi come tuo solito!

Titolo: 3/5
Il titolo è sicuramente coerente al contenuto della storia e fa riferimento a questo amore senza futuro in cui è imprigionato il protagonista – è ripreso anche testualmente: lui sogna qualcosa e questo qualcosa è una vita dannata assieme a lei, assieme a una defunta castigata al limbo eterno tra la non-vita e la non-morte. Nonostante questo evidente pregio, il titolo pecca però di genericità, e non è “degno”, a mio modesto avviso, dell’intricata bellezza della storia – in un certo senso, non lascia intuire al lettore il tono del racconto né l’elegante ricercatezza dello stesso, e questo può essere penalizzante. Allo stesso tempo, però, è in grado di anticiparne quantomeno il genere di riferimento e l’atmosfera che in generale si propone di racchiudere il testo; in più, letta la storia, si comprende pienamente cosa significhi per te autrice questo titolo. Sintetizzando, quindi, è sicuramente un buon titolo per la tua storia, ma potrebbe esserlo per molte altre – in questo è dunque generico. Il punteggio assegnato, il 3/5, è la media dei pro e dei contro qui spiegati.

Utilizzo del prompt: 10/10
La citazione scelta, “Anche i dannati amano”, è stata messa in scena: un cortometraggio, il tuo, che ha dato vita a un momento di debolezza, l’amore, del personaggio più dannato della saga. Non la citi nel testo e, cosa che ho molto apprezzato, non fai ricorso neanche in un’occasione al termine “amore”. Nella tua storia l’amore in apparenza non c’è, piuttosto c’è l’odio – “sono un ricordo pieno d’odio” – ed è un “odio” che pesa in maniera indicibile nella narrazione, perché è quello di Helena – anzi, è ciò che Helena stessa dice di essere. Tuttavia, il contrasto che si viene a creare tra l’amore dannato e sottinteso provato dal protagonista e il rifiuto castigatore dell’amata dà paradossalmente risalto al significato della citazione scelta, perché ciò che si respira è in effetti un amore senza presente e senza futuro che ha colto alla sprovvista due dannati. Mi perdonerai se cito ancora tratti linguistici del testo, ma è indispensabile per spiegarmi: tu non citi mai l’amore, allora come risulta chiaro che l’oggetto del racconto sia un amore piuttosto che un’attrazione o un qualsiasi altro sentimento? Il testo non è muto e dà indizi importantissimi, e lo fa soprattutto con il termine “cuore”, citato due volte in contesti, ancora, contrastanti: “I sussurri di Helena sono grida gemelle nel tuo cuore consunto”, in questo caso il cuore è quello di Tom, un cuore consunto ma vivo, che pulsa e si nutre delle rivelazioni di lei– rivelazioni di odio in cui Tom si riconosce; “sciocco, ridarmi un cuore che pulsa, sono un ricordo pieno d’odio, nient’altro che vento che grida”, in quest’altro caso, del tutto contrastante, il cuore di cui si parla è quello di Helena, o meglio quello che Tom vorrebbe donare a Helena – un cuore vivente, che pulsa così come pulsa il proprio –, passaggio che evidenzia la distanza incolmabile tra i due personaggi e rende ancora più dannato il tuo protagonista, che è dannato in quanto Tom Riddle e in quanto innamorato destinato al dolore. In più, i tuoi “amanti” si ritrovano nell’odio e in vissuti negativi, il che rende questo amore “strutturalmente dannato”. Tutto questo si riassume in un 10/10 assolutamente meritato! Con una citazione simile era molto facile scrivere qualcosa di banale, ma tu sei stata bravissima!

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 10/10
Hai scelto due personaggi complessi e una coppia molto particolare, ma trovo che sia stata bravissima nel preservare l’IC e restituire al lettore un’ottima caratterizzazione, e versione, di entrambi i personaggi. In primis, hai operato una scelta singolare: ad essere innamorato è Tom, mentre Helena lo “irride”, un capovolgimento di non facile gestione, ma che convince e non ritrae un Tom Riddle improbabile.
Inizio proprio da lui, da Tom. È esattamente come siamo abituati a vederlo: affascinato dagli oggetti preziosi e spietato. In questo caso, l’oggetto prezioso non è né il Diadema né un altro monile, ma Helena stessa: agli occhi del giovane Tom Riddle, cosa poteva esserci di più prezioso di una donna condannata al limbo eterno perché corrotta dalla brama e dall’ambizione? Helena è morta perché ha combattuto i suoi fantasmi, si è ribellata ai legami di sangue e, sorda alla morale e alle imposizioni, ha perseguito i suoi scopi. È assolutamente verosimile che Tom ne sia ammaliato, che la desideri, la comprenda e, in ultimo, la ami – “I sussurri di Helena sono grida gemelle nel tuo cuore consunto”, Tom si innamora del suo odio, della sua immoralità, ed è credibile e, per me, perfettamente IC. Quanto alla spietatezza, appare nel finale, in quel “I tuoi sogni s’infrangono. La punirai condannandola all’eternità insieme”: Tom è ferito, oltraggiato e scosso dal rifiuto, e tutto ciò che riesce a fare, che crede sia giusto fare, è punirla, anche se l’ha desiderata e amata. È, come detto prima, spietato, perché non comprende né rispetta neanche il proprio amore.
Passando a Helena, l’ho amata! Sai bene quanto mi piaccia questo personaggio e sai bene quanto sia critica quando si tratta di lei, ma la tua versione mi ha convinta e l’ho trovata IC e ben caratterizzata. Dai libri abbiamo di Helena Corvonero solo uno scorcio, e in questo scorcio lei è regale: dignitosa, orgogliosa e bellissima pur nella sua condizione di defunta. La tua Helena è esattamente questa Helena: si evince perfettamente il legame con Tom, perché con lui si confida e dunque si fida, così come si capisce quanto si senta vicina a lui, quanto a suo modo lo ami – “ti dirò dove l’ho nascosto e tu lo distruggerai, Tom, per me, per me”, quel “per me” ripetuto due volte è veramente molto incisivo: lei è consapevole del loro legame e anche di quanto siano simili. Nel finale, quando lo irride e si fa quasi beffe del proposito di Tom, ho rivisto invece la consapevolezza grigia di un fantasma che sa quale debba essere il suo posto nel mondo: Helena non è più in grado di sperare, perché non appartiene più alle schiere dei vivi, e non può fare altro che difendersi dalla “vita” di Tom rifiutandola.
Caratterizzazioni perfette! 10/10 assolutamente.

Totale: 42/45

 



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Post: 2.618
Giudice*****
18/04/2017 00:53
 
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Nonostante nessuna drabble abbia totalizzato 10/10 sia in grammatica che lessico e stile, ho deciso di assegnare il Premio 100 parole alla storia che ha ottenuto il punteggio più alto nei due parametri (rispettivamente: 10/10 e 9.5/10), quindi vince L'ultimo destino di _ Freya Crescent _.

Il Premio Giuria va a Una vita dannata di Mary Black.


Spettano dunque:

Due recensioni a Mary Black (Prima classificata+Premio Giuria): fatte (La tigre e la neve – Cap. 20°: Il filtro; Di vetri infranti e attimi rubati – Capitolo 6: Debole)
Una recensione a _ Freya Crescent _ (Premio 100 parole): fatta (L'arte del male)


Credo sia tutto! Nei prossimi giorni lascio la valutazione come recensione a tutte. :)
Spero di risentirvi in risposta alle valutazioni!
[Modificato da Rosmary 21/05/2017 11:23]

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Giudice**
18/04/2017 07:39
 
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Ciao! :D
Innanzitutto ti ringrazio per la valutazione, l'ho trovata impeccabile <3
Voglio solo spiegarti l'appunto sulla caratterizzazione di Ginny "passiva"... Ecco, io non l'avevo affatto intesa così xD Ho ripreso la sua evoluzione dei libri (a 11 anni non riusciva nemmeno a parlare con Harry e poi nel tempo non solo gli parla, ma ha altri ragazzi e "vive la sua vita"): il "desiderio" che lui la voglia come trofeo è ciò che resta dai suoi 11 anni, ma il verbo utilizzato è "reclama", che ha un significato più forte, ovvero "io sono meritevole come trofeo, sono da conquistare, /non/ sono una statuetta insulsa che prendi a fine missione". So che era tutto abbastanza implicito e, effettivamente, vedendo io loro due così a prescindere, non l'ho neppure evidenziato nelle note xD ma che Ginny non sia passiva lo si evince anche da prima (lei sta "a schiena dritta", espressione in un certo modo d'orgoglio), e credevo che questo bastasse a farlo capire ^^" my bad.
Anche perché, alla fin fine, tutta la storia ha connotati sessuali (... Non mi viene un termine migliore ora come ora) e il fatto di "reclamarla come trofeo" può anche essere inteso come kink piuttosto che come caratterizzaziobe effettiva (sebbene secondo me si presti anche a questo): è indubbio che Harry e Ginny "giochino" con il loro desiderio incatenandolo in "ruoli" precisi, e hanno adattato anche il resto della loro vita su questo.

Beh, spero di essermi spiegata ^^"
Ad ogni modo sono molto soddisfatta di questo contest u.u

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18/04/2017 10:36
 
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Oh, cielo!!! Non sai quanto sia felice del tuo giudizio, mi ha davvero rallegrato la giornata *.*
Innanzitutto ti ringrazio perché lo trovo impeccabile, dettagliato, molto preciso e, in sintesi, perfetto. Mi ha fatto particolarmente piacere tutta l'analisi che hai fatto sullo stile, notare che hai capito tutte le scelte fatte mi ha davvero soddisfatta! Concordo sul fatto che l'espressione finale (ma anche l'intera frase) sia meno incisiva rispetto al resto, io stessa la trovavo meno musicale e bella, ma ho rimaneggiato la storie decine di volte (a una certa ho messo tutto al passato, poi di nuovo al presente... Un macello xD) e con 100 parole non riuscivo a ficcarci nient'altro, quindi alla fine l'ho lasciata xD
Anche sul titolo concordo, anche io sapevo che era fin troppo generico, ma non mi veniva altro e questo l'ho pensato subito, così l'ho tenuto! In ogni caso, concordo con te xD
Sono invece molto contenta che caratterizzazione e utilizzo della citazione ti siano sembrate al meglio! Sulla caratterizzazione devo dire che ero abbastanza soddisfatta, ma sulla citazione avevo qualche dubbio (proprio perché cito molte più volte l'odio che non l'amore xD anche se sono poi due facce della stessa medaglia), quindi sono particolarmente felice di essere riuscita a rendere l'atmosfera che volevo *.*
Sono felicissima anche per il premio speciale!
Ti ringrazio ancora per l'impeccabile lavoro svolto e vorrei, se possibile, il giudizio come recensione! Per le recensioni premio, invece, scegli quello che più ti piace!
Ovviamente aspetto la quarta edizione, devo assolutamente vincere anche quella ahahhaha dicono che non c'è due senza tre, comunque!
Complimenti a tutte le altre partecipanti e in particolare a Freya e a Mit, le cui storie mi sono piaciute un sacco!

Un bacio,
Mary 

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Post: 2.167
Giudice*****
18/04/2017 12:12
 
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Non mi aspettavo i risultati così presto! E che risultati *.* Fai giudizi molto accurati, indici di spirito analitico, ed è bello trovare qualcuno così attento a tutto, sia nei pregi che nei difetti. Insomma, ho già voglia di rimettermi alla prova :D Hai praticamente smontato pezzo per pezzo il testo, cogliendo tutto, TUTTO quello che voleva dire. Mi fa un sacco piacere che la caratterizzazione ti abbia convinta, temevo non si capisse il fatto che Tom era stanco, che non aveva più voglia di odiare perché era stata la Morte stessa a rendere questo sentimento superfluo. Il concetto di Morte che arriva al momento opportuno indica proprio questo: Merope sta aspettando Tom perché vuole andare via insieme a lui, cosa che non accadrebbe mai in vita - la Morte esiste al momento opportuno perché Merope ha bisogno di essere perdonata e, di fatto, è grazie a lei che Tom mette da parte il livore e le dice di andare "oltre" insieme.
Comunque sono contenta di questo giudizio attento, preciso e approfondito, non so come ringraziarti! Anche il premio speciale mi fa un sacco piacere. E a proposito, la frase con e // finalmente non l'ho concepita spezzata, è un problema di formattazione [SM=g28000] Non avevo un PC a disposizione, quindi ho inserito i codici HTML manualmente (il testo che trovi nella mail è quello copia-incollato da EFP, era l'unico modo che avevo per scrivere con la formattazione anche su gmail :D). Mi è capitato spessissimo così che le frasi si troncassero, della serie: "E vide

che era giorno."

Ci tenevo solo a chiarire che non si è trattato di una situazione voluta :D Sei stata buona ad assegnarmi comunque il premio nonostante la svista, grazie *.* Spero di partecipare alla prossima edizione, se ci sarà!






Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
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Post: 567
18/04/2017 12:37
 
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Beh la tua valutazione è stata un'autentica autopsia :D
E' la prima volta che mi sono cimentata in una drabble, credevo che 100 parole fossero tante, ma ho scoperto che non bastano per trasmettere tutto ciò che si vuole.
Avevo capito i punti deboli della mia storia già dalle recensioni ricevute su EFP, che coincidono perfettamente con le tue annotazioni (eccetto la grammatica, la sintassi ecc ecc). Credo che il mio più grande rimpianto sia non essere riuscita a far arrivare le sensazioni dei due adolescenti.

In ogni caso ti ringrazio per la possibilità concessami di partecipare a questo contest, nonostante abbia violato il regolamento.

Alla prossima
Nina
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Post: 2.618
Giudice*****
18/04/2017 13:30
 
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Mitsuki91, 18/04/2017 07.39:

Ciao! :D
Innanzitutto ti ringrazio per la valutazione, l'ho trovata impeccabile <3
Voglio solo spiegarti l'appunto sulla caratterizzazione di Ginny "passiva"... Ecco, io non l'avevo affatto intesa così xD Ho ripreso la sua evoluzione dei libri (a 11 anni non riusciva nemmeno a parlare con Harry e poi nel tempo non solo gli parla, ma ha altri ragazzi e "vive la sua vita"): il "desiderio" che lui la voglia come trofeo è ciò che resta dai suoi 11 anni, ma il verbo utilizzato è "reclama", che ha un significato più forte, ovvero "io sono meritevole come trofeo, sono da conquistare, /non/ sono una statuetta insulsa che prendi a fine missione". So che era tutto abbastanza implicito e, effettivamente, vedendo io loro due così a prescindere, non l'ho neppure evidenziato nelle note xD ma che Ginny non sia passiva lo si evince anche da prima (lei sta "a schiena dritta", espressione in un certo modo d'orgoglio), e credevo che questo bastasse a farlo capire ^^" my bad.
Anche perché, alla fin fine, tutta la storia ha connotati sessuali (... Non mi viene un termine migliore ora come ora) e il fatto di "reclamarla come trofeo" può anche essere inteso come kink piuttosto che come caratterizzaziobe effettiva (sebbene secondo me si presti anche a questo): è indubbio che Harry e Ginny "giochino" con il loro desiderio incatenandolo in "ruoli" precisi, e hanno adattato anche il resto della loro vita su questo.

Beh, spero di essermi spiegata ^^"
Ad ogni modo sono molto soddisfatta di questo contest u.u



Ti ringrazio della spiegazione! Credo che in effetti sia rimasto un po' inespresso il significato dato all'espressione, colpa sicuramente delle 100 parole.

Grazie di aver partecipato, alla prossima :)

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Post: 328
18/04/2017 17:55
 
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Che sorpresa queste valutazioni, sei stata velocissima ^^
Mi ritrovo nel tuo commento sullo stile e ne riconosco il problema di fondo. Ti ringrazio molto per aver analizzato con precisione il tutto, mi sarà utile per migliorarmi!
L’unica cosa che forse vorrei precisare è che, della citazione, più che utilizzare la metafora dell’anima come lusinga, ho dato peso a quella dell’anima come fiore – ed è a questo che si rifà quel “L’anima mia è vento” nel finale, in contraddizione, ovviamente (l’anima di Lily non come qualcosa di delicato, non ornamento, ma inquietudine e libertà).  
Pensa che quel “ora lo so” nella prima stesura della drabble era proprio un capoverso isolato, in antitesi con “Non capivo”, che poi ho modificato xD

Anche per quel che riguarda l’uso del promt capisco in pieno le tue difficoltà e i tuoi dubbi, che giustificano a pieno il punteggio. 

Per la caratterizzazione, infine, non volevo rendere Lily un po’ inetta, assolutamente. In realtà la Lily della drabble ha già accettato la corte di Jemes e stanno insieme da un po’. Non volevo mettere in dubbio l’amore che provano l’un l’altro né il loro essere una coppia, lo stare insieme: la questione - e i dubbi - riguardano la decisione di sposarsi.
Lei lo ama, certo, ma da meno tempo. Negli anni ha cambiato idea su di lui, mentre lui non ha mai avuto un’idea negativa di lei. Diciamo che sono arrivati ad amarsi, ma per vie diverse, e mi sembrava naturale che Lily nutrisse più dubbi davanti al grande passo. Volevo esprimere uno stato di ansia e paura (non di non amare affatto ma di non amare abbastanza) da parte di una ragazza di diciotto anni – senza famiglia, senza lavoro, con un futuro molto incerto - che sta per decidere di sposare il suo ragazzo. Inoltre, è sulla scelta del matrimonio in sé che volevo si concentrassero le pressioni dall’esterno (tra cui la guerra, che diventa ancor più incalzante ora che non c’è più la protezione della scuola), non sul suo amore per lui. Voleva essere un tocco di realismo e mi dispiace se è andato a incidere sull’IC.

Chiudo ringraziandoti di nuovo: è stato proprio un bel contest, mi ha permesso di mettermi alla prova e il tuo giudizio è stato una vera analisi, giusta e dettagliata.
Complimenti anche alle altre partecipanti, ho letto drabble molto belle ^^



[Modificato da Ester.EFP 18/04/2017 17:56]
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